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BARI | Rinasce il Teatro Petruzzelli

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In questo thread invito tutti i miei concittadini, e non, a scrivere ogni aggiornamento riguardo la prossima riapertura dell'importante teatro di Bari.

Ieri 27 ottobre 2007 era il 16 anniversario del rogo e solo ora é nota una data per l'inaugurazione: 8 Dicembre 2008.





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da BariLive.it

Secondo sopralluogo del Sindaco Emiliano al cantiere. Già eseguito il 40% dei lavori Ricostruzione Petruzzelli, quasi a metà dell'operaLe opere strutturali saranno terminate entro il mese di gennaio di Danilo Calabrese

A poco meno di undici mesi dall’inaugurazione del nuovo teatro Petruzzelli, si entra in una fase delicata dei lavori. Proprio durante il secondo sopralluogo del Sindaco Emiliano, accompagnato dal Presidente della Provincia barese Divella, dall’assessore all’urbanistica Abaticchio e dal sovrintendente della fondazione Vaccari, si scopre che siamo quasi a metà dell’opera, essendo stato eseguito il 40% dei lavori di ricostruzione.
Le opere strutturali, infatti, verranno terminate entro la fine di gennaio e questo fa ben sperare per un anticipo sui tempi di consegna. A dir la verità, entrando nello scheletro del teatro, invaso dalle impalcature fin sopra alla cupola, non si direbbe. I tecnici lavorano con una pazienza certosina, che sembra arrestare il tempo. Invece così non è.

Il golfo mistico, lo spazio ampio di 120 metri quadri riservato all’orchestra, è praticamente finito, così come il palco. I lavori strutturali in platea, che ospita 1500 spettatori (70 in più rispetto alla precedente versione), sono ad un passo dal completamento. Tutti gli stucchi, uno per uno, sono lavorati in maniera artigianale. Saranno uguali ai precedenti, ma ignifughi. Fregi e affreschi sono in lavorazione in due laboratori, a Roma e a Bari (in via Carabellese a Japigia), dove avviene gran parte dell’opera di restauro. E gli elementi decorativi, che illuminavano di splendore il vecchio teatro Petruzzelli, saranno riproposti interamente.

Anche la cupola sta per essere completata: gli operai stanno rivestendo con pannelli fono assorbenti le travi in legno di abete per creare la controcupola, attraverso cui “cercheremo di annullare i deficit di acustica esistenti nella precedente struttura”, ci ha spiegato il direttore dei lavori artistici-architettonici, Nunzio Tomaiuoli. Sono stati creati anche quattro spazi per altrettanti proiettori, che riprodurranno delle immagini sulla cupola stessa.

Il 6 aprile, durante la giornata FAI, verranno consegnati i decori della cupola, realizzati con materiali identici ai precedenti, anche se questa volta verrà utilizzato il jesmonite, un tipo di gesso dieci volte più leggero, ma di uguale resistenza.
“La situazione è buona”, ha commentato il Sindaco di Bari. “Siamo qui innanzitutto per una questione di controllo sulla sicurezza dei lavoratori e per verificare l’avanzamento dei lavori”. Il Petruzzelli è uno dei cento cantieri aperti al momento a Bari. Sicuramente il più significativo per il capoluogo pugliese.

Come lo è la data odierna. “Oggi è il centenario della squadra del Bari”, ha concluso Emiliano, “perciò vorrei paragonare tutti gli operai impegnati nella ricostruzione del teatro ai giocatori del Bari: mi piacerebbe che anche i calciatori avessero questo stesso ruolo nella nostra squadra di calcio”. Ma per i miracoli, forse, sarà necessario attendere l’intervento di personalità di tutt’altra natura. Allo stato dei fatti, è meglio pensare al possibile.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:

