porto fiorito
Con determinazione n°3 del 28 maggio 2004 del dirigente responsabile del procedimento - d'intesa con il Presidente dell'Autorità portuale, è stata aggiudicata in via definitiva alla società Porto Fiorito scarl la la concessione relativa alla progettazione, costruzione e gestione di un porto turistico, con relative infrastrutture e attrezzature, in località Vigliena a San Giovanni a Teduccio, con le modalità della finanza di progetto.
Successivamente si procederà alla stipula della convenzione.
Entro 90 giorni il concessionario dovrà procedere alla elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva. Il concessionario dovrà acquisire tutti i pareri e autorizzazione necessari per il rilascio del permesso di costruire.
entro 30 giorni dall'approvazione del progetto definitivo avverrà la consegna delle aree di proprietà del demanio, il comune procederà alla consegna delle aree e degli immobili di sua proprietà.
La realizzazione dell'intero intervento è prevista in complessivi 54 mesi.
Aspetti salienti della convenzione.
La convenzione ha per oggetto l’affidamento in concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione e gestione funzionale ed economica di un porto turistico con relative infrastrutture da realizzarsi in località Vigliena a San Giovanni a Teduccio attraverso un intervento di recupero di parte dell’opificio “Corradini”, ora dismesso, in parte di proprietà comunale e in parte di proprietà del demanio marittimo; nonché attraverso un intervento, comprensivo delle relative opere di urbanizzazione, su aree di costa demaniale e su porzione di mare territoriale ottenuti in concessione demaniale dall’Autorità portuale.
La società realizzerà diverse opere di urbanizzazione consistenti, sinteticamente, in bacino acqueo protetto da moli e corredato da banchine di attracco per complessivi 850 posti barca, box per auto e deposito attrezzature, torre di controllo del traffico, pompa carburante, servizi idrici, elettrici, telefonici, antincendio, area cantieristica per il rimessaggio al coperto e allo scoperto per imbarcazioni, club house, aree verdi e di stoccaggio. Ancora, area attrezzata e immobile per la sosta degli autoveicoli dei titolari dei posti barca o esercenti attività di servizio e commerciale dell’area portuale, attrezzature sportive e commerciali, artigianali, di servizio e ricettive complete di parcheggi pertinenziali e di aree verdi.
Oltre alle opere descritte il concessionario realizzerà opere infrastrutturali esterne alle aree interessate alla concessione, che dopo il collaudo saranno consegnate al Comune, consistenti nella strada di collegamento tra la via Ponte dei Granili e l’ area in concessione, con piazza antistante l’università, un molo per l’attracco aliscafi, la passeggiata a mare, la sistemazione della foce dell’alveo Pollena.
L’importo complessivo delle opere è di € 77.627.660,00 e il tempo massimo di esecuzione dei lavori è fissato in 54 mesi.
La durata della concessione per le aree e immobili di proprietà comunale è stata stabilita in 99 anni, con costituzione a favore della società Portofiorito del diritto di superficie sulle aree e del diritto di superficie sugli immobili, per la stessa durata della concessione. Per le aree di proprietà demaniale la concessione sarà di 40 anni per le aree demaniali marittime ricadenti sulla linea di costa e afferenti gli specchi acquei, e di 99 anni per le rimanenti aree demaniali.
A fronte del complesso intervento che la società dovrà realizzare, il contributo del Comune è fissato esclusivamente nella concessione degli immobili ex Corradini.
parco produttivo via botteghelle
Il 12 ottobre 2004, con deliberazione di Giunta n° 3206, l'amministrazione comunale ha approvato lo studio di fattibilità per la formazione del parco produttivo integrato di via Botteghelle. Il parco sorgerà nell’area magazzini approvvigionamento ferroviari della zona orientale di Napoli, situata al confine con il comune di Casoria e costeggiata dalla via Botteghelle. Lo studio, preliminare al piano urbanistico esecutivo, è stato realizzato d'intesa con le Ferrovie dello Stato Real Estate, in virtù del protocollo d'intesa stipulato il 29 aprile 2004.
Con lo studio si avvia il processo di trasformazione di un'area cruciale della zona orientale della città già previsto dal nuovo piano regolatore generale. Infatti, la strumentazione urbanistica vigente assegna alle aree interessate dalla dismissione dall’esercizio ferroviario e disponibili a nuove utilizzazioni, un ruolo strategico nei processi di riqualificazione urbana. Tali aree sono destinate a insediamenti urbani integrati con nuove funzioni di pregio o anche alla localizzazione di attività per la produzione di beni e servizi. Fanno parte di queste aree lo scalo merci dei Campi Flegrei nella zona occidentale e, nella zona orientale, lo scalo merci su corso Arnaldo Lucci, quello lungo via Traccia, l’area compresa tra via Granturco e via Marina, oggi occupata da un terminal containers, e infine l’area dei Magazzini approvvigionamento.
Con la nuova disciplina urbanistica generale, l’area è inclusa nell’ambito n. 43, ove gli interventi si attuano attraverso un piano urbanistico esecutivo che prevede la formazione di un parco produttivo integrato e sono finalizzati alla rivitalizzazione socioeconomica della periferia nord-orientale e degli insediamenti urbani esistenti. con l’intento Per accelerare il processo di trasformazione, l’amministrazione comunale ha approvato un progetto d’investimento (delibera di GC n. 4800/ 29.12.03) per uno studio di fattibilità urbanistica sulla predette aree, nell’ipotesi di un protocollo d’intesa da stipulare con FS e finalizzato a definire modalità, tempi dell'iniziativa e ruoli dei soggetti coinvolti, in relazione al programma di attuazione delle infrastrutture per la mobilità su ferro e a partire da una specificazione urbanistica delle previsioni contenute nella Variante generale al Prg. Tale progetto d’investimento è anche finalizzato alla redazione del piano urbanistico esecutivo (Pue) per l’ambito n. 43.
