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#1 · (Edited by Moderator)
Bologna: Archivio 1

BOLOGNA


Santuario di San Luca
© Lo straniero @ Flickr.com


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Di Bologna si è detto finora poco o nulla a proposito dei suoi progetti.

Dato per certo oramai l'accantonamento del progetto più ambizioso della metropolitana leggera a favore di un'inutile, costosa e inefficace linea di cosiddetta metrotranvia che qualcuno volutamente per confondere si ostina a chiamare metrò, il problema è che vogliono i soldi stanziati e approvati dal Governo per il metrò e ora che si tratta di una cosa totalmente diversa giustamente il governo preferisce darli a progetti di reali linee di metrò piuttosto di sperperarli...
Comunque vediamo di trovare qualche Bolognese nel Forum !!!!

Un link ad un progetto ;)
http://www.bilanciounipol.it/E2003/IT/rapport/05_societa_gruppo/immobiliare.htm
se a costruirlo sono le cooperative è sicuro che verrà edificato !!

Postate news !!! Su:
Nuova stazione alta-velocità
Tangenziale di Bologna e suoi progetti
ecc...
 
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1
#102 ·
Dovrebbe essere di circa 5km, con una fermata intermedia che sarebbe Lazzaretto-Ingegneria 2... il sistema dovrebbe essere una monorotaia con incrocio nella fermata intermedia, con una capacità oraria iniziale di non oltre le 2000 persone
 
#105 ·
Da Bologna il primo furgone all'idrogeno
Silenzioso e non inquinante nei prossimi giorni il via all'iter di omologazione

BOLOGNA (29 set. 2005) - Parte da Bologna il primo furgone all'idrogeno, che non inquina e non fa rumore. E' unico al mondo, si chiama Neo e ha un'autonomia di 250/300 km, ideale per le consegne e i trasporti commerciali in città. E' stato realizzato da un pool di aziende emiliano romagnole. Il veicolo è derivato da un Daily Iveco, ma il motore e il sistema di alimentazione sono stati concepiti, progettati e realizzati dai ricercatori delle aziende Micro-vett, di Imola, Arcotronics, di Sasso Marconi, e Sapio, di Monza, con la collaborazione di Enea. Tra pochi giorni partiranno, sull'Appennino emiliano nel centro ricerca Enea del Brasimone, le sperimentazioni finalizzate all'omologazione italiana del furgone. La novità è stata resa nota da Aster, il consorzio regionale per lo sviluppo tecnologico, in occasione della presentazione di Neo, stamattina ad Imola, in piazza Matteotti, nell'ambito del debutto del nuovo laboratorio regionale a rete Erg, per l'innovazione in campo energetico. Sarà Erg, infatti, ad occuparsi della messa a punto e dell'omologazione italiana del nuovo furgone ad inquinamento zero. "Neo è un vergo gioiello - spiega orgoglioso Nicola Contrisciani, ingegnere di Enea e coordinatore di Erg -. E' già pronto per il mercato.

Per l'omologazione italiana dobbiamo ancora lavorarci un po'. L'unica cosa che rilascia nell'ambiente, mentre è in moto, è vapore d'acqua. Il motore è elettrico, ma è alimentato da una batteria che si ricarica grazie ad una cella a combustibile all'idrogeno. Questo raddoppia l'autonomia della batteria e rende le performace di Neo impareggiabili rispetto a tutti gli altri veicoli elettrici analoghi. Parte la mattina, sta in giro per consegne tutto il giorno, rientra in azienda la sera, e lo si rimette in carica. Non solo non inquina ma è anche silenzioso. Un sogno, se si pensa al traffico assordante e al problema smog e polveri sottili delle nostre città".

E' il frutto dell'incontro felice tra l'esperienza nel campo dei veicoli elettrici di Micro-vett, quella nelle celle a combustibile di Arcotronics e quella di Sapio nell'idrogeno. "E' vero che per produrre idrogeno, che non è reperibile in natura – spiega ancora Contrisciani – si ricorre a fonti di energia tradizionale, e a processi talvolta inquinanti, ma il rendimento energetico delle celle a combustibile è quasi il doppio di quello di un normale motore a benzina. E questo, alla fine dei conti, consente comunque un risparmio energetico".

Erg è uno dei 57 nuovi laboratori di ricerca e centri d'innovazione che costituiscono le motrici della ricerca industriale dell'Emilia Romagna. Si tratta dei gangli propulsivi della nuova Rete dell'Alta Tecnologia regionale coordinata da Aster. Un sistema innovativo di organizzazione della ricerca che convoglia gli investimenti su progetti concordati tra università e imprese sulla base delle priorità competitive regionali.

Il laboratorio regionale per l'energia sarà coordinato dall'Enea di Bologna e raggruppa circa 16 partner tra centri di ricerca pubblici e privati. Oltre alle aziende che hanno creato Neo, comprende infatti due istituti del Cnr e cinque dipartimenti dell'Università di Bologna, due di quella di Ferrara e uno di quella di Modena e Reggio Emilia, Hera spa, l'Istituto per lo sviluppo cooperativo di Bologna e Conami di Imola. Potrà contare per la propria attività nei prossimi due anni in oltre due milioni di euro e un team di circa 25 ricercatori.
 
