SkyscraperCity Forum banner

BRESCIA E PROVINCIA | Rete dei trasporti

Tags
brescia
42K views 114 replies 21 participants last post by  birba76 
#1 · (Edited)
Fino ad oggi di trasporti per brescia se ne era discusso solo nel treads brescia e nel treads specifico per quanto riguarda la metropolitana

essendo cresciuti in numero e avendo il pregio di far parte di una delle provincie piu attive nel campo della rete stradale abbiamo deciso di creare un nuovo treads.

ho deciso di chiamarlo "rete dei trasporti" in modo da avere un discorso ampio a largo raggio su tutti i sistemi di trasporto presenti in ambito urbano ed extraurbano della città di brescia e provincia.

parlando dei progetti maggiori potremmo quindi parlare della BREBEMI, delle tangenziali di brescia e delle principali strade di collegamento
potremmo parlare di tutta la campagna e delle opere relative alla sicurezza stradale e all'adeguamento che in questi anni la provincia ha attuato sul territorio
potremmo parlare della viabilità in ambito urbano vero e proprio come per esempio aree residenziali, aree industriali, parcheggi.
potremmo parlare della rete ciclabile provinciale e delle piste ciclabili che sono state realizzate e sono in programma

visto l'importanza e gli utenti esterni che vedono il treads della metro io direi di lasciare il treads specifico solo per quell'argomento
quindi forzando un attimo il concetto di "strade e autostrade" direi che per quanto riguarda la rete dei mezzi pubblici extraurbani, dei bus urbani, della rete ferroviaria locale e del servizio di barche nei laghi e impainti risalita alle piste, io direi che se ne puo tranquillamente parlare qui
direi che al moemnto è un po superfluo creare un treads specifico

chiaramente siccome io ritengo la provincia di brescia una realtà piu importante e unita di quanto possa sembrare affronterei il tema come nel treads brescia: estendento il tema a tutto il territorio
 
See less See more
#2 ·
dal bresciaoggi:

L’INAUGURAZIONE. È stata aperta ieri mattina alle 9.45 l’arteria ampliata. I lavori erano iniziati il 28 giugno del 2006
La tangenziale del caos è diventata un modello
Il taglio del nastro con due mesi di anticipo. Non è mai stata chiusa di giorno Colori diversi indicano le direzioni. Barriere e vernici contro rumore e smog
Scommessa vinta grazie alla concomitanza di fattori Ringrazio tutti
MAURO PAROLINI
ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI
Un risultato reso possibile da un’eccellente organizzazione dei cantieri
ALBERTO CAVALLI
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA






Mimmo Varone
L’opera più imponente a cui la Provincia di Brescia abbia mai messo mano è fatta. I cinque chilometri e mezzo di tangenziale sud tra i caselli di Brescia ovest e Brescia centro dalle 9.45 di ieri mattina sono percorribili nelle tre corsie per senso di marcia. E del tutto aperto è pure il grande svincolo a tre livelli dell’Eib, con la bretella a “occhiello” che porta dalla galleria della tangenziale ovest al viadotto della Sud il traffico dalla Valtrompia verso Verona. Su tutto il tracciato non c’è più ombra di cantieri.
L’impresa Profacta del Gruppo Faustini ha consegnato i lavori il 3 novembre scorso. Ieri il presidente della Regione Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Alberto Cavalli, l’assessore ai Lavori pubblici Mauro Parolini e il sindaco di Brescia Adriano Paroli (assente per altri impegni l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo) hanno tagliato il nastro di un’opera realizzata con due mesi di anticipo, con risparmio di denaro rispetto al previsto, e tutto sommato con disagi sopportabili per gli automobilisti.
I lavori erano partiti il 28 giugno del 2006. A termine contrattuale avrebbero dovuto finire il 3 gennaio prossimo. Ma dei 920 giorni l’impresa ne ha impiegati 860 anticipando di due mesi secchi. E per il risultato più unico che raro, ieri i ringraziamenti sono stati d’obbligo. All’impresa stessa, ai tecnici della Provincia dal responsabile del procedimento Carlo Faccin al direttore lavori Bortolo Perugini, al direttore operativo Livio Presti. Persino agli automobilisti che hanno sopportato con pazienza gli inevitabili disagi.
Il viadotto di via Labirinto doveva essere fatto in 270 giorni, ne sono bastati 175 con un anticipo di 95. Sette giorni su 200 sono stati recuperati pure in via Codignole e 33 in quello di via Malta aperto il 28 agosto corso dopo la demolizione del 7 marzo 2007. In via Flero erano previsti 200 giorni più 90 per le interferenze. Il nuovo ponte è stato fatto in 271 giorni. In via San Zeno l’anticipo è stato di ben 97 giorni su 240. Due giorni sono stati recuperati persino all’Eib. E il “regalo” della nuova Sud arriva con grande anticipo sul Natale.
Durante i due anni e mezzo di lavori sono state sempre mantenute le due corsie per senso di marcia nelle ore diurne. Le notti di chiusura totale (dalle 20 alle 6 del giorno dopo) sono state 10, e per altre 74 c’è stata chiusura parziale di una corsia per senso di marcia. Un risultato possibile - è stato detto - grazie a un’accorta gestione dei cantieri e alla collaborazione tra committenza e impresa. E per l’impresa, «i mezzi possono averli tutti - dice il geometra Sandro Faustini che guida l’omonimo Gruppo -, il vero fattore decisivo sono le risorse umane». Le risorse di Profacta sono stati 85 dipendenti impiegati mediamente ogni giorno per 320 mila ore lavorative con 50 macchine ieri schierate tutte nel cerchio della bretella a «occhiello».
In due anni e mezzo uomini e macchine hanno movimentato 980 mila metri cubi di materiale, utilizzato 130 mila metri cubi di calcestruzzo e oltre 7 milioni di chili di acciaio. Hanno costruito 23 mila metri quadrati di viadotti, posato 18 chilometri di barriere di sicurezza, 20 mila metri quadrati di barriere fonoassorbenti per 4.5 chilometri, 220 mila di asfalto, 16 mila metri di tubazioni per lo smaltimento delle acque, 94 mila per i sottoservizi esistenti e 32 mila per la predisposizione dei cavidotti. Tra la doppia fila di new jersey centrale sono a dimora 9.600 oleandri.
L’ATTENZIONE all’estetica ha coinvolto l’austriaco Jorrit Tornquist, che ha colorato di verde acquamarina le pile dei ponti, e di azzurro gli impalcati dei viadotti e della galleria, di blu i frontali e di grigio i muri laterali. Colori segnalano pure le direzioni: il magenta per la Valtrompia, il giallo per la Franciacorta, il verde per la Bassa, l’azzurro per il Garda e il nero per il centro città.
Quei cinque chilometri e mezzo di Sud si presentano come un’opera d’arte, di alta tecnologia e di contenimento dell’impatto ambientale. I viadotti sono di ultima generazione, le vernici utilizzate da Tornquist “mangiano” ossidi e polveri sottili, la segnaletica orizzontale è visibile in tutte le condizioni, quella verticale è altamente riflettente. A mettere tutto insieme, miglioreranno la qualità della vita, non solo degli automobilisti.
 
