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VENEZIA

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#1 · (Edited by Moderator)
Venezia: Archivio 1


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Altino, un nuovo ponte
sul canale S.Maria

L’opera, finanziata dalla Provincia, costerà 1.032.913 €
Un altro punto nero della viabilità provinciale si avvia verso la soluzione. Nei prossimi giorni, infatti, prenderanno il via i lavori di ricostruzione del ponte sul canale S. Maria ad Altino lungo la S.P. n. 41. Si tratta di un’opera importante finanziata dalla Provincia di Venezia.

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo ponte, molto più ampio di quello oggi esistente, di un percorso pedonale e di un impianto di illuminazione pubblica. L’importo complessivo dell’opera è pari a 1.032.913 € (due miliardi di vecchie lire). Il vecchio ponte, a senso unico alternato, rimarrà in funzione fino al completamento della nuova opera; poi verrà demolito.

“E’ un intervento significativo quello che stiamo realizzando – spiega Davide Zoggia, assessore provinciale alla Viabilità -.
Con il nuovo ponte si risolve uno dei principali punti neri del nostro sistema viario, collegando in modo più veloce il comune di Quarto d’Altino con Mestre e Venezia. Al tempo stesso realizziamo un intervento di valorizzazione dell’intera area, con un progetto di forte valenza architettonica”.

Il ponte sorgerà infatti in prossimità dell’area dove si sta costruendo il nuovo museo archeologico di Altino. Per questo la Provincia ha collaborato con la Sovrintendenza archeologica e quella dei Beni ambientali e con il Comune di Quarto d’Altino per trovare la soluzione che meglio si adatta al territorio.
Le rampe di accesso al vecchio ponte, ad esempio, verranno recuperate e trasformate in aree verdi.
I lavori dovrebbero concludersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.

Fonte: Provincia di Venezia, Ufficio Stampa

 
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#2 ·
VENEZIA: MOSE, CONSIGLIO PROVINCIALE DA' PARERE CONTRARIO AI LAVORI
Venezia, 20 gen. - (Adnkronos) - Il Consiglio provinciale di Venezia ha espresso parere contrario sui siti indicati da Magistrato alle Acque e dal Consorzio Venezia Nuova per la prefabbricazione dei cassoni necessari alla realizzazione del Mose. Lo ha fatto approvando il documento istruttorio formulato dall?Ufficio provinciale di Valutazione di Impatto Ambientale dove vengono valutati dannosi i sei anni di lavori previsti all'altezza delle Bocca di Porto di Malamocco, dal punto di vista dei rumori prodotti e dei disturbi arrecati da persone e macchinari. In aggiunta, Ca? Roman e' stata riconosciuta Oasi naturale di protezione della flora e della fauna, ed e' uno dei pochi siti dell?Alto Adriatico caratterizzato dalla presenza di dune costiere.
 
#3 ·
Il comune di Venezia ha deciso di effettuare una preliminare analisi costi/benefici sull’operazione di scorporo delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni di ACTV spa e ASM spa, dato l’interesse a favorire lo sviluppo del coordinamento delle diverse modalità di trasporto e della realizzazione di un sistema integrato della mobilità e delle relative infrastrutture. Inoltre, la futura entrata in funzione del SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale) caratterizzerà in modo rilevante il sistema della mobilità dell’area interprovinciale riguardante le province di Venezia, Padova e Treviso e la multimodalità richiesta dal sistema comporterà una riorganizzazione degli attuali servizi alla mobilità volta ad accrescere il grado di integrazione degli stessi e una valorizzazione delle infrastrutture per la mobilità nelle polarità metropolitane.
E’ interesse del comune migliorare il coordinamento, fin dalla pianificazione, tra i servizi del trasporto pubblico urbano e gli altri servizi della mobilità (in particolare i servizi dei parcheggi scambiatori e delle altre aree di sosta) ricadenti nel territorio comunale al fine di:
- migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini;
- di rendere l’offerta dei servizi adeguata alle esigenze della domanda di mobilità;
- aumentare l’attrattività dell’uso del mezzo collettivo rispetto a quello privato.
E’ stato previsto un percorso di riassetto che ha comportato la scissione, cioè lo sdoppiamento, sia della società di trasporto pubblico locale ACTV spa che di quella operante nel campo della sosta e mobilità, ASM spa.
L’obiettivo di tale progetto è stato quello di creare una società delle infrastrutture e delle reti, salvaguardando il patrimonio di infrastrutture comunali al fine di renderlo fruibile ai soggetti gestori che, per alcuni servizi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, verranno individuati tramite gara e, inoltre, di creare una società dell’esercizio con lo scopo di integrare maggiormente il servizio di trasporto pubblico locale e altri servizi alla mobilità (parcheggi, ecc.).
La riorganizzazione societaria è volta, fra l’altro, a concentrare le competenze delle società ASM e ACTV in ordine alla gestione ed erogazione dei servizi alla mobilità al fine di rafforzare la posizione competitiva delle loro attività e del mantenimento di una stabilità occupazionale, rappresentando a tal fine l’interesse del comune a valorizzare il patrimonio di risorse umane e competenze presenti in ASM e ACTV, e, nel contempo, a fornire alla governance delle stesse forme di organizzazione idonee ad affrontare i processi competitivi e di riorganizzazione dei servizi in atto.