Con il protocollo d’intesa Comune-FS si è convenuto di redigere congiuntamente uno studio di fattibilità che definisca le possibilità e modalità di valorizzazione e trasformazione dell’area. La presente relazione illustra i contenuti e i risultati di tale studio. Le finalità, gli obiettivi e gli impegni fissati nel protocollo d’intesa sono riassumibili nei seguenti punti:
- procedere in tempi rapidi alla trasformazione e alla riqualificazione dell’area Magazzini approvvigionamento attualmente dismessa, quale area d’innesco del rilancio della zona orientale di Napoli, con l’obiettivo di recuperare e riqualificare l’area e di avviare un processo di sviluppo attraverso l’insediamento di nuove attività produttive, così come prevede la Variante con particolare riferimento alla disciplina per l’ambito n.43;
- istituire un gruppo di lavoro congiunto per redigere uno studio che definisca, per il complesso dei Magazzini approvvigionamento: 1) le possibilità di trasformazione in relazione agli strumenti di pianificazione vigenti e/o in itinere; 2) gli indirizzi per la redazione degli strumenti attuativi e/o la progettazione degli interventi; 3) le funzioni da collocare nell’area in relazione alle vocazioni degli ambiti urbani e alle opportunità offerte dal mercato; 4) le procedure tecnico amministrative da seguire per le necessarie approvazioni; 5) i tempi di attuazione.
il parco delle colline
Da luglio 2004, con il decreto istitutivo, si è avviata la formazione del Parco regionale metropolitano delle Colline di Napoli -nel sommario la cronologia degli atti- in questi mesi si stanno costituendo anche le strutture dell'ente parco.
Il parco si estende per 2.215 ettari, circa un quinto del territorio comunale, nella parte nord-occidentale della città, al centro dell'area metropolitana. Il parco inizia dalle pendici dei Camaldoli , che delimitano a nord le conche dei Pisani e di Pianura, comprende la collina dei Camaldoli, la selva di Chiaiano, il vallone san Rocco, lo Scudillo, la collina di San Martino. Fuori del perimetro ma in stretta contiguità con esso stanno: a ovest, la frazione napoletana del Parco regionale dei Campi flegrei (Posillipo, Agnano e Pianura), a est, il bosco di Capodimonte.
Il parco preserva aree collinari lasciate libere dall'espansione urbana degli anni '60 e '70, come l'ampio vallone Sant'Antonio, "sorvolato" dai viadotti della tangenziale, che s'incunea fra le vie Cilea, Epomeo e Pigna; oppure, come lo Scudillo, fra i nuovi insediamenti dei Colli Aminei e i tessuti storici di Avvocata e della Sanità; si proietta nel centro storico con i terrazzamenti di San Martino. Per la vicinanza ai quartieri moderni e storici, si apre alla città con numerose porte d'ingresso, in prossimità con le stazioni della metropolitana e i caselli della tangenziale.
L'Eremo dei Camaldoli e la Certosa di San Martino, due siti emblematici dell'immagine della città e della sua identità storico-religiosa, si offrono, in senso sia geografico che culturale, quali riferimenti fondamentali del Parco delle Colline di Napoli.
È un parco aperto a usi diversi, pubblici e privati, infatti al suo interno devono poter convivere: zone di riserva integrale, aree agricole, insediamenti abitati, strutture agrituristiche, spazi di verde pubblico e attrezzati.
il piano per bagnoli
Approvato con delibera del consiglio comunale n° 40 del 16 maggio 2005
La variante per la zona occidentale al Piano regolatore generale, vigente dal 28 aprile 1998, prevede che l'attuazione degli interventi nell'ambito di Coroglio sia regolata da un successivo Piano urbanistico esecutivo, che la Giunta comunale ha proposto al Consiglio per l'approvazione, con delibera n° 4098 del 13 dicembre 2000, confermata dalla delibera n° 2593 del 9 novembre 2001.
Intanto, l'amministrazione comunale con provvedimento prot. urb. n° 49 del 27.12.2001 ha acquisito le aree oggetto del piano di bonifica dell'ex zona industriale di Bagnoli-Coroglio, attuando le previsioni dell'art. 114 comma 19 della legge n° 388/2000.
Il 20 luglio 2001 con delibera n° 1334, la Giunta comunale ha confermato la delibera di proposta al Consiglio per la costituzione di "Bagnolifutura", la società di trasformazione urbana delle aree di Bagnoli-Coroglio, approvando la relativa convenzione e lo statuto.
La società "Bagnolifutura" è stata costituita con delibera di Consiglio comunale n.40 del 18 febbraio 2002
video1 http://www.bagnolifutura.it/foto/video_PUE_Bagnoli_web_solo_animazione.wmv
video2
http://www.bagnolifutura.it/foto/video_PUE_web.wmv
san giovanni & mergellina
Con protocollo d'intesa, stipulato il 30 giugno 2004 fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Sindaco di Napoli, l'Autorità portuale di Napoli e le Ferrovie dello Stato, è stato definito il programma innovativo in ambito urbano per le zone costiere di San Giovanni a Teduccio e Mergellina.