#106 ·
freesurfer said:
Grazie, anch'io ho parte di quei dettagli, ma non sono mai riuscito a trovare gli estratti di quello che è stato divulgato alla stampa come disegni di massima, ect
Ciao,
Free
Prova qui ti consiglio di spulciarlo per bene, si trovano cose interessanti ----> http://urp.comune.bologna.it/PSC/PSC.nsf/# :cheers:
 
#108 ·
La Regione per l'urbanistica partecipata
Firmato protocollo insieme a Anci, Upi e Lega delle autonomie dell´Emilia-Romagna

BOLOGNA (29 nov. 2005) - Un´alleanza tra istituzioni e cittadini per progettare insieme città più sostenibili e solidali, più rispettose dell´ambiente, ma anche più amiche di chi ci vive. A partire da bambini, anziani, donne.
E´ questo l´obiettivo del protocollo sulla "Progettazione urbanistica partecipata" firmato a Bologna da Regione, Anci, Upi e Lega delle autonomie dell´Emilia-Romagna.

Di fronte alle crescente complessità e criticità delle città, l´urbanistica partecipata permette di valorizzare il contributo che può venire dal basso, da quanti in queste città vivono, lavorano, si spostano. E i vantaggi sono molti: miglioramento dei progetti che spesso, attraverso il confronto con la cittadinanza, diventano più funzionali ed efficaci, trasformazione in risorsa di conflitti altrimenti paralizzanti, crescita civile e rafforzamento del senso di appartenenza.

Per fare tutto questo, vengono realizzati veri e propri laboratori in cui i cittadini possono discutere, confrontarsi e scambiarsi informazioni, sotto la guida di "facilitatori" ovvero architetti, psicologici, pedagogisti che hanno il compito di far emergere e sintettizzare i contributi. E´ fondamentale anche la partcipazione dei progettisti dell´opera che, proprio dal confronto con i cittadini, possono ricevere spunti e sollecitazioni per il progetto.

L´obiettivo del protocollo è promuovere le forme di cittadinanza attiva in questo settore, coinvolgendo cittadini di ogni età, compresi anziani e bambini. L´impegno della Regione è sostenere le amministrazioni locali nell´avvio di concrete esperienze, anche adeguando le leggi, mentre il braccio operativo dell´iniziativa sarà Camina l´associazione nazionale delle città amiche dell´infanzia e dell´adolescenza, con cui Regione, Anci e Upi dell´Emilia-Romagna già collaborano per promuovere città a misura di bambino.

Esperienze di urbanistica partecipata in Emilia-Romagna
L´urbanistica partecipata è un fenomeno in crescita, anche se ancora lontano dal rappresentare una regola. Un caso recente e significativo ha interessato l´area dell´ex mercato ortofrutticolo di Bologna, dove grazie al coinvolgimento e al confronto tra il quartiere Navile e il Coordinamento di diversi comitati e associazioni di cittadini, il Comune ha modificato in misura sostanziale e con il consenso della popolazione il Piano adottato dalla precedente Giunta oggetto di numerose osservazioni.

Un´esperienza pilota, tutt´ora in corso, è a Modena con l´atelier di progettazione urbana "Città media felix" che coinvolge 6 quartiere e altrettanti gruppi di facilitatori professionali, forniti dalle facoltà di architettura della regione, per un vero e proprio laboratorio di qualità urbana.

Ma ci sono altri casi in cui, grazie al coinvolgimento attivo della cittadinanza, vanno in porto esperienze di riqualificazione urbana. Un esempio è a Pianoro (Bo) dove sono stati coinvolti i cittadini per un intervento di riqualificazione di un´area di edilizia economica popolare con problemi di degrado e insicurezza, nel centro della città. Qui è nato il progetto "Un quartiere per amico" per informare i cittadini sull´iniziativa e per offrire un´opportunità di dialogo e confronto sulle scelte da fare.

Anche a Correggio (Re) un lungo processo di partecipazione ha coinvolto soprattutto i più giovani, porterà alla realizzazione del quartiere "Le Coriandoline" interamente a misura di bambino, con ampi spazi verdi e dieci case tutte diverse fra loro, nate dalle indicazioni dei più piccoli.

Sono ancora i più giovani i protagonisti dell´esperienza di Savignano sul Rubicone (Fc). Qui il Comune, in collaborazione con il Centro Camina, ha gestito il confronto con gli alunni delle scuole elementari e medie e le loro famiglie per la realizzazione di percorsi sicuri casa-scuola che ha individuati veri e propri punti critici, inseriti ora nel Piano urbano del traffico.

Di particolare interesse poi il progetto promosso dal Comune di Castenaso (Bo) che, attraverso un processo di coinvolgimento dei cittadini durato oltre due anni, è arrivato a definire la riqualificazione degli spazi pubblici di un´area area centrale per la vita del paese con la realizzazione di un ponte-piazza sul fiume Idice, percorsi pedonali e ciclabili e aree verdi.

Infine si segnala la terza edizione del concorso nazionale di progettazione partecipata e comunicativa, promosso da Inu, Wwf e Anci, con il patrocinio della Regione. Caratteristica del concorso, in cui le Amministrazioni locali forniscono i temi dei progetti, è la presenza di laboratori in cui i cittadini incontrano i progettisti, esprimendo valutazioni sull´aderenza del progetto alle proprie esigenze. A questa edizione partecipano per l´a regione i Comuni di Bologna, Savignano sul Rubicone e Anzola.
 