#10 ·
L’ATTENZIONE all’estetica ha coinvolto l’austriaco Jorrit Tornquist, che ha colorato di verde acquamarina le pile dei ponti, e di azzurro gli impalcati dei viadotti e della galleria, di blu i frontali e di grigio i muri laterali. Colori segnalano pure le direzioni: il magenta per la Valtrompia, il giallo per la Franciacorta, il verde per la Bassa, l’azzurro per il Garda e il nero per il centro città.
Quei cinque chilometri e mezzo di Sud si presentano come un’opera d’arte, di alta tecnologia e di contenimento dell’impatto ambientale. I viadotti sono di ultima generazione, le vernici utilizzate da Tornquist “mangiano” ossidi e polveri sottili, la segnaletica orizzontale è visibile in tutte le condizioni, quella verticale è altamente riflettente. A mettere tutto insieme, miglioreranno la qualità della vita, non solo degli automobilisti.


altra grande opera di tornquist!!! dopo il camino cangiante del termovalorizzatore
 
#3 ·
IL FUTURO. L’assessore ai Lavori Pubblici del Broletto guarda alla prossima grande impresa. Inizierebbe anche subito, ma realizzarla toccherà alla nuova legislatura
Parolini: «E ora avanti con la Est»
Da S. Eufemia al Prealpino «È nel piano triennale Per realizzarla contiamo anche su risorse private»


La scommessa è vinta. Si può ricominciare. L’assessore ai Lavori pubblici della Provincia Mauro Parolini ha appena assistito alla chiusura dei cantieri della tangenziale sud, ieri mattina, e già guarda avanti. Ora pensa alla Est da Sant’Eufemia al Prealpino passando sotto la Maddalena.
«L’abbiamo inserita nel Piano triennale, e sarà una nuova sfida. Contiamo che le risorse soprattutto private possano permetterci di realizzarla», dice. Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha appena lasciato il grande tendone della cerimonia inaugurale della nuova Sud, per impegni milanesi. Ma la platea è ancora tuta lì. E su essa cade lo «sguardo in avanti» di Parolini.
TRA GLI ALTRI, CI SONO il presidente della Camera di commercio Francesco Bettoni, Emilio Del Bono capogruppo Pd in Loggia, Aldo Rebecchi, il coordinatore provinciale di Forza Italia Giuseppe Romele, gli assessori comunali all’Urbanistica Paola Vilardi e alla Mobilità Nicola Orto, Laura Castelletti, il capogruppo Fi in Provincia Vigilio Bettinsoli e l’assessore al Turismo Riccardo Minini, il presidente del consiglio provinciale Bruno Faustini.
Se fosse per lui, Parolini comincerebbe anche subito, ma la tangenziale che chiude l’anello intorno a Brescia sarà compito della prossima legislatura del Broletto. L’impresa appena compiuta sulla Sud, tuttavia, dice che «si può fare». Un’opera del genere «ci faceva preoccupare - confessa l’assessore -, avevamo il timore che due anni e mezzo di lavori creassero il disastro della mobilità. Perciò non abbiamo sottovalutato nulla, abbiamo contattato i comuni, pensato soluzioni, installato i cartelli gialli delle deviazioni fino all’estremità della provincia».
E solo quando tutto è fatto Parolini parla di «scommessa vinta» per una concomitanza di fattori positivi - elenca -, dai soldi arrivati dalla Regione e dallo Stato alla «grande determinazione e chiarezza di obiettivi della Provincia», dagli aiuti del Comune di Brescia in occasione della chiusura delle strade all’impresa che si è rivelata all’altezza del compito, persino al meteo clemente.
Ci sono voluti due lustri e 103 milioni di euro, per due terzi sborsati dalla Regione. Quando è arrivato ai Lavori pubblici del Broletto, 9 anni fa, l’assessore ha ereditato il progetto dalla precedente Giunta Lepidi. Nel 2001 ha avuto in eredità dall’Anas pure con 700 chilometri di strade ex statali. Da allora «ci siamo dotati del Piano della viabilità extraurbana per far capire il disegno finale a cui lavoravamo e creare una vera e propria rete della viabilità che ora si migliora di molto con la nuova Sud», dice.
In 9 anni il Broletto ha speso 500 milioni di euro grazie a contributi regionali e statali. Sono serviti, tra l’altro, a fare quasi 250 rotatorie, e tangenziali in diversi paesi per un centinaio di chilometri di nuove strade, e per migliorare l’esistente. Altri 500 milioni sono venuti dall’Anas per la Gardesana e la Vallecamonica. Ancora 400 sono appaltati da Anas e 350 da Centropadane per la «Corda molle». Il lavoro va avanti. E verrà pure il turno della tangenziale Est. MI.VA.
 
#4 ·
LOGGIA E BROLETTO. L’orgoglio del presidente della Provincia: «L’impresa ha suscitato ammirazione per la competenza e la disponibilità al sacrificio»
«Pochi disagi»: Paroli elogia Cavalli
Il sindaco: «È un’arteria fondamentale, e il cantiere fu accolto con scetticismo Ma oggi è una grande festa»


C’è l’orgoglio della grande impresa portata a termine, nelle parole del presidente del Broletto Alberto Cavalli al taglio del nastro della nuova tangenziale Sud. L’orgoglio di «un evento lungamente atteso ma costruito con determinazione, tenacia e anche un po’ di coraggio», come dice. E il sindaco di Brescia Adriano Paroli gliele riconosce, quelle qualità, quando confessa che «da giovane assessore, di fronte all’ipotesi di variazione del Prg pensavo che mettere mano alla tangenziale sud fosse un’impresa impossibile». Eppure è fatta.
Cavalli ricorda di aver ereditato una strada «già vecchia quando venne costruita 30 anni fa». Ora è tutta nuova, con 350 metri di galleria per la Ovest - elenca - viadotti di ultima generazioni costruiti senza interrompere il traffico su una strada da 100 mila veicoli al giorno e più affollata di tante autostrade. Fatta persino in anticipo. E ciò «non capita spesso e non per caso - aggiunge il presidente -, c’è voluta un’organizzazione dei cantieri efficacemente studiata».
Gli automobilisti, per parte loro «hanno sopportato i disagi con pazienza - riconosce Cavalli - e l’impresa ha suscitato ammirazione per competenza e disponibilità al sacrificio».
IL PRESIDENTE RICORDA l’accorrere delle persone allo spettacolo della demolizione dei vecchi ponti, e alle ricostruzioni che «non sono state solo un grande problema tecnico ma anche di governo della mobilità». Sicchè, «la Provincia di Brescia non è seconda a nessuno - può dire - nella realizzazione delle grandi opere, e saggia è stata la decisione di Formigoni di affidare proprio alle province il patrimonio Anas».
Paroli pensa alle altre opere in programma, al tabù delle nuove strade ormai vinto e «oggi possiamo dire - osserva - che la nostra provincia è all’altezza delle migliori tradizioni europee». I cantieri appena chiusi erano aperti su una strada «fondamentale per la provincia, ma che attraversava la città - aggiunge -, perciò si respirava scetticismo e l’appalto partì tra la preoccupazione delle istituzioni e dei cittadini».
Per quanto si fosse preparati ai disagi, l’idea di interrompere un’arteria così decisiva «aveva destato preoccupazione». Invece, «oggi è giorno di festa - esclama il sindaco - e il risultato più grande è che i disagi sono stati limitati, le criticità superate con la volontà di costruire e con la passione per le cose fatte bene». Dunque, «si può guardare avanti, al lavoro di programmazione, progettazione, esecuzione», futuro. La tangenziale sud fa scuola. MI.VA.
 
