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VERONA

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#1 · (Edited by Moderator)
Verona: archivio

VERONA​

"Magna Verona vale, valeas per secula semper, et celebrent gentes nomen in orbe tuum".​
Raterio [890, 974] Vescovo di Verona



Progetti / Projects

Infrastrutture e trasporti / Infrastructures and mobility

Foto / Pictures

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Riporto qui alcune notizie su Verona.
Queste sono un pò vecchie...ma dovrebbero esserci altre novità interessanti a breve (almeno spero!).
Rogers, il Rinascimento della città Verona sud e grandi opere.
L’edificio di 100 metri è destinato a diventare un «simbolo»
«Non si può pensare all’architettura senza le persone»
«Spazi urbani da rivitalizzare per stimolare la gente a viverli»
L’intervento fa parte dei piani di recupero delle aree dimesse

Il celebre architetto inglese autore con Renzo Piano del Beaubourg ha realizzato il progetto di recupero delle ex Officine Adige a Verona Sud.
Seguendo una filosofia che è il suo marchio di fabbrica: al posto dell’area industriale un grattacielo, abitazioni, uffici, negozi e un parco «Non si può pensare all’architettura senza la gente». È da questo punto fermo che parte l’impegno di Richard Rogers, il baronetto di Riverside (ma è nato a Firenze) che guida, nel suo grande studio - un edificio in mattoni rossi - affacciato sul Tamigi, un esercito di giovani collaboratori, addestrati alla sua arte (oggi espressa anche con l’utilizzo dei più
sofisticati mezzi tecnologici e informatici), ma anche al suo modo d’intendere l’architettura.
Del suo «credo». Un «credo» che Rogers aveva diffuso anche tra i professionisti veronesi, l’anno scorso, quando era stato ospite, al Banco Popolare di Verona e Novara in Zai, dei Giovani architetti. Quello era stato un primo approccio con Verona e per Verona Sud (la nuova frontiera della città), denso di attese e di significati. Perché quella di Rogers (inizia l’attività nel 1963, fondando con Norman Foster «Team 4») è una delle grandi firme che stanno contribuendo - affiancando il lavoro «storico» e attuale degli architetti veronesi – a dare un volto nuovo, più internazionale alla Verona del domani.
Mario Bellini con l’ex Foro Boario e Caccia Dominioni con il recupero ad uso residenziale di una grande area in zona Stadio sono altri esempi di quanto il privato sappia oggi affiancare il pubblico (in questo secondo caso la firma più significativa è quella di David Chippperfield per l’Arsenale) per portare nuovi mattoni, anche culturali, quindi non solo materiali, alla costruzione della nuova Verona.
Rogers, tra l’altro, sarà a Venezia per la Biennale, per presentare due suoi progetti: Las Arenas di Barcellona e la 4th Grace di Liverpool. Verona Sud, con il progetto di recupero delle ex Officine Adige, sarà certamente un’opera prestigiosa per la grande firma italo-inglese (la madre era triestina) e diventerà sicuramente una testimonianza, una «firma» nel ridisegnare Verona Sud.
Una riscrittura che passa anche attraverso la realizzazione di un grattacielo, intorno ai 100 metri di altezza, destinato a diventare il simbolo della nuova Verona Sud, come lo è stato il Bauli negli anni ’70, come la Torre dei Lamberti nella storia medioevale o, nel primo dopoguerra, il «grattacielo» di piazza Simoni. Nulla di nuovo, in verità, rispetto a una lettura delle città che vede i periodi storici, quelli dei nuovi «messaggi», caratterizzati da edifici che si proiettano in alto: Milano, ad esempio, con la torre Velasca prima e il grattacielo Pirelli poi e, nel futuro, con tre alti edifici firmati da altrettanti grandi architetti (una irachena, un giapponese e un polacco newyorchese), mentre anche Brescia guarda in alto per il suo nuovo polo commerciale-finanziario.
Quello di Verona Sud è un progetto che si affianca a quelli firmati da Rogers per la sede dei Lloyd’s a Londra, per la Miami Yamashiro School di Kyoto, al nuovo aeroporto Barajas di Madrid o all’Heathrow di Londra o a quello di Marsiglia, al complesso residenziale Daimler Chrysler di Berlino fino alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, al Tribunale di Bordeaux, all’Assemblea del Galles a Cardiff. E poi, per fare mente locale e capire che cosa significhi parlare di Rogers, basterebbe ricordare il Centro Pompidou di Parigi (il celebre Beaubourg progettato insieme a Renzo Piano all’inizio della carriera di entrambi) o il Millennium Dome di Londra.
Anche Rogers, poi, come Bellini e come l’altro grande italiano Rossi (che ha firmato, poco prima di una morte assurda, un complesso al Saval e stava per progettare un grande fabbricato per VeronaFiere) è sensibile alle esigenze del pubblico, delle istituzioni anche se «politicamente trasversale». È così il principale consulente del sindaco di Londra per architettura e urbanistica , e componente dell’Uk Government Task Force, il gruppo di consulenza urbanistica del governo Blair.