Obiettivi del programma sono: migliorare l'efficienza e la qualità dei nodi d'interconnessione fra i trasporti pubblici terrestri e marittimi; realizzare azioni di riqualificazione delle aree circostanti di questi nodi costieri.
Questo programma ha origine da una iniziativa del Ministero delle infrastrutture che ha destinato finanziamenti a programmi innovativi concernenti zone adiacenti le stazioni ferroviarie delle grandi città e limitrofe alle maggiori aree portuali, caratterizzate da particolari condizioni di degrado urbano e sociale. Il Comune di Napoli, quindi, ha avanzato una proposta di programma innovativo applicato a due zone costiere cittadine di particolare complessità: quella di San Giovanni a Teduccio, dove obiettivo principale della riqualificazione è la riconnessione tra quartiere e mare, oggi impedita dalla barriera costituita dalla linea ferroviaria; quella di Mergellina dove si tratta di riorganizzare e valorizzare un'ampia zona urbana fra la stazione ferroviaria, la spiaggia e l'approdo turistico.
Una Unità di progetto, incardinata nel Dipartimento pianificazione urbanistica, coordina i due interventi curati da altrettanti Atelier di progettazione, con i quali collaboreranno anche equipe incaricate di promuovere le consultazioni sui temi progettali.
Per informazioni sul programma scrivere a Casa della Città
centro direzionale
Per il completamento del Centro direzionale, il Comune ha messo a punto una strategia, compendiata nella proposta per la realizzazione del comprensorio orientale del centro direzionale di Napoli -approvata con delibera di giunta comunale n. 54/1998- e poi ribadita nella variante generale al Prg, approvata con **** n. 323/11 giugno 2004.
Con questi provvedimenti sono state compiute due scelte essenziali:
- rinunciare a parte dei propri diritti edificatori, per far crescere lo spazio delle attrezzature pubbliche, con un duplice effetto positivo: la riduzione dell’intensità edilizia, e l’incremento della dotazione di servizi;
- investire il valore di parte delle residue aree edificabili per la quasi completa realizzazione delle opere di urbanizzazione, e per dare luogo ai requisiti di qualità che possono determinare una soddisfacente realizzazione dell’insediamento.
L’occasione per procedere all’attuazione degli interventi è venuta con la delibera n. 434/1999 che individua le iniziative da realizzare con le procedure della finanza di progetto (project financing) e le relative modalità di attuazione.
Così, con una iniziativa unitaria è stato conseguito l’obiettivo programmatico: finanziare la realizzazione delle urbanizzazioni con la cessione di una parte delle aree edificabili di proprietà comunale, che non rivestono funzione d'interesse pubblico.
L’attuale fase della procedura –la dichiarazione di pubblico interesse con l’approvazione del relativo progetto, a giugno 2004, e l’adozione del piano urbanistico attuativo, ad aprile 2005- è preliminare all’individuazione del concessionario dell’intervento. All’approvazione del piano urbanistico attuativo dovrà seguire il confronto tra questa proposta e altre da selezionare con gara pubblica.
Queste le tappe del percorso amministrativo:
- Il Comune ha individuato alcune aree di particolare interesse per l’amministrazione, su cui richiamare l’attenzione degli operatori privati e, quindi, ricevere da questi proposte da realizzarsi con le modalità del project financing (del. cons. com. n. 434/1999);
- con delibera n. 1791/2004 -modificata dalla delibera n. 1115/1 aprile 2005- la giunta comunale ha dichiarato di pubblico interesse la proposta della società Agorà6 scarl, e, ai sensi di legge, ha proposto l’adozione del Piano urbanistico attuativo, per la parte dell’ambito 10 ove ricade l’intervento in questione;
- nelle more della trasmissione al Consiglio comunale della proposta Agorà6 per la sua adozione, è stata approvata la legge regionale 16/2004, che assegna alla Giunta comunale la competenza esclusiva a provvedere a: adozione, deposito, pubblicazione, esame delle osservazioni e approvazione dei piani, (rinominati urbanistici attuativi), in quanto conformi alla disciplina urbanistica generale;
- infine, con delibera di giunta comunale n. 1617/18 aprile 2005, si è proceduto: alla revoca delle precedenti delibere, nelle parti in cui si propone al Consiglio l’adozione del piano esecutivo, e all'adozione del Piano urbanistico attuativo relativo all’ambito 10 della variante, come configurato nella proposta presentata dalla società Agorà6 scarl.
La proposta di Agorà6 ha come oggetto fondamentale la realizzazione della gran parte delle opere pubbliche previste a completamento del Centro direzionale. I costi della loro realizzazione, circa 84 milioni di euro, sono compensati solo in parte –per una quota di poco superiore al 30%- da rientri tariffari per le opere di cui il concessionario accetta di effettuare una gestione trentennale. Per il resto il concessionario chiede, quale contributo pubblico, la cessione di parte delle aree edificabili che l’amministrazione possiede nello stesso centro direzionale, nei termini di seguito specificati.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, sono previste due differenti modalità:
- quelle che il proponente realizza e cede al Comune una volta realizzate,
- quelle in gestione trentennale al proponente che, al termine, sono cedute al Comune.
Area Intervento
proposta di piano
Il parco e le nuove torri.
