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NAPOLI - progetti approvati

71K views 24 replies 6 participants last post by  JavierPS 
#1 · (Edited)
Questo è il thread - vetrina riguardante i progetti approvati dell'area metropolitana di Napoli

Questo non intende essere una replica (inutile) dei thread della sezione "aree metropolitane" ma un thread da lasciare nella sezione principale del forum italiano (magari come sticky..) che abbia la caratteristica di "presentare" i progetti, senza le varie centinaia di post di commenti vari... che rendono la ricerca di info circa i progetti molto dispersiva...

le caratteristiche sono :

1. per ogni progetto un solo post (con renderings , caratteristiche varie , news di aggiornamento)
2. se col passare del tempo ci sono delle novità su un dato progetto si aggiorna il post già presente nel thread
3. solo progetti certi e approvati
4.niente commenti (per quelli utilizzare gli altri threads)

Progetti approvati - in corso

Progetti approvati - in corso, nel quale sono rappresentati gli interventi promossi dal Comune, da altri Enti pubblici e da operatori privati, distinti per settori tematici:

R riqualificazione delle aree ex industriali e infrastrutture per lo sviluppo;
T sistema delle infrastrutture dei trasporti;
C infrastrutture della conoscenza;
S miglioramento dell'offerta di servizi e spazi pubblici, e della qualità residenziale;
E riqualificazione degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica;
A ambiente e difesa del territorio;
G infrastrutture generali.

Riqualificazione delle aree ex industriali e infrastrutture per lo sviluppo

R1 Bagnoli
R2 Piano di recupero della Mostra d’oltremare
R3 Proposta di riqualificazione e valorizzazione dell’area Kuwait
R4 Insediamento per la produzione di beni - ex Icmi
R5 Riconversione di un opificio industriale - zona est - ex Mecfond
R6 Parco produttivo - ambito 43 ex Magazzini approvvigionamento.
R7 PalaPonticelli: attrezzatura a scala territoriale per musica e grandi eventi e annesse strutture
complementari di servizi
R8 Centro commerciale per la grande distribuzione - via Argine
R9 Centro commerciale, albergo e attrezzature pubbliche -area ex Feltrinelli
R10 Centro polifunzionale della Polizia di Stato - area ex Manifattura Tabacchi
R11 Completamento del centro direzionale di Napoli
R12 Isole edificatorie 17 e 18 del centro direzionale
R13 Residenze e attrezzature pubbliche -Poggioreale
R14 Residenza universitaria e attrezzature pubbliche -Poqqioreale
R15 Realizzazione di un centro commerciale - Arenaccia
R16 Recupero dell’ex fabbrica Redaelli a S. Lorenzo Vicaria
R17 Residenze e commercio spazi pubblici e aree verdi - Ponti Rossi.
R18 Centro di formazione e attrezzature pubbliche all’Arenella
R19 Complesso Monumentale di Castel dell’Ovo
R20 Realizzazione di un nuovo spazio espositivo denominato “Parco dell’Auto”
R21 Riqualificazione dell’area monumentale del Porto di Napoli

Progetto sistema delle infrastrutture dei trasporti

T1 Linea 1, tratta Dante-Centro direzionale
T2 Linea 1-linea 6, nodo Municipio
T3 Linea 1-linea 2-linea 3-linea 4, nodo Garibaldi
T4 Linea 1-linea 2-linea 3-linea 4, nodo Garibaldi, galleria commerciale coperta
T5 Linea 1-linea 2-linea 3-linea 4, nodo Garibaldi, Grandi stazioni
T6 Linea 1, tratta Centro direzionale-Capodichino
T7 Linea 1, tratta Capodichino-Piscinola/Scampia
T8 Linea 1, miglioramento dell’accessibilità alle stazioni e ai nodi
T9 Linea 1, stazione Dante, uscita largo Tarsia
T10 Linea 1-Metrocampania Nordest, nodo Piscinola/Scampia
T11 Linea 1, chiusura dell’anello metropolitano - interventi per l’esercizio e la gestione: nuovo DCC, nuovi treni, adeguamenti tecnologici
T12 Linea 1, adeguamento funzionale dei treni e degli impianti
T13 Linea 2, stazione Gianturco-uscita al centro direzionale e stazione San Giovanni riqualificazione e sottopassi
T14 Linea 3, tratta San Giorgio-Volla, riqualificazione stazioni Bartolo Longo, Vesuvio-De Meis, Villa Visconti, Argine, Madonnelle e Botteghelle
T15 Linea 4, riqualificazione stazioni Gianturco, San Giovanni, Barra e Vesuvio-De Meis e nuova stazione Ospedale del mare
T16 Linea 5-linea 7, stazione interscambio Montesanto
T17 Linea 5-linea 1, stazione interscambio Cilea
T18 Linea 5, stazione Pianura
T19 Linea 6, tratte Arsenale-Mostra e Mergellina-Municipio
T20 Linea 7, tratta Soccavo-Mostra
T21 Linea 8, Bagnoli-Campi flegrei
T22 Linea 9 dei due Musei, Museo-Colli Aminei
T23 Linea 10, Museo-Di Vittorio-Afragola
T24 Funicolare di Montesanto, stazione Sant’Elmo-viale Raffaello
T25 Funicolare di Mergellina, revisione ventennale
T26 Linea tranviaria Stadera-Poggioreale-Garibaldi
T27 Linea tranviaria Municipio-corso Lucci e riqualificazione via Marina
T28 Linea tranviaria corso Lucci-San Giovanni e riqualificazione via Marina
T29 Linea tranviaria Piscinola/Scampia-Marano
T30 Linee filoviarie R4, piazza Municipio-zona ospedaliera, e 47, piazza Vico-Vomero
T31 Linea filoviaria Melito-nodo Scampia
T32 Sottopasso via Partenope-via Colombo
T33 Sottopasso via Marina-corso Garibaldi
T34 Sottopasso viario via Aulisio-via Brin
T35 Sottopasso viario via De Roberto-via Miraglia
T36 Sottopasso viario via Gianturco-via Imperato
T37 Perimetrale di Scampia, completamento e adeguamento svincoli
T38 Riconfigurazione di via delle Repubbliche marinare
T39 Piazza Tafuri e viabilità locale di accesso alla stazione Piscinola/Scampia
T40 Corso Secondigliano, riqualificazione
T41 Occidentale, collegamento Scampia-via Cinthia
T42 Parcheggio di interscambio a Piscinola
T43 Parcheggi pubblici
T44 Realizzazione di autorimessa - Capodichino
T45 Adeguamento della darsena di Levante a terminal contenitori mediante colmata e conseguenti opere di collegamento
T46 Adeguamento del bacino di carenaggio
T47 Nuovo porto turistico di Vigliena a San Giovanni a Peduccio

Infrastrutture della conoscenza

C1 Insediamento universitario nell’area ex Cirio
C2 Nuova sede della facoltà di medicina e chirurgia - Scampia
C3 Facoltà di Biotecnologie - Zona ospedaliera
C4 Adeguamento della Facoltà di Medicina e Chirurgia nel complesso di S. Andrea delle Dame
C5 Adeguamento della Facoltà di Medicina e Chirurgia nel complesso di S. Patrizia
C6 Complesso Monumentale di SS.Trinita’ Delle Monache
C7 La “Città dei giovani” del Real Albergo dei Poveri
C8 STOÀ
C9 Nuovo polo tecnologico CNR a Viale Marconi
C10 Ampliamento del CEINGE - Zona ospedaliera
C11 Villa Bisignano a Barra e sistemazione della viabilità

Miglioramento dell'offerta di servizi e spazi pubblici e della qualità residenziale