La sua Richard Rogers Partnership, con sedi a Londra, Barcellona e Tokio e oltre 130 collaboratori, non conosce frontiere. Progetta stabilimenti industriali, laboratori ad alta tecnologia, centri culturali, uffici, aeroporti (il nuovo terminal di Shanghai è l’ultimo impegno) e lavori di restauro, prevalentemente in Spagna, Olanda, Estremo Oriente e Italia.
Professionista poliedrico, con connotati da artista «razionale», Rogers considera importante anche il suo impegno di Verona, nel recupero delle ex Officine Adige, con spazi per uffici, hotel, spazi residenziali e commerciali, una piazza, una scuola, una chiesa che si affaccia su una grande piazza e un grande parco. Una visione progettuale pensata per una nuova città policentrica e compatta, una città ricca di diversità, dove un’ampia varietà di funzioni sovrapposte crea animazione, ispirazione per i cittadini e dà vita allo spazio pubblico durante il giorno e la notte. Un intervento per la cui definizione urbanistica Rogers ha applicato il suo «credo» dell’architettura pensata per la gente e per una città sostenibile. La riqualificazione delle ex Adige è uno dei piani di recupero di ex aree industriali che la giunta di Palazzo Barbieri deve approvare entro il 23 ottobre. Dare il via libera definitivo toccherà poi al Consiglio comunale.
Rogers contribuirà a rigenerare Verona e, in particolare, Verona Sud, secondo lo spirito già individuato per Barcellona. «La città catalana» ha recentemente raccontato Rogers in un’intervista a Stefano Bucci per il Corriere della Sera - dove si commentava la sua doppia presenza a Venezia - «è secondo me il modello più riuscito di città rigenerata, il miglior esempio di come si possa dare un futuro ai nostri centri storici, per quanto degradati». E Verona, come Barcellona, ha l’acqua, che Rogers considera un elemento fondamentale di rigenerazione.
Privato e istituzionale, quindi, sono i due terminali compatibili del pensiero progettuale di Rogers, che mira a creare, tra l’altro, grandi spazi destinati alla gente (non li chiama pubblici, anche se lo sono) come le piazze e a considerare la città come momento cruciale per ogni possibile sviluppo. «Ma la città», ha ricordato a Bucci, «bisogna ripensarla su tutti i fronti: bisogna potenziare l’efficienza dei mezzi pubblici, bisogna scegliere nuove forme di energia pulita. Bisogna arrivare a tassare chi va a vivere fuori. Così si obbliga a scegliere la città, piuttosto che la periferia, un centro vivo e vitale dove i vecchi negozi riescono a sopravvivere nonostante i grandi shopping centre».
«Una città bella», sostiene Rogers nel presentare il suo progetto a Verona Sud, «in cui arte, architettura e paesaggio stimolano l’immaginazione, una città in cui ci si incontra e ci si sposta facilmente, in cui i cittadini si muovono utilizzando i mezzi pubblici e le informazioni si scambiano incontrandosi faccia a faccia». Una sfida attraverso il Rinascimento urbano che potrà infondere nuova vitalità nella città e ricreare una «città per la gente».
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#41 ·
mercoledì, 23 febbraio 2005
Lo stato di attuazione del programma dell’Amministrazione relativo alla viabilità cittadina è stato esaminato dalla commissione consiliare di controllo, presieduta ieri da Alberto Benetti (UDC), in sostituzione del presidente Luca Bajona (Alleanza nazionale).
All’incontro ha partecipato l’assessore ai Lavori pubblici Carlo Pozzerle che, collegandosi all’estratto delle linee programmatiche di Governo per il quinquennio 2002/07 per la viabilità cittadina, ha illustrato gli interventi in corso d’opera e quelli previsti nel Piano triennale delle opere pubbliche:”nel biennio 2005/2006 -ha precisato Pozzerle- l’amministrazione investirà circa 28 milioni di euro per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle strade e per la realizzazione di alcuni tratti di pista ciclabile”. I progetti relativi alla tangenziale 1, alla sistemazione della mobilità a Verona sud, al prolungamento della superstrada 434 da San Giovanni Lupatoto a Basso Acquar, alla variante urbanistica per lo spostamento della statale 12, il cui finanziamento è a carico dell’ANAS, “sono in fase di ultimazione ed alcuni già pronti per essere realizzati” ha detto Pozzerle.
L’assessore ha ricordato i lavori già iniziati per i parcheggi pertinenziali di via Abba e piazza Simoni, la progettazione in fase di ultimazione per piazza De Lellis e piazzale Cadorna (con l’accordo di trasferirlo all’interno dell’Arsenale), mentre è ancora sospeso l’iter per la realizzazione del parcheggio pubblico all’ex Gasometro: “per ottenere l’approvazione da parte della Provincia e dell’ARPAV serve la caratterizzazione dell’area, il cui studio è stato affidato ad AMIA” ha precisato Pozzerle.
Sul tema Tramvia l’assessore ha spiegato che “è previsto a breve un incontro tra Sindaco, assessori, Amt e Siemens per verificare la fattibilità del Combino”.
“Per quanto riguarda gli interventi per la grande mobilità –ha concluso Pozzerle- nel Piano di Assetto Territoriale è prevista sia la possibilità di realizzare la strada di gronda sia il traforo lungo, da Poiano a Parona”.
 
