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#1 · (Edited)
CATANIA
Area Metropolitana

Discussione sull'Area Metropolitana di CATANIA






 
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1
#101 ·
fcom1 said:
Non c'è la ferrovia da Catania all'aeroporto?
No! È incredibile, ma è così. Però, nel giro di pochi anni, se tutto va secondo progetto, ce ne saranno ben due: la metropolitana di Catania (che arriverà sin dentro l'aeroporto) ed il nuovo servizio metropolitano costiero di RFI, che avrà una stazione interrata nel quartiere di Santa Maria Goretti (quello dove si trova l'aerostazione), tra l'altro in interscambio con l'omonima stazione della metropolitana, l'ultima (di FCE) prima del capolinea all'aeroporto. :)
 
#102 ·
Sistema unico di trasporto pubblico integrato metropolitano etneo

A proposito di ferrovia...

10 febbraio 2006. Mobilità nell'area metropolitana di Catania. Gettate le basi per creare un sistema unico di trasporto pubblico metropolitano etneo. Intesa tra Provincia e i comuni dell'area settentrionale.

Dare vita ad un unico sistema di trasporto pubblico metropolitano, unificando tutti gli sforzi e i progetti degli Enti coinvolti e dando finalmente un’organizzazione permanente ed efficiente all’Agenzia della mobilità catanese. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa che la Provincia regionale di Catania, con il Comune del capoluogo etneo e i Comuni dell’area metropolitana nord, ovvero Mascalucia, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, Sant’Agata Li Battiati, San Giovanni La Punta e San Gregorio di Catania, stanno elaborando, in un sinergico lavoro di squadra, che risponda innanzitutto alle esigenze dei cittadini e dell’ambiente in materia di trasporti.

Le basi del protocollo e della forte collaborazione fra gli Enti sono state gettate nel corso della conferenza programmatica organizzata dall’Amministrazione provinciale nei locali delle Ciminiere, in piazzale Asia, dove sono intervenuti il presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, con il sindaco del capoluogo, Umberto Scapagnini (presente anche in qualità di commissario straordinario per il traffico), gli assessori regionale e provinciale ai Trasporti, Fabio Granata e Orazio Pellegrino, i sindaci dei sei Comuni dell’area metropolitana nord, i dirigenti responsabili del traffico e della mobilità per la Provincia e il Comune di Catania, Vanni Calì e Tuccio D’Urso, oltre a rappresentanti e dirigenti di AMT (Azienda Municipale di Trasporti su gomma), Ferrovia Circumetnea (metropolitana leggera e metropolitana) e Trenitalia (Ferrovie dello Stato e Reti Ferroviare Italiane per la tratta metropolitna costiera).

“Anche nel settore dei trasporti – ha detto aprendo i lavori il presidente Lombardo – occorre fare sistema e trovare le soluzioni più adeguate per rendere i servizi efficienti, veloci e rispettosi dell’ambiente. È ormai impensabile elaborare singoli piani di trasporto per ciascun comune esistente sul territorio. È necessario, invece, dare vita a una forte sinergia, in grado di sviluppare un’adeguata offerta che da Catania si snodi fino agli altri centri urbani etnei. Ci auguriamo che da questo tavolo di concertazione possa uscire un definitivo protocollo d’intesa che ufficializzi questa volontà”.

“Ogni giorno sono moltissime decine di migliaia i veicoli che transitano per Catania nelle ore di punta – ha detto il sindaco Scapagnini – ma sappiamo che questo forte flusso di auto riguarda anche gli altri comuni dell’hinterland. Da tempo la nostra Amministrazione ha elaborato una politica di mobilità, che sta facendo del trasporto pubblico, dei parcheggi scambiatori, della riduzione del traffico veicolare privato e dei mezzi di trasporto alternativi, i propri punti di forza”.

Un lavoro di squadra che incontra anche il consenso della Regione siciliana, come ribadito dall’assessore Granata: “Se vogliamo che la Sicilia diventi la vera piattaforma logistica del Mediterraneo – ha detto – dobbiamo considerare anche quello del traffico come un problema prioritario. Oltre ai finanziamenti, occorrono metodo e idee. Per questo, la Regione saluta con favore il tavolo di concertazione etneo”.