S1 Interventi di recupero di immobili comunali nel centro storico
S2 Manutenzione straordinaria e restauro di edifici monumentali con destinazione socioculturale
S3 Interventi di arredo urbano e verde attrezzato
S4 Manutenzione e restauro di edifici religiosi
S5 Recupero e valorizzazione del comprensorio di monte Echia
S6 Interventi di tutela nel Centro Storico di Napoli (UNESCO)
S7 Interventi di tutela nel Centro Storico di Napoli (UNESCO) - piano di gestione
S8 Riqualificazione dei Quartieri spagnoli: recuperi edilizi e arredo urbano
S9 Sistemazione del teatro antico di Neapolis
S10 Riqualificazione dell’area di Porta Capuana
S11 Restauro della Casina Pompeiana e della Casina del Boschetto in Villa comunale
S12 Riqualificazione di quattro nodi lungo la linea tramviaria costiera
S13 Nuova sede Commissariato di Polizia nel complesso di s. Onofrio a Capuana
S14 Programma di Recupero Urbano del centro storico: ambito di Chiaia
S15 Programma di Recupero Urbano del centro storico: ambito di Sanità
S16 Progetto Sirena - 2° bando per il recupero delle parti comuni dei fabbricati -
S17 Ristrutturazione di un fabbricato per attività culturali - Avvocata
S18 Residenze e verde pubblico - San Giovanni a Teduccio
S19 Ospedale del mare
S20 Residenze, aree di verde pubblico e parcheggi - Ponticelli
S21 Residenze e attrezzature pubbliche - Ponticelli
S22 Piano di recupero dell’area di Secondigliano interessata dall’evento disastroso del gennaio 1996
S23 Residenze e attrezzature pubbliche - Scampia
S24 Residenze e attrezzature pubbliche a Piscinola
S25 Proqramma inteqrato Pianura
S26 Pianura - riqualificazione di via Salvador Dali’
S27 Palazzetto dello sport “Mario Argento” in viale Giochi del Mediterraneo
S28 Parco attrezzato con impianti sportivi - Fuorigrotta
S29 Centro sportivo convenzionato “Sferisterio” - Fuorigrotta
S30 Ampliamenti dei cimiteri circoscrizionali di Barra, Pianura, Soccavo e di Chiaiano, Miano, San Giovanni a Teduccio
S31 Ampliamento del cimitero di Ponticelli
S32 Ampliamento del Cimitero di Secondigliano e s. Pietro a Patierno
S33 Mausoleo di Posillipo
S34 Parco cimiteriale di Poggioreale
S35 Chiesa Monumentale del cimitero di s. Maria del Pianto
S36 Sostituzione edilizia di un fabbricato residenziale - Bagnoli
S37 Immobile a destinazione residenziale e terziaria - San Giovanni
S38 Restauro di una villa ottocentesca - Capodimonte
S39 Sostituzione di depositi con fabbricati residenziali - Fuorigrotta
S40 Trasformazione di edificio industriale in abitazione - San Carlo all’Arena
S41 Sostituzione edilizia per residenze - Montedonzelli
S42 Ristrutturazione di un fabbricato per uffici - Montedonzelli
S43 Restauro di un albergo – Ferrovia

Riqualificazione degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica

E1 Riqualificazione Scampia
E2 Edilizia residenziale pubblica sostitutiva: Pianura - Soccavo - Chiaiano - Piscinola
E3 Riqualificazione urbana del complesso di edilizia residenziale pubblica, via Taverna del Ferro a S. Giovanni a Teduccio
E4 Programma di recupero urbano del centro storico: ambito di Chiaiano
E5 Programma di recupero urbano di Soccavo - rione Traiano
E6 Programma di recupero urbano di Ponticelli
E7 Programma di recupero urbano di Poggioreale - rione S. Alfonso
E8 Contratti di quartiere II - ambito di Pianura
E9 Contratti di quartiere II - ambito di Barra
E10 Contratti di quartiere II - ambito di S.Pietro a Patierno
E11 Riqualificazione urbanistica e ambientale di Parco della Villa Romana, viale delle Metamorfosi a Barra/Ponticelli
E12 Riqualificazione rione San Gaetano

Ambiente e difesa del territorio

A1 Riqualificazione e risanamento dei costoni, pendii e cavita’, nell’ambito di opere per il riassetto idrogeologico dell’intero territorio cittadino
A2 Parco urbano attrezzato. Aree svincolo Tangenziale Vomero tra via L. Caldieri e via Pigna
A3 Parco agricolo e residenze all’Arenella
A4 Parco del Sebeto - Ponticelli
A5 Bonifica degli arenili di S. Giovanni a Teduccio


P.S. ho riportato tutti i progetti del Dossier del Comune di Napoli qualcuno non penso sia in corso. A breve, vista la vastità, aggiornerò la lista :)
 
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#2 ·
C7 La “Città dei giovani” del Real Albergo dei Poveri

La Storia

Il Real Albergo dei Poveri -monumento unico per impianto architettonico, dimensione e articolazione volumetrica, caratterizzato da ambienti di grandi dimensioni, manomesso e trasformato nella sua storia d’uso, danneggiato in seguito al sisma del 1980 e oggi in corso di restauro- costituisce per forma e dimensione, esempio ineguagliabile della magnificenza civile del Settecento. L’ambizioso progetto, commissionato dal re Carlo III di Borbone all’architetto di chiara fama Ferdinando Fuga, iniziato nel 1751 non ebbe mai conclusione; pur nella sua vastità, infatti, l’edificio è incompiuto essendo realizzati i tre quinti dell’impianto planimetrico e circa i due quinti dell’impianto volumetrico originario.

Il Recupero

Per il recupero del monumento è stato istituito in seno al Comune di Napoli, proprietario dell’edificio dal 1981, un ufficio dedicato “Progetto recupero del Real Albergo dei Poveri” cui sono demandate tutte le procedure, tecniche ed amministrative, di realizzazione degli interventi: dal coordinamento della progettazione, anche per stralci, alla cantierizzazione, fino al collaudo delle opere. Allo stesso ufficio è stato demandato il procedimento di promozione e acquisizione dei necessari studi di fattibilità per la scelta di riuso.

Le Fasi del recupero

A due gare internazionali è stata affidata la scelta dei gruppi di lavoro: architetti e ingegneri per la redazione dei progetti definitivi ed esecutivi (il progetto preliminare complessivo è stato redatto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali), tecnici, amministrativisti, economisti ed esperti del settore immobiliare hanno invece definito la fattibilità del riuso.

Per quanto riguarda i lavori di recupero, superate le prime fasi di bonifica e messa in sicurezza, sono in corso gli interventi di consolidamento delle strutture e di riconfigurazione architettonica degli spazi e degli ambienti. Non di secondaria importanza la filosofia alla base delle scelte di restauro: favorire interventi di architettura sostenibile, compatibili con le esigenze di valorizzazione del bene monumentale. Sulle terrazze del Real Albergo dei Poveri sarà realizzata una copertura trasparente con pannelli fotovoltaici, saranno istallati dispositivi di recupero e riciclo dell’acqua piovana e verrà favorita l’utilizzazione di materiali ecologici (tufo, mattoni, calce, legno, …). A conclusione delle operazioni di restauro il Real Albergo dei Poveri costituirà un esempio replicabile di eco-building monumentale.

I Lavori in corso

Ad oggi sono state approvate progettazioni definitive che interessano l’80% dell’edificio, esecutive il 40%, sono superate all’80% le problematiche di messa in sicurezza e al 70% quelle di bonifica. Al 2008 sarà disponibile il 50% del monumento, con alcune anticipazioni d’uso già dalla fine del 2006.

Le cifre

I lavori realizzati sono stati finanziati per 51 milioni di euro dal Comune di Napoli attraverso la propria capacità di indebitamento e per 6 milioni di euro dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con fondi derivanti dal Gioco del Lotto. Grazie alla disponibilità delle progettazioni cantierabili il progetto di recupero del RAP ha potuto accedere ad un cofinanziamento CIPE (meno di 4 milioni di euro) e ad un piccolo cofinanziamento della Comunità Europea (300.000 euro circa); mancano all’appello per completare i lavori di consolidamento e riconfigurazione architettonica (ovvero i lavori invarianti a qualsiasi destinazione d’uso) più del doppio delle risorse già messe in campo. A riguardo è più che una speranza la possibilità di accesso ai fondi europei gestiti dalla Regione Campania, visto l’interesse della Commissione Europea nei confronti del recupero del Real Albergo dei Poveri. Con tali finanziamenti il restauro della “scatola”, che tutti gli studi hanno indicato da realizzarsi con fondi pubblici, potrà essere terminato (i privati sono più interessati alla fase di allestimento specialistico e all’impiantistica).