 
#4 ·
Mostre: a Venezia il mito della fenice

Venezia, 24 gen. (Adnkronos) - La Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, tornata in piena attività dopo l'incendio del 1996 che l'ha completamente distrutta, e la Fondazione Giorgio Cini, dedicano una mostra a uno tra i miti più diffusi e misteriosi, la fenice, uccello mitologico che ha attraversato nei millenni tutte le culture, sia orientali che occidentali. ''Il mito della Fenice in Oriente e in Occidente'', questo il titolo dell'evento, verrà allestito nelle Sale Apollinee del Nuovo Teatro La Fenice dal 29 gennaio al 2 aprile. La mostra è articolata in due sezioni: la prima, dedicata al mito della fenice in Occidente, ne ripercorre la storia a partire dal suo probabile ''antenato'', il benu egizio, fino alle rielaborazioni letterarie ed artistiche della modernità; la seconda parte illustra i caratteri di vari uccelli simbolici orientali nei quali si incontra la stessa tipologia della fenice, come lo Hol o Ziz ebraico, il Simurgh persiano e il Garuda hindu e buddista. Il percorso espositivo comprende una quarantina di raffigurazioni originali della fenice e dei suoi corrispettivi in Oriente (mosaici, manoscritti, manifesti, statue e oggettistica varia), insieme a numerose riproduzioni fotografiche. I curatori della mostra e del catalogo, pubblicato dalla casa editrice Marsilio, sono Francesco Zambon, direttore dell'Istituto per le Lettere, il Teatro ed il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, nonché docente di filologia romanza presso l'Università di Trento e Alessandro Grossato, docente di storia e cultura dei Paesi Islamici presso l'Università di Padova.
 
#5 ·
Il nuovo stadio di Venezia
architetto : Lawrence Nield

L’idea di realizzare un nuovo stadio per sostituire la struttura di Sant’Elena risale agli anni trenta e viene riproposta periodicamente senza mai arrivare a compimento. Nella primavera del 2005 si avvieranno finalmente i lavori per la costruzione del nuovo stadio a Tessera. Che somiglierà a Piazza San Marco.

L'opera
Avrà forma rettangolare, a ricordare e ricreare piazza San Marco: è il nuovo stadio, che Venezia attende da più di settant'anni, e che sorgerà in terraferma, in una zona strategica, accanto all’aeroporto e al capolinea della metropolitana sublagunare, ma anche accanto alla nuova sede del Casinò, a costituire quindi una cittadella del tempo libero.
Lo ha progettato l’architetto australiano Lawrence Nield, che ha realizzato le strutture olimpiche di Sydney, Atene, Pechino. Capace di 30 mila posti, sarà una struttura in grado di ospitare anche eventi diversi e appuntamenti mondiali di calcio e di rugby.

Cronologia

Fine anni ’30: il Venezia sale per la prima volta in serie A e si parla di un nuovo stadio a Santa Marta. Scoppia però la guerra.
Fine anni ’50: il Venezia, dopo alcuni anni bui, torna in serie A. Il presidente Valeri Manera dà però un ultimatum: dimissioni se non verrà fatto un nuovo stadio, in Terraferma. La zona prescelta è quella del forte Marghera. Si fa anche un progetto, con uno stadio di 60.000 posti, all’interno di una vera e propria “cittadella dello sport”. Tutto va a monte per i vincoli militari a cui la zona è sottoposta.
1963: il PRG prevede la possibilità di costruire un grande stadio a Porto Marghera.
1982: il comune annuncia che lo stadio si farà in via Porto di Cavergnago, a ridosso del Palasport (ma ci sono pure le ipotesi di San Giuliano e Tessera).
1984: il comune rilancia l’idea di un nuovo stadio, da costruirsi a San Giuliano, con i fondi di Italia ‘90. Non si fa in tempo a presentare però un progetto.
Gennaio 1990: il comune emette un bando per la costruzione del nuovo stadio che viene vinto da Fiat Engineering, che lo presenta a ottobre del 1992. L’impianto dovrebbe sorgere a Tessera, vicino a forte Rossarol, avere una capienza di 47.742 posti, per un costo complessivo di 150 miliardi: troppi!
Agosto 1999: il presidente del Venezia Zamparini presenta il suo progetto del nuovo stadio, un impianto coperto, da 30.000 posti, per un costo iniziale previsto di circa 35 miliardi di vecchie lire, a cui prevede di abbinare anche una cittadella commerciale.
Fine 2000: Zamparini dichiara che non intende più dare esecuzione alla convenzione appena stipulata con il comune e, dopo infruttuose trattative, a settembre 2001 dichiara di voler cedere il proprio pacchetto azionario.
Settembre 2001: il sindaco dà immediatamente mandato alla società immobiliare del comune Ive di verificare le condizioni di acquisto.
Luglio 2002: al termine di complesse ed estenuanti trattative tra tutti i soggetti interessati, Ive acquista insieme alla fondazione Carive il pacchetto della società Marco Polo con il progetto dello stadio. Per un anno intero l’Ive cerca privati interessati all’operazione.
2003: la Casinò spa manifesta l’intenzione di trasferire la propria sede di terraferma nell’area di proprietà della Marco Polo e al tal fine acquista il controllo di quest’ultima.
Inizio 2004: la giunta autorizza la Casinò spa a proseguire. Contemporaneamente avvia contatti con altri enti per la sistemazione dell’area e l’adozione della variante urbanistica. Si dà incarico all’architetto australiano Lawrence Nield di rivisitare il progetto precedente.
Marzo 2004: la Casinò spa delibera l’acquisto della società e si impegna a costruire lo stadio cogliendo l'occasione per costruire la nuova sede della casa da gioco.
Autunno 2004: il comune delibera tutti gli atti necessari per l'urbanizzazione della zona.
In primavera 2005 è previsto l'inizio dei lavori.