#109 ·
Siglato l'atto di fusione tra Hera e Meta
Dal 1° gennaio sarà operativa Hera Modena. Si occuperà di gestire i servizi sul modenese

BOLOGNA (29 nov. 2005) - Il Presidente del Gruppo Hera, Tomaso Tommasi di Vignano e il Presidente di Meta, Giulio Sapelli hanno firmato oggi l'atto di fusione per incorporazione in Hera di Meta.

E' stata così ufficialmente sancita la prima fusione condotta a livello nazionale tra multiutility quotate in Borsa, che dà vita ad una realtàda oltre 2,3 miliardi di euro.

Ora il Gruppo Hera si colloca al primo posto, come dimensione, nella classifica nazionale delle local utilities, con un bacino di oltre 2,5 milioni di abitanti, raggiungendo una copertura del territorio dell'Emilia Romagna di circa il 70%.

Dagennaio 2006 il titolo Meta non sarà più negoziabile e diventerà operativa Hera Modena, la società che gestirà direttamente i servizi sul territorio prima servito da Meta, garantendo continuità e favorendo il percorso di integrazione e sviluppo delle sinergie secondo il modello già adottato dal Gruppo Hera a Rimini, Ravenna, Forlì/Cesena, Imola/Faenza, Bologna e Ferrara.

La formula imprenditoriale di Hera, strutturata in una Holding e in società operative sul territorio, quale sarà Hera Modena, nasce infatti con l'obiettivo di fornire strutture adeguate alle diverse realtà territoriali, aumentando nel contempo le sinergie che scaturiscono dall'unione di società complementari.

Con la conclusione dell'operazione i soci pubblici di Hera deterranno circa il 60% (dato provvisorio) del capitale della società, di cui circa il 14% (dato provvisorio) sarà posseduto dai comuni dell'area modenese che nomineranno a breve 3 nuovi consiglieri in rappresentanza degli azionisti pubblici di Meta, mentre un ulteriore consigliere sarà nominato come espressione degli azionisti privati.

La fusione condotta in tempi record è la conferma della fiducia mostrata verso un modello imprenditoriale originale che oggi contribuisce a fare dell'Emila-Romagna una delle regioni più dinamiche e all'avanguardia nel panorama dei servizi pubblici.
 
#110 ·
Quando Bologna doveva diventare sede del Papato
Una Mostra su "Giotto al tempo di Bertrando del Poggetto"

BOLOGNA (11 dic. 2005) -
Di Floriano Roncarati
E' in corso a Bologna fino al 28 marzo 2006 la Mostra "Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto" che si propone di illustrare sul piano storico e artistico un periodo importante della vita cittadina, quando sotto alle Due Torri s'insediò per la prima volta, dal 1327 al 1334, il governo diretto della Chiesa. L'esposizione intende ripercorrere gli avvenimenti in cui Bologna ha vissuto un momento di grande vitalità artistica, dovuto ai lavori di costruzione della Rocca di Porta Galliera destinata ad ospitare la nuova residenza papale; nel capoluogo felsineo vennero chiamati a lavorare attorno a questa grande impresa le maestranze e gli artisti del momento: da Giotto, il quale affrescò le pareti della perduta cappella papale, allo scultore pisano Giovanni di Balduccio, autore di un prezioso altare marmoreo.
L'abile figura chiamata dal Pontefice Giovanni XXII a sovrintendere a tutta l'importante operazione fu il nipote, il Card. Legato Bertrand du Pouget, francese di Castelnau – Montratier, che costrinse i bolognesi ad un ruolo di primo piano nel rilancio della politica papale in Italia; il Card. Bertrando del Poggetto, insieme al suo seguito formato in larga misura da prelati francesi, era stato inviato per contrastare la presenza ghibellina. Nel 1325 si svolse la battaglia di Zappolino nella quale i modenesi, guidati da Passerino Bonaccolsi, prevalsero sui bolognesi; per superare le difficoltà conseguenti alla sconfitta Bologna si affidò nel 1327 a Bertrando del Poggetto; la centralità di Bologna nel proposito pontificio è confermata dai grandi progetti urbanistici che il nipote di Giovanni XXII fece realizzare tra il 1327 e il 1329. Nella parte settentrionale della città, tra Porta Lame, Porta Galliera e Porta Mascarella vennero iniziati dei lavori al fine di creare una "città del papa"; l'ampiezza dei lavori promossi da Bertrando, sia in senso politico che urbanistico, andavano oltre le concrete esigenze della città e potevano preludere solo alla preparazione di un grande evento. La costruzione del castello di Galliera iniziò nel 1330 e venne completato nel 1332, sull'area dove oggi insistono le strutture dell'Autostazione; la Via Galliera diventò il principale asse urbanistico, mentre davanti alla Porta del castello rivolta verso l'interno della città presero dimora altissimi prelati della curia. Il Card. Legato originario di Quercy assumendo un ruolo sempre più personale e scegliendo uomini di sua fiducia finì per deludere i bolognesi che il 17 marzo 1334 si ribellarono; il forte odio nei confronti di Bertrand du Pouget si riversò sui francesi alloggiati sotto alle Due Torri. Undici giorni dopo il castello di Galliera venne espugnato dai bolognesi al grido di "Muoia il legato e tutti i quercinesi"; il prelato originario di Castelnau si salvò grazie all'intervento delle truppe fiorentine che lo scortarono fuori città. Dopo la ribellione alla Chiesa la città di San Petronio consolidò le istituzioni comunali; solo all'inizio del Cinquecento con Papa Giulio II fu annessa allo Stato pontificio, rimanendo in tali condizioni fino all'unità d'Italia. Bologna conservò una certa autonomia, infatti, fu l'unica città dello Stato papale alla quale fosse concesso di avere un ambasciatore a Roma per tutta l'età moderna.
La Mostra allestita nel Museo Civico Medievale di Bologna si articola nelle seguenti sezionI:
· Bertrando del Poggetto e la sede papale a Bologna: un progetto fallito (1327 – 1334)
· Il Castello di Porta Galliera: Bologna come Avignone
· Giovanni di Balduccio e il polittico marmoreo della "cappella magna"
· Giotto: un artista toscano per la sede papale di Bologna
· Tra Giotto e il mondo gotico.
 