La Città dei giovani

Per quanto riguarda il riuso del monumento, gli studi di fattibilità compiuti, soprattutto sugli aspetti tecnici ed economico-finanziari, unitamente agli interventi in corso e alla conoscenza del monumento oramai acquisita, hanno rappresentato utili strumenti di supporto alla decisone politico-amministrativa sulla destinazione d’uso del monumento. Decisione che non ha potuto ignorare il tema della conservazione e valorizzazione del monumento, la vocazione originaria del sito, i programmi di riqualificazione urbana in corso, l’attenzione dell’Amministrazione ai temi dell’accoglienza e dell’ospitalità.

Si tratta di attuare un progetto in grado di valorizzare il contenitore ed essere valorizzato dal contenitore, realizzabile anche per fasi, che possa avere una regia unica (con controllo pubblico) e vedere, nel contempo, coinvolti più soggetti, pubblici e privati, riuniti per realizzare un progetto unitario.

La scelta di riuso maturata in sede tecnica, amministrativa e politica, è la realizzazione della “Città dei Giovani” all’interno del progetto di recupero del Real Albergo dei Poveri.

L’Amministrazione intende, con questa scelta, favorire il pieno sviluppo della personalità dei giovani sul piano culturale e sociale, offrendo, in un unico contenitore, servizi e informazioni, spazi evento, luoghi per il tempo libero e la cultura, spazi per l’ospitalità e l’accoglienza.

L’Amministrazione intende, nel contempo, valorizzare e rivitalizzare il monumento che, restaurato, sarà destinato ad essere vissuto ed animato in ognuna delle sue infinite stanze (oltre 430 ambienti mediamente di grandi dimensioni) e in ogni parte dei suoi 100.000 mq.

Si tratta di un progetto ambizioso da realizzare in un luogo unico, puntando su una delle principali risorse della città e della regione: i giovani. Al confronto le poche esperienze italiane e straniere che oggi si propongono di valorizzare il mondo dei giovani hanno dimensioni decisamente minori.

Il nuovo ruolo dell’edificio non potrà che dare nuovo significato al monumento: da luogo di ospitalità forzata a luogo di creazione e di accoglienza, diretto ad intercettare le esigenze dei giovani, con l’ambizione di divenire un laboratorio e un incubatore di idee per la città.

La Fondazione Città dei Giovani

Per l’attuazione del riuso e la gestione della “Città dei Giovani” è stata proposta dalla Giunta ed approvata dal Consiglio la costituzione di una Fondazione presieduta dal Sindaco di Napoli. La Fondazione è stata ritenuta lo strumento giuridico più idoneo alla gestione di un tale progetto. Nel settore dei beni culturali la materia è regolata dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, con particolare riferimento dell’art. 115 che disciplina le forme di gestione inerenti le attività di valorizzazione dei beni culturali ad iniziativa pubblica. A riguardo sono previste due forme di gestione: diretta, per mezzo di strutture organizzative interne alle amministrazioni, dotate di adeguata autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, e provviste di idoneo personale tecnico; indiretta, o tramite affidamento diretto a istituzioni, fondazioni, associazioni, consorzi, società di capitali o altri soggetti, costituiti o partecipati, in misura prevalente, dall'amministrazione pubblica cui i beni pervengono, o tramite concessione a terzi. Nel caso della Fondazione “Città dei Giovani” si coniugano due azioni: valorizzare un bene culturale unico per impianto architettonico, dimensione e articolazione volumetrica; perseguire uno scopo socialmente utile anche in ottemperanza alla vocazione dell’edificio e al vincolo di uso sociale che il monumento conserva.

La Mobilità

Non può essere ignorata, infine, la localizzazione strategica della Città dei Giovani, la sua prossimità con la rete ferroviaria nazionale e il nodo aeroportuale di Capodichino e i progetti di completamento della rete metropolitana che inserirà piazza Carlo III nel sistema dei collegamenti urbani veloci. La piazza innanzi al monumento, infatti, sarà attraversata dalla futura Linea 10, così come previsto dal Piano delle 100 Stazioni nello scenario al 2011 (Comune di Napoli, 2004). Tale linea partirà dal nodo di interscambio del Museo-Piazza Cavour, attraverserà piazza Carlo III e si interscambierà con la Linea 1 in prossimità dell’Aeroporto di Capodichino.
 
#3 ·
C1 Insediamento universitario nell’area ex Cirio

Le nuove Facoltà

Nell'area dismessa dalla Cirio a San Giovanni a Teduccio si prevede l'insediamento di due nuove facoltà dell'Università degli studi di Napoli Federico II. Si tratta delle due nuove sedi della facoltà di Ingegneria e della facoltà di Giurisprudenza, per un complesso di 200 mila mc di aule, laboratori, biblioteche, studi dipartimentali, centro congressi per 18 mila studenti e 250 docenti. Inoltre saranno realizzati un parco pubblico e parcheggi per 28 mila mq, di cui 20 mila riservati all'università.

Il Progetto

Il progetto, di 160 milioni di €uro, è stato realizzato dal gruppo giapponese Ishimoto architectural & engineering firm’ dell’architetto Michio Sugawara.
L’area è suddivisa in due grandi lotti: uno in corso di ristrutturazione e l’altro da destinare a nuove costruzioni. Nel complesso, la pianificazione si caratterizza per l’inversione del metodo tradizionale adottato nella progettualità, privilegiando prima il paesaggio e, solo in un secondo momento, gli edifici da costruire. Con tre valori fondamentali - l’ambiente circostante, le aree a verde, e gli interni veri e propri — e ben cinque moduli.

I Moduli

Il primo, relativo alle aree pedonali e a quelle destinate a parcheggio, circostanti e sottostanti l’opera, la cui realizzazione ammonta a quasi 11 milioni di euro. Il secondo modulo comprende i laboratori informatici, tecnologici e linguistici, per una cifra che si aggira intorno ai 30 milioni.
La realizzazione di un centro congressi caratterizza, invece, il terzo modulo, a fronte di una spesa pari a 13 milioni. Mentre il quarto e il quinto modulo si riferiscono alla realizzazione dei sette edifici del campus universitario (60 milioni), e dei due dipartimenti modulari (10 milioni).

Lavori in corso

Attualmente i lavori sono in corso. Entro il 2008 saranno completati gli interventi relativi ai parcheggi, al parco pubblico e al primo nucleo dell'università pari a circa il 25 % dell'intero intervento.






 
#4 ·
C2 Nuova sede della facoltà di medicina e chirurgia - Scampia

Le fasi del progetto definitivo

Il 5 aprile 2006 è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra Regione Campania, Comune di Napoli e Università di Napoli Federico II per la realizzazione a Scampia, sull’area precedentemente occupata dalla Vela H, di una nuova sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
L'amministrazione Comunale si è impegnata, tra l’altro, a rivedere il progetto redatto dallo Studio Gregotti, pensato in un primo momento per la sede della protezione civile, per adeguarlo alle esigenze dell’Università.
Il 5 maggio 2006, a solo un mese dalla sottoscrizione del protocollo, il prof. Vittorio Gregotti ha presentato il nuovo progetto della sede della facoltà di Medicina e Chirurgia.

La struttura

Il complesso architettonico è costituito da un piano interrato e da sei piani fuori terra (per un totale di circa 25 metri) e a livello distributivo articola le aule, i laboratori didattici e i molteplici servizi intorno a quattro vani scala/ascensore collegati tra loro mediante un corridoio.
Nel piano interrato sono collocati i parcheggi, gli spazi di deposito e i servizi con accesso indipendente alla strada, nonché diversi locali tecnici direttamente raggiungibili con i mezzi dall'esterno.A piano terra è stata prevista una grande hall di accoglienza, particolarmente suggestiva per la presenza di una grande copertura in acciaio e vetro, all’interno della quale sono collocati punti informativi, spazi per il ristoro, un college store, edicole, spazi di segreteria. Sempre a questa quota è stata inoltre prevista la grande aula magna per circa 600 posti e 15 aule per complessivi 1.500 posti. Al primo e secondo piano sono previste le altre aule (complessivamente altri 1.500 posti), una grande biblioteca e laboratori informatici e multimediali. Il terzo piano è destinato ai laboratori didattici, mentre il quarto e il quinto piano sono destinati alle attività ambulatoriali, al day hospital, ai consultori, agli studi dei docenti e alla sede della presidenza.