http://www.edilportale.com/edilnews/Npopup.asp?IDDOC=5018
 
#6 ·
Palazzo Grassi "impoverisce" la città
L’europarlamentare di Forza Italia, Renato Brunetta, presenta un esposto alla Corte dei Conti contro l’acquisto della sede espositiva da parte del Casinò

Mestre

Il presidente della Casinò di Venezia Spa, Giorgio Piantini, e il direttore generale Armando Favaretto si sono già messi all'opera per verificare la regolarità dei documenti e quindi decidere se procedere o meno alla firma del preliminare per l'acquisto del 31\% delle quote di Palazzo Grassi.

Intanto l'europarlamentare di Forza Italia e consigliere comunale, Renato Brunetta, torna alla carica con un esposto alla Corte dei Conti: nel documento - dopo aver ricordato che «sono in corso da parte della società "Casinò Municipale di Venezia S.p.a." (partecipata al 95\% dal Comune di Venezia) trattative, su sollecitazione del Comune di Venezia nella persona del suo sindaco On. Prof. Paolo Costa, per l'acquisizione di quote della società "Palazzo Grassi S.p.a." (ora di proprietà della Fiat) che è proprietaria e gestisce il centro espositivo situato a Venezia denominato appunto "Palazzo Grassi"» - l'europarlamentare sostiene che «a seguito di tale acquisto potrebbe presumersi un danno futuro a carico del Bilancio del Comune di Venezia». E quindi chiede l'intervento della Corte dei Conti.

Ad un ricorso aveva pensato anche l'altro consigliere di Forza Italia, Michele Zuin, ma per la questione del nuovo Statuto. Il 29 settembre scorso la giunta, sempre su sollecitazione del sindaco Paolo Costa, lo aveva varato senza però passare per l'approvazione in Consiglio comunale: questo nuovo documento permette al Casinò di acquisire e vendere partecipazioni in società e/o altri enti costituiti o costituendi, come pure di vendere o costituire diritti reali su beni immobili per un valore superiore a 516 mila e 456 euro. Questo prima non era possibile perché operazioni di tale portata dovevano per forza passare per l'assemblea dei soci che, invece, ora basta dia una semplice autorizzazione, e potrebbe darla pure a posteriori. Non è cosa di poco conto, sostiene Zuin, «anche considerando che la stessa giunta che ha approvato lo Statuto, aveva in precedenza stabilito che le modifiche sostanziali agli statuti delle società controllate dovessero essere approvate dal Consiglio comunale».

A fine dicembre il consigliere di FI aveva scritto una lettera alla Segreteria generale del Comune, chiedendo chiarimenti, e la risposta fu che tutto è in regola e secondo legge.

«Grazie tante, non potevano rispondermi altrimenti. Il problema è che non hanno violato la legge, questo è vero, ma la nuova legge di riforma del diritto societario, cui si appigliano per giustificare la modifica, non dice in nessun articolo che bisogna fare questo tipo di modifiche, ma si limita a prescrizioni molto minori, e comunque non di sostanza».

Per Michele Zuin «in questo Comune siamo arrivati al punto che la maggioranza varia gli statuti e non coinvolge il Consiglio comunale, e non lo coinvolge nemmeno per far partire operazioni come quella di Palazzo Grassi. A questo punto diventa veramente un affare tra il sindaco, la sua maggioranza e gli affari che deve fare lui. La chiamano democrazia».

