AMBIENTE. Nella Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, presentato nella sede della sala civica il completamento del progetto nel nuovo quartiere
Sanpolino capitale del fotovoltaico
Installati finora 220 impianti La città si piazza così ai vertici per la produzione pro capite da fonte solare (5,8 Watt)
Natalia Danesi
Se Brescia è ai vertici delle città italiane per produzione pro capite di energia da fonte solare (5,80 Watt per abitante contro la media nazionale di 3,19), gran parte del merito si deve a Sanpolino. Qui, nel quartiere fotovoltaico più grande d’Italia, sono stati installati finora 220 impianti, gli ultimi dei quali recentemente posizionati nel comparto 15. Altri 113 sono collocati invece sulle abitazioni del Villaggio Violino.
IN TOTALE, DUNQUE, LE AREE residenziali di edilizia economico popolare di più recente costruzione sono dotate di 333 impianti: 304 con una potenza nominale di 1,3 kiloWatt sulle singole unità abitative ed i restanti con una potenza da 5 a 20 kiloWatt, a servizio delle parti comuni degli edifici condominiali.
Questo sistema ecocompatibile ha consentito nel tempo di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 400 tonnellate all’anno e di risparmiare 165 tonnellate di petrolio.
Il bilancio dell’innovativo progetto fotovoltaico, in occasione della Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, è stato presentato ieri a Sanpolino dal presidente della circoscrizione Ennio Garzetti, dagli assessori comunali Paola Vilardi e Claudia Taurisano e da Francesco Giffoni di A2A, partner tecnico della Loggia. Con una spesa aggiuntiva sul costo dell’immobile che si aggira intorno al 2 per cento (meno di 5 mila euro per le villette a schiera, intorno ai 2 mila per gli alloggi in condominio), il sistema garantisce un risparmio del 43 per cento sull’energia richiesta al gestore, e quindi sulla bolletta, per le case singole e una copertura quasi totale dei consumi delle utenze elettriche comuni negli edifici condominiali. Il progetto è stato finanziato per 2,8 milioni di euro dalla Loggia mediante i proventi della terza linea del termoutilizzatore, e per 420 milioni da A2A, che beneficia dei titoli di efficienza energetica associati all’iniziativa.
Se ai 723 kiloWatt di potenza installata - tra Sanpolino e Violino - si aggiungono i 437 già esistenti, la città di Brescia si piazza, si diceva, ai vertici della classifica italiana per la produzione di questo tipo di energia, così come la provincia con i suoi 5 megaWatt di potenza.
L’UTILIZZO DI ENERGIA solare è solo uno degli aspetti innovativi di Sanpolino, dove le cucine delle abitazioni sono state dotate tutte di induzione. Innovativa - hanno spiegato Garzetti e Taurisano - è stata anche la formula di comunicazione: appuntamenti sul territorio per informare i cittadini sul funzionamento degli impianti, e raccogliere richieste di chiarimento. Sono stati coinvolti attivamente, con corsi di formazione, pure una quarantina di progettisti e una cinquantina di installatori.
LA SCOMMESSA. Da oggi al 24 dicembre, al civico 63 di corso Bazoli, nei locali messi a disposizione da Coop casa
E Rinascita apre una libreria
Piovani: «La sfida del nuovo quartiere ci ha intrigato» Raffica di eventi culturali per accompagnare la novità
Massimo Tedeschi
L’utopia realizzata. La cultura che va in periferia. Una libreria che apre i battenti in un quartiere dove mancano ancora edicola e farmacia, forneria e alimentari. Accade a Sanpolino, estrema periferia est della città, quartiere nuovo di zecca dove l’odore di vernice fresca si sposa ancora con l’aiola incolta e il marciapiede da finire.
Lì, al civico 63 di corso Bazoli, in alcuni locali messi a disposizione da Coop casa, aprirà i battenti oggi la libreria Rinascita e rimarrà aperta fino al 24 dicembre.
Un azzardo, o una mossa preveggente, in cui fortemente crede Elena Piovani, storica presidente della cooperativa (400 soci sostenitori) che dal 1988 gestisce la libreria bresciana ch’era nata nel 1974 dalla filiera cultrale del Pci.
«LA SEDE di vicolo Calzavellia naturalmente non si discute - spiega Elena Piovani - rimane in tutta la sua importanza, in quella "striscia di Gaza" che sta fra il centro storico e il Carmine, a cerniera fra i due mondi. Ma la sfida di una presenza in un quartiere nuovo ci ha intrigato subito». Rinascita ha così accettato l’invito del presidente di Coop casa Francesco Rossi a portare i propri libri (ma anche i quadri di Wilma Barbieri) alla periferia della città. Dietro il bancone ci sarà Irene Panighetti, affiancata a intermittenza da Valerio Berardelli, «dominus» fisso fra i libri di via Calzavellia.
Per Ivan Giugno, altra anima storica di Rinascita, fra la libreria e Sanpolino è scattata una vera e propria «attrazione fatale». La periferia, sia pure a tempo determinato, viene vista come «ponte tra le generazioni, tra pelli di diverso colore, tra linguaggi anche dissimili, tra modalità diverse di relazione e di festa».
Per sottolineare la novità culturale, e accrescere il ruolo della libreria come polo culturale del nuovo quartiere, è prevista anche una raffica di eventi: appuntamenti musicali (rock, musica latinoamericana e concerto di mandolini e chitarre) nel vicino «Piccolo teatro libero». In libreria invece ci saranno gli incontri con quattro autrici bresciane (Nadia Gaeti, Paola Baratto, Elisabetta Luzzardi, Camilla Bergamaschi) e due appuntamenti di lettura: con brani di Pier Paolo Pasolini e poi di Cesare Pavese. In quest’ultimo caso tornerà a vestire i panni dell’attore Renato Borsoni. Per qualcuno sarà un tuffo nel passato: «Il modello - spiega Elena Piovani - è quella dei "Sabati teatrali" del 1967. Su iniziativa di intellettuali come Cassa, Baldo, Frati, Ida Vettori, e di attori come Borsoni, Scaramelli e i fratelli Germano, venivano letti, e commentati, brani di Rabelais, Arnaldo, Pavese. Tutto finì sotto la contestazione dei sessantottini guidati da Ugo Calzoni, che ci accusavano di celebrare la cultura borghese». Altri tempi. Altre utopie.
Vilardi: «Presto lo sportello energia»
L’installazione del fotovoltaico a Sanpolino ha precorso i tempi della legislazione nazionale.
LO SOTTOLINEA l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Paola Vilardi, che ricorda: «Solo dal 1 gennaio 2008 al di sopra dei 1.000 metri quadri di superficie si è obbligati ad installare il fotovoltaico», mentre nel nuovo quartiere alla periferia della città il programma per la diffusione di questi impianti è stato avviato molto tempo prima, già nel 2002. Un programma che rappresenta un fiore all’occhiello, anche perché «ha impegnato le istituzioni in modo particolarmente significativo, anche dal punto di vista economico»,
LE RICHIESTE DI CHIARIMENTO dei bresciani sul tema delle fonti rinnovabili, in questi anni, si sono moltiplicate e si sono fatte sempre più numerose e dettagliate. «In questo "marasma di domande", e in un contesto normativo così complesso - ha detto Vilardi -, riteniamo che sia importante avviare al più presto uno sportello energia». Un tavolo attorno al quale si siedano le istituzioni, A2A e i professionisti, che hanno un ruolo determinante per l’informazione e la formazione agli utenti sulla materia. NA.DA.