CAMERA DI COMMERCIO IN SINTONIA CON DIGIACOMO. SI PUO' PARTECIPARE ALLA SOACO
Interessante riunione del consiglio della Camera di Commercio di Ragusa che si è occupato stamattina delle problematiche relative al futuro assetto gestionale dell’aeroporto di Comiso, alla presenza, per l’occasione, del Sindaco di Comiso Giuseppe Di Giacomo. Con la riunione odierna -come ha detto il presidente dell’ente camerale Giuseppe Tumino, in apertura dei lavori- si è voluto dare un seguito ad una precedente riunione nel corso della quale il consiglio camerale, su relazione del segretario generale dell’ente Carmelo Arezzo, si era occupato del business plan a suo tempo, nel 2005, redatto in funzione della futura gestione dell’aeroporto Magliocco. Ed il presidente ha sottolineato gli elementi sui quali si è in passato posta l’attenzione dei consiglieri, in particolare rispetto alla volontà più volte espressa da tutti di una adesione diretta della Camera nell’assetto societario di chi gestirà l’aeroporto comisano. Nello specifico sono stati evidenziati il problema del sedime dove sorge l’aeroporto e della sua proprietà (tema ancora d’attualità per i recenti interventi della Regione Siciliana ed in ultimo del Ministero dei Trasporti non in sintonia con la posizione del Comune di Comiso che si presenta quale proprietario della struttura e del sedime aeroportuale), la opportunità e le modalità di attribuzione al socio privato del 51% della società SOACO e non di una quota minoritaria, le carenze infrastrutturali del territorio al servizio dello scalo aeroportuale, la necessità comunque di costruire una realtà che sia in sintonia con le attese del sistema delle piccole e medie imprese della provincia che nella Camera di Commercio hanno il loro referente diretto. A queste osservazioni con una propria approfondita relazione e con una adeguata risposta alle tante osservazioni formulate in sede di dibattito, ha risposto il sindaco Di Giacomo che ha ribadito come per la società dell’aeroporto, dopo l’acquisizione di un socio privato che è quello che ha avuto assegnato in sede di gara pubblica il 51% del capitale, pagandolo oltre 17 milioni di euro, e quindi quasi il doppio della base d’asta, significa aver messo dentro la società non solo la competenza tecnica della SAC di Catania ma anche la forza finanziaria ed imprenditoriale del partner Interbanca che nella neonata società Intersac intende svolgere un ruolo da protagonista. Rimane adesso centrale la necessità che il mondo delle imprese e quindi anche l’ente Camera di Commercio intervenga con rilievo nella società, acquisendo una propria partecipazione per la quale comunque, per scelta del comune di Comiso, artefice del percorso gestionale dello scalo, l’ente camerale sarà chiamato a dare un apporto amministrativo di primissimo piano. Inoltre il sindaco si è detto certo che l’attenzione con la quale è stata seguita la gara per il socio privato della Soaco è la cartina di tornasole del grande interesse che il futuro dell’aeroporto riveste per gli investitori mondiali, come confermato anche di recente dai primi contatti delle compagnie low-cost , e non solo, che intendono sfruttare questa nuova presenza aeroportuale vergine in un contesto mondiale e mediterraneo di grande rilevanza, ma anche le possibilità importanti che la prospettiva di aeroporto-cargo può interpretare per un mercato che è certamente appetibile e di rilievo. Infine il sindaco Di Giacomo ha ribadito la volontà del comune di intitolare a Pio La Torre lo scalo Magliocco in considerazione della straordinaria azione contro la mafia svolta dal parlamentare e della sua battaglia contro le infiltrazioni mafiose proprio a Comiso in occasione della costruzione delle base Nato ai tempi dei “cruise”.