“Avere una visione d’insieme del problema traffico e trovare insieme le adeguate soluzioni è la strada giusta da percorrere” ha sottolineato l’assessore Pellegrino, tra i promotori dell’incontro.

A fornire i dati tecnici di questa autentica rivoluzione, anche culturale e delle abitudini dei catanesi, sono stati i due “manager” della mobilità, Vanni Calì, per palazzo Minoriti (Provincia di Catania), e Tuccio D’Urso, per palazzo degli Elefanti (Comune di Catania).

“L’obiettivo – ha detto Calì – è quello di avviare un progetto sinergico già dal 2006 e stilare subito un protocollo d’intesa. La Provincia ha già affidato a una società di ingegneria che opera a livello internazionale lo studio di fattibilità per realizzare nel territorio etneo un unico sistema di trasporto pubblico, con caratteristiche di metropolitana leggera. Questo studio, ormai nella sua fase conclusiva, è stato concepito in un’ottica di sistema integrato”.

“Il Comune di Catania – ha concluso D’Urso – ha elaborato alcuni progetti che attendono solo la sinergia tra i vari attori coinvolti per essere messi in gara. Abbiamo lavorato su 5 direttrici per il miglioramento di viabilità, parcheggi scambiatori ed interrati, circumetnea (metropolitana), ferrovie (metrò costiero) e creazione di tranvie su gomma. Due saranno le linee su ferro: Acireale – Aeroporto (servita da RFI) e Paternò – Aeroporto (Metropolitana della Circumetnea, che attraversa il centro di Catania con numerose stazioni), con 4 corridoi veloci: da Mascalucia, Gravina di Catania, San Giovanni La Punta e il quartiere periferico di Monte Po, tutte in direzione del capoluogo”.
 
#103 ·
Quale futuro per gli impianti sportivi catanesi?

Si svolgerà questa settimana, nella sede del Coni in via San Giovanni Galermo, la prima riunione del tavolo di lavoro tra l’assessore allo Sport del Comune ci Catania, Salvatore Santamaria e la giunta provinciale del CONI per individuare, con l’apporto qualificato e competente del comitato, la soluzione finale più adeguata alla gestione degli impianti sportivi catanesi.



L’incontro fa seguito ad una prima riunione avvenuta lo scorso 24 gennaio alla quale, su invito dell’assessore Santamaria, hanno preso parte anche Marco Consoli e Franco Siciliano, presidenti della V e VII Commissione Consiliare Comunale, insieme col dirigente del Servizio Sport dell’Amministrazione Comunale. Argomento centrale del dibattito sarà quindi la futura gestione degli impianti pubblici sportivi delle città, volta a valorizzare al massimo le risorse esistenti nel territorio del capoluogo etneo e a garantire la pratica di attività sportive a tutti i cittadini catanesi.

Nel corso dell’incontro verranno approfondite varie ipotesi, in particolare si lavorerà su due proposte, quella individuata dall’amministrazione e quella individuata dal Coni. La prima prevede la gestione integrata degli impianti attraverso la costituzione di una società di gestione (con convenzione pluriennale e con risorse quasi interamente pubbliche) alla quale affidare la gestione degli impianti sportivi di pertinenza del Comune di Catania, società che sia in grado di agire sulla base di economie di scala (ad esempio, la concessione di spazi pubblicitari e l’organizzazione di eventi sportivi). La seconda, proposta dal Coni, basata sulla gestione diretta delle federazioni affiliate al Coni.

“Di primaria importanza – afferma l’assessore Santamaria - risulta in ogni caso l’efficienza degli impianti sportivi distribuiti in maniera omogenea su tutta l’area urbana, all’interno dei quali tutti i cittadini dovranno avere la possibilità di praticare discipline sportive a livello agonistico e non solo, garantendo al contempo il potenziamento delle strutture sportive esistenti e la continua manutenzione degli impianti di alta tecnologia allocati all’interno di essi. La società che noi proponiamo potrebbe garantire una certa agilità nelle decisioni senza spreco di risorse”.

“Punto di partenza – spiega l’assessore Santamaria - dovrà essere, quindi, la stipulazione di una convenzione volta a regolamentare l’organizzazione della società di gestione, enunciando altresì diritti, obblighi e oneri a carico della società stessa, oltre all’istituzione di una commissione paritetica composta dall’amministrazione comunale, il CONI, e Società di gestione ai fini della stipulazione di un protocollo d’intesa con il CONI. Alla società di gestione spetterà il pagamento delle spese gestionali, delle opere di manutenzione ordinaria e del personale, attingendo a tal fine alle tariffe pagate dall’utente e alle altre entrate di bilancio, garantendo sempre una fluidità di gestione”.