#5 ·
copio qui gli articoli piu recenti che prima erano nel treads brescia

Il cinema apre il 20 con una grande festa... i biglietti forse li trovo anche per voi se volete...

Foto delle pubblicità della nuova tange.. notare come era prima e come è ora!!




Ora la Tangenziale ha messo la terza
Si può valutare una grande opera pubblica stando al bar? Nel caso dell’allargamento e della riqualificazione della Tangenziale Sud, dei suoi svincoli e dell’intersezione con la Ovest, sì. Già, perché prima ancora di essere pienamente operativa (lo sarà solo dopo l’inaugurazione di questa mattina), la grande arteria a cui la Provincia ha messo mano ha già fatto tanto parlare di sé.
Scusate... l’anticipo
In realtà la vera novità sono i toni entusiastici associati a questo imponente cantiere. Ecco allora perché basta prendere un caffè in un bar della città per sentire questo o quello raccontare agli altri avventori dei rapidissimi progressi visti transitando nel tratto compreso tra i caselli autostradali di Brescia Centro e Brescia Ovest, dei disagi comunque ridotti al minimo e di un cantiere sempre aperto, soprattutto di notte. Nelle ultime settimane poi si sono aggiunte le due più importanti novità: la chiusura dei cantieri in anticipo di quasi due mesi e i 10 milioni di euro risparmiati. Ecco allora perché basta stare al bar per capire molto della più importante opera pubblica realizzata dalla Provincia, perché se autisti sessantenni la descrivono come «il miglior cantiere visto in Italia, simile a quelli del Nord Europa», o se «non si sono perse ore in coda», significa che questa opera ha già raggiunto una parte dei suoi obiettivi: semplificare la vita dei bresciani che si spostano attorno alla città, far capire, finalmente con un lavoro eseguito a regola d’arte, che certi disagi si possono sopportare per un grande beneficio futuro. Una «vox populi» che è segnale anche per gli amministratori, troppo spesso rassegnati e per questo rassicurati dal fatto che le lamentele dei cittadini siano da mettere in conto sempre e comunque. Una tesi vera, ma solo in parte, e che le tante giornate e le moltissime notti passate nei cantieri della Sud hanno in gran parte smentito. Dagli automobilisti e dai camionisti di passaggio infatti sono giunti più apprezzamenti che lamentele, più complimenti che insulti.
La «nuova Sud»
Da oggi la nuova Sud è realtà: 5,580 chilometri di tangenziale a tre corsie per senso di marcia più la corsia di emergenza, nessun incrocio a raso ma una serie di svincoli che permettono a tutti i flussi di traffico di intersecarsi e di raggiungere ogni punto cardinale.
Lo snodo più critico della viabilità cittadina, quello che per anni è stato regolato dal rondò in corrispondenza dell’Eib, trasformato in una moderna intersezione su tre livelli grazie ad un tunnel lungo quasi quattrocento metri collegato al resto dell’arteria con una serie di tunnel secondari e con un impianto di rampe. Non solo: anche tutte le intersezioni con la viabilità ordinaria, quindi svincoli, cavalcavia e sottopassaggi, hanno dovuto essere adattati alle nuove misure della Sud e quindi nel corso dei due anni e mezzo di cantieri sono stati abbattuti e ricostruiti.
Emblematiche in questo senso le immagini scattate nelle notti di chiusura al traffico della Sud, quando in pochissime ore i «dinosauri» di una ditta specializzata, cioè enormi ruspe attrezzate con potentissime pinze e devastanti martelli idraulici, hanno letteralmente sbriciolato e divorato i vecchi ponti, oppure il sottopassaggio di via Genova, costruito all’esterno del cantiere e poi «spinto» con dei giganteschi martinetti sotto il tracciato della strada. Sulla punta del tunnel (un imponente parallelepipedo in cemento armato di una ventina di metri), era stato montato un grande becco di acciaio che mentre veniva spinto nel terrapieno su cui poggia la Sud scavava lo spazio necessario. All’interno un mini escavatore provvedeva a portare via il materiale di riporto.
Contratto rispettato
Dal giugno del 2006, quando i lavori sono partiti, fino ad oggi quando si sono terminati, sono state tredici le grandi opere viabilistiche completamente ricostruite: si è trattato, nello specifico, del cavalcavia di via Labirinto poi, via Codignole, abbattuto poche settimane dopo quello di via Labirinto e riaperto al traffico nel gennaio del 2007, poi via Malta completamente ricostruito prima della fine dell’agosto di quell’anno.
L’ultimo sovrappasso «messo a misura» è stato quello di via Flero, transitabile dal 22 dicembre. Ovviamente è stato necessario «allungare» anche i sottopassaggi: dopo via Caprera, in corrispondenza dell’uscita di Brescia Ovest è toccato a via Noce, chiuso al traffico nel febbraio del 2007 e riaperto quattro mesi dopo, esattamente come è poi accaduto nel caso del sottopasso di via Palazzina.
Nel contratto stipulato dal presidente della Provincia Alberto Cavalli e dall’assessore ai Lavori pubblici Mauro Parolini con il consorzio BresciaTangenziale, formato da Adige Bitumi e Profacta, che si è aggiudicato l’appalto erano previsti 920 giorni di cantieri per terminare tutte le opere. Ne sono serviti poco più di 860.
Lo stesso si può dire per il «nodo costi»: dei 103 milioni di euro disponibili per i cantieri ne sono stati spesi poco più di 90 e la decina di milioni rimasti nelle casse dell’Assessorato ai lavori pubblici sono già stati destinati ad altri cantieri urgenti in tutto il Bresciano e ancora bloccati dalla mancanza di fondi.