 
#5 ·
T1 Linea 1, tratta Dante-Centro direzionale

La tratta

La tratta Dante-Centro direzionale della Linea 1 della Metropolitana, un ulteriore incremento del sistema ad anello costituente la dorsale principale della rete su ferro cittadina, si sviluppa nel sottosuolo del centro urbano e pone in collegamento la parte alta di Napoli con la zona centrale e la stazione ferroviaria. Lungo la tratta saranno realizzate le stazioni Toledo, Municipio, Università, Duomo, Garibaldi.

La Progettazione

La progettazione della stazioni, unitamente a quella dei relativi contesti urbani, è stata affidata ad architetti di fama internazionale. In particolare: la stazione Toledo all’arch. Oscar Tusquets Blanca; la stazione Municipio all’arch. Alvaro Siza, che ha previsto un’ampia stazione d’interscambio fra la linea 1 e la linea 6 nonché con l’area portuale, con spazi espositivi destinati ad attività culturali e museali; la stazione Università affidata all’arch. Karim Rashid; la stazione Duomo, dove si prevede d’inglobare il tempio di età tardo imperiale rinvenuto durante gli scavi, affidata all’arch. Fuksas; la stazione Garibaldi, affidata all’arch. Dominique Perrault, dove si prevede un’ampia stazione d’interscamhio fra la linea 1, la linea 2, la linea 3 e la linea 4 il teminal ferroviario e la Circumvesuviana, mediante un percorso pedonale sottoposto al livello stradale, lungo il quale saranno allocati ampi locali per una vasta galleria commerciale.
Il progetto, per la parte impiantistica, prevede inoltre l’adeguamento alle più recenti innovazioni tecnologiche e l’implementazione degli standard funzionali. Le indagini archeologiche, sotto la supervisione della competente Sovrintendenza e di enorme rilievo storico e culturale, sono in corso di completamento, hanno consentito il recupero di importanti reperti, tra cui alcune imbarcazioni di epoca romana e un tempio di età imperiale.

Stato d’attuazione

Sono in avanzata realizzazione le opere civili al rustico delle 5 stazioni previste nella tratta, dopo una preventivo congelamento della falda. é stato realizzato lo scavo della tratta Centro Direzionale—Garibaldi—Università

Tempi
L'apertura della tratta è prevista tra fine 2008 e inizi 2009

Costo complessivo
€ 1.200.000.000
 
#6 · (Edited)
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale: Stazione Toledo

Stazione Toledo

Autore del progetto

Oscar Tusquets Blanca

Liberato dal traffico quotidiano, l’ultimo tratto di via Diaz si trasforma in un salotto all’aperto adatto al riposo dei passanti, un respiro di tranquillità per l’affollata via Toledo. Una fila di grandi alberi a nord fornirà ombra in estate e permetterà il soleggiamento durante l’inverno; bassi alberi ornamentali evidenzieranno lo spazio corrispondente alla costruzione interrata della metropolitana. Una pensilina, che segue il piano inclinato della piazza, darà ordine e proteggerà le postazioni di vendita degli ambulanti. Slanciate piramidi a base esagonale (ispirate ai capirotes della Settimana Santa spagnola), oltre a fornire luce naturale al primo livello della metropolitana, diventeranno nuovi punti di riferimento per la città e metteranno in comunicazione visiva l’uscita in via Diaz con quella in piazza Montecalvario.
Il pozzo centrale, un tronco di cono a base ellittica, connette la strada con la hall sotterranea, 37 metri più in basso. La visione della luce naturale dal piano interrato sarà magica, e vedere i viaggiatori che vi si troveranno, sarà, dalla strada, insolito e spiazzante. I materiali di pavimentazione, ordinati da liste di travertino, saranno differenti a seconda dell’uso e dell’ubicazione: lastre di pietra lavica nella parte a circolazione limitata e cubetti di travertino nella parte pedonale. Lo spazio sarà illuminato da lampade poste all’interno dei capirotes e sulla sommità della pensilina, da paletti luminosi che delimitano l’area a circolazione limitata e da pali luminosi alti, dello stesso tipo, situati sotto gli alberi più grandi.

Stato d’attuazione

Sono da tempo conclusi i lavori per la realizzazione del rustico. Sono in corso i lavori preliminari (ritrovamento e spostamento di reperti archeologici) per la creazione delle uscite.







 
#7 · (Edited)
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale - Linea 6: Nodo di Municipio

Nodo di Municipio

Autori del progetto

Alvaro Siza Vieira, Eduardo Souto de Moura

L’intervento riguarda la realizzazione della stazione Municipio, di interscambio tra la linea metropolitana 1 e la linea metropolitana 6, con un contestuale intervento di riqualificazione e riconfigurazione dell’intero nodo. Il progetto prevede una nuova sistemazione della piazza monumentale, basata su un attento studio delle relazioni urbane intercorrenti tra di essa, il porto e la collina di Sant’Elmo. Contemporaneamente, il progetto prevede la realizzazione di una piazza sotterranea, con illuminazione naturale dall’alto, in cui saranno rese visibili parti della murazione di epoca vicereale del Castel Nuovo, demolita all’inizio del secolo scorso e rinvenuta nel corso degli scavi archeologici effettuati contestualmente alla realizzazione delle opere infrastrutturali. Tali scavi hanno consentito di rinvenire il bacino portuale realizzato alla fine del IV secolo A.C. nell’insenatura compresa tra le attuali piazze Municipio e Bovio, con tre imbarcazioni del I secolo D.C. in eccezionale stato di conservazione, in tal modo colmando alcune lacune conoscitive sull’evoluzione della città e in particolare sull’andamento della linea di costa e sulle aree immediatamente a ridosso di essa. I numerosi reperti rinvenuti durante la campagna degli scavi archeologici effettuati saranno poi conservati ed esposti nel museo della città, da allestire presumibilmente all’interno di Castel Nuovo.

Stato d’attuazione

Sono conclusi gli scavi archeologici relativi alla stazione della linea 1, la cui realizzazione è in avanzata fase. Inoltre, si stanno eseguendo gli scavi archeologici propedeutici alla realizzazione nella linea 6.



 
#8 · (Edited)
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale: Stazione Università

Stazione Università

Autori del progetto

Karim Rashid, Sergio Cappelli





La piazza

La stazione affaccia su piazza Bovio, nel centro della città, in posizione chiave rispetto alla prospettiva visiva di corso Umberto: è una “soglia” tra il centro antico e i quartieri prospicienti il mare. Per far ricordare che, fondando l’università nel 1224, Federico II diede a Napoli una vocazione umanistica e classica, lo studio Cappelli e Ranzo interpreta la piazza come un foglio di scrittura su cui le immagini dei principali poeti (Virgilio, Leopardi, gli artisti federiciani) si confrontano con i loro stessi scritti, sviluppati lungo un tracciato leggermente sinuoso per segnalare che qui passava l’antica linea della costa. Il disegno è completato da ampi spazi per passeggiare e sostare al riparo dal traffico all’ombra di pergolati naturali e artificiali (gli alberi luminosi).



Il mezzanino

All’interno della stazione della metropolitana Karim Rashid sottolinea la contemporaneità di Napoli e, ispirandosi alla comunità multiculturale degli studenti, vuole comunicare la conoscenza nella nuova età digitale, il linguaggio globale, l’innovazione e la mobilità. La discesa dalla piazza alle banchine rappresenta lo spostamento individuale da uno “stato cerebrale” impegnato a uno “stato mentale” concentrato: il percorso è rivestito di mattonelle, sulle quali sono stampate le parole create nell’ultimo secolo.
Arrivati nell’atrio lo spazio si ammorbidisce e si colora; tra le panchine profilate (metafora dell’intersezione del dialogo) una struttura astratta e “potente” riflette i nodi del cervello e le sinapsi al suo interno.

Le banchine

Scendendo al livello dei treni si raggiunge un ambiente più intimo e concentrato, con un continuo bagliore soffuso: diverse opere d’arte digitale invitano a configurarlo secondo la personale interpretazione, mentre i LED fanno scorrere parole universalmente conosciute, legate alla conoscenza e all’ambiente universitario multiculturale. L’esperienza dell’attesa è valorizzata dall’ambiente tranquillo e fantasioso dello “stato mentale”; le sedute hanno forme amorfe e ognuna ha una propria identità. Tutto l’ambiente può fungere da intervallo di riposo all’interno degli impegni quotidiani.