#111 ·
Inaugurato un nuovo studentato a Bologna
17 appartamenti sudivisi in 31 camere singole e 15 doppie con 61 posti letto

BOLOGNA (15 dic. 2005) - Diciassette appartamenti sudivisi in 31 camere singole e 15 doppie con 61 posti letto complessivi, linea telefonica personale, connessione internet gratuita da tutti gli appartamenti, sale studio. E' la nuova residenza universitaria 'San Felice' di Bologna, realizzata dalla cooperativa immobiliare 'Nuovo mondo' con un intervento di oltre 5 milioni di euro e inaugurata mercoledì mattina alla presenza dell'arcivescovo Carlo Caffarra, che ha benedetto la struttura. Gli affitti - hanno sottolineato i responsabili della cooperativa - vanno dai 200 euro per la doppia ai 290 per la singola: il 30% in meno rispetto ai prezzi di mercato.

"Esistono diverse emergenze, tra queste quella educativa - ha detto Caffarra - Con la costruzione di questa struttura, che apparteneva all'opera pia Ritiro San Pellegrino, la 'Nuovo mondo' dimostra l'impegno rivolto all'educazione dei giovani, mentre il Comune e la Regione, che hanno contribuito alla realizzazione, hanno dato un importante esempio di cooperazione che ci deve essere sempre. Voglio affidare la protezione dell'edificio e degli studenti a papa Giovanni Paolo II e don Luigi Giussani, che sono sempre stati attenti alle problematiche giovanili". Al taglio del nastro erano presenti anche Pier Ugo Calzolari, rettore dell'Università di Bologna, Mariangela Bastico, assessore regionale alla Scuola e Virginio Merola, assessore comunale all'Urbanistica.

"A breve costruiremo un nuovo studentato - ha detto il rettore - ma il problema 'alloggi' è sempre attuale e siamo consapevoli che l'intersezione 'citta' storica-città non di grandi dimensionì sta diventando sempre più difficile. Gli studenti chiedono, giustamente e legittimamente, di essere ospitati in condizioni migliori e di poter partecipare maggiormente alla vita culturale di stampo europeo. Dobbiamo impegnarci in questo senso per non far morire l'università. La situazione che si è creata in Piazza Verdi non è dipesa dall'Università, piuttosto questa risulta esserne la prima vittima. Stiamo riducendo il numero degli studenti, attualmente 97mila - ha ricordato Calzolari - mentre il numero delle matricole cresce. Anche l'università deve crescere e aprirsi a nuove esperienze, altrimenti gli studenti sceglieranno altre sedi e in futuro ci saranno problemi per l'università e di conseguenza per la città".

Bastico ha detto che "l'attenzione alle persone è in sintonia con la politica della Regione Emilia-Romagna e che la competitività si gioca sulla formazione degli studenti. Per questo la struttura è importante, dobbiamo capire che la qualità dell'università non dipende solo dalla formazione, ma da tutto ciò che gravita attorno ad essa". La 'Nuovo mondo' ènata nel 1985 e da allora si occupa di servizi immobiliari, edificando e gestendo studentati composti da alloggi e spazi polifunzionali. Fino ad ora ha costruito 500 posti letto e ne gestisce 3 mila, grazie anche alla collaborazione di Comune e Regione. La cooperativa ha organizzato anche un concorso - ha annunciato Maurizio Carvelli, amministratore delegato - che premierà il miglior progetto per un nuovo studentato. Al vincitore andrà una borsa di studio.
 
#112 ·
Viabilità, il Consiglio approva opere viarie per circa 1 mln
Tra cui la realizzazione di una variante stradale tra la strada provinciale 8 Castiglione, Baragazza, Campallorzo e la sp 325 Val di Setta e val di Bisenzio