#42 ·
La Giunta comunale ha approvato questa mattina due importanti delibere di carattere urbanistico. La prima riguarda il Piano attuativo dell’ex Foro Boario. Il progetto, che costituisce il primo tassello del nuovo mosaico di Verona Sud, porta la firma prestigiosa dell’architetto Mario Bellini.
Come riferisce l’assessore all’Urbanistica Roberto Uboldi «Si tratta del primo intervento di iniziativa privata ed interessa un’area di 33 mila metri quadrati, 10 mila dei quali destinati a verde pubblico. Il progetto ha già raccolto il parere favorevole anche della Circoscrizione competente».
Tre i punti qualificanti del progetto dell’ex Foro Boario: ridare abitabilità al quartiere della Zai, costruire un fronte strada compatto e destinare un’area al verde pubblico.
 
#43 ·
La Giunta approva il piano particolareggiato del programma di riqualificazione urbana e di sviluppo

Il Prusst ridisegna Verona sud

Parcheggi, case, un parco e il polo finanziario al posto dell’ex mercato

Nasce la nuova Verona sud. Per il momento, però, soltanto in miniatura, in un plastico. La Giunta comunale ha infatti approvato il Piano particolareggiato del Prusst (Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio) per la zona degli ex Magazzini generali, proprietà della Fondazione Cariverona e sede del nuovo polo culturale, e dell’ex mercato ortofrutticolo, dove sorgeranno il Polo finanziario, il centro commerciale e servizi nella galleria coperta, la zona residenziale (250 appartamenti, per 600 persone), il parco urbano, il centro nuoto, l’impianto cogeneratore. Entro il 30 giugno il Prusst dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Cariverona e seguendo i suggerimenti degli attori che daranno vita al Polo finanziario. Vale a dire, oltre alla Fondazione, Banco Popolare, Banca Aletti e Cattolica assicurazioni, che dovrebbero trasferire, complessivamente, un migliaio di dipendenti. La parte edificata del Prusst cala. Saranno abbattute le due gallerie a sud dell’ex mercato, che hanno meno di 50 anni e che quindi non sono vincolate dal punto di vista dei beni culturali, ma saranno mantenute quelle a nord, che diverranno sede del centro servizi, e il portale di ingresso. L’area verde, dove saranno messi a dimora 2.500 alberi ad alto fusto, si estende su 58mila metri quadrati nella zona del Polo finanziario e su 10mila nella zona del polo culturale, con una continuità tra il parco pubblico e l’area direzionale.
Oltre ai parcheggi di pertinenza del Polo finanziario e di quello culturale, sono previsti 2.000 posti auto per la fiera, e altri 2.500 saranno realizzati sotto il piazzale antistante al Palaexpo. «Ciò dimostra che non abbiamo trascurato le esigenze del quartiere fieristico», dicono il sindaco Paolo Zanotto e l’assessore all’Urbansitica Roberto Uboldi. «La viabilità sarà poi pianificata in modo da agevolare l’accesso alle nuove aree. La parte residenziale, divisa in quattro lotti, con una costruzione a forma di corte, è pensata per la sicurezza degli abitanti».
Il Prusst è stato approvato all’unanimità dalla Commissione edilizia e ha ricevuto parere positivo da Sovrintendenza ai beni culturali e comitato di vigilanza del ministero dei Lavori pubblici.
Il ricavato della vendita degli ex magazzini e dell’ex mercato sarà reinvestito nella zona del Prusst.
Il plastico del progetto particolareggiato del Prusst di Verona Sud sarà esposto al Mipim di Cannes, la maggiore fiera internazionale del settore immobiliare. Gli imprenditori, spiega il sindaco Paolo Zanotto, potranno quindi visionare i quattro lotti in cui è divisa l’area residenziale, che saranno venduti con un’asta pubblica.
Altri due bandi di gara riguarderanno la realizzazione del parco urbano e la realizzazione, in project financing, dell’area commerciale nelle gallerie coperte, che rimarranno di proprietà del Comune.

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#45 ·
Stranfiér said:
La Giunta comunale ha approvato questa mattina due importanti delibere di carattere urbanistico. La prima riguarda il Piano attuativo dell’ex Foro Boario. Il progetto, che costituisce il primo tassello del nuovo mosaico di Verona Sud, porta la firma prestigiosa dell’architetto Mario Bellini.
Come riferisce l’assessore all’Urbanistica Roberto Uboldi «Si tratta del primo intervento di iniziativa privata ed interessa un’area di 33 mila metri quadrati, 10 mila dei quali destinati a verde pubblico. Il progetto ha già raccolto il parere favorevole anche della Circoscrizione competente».
Tre i punti qualificanti del progetto dell’ex Foro Boario: ridare abitabilità al quartiere della Zai, costruire un fronte strada compatto e destinare un’area al verde pubblico.
io direi che potresti inserire queste notizie direttamente nel forum principale
 
#46 ·
Telecamere

L’accesso al centro storico. Era previsto che da marzo, conclusa la fase sperimentale, partissero i verbali. Ma tutto slitta

