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NAPOLI | Museo d'arte contemporanea MADRE

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18K views 84 replies 20 participants last post by  gguyNA 
#1 · (Edited)
Dopo il Pan (Palazzo delle Arti di Napoli) e la Galleria dell'Accademia, è la volta del Madre, il Museo d'arte Donnaregina. Tre nuove strutture inaugurate in un pugno di mesi che stanno trasformando e ridisegnando il volto di Napoli.
Il Madre ha aperto con una collezione permanente, dispiegata nelle quattordici sale espositive del primo piano del Palazzo di Via Settembrini, nel pieno centro antico di Napoli.
"A Napoli sta succedendo qualcosa nel campo dell'arte che segna davvero un salto di qualità - ha esordito Antonio Bassolino -. Il Madre, come Palazzo Roccella ,sede del Pan, vuole avere l'ambizione di essere un grande museo di respiro internazionale. La collezione stabile è di grande livello con le opere dei tanti artisti che hanno collaborato in passato con la città di Napoli. La collezione ospita infatti le opere di artisti che sono stati a Piazza Plebiscito e al Museo Archeologico negli anni scorsi e che ora hanno fatto opere immaginate, pensate, progette, dipinte e costruite appositamente per questo museo". Ha sottolineato l'elemento di rinacita sociale per il centro antico il presidente della Provincia, Dino Di Palma: "A Napoli l'arte contemporanea continua a sposarsi con il recupero di strutture storiche. In questo modo operiamo anche un importante recupero sociale". E il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha richiamato l'idea di apertura che sta dietro al Madre, "un muso aperto e in progress, non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti i cittadini di Napoli".
Il Madre è stato sostenuto con forza dalla Regione Campania. E i risultati si sono visti subito: meno di due anni per i lavori e via con l'apertura della sezione permanente, al primo piano. Una sezione che ospita importanti lavori di Long, Bianchi, Clemente, Horn, Kounellis, Paolini, Sol Lewitt, Serra, e tanti altri artisti. Ma si tratta solo del primo passo. Il progetto è molto più ambizioso, e punta ad aprire il prossimo autunno la collezione del secondo piano, che ospiterà opere donate o prese in prestito da gallerie e fondazioni.
All'inizio del 2006 sarà pronto anche il terzo piano: una grande zona espositiva, che ospiterà subito una mostra storica di Kounellis. Ma non solo, il Madre si arricchirà presto di un ristorante panoramico, un bar, un bookshop, oltre a diverse sale per i ragazzi del quartiere e della città.
Emblematica la domanda che Antonio Bassolino ha rivolto alla platea alla fine del suo intervento: "Da quanto tempo non apriva un museo internazionale a Napoli? Da secoli. Ora abbiamo il Madre, che è un grande museo internazionale, della regione, della città e del centro di Napoli. Ma naturalmente non ci fermeremo qui: perchè questo è Napoli, una realtà che deve cambiare continuamente".


folla di turisti all'inaugurazione del Madre











con questo link si può vedere un video in streaming
http://presidente.campania.it/index.cfm?m=15&a=video&video=8

il materiale è tratto dal sito della Regione Campania
 
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6
#2 ·
Bene così.
Iniziative come queste confermano che in Italia sembra sul viale del tramonto l'ultraprovinciale disprezzo innato dei cittadini e soprattutto delle amministrazioni per l'arte contemporanea.
Capisco che l'Italia sia il Paese dell' l'arte per eccellenza, e che chi è nato contemplando Luca Giordano o la scuola di Posillipo, tanto per rimanere a Napoli, possa trovare ostico digerire l'arte povera di Kounellis.
Però bisogna pur comprendere che anche Caravaggio è stato un contemporaneo, e che tra 400 anni i posteri andranno a NY ad ammirare i "Caravaggi" del XX° secolo, e non più in Italia.
E poichè, come si suole dire parlando del patrimonio artistico/culturale italiano, si lavora per mantenerlo integro non tanto a nostro uso, ma ad uso dei nostri pro-pro, sarebbe anche il caso che questo patrimonio venisse incrementato, con opere contemporanee, sempre per la maggior gioia dei nostri pro-pro nipoti.

