UEFA EURO 2016: candidatura dell’ Italia
Written by admin Sport apr 20, 2010 Alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Rocco Crimi, è stato presentato a Palazzo Chigi il 13 aprile 2010, dal Presidente della FIGC, Giancarlo Abete, il dossier di candidatura dell’Italia agli europei di calcio del 2016 alla delegazione Uefa, guidata dal portoghese Gilberto Madail, Membro del Comitato Esecutivo UEFA e Presidente del Comitato Competizioni per Nazionali, e da Giorgio Marchetti, direttore delle Competizioni UEFA.
“L’Italia – ha commentato Gianni Letta nella conferenza stampa – si è potuta esprimere oggi in maniera unitaria attraverso il sistema politico, amministrativo e sportivo. Abbiamo dato una rappresentazione armonica e coesa della nostra candidatura e riteniamo di avere un valore aggiunto, oltre ai meriti sportivi: il nostro patrimonio culturale e paesaggistico, il nostro clima”.
“Una visita importante ai fini della valutazione dell’assegnazione dei giochi del 2016″, ha sottolineato da parte sua il presidente del comitato UEFA Madail in conferenza stampa. “Il nostro incontro – ha aggiunto – è servito a capire i risvolti e la forza del sostegno della candidatura dell’Italia. Quanto abbiamo raccolto di informazioni e dati servirà a completare il rapporto di valutazione, che pubblicheremo il 14 maggio e sarà la base della raccomandazione tecnica per la decisione che verrà presa dal Comitato esecutivo il 28 maggio prossimo con la nomina del Paese che ospiterà i giochi del 2016”.
La candidatura italiana è stata ufficializzata il 29 gennaio 2009. Il 22 gennaio 2010 il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato le lettere di garanzia e di impegno del Governo per la candidatura.
Il 28 maggio a Ginevra si svolgerà la cerimonia di presentazione della Candidatura e il Comitato Esecutivo UEFA assegnerà gli Europei 2016.
Nel rispetto dei requisiti di candidatura indicati dalla UEFA, l’Italia ha inserito nel dossier 12 città: Bari, Cagliari, Cesena, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Parma, Roma, Torino,Udine, Verona. In caso di assegnazione all’Italia, la decisione finale sulle nove città ospitanti sarà ufficializzata dalla FIGC entro il mese di maggio 2011.
Hanno contribuito alla realizzazione del progetto il Governo Italiano, le forze politiche parlamentari, il sistema sportivo e calcistico, i Sindaci e le Amministrazioni Pubbliche coinvolte, tutte le Istituzioni pubbliche e private che hanno garantito pieno sostegno e collaborazione.
Il progetto di candidatura dell’Italia è stato concepito come un programma lungo dieci anni, che avrà come obiettivo primario quello di determinare una forte eredità al nostro Paese, oltre che al calcio italiano ed europeo.
Il processo si svilupperà in quattro fasi: - Pianificazione (2010-2012); - Investimento (2012-2016); - Evento (2016); - Gestione dell’Eredità a livello sociale, economico, sportivo ed infrastrutturale.
La dimensione internazionale dell’evento sarà al centro di programmi di formazione rivolti ai giovani, che dovranno essere capaci di interloquire nelle lingue straniere. Non saranno esclusivamente italiani perché nell’organizzazione dovrà essere rappresentata l’intera Europa. Sarà pertanto attivata una stretta cooperazione con le altre 52 Associazioni Nazionali calcistiche europee per reclutare giovani di tutti i Paesi. Ci sarà, inoltre, un diretto collegamento con le Università, puntando l’attenzione sui partecipanti ai Progetti “Erasmus”.
Quanto agli aspetti organizzativi:
UEFA EURO 2016 sarà il primo campionato europeo a 24 squadre: la formula del torneo prevede lo svolgimento di 51 incontri che si disputeranno in 29/31 giorni tra giugno e luglio 2016. La fase di qualificazione avrà inizio nell’autunno del 2014; tra novembre e dicembre 2015 si svolgerà il sorteggio della fase finale.
La FIGC intende fare dell’organizzazione di UEFA EURO 2016 un’esperienza condivisa con le altre Federazioni Europee (specie con le nuove federazioni), avviando uno specifico programma di coinvolgimento nella organizzazione dell’evento, ed inserendo nel proprio organigramma almeno due professionalità di ciascuna federazione affiliata alla UEFA che vorrà aderire al progetto.
L’obiettivo principale è dunque quello di realizzare non soltanto una “manifestazione perfetta”, ma anche quello di lasciare un segno quanto mai importante nel calcio europeo.
Quanto alle responsabilità sociale e ambiente:
La Federazione ha inserito nel dossier una serie di progetti legati al tema della responsabilità sociale per favorire attraverso il calcio lo sviluppo di temi sociali. La parola chiave del “concept” del Torneo è la cultura del “Rispetto”: rispetto verso l’ambiente, verso l’avversario, verso se stessi e la propria salute.
Riguardo alla tutela ambientale, tutte le attività propedeutiche alla realizzazione di UEFA EURO 2016 sono state ideate con l’obiettivo di certificare la sostenibilità dell’evento e di garantire il minimo impatto sull’ecosistema delle singole città.
Oltre a ciò:
in tutte le Città ospitanti le Amministrazioni hanno previsto il pieno utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico ad “impatto 0” e gli stadi saranno attrezzati con i più efficienti sistemi di produzione di energie rinnovabili, per favorirne l’autosufficienza dal punto di vista energetico.
Le coperture degli stadi saranno ampliate o costruite ex novo, le piste d’atletica rimosse ove possibile (o comunque minimizzate nell’impatto sulla visibilità del campo); gli spalti saranno riconfigurati per assicurare una perfetta visuale, i servizi igienici, soprattutto quelli riservati alle donne, saranno più che raddoppiati e i punti di ristoro resi veri e propri luoghi di accoglienza; i posti dedicati ai diversamente abili saranno più che raddoppiati e distribuiti nei vari settori.
Gli importanti interventi di ammodernamento e di nuova costruzione, previsti per la candidatura, avranno bisogno di un efficiente apparato di gestione del progetto. A tal fine, la FIGC ha già avviato, insieme con i vari Comuni, una politica d’intervento per definire strategie in grado di garantire il successo del progetto, dalla sua definizione al completamento.
Ogni aspetto del progetto – dall’accoglienza dei tifosi, alla sicurezza, al “marketing”, alla manutenzione, alla gestione sia delle giornate delle partite ecc. – sarà oggetto di approfonditicorsi di formazione obbligatori.
In conclusione:
■Per il “sistema Paese” i benefici ricadranno su occupazione, infrastrutture, sistema dei trasporti, accoglienza turistica, attrazione di investimenti esteri, crescita della visibilità e della reputazione internazionale del Paese, (dunque, sulla crescita del PIL).
■Per il “sistema Calcio” i benefici saranno, tra gli altri: – stadi nuovi o ristrutturati; – innovazioni tecnologiche; – aumento della partecipazione del pubblico agli eventi calcistici; – formazione di una nuova generazione di manager nell’ambito dell’organizzazione e della gestione della sicurezza e in tutte le aree dove lo sport necessita di figure specializzate.