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TORINO | Venaria Reale

407K views 2K replies 171 participants last post by  Paolo98.To 
#1 ·
#136 ·
... che per inciso rappresenta, volenti o nolenti, l'Italia (cinematografica) nel mondo, alla stessa stregua di Ennio Morricone e Carlo Rambaldi. "Sistema Italia".

Tra i nomi citati nell'articolo, mi piace moltissimo quello di Claudia Cardinale (realmente eccezionale), ben contento che sia stata nominata anche la bravissima e bellissima Valeria Golino.
 
#139 ·
... che per inciso rappresenta, volenti o nolenti, l'Italia (cinematografica) nel mondo, alla stessa stregua di Ennio Morricone e Carlo Rambaldi. "Sistema Italia".
eh, lo so cosa rappresenta...e non discuto il suo valore "cinematografico".

ma mi è ancora rimasto qui il fattaccio delle olimpiadi, e proprio non mi va giù.
 
#141 ·
Spesso si sente dire che i più importanti musei italiani tengono molti tesori in cantina perchè non hanno spazio per esporli. Mi chiedo se la Venaria non potrebbe essere il contenitore perfetto per delle mostre a rotazione.
Pensate che effetto: "I capolavori nascosti degli Uffizi/del museo nazionale di Napoli in mostra a Torino dal... al .... Occasione unica, poi li rimettiamo in cassaforte".
C'è il problema che i nostri musei in genere preferiscono non spostare i pezzi neanche di un metro.

ps
Ma quando a settembre verrà aperta la Venaria quelli dell'Ermitage Italia si mangeranno le mani? Secondo me si!
 
#143 ·
^^
Si si, è vero.
Con tutto lo spazio che c'è!
 
#144 ·
Riporto anche qui questa news che riguarda solo di striscio la Reggia:


"Torino dal 31 giugno al 3 luglio 2008,il Congresso mondiale di architettura porterà nella nostra città tra le 8.000 e le 10.000 persone tra architetti, studenti e accompagnatori, circa la metà provenienti dall'estero. La cerimonia di apertura si terrà il 28 giugno al Palasport Olimpico Isozaki e la cerimonia di chiusura nella splendida cornice della Reggia di Venaria....."

cittagorà
 
#147 ·
da http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200706articoli/3474girata.asp

I giardini messi subito a dura prova...

Grandinata sui giardini della Reggia

Emergenza maltempo a Venaria. Sono bastati pochi minuti per cancellare fiori appena piantati. Oggi si valuteranno i danni: da martedì il parco sarà riaperto
MAURIZIO LUPO

TORINO
Raffiche violente, come di mitraglia, hanno spazzato ieri alle 16,45 per quaranta minuti i giardini risorti di Venaria Reale. Come al tempo di Napoleone, quando la sua artiglieria li trasformò per sfregio in poligono, una tempesta di pallottole, questa volta di ghiaccio, li ha avvolti di colpo in una cortina fitta, di chicchi grandi come nocciole, rovesciati da nuvole nere.
Il verde primaverile, con i gigli appena piantati, si è mutato di colpo in un paesaggio invernale. Le aiuole sono apparse all’improvviso come coperte di neve fitta. La grande peschiera, nella quale si specchia la Reggia, ha incominciato a spumeggiare, trivellata dai tonfi di milioni di colpi sordi. Gli spruzzi, sollevati dal vento, si sono fusi in una bruma avvolgente.
Gli alberi di bronzo, forgiati dall’artista Giuseppe Penone, colpiti a ripetizione dai proiettili, hanno rilanciato al cielo l’eco delle loro viscere metalliche, cave e percosse. Pareva il rullo di un’intera compagnia di tamburi da battaglia, mentre folate d’aria sradicavano gli ombrelloni vicino alle tribune e troncavano rami dagli alberi del vicino corso Carlo Emanuele II .
La tempesta ha sorpreso una decina di visitatori. In loro soccorso si è lanciato subito un furgone dei guardiani, che li ha condotti nel padiglione d’ingresso. Mentre la peschiera scompariva sotto l’acqua, che ne superava gli argini, riempiva i giardini superiori, trasformava i vialetti in torrenti, scompigliava i tappeti di nocciole che Penone aveva diffuso come complemento artistico sotto il neonato boschetto di tigli.
La fiumana ha poi incominciato a scendere verso i giardini inferiori. Con un balzo ha superato il dislivello che conduce alla fontana dell’Ercole. Una cascata l’ha allagata, cancellando il viale che la cingeva, spezzando i vetri colorati che l’avevano arredata, fino a coprire di fango il bacino con i suoi resti archeologici.
E’ stato uno spettacolo pauroso, ma pare con danni limitati. «Per fortuna ci eravamo appena assicurati contro ogni calamità» dice Alberto Vanelli, responsabile della Reggia. La polizza è stata firmata venerdì scorso. E ora? Questa mattina Vanelli e i giardinieri del parco faranno un sopralluogo per valutare i danni. «Subito abbiamo temuto che fossero devastanti. Ma non è così», assicura Vanelli. «A prima vista il roseto non ha patito molto. I gigli invece sono stati massacrati e cinque o sei giovani piante di tasso sono state sradicate. Saranno ripiantate senza problemi. Ci vorrà pazienza a ripulire la fontana dell’Ercole, colmata da una fanghiglia spessa 50 centimetri. L’effetto d’insieme per ora è brutto, ma recuperabile».
Per consentire i lavori i giardini della Reggia rimarranno chiusi fino a lunedì prossimo, ma già martedì saranno pronti ad accogliere di nuovo il pubblico.
 