L'inversione di tendenza c'è stata, ma c'è ancora molto da lavorare.
Basti solo dire che la collezione comunale romana d'arte contemporanea non ha una sede permanente ma solo pochi spazi dove, a rotazione, un pugno di opere viene esposto ed altre 3/4000 marciscono nei magazzini.


Tornando a Napoli però, peccato la scelta degli artisti:
"Long, Bianchi, Clemente, Horn, Kounellis, Paolini, Sol Lewitt, Serra"

Non ce n'è uno che mi piaccia :(:(

Richard Serra poi.....come diceva Puffo Brontolone (grande citazione eh?:D )....
....io odio Richard Serra.

Lui ed il suo minimalismo del cavolo.
Avanti i prossimi!!
 
#5 ·
Ti piace Rebecca Horn?
Personalmente mi fa... :puke::puke::puke:

Qualche lavoro


Paradiso, 1993. Plexiglas, pumping system, lightning machines, fox machines, water, and ink, dimensions vary with installation


Blue Monday Strip, 1993. Typewriters, ink, metal, and motors, approximately 192 1/8 x 137 inches overall



 
#6 ·
REBECCA HORN

Spiriti di Madreperla- Piazza del Plebiscito







Questa installazione a piazza del plebiscito la trovo superba. Rebecca Horn, una delle più grandi personalità artistiche contemporanee e a parte le foto che hai postato te la HORN ha realizzato installazioni interessanti in ogni angolo del mondo. L'arte contemporanea può piacere come no.

Apprezzo molto anche Kapoor.
 
#20 ·
Giusè:))) invece io e molti altri napoletani non sai quanto l'abbiamo bestemmiata quest'opera; non ci sono fondi per la manutenzione ordinaria stradale e tu vieni dall'estero a sfasciarmi e rifasciarmi la pavimentazione di una piazza, disperdendo le risorse del Comune di Napoli (che oltretutto è uno dei comuni più sfasciati, economicamente parlando)??

Ma uff... il discorso si potrebbe estendere all'infinito (anche non andando al di fuori della nostra realtà); Montesant'Angelo linea 7 by Anish Kapoor : una delle 2 uscite in acciaio corten (a Napoli!!!) che dovrà incorporare un'impianto di refrigerazione per non surriscarldarsi sotto al sole; vogliamo parlare del mulino di Kounnellis a Ponte di Tappia (vicino via Toledo)?

Questi riferimenti non li ho fatti per criticare in assoluto degli artisti di cui alcune opere mi piacciono pure, ma solo per dire che oggi non sono tantissimi i modi "intelligenti" di fare arte.

Per tal ragione quando sento un Augusto (perdonami il riferimento) che spara a zero sull'arte contemporanea, non mi viene di contraddirlo. Contraddico invece e accanitamente chi diventa un'amante cieco di queste opere.
 
#7 · (Edited)
E visto che ci sono ne approfitto per esprimere tutto il disprezzo per l'arte di Richard Serra.
Manco Cattelan mi annoia tanto.
Tiè, beccateve 'sti "capolavori".

Una delle sue "sculture" più famose



Quest'altro capolavoro è al Gugghenheim di Bilbao


Come farebbe l'arte a sopravvivere senza questo capolavoro?


Quest'altra l'hanno presentata al Moma


Questo sì che è un capolavoro


Il capolavoro è tale che i writers non hanno mancato di far sentire il proprio apprezzamento


Altro che David, altro che Pietà, noi volemo Richard Serra..


Che faccia fareste se vi piazzassero davanti casa un capolavoro del genere?


Questa la voglio io


Ancora una perla


Che dire?
Che stiamo parlando di uno degli artisti più celebri e quotati (in milioni di euro) del mondo.
Un suo bel cubo di ferro arrugginito se lo contendono i collezionisti a colpi di milioni.

Comunque consolatevi: c'è di peggio.
Beuys ad esempio, il Michelangelo della scultura contemporanea, uno che al di fuori della sfera concettuale, non riesco a digerire manco con l' Alcaseltzer!!
 