Tangenziale SUD terza corsia, oggi l'inaugurazione.
Il GdB dedica uno speciale di alcune pagine con parecchi articoli e foto, in serata inserisco qualcosa (è già aperto l'apposito 3D sulla viabilità ?).
Finalmente si è ammodernata l'arteria viabilistica (A4 esclusa) più trafficata e congestionata di città e provincia.
Ciao
decrescita ti spiego uamattina al tg su TT ho sentito una news che fino ad ora mi era sfuggita... che mi fa impennare ancora di piu le quotazioni per i lavori della Tang sud..

la tangegnziale sud é la prima strada in italia che depurerà le acque..
è infatti dotata lungo il percorso di 5 impianti di depurazione (varie tipologie... spero oggi di trovare un articolo) per depurare quelle che sono chiamate le acqua di prima pioggia e di trattamento dell’acqua piovana, che la depurerà da sabbia, terriccio, minerali, residui di gomma e particelle dei gas di scarico,

nel nord d'europa questo è gia consuetudine... in italia per le strade no....
per ora si applicavano questi impianti per piazzali centricomemerciali distributori fabbricati industriali...


ricordo piacevolmente un episodio.... 2002 2003... ancora un geometrino... stavo facendo il progetto di ampliemnto di un capannone artigianale di uno che fa carpenterie metalliche.... finisce il capannone e decide di pavimentare anche l'esterno... la sup impermeabile supera il limite di legge per cui è obbligatoria la vasca di primapioggia... mi mandano la .... il padrone... il classico artigiano che lavora piu degli operai.... tuta da fabbro, occhiali blu da saldatore.... rasta fino a metà schiena... mentre gli parlo questo sta saldando .... " si deve mettere la vasca di prima pioggia perche..... ecc ecc"... " ma certo.....(con tono ironico) ci sono tutte le strade in giro ti tagangenziali autostrade che scaricano ai lati... e io devo mettere giu questo impianto??? " .... io un attimo sorpreso ma anche stupito dall'acume del padrone non so che rispondere.... lui non mi dice nulla e mi fa " bhe se c'è da metterlo lo facciamo... io non sono un verde... ma l'ambiente lo rispetto lo stesso"..... e si mette di nuovo a saldare!!!.... un grande!!!!



compliemnti a brescia!!!.. e per chi critica la sud.... una bella risposta da aprte della provincia!!!!
 
#6 ·
dal bresciaoggi

FORMIGONI
«Imminente il nulla osta Ue alla Brebemi»


Dirà alla fine che «ciò che si vede vale più di mille parole». E ciò che si vede è la rinnovata Tangenziale sud, il cui allargamento ha occupato due anni di lavori e disagi ma che ora è salutata con entisiasmo anche da lui, dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, arrivato apposta per questa inaugurazione.
D’altronde, è un pezzo importante di una rete infrastrutturale che necessita, ne è convinto, di essere potenziata. E a sostegno della sua tesi, snocciolerà i dati che fotografano il ritardo della Lombardia: «In Italia siamo tra le regioni della seconda fascia per infrastrutturazione».
Presidente Formigoni ogni volta che si inaugura una strada, quasi per riflesso condizionato in questa provincia si evoca la Brebemi. Ha qualche novità? Dall’Europa magari, dove l’autostrada è incagliata nella procedura di infrazione.
«Credo che a breve, parlo di qualche giorno, avremo notizie importanti. Il commissario europeo, rispondendo ad una interrogazione, ha detto che è ora di chiudere la pratica di infrazione. Il che fa pensare che a giorni arriverà il nulla osta e si potrà avviare l’opera. Che si sia ancora fermi è sconcertante: ho fatto presente a due commissari europei l’inconsistenza delle ragioni su cui poggia la procedura di infrazione, illustrando a fondo le modalità innovative che caratterizzano quest’opera fondamentale per l’economia e l’impresa bresciana».
Lo sarà, fondamentale, anche questa tangenziale?
«Tanto per Brescia che per l’intera Lombardia, che ha urgenza di strade veloci e infrastrutture di collegamento affinchè le sue imprese possano lavorare al meglio. Credo che i lombardi vogliano e abbiano diritto ad un sistema viabilistico all’altezza».
Quello attuale è carente?
«Moltissimo, e la mia amministrazione considera un suo adeguamento una assoluta priorità. C’è un gap da colmare non solo con l’Europa: la Lombardia, che è un’economia trainante per il Paese, è all’ultimo posto in Italia per strade provinciali e regionali e al terzultimo per autostrade in rapporto al numero della popolazione. Anche se possiamo vantare il primato nelle autostrade a tre corsie».
Presidente, una sensazione: lo scorso governo Berlusconi tra i primissimi provvedimenti aveva varato la legge obiettivo e messo le infrastrutture al centro della sua agenda. Al contrario in questa nuova legislatura, l’enfasi sembra cascare altrove: scuola, federalismo ecc.
(Formigoni fa un cenno, come a dire d’aver coltivato pensieri simili. Poi spiega di averli espressi al premier) «Ho incontrato Berlusconi poche ore fa alla fiera del motociclo. E provocatoriamente gli ho ricordato appunto le cifre del ritardo lombardo, inadeguate alla sua forza economica. Il premier mi ha rassicurato: le infrastruture restano una priorità per la quale il governo, ha spiegato, stanzierà 16 miliardi».
Il federalismo fiscale può dare una mano?
«Può darla in prospettiva, meno nell’immediato. Le opere fondamentali sono già previste e finanziate, per i tre quarti dai privati e, qualche volta interamente, come la Brebemi. Il problema è che nella gran parte dei casi, sicuramente in quello dell’autostrada della Valtrompia, è la burocrazia a rallentare l’iter. In questo Paese occorre lottare contro veri mostri a più teste per realizzare infrastrutture. Ma si diceva del federalismo fiscale: potrebbe servire in altre partite».
A quali, presidente? Si riferisce alla questione del riordino dei treni sulle tratte lombarde?
«Anche le ferrovie sono fondamentali, ma se poi non ci sono sopra i treni... Trenitalia minaccia di levare convogli se la Regione non alza il proprio contributo nel contratto di servizio. Ma se Roma mettesse di più! Si dimentica che il fondo per il trasporto pubblico, un fondo statale, non viene potenziato da anni, neppure per adeguarlo all’inflazione. Ecco, con il federalismo fiscale la Regione avrebbe fondi suoi da investire».
Per qualcuno vale l’equazione: più infrastrutture uguale più inquinamento. In ogni modo, le Pm10 sono una piaga qui, dove bastano due mesi per esaurire il bonus di superi dei livelli di tolleranza consentiti in un anno dall’Ue.
«La provincia di Brescia, come la Pianura padana, sconta limiti orografici oggettivi, di cui a Bruxelles sono consapevoli. Detto questo, di recente le nostre politiche sono state giudicate avanzate dal commissario Dimas. E poi non dimentichiamo un dato abbastanza nuovo: la Lombardia, se guardiamo al tasso di inquinamento pro capite, è al primo posto in Europa. Questo non significa che ci fermeremo».
Tra le misure, c’è da attendersi la riproposizione dei blocchi festivi?
«No, considero superata la strategia dei blocchi indifferenziati in città. Piuttosto insisterei su misure come quelle già attuate: dalla messa al bando degli oli pesanti, agli incentivi per l’acquisto dei motocicli puliti o la sostituzione delle auto più inquinanti».
 