PETRUZZELLI| Oggi il sopralluogo

Gli affreschi?Proiettati sulla volta a cupola

ENRICA SIMONETTI

La gru al di sopra della cupola del teatro è sempre in movimento, il mezzo per la miscela degli intonaci esterni è già in funzione. I lavori per la ricostruzione del Petruzzelli vanno avanti speditamente. Questa mattina si terrà un sopralluogo in cantiere aperto alla
stampa, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale per i Beni e le Attività Culturali della Puglia - cui parteciperanno il sindaco Michele Emiliano, il presidente della Provincia Vincenzo Divella, il direttore regionale e subcommissario
per la ricostruzione Ruggero Martines, il sovrintendente della Fondazione Giandomenico Vaccari e gli altri componenti della Fondazione. Ci saranno i dirigenti dell’impresa che sta portando avanti i lavori e sarà possibile anche visitare il laboratorio artigianale
in cui stanno rinascendo i calchi dei vecchi decori interni del teatro. Pezzo dopo pezzo la storia del Petruzzelli sta risorgendo.
La parte mancante è quella degli affreschi su cartone che un tempo ricoprivano la cupola, quattro scene di giochi olimpici del mondo classico firmate dal pittore Raffaele Armenise e andate completamente distrutte nell’incendio. Nell’appalto attuale non sono
compresi i nuovi affreschi della cupola ma ci sarà una novità tecnologica di grande prestigio che è stata utilizzata di recente a Lione e in due teatri parigini: le immagini delle tele di Armenise saranno proiettate sulla cupola da alcuni proiettori sofisticatissimi che
saranno nascosti in alcuni punti del teatro e permetteranno di andare virtualmente col pensiero al Petruzzelli di un tempo. I proiettori - costosissimi – saranno offerti dalla ditta appaltatrice. «E’ una soluzione pratica che permetterebbe in futuro anche di assistere
ad un’opera e vederne proiettate sulla cupola le immagini storiche», spiega il prof. Amerigo Restucci, progettista della ricostruzione, che oggi non sarà in cantiere per la concomitanza della prima riunione del consiglio della Biennale di Venezia, di cui il professore
è componente. «Ma i lavori vanno avanti velocissimi, sembra la fucina di un vulcano - dice Restucci - e credo proprio che la data di riapertura sarà riconfermata:dicembre 2008».
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Sulla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi un ampissimo reportage sullo stato dei lavori al Patruzzelli. Il messaggio è chiaro: Bari come emblema di un Sud che funziona e che produce cultura

VIAGGIO NEL PETRUZZELLI
Visita al cantiere: a marzo sarà pronta la cupola
Rinasce il Petruzzelli: pronta la rete di protezione anti-fuoco

l I decori dei palchi di proscenio sono riemersi, il sistema di protezione dal fuoco per almeno due ore è pronto, i mascheroni dorati scintillano: «E’ strepitoso», dice il direttore regionale dei Beni Culturali Ruggero Martines, all’ingresso del cantiere del Petruzzelli. Ieri nuovo sopralluogo per valutare lo stato dei lavori e cominciano ad emergere altre novità sul fronte del futuro del teatro. Anzitutto sembrano confermati i tempi di riapertura: «Il 30% dei lavori è stato portato a termine e si trattava degli interventi più complessi. Credo proprio che riusciremo a rispettare gli impegni e il Petruzzelli riaprirà, speriamo, il 6 dicembre 2008», ha annunciato il sindaco Michele Emiliano. Una notizia per i baresi incuriositi dai lavori è la possibile riapertura del teatro al pubblico - forse - per la giornata Fai di primavera: potrebbe essere deciso a marzo di permettere ai cittadini di visitare il cantiere. Del resto, per quella data, la cupola del teatro dovrebbe essere pronta. Nel frattempo, raccontiamo come si
presenta al momento il lavoro all’interno del Petruzzelli, a 11 mesi dalla data fissata per la riapertura.