#10 ·
Riesumo questo thread (ultimo post nel 2005!!!) e propongo di spostarlo nella sezione storia -architettura - cultura

Sgarbi nel museo Madre: "Sembra McDonald's"
Il critico nelle sale per esaminare le opere assieme al direttore Eduardo Cicelyn. Elogi, ma anche critiche: "Mancano gli artisti locali"

di STELLA CERVASIO (Repubblica.it)

Corre Vittorio Sgarbi per le sale del Madre. È la sua prima visita privata da curatore del Padiglione Italia della Biennale. È a caccia di artisti campani. E ieri mattina ha incontrato Caldoro.

«Un museo bellissimo, ma costa troppo». La prima volta di Vittorio Sgarbi al Madre è una corsa veloce per le sale. «Non c´ero mai stato. È bello e le opere sono di gusto. Ma sembra di stare da McDonald´s: gli artisti che sono qui li puoi vedere anche altrove. Dove sono i napoletani? E i giovani che sperimentano?». Come dire che il Madre è pieno di capolavori internazionali, ma per rendicontare l´arte campana alla prossima Biennale, al curatore non serve.

«Sto facendo un lavoro sul campo: pittura, scultura, fotografia, ceramica e design, voglio fare una mostra che tenga conto della regione». Caserta è l´ultima provincia che gli resta per il censimento di artisti che lo storico dell´arte neosoprintendente di Venezia prepara. Nominato dal centrodestra curatore del Padiglione Italia, è a caccia di talenti che dal suo punto di vista potranno esporre ai Giardini della Laguna nel 2011. Dopo una puntata ai Battenti di Guardia Sanframondi, una scappata nel salernitano con cena a Pontecagnano facendo le ore piccole, ieri, accompagnato da Ferdinando Creta della Reggia di Caserta, è approdato al Madre.

E qui, accertato che non pescherà tra Gilbert & George e Damien Hirst per la sua "arte italiana secondo Sgarbi" del prossimo anno, affronta con il direttore Eduardo Cicelyn la questione scottante del taglio dei fondi a via Settembrini. «La cosa più giusta del mondo - è il parere di Sgarbi - è che l´arte contemporanea come in America viva dei soldi dei privati». Segue un serrato faccia a faccia tra il direttore e lo storico dell´arte. «Quale museo americano vive di fondi privati?», gli rintuzza Cicelyn. «In Italia il Pecci di Prato». «Infatti è morto. E vuoi sapere quanti fondi pubblici prende il Moma?». «Quand´ero assessore a Milano - calcola Sgarbi - ho speso 20 milioni avendo un budget pubblico di 2 milioni». Milano però è città di sponsor. «Noi - insiste Cicelyn - non riusciamo a trovare 50 mila euro per gli spettacoli serali. Tenere aperto il museo costa 250 mila euro al mese perché ho 60 dipendenti. La Regione decida quante ore al giorno vuole far restare aperto il Madre e si assuma le sue responsabilità».

Intanto Sgarbi fa incetta di cataloghi. «Ti pare possibile che uno come Kiefer debba pagarlo io? Lo paghi il suo gallerista. E poi a quale napoletano può interessare Kapoor?». Cicelyn conosce la vis polemica sgarbiana e replica il tanto dovuto. Insomma, i consulenti governativi per l´arte sono favorevoli o contrari al Madre, che paga anche lo scotto di rappresentare la gestione politica uscente? «Sono favorevole. Ma Caldoro mi ha detto che costa 40 milioni di euro. E non so se sia necessario spendere tanto». Ma Cicelyn non ci sta: «Quella è la cifra complessiva, compresa la ristrutturazione del palazzo».

Più tardi, mentre in macchina allestisce la mostra di Giorgione a Palazzo Grimani, il suo esordio da soprintendente che si inaugura a Venezia domenica, discutendo di come va illuminata la "Tempesta", riflette ancora: «Devo capire se il fallimento del Madre viene dalla spesa o dalla sua totale mancanza di rapporto con la realtà napoletana. Le cose del Madre più belle sono quelle fatte per il museo: Clemente e Sol LeWitt. Un artista come Mainolfi, che comprai per le collezioni del Parlamento, o come Matarazzo di Avellino, non ci sono. Non capisco perché».
 