“Allegati alla convenzione - conclude l’assessore- dovrebbero essere alcuni documenti le cui approvazione e rinnovo dovrebbero essere di competenza dell’amministrazione comunale, quali la “Carta dei servizi dello Sport”, contenente norme procedurali al fine di misurare la bontà del servizio per l’utente; il “Regolamento di gestione” volto a disciplinarne l’effettivo funzionamento specie nella fase di rodaggio e il “Quadro tariffario” al quale la società dovrà attenersi”.
 
#104 ·
Gemellaggio delle città e territori vulcanici

Definire un Piano di marketing territoriale e turistico per la promozione di una linea di prodotti correlati al vulcano per favorire la diffusione e l’export dei prodotti agroalimentari, la valorizzazione della piccola industria, l’artigianato e le attività imprenditoriali locali. Questi gli obiettivi dell’Associazione Città del Vulcano - costituita nel 2003, alla quale hanno aderito oltre venti Comuni di sei comprensori vulcanici italiani dei territori delle Eolie, Etna, Vesuvio, Castelli romani, Amiata e Colli Euganei – che ha coinvolto anche il Comitato promotore Associazione greca città del vulcano, il Consiglio regionale d’Alvernia e il Parco naturale regionale dei vulcani d’Alvernia (Francia), la Municipalità di Ceyrat (Francia), Vulkaneifel European Geopark, Natur und Geopark Vulkaneifel Gmbh e Azienda del Turismo (Germania) Cabildo di Lanzarote e Casa dei vulcani del Cabildo di Lanzarote (Spagna), Sao roche do Pico, isola di Pico Azzorre e Università delle Azzorre (Portogallo) nella seconda Conferenza Europea di gemellaggio delle città e territori vulcanici tenutosi alle Ciminiere di Catania.

I lavori sono stati introdotti dal presidente della Provincia di Catania, on. Raffaele Lombardo, al quale sono seguiti gli interventi del sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, dell’assessore regionale al Turismo, Fabio Granata, del sottosegretario di Stato ai Beni e attività culturali, Nicola Bono, e dei partecipanti al tavolo di lavoro tra i quali gli assessori provinciali Orazio Pellegrino, con delega alle Politiche della valorizzazione dell’Etna, Angelo Sicali vice presidente e delega all’Ambiente, Domenico Galvagno, Politiche del Turismo e Gesualdo Campo, Politiche culturali, e dall’organizzatore dell’evento Felice Stagnitta sindaco del Comune di Linguaglossa e presidente dell’Associazione italiana città del vulcano.

“Il Vulcano rappresenta uno strumento di sviluppo da potenziare – ha affermato l’on. Raffaele Lombardo – perché ricco di risorse in gran parte inesplorate. La Provincia ha avviato da tempo la politica di valorizzazione del territorio con diverse iniziative tra le quali Etnafest, un contenitore di manifestazioni culturali di carattere internazionale e la candidatura dell’Etna a Patrimonio dell’umanità riconosciuto dell’Unesco. Ci siamo resi disponibili ad accogliere alle Ciminiere la sede del Consiglio mondiale del diamante, su iniziativa del presidente mondiale della Confederazione della gioielleria, Gaetano Cavalieri, e oggi ufficializziamo la disponibilità ad ospitare nel complesso le Ciminiere, quale sede principale, la rete europea delle città dei vulcani”.

La “nomination” dell’Etna a Patrimonio dell’umanità è supportata dall’autorevole intervento del ministero ai Beni culturali, come ha sottolineato lo stesso sottosegretario Nicola Bono, e dalla spinta di tutti gli enti territoriali e di tutela interessati sul territorio.

Il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, ha sostenuto la proposta dell’on. Lombardo circa la sede delle città dei vulcani. “Nato sotto il Vesuvio, ho villeggiato per anni a Stromboli e vivo alle pendici dell’Etna – ha commentato Scapagnini – mi chiedo chi più di me può sostenere questa associazione?”.