IL CANTIERE - Gli operai al lavoro sono 140 e tra le tante impalcature che occupano l’intera area del teatro emergono i caschi, si sentono i rumori, si vedono i primi palchi completati. In Tutta la platea è occupata dai tubi delle impalcature e guardare in alto fino alla cupola è impossibile. Saliamo per le scale (tutte complete) verso i palchi di primo ordine ed ecco che cominciano a vedersi i vecchi decori del proscenio, sugli unici palchi rimasti intatti nonostante le fiamme di 16 anni fa. I motivi floreali in gesso che furono il vanto del teatro inaugurato nel 1903 vengono ricalcati pezzo dopo pezzo da tre restauratrici e un restauratore: pare che per completare solo questo lavoro certosino serva un mese per ogni palco. Tra gesso e collante, ieri il teatro si è popolato di gente. Oltre ai tanti giornalisti e fotografi, c’erano rappresentanti di tutte le istituzioni, dal sindaco al presidente della Provincia Vincenzo Divella, dal sovrintendente Giandomenico Vaccari al vicepresidente della Provincia e della Fondazione
Onofrio Sisto all’assessore all’Urbanistica Ludovico Abbaticchio. Tutti con pass e caschetto, tutti interessati agli sviluppi dei lavori. A far da Cicerone, oltre all’architetto Martines, uno dei direttori dei lavori Nunzio Tomaiuoli (già soprintendente a Bari) e il direttore tecnico Giovanni Vincenti.

LA CUPOLA - Salendo tra le impalcature, sembra di seguire la luce, che entra forte dal «buco» del cupolone: eccoci in cima, ad almeno 40 metri dalla platea. Il legno di abete dei lavori portati a termine con il precedente lotto di lavori è ancora visibile su quasi tutta la cupola, ma la «controcupola» è in dirittura d’arrivo. Le «unghiature» ossia le aperture a forma di unghia vengono lavorate, mentre si ricopre con l’intonaco fono-assorbente ogni punto. «L’acustica – spiega Tomaiuoli - è uno degli aspetti più importanti». E’ qui che finiranno i grandi stucchi (di cui riferiamo nell’articolo a fianco) che vengono preparati in laboratorio. Ed è anche qui che sarà montato il sistema di sicurezza antincendio,la cosiddetta rete Inniver che protegge dal fuoco per almeno due ore, così come ci sarà lo strato di «acustical plastic» per abbattere gli echi. «Tutto torna com’era», spiega l’arch. Vincenti mostrando sul balcone esterno l’opera di intonaco e malte, la finta pietra e gli stucchi, al di sotto della grande gru, l’unica cosa visibile a tutti, l’unico segnale per la città del teatro che rinasce.


Da Londra al laboratorio di Japigia il gesso speciale usato a Buckingham Palace

Il gesso non è più quello del secolo scorso: è un gesso speciale, leggerissimo, un brevetto inglese utilizzato anche per i restauri a Buckingham Palace. E da Londra questo gesso approda a Japigia, nel laboratorio in cui stanno rinascendo i decori del teatro Petruzzelli. Il grande capannone è la fucina del politeama rinato: dall’esterno nessuno immaginerebbe che qui risorgono le teste dorate dei poeti tragici dell’antichità, quei volti di Omero, Eschilo, Plauto e Terenzio che erano alla base del grande cupolone distrutto dall’incendio insieme a tutto
il resto.Il procedimento della ricostruzione è tecnicamente molto complesso ed è sorprendente
vedere quanto siano leggeri i calchi che vengono riprodotti. Ecco i decori delpalco centrale, il frontone dorato del palcoscenico, ecco le decorazioni dei parapetti, le basi dorate dei capitelli, il fogliame (per ora in creta) poggiato sui tavoli dei decoratori. Ed ecco le cariatidi porta-lampada, gli arabeschi, i festoni, le lire. Ogni pezzo dell’ex Petruzzelli viene rifatto nei minimi particolari: si crea il calco, si mette il gesso, si blocca la struttura già con la curvatura del palco e poi si va ad applicare direttamente in teatro. «Alcuni pezzi , spiega l’architetto Fusaro, stanno rinascendo in un laboratorio di Roma ma il grosso si fa qui». L’architetto veneziano Elisabetta Fabbri , che fa parte del gruppo di progettazione e che ha portato a termine lavori
analoghi anche alla Fenice e al teatro della Scala, mostra i decori e valuta il lavoro portato
a termine da maestranze solo locali. «A me piace molto il Petruzzelli - spiega l’arch. Fabbri - nella tradizione dei teatri storici moderni è un punto di riferimento, dato che per l’epoca era un teatro che guardava al futuro e aveva elementi di modernità, come la grande cupola, che segnavano la metamorfosi del teatro all’italiana, la citazione del passato e il passaggio al futuro». Purtroppo, il Petruzzelli non ha avuto la sorte di passare al futuro così com’era. Ma
gli esperti assicurano che i materiali pregiatissimi e l’uso delle tecnologie (saranno proiettati con speciali proiettori offerti dalla ditta appaltatrice i vecchi affreschi dell’Armenise andati distrutti, come spiegato dalla «Gazzetta» nell’edizione di ieri) faranno del Petruzzelli un teatro molto all’avanguardia. I medaglioni del sottocupola sono la struttura più sorprendente: i bagliori delle foglie in oro vero (lamine sottilissime che vengono
incollate) sono forti e lo stesso vale per l’«orone», il «simil oro» che viene passato sui decori. E guardandoli, sembra di sognare il teatro scintillante, ieri bruciato e oggi invece molto impolverato. [e. sim.]