#7 ·
Il weekend scorso ho sentito che ci sono probabili buone notizie per la galleria della statale 42 del Tonale che permetterà di bypassare Cedegolo. A primavera dovrebbero riprendere i lavori (a dire il vero io avevo notizie locali che parlavano di settembre 2008, ma c'è stato un ulteriore slittamento).

Insomma finalmente si potrà portare a termine il tratto Capo di Ponte-Berzo Demo. E spero che avranno l'intelligenza di ultimare anche il tratto di collegamento fra Nadro e Capo di Ponte... altrimenti sarebbe proprio da ridere, ma in Italia può succedere!

Non ho trovato notizie ufficiali da postare, riporto solo quello che le mie orecchie hanno sentito al TG di TeleBoario.

Bresciani, avete notizie più precise?
 
#8 ·
ho letto qualcosa sui giornali....
purtroppo teleboario non la prendo :D
 
#11 ·
ho appena sentito al TG di TT
il 2009 è l'anno delle elezioni della provincia... tuttavia all'intervista di Cavalli, Peli, e parolini hanno tutti risposto che non sarà un anno di transizione... e il rpimo obiettivo sarà la tangenziale est
 
#13 ·
#14 ·
parolini dice di stare tranquilli per la brebemi a giugno...
 
#15 ·
Articolo di stamane, giornale di Brescia: Parte il primo tronco di variante della sp 235, fra Orzinuovi e Orzivecchi, nei primi mesi dell'anno.
Consegna buste, gara d'appalto entro il 15 dicembre, e poi assegnazione incarico.

Seguirà Lograto Maclodio, per ultimi i paesi in mezzo (Pompiano, Corzano)......
 
#16 ·
bene!!
credo che l'intasamento in quei paesi nella via centrali sia un qualcosa di incredibile!!
 
#17 ·
segnalo che hanno iniziato anche la costruzione della "corda molle" nel tratto Fornaci-casello Brescia Sud. In via Flero hanno iniziato a portare terra e ad interrare tubi. Appena si sviluppa qualcosa faccio un paio di foto...
Nessuno ha una mappa con il percorso preciso della nuova strada? Sul sito della Provincia non vedo niente...
 
#18 ·
#21 ·
Grazie!
Potresti essere più preciso sul progetto esecutivo? Esiste e si può consultare da qualche parte??? Mi interessa parecchio (passa nel mio paese, sono diretto interessato...).

Io ho trovato questo (penso che lo avevo già postato nel vecchio thread di Brescia): è il raccordo tra il casello di Poncarale (ufficialmente Brescia Sud :mad2:), la corda molle e l'Alta Velocità:

 
#22 ·
nell'ufficio tecnico del tuo paese ci sta di sicuro... oltre che in provincia
le delibere sono pubbliche per definizione... solo che a volte non tutti i comuni hanno piacere a mostrarle passati i giorni canonici...

il PRG o PGT del tuo paese dovrebbe aver previsto dove passa la corda molle
 
#23 ·
LAVORI PUBBLICI. L’assessore Mauro Parolini ha fatto il punto sui progetti per la Sud nella commissione Lavori pubblici del Broletto, presieduta da Nilo Pedersoli
Tangenziale, in vista un nuovo allargamento
Prima il cantiere per 1,5 km a Ovest fino allo svincolo di Roncadelle, poi a Est L’avvio previsto tra 10 mesi
È in programma l’intervento diretto di Brebemi per sistemare alcuni tratti a Ovest
Ma il Broletto anticipa i tempi: «Per noi la parte che va dall’Eib alla Metra è prioritario»






Mimmo Varone
Il primo pezzo di tangenziale sud è fatto. Il resto sta per arrivare. Prima a Ovest del tratto «autostradale» a tre corsie appena completato, poi anche a Est. Si sa che l’ampliamento a Ovest verrà fatto nel contesto di Brebemi, che interverrà direttamente nella sistemazione di alcuni tratti. Ma la Provincia anticipa i tempi e interviene subito per allargare il chilometro e mezzo dal ponte sul Mella allo svincolo di Roncadelle. Un nuovo cantiere si prepara ad aprire sulla Sud, e anticipa la «direttissima».
E nel caso, al momento solo teorico, che Brebemi non dovesse andare in porto, l’assessore ai Lavori pubblici in Broletto Mauro Parolini dichiara che «per la Provincia diventerà una priorità assoluta tutto il tratto dall’Eib alla Metra, in direzione Iseo, con il tratto a quattro corsie allargato per far posto a una barriera centrale». Il punto sullo stato delle cose è stato fatto ieri dall’assessore stesso davanti alla IV Commissione Lavori pubblici della Provincia presieduta da Nilo Pedersoli. E ne è venuto che da qui a una decina di mesi il cantiere aprirà. «L’allargamento della Sud dall’Eib all’attacco della direttissima in comune di Roncadelle va fatto insieme a Brebemi - ricorda Parolini -, ma abbiamo inserito nelle prescrizioni l’anticipazione dell’ampliamento dal ponte sul Mella fino allo svincolo di Roncadelle a spese del lottizzante, la società Mella 2000».
IL 29 NOVEMBRE Roncadelle ha adottato una variante al Prg per acquisire l’area necessaria. «Dopo l’approvazione entro metà di febbraio – calcola l’assessore -, ci vorranno cinque mesi per ottenere l’area e a settembre inizieranno i lavori». Ma «tutto il tratto dall’Eib fino all’attacco di Brebemi alla Metra è prioritario, e se necessario farà tutto la Provincia». In particolare metterà mano ai primi 600 metri, pochi ma difficili, con tre manufatti da rifare (i viadotti su via Orzinuovi con il nuovo svincolo a «diamante» per la A4, di Brescia Ovest, il ponte sul Mella). E Parolini vorrebbe occuparsene in prima persona, per evitare che i cantieri gettino il traffico nel caos.
INTANTO EMERGE il disegno della nuova viabilità a Ovest. Nel punto in cui la «direttissima» da Milano finirà (tra Castrezzato e Travagliato), si «sfrangerà» in due tronconi.
Da un lato piegherà a Sud con due corsie per senso di marcia e, senza imporre rallentamenti ai 130 chilometri orari di velocità andrà ad innestarsi sulla Sp 19, la «corda molle» verso Montichiari e Verona senza toccare la tangenziale sud già satura con i suoi 100 mila veicoli al giorno. Dall’altro proseguirà dritta verso la città, ma con una sola corsia per senso di marcia almeno fino all’innesto con la variante di Roncadelle già approvata da quel comune. Da lì in avanti dovrebbe proseguire a quattro corsie fino a raggiungere la Sud.
Venendo dalla Brebemi verso la città si finirà in un imbuto da evitare. Ed è fatto apposta per dirottare il traffico verso Verona sulla «corda molle», la nuova tangenziale esterna, preservando la Sud. Poi toccherà a Est, verso Rezzato, che Parolini conta di fare nell’ambito del sistema delle tangenziali lombardo - venete.
 