BOLOGNA (14 dic. 2005) - Il Consiglio provinciale ha approvato, nella seduta di ieri, alcune delibere relative alla realizzazione nel nostro territorio di importanti opere viarie. La prima, approvata all'unanimità, riguarda la convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di Castiglione dei Pepoli per la realizzazione di una variante stradale tra la strada provinciale 8 "Castiglione, Baragazza, Campallorzo" e la sp 325 "Val di Setta e val di Bisenzio" nel comune di Castiglione dei Pepoli; tale variante consentirà di alleggerire il flusso dei veicoli, che ora attraversa il centro abitato di Castiglione dei Pepoli, e di rendere anche più sicura la circolazione di pedoni. Costo dell'opera 600.000,00 euro.
E' stata poi approvata all'unanimità la convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di Pianoro per la realizzazione di due opere che garantiscano la sicurezza di ciclisti e di pedoni sulle strade provinciali 58 "Pieve del Pino" e 63 "Della Futa"; sulla strada provinciale 58 "Pieve del Pino", a Pian di Macina, dove si è registrato un notevole incremento del transito di pedoni in seguito all'apertura di un nuovo centro sportivo, è stata costruita una passerella del costo di 350.000,00 euro; sulla strada provinciale 63, in corrispondenza del km 96,150, in località Boaria, è stata invece realizzata una piazzola di sosta di servizio, con relativo percorso pedonale, per garantire la sicurezza dei pedoni in attesa dell'autobus. Costo dell'opera 20.000,00.
Un'altra passerella pedonale è l'oggetto della convenzione tra la Provincia di Bologna e il Comune di San Lazzaro di Savena approvata sempre all'unanimità. L'opera è stata realizzata sul ponte sul fiume Zena, attualmente privo di marciapiede, al km 1,500 della strada provinciale 36 "Val di Zena", in località Farneto; costo complessivo 70.000,00 euro. E' stato infine approvato con 20 voti favorevoli( Ds, Margherita, IdV), 8 astenuti (FI, An e PdCi) e 3 contrari (Rc, Verdi) il protocollo d'intesa tra la Provincia di Bologna, l'associazione intercomunale Reno- Galliera e i Comuni interessati al nodo viario a nord di Bologna. Il protocollo fa il punto sulla nuova Galliera, il passante Nord, e lo spostamento della strada provinciale 3 "Trasversale di Pianura" vicino al Passante Nord. La nuova Galliera, ritenuta l'opera prioritaria per razionalizzazione della viabilità di quel territorio, di cui la Provincia ha già approvato il progetto preliminare del primo lotto, parte dal Trebbo, da via CristoforoColombo, ed arriva all'intersezione dell'attuale SP 3.
 
#113 ·
Ciao, c'è qualcuno che ha una mappa di Bologna con i nomi dei quartieri? Solo ho pututo trovare delle mappe del centro. Per esempio non so dove sono i quartieri Bolognina, Andrea costa, San Vitale, Saragozza, Navile etc...

È perché sto cercando una stanza a Bologna, usando l'Internet. Pero non conosco i quartieri, quindi non so se una stanza sia vicino al centro...

Grazie molto!
 
#114 ·
#116 ·
A1, aperta la quarta corsia tra Bologna e Modena
L'apertura dei 32 chilometri arriva con cinque mesi di anticipo

BOLOGNA (23 dic. 2005) - Da venerdì 23 dicembre alle 6 sarà disponibile l'ampliamento dell'A1 a quattro corsie, in direzione nord, della tratta Bologna-Modena nord.

"L'apertura dei 32 chilometri del potenziamento a quattro corsie con largo anticipo rispetto ai tempi contrattuali - ha detto Giovanni Castellucci, di Autostrade per l'Italia - è il risultato del lavoro continuo di concertazione svolto con regione, Provincia, Comuni e con Anas e della forte volontà del territorio di completare l'opera nei tempi più compressi possibili. Ciò ha permesso di superare di slancio i mille problemi autorizzativi ed esecutivi che un'opera così complessa genera sempre sul territorio. Intendiamo ora mantenere ritmi serrati fino a fine marzo quando contiamo di aprire la quarta corsia anche in direzione sud con 5 mesi di anticipo sui tempi contrattuali".

L'opera, il cui completamento dei lavori era previsto per settembre 2006, totalmente compresa nel territorio dell'Emilia-Romagna, ha interessato sette Comuni: Campogalliano, Modena, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, Crespellano, Castelnuovo Rangone e Spilamberto.
 
#117 ·
area00 said:
A1, aperta la quarta corsia tra Bologna e Modena
L'apertura dei 32 chilometri arriva con cinque mesi di anticipo

BOLOGNA (23 dic. 2005) - Da venerdì 23 dicembre alle 6 sarà disponibile l'ampliamento dell'A1 a quattro corsie, in direzione nord, della tratta Bologna-Modena nord.

"L'apertura dei 32 chilometri del potenziamento a quattro corsie con largo anticipo rispetto ai tempi contrattuali - ha detto Giovanni Castellucci, di Autostrade per l'Italia - è il risultato del lavoro continuo di concertazione svolto con regione, Provincia, Comuni e con Anas e della forte volontà del territorio di completare l'opera nei tempi più compressi possibili. Ciò ha permesso di superare di slancio i mille problemi autorizzativi ed esecutivi che un'opera così complessa genera sempre sul territorio. Intendiamo ora mantenere ritmi serrati fino a fine marzo quando contiamo di aprire la quarta corsia anche in direzione sud con 5 mesi di anticipo sui tempi contrattuali".

L'opera, il cui completamento dei lavori era previsto per settembre 2006, totalmente compresa nel territorio dell'Emilia-Romagna, ha interessato sette Comuni: Campogalliano, Modena, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, Crespellano, Castelnuovo Rangone e Spilamberto.
Ottima notizia, l'Italia avrebbe bisogno di molte altre news del genere!
 
#118 ·
area00 said:
A1, aperta la quarta corsia tra Bologna e Modena
L'apertura dei 32 chilometri arriva con cinque mesi di anticipo

BOLOGNA (23 dic. 2005) - Da venerdì 23 dicembre alle 6 sarà disponibile l'ampliamento dell'A1 a quattro corsie, in direzione nord, della tratta Bologna-Modena nord.