Emiliano: si farà la «fabbrica» del teatro

Il primo paragone è calcistico: nella giornata in cui si celebrano i cento anni del Bari Calcio, Michele Emiliano dice che «a Bari ci sono 100 cantieri aperti e mi piace pensare ad ogni
operaio che lavora in questi cantieri come ad un giocatore del Bari, simbolo di una città che vuole tornare in serie A». Il sindaco è orgoglioso che tutto proceda: «Sembra impossibile... anche quando si parlava di Punta Perotti sembrava impossibile», sottolinea.
E mentre il Sud è sotto i riflettori del mondo come se fosse una enorme cisterna di immondizia, il paragone con la terribile situazione dei rifiuti in Campania spinge il sindaco a dire che «in un momento in cui sembra si parli solo di quanto non funziona al Sud, Bari offre a tutti i meridionali un momento di gioia collettiva, dimostrando che quando vi sono obiettivi chiari e si tiene lontana la cattiva politica, è possibile lottare contro l’inefficienza e l'irresponsabilità. Il lavoro è l’unico modo per fare passi in avanti». Emiliano parla spesso della sicurezza e spiega di tenere molto alla sicurezza degli operai che sono al lavoro in cantiere. Ma, soprattutto, tiene all’idea che dal Petruzzelli nasca una«fabbrica del teatro»: lo spiega chiaramente sottolineando la necessità che dal laboratorio di Japigia dove si sono formate maestranze baresi, nasca «una sorta di fabbrica del Petruzzleli, con la produzione di merchandising, di gadget legati al teatro, così come avviene in altre città. Del resto, il
laboratorio servirà anche alla manutenzione e faremo di tutto per farne una scuola di formazione». [e. sim.]
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Mi auguro che non sia il rosso porpora che attualmente rende il Petruzzelli cupo e " incolore " ! Io avrei propenso per un bianco, ma se si tratta dello stesso rosso delicato con cui è stato ripinto il comune allora ok, ci può stare
Wasca che notizia ottima che hai pubblicato! Mado quanto mi piacerebbe poter assistere il 6 dicembre alla prima del nuovo, glorioso Petruzzelli! Che sogno :eek:hno::eek:hno::eek:hno: !!!!!
Piu' che il prezzo credo che se mai verranno messi in vendita degli eventuali biglietti verranno letteralmente presi d'assalto dai melomani di mezza Europa, oltre al consueto defile' di cariche pubbliche ( attesi il Berlusca, Napolitano, Vendola e chi piu' ne ha piu' ne metta ). Credo che non faranno in tempo ad annunciare la data di vendità che saranno già esauriti! Sob :-( !
Io sinceramente avrei preferito il teatro tutto bianco piuttosto che questo rosso indefinito che fa tanto " palazzoni staliniani " Mosca style...
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Nuove foto sullo stato dei lavori all'interno del teatro... si comincia a intravedere la maestosità e i vecchi fasti del mitico Petruzzelli :banana::banana::banana:










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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:

Petruzzelli, via le impalcature, riecco il teatro dei pugliesi

BARI - Giorno dopo giorno viene liberato dalle impalcature che lo avvolgono, e da oggi anche la parte superiore della facciata, con il gruppo scultoreo bianco che sovrasta il fastigio, è tornata visibile. Raffigura Apollo che incorona Musica, ai lati estremi ci sono due grifoni, un pò il simbolo del teatro, quella parte che ha resistito mentre le fiamme divoravano tutto alle sue spalle.