Telecamere, per le multe c’è tempo

Sono accese, ma non è ancora arrivato da Roma l’ok per dare le contravvenzioni


di Enrico Giardini
L ’occhio delle telecamere per vigilare sugli ingressi nella zona a traffico limitato, e per multare chi non ha i permessi, rimane ancora chiuso. Anzi, socchiuso. Le telecamere sono già in funzione per un collaudo, infatti, ma la novità è che slitta in avanti la data in cui rifileranno davvero multe ai trasgressori. L’amministrazione comunale, presentando il nuovo piano della sosta, aveva annunciato che «da marzo» gli «occhi elettronici» installati negli accessi alla Ztl da via Cantore, lungadige Rubele, via Leoni, via Malenza, ponte Garibaldi, lungadige Panvinio, Riva San Lorenzo e via Dogana avrebbero cominciato a colpire. Ma «da marzo», spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici, Carlo Pozzerle, non vuole dire «dal primo marzo», cioè da martedì.
«Le telecamere sono già collegate con il Centro elaborazione dati», spiega Pozzerle, «e abbiamo inviato il 20 gennaio al ministero delle Infrastrutture la richiesta di autorizzazione all’utilizzo, che dovrebbe arrivare entro 90 giorni dalla domanda. Cercheremo di anticipare il più possibile i tempi. Intanto, prosegue l’istruttoria delle persone che seguiranno il Ced».
Con la messa in funzione a regime di tutte le telecamere, sarà come avere degli agenti 24 ore su 24 ai varchi di accesso al cuore della città, senza più scampo per chi finora ha cercato di farla franca. Le targhe dei veicoli autorizzati ad estrare nella Ztl sono contenute in un database, e ogni giorno la Polizia municipale effettua il confronto tra questo elenco e le immagini catturate dalle telecamere già in funzione: per ora si tratta di prove tecniche, ma al termine del periodo di sperimentazione, per chi transita senza averne diritto, scatterà la multa che arriverà direttamente a casa.
L’amministrazione ha già distrubuito i circa 5.500 permessi di ingresso e sosta nella Ztl a residenti e domiciliati nella città antica. Resta da definire quale saranno le «finestre» di stop alle telecamere durante la giornata. La proposta del Comune è di crearne tre, durante il giorno, in cui non verranno date multe a chi non ha il permesso: dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 18 e dalle 20 alle 22.
Da chiarire anche la questione dei permessi di ingresso e sosta per i 4.000 invalidi residenti a Verona. Il Comune ha proposto alle loro associazioni, in un incontro, di concedere due permessi, collegati a due targhe di automobili, per gli invalidi che lavorano o risiedono in centro, e un permesso, collegato a una targa, per chi risiede fuori, prevedendo un sistema (tipo un numero verde telefonico) per comunicare quale targa sta entrando. «Dovremo condividere la decisione», dice Pozzerle, «come del resto con le associazioni di categoria, per capire la funzionalità del sistema, perché ci serve la collaborazione di tutti».

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#47 ·
VARIANTE APPROVATA
Il Parco dell’Adige è una realtà
Due milioni di metri quadrati di verde a nord e a sud della città
Il Parco dell’Adige, sia a Nord che a Sud della città è diventato una realtà dopo l’approvazione, l’altra notte, del Consiglio comunale. Non si torna più indietro, il parco, che comprende quasi due milioni di metri quadrati, viene automaticamente inserito nel Piano di assetto territoriale della città.
Parco Adige nord. Sarà costituito, una volta a regime, da un milione di metri quadrati di aree verdi, ma nel frattempo la variante approvata riguarda le aree di proprietà comunali, pari a 440 mila metri quadrati lungo lungadige Attiraglio (verso Parona). Il parco verrà sviluppato anche sull’altra riva del fiume, comprendendo l’area di Forte Chievo e Villa Pullè. Il parco Adige nord comprende, tra l’altro, la corte Saval comunale, la Corte Lendinara comunale, il comprensorio comunale di Corte Molon.
Il consiglio della seconda circoscrizione, si era espresso a favore, con voto unanime
«Siamo fermamente convinti della necessità del parco come svolta in una città che soffoca dallo smog, garantita da opere di speculazione» ha commentato la presidente Cametti che ha poi chiesto chiarimenti sul destino della ex scuola americana Ftase, che interesserebbe alla circoscrizione per gli impianti sportivi, soprattutto la palestra, carenti nel quartieri a nord ovest. «La scuola americana è molto ambita» ha risposto l’assessore, «nelle nostre intenzioni resterà com’è, possibile sede dell’Ufficio di gestione del parco, di un asilo chiesto dall’assessorato all’Istruzione, di impianti sportivi ed aree verdi che possono vedere una collaborazione con la circoscrizione».
Parco Adige sud. È costituito da 1 milione 414 mila metri quadrati che si compone dell’area del Boschetto, dell’Isola del Pestrino, fondo agricolo comunale Giarol Grande, il lazzaretto sammicheliano, il parco pubblico comunale Bernini Buri.
Complessivamente, il parco dell’Adige sarà quindi di oltre 1 milione 850 mila metri quadrati.
Nel Pat ci saranno anche il Parco della collina alle spalle della città, come annunciato in dicembre, e il Parco ecomuseale della dorsale collinare tra Valsquaranto e Valpantena.