In sede di dibattito molti consiglieri della Camera di Commercio sono intervenuti, confermando tutti il forte interesse dell’ente camerale di diventare non solo socio della Soaco ma anche soggetto di riferimento destinato a svolgere un ruolo determinante, peraltro affiancando tale posizione a quella di socio della SAC spa, la società dell’aeroporto di Catania, nella quale la Camera di Commercio di Ragusa detiene oggi un ottavo del capitale. In particolare hanno preso la parola Antonino Cavallo (è forte l’esigenza di fare chiarezza una volta per tutte sulla proprietà del sedime aeroportuale), Giovanni Brancati (dopo un periodo nel quale forse la gestione della pratica dell’aeroporto di Comiso non è stata posta alla condivisione di tutti i soggetti e gli attori del territorio, si apre una nuova fase dove collaborare e nella quale la Camera vuole svolgere un ruolo da protagonista), Rosario Di Bennardo (esigenza di chiarezza nei rapporti tra la SAC, socia di Intersac e quindi socio privato dell’aeroporto comisano, e la partecipazione dei soggetti pubblici nella società di gestione), Giovanna Cilia Cappello (l’azione del sindaco di Comiso ha dissipato i dubbi che potevano esserci sulla proprietà del sedime e su altre scelte della Soaco, per cui occorre far sì che la scelta futura della gestione aeroportuale sia, anche attraverso la Camera, nel segno delle attese delle imprese), Giuseppe Cascone (occorre rendersi conto che oggi il mondo comunica sul piano dei trasporti con gli aerei e che non si può considerare superfluo l’aeroporto di Comiso perché vicino a Catania, ma anzi necessario per uno sviluppo organizzato dell’area sul piano aeroportuale con positivi effetti sull’indotto in termini di investimenti e di occupazione), Tommaso Fonte (ogni incertezza gestionale va risolta prima che l’aeroporti sia avviato, ed occorre anche intervenire per risolvere il funzionale collegamento intermodale dell’infrastruttura, cercando di sfruttare l’ultima occasione di finanziamento europeo data dal programma di investimento 2007/2013), Antonio Calabrese (la Camera che ha un ottavo nell’aeroporto di Catania deve essere fortemente presente nell’aeroporto del suo territorio di competenza, ed in questo senso deve crescere l’attenzione per i costi effettivi dell’aeroporto perchè vada tempestivamente a pareggio di bilancio, con particolare considerazione su chi sosterrà i costi dei servizi pubblici di sicurezza, dai vigili del fuoco alla polizia, alla dogana, alla finanza, in considerazione della insolita natura dell’aeroporto che è pubblico ma non statale), Enzo Bonsignore, revisore dei conti dell’ente camerale (come sarà possibile conciliare i patti parasociali che accompagnano il futuro della società di gestione rispetto alla già avvenuta partecipazione del socio privato al 51%), Gianni Gulino (l’attenzione con la quale il sistema delle imprese a livello nazionale ed internazionale sta seguendo l’avvio dell’aeroporto di Comiso impone all’ente camerale che segue i processi economici del territorio di monitorare, seguire e promuovere questi fenomeni dall’interno della società di gestione dello scalo aeroportuale), Giorgio Ragusa (bisogna vigilare acchè il fortissimo valore aggiunto che è il risultato di aver trasformato grazie al pubblico una realtà improduttiva in una struttura aeroportuale di grande valore non si disperda e non finisca in mani di altri rispetto ai soggetti del territorio che lo hanno voluto e ricercato), Antonio Gurrieri (anche i consumatori plaudono all’avvio imminente dell’aeroporto e auspicano che tale presenza serva a stimolare una nuova pressione per una adeguata comunicazione tra Catania e la provincia di Ragusa, anche grazie alle pressioni che SAC, socio della struttura comisana, certamente farà). In sede conclusiva, prima il sindaco di Comiso Giuseppe Di Giacomo e poi il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Tumino hanno ribadito la forte condivisione di un percorso comune tra i due enti che possa comportare l’adesione non solo formale e simbolica, ma attiva e rilevante dell’ente camerale nella società dell’aeroporto, inserendosi a pieno titolo in quella cordata di soggetti pubblici che attraverso una struttura consortile saranno chiamati a guidare la parte pubblica della società, gestendo quel 49% del capitale ma anche attivando tutti gli strumenti per un funzionale sviluppo della politica aeroportuale e della strategia relativa in sintonia con le attese del territorio e del mondo delle imprese in particolare.