Il parco si posizionerebbe tra le le torri esistenti e quelle nuove.
http://www.comune.napoli.it/urbana/html/Centro Direzionale/tavole_viste/a3_viste1.pdf
http://www.comune.napoli.it/urbana/html/Centro Direzionale/tavole_viste/a3-VISTE2.pdf
piano di recupero via ferraris
La proposta di piano di recupero riguarda aree del sub - ambito 12/e “Feltrinelli”, il soggetto proponente è la “Nuova Parva S.p.A.”, del gruppo “Risanamento spa” . Il Piano, che interessa un superficie complessiva di 190.071 mq, è articolato nelle seguenti unità minime di intervento:
unità A - attrezzature pubbliche 98.280 mq
unità B – centro commerciale polifunzionale 69.409 mq
unità C – attrezzatura alberghiera 8.076 mq.
Con il piano, oltre le opere private, si prevedono la riqualificazione funzionale della viabilità esistente (via Brecce a Sant' Erasmo, via Galileo Ferraris, via Giliberti e via Taverna delle Brecce) e la realizzazione di opere di urbanizzazione da cedere all'amministrazione comunale.
Il centro commerciale polifunzionale avrà una superficie di vendita di 28.000 mq -autorizzata a seguito di apposita Conferenza di servizi- che sarà integrata dalle superfici necessarie a renderlo funzionale: gallerie e percorsi interni; vie di esodo, scale di servizio ed elevatori/montacarichi; servizi igienici degli utenti; magazzini, depositi e locali tecnici; ambienti per la preparazione di prodotti;locali amministrativi e direzionali; servizi igienici e spogliatoi del personale; e tutte gli altri servizi funzionali al centro.
Nel complesso, il centro commerciale polifunzionale è costituito: da una superficie lorda complessiva di pavimento di 66.600 mq; da una superficie di parcheggio su due livelli di 87.834 mq, conformemente alle prescrizioni della Legge regionale n. 1/2000; da una superficie lorda di 5.780 mq per la piazza pubblica, che avrà funzioni di luogo d'incontro e socializzazione ed è prevista in collegamento -mediante rampe, scale mobili ed elevatori- con i livelli superiori commerciali fino al giardino pensile posto in copertura dell’edificio; da un “corpo edilizio per attività d'interesse pubblico”, antistante la piazza, da realizzare e cedere all’amministrazione comunale per proprie attività.
Il centro, infine, è affiancato da una struttura alberghiera “tre stelle” da 100 camere.
Il parco pubblico è previsto su aree del proponente che confinano: a nord con via Ferraris, a est con un'area ferroviaria, a sud con l’ex raccordo autostradale, e a ovest con altra proprietà e via Brecce a Sant'Erasmo. Il parco, esteso oltre sette ettari, rappresenta un importante elemento di riequilibrio ambientale nell’area del piano, e, inserendosi nel sistema previsto dal Prg con il parco del Sebeto e gli altri grandi parchi, contribuisce a garantire la continuità di verde indispensabile all’intero territorio della città di Napoli.
Il progetto del parco, che circonda interamente il corpo edilizio destinato a centro commerciale polifunzionale, prevede: la rimodellazione altimetrica con la creazione di poggi, vallette e crinali di protezione; vialetti secondari di penetrazione e percorsi di ’emergenza; aree di sosta attrezzate anche per i diversamente abili; aree protette per il gioco dei bambini e per gli animali domestici; aree per attività sportive e un punto di ristoro; viali pedonali e ciclabili;volumi interrati per i servizi igienici e deposito attrezzi per la manutenzione del parco.
Il parco si completa con la realizzazione di un corso d’acqua, testimonianza dell'antica presenza nel territorio di canali e rivi -"fossi", oggi totalmente scomparsi e irrecuperabili essendo tutti da tempo tombati con funzioni improprie di scoli d’acque promiscue.
Il progetto del parco prevede l’uso di materiali bio-compatibili, ricorrendo preferibilmente a opere in terra e in legno, al massimo a opere in muratura e in ferro, evitando, nella massima misura possibile, strutture opere in cemento armato specie se in vista. Sono previsti studi e progetti per realizzare opere e siti privi di pericolosità e caratterizzati dalla massima accessibilità.
Con il Piano di recupero si è tenuto conto dell'evoluzione del contesto urbano circostante l’area d'intervento e delle opere in corso o in previsione. In questo senso, fra l'altro, si è tenuto conto della previsione, in via Ferraris, di una stazione della linea regionale F.S. per Salerno, destinando un’adeguata area alla piazza antistante, con un parcheggio pubblico per auto e bus su una superficie di 5.953 mq. Con il piano si prevedono aree per la realizzazione di un per , con posti di sosta per auto e bus, a servizio della stazione.
In conformità alle previsioni del Prg, è prevista la realizzazione di una nuova viabilità di collegamento di via Brecce a Sant’Erasmo con via Ferraris e -tramite via Taverna delle Brecce- via Sponsillo, infine tra la stessa via Brecce a Sant’Erasmo e la via Emanuele Gianturco, al fine di garantire la diffusa accessibilità al nuovo insediamento. La nuova viabilità di collegamento -che impegna una superficie complessiva di 20.040 mq- è stata prevista sulla scorta di un apposito studio sugli effetti di mobilità e traffico del nuovo insediamento, garantendo la migliore accessibilità con il minore impatto sulla rete viaria esistente.