Tornando all'esposto di Brunetta, l'europarlamentare ricorda che «la gestione della società "Palazzo Grassi S.p.a." è da molto tempo in perdita, con passivi anche molto pesanti negli ultimi anni. Ora le perdite si rifletteranno inevitabilmente sui bilanci della "Casinò Municipale di Venezia S.p.a." e non possono che, presumibilmente, ridurre in via indiretta le risorse derivanti da proventi di gioco che dovrebbero essere destinate al Comune di Venezia». Per giustificare quest'affermazione logica, Renato Brunetta ricorda la prassi secondo la quale il Comune, anche di recente, interviene sempre per sanare buchi del Casinò: «È successo anche con l'ultimo assestamento di bilancio di previsione comunale, quando ha rinunciato a 2 milioni di euro a favore del Casinò».

I riflessi negativi, però, non si fermerebbero qui, perché «la società "Casinò Municipale di Venezia S.p.a." si dovrà indebitare per l'acquisizione delle quote di partecipazione della società "Palazzo Grassi S.p.a.", evenienza questa che non farà altro che pesare ulteriormente sui propri bilanci».

L'europarlamentare conclude ricordando di aver scritto anche al ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, chiedendogli di valutare la correttezza dell'acquisto di Palazzo Grassi rispetto alla legge istitutiva della casa da gioco, e infine ricorda che «in tutta questa vicenda il sindaco e la giunta del Comune di Venezia hanno completamente tenuto all'oscuro il Consiglio Comunale che non è mai stato chiamato a dare un parere pur avendo i poteri di indirizzo e controllo sulle società partecipate dal Comune di Venezia riservati dalla Legge».
 
#7 ·
NOALE
Inquinamento, il Comune acquista una centralina

NoaleLivelli sballati di Pm10? Ancora nessuna certezza ma presto si saprà. Da inizio primavera sarà a disposizione dei tecnici Arpav la centralina per il rilevamento dei tassi d'inquinamento. La spesa della strumentazione ammonta a circa 24mila euro, interamente a carico del Comune di Noale. "Inizialmente - afferma l'assessore all'ambiente Enrico Scotton - avevamo pensato ad un'ipotesi di convenzione con altri Comuni. Tra questi figurava Marcon che ha acquistato una centralina che permette di monitorare, oltre all'inquinamento da traffico, anche quello industriale e domestico. Ma dal momento che Marcon ha intenzione di usarla con frequenza, per noi sarebbe stato difficile monitorare la nostra situazione in più periodi dell'anno. Ecco, allora, la necessità di acquistarne una soltanto per noi, fermo restando la possibilità, ancora da verificare, di prestarla anche ad altri Comuni". Dopo i primi rilevamenti primaverili già si avrà chiarezza sui livelli reali delle polveri. Al momento Noale si trova in fascia C, posizionandosi verso il basso nella graduatoria dei Comuni della provincia, cioè fra quelli meno inquinati. "I dati Arpav - spiega Scotton - si riferiscono al 2003 ma da allora la situazione è cambiata. Chi si trova in fascia A può accedere più facilmente ai finanziamenti regionali per gli interventi". Se i tassi di inquinamento dovessero rivelarsi superiori alla norma scatteranno i provvedimenti che potrebbero essere, a detta del sindaco Carlo Zalunardo, anche drastici. C'è l'ipotesi di introdurre il bollino blu che l'assessore all'ambiente proporrà alla Giunta, previa consultazione con la Polizia Municipale. Tra le altr possibilità di intervento anti smog le targhe alterne: "Se tutti i Comuni limitrofi fossero d'accordo - conclude Scotton - e dovessero adottare questo rimedio, anche noi saremo disposti a farlo per non mettere in crisi l'intera mobilità locale". Noale aderirà alla giornata senz'auto prevista il prossimo 20 febbraio.Michela Manente
 
#8 ·
MOGLIANO
Interventi per la sicurezza idraulica del bacino della "Fossa Storta", la presentazione a Mazzocco

MOGLIANO - (N.D.) Il Consorzio di Bonifica Dese-Sile ha predisposto un altro progetto di adeguamento del sistema idraulico del territorio di Mogliano. Si tratta dell'importante intervento di riqualificazione idraulica e ambientale che riguarda sia il canale "Fossa Storta" che attraversa tutto l'abitato moglianese, sia il recupero delle cave di Praello nel confinante territorio di Marcon. La presentazione alla cittadinanza moglianese del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale si terrà domani, alle 19, nella sala parrocchiale di Mazzocco. Rilevanti le opere idrauliche previste dal progetto, che comporterà un investimento di circa 2 milioni 500 mila euro. Oltre che alla ricalibratura di alcune zone a rischio idraulico del canale "Fossa Storta", che sfocia sul fiume Dese, il Consorzio di bonifica realizzerà delle anse di espansione dotate di fasce arboree tampone con la funzione di depurare le acque dagli inquinanti di origine agricola (azoto e fosforo) prima che si riversino nel bacino scolante della Laguna di Venezia. Del canale "Fossa Storta" si è interessato anche il Comitato di quartiere Est che ha proposto il tombinamento di un tratto del corso d'acqua in corrispondenza della pericolosa curva a ridosso della scuola elementare "Diego Valeri" di via Ragusa. La richiesta è stata motivata dall'esigenza di garantire una maggiore sicurezza stradale, e dalla necessità di ricavare dei posti macchina per i genitori che accompagnano i figli a scuola. Ma restano tutte da verificare le possibilità dell'intervento, come fa capire l'ing.Giuseppe Baldo del Consorzio Dese-Sile. "La legge 152- spiega il tecnico - è molto precisa nello stabilire le deroghe al divieto di tombinatura dei corsi d'acqua. Si può intervenire solo nel caso di dimostrata pericolosità della circolazione".