 
#50 ·
Venerdì 4 Marzo 2005
Il sindaco Zanotto :bash: assicura che il progetto sarà approvato non appena possibile
Sistemare le ex Cartiere? «Non tiriamo per le lunghe»
Il Progetto di riqualificazione delle ex Cartiere verrà approvato non appena possibile; non c’è alcuna volontà di tirare le cose per le lunghe arrivando fino a dicembre. Lo ha garantito ieri il sindaco Paolo Zanotto :bash: , che ha inteso così rispondere alle preoccupazioni dei sindacati di polizia.
Il fatto che il Piru per l’ex Cartiere Verona sia ancora in discussione e non sia stato ricompreso tra i 16 già adottati ha provocato malumore tra le forze dell’ordine che devono continuamente spendere energie e risorse per i controlli di una casbah che racchiude spacciatori, clandestini ed è fonte di criminalità. Un blitz alle ex Cartiere, avevano ricordato i poliziotti, costa centinaia di migliaia di euro, soldi che potrebbero essere utilizzati per acquistare strumentazioni e mezzi più adeguati.
Il piano di riqualificazione di quest’area gravemente degradata però è più complesso di quanto possa apparire. La società proprietaria ha presentato da tempo il progetto in Comune per realizzare un centro commerciale e sportivo, con abitazioni per residenza e uffici e un parco. Come prevede la normativa sui Piru, il 30 per cento di quanto viene realizzato va a beneficio della collettività.
Ma a che punto è la discussione su questo Piano di riqualificazione? Il Comune non può tener conto che si tratta ormai di una questione di ordine pubblico e dare la massima attenzione al progetto?
«Non è volontà né nostra né dei proprietari», ha risposto ieri il sindaco :bash: interpellato da L’Arena, «arrivare fino a dicembre, termine ultimo che ci è concesso dalla normativa regionale».
E allora i problemi quali sono?
«Si tratta di un intervento importante, che presenta com’è naturale delle criticità progettuali in merito al carico urbanistico. In particolare sono ancora da chiarire due aspetti: i volumi previsti in sede di progetto e la viabilità».
Nei giorni scorsi, rivela il sindaco :bash: , ci sono stati incontri tecnici con la società proprietaria al fine di sviscerare i vari punti ancora da superare. «Ci siamo dati una serie di scadenze», spiega il sindaco :bash: , «che ci porteranno nell’arco di un mese a una serie di confronti tecnici con i dati alla mano per capire come andare avanti. Un esempio pratico. Questo centro commerciale attirerà ovviamente molto traffico: se alcune stime parlano di 4 mila auto all’ora e altre previsioni mi dicono invece che saranno 6 mila auto all’ora, quale indirizzo dobbiamo prendere? E quali sono le soluzioni migliori per smaltire questo traffico? Ecco perché è importante che partano anche i lavori per portare la strada 434 in Basso Acquar».
«Entro un mese, comunque», conclude il sindaco :bash: , «i passaggi tecnici dovrebbero essere risolti, poi il più sarà fatto».
 
#51 ·
Urbanistica & sicurezza. L’architetto Bruno Gabbiani illustra il Piano di riqualificazione urbanistica presentato in Comune per conto della società Verona Porta Sud
«Ecco come cambieremo le ex Cartiere»
Parla il progettista: «La Grande Mela? No, il nostro centro polifunzionale sarà meno della metà»