#16 ·
A Napoli si dà troppa importanza all'arte contemporanea. Viene spesso spacciata per artista gente che ha meno qualità di un madonnaro da strada.

E molte mostre sono state non criticabili, ma condannabili, come quella delle obliteratrici e dei cartelli stradali alla stazione di Mergellina. Napoli è una capitale di cultura, non merita certe esibizioni buone solo per portar qualcosa da mostrare in un piccolo centro tagliato fuori dai grossi circuiti.

Questo senza entrare nel merito di quanto affermato sul Madre da Sgarbi, che è un personaggio che fondamentalmente non mi piace, ma con il quale in altre occasioni mi sono trovato d'accordo, specialmente riguardo a critiche su realizzazioni napoletane (ricordo quella sulla cancellata con le supposte della Villa Comunale, a mio avviso veramente brutta).
 
#17 ·
.....mah
io mi chiedo: ha senso "rendicontare l'arte campana"?; beninetso così coem l'arte toscana o piemontese o friulana.
l'arte contemporanea, perlomeno quella di livello e che dovrebbe essere presentata nel padiglione italia (di cui Sgarbi è stato nominato curatore, mentre non è soprintendente di niente contrariamente a ciò che dice l'articolo) non credo che si possa confinare in una regione. Quasi tutti gli artisti oggi hanno una formazione internazionale ed è difficilissimo appiccicare loro addosso una etichetta, tantomeno l'appartenenza ad una regione
 
#26 ·
Il critico: «comincerò a chiedere che si apra il ciclo di affreschi di Cavallini nella Chiesa»
Madre, la Regione punta su Sgarbi
Sarà lui l'anti-Cicelyn dell'era Caldoro

Il critico: «Porterò Donatello a Palazzo Donnaregina
e mostrerò un diverso significato del contemporaneo»



NAPOLI - La Regione Campania sceglie Sgarbi. Il provocatore per eccellenza del mondo dell’arte, incaricato da Bondi di curare il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, sarà l’anti-Cicelyn. E la scelta non si annuncia né soft né indolore.

Sgarbi, infatti, si è espresso in passato in termini assai duri nei confronti del Museo nato nell’era-Bassolino, soprattutto sulla sua gestione e i suoi costi. Eppure ora sarà proprio lui a portare al Madre un pezzetto di Biennale. «Sono stato critico», spiega, «riguardo ai contenuti del Madre, certo non nei confronti della sede, che è bellissima. E proprio lì sarà ospitata una parte del progetto diffuso legato ai 150 anni dell’Unità d’Italia». Il 2011, anno della Biennale, è anche l’anno delle celebrazioni e Sgarbi intende dedicare a questo tema il suo Padiglione Italia, con mille artisti italiani, dei quali trecento esposti fra Venezia e il Maxxi di Roma, che faranno da poli centrali, e settecento distribuiti in tutte le venti regioni che ospiteranno altrettante «sedi distaccate»: a Torino sarà la Venaria, a Milano il Pac, a Trieste sarà il Porto Vecchio, a Napoli, appunto, il Madre.

Quali artisti troveranno posto in questa esposizione?
«Quelli campani, naturalmente. Ogni regione esporrà i propri. Sarà come un enorme Padiglione Italia che coinvolgerà l’intero territorio nazionale. Ma non è detto che non intervenga al Madre già prima della Biennale». I contatti con il presidente Caldoro e con l’assessore Miraglia sono già in corso. Il 23 una nuova riunione sancirà i dettagli. Il vulcanico Sgarbi, naturalmente, ha già le sue idee. Soprattutto ha una sua personalissima idea di arte contemporanea. A proposito della Biennale dichiara che «in un padiglione ideale potrei anche mettere una sola opera, il ‘‘Cristo morto’’ del Mantegna e accanto la foto di Che Guevara sul letto di morte».