Il quartiere Est di Mogliano, presieduto da Giorgio Liana, non mancherà di fare questa verifica.
 
#10 ·
Nuova stazione FS - Venezia Santa Lucia

Venezia Santa Lucia è una delle 13 stazioni del network GRANDI STAZIONI, la società di servizi del Gruppo Fs nata per riqualificare e gestire i principali complessi ferroviari italiani.
Il primo intervento, effettuato a Roma Termini, ha trasformato la stazione in un moderno polo di servizi ed attrazioni per turisti e cittadini.
L’iniziativa sarà ora estesa alle altre 12 stazioni, coinvolgendo Venezia, Milano, Verona, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e Bari.
Gli obiettivi del progetto sono illustrati nel dettaglio nella “Carta dei Servizi 2002” di Grandi Stazioni: un documento importante, con cui l’azienda ufficializza il proprio impegno nella riqualificazione dei complessi ferroviari, fissando gli standard di qualità da raggiungere nell’offerta di servizi.
Per scaricare il documento in formato pdf, clicca qui (230 kb).

Il complesso presenta numerosi elementi critici: ad una scarsa qualità degli elementi architettonici, dovuta ai numerosi interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni, si sommano una distribuzione degli spazi poco funzionale ed un sistema di segnaletica poco efficiente.

Gli interventi avranno inizio, per tutte le 12 stazioni del network, entro il 2004 per concludersi al massimo in 36 mesi.
A breve su questo sito sarà disponibile una nuova sezione per seguire in tempo reale i lavori, gli spostamenti dei servizi, le modalità di recupero previste e gli investimenti per portare a compimento il progetto.







http://www.veneziasantalucia.it/pagine.cfm?cont=m_1&lang=it
 
#11 ·
Nuovo parco di San Giuliano

IL PARCO
La costruzione del Parco di San Giuliano è stata definita sulla rivista Architectural Record come "l'atto piu' coraggioso che Venezia abbia compiuto nell'ultimo secolo, catalizzatore della trasformazione dei servizi di trasporto, dell'ecologia e della vita culturale della regione".
Si tratta infatti di una grande opera di riqualificazione ambientale e paesaggistica di un area di circa 70 ettari sulle sponde della laguna, inclusa una ex discarica per rifiuti tossici, nei pressi del ponte della Libertà, che collega Mestre al centro storico di Venezia.

La particolare posizione in cui si colloca il Parco gli conferisce un importante ruolo simbolico, che si estrinseca nella duplice funzione di porta d'accesso alla città lagunare e di baricentro dei flussi d'interesse sociale e culturale; esso è elemento catalizzatore nella riorganizzazione della struttura regionale dei trasporti e nella ridefinizione dell'uso del centro urbano di Mestre e delle aree limitrofe.
Oltre ad essere un'area di recupero ambientale e paesaggistico ed uno dei luoghi per lo studio dell'ambiente lagunare, il parco si propone quale meta per lo svolgimento di attività sportive e per il tempo libero, offrendo spazi ricreativi di ristoro in aree attrezzate, e sito adatto all'allestimento di mostre e attività culturali, spettacoli e mercati.



IL PROGETTO
Il progetto di riqualificazione dell'area è il frutto del concorso internazionale di progettazione indetto nel 1990 dal Comune di Venezia e vinto dall'architetto Antonio Di Mambro, ed è uno dei simboli della nuova politica di conservazione e salvaguardia dell'habitat lagunare e della volontà di invertire il processo di degrado del suo patrimonio naturale e culturale.
Su San Giuliano convergono numerose aspettative per l'assetto futuro della città, affinché assuma un ruolo promotore di apertura di una nuova dimensione urbana, in collegamento e in rapporto con il territorio metropolitano e regionale. Infatti, la proposta è di creare a San Giuliano un "parco attivo".