Stato d’attuazione

Sono stati conclusi gli scavi archeologici e il rustico è stato completato. La talpa, partita da Brin, è arrivata nella stazione il 5 dicembre 2006
 
#9 ·
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale: Stazione Duomo

Stazione Duomo

Autore del Progetto

Massimiliano Fuksas



La centralità degli scavi

Gli scavi archeologici in atto nell'area hanno riportato alla luce reperti di straordinario interesse per la città: un tempio risalente al I sec. d.C., un porticato ellenistico di età Flavia e una pista da corsa del ginnasio. L'intervento vuole restituire la suggestione della scoperta archeologica nel suo farsi: con ricercata matericità, ripropone con forza lo scavo, come incompiuto, per restituire l'emozione dell'andare sotto, del penetrare con percorsi sinuosi e mai geometrici.

Il progetto

Il progetto mira a svelare in modo progressivo, attraverso quattro "frammenti" che partono dagli ingressi su piazza Nicola Amore, proseguono ininterrottamente avvolgendo lo spazio e conducono gli accessi ai binari. Un "velario" centrale asseconda il flusso in entrata e scherma ulteriormente il tempio, separando idealmente gli ambiti di flusso da quelli di sosta per la visita archeologica. Schermi di plasma con funzione didattica, posti sulle pareti scavate, e oblò che contengono i reperti potranno accompagnare il visitatore nella scoperta di questo atipico parco archeologico.

I lucernari

Il sistema dei ritrovamenti sarà restituito con un'anastilosi di alcune colonne e altri reperti in posizione di crollo. Tre lucernari tronco - cornici saranno gli unici segni dell'intero intervento che emergeranno alla quota stradale e intorno a essi si organizzeranno le attività pubbliche della piazza circostante. Captando la luce permetteranno un'illuminazione diurna diffusa, orientata sui punti cardine del tempio e delle discese dei binari.



 
#10 · (Edited)
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale: Stazione Garibaldi

Stazione Garibaldi

Autore del Progetto

Dominique Perrault

Il Quartiere delle Cinque stazioni

Il progetto per la stazione delle Linea 1 della metropolitana s’inserisce in un settore urbano d’importanza strategica per l’intera città, in termini sia dimensionali sia logistici. Cinque sono le stazioni che insistono sull’area: la stazione Centrale, la futura stazione Alta Velocità, la stazione della Circumvesuviana (Linee 3 e 4), le due stazioni metropolitane delle Linee 1 e 2. Il progetto diventa quindi elemento di riqualificazione del l’intero comparto urbano chiamato “Quartiere delle Cinque Stazioni”.



Le fasi

Si procederà per fasi. La prima pie vede la realizzazione della stazione metropolitana della Linea 1, della galleria commerciale sotterranea, della piazza della grande copertura. Una fitta trama geometrica definisce la pavimentazione della piazza, le superfici riflettenti della galleria commerciale e della copertura prismatica che, in continuità con la pensilina della stazione centrale (considerata presenza architettonica incisiva e fortemente caratterizzante), diventa un gigantesco “pergolato” alto 16,5 metri.



La strada e la piazza

Alla quota della strada il progetto si articola in due zone, un aperta (con i giardini, le aree di gioco e di riposo, la piazza della stazione Centrale) scandita dalla presenza degli accessi alla rete di servizi nel sottosuolo; l’altra protetta dalla copertura che ripara una piazza ipogea, dove il traffico pedonale mescola utenze di varia provenienza e destinazione. La piazza ipogea è anche galleria commerciale e percorso a cielo aperto da cui si accede, senza soluzione di continuità alla stazione della Linea 1, che, seppure a una profondità di circa 36 metri, gode della luce naturale.




 
#11 · (Edited)
Linea 1, tratta Dante - Centro direzionale: Stazione Centro Direzionale

Stazione Centro - Direzionale

Autore del Progetto

Miralles Tagliabue

La relazione città – area artificiale

Il progetto dello studio EMBT Miralles Tagliabue Arquitectes Associats per la stazione metropolitana Centro Direzionale genera una nuova relazione tra il suolo vulcanico della città e il disegno dell’area artificiale progettata da Kenzo Tange negli anni Settanta. Scopo principale del progetto è rompere le barriere fisiche e mentali tra la griglia urbana anonima sviluppata in quegli anni e il centro storico di Napoli.

Il progetto

Attraverso i suoi collegamenti sotterranei con la città la nuova stazione trasformerà la superficie artificiale dell’area in una nuova topografia che comprende differenti livelli pedonali e un’impressionante copertura dalla complessa struttura tettonica. Attraverso questi interventi radicali in un’area attualmente omogenea EMBT riesce a creare uno spazio pubblico d’impatto e molto riconoscibile che permette di percepire fisicamente il passato e il presente della città e sottolinea i movimenti topo – grafici e il dinamismo della popolazione locale.





fonte foto: Biagpal
 
#12 · (Edited)
Stazione Alta Velocità Napoli-Afragola

Progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione per la nuova stazione Alta Velocità Napoli-Afragola

Rispondendo alla funzione di nuova porta per la città, il progetto propone uno schema architettonico che realizza un nodo trasportistico ben organizzato e si impone con un segno forte sul territorio per annunciare l'ingresso a Napoli. Il concetto del ponte nasce dall'idea di allargare la passerella, necessaria per collegare le varie banchine, fino a trasformarla nella galleria passeggeri principale della stazione, fulcro del nuovo parco naturalistico-tecnologico destinato a riqualificare e valorizzare l'area. Il ponte assicura inoltre la connessione del territorio evitando che la ferrovia diventi un elemento di discontinuità e lega le due fasce del parco che si estendono sui lati dei binari creando un effetto di continuità tra l'area delimitata dall'anello viario e il paesaggio circostante. Gli accessi alla stazione, sistemati sulle estremità est e ovest del ponte, agiscono come degli imbuti che raccolgono e incanalano i flussi attraverso le aree commerciali verso il nodo centrale della sala passeggeri, dove sono sistemate la biglietteria e le sale d'aspetto. La sala principale è pensata come un grande atrio che facilita connessioni visuali inaspettate grazie ad ampie vetrate che si aprono sulle piattaforme e sul paesaggio. Da questa sala il passeggero può dirigersi verso l'alto, dove si sviluppa il centro commerciale con i caffè e i ristoranti, e verso il basso, dove sono i binari. Il volume della stazione, che si sviluppa per una lunghezza di circa 350 metri , raggiunge un'altezza massima di 25 metri dalla quota del ferro con i volumi in acciaio della galleria commerciale. Al centro del corpo principale l'apertura della galleria si amplia a descrivere un grande vuoto su tre livelli. Sulla galleria è prevista una vetrata di oltre 5000 mq con shaders per il controllo e la diffusione della luce solare diretta e orientata al recupero dell'energia solare. Tutto il sistema delle aperture è stato progettato secondo criteri bioclimatici. L'esterno della galleria è in materiale metallico e i 6000 mq delle vetrate di facciata sono «a filo» con il rivestimento esterno. Il passaggio dalle parti opache a quelle trasparenti avviene pertanto in modo aerodinamico senza soluzione di continuità.

* Ente banditore: Treni Alta Velocità S.p.A.
* Progettista capogruppo: Zaha Hadid
* Gruppo di progettazione: Patrick Schumaker