L’assessore regionale al turismo, Fabio Granata, ha puntato l’attenzione sulla possibilità che l’Etna diventi patrimonio dell’umanità “un evento auspicabile che però dovrà essere supportato da politiche coerenti. Bisognerà accettare di perdere una parte di sovranità del territorio”.

Quanto prima sarà pubblicato il sito web istituzionale www.cittadelvulcano.it dove sarà possibile accedere a tutte le iniziative, nazionali e internazionali, che saranno regolamentate con progetti integrati di sviluppo locale. La seconda Conferenza europea di gemellaggio delle città e territori vulcanici è stata moderata dal giornalista Marcello Proietto Di Silvestro.

 
#105 ·
Cantiere infinito, i disagi di commercianti e residenti.

Entusiasmo sì, ma anche disillusione. È la reazione, pressoché unanime, dei commercianti di piazza Galatea alla notizia della riapertura dei lavori per il completamento della stazione della metropolitana avvenuta nei giorni scorsi alla presenza del sindaco Umberto Scapagnini e del Commissario della Ferrovia Circumetnea Antonino Vecchio Domanti. Quattro anni di chiusura al traffico, di disagi, ma anche 48 mesi di sacrifici, che hanno gravato in particolar modo sulle tasche dei commercianti alle spalle del cantiere, sembrano aver limato «speranze ed illusioni di tornare alla normalità». «Dal 2001, anno della posa della prima pietra, siamo nell’ombra», ha detto Giuseppe Munzone, proprietario di una rivendita di pesce. «Da allora è stato un tira e molla. Continue partenze ed altrettanti stop che ci fanno temere che si tratti solo di un’operazione pre- elettorale». Nonostante le rassicurazioni del Commissario Vecchio Domanti, del sindaco Scapagnini e dell’assessore ai Lavori Pubblici Filippo Drago, nonostante gli incontri informali per spiegare le ragioni del fermo, la «parte lesa» resta irremovibile. «Prenderemo parte alla cerimonia di riapertura dei cancelli, non per festeggiare, ma per chiedere date, scadenze e soprattutto garanzie». «Anche nel Febbraio 2001 - fa notare Antonio Torrisi, proprietario della gioielleria "nascosta" dai pannelli - si disse che sarebbero bastati solo sei mesi per cambiare radicalmente il volto della piazza. Con quale spirito dovremmo continuare a credere alle promesse?». Qualcuno, già da giorni, attende l’incontro con i rappresentanti istituzionali per «mostrare le carte»: mutui, contratti da pagare, debiti e conti in rosso. In qualche caso anche moduli di fine attività. «Due colleghi, in questi quattro anni, sono stati costretti a licenziare il personale e, purtroppo, anche a dismettere il negozio», racconta il dipendente della pasticceria Gaetano Lizzio. «Le perdite per tutti si aggirano intorno all’80% del fatturato», in particolar modo per le attività che vivono con una clientela "mordi e fuggi": panifici, pasticcerie, pescherie. Qualcuno si spinge oltre e, conti alla mano, mostra i bilanci in perdita: «25 mila euro di passivo annuo e danni irreversibili per aver tarpato le ali di una azienda in fase di start-up. Per ammortizzare le perdite e rilanciare l’attività ci vorranno almeno quattro o cinque anni», spiega Antonio Torrisi. Dall’altro lato della barricata, dove la piazza è interessata solo parzialmente ai lavori, la situazione è diversa. «Poche le ripercussioni sulle vendite. I disagi derivano dal traffico per il restringimento della carreggiata, dalla mancanza di parcheggi e dalla carenza delle condizioni di igiene e di decoro», riferisce il titolare dell’edicola Antonino Barbagallo. «Ma la sensazione resta la stessa. Si sa che si riaprono i lavori, ma non quando termineranno definitivamente». I residenti sembrano gli unici a gioire. «Era arrivata l’ora di avviare alla chiusura questo cantiere infinito - dice il signor Gino Giunta - finalmente si potrà fare rientro a casa senza temere code per il parcheggio e spiacevoli incontri. Ma era davvero necessario attendere 4 anni?»