In sintesi, le opere di allestimento del parco riguardano la realizzazione di percorsi pedonali e ciclopedonali per oltre 14 km, piazze e strade carrabili, un campo sportivo e una pista di pattinaggio di 900 metri, un percorso-vita con aree di sosta attrezzate, parchi giochi per bambini, originali strutture architettoniche alla Porta Nord, centro di accoglienza per i visitatori, ingresso principale al parco, il centro di pattinaggio, il bar, tre parcheggi. Il tutto inserito in un'area dove si alternano prati, laghetti e zone umide, e dove sono stati piantati 3.000 alberi, oltre 10.000 arbusti e 14.000 piante di diverse specie. L'accesso dalla città avviene attraverso un ponte ciclo - pedonale lungo 140 m. ideale collegamento tra il centro di Mestre e il bordo lagunare. Una seconda fase di attuazione riguarderà il Polo Nautico, in un'area di circa 12 ettari in Punta San Giuliano, e la ristrutturazione dell'isola ex polveriera Manin sul canale Osellino. Ad oggi, i principali interventi realizzati riguardano: spazi verdi alberati e a prato per circa 40 ettari, percorsi pedonali e ciclabili per circa 10 km, e tutte le principali infrastrutture.



 
#12 ·
Macalè diventerà il centro di Mestre
Dibattito e show con Carlo e Giorgio per i fondi vinti col bando "contratto di quartiere"

Passato, presente e futuro di Altobello diventano un talk show. L'happening organizzato ieri nel megatendone allestito tra piazza Barche e l'ex area Calzavara per festeggiare i 37 milioni di euro ottenuti vincendo il bando "Contratto di Quartiere" ha rappresentato una sorta di svolta storica. Una festa della rinascita di quell'area conosciuta come Macalè che da qui a una manciata d'anni diventerà il nuovo centro di Mestre. Piatto forte del pomeriggio tra dibattito, musiche e spettacoli, i progetti di riqualificazione dell'area. Un'operazione di maquillage cittadino dalle dimensioni epocali che, come ha sottolineato il giornalista e conduttore del dibattito Maurizio Dianese «di fatto ruota di 90 gradi lo sviluppo della città, spostando il suo baricentro di nuovo verso la laguna».

A presentare gli stralci di quello che per ora rimane un progetto di riqualificazione di massima, amministratori e i vertici dell'Ater (coinvolta nel progetto con l'Immobiliare Veneziana) che tra foto e ricostruzioni grafiche dell'Altobello che sarà hanno aperto ai cittadini una finestra sul futuro. Un futuro al quale tutti potranno dare il loro contributo. A far arrivare i fondi è stata la modalità con cui gli interventi sono stati progettati, coinvolgendo i residenti e facendo decidere a loro le priorità. E così, sommando i milioni, le idee e il recente annuncio dello sgombero dell'area container, da qui a breve tutto cambierà. A partire dal nome: come proposto dal palco l'area potrebbe tornare a chiamarsi le Barche. Il problema è il tempo: per accedere ai finanziamenti rimangono poco più di 48 mesi; 12 per la progettazione definitiva, 30 per gare d'appalto e realizzazione dei lavori, altri 6 per i collaudi. Unico progetto sul quale la gente ha storto un po' il naso, il cosiddetto "panettone", un mega edificio con corte interna che, costruito dall'Ater «sembra un po' una galera», hanno commentato i cabarettisti Carlo e Giorgio, che con i musicisti della Semicroma e i ragazzi del Morin hanno intervallato le presentazioni dei progetti. Una volta trasformata, l'area avrà attività commerciali, servizi sociali, case per anziani, asilo (che in molti vorrebbero nido). A partecipare alla festa il vicesindaco Mognato con gli assessori Caccia, De Gaspari, Zordan e il presidente dell'Ater Pellegrini. E proprio quest'ultimo è stato più di tutti sulle spine: incalzato da Dianese, ha dovuto dire ciò che forse non avrebbe voluto e cioè quando verranno abbattuti i fatiscenti stabili dell'ente: «Entro il 2005» la risposta che ha chiuso il dibattito e lasciato spazio a Carlo e Giorgio.
 
#13 ·
VEDELAGO Da sindaco e giunta
Sottostazione Enel Un altro no deciso
«Un’opera non indispensabile»

Vedelago

In merito alla sottostazione Enel da 380 KV e i relativi raccordi da 132 KV previsti a Fanzolo, nel sindaco Paolo Quaggiotto e nella sua giunta si sta facendo concreto un convincimento, quello che l'opera non sia poi più tanto necessaria. "Siamo tutti convinti che l'attuale momento di congiuntura economica, - spiega Quaggiotto - sommata alla delocalizzazione industriale in atto, tolga di fatto la necessità della stazione e del potenziamento della rete elettica locale". A distanza di un paio di mesi dall'incontro avvenuto nella sede municipale, con GRTN e Terna Spa di Roma e Venezia , per fare il punto della situazione riguardante l'impianto, per Paolo Quaggiotto e la sua giunta si sta delineando un quadro complessivo per l'energia, che fa ritenere non più sufficienti le motivazioni portate dai funzionari delle società elettriche a sostegno della decisione di realizzare la struttura. "Terna e GRTN, - aggiunge il sindaco - non hanno ancora presentato la documentazione richiesta dal Comune che, oltre a dimostrare in maniera inequivocabile la necessità e l'urgenza dell'opera, chiarisca se la scelta di Fanzolo è obbligata, oppure vi possano ressere soluzioni alternative molto meno impattanti". A questo va aggiunto il fatto che la Regione Veneto non ha ancora ufficializzato la propria strategia in merito al settore energetico, ha solo espresso un parere contrario già nel 1993, per una analoga proposta di stazione allora presentata dall'Enel. "La decisione di inserire la progettata stazione nell'elenco delle opere di preminente interesse nazionale, da realizzare con la procedura d'urgenza in base alla Legge Obiettivo Nazionale, - chiude Quaggiotto - non convince affatto. Dagli atti a nostro avviso, emerge una valenza esclusivamente locale. Pe queste ragioni abbiamo deciso di assumere una posizione nettamente contraria al programma esposto dai funzionari di Terne e GRTN, posizione che ci riserviamo di rappresentare nelle sedi opportune".
 