"L'apertura dei 32 chilometri del potenziamento a quattro corsie con largo anticipo rispetto ai tempi contrattuali - ha detto Giovanni Castellucci, di Autostrade per l'Italia - è il risultato del lavoro continuo di concertazione svolto con regione, Provincia, Comuni e con Anas e della forte volontà del territorio di completare l'opera nei tempi più compressi possibili. Ciò ha permesso di superare di slancio i mille problemi autorizzativi ed esecutivi che un'opera così complessa genera sempre sul territorio. Intendiamo ora mantenere ritmi serrati fino a fine marzo quando contiamo di aprire la quarta corsia anche in direzione sud con 5 mesi di anticipo sui tempi contrattuali".

L'opera, il cui completamento dei lavori era previsto per settembre 2006, totalmente compresa nel territorio dell'Emilia-Romagna, ha interessato sette Comuni: Campogalliano, Modena, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, Crespellano, Castelnuovo Rangone e Spilamberto.
Una notizia del gerere, di interesse nazionale e non locale, andrebbe postata su infrastrutture e trasporti, spazio nel quale vado a copincollare.
 
#120 ·
Pronti entro 5 anni i Nuovi Uffizi
Consorzio di Bologna vince il bando di 25 mln euro

FIRENZE (13 gen. 2006) - Saranno pronti entro cinque anni i lavori per realizzare i Nuovi uffizi, il bando e' stato aggiudicato a un consorzio di Bologna. Verra' raddoppiata la superficie espositiva del museo per una spesa di circa 25 milioni di euro. L'affidamento e' stato stabilito dalla commissione di gara insediatasi oggi a Palazzo Pitti nella sede della Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio delle province di Firenze, Prato e Pistoia.
 
#121 ·
Provincia entra nel Consiglio direttivo dell'Inu
La dichiarazione dell'assessore alla Pianificazione territoriale, Giacomo Venturi

BOLOGNA (12 gen. 2006) - "Una grande soddisfazione": Così Giacomo Venturi, assessore alla Pianificazione territoriale, ha accolto la decisione del prestigioso Istituto nazionale di urbanistica (Inu) di nominare la Provincia di Bologna nel proprio Comitato direttivo in rappresentanza dei numerosi Enti pubblici e locali associati ad Inu.
"Grande soddisfazione – aggiunge Venturi - perché questa nomina è il riconoscimento del positivo lavoro che la nostra Provincia ha svolto sul
versante della pianificazione urbanistica e territoriale. Un lavoro paziente, rigoroso, approfondito, che ha portato all'elaborazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) ed all'avvio concreto del processo di riequilibrio del territorio. Un riconoscimento che premia l'azione dell'Amministrazione, ma che dobbiamo e vogliamo condividere con tutti i tecnici che in questi anni hanno dedicato il loro impegno all'analisi, allo studio ed alla progettazione di una nuova fase dello sviluppo della nostra provincia".
"Con il Ptcp – continua Venturi - abbiamo proposto all'Area Vasta bolognese una sfida ambiziosa che oggi - attraverso le Conferenze di pianificazione aperte o in via di apertura, la diffusione della pianificazione associata e la sostanziale conferma degli indirizzi fissati a livello provinciale – vede consolidato il giudizio positivo sulla razionalità e solidità complessiva dell'impianto del Piano".
"I caratteri innovativi del Ptcp – conclude Venturi - che dallo stesso Inu sono stati più volte riconosciuti e che sono uno dei motivi della presenza della Provincia di Bologna nel direttivo dell'Istituto, rappresentano la base di un lavoro che deve continuare. Con il sostegno della nuova legislazione regionale e con i Piani strutturali comunali in fase di costruzione, questo lavoro può approdare a una moderna visione urbanistica fondata sulla sostenibilità dei progetti di sviluppo e infrastrutturazione, superando la competizione tra territori per affermare il progetto di "città di città" che sta alla base della nostra idea di governo del processo metropolitano".
 
#123 ·
Da Bologna il motore ecologico più veloce del mondo
Fnziona con la sola energia solare, non brucia combustibili e non emette scarico

BOLOGNA (24 gen. 2006) - E' nato un nuovo motore a quattro tempi completamente ecologico, che funziona con la sola energia solare, non ha bisogno di combustibili, non produce sostanze di scarico, e supera i 60mila giri al minuto. Si chiama Sunny e a realizzarlo non sono stati degli ingegneri di una casa automobilistica, bensì dei chimici dell'Università di Bologna: si tratta infatti di un innovativo prototipo di motore molecolare. Le sue dimensioni sono piccolissime, milionesimi di millimetro (nanometri), ma le potenzialità ancora tutte da scoprire e la velocità sbalorditiva: un milione di volte maggiore dell'unico altro esempio al mondo di motore molecolaread energia pulita costruito dall'uomo.

La nuova invenzione, che sarà pubblicata dalla rivista dell'americana Accademia nazionale delle scienze (Pnas, edizione del 31 gennaio) - una delle più prestigiose accanto a Science e Nature – è il frutto del lavoro di un gruppo di scienziati del Dipartimento di chimica "Giacomo Ciamician" dell'Università di Bologna, in collaborazione con colleghi dell'Università della California di Los Angeles. Le possibili future applicazioni tecnologiche del nanomotore saranno studiate dal laboratorio regionale Nanofaber della Rete dell'alta tecnologia dell'Emilia Romagna, coordinata dal consorzio non-profit Aster.