 
#106 ·
Distretto del basalto dell'Etna

Sono stati il vicepresidente della Provincia regionale di Catania, con delega allo Sviluppo economico, Angelo Sicali, e l’assessore provinciale alla Programmazione socio-economica, Luigi Pappalardo, ad aprire i lavori dell’incontro organizzato nella sala conferenze del Centro direzionale Nuovaluce per la presentazione preliminare del Distretto del basalto etneo.

Un incontro al quale sono intervenuti i sindaci dei Comuni interessati, tra cui il primo cittadino di Belpasso, Alfio Papale, quello di Misterbianco, Ninella Caruso, e di Randazzo, Salvatore Agati, il vicesindaco di San Pietro Clarenza, Domenico Somma, gli assessori competenti di Biancavilla, di Pedara, di Santa Maria di Licodia, di Valverde, oltre al presidente di EtnaFiere, Antonio Pogliese, al dirigente dell’Ufficio artigianato della Provincia, Sebastiano Messina, al presidente della Società mista consortile delle ceramiche di Caltagirone, Franco Failla, fino ai rappresentanti del Pit 35 e Pit 16, di InvestiaCatania, dell’Agenzia sviluppo Simeto Etna, del Parco dell’Etna, del Parco scientifico e tecnologico, del Consorzio Asi, della Società interporti siciliani. Presenti, inoltre, le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil, con le associazioni di categoria Cna, Upia Casartigiani, Confcommercio, Apindustria.

Un’ampia partecipazione, dettata dal duplice obiettivo di “fare sistema” e di creare un unico progetto che veda nella realizzazione del Distretto produttivo l’avvio di un nuovo sviluppo economico del territorio.

“Il Distretto produttivo del basalto etneo – ha detto il vicepresidente Sicali – rappresenta una grande opportunità per tutte quelle imprese locali che operano da decenni nel settore ma che necessitano di un notevole supporto anche istituzionale per immettere sul mercato le proprie produzioni di eccellenza. Puntare sulla creazione del Distretto significa, tra l’altro, abbandonare finalmente la logica del campanile per fare, invece, gioco di squadra”.

“Sin dall’inizio – ha spiegato l’assessore Pappalardo – l’amministrazione Lombardo ha voluto dare il proprio forte contributo per la realizzazione dei tanti Distretti produttivi che possono operare nel nostro territorio, da quello lapideo, appunto, a quello delle ceramiche artistiche, fino all’enogastronomia e alla pasticceria, laddove, insomma, si riscontrano produzioni di alta qualità, già apprezzate a livello nazionale e internazionale”.

Per questo, come illustrato dall’assessore Pappalardo, i tavoli su cui si è lavorato finora sono stati quello della programmazione socio-economica e, al contempo, quello della concertazione permanente. Una concertazione che lascia, adesso, immaginare un nuovo sviluppo dell’economia locale e siciliana.

“In questo senso – ha detto il presidente di EtnaFiere, Antonio Pogliese – è stato concepito anche il nuovo polo fieristico che sta sorgendo a Belpasso Valcorrente. Una fiera che sarà specialistica, dove la pietra lavica rappresenterà un appuntamento fisso, a livello nazionale e internazionale, con gli operatori e le imprese del settore. Dare vita ai Distretti produttivi – ha concluso Pogliese – significa dare vita anche a una nuova cultura d’impresa e sull’impresa. Una formula già sperimentata in altre regioni d’Italia, come in Veneto, con notevole successo”.

“Belpasso – ha dichiarato il sindaco Papale – con le sue 12 cave, le centinaia di unità addette ai lavori e 2 corsi per la lavorazione della pietra lavica, mette a disposizione dell’intero Distretto la propria ricchezza, anche culturale, nella certezza che gli operatori del settore troveranno nelle Istituzioni il vero supporto per potersi affermare sul mercato”.

Un lavoro di squadra, infine, auspicato anche dalle forze sindacali. “Siamo interessati – ha detto il segretario provinciale della Cgil, Pippo Di Natale – alla realizzazione dei Distretti, tra cui quello del basalto, perché si tratta di un’occasione irripetibile per la nostra terra e per i nuovi scenari occupazionali che si verranno a creare”.

L’assemblea ha concluso i lavori, infine, dando appuntamento a un nuovo incontro tecnico, per stilare il progetto comune.


 
#107 ·
CATANIA-FONTANA ROSSA

Storia

La aerostazione civile venne ufficialmente inaugurata nel maggio 1924 e dedicata all'illustre metereologo Filippo Eredia.