A pochi giorni dal 17/o anniversario dell’incendio che nella notte del 27 ottobre 1991 trasformò il teatro in un cratere vuoto, e a poco più di un mese dal giorno fissato per la riapertura, il Petruzzelli torna a mostrarsi a piccole dosi alla città ripresentandosi esattamente come i baresi lo ricordano, mura rosso mattone all’esterno, stucchi bianchi e decori d’oro all’interno. Quello che riappare è il teatro di una volta, gli stucchi e gli ori ricostituiti esattamente come erano sulla base del progetto originale e dei pochi frammenti che sopravvissero al rogo.

L'effetto è di un involucro che rispetta la tradizione del teatro inaugurato nel 1903, ma con un cuore moderno e un apparato tecnologico che ne governerà la vita a cominciare dai sistemi antincendio.

Attraversando il foyer che è stata la prima parte ricostruita e restaurata, e già da tempo usata anche per mostre e incontri, si entra nella platea che solo fino a qualche mese fa era ancora un buco contornato dallo scheletro dei palchi. Ora il parquet è montato, i decori sulle pareti e su tutti gli ordini di palchi, fino al loggione, sono completi, le luci in ottone e cristalli sono già montate. All’interno dei palchi le pareti vengono rivestite dai tessuti realizzati a Venezia da Rubelli, che su un fondo rosso riproducono con ricami un decoro che fu scoperto dopo l’incendio, svelato dalla carta da parati bruciata. A giorni saranno montati i cuscini poggia-gomiti e le mantovane in velluto, e in platea le poltroncine, 420 circa, anche queste in velluto rosso, realizzate da Frau.

Particolare attenzione è stata posta all’acustica. Il parquet in iroko della platea è sospeso: farà da cassa armonica e consentirà il passaggio dell’impianto di aerazione che sarà sotto ogni poltrona, e di quello antincendio. La cupola (rivestita in zinco all’esterno) è in legno lamellare ed è stata ricoperta da uno speciale intonaco fonoassorbente. Non vi saranno riprodotti gli originari affreschi del pittore Armenise, proprio per evitare che la pittura riduca l’effetto dell’intonaco.

In tutto, il teatro avrà 1.482 posti, otto per disabili. Il golfo mistico, che si alza a livello della platea in modo modulare a seconda delle necessità, ha altri 40 posti. Dietro il sipario tagliafuoco che gli operai stanno finendo di montare, si apre il mondo degli artisti: 12 camerini in cui si stanno già montando gli specchi, due cameroni per le comparse e una sartoria. Il cantiere è ancora in fermento, ma ormai alle battute conclusive: ad inaugurare il 6 dicembre sarà Zubin Mehta.
Foto di oggi del teatro quasi ultimato:

















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Altre foto fresche fresche di giornata... ormai le impalcature sono quasi state tutte smontate, scoprendo nuovi prospetti esterni del teatro... mozzafiato! Dalle foto si evince anche che stanno ripavimentando l'intera area circostante...


























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Oggi Repubblica ha pubblicato in esclusiva nuove foto sugli interni del teatro... che dire, definirlo spettacolare è poco... ho i brividi
































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Da Repubblica edizione Bari di oggi:

Viaggio nel nuovo Petruzzelli

Tutto pronto, si lavora ai ritocchi

Da una settimana si è alzato l´ultimo sipario all´interno del Petruzzelli

di Giuliano Foschini

Bello è bello. E poi chiaramente è anche maestoso, elegante, regale. Soprattutto è emozionante. Per tutti: per la generazione Petruzzelli e per la generazione "no Petruzzelli", per chi qui dentro ha lasciato ricordi e per chi invece ha memoria soltanto di macerie e pareti di cartone.