Per motore molecolare si intende un sistema di molecole in grado di compiere lavoro meccanico, in modo controllato dall'uomo. Il nostro motore molecolare super-veloce è composto da due molecole: una filiforme lunga circa 6 nanometri che funziona da asse di scorrimento; l'altra ad anello con un diametro di circa 1,3 nanometri infilata nella prima. Quando il motore è in funzione l'anello scorre avanti e indietro lungo l'asse con estrema rapidità. Andata e ritorno in meno di un millesimo di secondo. Vale a dire una frequenza di 1000 hertz o, per analogia con il motore a scoppio, 60mila giri al minuto.

Ad oggi esiste un solo altro motore molecolare ecologico costruito dall'uomo. E' stato realizzato da alcuni scienziati dell'Università di Groningen nei Paese Bassi ma è notevolmente più lento. Per completare un ciclo impiega infatti un'ora.

Sulle eventuali applicazioni tecnologiche di Sunny al momento è possibile formulare solo delle ipotesi. Un'idea potrebbe essere quella di far lavorare insieme un gran numero di questi motori molecolari, disposti su una superficie, orientati tutti nello stesso verso e sincronizzati. Oppure si può pensare di utilizzare l'anello mobile come nastro trasportatore, ad esempio per far passare un farmaco attraverso una membrana cellulare, o ancora sfruttare, per scopi informatici, la logica binaria secondo cui opera il sistema (computer chimico).

"Si tratta del brillante risultato di un lavoro di ricerca durato sette anni – racconta Vincenzo Balzani, il professore dell'Università di Bologna, membro del Comitato scientifico di Aster,che ha guidato il gruppo dei ricercatori italiani -. Ciò che mi riempie più d'orgoglio è che si tratta di un motore 'verde'. Le nanotecnologie, di cui oggi tanto si parla, saranno tanto più importanti per il progresso dell'umanità, quanto più sfrutteranno risorse energetiche rinnovabili".

"Non è un caso che il motore molecolare ecologico sia stato concepito e progettato proprio qui in Italia - osserva Paolo Bonaretti, direttore di Aster -. Il nostro Paese è ricco di competenze di altissimo livello, ma occorre dar loro gambe per poter produrre risultati, mettersi in rete, fecondare ed arricchire il sistema produttivo ed industriale. Per questo è nata in Emilia Romagna la Rete dell'alta tecnologia, voluta dall'Amministrazione regionale e coordinata da Aster, dove centri di ricerca pubblici e privati, scienziati e imprenditori, lavorano insieme su obiettivi condivisi".

Come funziona Sunny
A determinare il movimento del motore molecolare ecologico Sunny è sufficiente la luce solare. Questa produce infatti una ridistribuzione degli elettroni tra i componenti molecolari del sistema, che a sua volta induce il movimento meccanico. Nel dettaglio, alle estremità dell'asse sono situati due blocchi che impediscono all'anello di sfilarsi. Lungo l'asse inoltre sono presenti due stazioni A e B dove l'anello può fermarsi. Il funzionamento del motore molecolare ricorda quello di un motore a scoppio a quattro tempi. L'assorbimento della luce solare determina il passaggio di un elettrone da uno dei due blocchi alla stazione A, dove è inizialmente fermo l'anello (uno: combustione). Questo elettrone disattiva la stazione A: l'anello si sposta dunque nella stazione B (due: movimento del pistone). L'elettrone ritorna, a questo punto, al blocco di partenza (tre: uscita dei gas di scarico) e l'anello recupera, di conseguenza, la posizione iniziale nella stazione A (quattro: riposizionamento del pistone). Il tutto in meno di un millesimo di secondo e il sistema è pronto per un altro ciclo. Non occorrono combustile o altre sostanze chimiche, non si producono sostanze di scarto. Gli elettroni si spostano solo all'interno del sistema e ad ogni ciclo viene ripristinato l'equilibrio elettronico originario. Il motore funziona a temperatura ambiente e per farlo partire è sufficiente esporre alla luce del sole la soluzione che lo contiene.

"Abbiamo dapprima progettato il motore a tavolino, qui in Italia – spiega Balzani - poi è stato il turno dei nostri colleghi americani che hanno costruito i componenti e li hanno assemblati. Infine il prototipo costruito a Los Angeles è stato spedito qui a Bologna dove siamo riusciti a 'metterlo in moto' e a dimostrarne il meccanismo di funzionamento".

A fianco di Balzani, che è uno dei 50chimici più citati al mondo dalla letteratura scientifica, unico italiano tra i primi 100 (fonte: www.in-cites.com), hanno lavorato anche due scienziati italiani, Alberto Credi e Margherita Venturi,e due giovani ricercatori spagnoli che hanno trascorso un periodo di perfezionamento all'Università di Bologna. Al di là dell'Atlantico, invece, il gruppo guidato dal professor Fraser Stoddart del Nanosystems Institute dell'Università della California di Los Angeles (Ucla).Balzani, Credi e Venturi sono anche gli autori di un importante trattato sulle macchine molecolari "Molecular devices and machines", pubblicato dalla casa editrice Wiley-Vch e recentemente tradotto anche in cinese.