Animazione video

http://tav.ferroviedellostato.it/video/Napoli_100.wmv
 
#13 ·
Napoli / Bagnoli - Parco dello Sport

Il progetto riguarda una superficie allungata, estesa circa 35 ettari ed a ridosso del costone di Posillipo, delimitata a nord da via Leonardi Cattolica e ad est da un’area sportiva universitaria. Al termine delle operazioni di bonifica l’area risulterà sostanzialmente pianeggiante fino al piede del sovrastante costone.
L’area include circa 7,5 ettari destinati ad Arboreto Mediterraneo (esclusi dal progetto che provvede a recinzioni ed opere di infrastrutturazione). Altri 4,5 ettari circa, secondo una fascia lineare di alcune decine di metri, saranno impegnati da opere di difesa passiva dal costone di Posillipo, fino al canale di raccolta delle acque (anche questo escluso dal progetto) che rappresenterà il limite della zona praticabile. Nella parte di fascia di protezione a sud est dell’arboreto è prevista una “fascia di connessione” con vegetazione idrofilo paliziale con specie indicate dal Disciplinare Tecnico: frassino, ontano nero, pioppo bianco e nero, lauro, Farnia, Olmo
Il progetto propone la riorganizzazione dell’area con forte attenzione agli aspetti paesaggistici ed ambientali, rimodellandone la morfologia e pervenendo ad una sequenza di configurazioni circolari, “crateri” diversamente caratterizzati, suscettibili anche di gestione autonoma. Al colmo di queste configurazioni - offrendo un’inedita visione panoramica del contesto - si sviluppa il percorso ciclopedonale principale, continuo e al tempo stesso variamente articolato, che in due punti oltrepassa la strada veicolare al limite nord legando le aree finitime in corrispondenza delle future fermate della “Cumana”. Le auto di servizio dispongono invece di percorsi ciclopedonali carrabili per servizio ed emergenza, alla base dei crateri. Un percorso ciclopedonale
- utilizzabile anche per servizio, emergenza e manutenzione - è previsto ai marginI del canale alla base del costone.
La gradevolezza ambientale sarà favorita dalle sistemazioni arboree e da ampi specchi d’acqua. Il margine verso via Cattolica risulterà caratterizzato dalle sagome circolari dei crateri, da spazi verdi sempre fruibili arricchiti dai diversi gradi di recinzione proposta e da squarci prospettici verso il dominante costone verde di Posillipo.
Il programma di progetto prevede spazi per lo sport ed un camping a 3 stelle nei 3 ettari più ad ovest e più vicini al mare.

* Committente: Bagnoli Futura s.p.a.
* Progettista capogruppo: Pica Ciamarra Associati
* Gruppo di progettazione: PICA CIAMARRA ASSOCIATI architettura, GNOSIS ARCHITETTURA S.r.l. architettura, STUDIO FERRARA ASSOCIATI paesaggio, INTERPROGETTI S.r.l. strutture, ITACA S.p.A. impiantistica, ing. Claudio Troisi viabilita', prof. ing. Vincenzo Cotecchia geotecnica / idro

* Strutture: INTERPROGETTI s.r.l.
* Impianti: ITACA s.p.a.
* Paesaggio: STUDIO FERRARA ASSOCIATI















 
#14 ·
Napoli/Bagnoli - Turtle Point

L’intervento in oggetto ha come scopo il recupero, la conservazione e il cambiamento della destinazione d’uso del sito di Archeologia industriale denominato “Impianto trattamento acqua – TNA “ e della “Torre di spegnimento”
Nell’impianto di trattamento acqua verranno ospitai il nuovo centro per la riabilitazione delle tartarughe denominato Turtle Point nell’edificio maggiore e una esposizione del mare in quello più piccolo.
Nella torre di spegnimento invece viene proposto l’utilizzo per due funzioni distinte: una a supporto per l’attività diportistica, l’altra come sede per un centro dedicato alla disciplina dell’arrampicata sportiva e relativi uffici.

TORRE DI TRATTAMENTO

L’intero edificio ospiterà tre funzioni principali, che corrispondono ai tre settori individuati: quello scientifico destinato alla cura e alla riabilitazione degli animali, alla ricerca e agli incontri di studio; quello pubblico di divulgazione culturale ed esposizione interattiva attraverso un percorso articolato tra spazi espositivi e didattici; e quello architettonico museale volto a riscoprire e valorizzare la storia del territorio e l’aspetto di archeologia industriale peculiare dell’edificio. Ognuno di questi settori avrà ingressi e percorrenze indipendenti.
All’interno dell’edificio il vasto spazio si articolerà su due livelli grazie alla notevole altezza del solaio di copertura esistente. Gli elementi di recupero, le nuove soluzioni tecnologiche e il volume sollevato da terra potranno essere apprezzati dai più diversi punti d’osservazione grazie alle numerose doppie altezze che attraverseranno lo spazio, modellato dalla luce..
La luce naturale infatti avrà un ruolo molto importante tanto nel recupero dei tronchi di cono in cemento preesistenti presenti in copertura, che saranno fonte di illuminazione come lucernari per la zona di accoglienza e le aree didattiche/espositive, quanto nelle ampie vetrate a composizione libera della zona scientifica, ricavata nella parte basamentale.
Sia dall’interno che dall’esterno sarà possibile vedere e capire il funzionamento del dismesso impianto di trattamento acqua, mediante un affaccio diretto che si inserisce all’interno di un “modulo” della struttura lasciato con tutti i macchinari preesistenti (ventilatore, griglie di raffreddamento ecc.)
La scelta architettonica di base per l’organizzazione del vasto spazio interno è sempre quella di evidenziare il nuovo intervento, lasciando leggibile la vecchia struttura: da qui l’idea di creare dei volumi apparentemente sospesi al di sopra dello spazio di ingresso, realmente staccati dall’involucro, che sembrano librarsi nel vuoto, diversi per dimensione, forma, e trattamento superficiale, che accolgono le differenti funzioni.
All’esterno l’area sarà attrezzata solo con sistemazioni minimali così come previsto dal bando di concorso, atte a rendere fruibili gli spazi circostanti l’edificio, con aree a verde alternate ad altre opportunamente pavimentate per creare i percorsi di accesso, principali e di servizio. Il piazzale intermedio tra l’edificio del Turtle Point e quello dedicato all’Esposizione del Mare sarà caratterizzato da una vela di copertura, un elemento aereo di collegamento tra i due volumi, che individuerà il punto di ingresso del pubblico a copertura di una piattaforma al livello dei solaio di calpestio interni.
Lo spazio interno è architettonicamente caratterizzato dalla scenografica percezione del volume sospeso al piano superiore e lo sguardo sarà inevitabilmente attratto dalla vista della grande vasca illuminata posta al secondo livello, che si intravede sullo sfondo, e che invoglierà il visitatore ad intraprendere la visita.
Dal foyer una ampia scala e un ascensore conducono il visitatore al livello superiore, lungo un percorso unico ad anello che alla fine della visita riconduce allo stesso foyer, in uscita.
La scala conduce il visitatore direttamente ad un percorso che si snoda lungo i singoli volumi progettati e che diventa percorso espositivo archeologico con pannelli che raccontano la storia dell’edificio, fino a raggiungere un affaccio sull’area archeologica vera e propria.