Da una settimana si è alzato l´ultimo sipario all´interno del Petruzzelli. Spariti i ponteggi: la cupola è libera, attorno ai palchi sono appesi soltanto pezzi di plastica, che assomigliano a lenzuola cadenti e quindi può sembrare quasi una scenografia.

Oggi arriveranno gli operai a bucare il parquet per posizionare le poltrone della platea. Mancano le porte, c´è tanta polvere. Ma assicurano i tecnici che tra il 15 e il 20 novembre da questi saloni uscirà anche l´ultimo dei restauratori, spariranno i pennelli e gli stucchi. Il Petruzzelli smetterà così di essere un cantiere. E tornerà semplicemente un teatro.

Lo si riconosce già oggi, a un mese dalla conclusione dei lavori. I palchi sono praticamente terminati: ieri pomeriggio una trentina di persone lavoravano ai dettagli, pennelli alla mano uniformavano la brillantezza dell´oro, ritoccavano il fregio, abbellivano il bello. Quello del Petruzzelli non è stato un lavoro di restauro ma di ricostruzione.

Quando sono entrati, settembre dello scorso anno, non c´era niente se non polvere e burocrazia. Hanno rifatto tutto. Con libri e centinaia di fotografie alla mano hanno riprodotto fedelmente pezzo per pezzo quella che era stata la storia di Bari.

Sulla base delle testimonianze storiche, infatti, i ragazzi dell´Accademia delle belle Arti di Bari hanno modellato pezzi in argilla. Sono serviti poi per la realizzazione dei calchi, realizzati con materiali particolari che poi sono stati trasferiti all´interno del teatro.

Ogni pezzo era uguale a se stesso, ogni pezzo era uguale a centocinque anni fa. E´ a questo punto che è entrato nel vivo il lavoro dei restauratori, una trentina in tutto, coordinati da Maria Macchitella: pennello alla mano hanno riproposto - con la supervisione dei tecnici della Soprintendenza - colori ed emozioni, tinte e decorazioni. «Ci hanno detto che ieri hanno scoperto le statue fuori. Sono belle, vero?» chiedevano ieri pomeriggio.

Si, sono belle. Anche dodici ore al giorno di lavoro da settembre a oggi, «prima di così non si poteva fare», loro giurano che tra un mese sarà finito tutto, anche l´ultimo sacco di calce verrà tolto, spariranno ponteggi e incubi, rimarrà soltanto lo spazio agli incantesimi.

Certo, spaventa la burocrazia, «ma se succede qualcosa dopo tutto questo lavoro, con questo splendore, davvero è la fine di tutto» dice uno dei ragazzi senza cedere al disincanto. Duecento in tutto tra muratori e architetti, geometri e restauratori, ingegneri e piastrellisti. Continuano a lavorare come matti, da un punto di vista decorativo siamo agli sgoccioli, c´è soltanto da sostituire il grande fregio sopra il palcoscenico: porta la data del 2008 ma si è deciso di rimettere il vecchio "1903", anno della inaugurazione del teatro.

Il pezzo è pronto, bisogna giusto montarlo. Sarà al suo posto il sei dicembre, data dell´inaugurazione. Quel giorno sarà l´Italia a guardare. E un poco sperano di esserci anche loro, giusto per sedersi in un palco senza il gesso attaccato ai vestiti. Perché la maggior parte di questi ragazzi non avevano mai messo piede nel teatro prima che bruciasse: è la generazione "No Petruzzelli" che ha ricostruito il teatro. Forse significa poco. Forse no.
Ragazzi ma la recinzione esterna è una novità vero? Cmq spero tantoche installino i faretti effetto illuminazione artistica tutt'intorno al teatro... spettacolo!
Wasca quasi quasi vedendo quel video mi scendeva una lacrima... ma quanto bisogna essere scellerati per dare alle fiamme una simile meraviglia????
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E intanto sono state montate le poltrone all'interno del teatro... si tratta di poltroncine di design firmate Poltrona Frau






ps: questo teatro sta diventanto sempre di piu uno spettacolo!
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