NOTA:
Aster – Scienza Tecnologia Impresa (www.aster.it)è il consorzio non-profit tra le università dell'Emilia-Romagna, gli enti di ricerca, la Regione, Unioncamere e le associazioni imprenditoriali, per promuovere e supportare il sistema regionale della ricerca e dell'innovazione.
 
#125 ·
Un nuovo polo universitario al Navile
Il Consiglio approva l'Accordo territoriale per l'insediamento

BOLOGNA (25 gen. 2006) - Su una superficie complessiva di 155.978 mq sorgerà al Navile il polo universitario scientifico destinato ad ospitare i dipartimenti di Chimica e Astronomia, l'Osservatorio astronomico, la facoltà di Farmacia e il corso di laurea in Biotecnologie. L'Accordo territoriale stralcio, che prevede questo sviluppo urbanistico, è stato approvato all'unanimità dal Consiglio provinciale riunito ieri a palazzo Malvezzi.

Nel dettaglio, la zona interessata dagli interventi edilizi è quella del canale Navile, limitrofa all'area del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Per aule, biblioteche, sale studenti, laboratori, mensa e bar dei dipartimenti di Chimica e Astronomia e dell'Osservatorio astronomico verranno riservati quasi 40mila mq di superficie. Circa 26mila saranno invece occupati dalla facoltà di Farmacia e dal corso di laurea in Biotecnologie. Il tutto sarà corredato da spazio verde e attrezzature sportive universitarie per altri 26mila mq, e dovrà prevedere anche un'adeguata superficie per parcheggi auto e motocicli.

Questo nuovo polo universtario, già individuato dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) quale ambito specializzato per ospitare funzioni metropolitane, si affiancherà a quello ingegneristico previsto nell'area Lazzaretto.

Un'attenzione particolare, come è stato sottolineato anche dai gruppi consiliari di minoranza durante l'assemblea di ieri, dovrà essere prestata all'integrazione delle nuove strutture universitarie nel territorio provinciale, soprattutto attraverso lo sviluppo della rete infrastrutturale e del trasporto pubblico, con la riorganizzazione dei servizi gestiti da Atc e l'eventuale utilizzo dei binari merci.

L'accordo fra Provincia, Comune, Regione e Università dovrà ora essere esaminato dal Comune per verificarne gli aspetti urbanistici, ambientali e l'accessibilità con mezzi di trasporto pubblici e privati; entro il mese di gennaio poi il Comune dovrà promuovere una Conferenza dei servizi sul progetto, e entro sei mesi si dovrà pervenire alla definizione dell'Accordo territoriale per il complessivo Polo funzionale Università, di cui la delibera approvata ieri è lo stralcio
 
#126 · (Edited)
Casalecchio (Bo)

NODO CASALECCHIO

Semaforo verde del Pre-Cipe

Via libera al progetto preliminare del nodo ferro-stradale di Casalecchio. Il passo successivo, vista l'urgenza, dovra' quindi essere il suo inserimento nei piani finanziari del prossimo Governo

BOLOGNA, 26 GENNAIO 2006 - Il Pre-Cipe (l'organismo che istruisce i progetti da sottoporre al Comitato interministeriale di programmazione economica) ha dato semaforo verde al progetto preliminare del nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno. Si tratta del documento presentato da Anas ed Rfi con la delibera di conformita' ambientale della Regione Emilia-Romagna, secondo quanto previsto dalle procedure della Legge Obiettivo.

Il progetto pertanto e' stato ritenuto congruo e finanziabile per un importo di 147,4 milioni di euro (50 milioni di euro sono gia' compresi nei piani finanziari di Rfi ed Anas). Il passo successivo, vista l'urgenza e il valore strategico del progetto, dovra' quindi essere il suo inserimento nei piani finanziari del prossimo Governo, spiega una nota del Comune di Casalecchio. L'atto formale della firma del procedimento avverra' da parte dei ministri competenti all'interno della riunione del Cipe prevista prima dello scioglimento delle Camere.

"E' con grande soddisfazione- dichiara Simone Gamberini, sindaco di Casalecchio di Reno- che apprendiamo la decisione del Pre-cipe relativa all'approvazione tecnica del progetto preliminare della Nuova Porrettana. Un risultato raggiunto grazie al lavoro di Comune, Provincia, Regione e progettisti della Societa' Autostrade, che nell'ultimo anno hanno accelerato il procedimento di verifica d'impatto ambientale e consentito la presentazione del progetto al Cipe nei tempi previsti".

Tuttavia, a Gamberini rimane "il rammarico relativo all'assenza di certezze sul finanziamento di quest'opera fondamentale per l'assetto viabilistico provinciale e regionale. Inizieremo quindi fin da subito tutte le azioni di pressione politiche e istituzionali per ottenere al piu' presto le risorse economiche necessarie alla realizzazione della Nuova Porrettana".

Il Comune di Casalecchio di Reno invita fin d'ora Provincia, Regione e i parlamentari emiliano-romagnoli a unirsi all'amministrazione per raggiungere l'importante obiettivo della certezza dei finanziamenti, "impegnandosi ora a reperire nella prossima legislatura il finanziamento definitivo". Gamberini rivolge un ringraziamento particolare al senatore Ds Walter Vitali, eletto nel territorio casalecchiese, per il "supporto fondamentale nel raggiungimento di questo risultato".
 
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