Se ne discute da anni, da troppi. Sono ormai stanchi tutti: i progettisti, i proprietari dell’area, le forze dell’ordine che devono andare continuamente a sgomberare le ex Cartiere con blitz interforze. È stanca la gente di Verona che non ne può più di avere una casbah a due passi dal centro storico, è stanco probabilmente anche il Comune stesso che pensava di risolvere il problema in pochi mesi e invece è ancora alle prese con una patata sempre più bollente. Possibile che sia così difficile risanare un’area degradata al punto che nessuno si stupirebbe se venisse dichiarata l’emergenza per motivi di ordine pubblico, confermata peraltro da numerosi allarmi sanitari dal settore igiene dell’Ulss 20 per pericolo di malattie ed epidemie? Ricordate quando in estate è stato necessario portare l’acqua con le autobotti per consentire ai clandestini di lavarsi e le autoclavi per bonificare la zona, perché la mancanza di ogni elementari servizio di prima necessità rende le ex Cartiere un immondezzaio con fogne a cielo aperto?
La società proprietaria ha presentato da anni progetti, spesso sovradimensionati secondo il Comune, e comunque sempre fonte di discussione: occorre una variante al Piano regolatore per procedere. Oppure l’approvazione del Piru, il Piano di riqualificazione che è stato presentato e prevede una parte commerciale, una torre per uffici, parcheggi, un parco. E che presenta alcuni punti critici. C’è tempo fino a dicembre per approvarlo: se passerà l’esame di Giunta e Consiglio comunale, potranno cominciare i lavori. Altrimenti tutto resterà ancora così.
«Nessuno vuole arrivare fino a Natale, non la tireremo per le lunghe», ha dichiarato il sindaco, sollevando due aspetti critici: «La viabilità, perché il nuovo centro sarà un attrattore di traffico e il carico urbanistico per le volumetrie». I poliziotti stessi hanno rimproverato l’amministrazione di attendere troppo per bonificare le ex Cartiere dove ogni blitz costa centinaia di migliaia di euro. «Ma non possiamo», è stata la replica del sindaco Zanotto, «consentire che venga fuori una nuova Grande Mela in città senza calcolarne l’impatto». Frasi che hanno provocato però la replica dei progettisti incaricati dalla società proprietaria, «Verona Porta Sud» delle famiglie Mazzi, Lonardi e Brendolan.
Architetto Bruno Gabbiani, cominciamo da qui: rispetto alla Grande Mela di Lugagnano, il nuovo centro polifunzionale che avete progettato al posto delle ex Cartiere quanto è grande?
«Se prendiamo in considerazione sia i volumi edificati che le attività contenute, bisogna dividere la Grande Mela a metà, e poi ridurre ancora la mezza mela. Non è assolutamente vero che si costruirà un’altra Grande Mela. Dal punto di vista commerciale, è previsto un insediamento più ridotto anche di Verona Uno, quello di San Giovanni Lupatoto dove c’è l’ipermercato Galassia».
Sono previsti ipermercati?
«No; noi abbiamo previsto strutture commerciali di prossimità, una struttura media e piccoli negozi collegati. Nessun ipermercato. È un centro studiato per attrarre clientela su scala urbana, non a livello interprovinciale come la Grande Mela. È un progetto completamente diverso».
Da quanti anni si occupa di questo progetto e tratta con il Comune?
«Dal 1997; la proprietà ha acquisito l’area nel 1987».
Non c’è solo la parte commerciale, però: con il Piano integrato di riqualificazione, che cosa avete proposto su quest’area?
«L’ultima proposta è stata concordata con il Comune e poi presentata sotto forma di Piru e copre l’area da viale Piave a Basso Acquar. Sono previste tre funzioni. La prima è direzionale, con una torre che si affaccia su viale Piave. Noi l’abbiamo prevista di circa 20 piani per 70 metri di altezza, perché in questo modo si recupera spazio per il verde e si concentrano gli uffici. Una concentrazione imposta anche dalle indicazioni del Piano d’area del Quadrante Europa. Ma possiamo discuterne».
Poi c’è la parte polifunzionale, che continua il commerciale....
«Esatto. Abbiamo previsto un edificio polifunzionale che contiene attività commerciali (una media e le altre piccole) e attività per il tempo libero e il fitness. Questo edificio è a forma di conchiglia, ed è costituito da due piani interrati dove sono nascosti parcheggi per 1.800, 2.000 auto e due piani fuori terra appunto per il commerciale e il tempo libero su piani distinti. Tutto è curato nei minimi dettagli, perché per esempio un tetto così ampio non può essere privo di personalità architettonica, deve presentarsi con una forma interessante».
Cosa si intende per tempo libero?
«Prevediamo una multisala cinematografica; spazi ristorante, sale giochi e attività per il tempo libero, fitness, palestre. Tutto ciò sia per dare servizi alla cittadinanza sia per prolungare l’apertura del centro lungo tutta la giornata e consentire il miglior utilizzo delle strutture evitando ore di punta».
C’è poi anche del residenziale, delle case per abitazione, no?
«Abbiamo inserito una parte di residenziale (tre edifici) su precisa richiesta del Comune che vuole integrare residenza e attività produttive. La proprietà però è contraria, perché è una ubicazione assolutamente infelice per la residenza; compresa tra due strade di grande traffico (viale Piave e Basso Acquar), la linea ferroviaria Milano-Verona-Venezia, isolata dal resto della città, lontana da altri quartieri. Noi su questo punto siamo contrari e infatti anche il Piano d’area del Quadrante Europa esclude la residenza in questa zona».
È uno dei punti di criticità da valutare?
«Sì, esatto. Il Comune insiste perché un terzo di questi edifici li vuole destinare a edilizia convenzionata; secondo me sono in un luogo sbagliato».
Altro punto critico, dice il sindaco, è il carico urbanistico: troppi volumi. È così?
«Questa francamente è una sorpresa dell’ultimo minuto. Noi abbiamo osservato l’indice di edificabilità che il Comune ha assegnato a tutta questa zona, che è pari a 2,5 metri cubi per metro quadrato. Questo ci porta a realizzare una volumetria inferiore del 10 per cento a quella attuale. Quindi, abbiamo ridotto l’edificato e ci siamo attenuti alle prescrizioni del Comune, ma evidentemente non basta. Teniamo conto poi che il nostro insediamento rappresenta l’un per cento delle aree da riqualificare da Porta Nuova a Verona sud».
I Piru prevedono anche opere pubbliche da destinare al Comune: nel vostro caso?
«Noi prevediamo di dare al Comune un nuovo palazzetto dello sport, che andrebbe a sostituire quello attuale, al campo Consolini, in condizioni alquanto precarie. La tensostruttura a forma di pallone, in pratica, lascerebbe il posto a un vero palazzetto. Inoltre, prevediamo un parco urbano di 30 mila metri quadrati, collegato alle aree dei canali, più le infrastrutture stradali».