#24 ·
Dal sito della provincia Comunicato del 4-XII-2008

Ampliato svincolo per Montichiari e Garda sulla tangenziale sud
Non si fermano gli interventi di messa in sicurezza della Tangenziale sud.


Concluse in anticipo sulla tabella di marcia le opere relative alla costruzione della terza corsia e di quella di emergenza, la Provincia ha messo mano a nuove iniziative. I progetti sul tappeto hanno l'obiettivo di migliorare la viabilità ed eliminare le situazioni potenzialmente critiche.
«É il caso del tratto di Tangenziale situato nel Comune di Rezzato, all'altezza di ben tre svincoli ravvicinati. Sono quelli che, chi viaggia da Brescia in direzione lago di Garda, può imboccare per raggiungere Rezzato oppure Montichiari o, ancora, Salò - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Mauro Parolini - sono concentrati in un tratto di soli 200 metri. E proprio in questo punto la carreggiata stradale risultava di larghezza limitata perché da due corsie diventava una sola. Si è ritenuto così necessario intervenire ampliando la strada».
I lavori prevedevano l'ampliamento della carreggiata così da ricavare due corsie ben distinte che consentano di indirizzare in anticipo i veicoli nella direzione voluta, evitando le attuali improvvise manovre di cambio corsia da parte dei mezzi in transito con tutte le incognite del caso.
È stato pertanto realizzato il rilevato a lato dell'esistente carreggiata, eseguita la sovrastruttura stradale con conglomerato bituminoso, posata la barriera di sicurezza stradale in acciaio, posizionati i portali per la segnaletica stradale per un investimento di circa 100mila euro. L'intervento ha consentito di mettere in sicurezza lo svincolo per Montichiari e verso il casello di Brescia est.
 
#25 ·
Ampliato svincolo per Montichiari e Garda sulla tangenziale sud
Non si fermano gli interventi di messa in sicurezza della Tangenziale sud.


Concluse in anticipo sulla tabella di marcia le opere relative alla costruzione della terza corsia e di quella di emergenza, la Provincia ha messo mano a nuove iniziative. I progetti sul tappeto hanno l'obiettivo di migliorare la viabilità ed eliminare le situazioni potenzialmente critiche.
«É il caso del tratto di Tangenziale situato nel Comune di Rezzato, all'altezza di ben tre svincoli ravvicinati. Sono quelli che, chi viaggia da Brescia in direzione lago di Garda, può imboccare per raggiungere Rezzato oppure Montichiari o, ancora, Salò - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Mauro Parolini - sono concentrati in un tratto di soli 200 metri. E proprio in questo punto la carreggiata stradale risultava di larghezza limitata perché da due corsie diventava una sola. Si è ritenuto così necessario intervenire ampliando la strada».
I lavori prevedevano l'ampliamento della carreggiata così da ricavare due corsie ben distinte che consentano di indirizzare in anticipo i veicoli nella direzione voluta, evitando le attuali improvvise manovre di cambio corsia da parte dei mezzi in transito con tutte le incognite del caso.
È stato pertanto realizzato il rilevato a lato dell'esistente carreggiata, eseguita la sovrastruttura stradale con conglomerato bituminoso, posata la barriera di sicurezza stradale in acciaio, posizionati i portali per la segnaletica stradale per un investimento di circa 100mila euro. L'intervento ha consentito di mettere in sicurezza lo svincolo per Montichiari e verso il casello di Brescia est.
Leggo solo ora. Ottimo lavoro, vista la criticità del tratto, che si aggiunge agli ottimi interventi fatti negli ultimi anni dalla Provincia.
 
#26 ·
in effetti della brescia germania (io l'avevo sentita cosi) avevo solo sentito.... pensavo fosse una leggenda....

invece basta il grande google.... e ecco un articolo di robecchi....