ESPOSIZIONE DEL MARE

L’Esposizione del mare viene localizzata nell’edificio denominato a tre “bicchieri” del TNA, di superficie e cubatura minore rispetto all’edificio a 6 “bicchieri” per il Turtle point. La filosofia progettuale prevede la realizzazione di due livelli all’interno del volume esistente. Questi livelli sono ricoperti da una “pelle” omogenea (pannelli) staccata dalla struttura portante archeologica in modo da accentuare la percezione del moderno. Il primo“bicchiere” (d’ingresso) viene lasciato intatto nella sua volumetria e “preesistenza”; il visitatore entra e, si rende subito conto della differenza tra passato e presente, tra preesistenza storica e progettazione accattivante, funzionale e formalmente dinamica della nuova Architettura costruita. Proseguendo il suo percorso all’interno percepisce la struttura autonoma della “scatola nella scatola” che sottolinea questo duplice aspetto progettuale.
Tale museo del mare prevede una diversa distribuzione funzionale. Al primo livello è progettato uno spazio per le esposizioni temporanee; per il secondo livello viene invece prevista la funzione di esposizione permanente con “oggetti del mare” di vario tipo: pannelli descrittivi, piccole barche, vele, modellini, ecc.
La sezione trasversale dell’ “Impianto di trattamento acqua – TNA -“ permette di individuare due funzioni preliminari: da una parte – nelle alte torri – l’area espositiva vera e propria; dall’altra –nel corpo basso adiacente- uno spazio per uffici (parte del quale - da utilizzare per ampliare l’area espositiva).
Viene preso in considerazione il flusso dei visitatori come elemento determinante per la progettazione dei nuovi ambienti. Appena entrati inizia la passeggiata dell’esposizione temporanea con la possibilità di salire attraverso una scala e un ascensore al livello espositivo permanente. Una rampa permette invece di scendere agli uffici situati al livello più basso.
Il nuovo futuristico edificio, racchiuso nel volume preesistente - come già nel Turale Point - è staccato dal muro del fronte principale in modo da accentuare la percezione della diversità tra industriale e moderno. L’idea della “scatola nella scatola” permette così di utilizzare la parete interna come base per appendere oggetti e pannelli visibili dal primo livello attraverso affacci con ringhiera e bucature nei pannelli che costituiscono la “pelle” interna di questo nuovo edificio.
Da un punto di vista distributivo-funzionale sono previsti: uffici, aree espositive temporanee e permanenti. Le funzioni prettamente di accoglienza, quali biglietteria - bar - book-shoop, sono progettualmente localizzate all’interno del “turtle-point”, e vi si accede attraverso una hall aperta (protetta da una copertura curva) che costituisce la cerniera tra i due corpi esistenti
La scelta di progetto nasce dall’esigenza di non intervenire (se non parzialmente) sulla struttura della costruzione industriale. Tale aspetto comporta un disegno strutturale interno che sottolinea visivamente la “nuova scatola” per le esposizioni del mare. In tal senso – come emerge dalla sezione trasversale vengono individuate due “fasce funzionali” che determinano lo sviluppo progettuale: la prima “fascia” contiene i collegamenti verticali (scale) e servizi di varia tipologia (wc e depositi) ; la seconda “fascia” contiene lo spazio espositivo del museo del mare; e consente ai visitatori di ammirare la nuova parete interna dello spazio espositivo. Questa seconda “fascia” risulta determinante per sottolineare la differenza tra storia e modernità, rendendo possibile percepire la dicotomia tra materiali del passato e nuovi materiali dell’Architettura contemporanea, consentendo di valutare il distacco architettonico tra la “scatola interna” e la parete della costruzione “TNA”.
Alle due “fasce funzionali” delle alte torri “TNA” si affianca la progettazione del corpo basso adiacente, al quale si accede con una doppia rampa. Tale corpo basso viene funzionalmente diviso in due parti: un’area espositiva ed uno spazio destinato agli uffici dell’Esposizione.
Il visitatore - appena entrato nell’edificio - inizia la sua passeggiata culturale. Guardando in alto ha subito la percezione del nuovo intervento futuristico con i nuovi materiali e le nuove strutture.
I visitatori possono salire al livello superiore attraverso la scala contenuta tra la nuova parete strutturale e la parete esterna esistente; oppure prendendo l’ascensore in vetro localizzato alla fine del percorso espositivo temporaneo.
Al primo livello il visitatore entra nel cuore dell’esposizione permanente e può osservare il pannello fisso che costituisce la pelle (la superficie) di chiusura della nuova scatola interna. Tale tamponatura interna di chiusura è progettualmente attaccata ai pilastri in acciaio e potrà essere eventualmente bucata in vario modo. Le bucature potranno essere studiate in modo da consentire una fruizione “allegra” dello spazio interno: sono forme decostruite ed organiche che ricordano tanto gli interni di una nave, quanto i giochi dei bambini. Lo spazio, in questo modo, diviene un luogo divertente per imparare. Queste bucature hanno diverse funzioni: la prima permette alla luce di entrare nella scatola; la seconda permette al visitatore di affacciarsi ed osservare –come all’interno della cornice di un quadro- la parete esistente del “TNA”. Tale parete (che costituisce il limite della “seconda fascia funzionale libera”) viene allestita con pannelli e oggetti del mare: il muro diventa così la base verticale per l’esposizione temporanea; i pannelli attaccati alla parete possono dunque essere osservati dalle bucature o dagli affacci con ringhiera.
Il secondo livello (Livello 1) dell’Esposizione del mare la scatola viene lasciata senza tamponatura di copertura: in tal modo il visitatore ha la possibilità di guardare “dal sotto in su” (Brandi) le circonferenze vetrate delle 2 torri poste agli estremi, la torre centrale sarà opaca, coperta da un nuovo solaio predisposto per l’alloggiamento degli impianti, all’interno del bicchiere troncoconico; si ha così la possibilità di avere una gran quantità di luce che illumina il Livello 1 e tutto il volume interno dell’edificio. La tamponatura verticale della scatola (la nuova superficie espositiva), difatti, non arriva alla quota interna di copertura della costruzione esistente, permettendo la creazione progettuale di una fascia libera che consenta alla luce naturale proveniente dall’alto di entrare all’interno dell’edificio.

TORRE DI SPEGNIMENTO

L’intervento progettuale prevede, anche in questo caso, la costruzione di volumi all’interno degli edifici esistenti per creare un sistema dinamico nel quale i visitatori, all’interno dell’edificio, abbiano la percezione della preesistenza industriale.
Si è proceduto ad eseguire un intervento progettuale che si ponesse come principale obiettivo quello della esaltazione della memoria storica del manufatto industriale. Tale scelta ha comportato la riproposizione dei prospetti esterni, ricostruiti secondo le originarie morfologie, fatte eccezioni per l’apertura di piccole bucature necessarie per l’adeguamento alle norme di sicurezza per le nuove funzioni previste nella diversa destinazione d’uso.
Tali funzioni, distinte tra loro ed autonomamente funzionali, si sviluppano all’interno del volume esistente. In particolare per la parte destinata alle attività diportistiche si è ipotizzato il riuso del volume costituito dal pre-esistente carro ponte interno e disposto secondo la giacitura nord sud. Il resto del piano terra, interno alla torre, si è lasciato libero da ogni ingombro, escluse le aree dove sono state ipotizzate le strutture di collegamento verticale. Attraverso questa scelta si è privilegiato il luogo della memoria archeologica relazionata al manufatto.
Un ascensore con gabbia metallica rivestita da pareti vetrate, ed un scala con struttura in acciaio, consentono di raggiungere i diversi livelli degli impalcati superiori. Al primo livello non è stato realizzato alcun nuovo volume per consentire la percezione dell’ambiente interno utilizzando tale superficie per la realizzazione di un eventuale spazio espositivo a memoria del processo produttivo svolto nell’ex complesso industriale. Al di sopra di questo livello, è stato realizzato un nuovo piano, che ingombra solo in piccola parte il volume interno mediante una sagoma rettangolare nata per ospitare gli eventuali uffici del CAI strettamente connessi all’attività dell’arrampicata sportiva. Sul fronte sud si è ipotizzato di lasciare gran parte del volume esistente totalmente libero, così da esaltare la memoria del sistema industriale che serviva allo spegnimento del carbone proveniente dall’acciaieria, recuperando peraltro la morfologia di alcuni diffusori presenti nel fianco interno della parete est.
Al di sopra di questo livello si sviluppa il terzo impalcato in cui si prevede di realizzare da un lato dell’edificio uno spazio destinato agli spogliatoi degli atleti, dall’altro lato, sul fronte sud del manufatto, si è ipotizzata la realizzazione di una palestra per il riscaldamento muscolare degli arrampicatori. Una passerella autonoma collega i due ambienti, opposti sui fronti corti della torre, da questa fino alla quota di copertura si sviluppano diverse vie d’arrampicata per la risalita in cordata a più tiri..
Anche per questo intervento, le soluzioni progettuali prescelte si basano sul concetto della “scatola nella scatola”. L’obiettivo architettonico nasce dall’esigenza di costruire una differenza percettiva tra nuovo intervento ed edificio “archeologico-industriale” esistente (Torre di Spegnimento).
Principale obiettivo del progetto è stato quello di esaltare la centralità della preesistente canna fumaria che, insieme alle aree precedentemente descritte, si è voluta lasciare libera da ogni ingombro legato alle nuove costruzioni.
Al fine, quindi, di collegare il nuovo intervento con il preesistente manufatto, si è ipotizzato di proseguire l’andamento morfologico delle pareti strapiombate della canna fumaria, con l’impiego di due nuove pareti vetrate inclinate che prolungano virtualmente l’altezza della canna. Tali superfici vetrate costituiscono il diaframma interno delle volumetrie legate alle nuove funzioni che prospettano verso l’interno della “galleria”.
Tale soluzione consente di esaltare peraltro un pregevole gioco di luce, naturale ed artificiale, che si specchia sulle superfici riflettenti del vetro, che rinvia alla imponenza dimensionale della torre.
All’interno delle “scatole” sono stati previsti allestimenti di diversa tipologia in relazione alla differente funzione studiata

* Progettista Capogruppo: Ing. Fabio Mastellone di Castelvetere
* Gruppo di progettazione: Lenzi Consultant srl, Alessandra Ferrero Nunziatina Nicoletti Violetta Picardi e Enrico Saulli architetti associati,arch. Giancarlo Graziani, ing. Edmondo Albanoo











 
#15 ·
Napoli/Bagnoli - Porta del Parco

Su un’area di circa 12.000 mq alla confluenza tra via Cocchia e via Nuova Bagnoli verrà realizzato un Centro Integrato di Servizi per il Turismo.