Fonte: comune di Napoli
Con determinazione n°3 del 28 maggio 2004 del dirigente responsabile del procedimento - d'intesa con il Presidente dell'Autorità portuale, è stata aggiudicata in via definitiva alla società Porto Fiorito scarl la la concessione relativa alla progettazione, costruzione e gestione di un porto turistico, con relative infrastrutture e attrezzature, in località Vigliena a San Giovanni a Teduccio, con le modalità della finanza di progetto.
Successivamente si procederà alla stipula della convenzione.
Entro 90 giorni il concessionario dovrà procedere alla elaborazione della progettazione definitiva ed esecutiva. Il concessionario dovrà acquisire tutti i pareri e autorizzazione necessari per il rilascio del permesso di costruire.
entro 30 giorni dall'approvazione del progetto definitivo avverrà la consegna delle aree di proprietà del demanio, il comune procederà alla consegna delle aree e degli immobili di sua proprietà.
La realizzazione dell'intero intervento è prevista in complessivi 54 mesi.
Aspetti salienti della convenzione.
La convenzione ha per oggetto l’affidamento in concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione e gestione funzionale ed economica di un porto turistico con relative infrastrutture da realizzarsi in località Vigliena a San Giovanni a Teduccio attraverso un intervento di recupero di parte dell’opificio “Corradini”, ora dismesso, in parte di proprietà comunale e in parte di proprietà del demanio marittimo; nonché attraverso un intervento, comprensivo delle relative opere di urbanizzazione, su aree di costa demaniale e su porzione di mare territoriale ottenuti in concessione demaniale dall’Autorità portuale.
La società realizzerà diverse opere di urbanizzazione consistenti, sinteticamente, in bacino acqueo protetto da moli e corredato da banchine di attracco per complessivi 850 posti barca, box per auto e deposito attrezzature, torre di controllo del traffico, pompa carburante, servizi idrici, elettrici, telefonici, antincendio, area cantieristica per il rimessaggio al coperto e allo scoperto per imbarcazioni, club house, aree verdi e di stoccaggio. Ancora, area attrezzata e immobile per la sosta degli autoveicoli dei titolari dei posti barca o esercenti attività di servizio e commerciale dell’area portuale, attrezzature sportive e commerciali, artigianali, di servizio e ricettive complete di parcheggi pertinenziali e di aree verdi.
Oltre alle opere descritte il concessionario realizzerà opere infrastrutturali esterne alle aree interessate alla concessione, che dopo il collaudo saranno consegnate al Comune, consistenti nella strada di collegamento tra la via Ponte dei Granili e l’ area in concessione, con piazza antistante l’università, un molo per l’attracco aliscafi, la passeggiata a mare, la sistemazione della foce dell’alveo Pollena.
L’importo complessivo delle opere è di € 77.627.660,00 e il tempo massimo di esecuzione dei lavori è fissato in 54 mesi.
La durata della concessione per le aree e immobili di proprietà comunale è stata stabilita in 99 anni, con costituzione a favore della società Portofiorito del diritto di superficie sulle aree e del diritto di superficie sugli immobili, per la stessa durata della concessione. Per le aree di proprietà demaniale la concessione sarà di 40 anni per le aree demaniali marittime ricadenti sulla linea di costa e afferenti gli specchi acquei, e di 99 anni per le rimanenti aree demaniali.
A fronte del complesso intervento che la società dovrà realizzare, il contributo del Comune è fissato esclusivamente nella concessione degli immobili ex Corradini.
parco produttivo via botteghelle
Il 12 ottobre 2004, con deliberazione di Giunta n° 3206, l'amministrazione comunale ha approvato lo studio di fattibilità per la formazione del parco produttivo integrato di via Botteghelle. Il parco sorgerà nell’area magazzini approvvigionamento ferroviari della zona orientale di Napoli, situata al confine con il comune di Casoria e costeggiata dalla via Botteghelle. Lo studio, preliminare al piano urbanistico esecutivo, è stato realizzato d'intesa con le Ferrovie dello Stato Real Estate, in virtù del protocollo d'intesa stipulato il 29 aprile 2004.
Con lo studio si avvia il processo di trasformazione di un'area cruciale della zona orientale della città già previsto dal nuovo piano regolatore generale. Infatti, la strumentazione urbanistica vigente assegna alle aree interessate dalla dismissione dall’esercizio ferroviario e disponibili a nuove utilizzazioni, un ruolo strategico nei processi di riqualificazione urbana. Tali aree sono destinate a insediamenti urbani integrati con nuove funzioni di pregio o anche alla localizzazione di attività per la produzione di beni e servizi. Fanno parte di queste aree lo scalo merci dei Campi Flegrei nella zona occidentale e, nella zona orientale, lo scalo merci su corso Arnaldo Lucci, quello lungo via Traccia, l’area compresa tra via Granturco e via Marina, oggi occupata da un terminal containers, e infine l’area dei Magazzini approvvigionamento.
Con la nuova disciplina urbanistica generale, l’area è inclusa nell’ambito n. 43, ove gli interventi si attuano attraverso un piano urbanistico esecutivo che prevede la formazione di un parco produttivo integrato e sono finalizzati alla rivitalizzazione socioeconomica della periferia nord-orientale e degli insediamenti urbani esistenti. con l’intento Per accelerare il processo di trasformazione, l’amministrazione comunale ha approvato un progetto d’investimento (delibera di GC n. 4800/ 29.12.03) per uno studio di fattibilità urbanistica sulla predette aree, nell’ipotesi di un protocollo d’intesa da stipulare con FS e finalizzato a definire modalità, tempi dell'iniziativa e ruoli dei soggetti coinvolti, in relazione al programma di attuazione delle infrastrutture per la mobilità su ferro e a partire da una specificazione urbanistica delle previsioni contenute nella Variante generale al Prg. Tale progetto d’investimento è anche finalizzato alla redazione del piano urbanistico esecutivo (Pue) per l’ambito n. 43.