GIORNALE DI BRESCIA, 4 GIUGNO 2006
Mentre si torna a parlare di Tangenziale Est la mente corre a 40 anni fa
Sulle tracce della Brescia-Ulm
Il progetto era una autostrada che collegasse la nostra città con la Germania
di Franco Robecchi
Il ritorno, sul tavolo della politica, dell'ipotesi di costruzione di una Tangenziale Est per la città di Brescia ha il sapore di un remake che si riferisce a un modello vecchio di un quarto di secolo.
Fu il professor Matteo Maternini, nel 1980, ad avanzare per primo l'ipotesi di una tangenziale urbana, una arteria che, evitando la città sul fianco orientale, collegasse le strade per Venezia e per la pianura di sud est con la Valtrompia. Naturalmente il collegamento sarebbe dovuto avvenire, in gran parte, in galleria, poiché, come si sa, su quel versante Brescia si ritrova i colli che esauriscono le Alpi.
L'esigenza più immediata era costituita dal collegamento della Valtrompia con le vie di grande traffico, un obiettivo funzionale al suo sviluppo industriale. È ben curioso, in effetti, che la valle più feconda di attività produttive della nostra terra sia anche la più cieca tra quelle nostrane. Se la Valcamonica, sia pure a fatica, può sconfinare collegandosi al Trentino, se la Valle Sabbia ha un molto più agevole sbocco verso il lago d'Idro e le Valli Giudicarle, la Valtrompia si incunea invece in un fondo bloccato, superabile solo con non poche difficoltà, verso le valli parallele. Lo sbocco a sud è sempre stato visto, quindi, come essenziale. Se da tempo lo «scarico» più agevole della valle è avvenuto o centralmente, sulla città, o sui territori occidentali, come nel caso della progettata autostrada, in qualche slancio progettuale si è anche cercato di sfondare in forma più ardita l'accerchiamento.
La via della Tangenziale Est è certamente una possibilità, ma ben più audace fu l'ipotesi che i bresciani si immaginarono una quarantina d'anni fa, quando sognarono che la Valtrompia, e anche la Valcamonica, potessero rientrare in un ambizioso allacciamento fra il sud e il nord, anche internazionale. In quel modo le due valli non avrebbero solo gravitato sulla pianura bresciana, ma avrebbero avuto il ricco ruolo di segmenti di transito in una ricchissima arteria che avrebbe potuto collegare la Lombardia con la Germania.
Si diceva che una strada, o, meglio, un'autostrada, che collegasse Brescia a Ulma, città tedesca, avrebbe unito con un facile legame, due delle zone più produttive e ricche dell'intera Europa.
Erano anni in cui si poteva ancora sperare di competere con i progetti che stavano avviando a quella fortuna, invece, l'area veronese, con il disegno dell'autostrada Modena Verona Brennero. L'euforia e l'energia operativa di quegli anni ancora risentiva dei successi del boom economico e dell'esplosione delle autostrade italiane e Brescia non intendeva rimanere in retroguardia, dopo aver colto al volo le occasioni pionieristiche dell'autostrada Milano Venezia, già all'inizio degli anni Trenta, e dopo aver replicato lo sviluppo con la Brescia Padova, inaugurata, nel primo tratto Brescia Verona, nel 1960.
L'autostrada per la Germania sarebbe dovuta partire da Brescia, percorrere la Valtrompia e giungere nella Valcamonica attraverso una galleria, fra Gardone e Sale Marasino. Di li l'autostrada sarebbe dovuta risalire sino a Edolo, dove una nuova galleria avrebbe perforato la montagna, presso il Passo del Mortirolo, in quello che sarebbe rimasto nella storia, ahinoi virtuale, come il «traforo del Mortirolo».
La strada avrebbe proseguito verso Bormio, lo Stelvio, che avrebbe anche perforato per giungere al Passo di Resia, all'Austria e quindi, dopo 437 chilometri da Brescia, alla Germania di Ulma.
Il nuovo mercato europeo aveva reso tutti euforici e convinti che si stesse aprendo un'era di grande sviluppo internazionale per l'Alta Italia. Una via centrale di unione fra Germania e Lombardia pareva l'ideale strumento di quel successo. Il fermento creativo e organizzativo si dispiegò, scontrandosi però subito con i campanilismi incrociati. I bergamaschi avanzarono subito la riserva, opinando che era attraverso la Val Seriana e non attraverso la Valcamonica che quell'autostrada sarebbe dovuta passare.
Bruno Boni, il diplomatico, cercò subito una forma di compromesso, dicendo: «L'autostrada scenderà lungo la Valcamonica, ma; giunta a Lovere, si biforcherà in due rami distinti. Uno andrà verso Bergamo e l'altro, invece, proseguirà verso Brescia.
La soluzione salomonica resse solo parzialmente. La Valtellina se ne avvantaggiava, ma la Val Seriana perdeva colpi. Per il progetto dell'autostrada Brescia Ulma fu incaricato, oltre all'ingegner Maternini, anche l'ideatore dell'Autostrada del Sole, il professor Aimone Jelmoni. Ma la spesa di 100 miliardi di lire dell'epoca, per il solo tratto Brescia Bormio, le beghe con i cugini bergamaschi e l'approssimarsi della nuova legge che avrebbe bloccato ogni nuova costruzione autostradale lasciò campo libero all'autostrada del Brennero, che risucchiò ogni traffico con il centro Europa.
Brescia dovette far buon viso a cattivo gioco e anche la Valtrompia rimase coinvolta nella «mortificazione», salvo la rivalsa dell'autostrada in via di realizzazione, salvo l'ipotesi di una ripresa progettuale della Tangenziale Est.




oggi hanno fatto vedere su raitre alla trasmisiione dedicata all'europa.... 3 opere che hanno rivitalizzato aree un po cosi...
1) il ponte di foster che collega le due ali della valle (il piu alto al mondo)....
2) il ponte che collega le due sponde della senna in normandia.... adesso c'è il progetto di creazione di un tunnel sotto il senna per i collegamenti ferroviari....

3) il ponte che collega danimarca a svezia... e hanno aprlato di tutti gli sviuluppi avuti da malmo..... adesso è stato firmato una ccordo... di un ponte sul mare tra germania e danimarca....


probabilemnte in italia i notutto andrebbero contro tutto questo...
 
#27 ·
.....

probabilemnte in italia i notutto andrebbero contro tutto questo...
Ecco....come sempre, la questione (stupida) campanilistica.
Probabilmente era una realizazzione faraonica (in rapporto al Brennero che presenta una via geografica più naturale, rispetto alla Val Camonica).

Se però guardiamo nel piano provinciale strade, un'ipotesi di una Galleria Aprica - Bormio non è del tutto tramontata.......:)
 
#28 ·
Aggiornamento corda molle

I lavori per la corda molle sono fermi causa neve. Avevano voluto testardamente iniziare a novembre, come avevo riportato, ma le piogge prima e la neve adesso hanno fermato tutto. Ho visto degli operai il 31 dicembre (!!)con gli escavatori in mezzo al fango che richiudevano le buche che avevano fatto per interrare i tubi (di drenaggio suppongo). L'unica cosa che si vede adesso sono un paio di terrapieni 5x5m circa con una svasatura al centro. Penso che potrebbe essere il basamento per i piloni del sovrappasso...
Foto quando si vedrà qualcosa (e si asciugherà...)

Ciao
 
#29 ·
I lavori per la corda molle sono fermi causa neve. Avevano voluto testardamente iniziare a novembre, come avevo riportato, ma le piogge prima e la neve adesso hanno fermato tutto. Ho visto degli operai il 31 dicembre (!!)con gli escavatori in mezzo al fango che richiudevano le buche che avevano fatto per interrare i tubi (di drenaggio suppongo). L'unica cosa che si vede adesso sono un paio di terrapieni 5x5m circa con una svasatura al centro. Penso che potrebbe essere il basamento per i piloni del sovrappasso...
Foto quando si vedrà qualcosa (e si asciugherà...)

Ciao
Ma dove hanno cominciato?
 
#30 ·


Ho fatto velocemente questa mappa, non è precisissima, non so se passerà proprio di lì, ma più o meno...
Nelle macchie rosse hanno iniziato a scavare, allo svincolo con il pezzo esistente hanno demolito un capannone, in linea dove passerà la strada.
Questo è ciò che posso documentare, abitando nei paraggi. Non so nel tratto successivo (Borgo Poncarale - Sanzeno - Borgosatollo - Montirone - ecc..) cosa stanno facendo...
 
#31 ·
molto bene direi!!!
 
#32 ·
Si fa quel che si può...

bressa
Sono passato da Chiari ieri, gran bel paese, tenuto bene e con un bel centro, ma tante rotonde e pochi cartelli!!!! Che fatica a trovare la strada per Brescia!! (venendo da Palazzolo poi...)
E' allucinante la quantità di palazzine che stanno costruendo!
 
#34 ·
chiari chiari.... in questi ultimi 3 4 anni è stato un cantiere perenne.

le opere sono andate dalla viabilità extraurbana (tangenzialina esterna di cui sta partendo un altro lotto)
alla viabilità urbana con rotonde e sistemazioni di varie sedi stradali
a opere piu di carattere edilizio come appunto nuove strutture dei vigili, dei pompieri (in atto adesso) e sistemazioni dell'area sportiva, restauri del centro, villa mazzotti e ex palazzo comunale ecc ecc

fino ad arrivare al bikesharing (credo sia il caso piu piccolo in italia di bikesharing) e al bus navetta che gira

l'elenco è tanto

e al momento è molto facile "perdersi".... perche una strada è chiusa, l'altra stan facendo la rotonda, l'altra ti deviano e non sempre i cartelli ci vanno dietro.
 