#14 ·
SOCIETÀ
Si chiude oggi al Terminal passeggeri la 16. edizione di "Venezia Moda & Sport"

(f.r.) Si chiude oggi, dalle 9 alle 16, la 16. edizione di "Venezia Moda & Sport", ospitata al molo 107 e 108, del Terminal passeggeri (nelle vicinanze di Piazzale Roma). La manifestazione è un punto di incontro per le aziende del Triveneto che operano nell'abbigliamento, sportswear e attrezzo sportivo ed è inoltre un'importante occasione per far conoscere le novità della collezione autunno-inverno 2005-2006. Al Consorzio Venezie Moda & Sport, ente organizzatore della fiera dedicata ai solo addetti ai lavori, che opera da 30 anni nel Triveneto, fanno parte le migliori espressioni delle agenzie commerciali,150 agenzie, 500 agenti diretti, in rappresentanza di 800 marchi,e 4 mila punti vendita selezionati in Triveneto. Si calcola che il giro d'affari abbia registrato i mille miliardi di fatturato.
 
#15 ·
Italia, Venezia (VE) 202 Hits

Concorso di progettazione NUOVA SEDE IUAV - Facoltà di Architettura di Venezia

Progetto di concorso per la Nuova sede di Architettura a Venezia.
L'edificio è caratterizzato da una forte variazione percettiva dovuta alla presenza di volumi sporgenti e arretranti; sul tetto vele fluttuanti.

 
#16 ·
Italia, Venezia (VE)

Palazzo di Giustizia - Venezia

La riqualificazione del complesso della Manifattura Tabacchi è uno dei principali tasselli di quel nuovo sistema di trasformazione urbana che coinvolge l’area di Piazzale Roma dove si attestano anche il quarto ponte sul Canal Grande di Santiago Calatrava e l’arrivo dal Tronchetto del nuovo percorso meccanizzato (people mover). Contestualmente, le caratteristiche architettoniche degli edifici, per lo piu’ suddivisi in tre navate, è risultato particolarmente adatto al nuovo insediamento dove gli uffici, unificati a costruire una parte di citta’, dovevano mantenere un’autonomia precisa nell’immagine e nel riconoscimento dall’esterno. La scansione spaziale a tre navate ha permesso la felice organizzazione dello spazio con un’ampia distribuzione centrale su cui si affacciano lateralmente gli uffici o, ancora, nel caso delle aule giudiziarie, una navata laterale per il disimpegno e le altre due per l’aula. Il progetto di restauro ha lavorato al fine di mantenere la riconoscibilita’ architettonica dello spazio originario inserendo la fitta rete impiantistica e strutturale in pacchetti ad alto contenuto tecnologico che occupano, a seconda della specialita’ di intervento, i piani orizzontali o le pareti verticali.
Il sistema d’impianto originario è stato arricchito di due nuovi edifici che completano e consolidano i bordi nord.

 
#17 ·
SUBLAGUNARE
Lo studio fa discutere, nuovo rinvio in commissione

Tanto tuonò, che piovve. Ieri il consiglio comunale, discutendo della sublagunare come richiesto dalle opposizioni, ha finito per decidere di rimandare per approfondimenti il tema in commissione, approvando un ordine del giorno in tal senso presentato da Sandro Bergantin (Città Nuova) e bocciandone invece un altro (primo firmatario Luca Rizzi di Forza Italia) che invitava a convocare una conferenza dei servizi per adattare il Piano regolatore generale al progetto. «Mancano 15 giorni al decadere dell'amministrazione, quando mai ne discuterete», ha polemizzato Michele Zuin (Fi). «Non avreste certo risolto le cose con la vostra mozione», ha replicato Bergantin.