Il progetto è stato redatto dal Raggruppamento temporaneo di Professionisti con capogruppo MHW SPA e utilizza il dislivello (circa 8 metri) tra via nuova Bagnoli ed il parco per realizzare un edificio multifunzione.

Su via nuova Bagnoli, sul piano di copertura dell’edificio lo spazio si articola in una vera e propria piazza che costituisce il principale ingresso pedonale al Parco Urbano e all’area degli alberghi.

Al primo livello sottostante verrà realizzato un centro benessere e per il tempo libero, costituito da piscine termali, un centro fitness, saune, palestra. è inoltre, prevista la realizzazione di un centro informativo-turistico dell’area di Bagnoli e dei Campi Flegrei con annessi spazi espositivi e una sala incontri.

Al secondo e terzo livello sottostante (piano campagna e piano interrato) verrà realizzato un parcheggio (800 posti auto) che avrà la funzione di nodo di interscambio. I visitatori potranno lasciare i propri mezzi per usufruire di minibus ecologici.

L'importo complessivo dell'intervento è di circa 44,5 milioni di €.

 
#16 ·
Napoli/Bagnoli - Parco Urbano

La misura dello spazio.

L'area di Bagnoli oggi è smisurata.
Persa la sua funzione industriale, sparita la gran parte delle macchine e delle infrastrutture che la riempivano, l'area colpisce oggi per il vuoto dello spazio fra i resti degli edifici spaesati. Questi, con le loro proporzioni gigantesche, privati del contesto che li teneva in una serrata relazione funzionale, sono oggi solitari testimoni di un passato in fase di cancellazione.
Obiettivo principale dell'intervento è quello di ristabilire una struttura allo spazio fra le cose, che ne consenta una diversa interpretazione, per conservare la memoria della fabbrica e costruire un nuovo ambiente per attività diverse.

Il progetto a scala territoriale

Le qualità paesaggistiche dell'area impongono che il progetto dell'area di Coroglio si imposti secondo una visione a grande scala.
Le caratteristiche ambientali sono evidenti. L'occhio mette naturalmente in relazione gli elementi singolari del golfo, i capi, le isole, in una dimensione geografica imponente.
La sistemazione dell'area dovrà dunque essere un progetto a scala territoriale, che abbia l'obiettivo di riconfigurare il paesaggio di Coroglio.

Il rapporto del parco con la città

La fabbrica esclude la città dal suo perimetro; le sue leggi sono diverse da quelle di un ambiente urbano, fatto di relazioni, di mediazioni, di lente trasformazioni. La fabbrica assoggetta i terreni alle sue esigenze, piega l'ambiente alle sue dimensioni. Colma le acque del mare per ampliare lo spazio a disposizione e costruisce muri per dividere, escludere, separare.
Il lavoro da fare per restituire il parco alla città consiste quindi nel ricucire lo strappo, o nell'esprimerne la lacerazione.

Il ripristino della costa

Fortemente voluta dalla città di Napoli, la spiaggia di Coroglio è una parte importante del progetto. Bordata dalla linea continua della passeggiata, la spiaggia è tanto lo spazio della balneazione estiva quanto un luogo urbano strutturato e simbolico.

Il recupero dei manufatti industriali

La zona dove si concentrano gli edifici industriali coincide con un quadrante del parco centrale; qui la memoria della fabbrica è nella durezza dei suoli, nella ortogonalità dei percorsi, nel mantenimento dei solchi e delle vasche sul terreno. Gli edifici si specchiano sulle grandi vasche d'acqua che li circondano.

Per un semplice fatto dimensionale, l'acciaieria intrattiene relazioni con l'intero parco centrale, che ne finisce per costituire la pertinenza. L'acciaieria è subito al di fuori dell'area rettangolare del parco centrale, eppure domina, con la sua sagoma, fino alla spiaggia.

La riconfigurazione del paesaggio

Il progetto lavora sulla progressione per fasce orizzontali parallelle alla linea di costa come organizzazione della struttura del territorio, passando dall'acqua, alla linea della spiaggia, verso i cordoni dunali da ripristinare, alle linee di compluvio, in una sequenza di spazi ognuno con le proprie caratteristiche e vocazioni.
L’area centrale oggi occupata dall’industria e dai suoi processi diventa la parte centrale del parco, dove la memoria della fabbrica emerge sul piano astratto della grande piazza regolare, rimarcando l’irruducibile trasformazione attuata sul territorio e proponendone una sua reinterpretazione in chiave di parco urbano.
L'acqua contribuisce alla strutturazione dello spazio, riportando in superficie i canali oggi intubati, rendendo visibili i processi naturali.

* Progettista Capogruppo: Francesco Cellini
* Gruppo di progettazione: Insula architettura e ingegneria, Francesco Riccardo Ghio, 3ti Progetti Italia, Turner & Townsend Group Ltd
* Collaboratori: arch. Fabrizio Bonatti, arch. Clara Musacchio, Alexandra von Bassewitz
* Consulenti: arch. Annalisa Metta, arch. Luca Catalano, arch. Giulia Ravaglioli, arch. Milena Farina; consulenti botanici: prof. Sandro Pignatti, prof. Mario Catalano






 
#17 ·
Palaponticelli

Con deliberazione della Giunta comunale n° 2244 del 15 giugno 2007, è stato approvato il progetto preliminare e lo schema di convenzione per il Palponticelli, struttura di scala metropolitana -assoggetata al vincolo di uso pubblico- integrata ad attività commerciali e spazi pubblici.

Così nascerà nella zona orientale di Napoli il più grande palaeventi d'Italia, una Casa della Musica, della Cultura e degli Spettacoli che avrà una capienza di circa 12.000 spettatori, con annessi spazi da destinare a funzioni complementari, culturali e sociali, e attività di supporto commerciali e di ristoro.

Un'opera di interesse pubblico realizzata con investimenti interamente privati che andrà a colmare la carenza nel capoluogo campano e nel Sud Italia di "luoghi" al coperto per concerti e altre attività legate alla cultura, alla musica e allo spettacolo, consentendo di inserire la città nei tours musicali più significativi a livello internazionale.

Firmato per la parte architettonica dallo studio degli architetti Corvino + Multari, per l'engineering da Engco S.r.l. e per gli aspetti trasportistici e di viabilità da In.Co.Se.T S.r.l., il progetto prevede inoltre la riqualificazione urbana della viabilità pubblica a contorno del lotto che si estende su di un'area di 85.000 mq, attrezzature di quartiere per 5.000 mq, una nuova piazza pubblica, e la realizzazione di due livelli di parcheggi interrati per un totale di 3mila posti auto.

Il costo complessivo dell'investimento è di circa 200 milioni interamente a carico del soggetto promotore.

La presentazione del progetto definitivo è prevista entro 90 giorni dall'approvazione del preliminare, di seguito l'inizio dei lavori; il completamente delle opere è stimato in circa 2 anni.
L'iniziativa creerà circa 1.000 nuovi occupati di cui 330 diretti e 670 indiretti ed indotti, oltre ai più di 500 anni/uomo di occupazione di cantiere.





















 
#18 ·
Recupero dello Sferisterio

La ristrutturazione dello Sferisterio, oggi in stato di completo abbandono, costituisce un obiettivo strategico di grande rilevanza.
La destinazione prevista è di struttura per attività sportive. Assume connotazione prevalente la pista del ghiaccio, che occupa gran parte del volume preesistente, a partire dal terzo livello di progetto. Agli altri livelli sono previste palestre e centro benessere. La struttura accoglie anche attività di riabilitazione fisica, nonché la possibilità di destinare parte dell'immobile a foresteria per atleti.
Ai fini della promozione delle attività presenti e in considerazione della complessa attività di gestione, la superficie a piano terra potrà essere dedicata a spazi espositivi e di vendita di prodotti connessi alle attività sportive.
L'intervento interessa anche una piccola porzione di area comunale, attualmente occupata da un immobile destinato al servizio fognature e di cui va prevista la dismissione, per garantire l'ingresso posteriore all'attrezzatura, su via brigata Bologna. La convenzione prevede di concedere tale area al proponente, salvo ripristino dopo un trentennio.




























 
#21 ·
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