#150 ·
Piove, governo ladro.
Domani Maurizio Lupo ne darà nuovamente notizia con aulico catastrofismo?

E' una disdetta, poichè in effetti i lavori si son conclusi da poco, ma di certo non è la prima tempesta che Venaria ha affrontato nella sua storia, e non sarà l'ultima. Finchè i palazzi resteranno in piedi, e finchè non passerà un nuovo Napoleone a trasformarla in un poligono, il massimo dei danni che potrà subire Venaria sarà qualche pianta spezzata (seppur di pregio) e fango nelle fontane. Tutti danni a cui porre rimedio non è di certo una impresa.
Forza, un pò di ottimismo. Han fatto rinascere la Reggia come una araba fenice, han disseppellito Firenze dal fango del '66... i danni del maltempo (precipitazioni temporalesche) non sono che una microscopica parentesi nella storia di un complesso monumentale.

Si ha qualche dato sull'affluenza dei turisti? (seppur non sia molto rappresentativo come dato, in quanto la Reggia ancora deve esprimere il suo potenziale).
 
#151 ·
Piove, governo ladro.
Domani Maurizio Lupo ne darà nuovamente notizia con aulico catastrofismo?
in base a quanto si dice in giro è una delle più grandi se non la più grande "tempesta" mai abbattutasi sulla città

la stampa titola

Uragano tropicale

"La collina è franata all'improvviso"

"Alluvione imprevedibile, è un fenomeno chiamato flash flood"

Il meteorologo: "Una roba violentissima che dura poco"










 
#152 ·
^^ Porcamiseria... :(

Ci sono mica stati danni ai musei cittadini? agli scavi archeologici?
 
#154 ·
Niente di che, tranquillo.:)
Sono caduti tantissimi alberi, qualche frana in collina...e poi svariati negozi e locali allagati.
Circa 1 mln di euro di danni.

Grazie a Dio il forte sole di questi ultimi giorni ha rasserenato la situazione.
 
#156 ·
Greenaway e i misteri di casa Savoia

Tra la popolana Littizzetto e la contessa Ornella Muti

ALESSANDRA COMAZZI
TORINO
Peter Greenaway alla corte dei Savoia. Con Piero Chiambretti e Luciana Littizzetto, Ornella Muti, Martina Stella, Remo Girone, Iaia Forte, Ennio Fantastichini, Alessandro Haber, Mattia Sbragia, Valentina Cervi e tanti altri attori, in tutto 165, destinati a «ripopolare» la reggia di Venaria appena restaurata. Il regista ha finito di girare al Lumiq Studio di Torino, il teatro di posa più grande d'Europa. E' stanco, invece di andare a mangiare due bignole per festeggiare, preferisce tornare subito in albergo, quello di lusso, di fronte alle Porte Palatine.

La sua opera sarà pronta in settembre, si intitola proprio Peopling the Palaces, è realizzata da Volumina su commissione di Reggia di Venaria, Castello di Rivoli e Regione Piemonte. Greenawy, il regista gallese dei Misteri di Compton House, del Ventre dell'architetto, sperimentatore straordinario, allestirà cinque grandi quadri (filmati) per una esposizione, che illustreranno momenti della vita a corte lungo due secoli, '600 e '700: il visitatore sarà accolto da personaggi, reali e virtuali nello stesso tempo, che lo introdurranno a palazzo, poi entrerà negli appartamenti privati del Duca, nelle cucine, andrà a caccia, sarà presentato alla corte, verrà introdotto nello «squadrone volante» di casa Savoia, una formazione inventata da Caterina de' Medici e poi copiata, quaranta damigelle di lusso sempre pronte a offrire i loro servigi in cambio di alleanze, informazioni, segreti. Greenaway si è documentato maniacalmente sul periodo, ha scritto i dialoghi, poi tradotti e recitati in italiano. Sono dialoghi storicamente corretti, ma assolutamente non convenzionali. E neppure quella che sta per realizzarsi sarà una proiezione convenzionale.