Dunque, che cosa proporrà al Madre?
«Innanzitutto comincerò a chiedere che si apra stabilmente il ciclo di affreschi di Cavallini nella Chiesa di Donnaregina, annessa al Museo, che a tutt’oggi sono inaccessibili al pubblico».


E poi? E soprattutto con quale autorità? Come nuovo direttore del museo?
«Questo non sarebbe possibile, sono anche sovrintendente a Venezia, oltre agli incarichi alla Biennale e al Maxxi. Però è certo che Cicelyn non ha l’esclusiva sulle mostre, tra l’altro con quali titoli? La sua gestione è legata a una concezione del sistema dell’arte che non condivido. L’ultima del Madre, quella di Franz West, oggi è alla galleria Gagosian a Roma. In pratica i cittadini pagano le tasse per vedere mostre che poi tornano utili ai mercanti. Credo che vada assolutamente ripensato il rapporto tra i musei e l’arte contemporanea».

Nessun rischio di chiusura, a quanto pare, per il Madre, dal momento che esistono progetti a medio e lungo termine. Quel che pare certo è che il museo, a livello di gestione e di direzione artistica, subirà qualche inversione di rotta. Probabilmente non si tratterà di un avvicendamento Cicelyn\Sgarbi, anche perché la questione è complessa e all’attuale direttore è stato conferito l’incarico dalla Fondazione che sola lo può revocare. Eppure si profila la fine di un «monopolio»: evidentemente la Regione non intende lasciare tutto il potere nelle mani di Cicelyn ed è pronta a calare il suo asso.

Ma il rischio della «Sgarbi-visione» non sarà quello di cancellare del tutto l’arte contemporanea che a Napoli già fatica a trovare spazio?
«Il mio progetto», replica il critico, «è di mostrare che tutta l’arte è contemporanea. La contemporaneità è un concetto superato. Nella vita un uomo adulto è considerato contemporaneo di un neonato e di un vecchio, e allora?»

Dunque, cos’altro bolle in pentola?
«Mostrerò a Napoli la contemporaneità di Donatello, che tra l’altro nella vostra città ha lasciato un capolavoro a Sant’Angelo a Nilo. Al Madre proporrò una grande esposizione sull’arte del Rinascimento a cominciare da Donatello. Troppo spazio al passato? Non è vero. Se per esempio Mimmo Iodice fotografa le opere di Donatello siamo già dentro un’operazione tutta contemporanea. E di alta qualità».
 
#33 ·
Il critico: «comincerò a chiedere che si apra il ciclo di affreschi di Cavallini nella Chiesa»
Madre, la Regione punta su Sgarbi
Sarà lui l'anti-Cicelyn dell'era Caldoro
...
:lol: e meno male che si era detto di risparmiare sulle consulenze.
si sceglie il più caro e il più inutile dei consulenti artistici d'italia, un uomo che ha solo il culto di se stesso, dovunque è andato ha solo creato scompiglio (Milano, Venezia, Sicilia, ecc.). inoltre è il personaggio che più di ogni altro ha espresso critiche negative sul madre e su tutti i musei d'arte moderna italiana. ha sputato sentenza anche sul maxxi ed macro, considerati insieme al madre tra i più importanti musei d'arte moderna d'italia dai più importanti e "veri" critici d'arte moderna del mondo.

Caldoro e la sua giunta dovrebbe decidere prima di ogni cosa (e dire ca..)se vuole che napoli resti punto di riferimento mondiale per l'arte moderna e se vuole o meno far sopravvivere il MADRE.
 
#27 ·
Comunque da visitatore mi resi conto di una cosa, dalla prima volts in cui vidi il museo: ma come si fa a tenere una struttura in piedi con 15 visitatori all'ora in media e un guardiano per ogni sala del museo???
Oh ogni tanto incontro vecchie amicizie, questo è il discorso: "O che stei facendo?" risp." Ho trovato posto nel Madre!.. ma che è così facile entrare là dentro?
 
#32 ·
Con i finanziamenti regionali....