Il 5 maggio 1947 atterrò il volo inaugurale delle Linee Aeree Italiane Internazionali (che poi diverrà Alitalia) proveniente da Torino (aeroporto di Collegno). Alle fine degli anni '40 il governo stanziò diversi fondi per la costruzione di una aerostazione più grande che veniva inaugurata dal ministro Mario Scelba nel 1950. Tuttavia il traffico passeggeri stentò fino a tutti gli anni cinquanta.

Negli anni sessanta si ebbe un notevole incremento dei viaggiatori, che già nel 1966 superarono quota 260.000. Purtroppo l'impianto si presentava nuovamente inadeguato e la pista troppo corta per aerei sempre più grandi e veloci. Negli anni settanta, con un traffico passeggeri in continuo aumento (500.000 in media) si progettò una nuova aerostazione ed un allungamento della pista.

L'impianto, che venne inaugurato il 5 agosto 1981, comprendeva anche una nuova torre di controllo, uno scalo merci e di una caserma dei vigili del fuoco, si presentò quasi subito non adeguato a sostenere un traffico sempre più crescente. Negli anni successivi l’aeroporto Filippo Eredia si collocherà fra i primi 4 scali d'Italia per traffico passeggeri. Alla fine del 2002 si arrivò a 4.300.000 passeggeri in transito e nel 2004 si supererà quota 5.000.000. Grazie alle istanze giunte da più parti iniziarono nel 2003 i lavori per la costruzione di un nuovo impianto.


I progetti

La nuova aerostazione in costruzione farà parte di un progetto più ampio che si completerà (da previsione) nel 2012 con l'assetto definitivo di 3 terminal e 2 piste in luogo dell'unica attualmente utilizzata.

Altri aeroporti siciliani

Dal 2004 sono iniziati i lavori di riconversione della ex-aerostazione militare di Comiso (RG) in civile e se ne prevede a breve l'attivazione.

Nel piano dei trasporti aerei in Sicilia, in un prossimo futuro, il progetto è quello di costituire due poli: quello occidentale costituito dall'Aeroporto Falcone-Borsellino (Palermo) e Birgi (Aeroporto di Trapani), e quello orientale formato da Comiso e Catania Fontanarossa

Inoltre sono in corso da alcuni anni degli studi sulla possibilità di realizzare un aeroporto intercontinentale nella Piana di Catania ad una decina di chilometri dallo scalo di Fontanarossa. Il progetto in linea generale prevede per l'attuale aeroporto la destinazione a moderno city airport, sull'esempio di Milano-Linate.




ciò significa che l'attuale catania-fontana rossa avrà due piste e sarà composto da complessivamente 3 terminal......e sarà costruito una nuova aerostazione internazionale poco distante da fontana rossa.....WOW! :eek2: :eek2:
 
#108 ·
^^ Benvenuto! Di dove sei?

C'è un thread apposito nella sezione "infrastrutture e trasporti" sul nuovo aeroporto di Catania. Cmq fin'adesso nessuno, se non sbaglio, aveva postato le informazioni relative all'aeroporto di Comiso e al progetto del terzo hub italiano nella piana di Catania. :)
 
#109 ·
deltat86 said:
Storia
[...]

Il 5 maggio 1947 atterrò il volo inaugurale delle Linee Aeree Italiane Internazionali (che poi diverrà Alitalia) proveniente da Torino (aeroporto di Collegno).
Sbagliato! :)
Il volo inaugurale era dell'Alitalia e basta, che si è sempre chiamata così.
Le Linee Aeree Italiane Internazionali confluirono nell'Alitalia alla metà degli anni Cinquanta, e da allora si chiama Alitalia - Linee Aeree Italiane Internazionali.
 
#110 ·
Nuovo corso delle Province

Un milione e duecentomila euro per la riqualificazione di Corso delle Province a Catania. Superate le difficoltà burocratiche. Più parcheggi per le auto.