#33 ·
Sul bresciaoggi di ieri si parla dello svincolo della ovest che sarà realizzato tra le uscite di via Orzinuovi e via Milano.

LA CITTÀ DEL FUTURO. La nuova porta d’ingresso era bloccata dall’inquinamento da Pcb. Ma ora gli impedimenti sono caduti: per il ministero dell’Ambiente è tutto ok

Via libera allo svincolo di via Rose

di Mimmo Varone

Non ci sono più ostacoli. Tra qualche mese il «Comparto Milano» potrà aprire il cantiere per la costruzione del grande svincolo di via Rose sulla tangenziale ovest. Era l’unica grande opera viabilistica mancante al Comparto tornato interamente bresciano dopo che la società An.Ta. presieduta da Antonio Taini ha rilevato le quote della bolognese Basileus.
DOVEVA ESSERE la porta d’ingresso verso la «città nuova» che in una decina d’anni prenderà forma tra il Freccia Rossa e il Vantiniano, ed era rimasta al palo a causa dell’inquinamento da Pcb. Ora gli ultimi impedimenti sono caduti, via Rose potrà diventare davvero la porta d’ingresso alla città da ovest e anche il progetto di riqualificazione ambientale di via Milano può prendere il via.
La novità è stata annunciata ieri mattina in Loggia dall’assessore comunale all’Ambiente Paola Vilardi, presenti il presidente della circoscrizione ovest Mattia Margaroli e il responsabile del settore Ecologia Angelo Capretti, in occasione della ripresentazione dell’ordinanza che impone i noti divieti nell’area inquinata da Pcb a sud della Caffaro.
Se l’ordinanza non è una novità, perché si ripropone tale e quale ogni sei mesi, qualche passo avanti verso il recupero si fa. Tre giardini privati ormai sono stati risanati e restituiti all’uso dei legittimi proprietari. E si avvicina pure l’apertura dei cantieri per la bonifica delle aree pubbliche. Ma soprattutto si è concluso il lungo percorso che ha dato il via libera allo svincolo di via Rose.
L’area in cui deve sorgere è compresa nel sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro. Su quel sito nulla può essere costruito senza l’ok del ministero dell’Ambiente, che prima di dare il suo assenso ha imposto la caratterizzazione dell’area interessata dallo svincolo. Capretti ieri mattina ha spiegato che ormai l’operazione è conclusa, e ne è risultato un inquinamento compatibile con l’uso industriale/commerciale a cui l’area stessa è destinata. Quindi, il 23 dicembre scorso il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha espresso parere positivo all’esecuzione ed «entro l’inizio dell’estate il cantiere potrà aprire», annuncia Vilardi.
Può andare a posto, dunque, l’ultimo importante tassello della viabilità di ingresso da ovest. Sulla tangenziale verrà realizzata una piattaforma che permetterà di entrare e uscire da via Rose in tutte le direzioni, nonché di «avvicinare» alla città il quartiere La Famiglia.
L’opera era prevista tra i lavori del «Comparto Milano» a carico di Basileus. Ora se ne occuperà An.Ta., ma il risultato non cambierà, e in futuro farà di via Rose una vera alternativa a via Milano, che negli obiettivi prioritari della circoscrizione ovest dovrà essere strappata al degrado. Anche per questo ieri c’era Margaroli.
IL PRESIDENTE della Ovest, oltre a sottolineare l’importanza del nuovo svincolo in vista della riqualificazione di via Milano, annuncia pure un accordo con Aprica spa per l’installazione di cassoni in cui depositare i rifiuti verdi nel quartiere Primo Maggio, cassoni finora negati all’interno dell’area inquinata per evitare che ramaglie al Pcb andassero ad inquinare il compost. La questione si è risolta con l’accordo che il contenuto dei cassoni finirà all’inceneritore. E’ uno dei tanti «piccoli passi» che prima o poi riporteranno alla normalità i bresciani residenti nel grande cono a sud della Caffaro.
E più vicini - annuncia Vilardi - diventano pure i 6,7 milioni di euro stanziati nel 2006 dal ministero dell’Ambiente per il sito Brescia-Caffaro. L’arrivo dei soldi è subordinato a un accordo di programma da sottoscrivere con la Regione e gli altri enti locali competenti. Il testo definitivo dell’Accordo è stato inviato in settembre al ministero, che ora lo sta valutando prima di metterci la firma. Con la speranza di Vilardi che quella firma autorizzi pure la Loggia «a gestire direttamente i fondi e gli interventi di bonifica». Sarebbe un modo per far più alla svelta.
 
#35 ·
L’OPERA. La decisione presa nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione della società autostradale Centro Padane. Il termine scade entro il 17 febbraio
Corda molle, la A21 appalta i primi due lotti
Presto via ai lavori di riqualificazione della Sp 19 da Ospitaletto ad Azzano Mella


«Parte bene il 2009 sul versante delle gradi opere viabilistiche. è arrivato in questi primi giorni dell’anno il via libera al completamento della cosiddetta Corda molle - dichiara il vicepresidente di Centro Padane e assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Brescia, Mauro Parolini -. Il consiglio di amministrazione della società autostradale Centro Padane ha approvato e disposto la pubblicazione del bando di gara per la realizzazione dei lavori di costruzione dei primi due lotti del raccordo autostradale fra il casello di Ospitaletto - A4 ed il nuovo casello di Brescia sud sulla A 21 e l’aeroporto di Montichiari che interessano la provinciale 19».
Gli interventi programmati da tempo sono stati divisi in 4 lotti. Sono già stati assegnati quelli relativi al terzo e quarto lotto del complesso progetto, cioè la realizzazione del nuovo tratto di strada a quattro corsie oltre a quelle di emergenza, dalla lunghezza di circa 16 chilometri, fra Azzano Mella fino all’aeroporto di Montichiari ed all’innesto con la bretella di collegamento con il casello di Brescia est della A4 in comune di Castenedolo. Il cantiere è stato aperto ed i lavori sono già iniziati.
Ora è partita la gara d’appalto degli altri due lotti, relativi al tragitto della lunghezza di 13 chilometri compreso fra Ospitaletto ed Azzano Mella, per un importo a bse d’asta di 62,8 milioni di euro.
Prevede l’ampliamento della provinciale 19 che diventerà a 2 corsie per senso di marcia.
Il termine per la presentazione delle domande scade il 17 febbraio prossimo, tempo di esecuzione 36 mesi dall’aggiudicazione.
 
This is an older thread, you may not receive a response, and could be reviving an old thread. Please consider creating a new thread.
Top