Con il protocollo d’intesa Comune-FS si è convenuto di redigere congiuntamente uno studio di fattibilità che definisca le possibilità e modalità di valorizzazione e trasformazione dell’area. La presente relazione illustra i contenuti e i risultati di tale studio. Le finalità, gli obiettivi e gli impegni fissati nel protocollo d’intesa sono riassumibili nei seguenti punti:
- procedere in tempi rapidi alla trasformazione e alla riqualificazione dell’area Magazzini approvvigionamento attualmente dismessa, quale area d’innesco del rilancio della zona orientale di Napoli, con l’obiettivo di recuperare e riqualificare l’area e di avviare un processo di sviluppo attraverso l’insediamento di nuove attività produttive, così come prevede la Variante con particolare riferimento alla disciplina per l’ambito n.43;
- istituire un gruppo di lavoro congiunto per redigere uno studio che definisca, per il complesso dei Magazzini approvvigionamento: 1) le possibilità di trasformazione in relazione agli strumenti di pianificazione vigenti e/o in itinere; 2) gli indirizzi per la redazione degli strumenti attuativi e/o la progettazione degli interventi; 3) le funzioni da collocare nell’area in relazione alle vocazioni degli ambiti urbani e alle opportunità offerte dal mercato; 4) le procedure tecnico amministrative da seguire per le necessarie approvazioni; 5) i tempi di attuazione.
il parco delle colline
Da luglio 2004, con il decreto istitutivo, si è avviata la formazione del Parco regionale metropolitano delle Colline di Napoli -nel sommario la cronologia degli atti- in questi mesi si stanno costituendo anche le strutture dell'ente parco.
Il parco si estende per 2.215 ettari, circa un quinto del territorio comunale, nella parte nord-occidentale della città, al centro dell'area metropolitana. Il parco inizia dalle pendici dei Camaldoli , che delimitano a nord le conche dei Pisani e di Pianura, comprende la collina dei Camaldoli, la selva di Chiaiano, il vallone san Rocco, lo Scudillo, la collina di San Martino. Fuori del perimetro ma in stretta contiguità con esso stanno: a ovest, la frazione napoletana del Parco regionale dei Campi flegrei (Posillipo, Agnano e Pianura), a est, il bosco di Capodimonte.
Il parco preserva aree collinari lasciate libere dall'espansione urbana degli anni '60 e '70, come l'ampio vallone Sant'Antonio, "sorvolato" dai viadotti della tangenziale, che s'incunea fra le vie Cilea, Epomeo e Pigna; oppure, come lo Scudillo, fra i nuovi insediamenti dei Colli Aminei e i tessuti storici di Avvocata e della Sanità; si proietta nel centro storico con i terrazzamenti di San Martino. Per la vicinanza ai quartieri moderni e storici, si apre alla città con numerose porte d'ingresso, in prossimità con le stazioni della metropolitana e i caselli della tangenziale.
L'Eremo dei Camaldoli e la Certosa di San Martino, due siti emblematici dell'immagine della città e della sua identità storico-religiosa, si offrono, in senso sia geografico che culturale, quali riferimenti fondamentali del Parco delle Colline di Napoli.
È un parco aperto a usi diversi, pubblici e privati, infatti al suo interno devono poter convivere: zone di riserva integrale, aree agricole, insediamenti abitati, strutture agrituristiche, spazi di verde pubblico e attrezzati.
il piano per bagnoli
Approvato con delibera del consiglio comunale n° 40 del 16 maggio 2005
La variante per la zona occidentale al Piano regolatore generale, vigente dal 28 aprile 1998, prevede che l'attuazione degli interventi nell'ambito di Coroglio sia regolata da un successivo Piano urbanistico esecutivo, che la Giunta comunale ha proposto al Consiglio per l'approvazione, con delibera n° 4098 del 13 dicembre 2000, confermata dalla delibera n° 2593 del 9 novembre 2001.
Intanto, l'amministrazione comunale con provvedimento prot. urb. n° 49 del 27.12.2001 ha acquisito le aree oggetto del piano di bonifica dell'ex zona industriale di Bagnoli-Coroglio, attuando le previsioni dell'art. 114 comma 19 della legge n° 388/2000.
Il 20 luglio 2001 con delibera n° 1334, la Giunta comunale ha confermato la delibera di proposta al Consiglio per la costituzione di "Bagnolifutura", la società di trasformazione urbana delle aree di Bagnoli-Coroglio, approvando la relativa convenzione e lo statuto.
La società "Bagnolifutura" è stata costituita con delibera di Consiglio comunale n.40 del 18 febbraio 2002
video1 http://www.bagnolifutura.it/foto/video_PUE_Bagnoli_web_solo_animazione.wmv
video2
http://www.bagnolifutura.it/foto/video_PUE_web.wmv
san giovanni & mergellina
Con protocollo d'intesa, stipulato il 30 giugno 2004 fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Sindaco di Napoli, l'Autorità portuale di Napoli e le Ferrovie dello Stato, è stato definito il programma innovativo in ambito urbano per le zone costiere di San Giovanni a Teduccio e Mergellina.
