da "LA REPUBBLICA" DEL 24OTTOBRE
(Raffaele Lorusso)
Il restauro prevede fedeltà all´edificio storico, ma con l´arricchimento di soluzioni tecniche all´avanguardia
Ascensori, computer, schermi digitali
così il Politeama diventerà hi-tech
Nuova torre scenica, golfo mistico tecnologico, poltrone con schermi digitali. Il Teatro Petruzzelli hi tech è servito. «Sarà il fiore all´occhiello della città e di tutta la Puglia», dice il sindaco Michele Emiliano con una punta d´orgoglio. Non ha torto. Guardando il progetto si capisce perché. Il "nuovo" politeama accoglierà 1.600 persone. Quattrocento posti in platea, tre ordini di palco e poi una grande gradinata con tanto di poltroncine, che sostituirà il loggione e potrà ospitare altri 600 spettatori. Le modifiche al progetto originario, volute dal consiglio di amministrazione della fondazione, consentiranno soluzioni che faranno del Petruzzelli un teatro tecnologicamente all´avanguardia.[...]Verrà allargata la fossa per l´orchestra, il cosiddetto golfo mistico. Passerà dai circa 80 metri quadrati previsti, a poco più di 105 metri, 14 metri in più della Scala di Milano e della Fenice di Venezia. Un particolare, quest´ultimo, tutt´altro che trascurabile: consentirà infatti di montare le scenografie di diverse produzioni, alternando le rappresentazioni. La fossa verrà poi meccanizzata: lo spazio riservato agli orchestrali potrà salire e scendere a seconda delle esigenze, raggiungendo così anche lo stesso livello del palcoscenico. [...] «L´intero sistema scenico sarà completamente meccanizzato - rivelano i responsabili del cantiere - La soluzione sarà sperimentata durante i lavori». [...]Si deciderà allora se applicare alla cupola i pannelli consigliati dai due esperti per migliorare la qualità del suono e come affrontare il problema della rumorosità delle ventole per l´areazione: saranno comunque esterne, a bassissimo inquinamento sonoro e dovrebbero entrare in funzione soltanto durante gli intervalli.
Un progetto, quello che la Sovrintendenza ai Beni culturali ha consegnato alle imprese appaltatrici, che affronta in maniera meticolosa l´aspetto scenotecnico. [...] Il Teatro Petruzzelli ha infatti alcune peculiarità che lo rendono unico: nessun teatro lirico, per esempio, possiede la cupola e l´emiciclo tondo, ma piuttosto a ferro di cavallo. Si tratta di scelte operate all´epoca della costruzione dall´ingegner Messeni Nemagna, che però non fanno parte della tradizione dell´edilizia teatrale e che hanno prodotto conseguenze negative sull´acustica. Un teatro sui generis, insomma, che non ha niente a che vedere con il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma o la Scala di Milano.
Allo stesso tempo, però, la ricostruzione farà rivivere gli stucchi le decorazioni e gli arredi del teatro che fu. Il recupero del foyer, riaperto nel giugno 2005, è stata una piacevole anticipazione. Dopo due anni di restauro, l´apparato decorativo fatto di stucchi, ori, decori, dipinti è stato restituito alla sua bellezza grazie al lavoro guidato da Daniela De Bellis per conto della direzione regionale dei Beni culturali, che ha impegnato una quarantina di persone fra restauratori, operai, tecnici ed elettricisti. Il foyer ora si offre nella sua abbagliante bellezza ritrovata: il bianco panna e l´oro sono i colori dominanti, proprio come all´origine. Sono ritornati a splendere anche la tela di Raffaele Armenise, unica testimonianza rimasta dell´artista, dopo la distruzione del sipario e della cupola, le sedici cariatidi, le schiere di putti, le lampade in ottone, la balaustra lignea, le statue dei quattro grandi della musica colta pugliese - Piccinni, Paisiello, Mercadante e De Giosa - perfino i vetri delle porte che mostrano ancora l´antico logo con le lettere "TP" intrecciate. Insomma, non rimane che aspettare la riapertura del teatro.