Anche perché «il cinema ortodosso è morto», dice l'artista, consueto stile provocatorio. Come morto? «E' lui stesso che si spreca. Ha potenzialità enormi, e invece il suo modo di esprimersi è lo stesso di quando è stato inventato. Uno schermo, una sala, persone che guardano. Il cinema può dare di più, molto di più, deve stare in mezzo alla gente, interagire». E lei ce ne darà un esempio? «Lo spero. Mi piace questo progetto di ripopolare la Reggia: perché credo nella memoria presente, passata e futura». Memoria futura? Non è una contraddizione? «No, è la fantasia, l'immaginazione. Fino all'Ottocento la storia si conosceva attraverso la letteratura, poi ha cominciato a conoscersi grazie al cinema. Prima c'era Walter Scott, adesso c'è Ridley Scott: quanti si sono fatti un'idea dell'antica Roma attraverso Il Gladiatore, dopo duemila anni? Ci sono nuovi mezzi per raccontare il mondo e la storia. Bisogna superare il concetto di film e di museo tradizionale: io ambisco a un cinema totalizzante».

Ennio Fantastichini e Ornella Muti sono il marchese e la marchesa di Caraglio, Giuseppe Battiston il cuoco Tomaso Foco, Martina Stella Antonia Cotta, la bella figlia del cuoco, Remo Girone il segretario, Mattia Sbragia il precettore Filippo Arduzzi, Alessandro Haber il medico di corte. E lei, Chiambretti, chi sarà? «Pensi che alla corte dei Savoia c'era davvero un Chiambretti, faceva l'allevatore dei cani da caccia». Interpreterà il ruolo del suo avo? «Macchè, sarò un paggio, vecchio, malvestito e checcheggiante. Con me, ci sono Luciana Littizzetto e Ugo Nespolo. Non siamo personaggi storici con nome e cognome, bensì dei pettegoli che commentano l'arrivo dei signori. Tra le scene di Greenaway, c'è la processione monumentale dell'arrivo a corte. Noi la guardiamo e diciamo la nostra».

Il partner di Pippo Baudo al prossimo Festival di Sanremo («non si azzardi a chiamarmi valletto, nemmeno per scherzo») sta aspettando Baudo medesimo che arriverà a Torino per seguire la festa della nuova 500, hai visto mai che si possano prendere spunti anche di lì. Intanto racconta la sua giornata con Peter Greenaway. «Siamo rimasti lì dalle 13 alle 20. Prima in borghese, con il regista, che ci squadrava come fossimo a scuola. Io allora, sentendomi trattato come uno scolaro...», ha fatto il Pierino. «Appunto. Lui chiedeva a ognuno di noi quale fosse il suo ruolo. "Il paggio", ho detto io stentoreo, volevo sfottere. Così mi ha subito ribadito che ero un po' troppo vecchio». Ecco, servito. E poi? «E poi ha detto: "Preparatevi la parte, torno subito": siamo rimasti lì ad aspettare cinque ore cinque. Tutto gratis, eh, non creda. Ci hanno messo in testa le parrucche e addosso i costumi, il mio mi stava a pennello. Luciana faceva la "precieuse ridicule”, fortissima. Nespolo ha avuto qualche problema con le scarpe, non voleva mollare le sue, che però erano degli stivaletti da cow boy. Alla fine ci hanno sistemato, per la prima volta nella mia vita ho letto i testi su un gobbo gigantesco. Ecco, fatto, finito, tutti a casa. Ci rivedremo a settembre, miei cari, a palazzo».
 
#157 ·
Non so se è già stato detto, nel caso perdonate la ripetizione.
Gli amici di Torino di sicuro già lo sanno, ma per chi ancora non lo sapesse esiste un sito web ufficiale della Reggia:
http://www.lavenaria.it/index.shtml
 
#159 ·
Un rinvio di 10 giorni perchè questi hanno i cazzi loro da fare?
Mah......
 
#161 ·
^^
La primavera di Venaria
simbolo dell’Italia unita


Il ministero promuove la Reggia

Non ha nulla da invidiare a Versailles, ma fino a poco tempo fa nessuno lo sapeva. Il 12 ottobre l'edificio sarà riaperto al pubblico dopo l'immenso restauro di 8 anni.

Non ha nulla da invidiare a Versailles, ma fino a poco tempo fa nessuno lo sapeva. L'autunno però sarà per la Reggia di Venaria l'inizio di una primavera. Il 12 ottobre l'edificio sarà riaperto al pubblico. E chi ha già visto i giardini, inaugurati da poco più di un mese, ha chiaro che dietro questo immenso restauro, che dura ormai da 8 anni, c'è qualcosa di più di una semplice restituzione.

Continua: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200707articoli/23883girata.asp
 
#162 ·
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