Obiettivi del programma sono: migliorare l'efficienza e la qualità dei nodi d'interconnessione fra i trasporti pubblici terrestri e marittimi; realizzare azioni di riqualificazione delle aree circostanti di questi nodi costieri.
Questo programma ha origine da una iniziativa del Ministero delle infrastrutture che ha destinato finanziamenti a programmi innovativi concernenti zone adiacenti le stazioni ferroviarie delle grandi città e limitrofe alle maggiori aree portuali, caratterizzate da particolari condizioni di degrado urbano e sociale. Il Comune di Napoli, quindi, ha avanzato una proposta di programma innovativo applicato a due zone costiere cittadine di particolare complessità: quella di San Giovanni a Teduccio, dove obiettivo principale della riqualificazione è la riconnessione tra quartiere e mare, oggi impedita dalla barriera costituita dalla linea ferroviaria; quella di Mergellina dove si tratta di riorganizzare e valorizzare un'ampia zona urbana fra la stazione ferroviaria, la spiaggia e l'approdo turistico.
Una Unità di progetto, incardinata nel Dipartimento pianificazione urbanistica, coordina i due interventi curati da altrettanti Atelier di progettazione, con i quali collaboreranno anche equipe incaricate di promuovere le consultazioni sui temi progettali.
Per informazioni sul programma scrivere a Casa della Città
centro direzionale
Per il completamento del Centro direzionale, il Comune ha messo a punto una strategia, compendiata nella proposta per la realizzazione del comprensorio orientale del centro direzionale di Napoli -approvata con delibera di giunta comunale n. 54/1998- e poi ribadita nella variante generale al Prg, approvata con **** n. 323/11 giugno 2004.
Con questi provvedimenti sono state compiute due scelte essenziali:
- rinunciare a parte dei propri diritti edificatori, per far crescere lo spazio delle attrezzature pubbliche, con un duplice effetto positivo: la riduzione dell’intensità edilizia, e l’incremento della dotazione di servizi;
- investire il valore di parte delle residue aree edificabili per la quasi completa realizzazione delle opere di urbanizzazione, e per dare luogo ai requisiti di qualità che possono determinare una soddisfacente realizzazione dell’insediamento.
L’occasione per procedere all’attuazione degli interventi è venuta con la delibera n. 434/1999 che individua le iniziative da realizzare con le procedure della finanza di progetto (project financing) e le relative modalità di attuazione.
Così, con una iniziativa unitaria è stato conseguito l’obiettivo programmatico: finanziare la realizzazione delle urbanizzazioni con la cessione di una parte delle aree edificabili di proprietà comunale, che non rivestono funzione d'interesse pubblico.
L’attuale fase della procedura –la dichiarazione di pubblico interesse con l’approvazione del relativo progetto, a giugno 2004, e l’adozione del piano urbanistico attuativo, ad aprile 2005- è preliminare all’individuazione del concessionario dell’intervento. All’approvazione del piano urbanistico attuativo dovrà seguire il confronto tra questa proposta e altre da selezionare con gara pubblica.
Queste le tappe del percorso amministrativo:
- Il Comune ha individuato alcune aree di particolare interesse per l’amministrazione, su cui richiamare l’attenzione degli operatori privati e, quindi, ricevere da questi proposte da realizzarsi con le modalità del project financing (del. cons. com. n. 434/1999);
- con delibera n. 1791/2004 -modificata dalla delibera n. 1115/1 aprile 2005- la giunta comunale ha dichiarato di pubblico interesse la proposta della società Agorà6 scarl, e, ai sensi di legge, ha proposto l’adozione del Piano urbanistico attuativo, per la parte dell’ambito 10 ove ricade l’intervento in questione;
- nelle more della trasmissione al Consiglio comunale della proposta Agorà6 per la sua adozione, è stata approvata la legge regionale 16/2004, che assegna alla Giunta comunale la competenza esclusiva a provvedere a: adozione, deposito, pubblicazione, esame delle osservazioni e approvazione dei piani, (rinominati urbanistici attuativi), in quanto conformi alla disciplina urbanistica generale;
- infine, con delibera di giunta comunale n. 1617/18 aprile 2005, si è proceduto: alla revoca delle precedenti delibere, nelle parti in cui si propone al Consiglio l’adozione del piano esecutivo, e all'adozione del Piano urbanistico attuativo relativo all’ambito 10 della variante, come configurato nella proposta presentata dalla società Agorà6 scarl.
La proposta di Agorà6 ha come oggetto fondamentale la realizzazione della gran parte delle opere pubbliche previste a completamento del Centro direzionale. I costi della loro realizzazione, circa 84 milioni di euro, sono compensati solo in parte –per una quota di poco superiore al 30%- da rientri tariffari per le opere di cui il concessionario accetta di effettuare una gestione trentennale. Per il resto il concessionario chiede, quale contributo pubblico, la cessione di parte delle aree edificabili che l’amministrazione possiede nello stesso centro direzionale, nei termini di seguito specificati.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, sono previste due differenti modalità:
- quelle che il proponente realizza e cede al Comune una volta realizzate,
- quelle in gestione trentennale al proponente che, al termine, sono cedute al Comune.
Area Intervento
proposta di piano
Il parco e le nuove torri.