L'assessore alla Pianificazione strategica, Roberto D'Agostino, ha ricostruito l'iter del progetto, sostenendone la piena coerenza con gli strumenti urbanistici che prevedono un collegamento veloce («che poi sia un metrò o un Hoovercraft riguarda il progetto»), e ricordando che eventuali varianti verranno comunque approvate dal Cipe in sede di valutazione del progetto. Il Polo rossoverde ha storto il naso, ma alla fine si è rimesso tutto a bagnomaria decidendo di riparlarne in Commissione una volta avuti gli impatti ambientali, sociali, economici. «È comunque chiaro - ha concluso D'Agostino - che il progetto andrà comunque discusso in consiglio e in città».
 
#18 ·
PONTE DI CALATRAVA
Denuncia di Bonafè: «La struttura è a rischio per scarsa staticità»

L'arco del Ponte di Calatrava andrà messo in opera nella notte tra l'8 e il 9 marzo (o in quella successiva se vi saranno problemi meteo), ma ieri il consigliere comunale Paolo Bonafè (Udc) ha avanzato con un'interrogazione dubbi sulla rispondenza dell'opera al progetto. «Risulterebbe da indiscrezioni ricevute - ha scritto - che le quote di impostazione delle spalle siano non conformi al progetto di almeno 50 centimetri». Secondo Bonafè, «questo "errore" potrebbe causare nel tempo problemi di staticità, anche a seguito dell'aumento dei pesi che la struttura dovrà sopportare a seguito dell'inserimento dell'ovovia per disabili che, come è noto, è stata aggiunta successivamente al progetto iniziale».

Il consigliere dell'Udc ha poi denunciato che i costi iniziali, valutati in 10 miliardi di lire, sarebbero ora lievitati a 10 milioni di euro, di fatto raddoppiando. «Ricordo che questi soldi - ha sottolineato Bonafè - sono attinti da uno specifico capitolato dei fondi della Legge speciale, quindi tolti dalle risorse per la manutenzione pubblica e dai fondi per il risanamento e la ristrutturazione degli immobili dei veneziani». Bonafè ha chiesto, qualora ci sia l'errore costruttivo, chi ne sia responsabile e se eventuali modifiche correttive possano pregiudicare la statica del ponte.
 
#19 ·
«Soluzioni inusuali»

(S.T.) All'ing. Alberto Scotti, progettista del Mose, ieri devono essre fischiate le orecchie. Gli ingegneri Vincenzo Di Tella e Paolo Vielmo, infatti, non hanno solo attaccato la sua creatura (vedi servizio a lato), ma hanno anche pesantemente criticato con una nota il suo progetto per la realizzazione di un terminal petrolifero in mare. «Un progetto - hanno scritto - che si basa su soluzioni inusuali rispetto a tecnologie sperimentate e consolidate senza motivarne la scelta, carente per quanto riguarda le procedure operative per la gestione del terminale e la realizzazione delle condotte sia nella parte in laguna che in mare».

I due tecnici ex Tecnomare hanno sostenuto che non sono state esaminate soluzioni flessibili negli obiettivi, nei tempi di realizzazione e nei costi, e che dai dati meteo e dalle elaborazioni presentate si evince una discutibile determinazione delle condizioni estreme di progetto per le opere civili. «Il progetto - hanno sottolineato - esamina solo condizioni estreme per le opere civili, e non prende in considerazione le condizioni ambientali limite per le manovre di entrata nel porto e accosto agli attracchi».

La soluzione progettuale, hanno poi aggiunto Di Tella e Vielmo, non è mai messa in discussione e data come la migliore possibile. «Una soluzione del tutto inusuale di un megaporto off shore - hanno sostenuto -, e condotte in un tunnel a pressione atmosferica, con i costi di investimento così elevati e senza un'analisi dei rischi e una stima dei costi di gestione, richiede per legge un confronto tecnico/economico con soluzioni classiche di ormeggio a punto singolo, per il terminale off shore, e di condotte sottomarine interrate o protette in ambiente bagnato ("Wet") anche per la parte lagunare».

I due ingegneri hanno illustrato brevemente le più classiche soluzioni alternative suggerendo, per il terminal, di chiedere referenze alle tre ditte più conosciute al mondo, la Sbm di Monaco, la Bluewater olandese, la Sofec americana, e per le condotte ai leader mondiali che sono invece le italiane Saipem e Snamprogetti.
 
#20 ·
DA DOMANI
Alla Querini Stampalia in mostra il progetto del "People Mover"

Il Comune di Venezia e ASM, Azienda servizi Mobilità S.p.A., presentano alla Città il progetto People mover Venezia, la funicolare terrestre per il trasporto pubblico, con una mostra che si inaugura domani alle 18, negli spazi della Querini Stampalia. L'innovativo sistema di trasporto urbano che collegherà Piazzale Roma al Tronchetto, con una stazione intermedia a Porto Marittima, verrà illustrato in sede espositiva attraverso la proiezione di un inedito filmato e l'ausilio di una serie di pannelli esplicativi. Con il recupero e alla valorizzazione di aree un tempo considerate di poco pregio, ma oggi di grande valore per la crescita urbanistica, la città dimostra di essere viva e in espansione.
 
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