...Ah! E con le serate discotecare che quell'.... (epiteto impronunciabile) di Cicelyn organizza a cadenza settimanale...

Ancora Polemiche Al Madre
mercoledì 3 febbraio 2010

È caos al Madre. Il museo napoletano, da diversi giorni nell’occhio del ciclone, è ora sotto inchiesta con accuse di cattiva gestione dei fondi europei e ingerenze politiche, cui si aggiungono le indagini relative alle assunzioni di direzione e staff del museo, avvenute – come riporta il quotidiano “Cronache di Napoli” – senza regolare concorso. In particolare, le nomine dei curatori della Project Room sarebbero avvenute per chiamata diretta, senza rispettare il consueto iter burocratico.
La querelle era cominciata alcune settimane fa, quando dai bilanci del comune era emerso che, su circa 3,6 milioni di euro destinati ai musei napoletani, 3 venivano assegnati al Madre, e i pochi restanti agli altri musei campani. Da qui si è scatenata la protesta dei rappresentanti di 85 musei e istituzioni culturali della regione, furibondi per le cifre astronomiche concesse al museo diretto da Cicelyn, e in particolare per i costi esorbitanti dell’ultima mostra, “Barok”.
Il governatore Bassolino, che la settimana scorsa si era mostrato disponibile a un confronto e aveva accettato di incontrare il comitato dei rappresentanti, ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione della fondazione Museo Donnaregina, responsabile del museo, lasciando la presidenza a Oberdan Forlenza, assessore regionale ai Lavori Pubblici. Più accesa invece la reazione di Edoardo Cicelyn, direttore del museo, che in uno sfogo furente ha contestato i dati in bilancio forniti dagli uffici regionali e ha definito “terroristi” i rappresentanti del comitato di protesta. (FlashArt)

fonte: Liquida.it
 
#28 ·
Quando ho letto il titolo ho pensato: " no, non è possibile! che meraviglia, le hanno addirittura dedicato un museo!!!"

oh madreeeeeeeee......
 
#34 ·
mimi metro polis.... ... Il museo andrà avanti con i finanziamenti ridotti... e sgarbi ha fatto sapere che percepirà un costo base... ha accettato sapendo tutti i tagli dei fondi fatti per il madre... non spariamo sentenze subito su caldoro e tutto l'insieme e che cazzo...
 
#37 ·
stasera sul TG3 nazionale è andato in ondaun servizio sul MADRE,molto equilibrato nei confronti di Caldoro. è stato dato un valore complessivo alle opere esposte, ci sono delle interviste fatte a turisti stranieri. tuttavia il servizio metteva in luce la drammaticità della situazione. dipendenti senza stipendio che comunque prestano il loro lavoro, in un ente che non ha debiti e con bilancio in regola, ma che all'improvviso si è visto tagliare i finanziamenti dalla regione proprietaria del museo. domenico paladino è in prima linea e stà lottando contro la chiusura del museo che è già senza luce. si è detto in lutto per la morte dell'arte che si stà operando in campania. e per questo presenterà listato coperta a lutto la sua opera scultura che sarà inaugurata nel cortile del san carlo di qui a breve. e caldoro, invece di provvedere almeno a pagare la corrente pensa di dare la direzione a sgarbi, se veramente vuole farlo sopravvivere dovrebbe pensare a dare il minimo di sostentamento necessario al museo. altro che finanziamenti ridotti qui si sta portando a morte quel museo, come già si è fatto con la piedigrotta, la città della scienza, l'università, i centri di ricerca, ecc. ecc.
 
#43 ·
..ah ecco perchè prenderà solo il costo base, perchè si tratta di una mostra, altrimenti non si spiega cosa centra il costo e non di parcella professionale. sgarbi sa come guadagnare... si rifarà con l'immagine e/o gravando sugli espositori.

ma figuriamoci se sgarbi con tutto quello che guadagna in giro (a parte i vitalizi che riceve dello stato come professore e come ex parlamentare), si mette a perdere tempo gratis a napoli... lo conosciamo bene :eek:hno:
 
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