 
#52 ·
EXPO ITALIA REAL ESTATE

Comunicato:
" Il CIS Compagnia Investimenti e Sviluppo di Villafranca di Verona parteciperà all’ EXPO ITALIA REAL ESTATE, punto d’incontro e di discussione degli operatori del mercato immobiliare italiano, appartenenti a enti pubblici, studi professionali e società private. L’evento intende favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione di questo segmento dell’economia e vuole descrivere le esperienze più significative compiute in Italia per la riqualificazione e lo sviluppo immobiliare, i progetti infrastrutturali realizzati in ambito pubblico e privato, nonché le opportunità di investimento del settore.
Ospite dello stand, in data 30/03/2005, sarà l'Arch. MARIO BELLINI e verranno presentati i progetti della città di Verona di RICHARD ROGERS e MASSIMILIANO FUKSAS"
 
#53 ·
Il Piano Particolareggiato è lo strumento urbanistico attuativo che progetta e regola gli interventi urbanistico-edilizi in conformità agli obiettivi assunti per la riqualificazione urbanistica della Direttrice di Verona Sud ed al Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST) relativo a Verona Sud.
E' stato adottato con Delibera della Giunta Comunale n. 38 del 23.02.2005 e riguarda le aree comprese entro il perimetro d'Intervento dei comparti urbanistici "A1 ex Magazzini Generali" ed "A2 ex Mercato Ortofrutticolo" del Comune di Verona, per una superficie territoriale complessiva pari a quasi 30 ettari di area urbana, dislocata a meno di un chilometro dalle mura magistrali del centro storico.
Per effetto dell'organizzazione di progetto del P.P., il campo di applicazione suddetto è ripartito in quattro distinti Ambiti Omogenei di Attuazione, all'interno dei quali il Piano Particolareggiato stabilisce specifiche previsioni e modalità attuative diversificate:
1) l'ambito residenziale degli Isolati di Base;
2) l'ambito ricreativo del Parco Urbano;
3) l'ambito direzionale del Polo Finanziario;
4) l'ambito dei servizi del Polo Culturale.

In termini di riqualificazione urbana, il valore strategico della trasformazione in progetto è di tutta evidenza per la città di Verona, rappresentando, per il volume complessivo degli investimenti previsti, uno dei più cospicui programmi urbanistici mai considerati.
E' stata attuata la scelta operativa fondamentale di voler considerare e risolvere unitariamente l'assetto urbanistico dei due Comparti A1 ed A2, seppur individuati distintamente dal vigente P.R.G., facendone oggetto di un unico grande Piano Particolareggiato
Il P.P. è finalizzato alla riqualificazione, riorganizzazione ed integrazione urbana del Quartiere di Borgo Roma/ZAI storica, rientrando nel programma di potenziamento della Direttrice Sud, all'interno di un più ampio processo di trasformazione urbana, secondo gli obiettivi fissati dal Piano Strategico del Comune.
Ha inoltre il compito di contribuire all'attuazione coordinata dei vari interventi urbanistico-edilizi pubblici e privati, insieme con il miglioramento degli standards urbanistici dei servizi e degli spazi pubblici, al rafforzamento ed ammodernamento dei sistemi infrastrutturali, all'integrazione di nuove e più qualificate attività, all'aumento della capacità funzionale ed attrattiva del sistema-città, quali obiettivi strategici di qualità urbana ed ambientale.
In quanto compreso nel PRUSST, il P.P. è inoltre concepito in diretto coordinamento- progettuale ed attuativo - con i comparti e con le aree limitrofe ed interagenti, specialmente con il complesso fieristico antistante di VeronaFiere e con le zone residenziali limitrofe di Borgo Roma.
Nell'ambito dell'assetto ed organizzazione del progetto sul lato Est di Viale del Lavoro, nell'area posta più a Nord degli ex Magazzini
Generali, è prevista la creazione di un grande centro culturale polivalente, denominato Polo Culturale,

comprendente servizi ed attrezzature a carattere didattico, museale ed artistico , integrato con uffici pubblici a carattere direzionale e di servizio. Il complesso si realizzerà prevalentemente attraverso il recupero ed il restauro dei principali fabbricati che furono i Magazzini Generali (fra questi la famosa Stazione Frigorifera Specializzata)ed altre presenze paleotecniche, di grande interesse culturale, e vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 490/99 ora D.Lgs. n.42/04, le quali oggi versano in condizioni di degrado edilizio ed ambientale.
In contiguità verso Sud, anche se separato da Viale dell'Agricoltura, nell'area dell'ex Mercato Ortofrutticolo, di proprietà del Comune di Verona, è prevista la creazione di un Polo Finanziario

la cui destinazione più consistente è quella direzionale. Tale intervento si caratterizza prevalentemente come un intervento di nuova costruzione, le cui destinazioni urbanistiche sono residenziale, commerciale e direzionale, con netta prevalenza di quest'ultima, che comprende anche la funzione alberghiera, oltre ad una notevolissima dotazione di aree e servizi pubblici. Il complesso direzionale del Polo Finanziario, con altre funzioni terziarie di scala urbana, si troverà sul fronte di Viale del Lavoro, integrato con la grande piazza coperta ottenuta dal recupero delle due Gallerie Mercatali ad archi ellittici, elemento di rilevante monumentalità, appartenenti al primo impianto, delle quali è previsto il recupero con uso pubblico, secondo quanto concordato con la Soprintendenza di Verona.
In ambedue le aree d'intervento sopraccitate è prevista una rilevante dotazione di verde pubblico attrezzato, destinata a costituire un grande Parco Urbano che, quale fascia centrale distribuita in lunghezza, costituirà un'interfacia ecologica e fruitiva tra gli insediamenti residenziali e direzionali del lato Ovest, ma anche a servizio di parte della città, per una estensione complessiva pari a circa 5,5 ettari. Quali servizi complementari, all'interno del parco troveranno collocazione una piscina comunale ed altre attrezzature sportivo-ricreative. La fascia ad Est, a confine con Borgo Roma servirà invece a ricostruire il tessuto urbanistico di frangia, con la creazione di quattro Isolati Residenziali di Base,