CATANIA - Il nuovo corso delle Province sarà presto una realtà concreta. Sono cominciati stamani i lavori di riqualificazione dell’importante arteria cittadina che dureranno appena un anno. A dare il via ufficiale all’intervento sono stati il sindaco Umberto Scapagnini e l’assessore ai lavori pubblici Filippo Drago che, all’incrocio con piazza Abramo Lincoln, hanno svelato la grande insegna installata all’inizio del corso per suggellare questo momento tanto atteso dai cittadini catanesi. Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore alle Manutenzioni Gianni Vasta, il presidente della III Municipalità Vanessa D’Arrigo, diversi consiglieri comunali e della Municipalità, il comandante dei vigili Urbani Aldo Torrisi, i rappresentanti della Ferrovia Circumetnea, ingegneri Festa e Fiore, il presidente dell’Amt Sineri e il direttore dell’ufficio Traffico Urbano Corrado Persico che è anche responsabile del procedimento.

“Un’altra leggenda metropolitana si è finalmente risolta – ha esclamato il sindaco Scapagnini -. Questa volta la maggior parte delle difficoltà sono state di ordine burocratico, legate al fatto che la striscia centrale apparteneva alla Circumetnea. Con una lunga serie complessa di operazioni in questi anni siamo riusciti a sbloccare la situazione a finalmente a dare inizio a questi lavori così importanti per la città, che cancellano definitivamente una bruttura, data dalla presenza dei binari ormai in disuso della vecchia littorina. Questo è stato il primo esempio di quella democrazia partecipativa che abbiamo applicato nella realizzazione di tutte le grandi opere della città, chiedendo ai cittadini consigli e suggerimenti utili alla messa in pratica di tante idee che siamo riusciti a realizzare”.

Per la trasformazione di corso delle Provincie, considerata una delle arterie più importanti e trafficate della città, la giunta aveva scelto la soluzione dei parcheggi alternati a spazi a verde attrezzato con piante, panchine e illuminazione dal basso. Tra gli elementi salienti del disegno predisposto dai geometri Salvatore Calanna e Ignazio Vittorio insieme a Corrado Persico si prevedono più parcheggi, marciapiedi ampi, nuovi spazi verdi con piante robuste, nuova illuminazione, realizzazione della condotta fognaria per la raccolta di acque nere e acque bianche.

Nel dettaglio, la ex linea ferrata, lascerà spazio alla carreggiata che sarà composta da due corsie, una per ogni senso di marcia di tre metri e mezzo ciascuna. I parcheggi per le auto, aumentati del 40% rispetto agli attuali, verranno sistemati in alcuni punti a spina di pesce e in altri parallelamente alle banchine. Queste ultime, allargate in maniera da consentire una comoda passeggiata, saranno anche completamente ripavimentati utilizzando pietra bianca di Comiso alternata a pietra lavica. Sempre sui marciapiedi saranno sistemate ben 140 piante (tra washingtonia robusta, media azedarach, citrus aurantium) che richiedono una modesta manutenzione e sono molto resistenti agli agenti atmosferici, attorniate da aiuole delimitate da griglie di ferro. Ancora sui marciapiedi verranno collocati 150 faretti che illumineranno dal basso e 100 sedili in pietra.

I lavori nel sottosuolo prevedono la sistemazione dei sottoservizi, cavi di luce, gas, acqua e telefoni con l’intervento delle aziende preposte Enel, Asec, Sidra e Telecom, e il consolidamento del terreno. Ma soprattutto verrà realizzata ex novo la rete fognaria, ancora inesistente, collegata alle nuove griglie che saranno realizzate per il deflusso delle acque. I lavori comprenderanno naturalmente anche l’abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione di rampe per i disabili. L’intervento, che sarà effettuato dalla società consortile corso delle provincie, avverrà a traffico aperto, prima nella parte centrale e subito dopo sui lati. La spesa prevista è di quasi un milione e duecentomila euro.
 
#112 ·
umbe84 said:
Tra gli elementi salienti del disegno predisposto dai geometri Salvatore Calanna e Ignazio Vittorio insieme a Corrado Persico si prevedono più parcheggi, marciapiedi ampi, nuovi spazi verdi con piante robuste, nuova illuminazione, realizzazione della condotta fognaria per la raccolta di acque nere e acque bianche.
Meglio di com'è adesso sarà senz'altro, ma, con tutto il rispetto per i geometri progettisti, penso che la cosa più bella e qualificante sarebbe stata far nascere il nuovo C.so delle Province da un concorso di idee, a livello nazionale o internazionale, o anche attraverso una gara per studenti universitari di ingegneria e architettura.
 
