"Comiso dedicato a Pio La Torre" Undici intellettuali firmano l'appello
È stata presentata, allo Steri, la proposta, avanzata dal Centro studi e iniziative culturali "Pio La Torre", di dedicare al politico, ucciso da Cosa nostra nel 1982, l'ex aeroporto militare
Intitolare l’aeroporto di Comiso a Pio La Torre: è questo l’appello, rivolto "alle Istituzioni e al Governo della Repubblica, al Parlamento siciliano, alle amministrazioni locali, alle forze politiche e sociali, ma soprattutto al popolo siciliano" dal Centro studi ed iniziative culturali "Pio La Torre" che è stata presentata oggi allo Steri, sede dell’Ateneo Palermitano, alla presenza del rettore, Giuseppe Silvestri, che appoggia l’iniziativa, e di Vito Lo Monaco, del Centro culturale.
L’iniziativa ha già trovato il favore di undici tra i maggiori intellettuali siciliani, i quali hanno apposto la loro firma a sostegno del progetto: da Andrea Camilleri e Vincenzo Consolo, fiori all’occhiello della letteratura siciliana, a registi del calibro di Pasquale Scimeca e Giuseppe Tornatore, ma anche gli storici Salvatore Lupo, Giuseppe Carlo Marino e Francesco Renda, e i rettori delle Università di Enna, Messina e Palermo.
L’aeroporto, che per anni è stato di esclusivo utilizzo militare, presto sarà restituito all’aviazione civile. Per quella data, i promotori dell’appello sperano di aver raccolto un milione di firme di cittadini che chiedono di aggiungere il nome del politico ucciso da Cosa nostra (30 aprile 1982) a quello del generale Magliocco, cui per ora è dedicato lo scalo aereo.
Chi fosse interessato potrà apporre la propria firma sia sul sito dell’associazione che ai banchetti che saranno allestiti a Palermo (uno di questi sarà, sabato 17 aprile, in piazza Castelnuovo a partire dalle 15.30). La decisione spetterà poi al Comune della città e all’ente che prenderà in gestione la struttura.
«Ci sono diverse importanti ragioni per sostenere l’appello – spiegano i firmatari - Pio La Torre pagò con la vita il suo tenace impegno contro la mafia e contro i missili. Non si deve dimenticare – sottolineano - che a lui si deve la legge con la quale lo stato italiano, per la prima volta, caratterizzò il reato di associazione mafiosa e introdusse la confisca dei beni mafiosi» tutto ciò in un tempo nel quale si discuteva dell’esistenza stessa della mafia. Intitolargli l’aeroporto «è il minimo che si possa fare», ha commentato Andrea Camilleri