comprendente anche una quota di negozi e botteghe, uffici, servizi e publici esercizi, integrata con la residenza stessa, in un mix di funzioni strettamente urbane. In termini di alloggi, la potenzialità residenziale di progetto rappresenta una consistenza immobiliare pari a circa 300-400 unità, di cui, almeno il 40% dovranno risultare di edilizia convenzionata, ossia a carattere sociale. La costruzione degli isolati è prevista con tipi edilizi in linea a tre o quattro piani su fronte strada, corte interna a verde permeabile di vicinato e servizi sociali di vicinato integrati negli isolati stessi; le autorimesse previste saranno tutte interrate sotto gli edifici ed i parcheggi stradali.
 
#55 ·
Questo non è ancora il progetto vero e proprio.
Le immagini si riferiscono al plastico del piano particolareggiato, predisposto dal Comune di Verona, nel quale vengono delineate e suddivise le varie aree, oggi di proprietà comunale, oggetto della prossima riqualificazione.
La fase progettuale, oltre che alle indicazioni del PRUSST, dovrà tenere conto degli immobili sottoposti a vincolo di “archeologia industriale” (tra i quali la “cupola” che si vede nel plastico), che dovranno essere ristrutturati.
La zona del polo finanziario (edifici in rosso) sarà, invece, tutta edificata “ex-novo”.
La proprietà di quest’ultima area dovrebbe essere trasferita dal Comune di Verona alla Fondazione Cariverona (già proprietaria dell’area da adibire a Polo Culturale), entro marzo-aprile di quest’anno, dopodiché si dovrebbero cominciare a vedere i progetti veri e propri.
 
#57 ·
Falcon83 said:
stranfièr ma è questo il polo finanziario?^^^^ Bella m.....
e i 2 grattacieli o pseudotali dove sono?
Direi che il tutto mi fa abbastanza gettare :puke: :puke: :puke: :puke:
Sono contento invece che ristrutturino il cupolone degli ex magazzini generali.
PS ma poi i rave party la gente dove andrà a farli?
E’ chiaro che se questo fosse il progetto definitivo sarebbe una ca**ta.
Diciamo che per quanto riguarda il Polo Finanziario, l’unica cosa immutabile sono le volumetrie e l’area…la speranza è che i progetti definitivi siano, poi, ben diversi.

Per quanto riguarda i grattacieli, l’assessore Uboldi aveva detto che nell’area ci sarebbe stato un “edificio di cento metri”, con destinazione alberghiera e che si sarebbe “rispecchiato nel grattacielo di Rogers”, previsto nell’area delle ex Officine Adige (quindi fuori da questo plastico) di proprietà della CIS. Credo che l’albergo di 100 mt sia quello in basso…l’altezza limitata forse è dovuta al fatto che al Comune hanno voluto risparmiare sul materiale. :D

Per quanto riguarda i progetti delle aree di proprietà della CIS (ex Foro Boario ed ex Officine Adige, con progetti di Bellini, Rogers e Fuksas), questi saranno presentati all’ EXPO ITALIA REAL ESTATE, presso lo stand della stessa compagnia, il 30 marzo prossimo…incrociamo le dita..
 
#59 ·
Forse sono io che non riesco a spiegarmi: :bash: :)
il grattacielo di Richard Rogers sarà costruito nell’area delle ex Officine Adige, probabilmente verso nord.
Quello del Polo Finanziario sarà costruito nell’area dell’ex Mercato Ortofrutticolo, in prossimità del lato più a sud.
I due grattacieli, quindi, non sarebbero molto distanti l’uno dall’altro.
Comunque, finché non si vedono i progetti definitivi…è come parlare di aria fritta.
 
#60 · (Edited)
Parcheggio di Piazza Cittadella
Il progetto vincitore

Il progetto reinterpreta lo spazio «vago», non definito, della Cittadella d'Armi originaria e, insieme, il carattere provvisorio, di identità variabile dello spazio urbano contemporaneo.
La piazza, pensata come un vasto "playground" viene restituita ad un uso popolare e quotidiano.
Le poche architetture leggere, i materiali suggeriti, la possibilità di sovrapporre e far coesistere funzioni differenti suggeriscono il carattere di ospitalità proprio dei luoghi pubblici, interpretando lo spazio come allestimento provvisorio di una scena urbana aperta ad accogliere i riti quotidiani della vita sociale urbana, l'imprevisto, l'occasione inaspettata e l'incontro di età e culture differenti; uno spazio aperto ad essere riempito di senso dall'uso e dall'abitare, provvisorio e modificabile nell'arco della giornata e del tempo, dove quello disegnato dal progetto è solo uno dei possibili «stati».
Il gioco dei bambini, quello degli adolescenti, il mercato, la possibilità di ospitare spettacoli di strada così come rappresentazioni teatrali o cinematografiche, concerti e raduni, la fontana tradizionale e i giochi d'acqua il verde e il giardino di pietra assieme alle griglie del parcheggio, i camini per l'aerazione meccanica e l'ampio taglio lungo il fronte antico delle case, a riproporre l'immagine originaria del terrazzamento, disegnano il suolo.








 
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