#113 ·
Riunione in Prefettura sulla situazione del gruppo Ferrari-Ira Costruzion

Facendo seguito all’incontro avvenuto a Roma, convocato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dall'onorevole Borghini, capo della task force "Occupazione" della Presidenza de del Consiglio, sulla situazione del gruppo Ferrari-Ira Costruzioni, il sindaco di Catania Umberto Scapagnini ha preso parte lo scorso martedì 21 febbraio 2006 alla riunione che si è tenuta in Prefettura convocata dal prefetto Anna Maria Cancellieri.

La ditta Ferrari, infatti, ha da qualche tempo ha rallentato la sua attività per una crisi finanziaria con gravi ripercussioni sui lavori in corso in tutta l'Italia e quindi anche a Catania (Asse Attrezzato, Ferrovie, Circumetnea, Porto).

Il sindaco Scapagnini nel corso dell’incontro romano aveva, tra l'altro, fatto rilevare con grande forza che il pericolo da evitare è "la liquidazione di un gruppo imprenditoriale radicato nel territorio siciliano che, oltre a dare lavoro solo a Catania a centinaia di persone, sta realizzando opere pubbliche fondamentali per lo sviluppo della città".

E nella medesima occasione il sindaco Scapagnini aveva, appunto, manifestato l’intenzione di relazionare al Prefetto ed alle forze sociali cittadine in merito alla situazione onde, anche localmente, seguire passo dopo passo lo svolgimento delle trattative e, ove possibile, intervenire con iniziative di salvaguardia che possono scaturire da tale concertazione.

Nel corso della riunione odierna è stato sottolineato, sia da parte del sindacato che dell’amministrazione, un’attenzione prioritaria verso i 350 dipendenti catanesi e, più in generale, verso tutti i lavoratori del comparto. La situazione verrà quindi seguita attraverso un tavolo di lavoro continuo che controllerà lo stato di avanzamento delle missioni individuate per superare il momento di difficoltà.

Come per le altre vertenze, l’amministrazione si batterà al fine di salvaguardare tutto ciò che concerne il profilo occupazionale della città.


Un convoglio della Circumetnea
 
#114 ·
Nuova darsena al porto e novità sull'interporto.

Spero che riusciate a visualizzare il seguente link senza problemi (è a... scadenza!):
http://www.lasicilia.it/giornale/2202/CT2202/CR/CR05/navipdf.html

Sul nuovo Porto, in particolare sul piano regolatore portuale, che trovo veramente interessante ed intelligente, ho delle foto e anche dei file dwg. Questi ultimi non posso, chiaramente, metterli qui mentre le foto sono enormi e solo in grosse dimensioni si possono apprezzare. Chi fosse interessato, mi faccia un fischio!

 
#115 ·
sono interessato alle foto!

Sampei said:
Spero che riusciate a visualizzare il seguente link senza problemi (è a... scadenza!):
http://www.lasicilia.it/giornale/2202/CT2202/CR/CR05/navipdf.html

Sul nuovo Porto, in particolare sul piano regolatore portuale, che trovo veramente interessante ed intelligente, ho delle foto e anche dei file dwg. Questi ultimi non posso, chiaramente, metterli qui mentre le foto sono enormi e solo in grosse dimensioni si possono apprezzare. Chi fosse interessato, mi faccia un fischio!

sampei per le foto io sarei interessato! :)
 
#116 ·
^^ Bene, allora mandami un messaggio in cui mi dai la tua e.mail e ti mando le foto delle tavole progettuali! :)
 
#118 ·
Teleferica tipo "people": che è?

Deltat: ricevuto.

L'assessore comunale si lavori pubblici di Catania, Filippo Drago, nel ricordare che nel quartiere di Santa Maria Goretti (nei pressi dell'Aeroporto di Fontanarossa) sono previste una stazione della metropolitana e una nuova stazione delle Ferrovie, ha detto che da lì è in progetto «una teleferica, il cosiddetto sistema "people", che consentirà ai passeggeri di arrivare in pochissimo tempo dentro l'aerostazione».

Ho idea di cosa sia una teleferica ma non di cosa sia il sistema "people". Che è 'sta roba? Qualcuno ne sa qualcosa, ne ha mai sentito parlare? :?
 
#120 ·
^^ Interessante! Ci sono foto?
 
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