Il parco si posizionerebbe tra le le torri esistenti e quelle nuove.
http://www.comune.napoli.it/urbana/html/Centro Direzionale/tavole_viste/a3_viste1.pdf
http://www.comune.napoli.it/urbana/html/Centro Direzionale/tavole_viste/a3-VISTE2.pdf
piano di recupero via ferraris
La proposta di piano di recupero riguarda aree del sub - ambito 12/e “Feltrinelli”, il soggetto proponente è la “Nuova Parva S.p.A.”, del gruppo “Risanamento spa” . Il Piano, che interessa un superficie complessiva di 190.071 mq, è articolato nelle seguenti unità minime di intervento:
unità A - attrezzature pubbliche 98.280 mq
unità B – centro commerciale polifunzionale 69.409 mq
unità C – attrezzatura alberghiera 8.076 mq.
Con il piano, oltre le opere private, si prevedono la riqualificazione funzionale della viabilità esistente (via Brecce a Sant' Erasmo, via Galileo Ferraris, via Giliberti e via Taverna delle Brecce) e la realizzazione di opere di urbanizzazione da cedere all'amministrazione comunale.
Il centro commerciale polifunzionale avrà una superficie di vendita di 28.000 mq -autorizzata a seguito di apposita Conferenza di servizi- che sarà integrata dalle superfici necessarie a renderlo funzionale: gallerie e percorsi interni; vie di esodo, scale di servizio ed elevatori/montacarichi; servizi igienici degli utenti; magazzini, depositi e locali tecnici; ambienti per la preparazione di prodotti;locali amministrativi e direzionali; servizi igienici e spogliatoi del personale; e tutte gli altri servizi funzionali al centro.
Nel complesso, il centro commerciale polifunzionale è costituito: da una superficie lorda complessiva di pavimento di 66.600 mq; da una superficie di parcheggio su due livelli di 87.834 mq, conformemente alle prescrizioni della Legge regionale n. 1/2000; da una superficie lorda di 5.780 mq per la piazza pubblica, che avrà funzioni di luogo d'incontro e socializzazione ed è prevista in collegamento -mediante rampe, scale mobili ed elevatori- con i livelli superiori commerciali fino al giardino pensile posto in copertura dell’edificio; da un “corpo edilizio per attività d'interesse pubblico”, antistante la piazza, da realizzare e cedere all’amministrazione comunale per proprie attività.
Il centro, infine, è affiancato da una struttura alberghiera “tre stelle” da 100 camere.
Il parco pubblico è previsto su aree del proponente che confinano: a nord con via Ferraris, a est con un'area ferroviaria, a sud con l’ex raccordo autostradale, e a ovest con altra proprietà e via Brecce a Sant'Erasmo. Il parco, esteso oltre sette ettari, rappresenta un importante elemento di riequilibrio ambientale nell’area del piano, e, inserendosi nel sistema previsto dal Prg con il parco del Sebeto e gli altri grandi parchi, contribuisce a garantire la continuità di verde indispensabile all’intero territorio della città di Napoli.
Il progetto del parco, che circonda interamente il corpo edilizio destinato a centro commerciale polifunzionale, prevede: la rimodellazione altimetrica con la creazione di poggi, vallette e crinali di protezione; vialetti secondari di penetrazione e percorsi di ’emergenza; aree di sosta attrezzate anche per i diversamente abili; aree protette per il gioco dei bambini e per gli animali domestici; aree per attività sportive e un punto di ristoro; viali pedonali e ciclabili;volumi interrati per i servizi igienici e deposito attrezzi per la manutenzione del parco.
Il parco si completa con la realizzazione di un corso d’acqua, testimonianza dell'antica presenza nel territorio di canali e rivi -"fossi", oggi totalmente scomparsi e irrecuperabili essendo tutti da tempo tombati con funzioni improprie di scoli d’acque promiscue.
Il progetto del parco prevede l’uso di materiali bio-compatibili, ricorrendo preferibilmente a opere in terra e in legno, al massimo a opere in muratura e in ferro, evitando, nella massima misura possibile, strutture opere in cemento armato specie se in vista. Sono previsti studi e progetti per realizzare opere e siti privi di pericolosità e caratterizzati dalla massima accessibilità.
Con il Piano di recupero si è tenuto conto dell'evoluzione del contesto urbano circostante l’area d'intervento e delle opere in corso o in previsione. In questo senso, fra l'altro, si è tenuto conto della previsione, in via Ferraris, di una stazione della linea regionale F.S. per Salerno, destinando un’adeguata area alla piazza antistante, con un parcheggio pubblico per auto e bus su una superficie di 5.953 mq. Con il piano si prevedono aree per la realizzazione di un per , con posti di sosta per auto e bus, a servizio della stazione.
In conformità alle previsioni del Prg, è prevista la realizzazione di una nuova viabilità di collegamento di via Brecce a Sant’Erasmo con via Ferraris e -tramite via Taverna delle Brecce- via Sponsillo, infine tra la stessa via Brecce a Sant’Erasmo e la via Emanuele Gianturco, al fine di garantire la diffusa accessibilità al nuovo insediamento. La nuova viabilità di collegamento -che impegna una superficie complessiva di 20.040 mq- è stata prevista sulla scorta di un apposito studio sugli effetti di mobilità e traffico del nuovo insediamento, garantendo la migliore accessibilità con il minore impatto sulla rete viaria esistente.
Fonte: comune di Napoli