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BARI | Rinasce il Teatro Petruzzelli

89495 Views 390 Replies 47 Participants Last post by  AlexB7
In questo thread invito tutti i miei concittadini, e non, a scrivere ogni aggiornamento riguardo la prossima riapertura dell'importante teatro di Bari.

Ieri 27 ottobre 2007 era il 16 anniversario del rogo e solo ora é nota una data per l'inaugurazione: 8 Dicembre 2008.





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mmm io ci andrei, ma il 6 aprile viene Veltroni :cheer::carrot:
Consulta: illegittimo l'esproprio del Petruzzelli

Il teatro Petruzzelli di Bari torna di proprietà della famiglia Messeni Nemagna. La Corte Costituzionale ha infatti deciso l'illegittimità della norma del collegato alla Finanziaria 2007 con cui il governo ha espropriato il teatro, distrutto in un incendio doloso nel 1991.

I giudici della Consulta, in una delle camere di consiglio delle scorse settimane, avrebbero così condiviso i dubbi sollevati dal Trubunale di Bari, secondo cui quel provvedimento di esproprio mancherebbe dei requisiti di necessità e urgenza previsti dall'art. 77 della Costituzione.

La decisione - su cui i giudici della Consulta si sarebbero divisi - verrà messa nero su bianco e depositata nelle prossime settimane.

Dallo scorso giugno proprietario del Petruzzelli è diventato il Comune di Bari, mentre agli ex proprietari - la famiglia Messeni-Nemagna - è stata liquidata una somma di 16 milioni e 419 mila euro quale equo indennizzo.

Attraverso l'esproprio il governo puntava a concludere entro la fine del 2008 la tormentata vicenda della ricostruzione del teatro. La particolare natura del Petruzzelli (un bene pubblico ma di proprietà privata) aveva infatti reso difficile l'iter e dilatato i tempi del suo completamento. La decisione del governo era stata duramente contestata dalla famiglia Messeni-Nemagna, che alla Corte Costituzionale ha inviato una serie di memorie in prossimità dell'udienza pubblica del 28 gennaio scorso.
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=80385

Petruzzelli: Emiliano, grave violazione del segreto Camera di Consiglio

05 Aprile 2008, 18:43

BARI - Il sindaco di Bari Michele Emiliano definisce un fatto "gravissimo e inqualificabile" la diffuzione delle indiscrezioni secondo cui la Corte Costituzionale avrebbe deciso l'illegittimità dell'esproprio del Teatro Petruzzelli: ''Sarebbe la prima volta nella storia della Corte Costituzionale che viene violato il segreto della Camera di Consigliò', ha detto il primo cittadino, che è anche presidente della Fondazione Teatro Petruzzelli. ''A ogni modo - continua il sindaco - nulla cambierebbe per il Comune di Bari e per la Fondazione Petruzzelli. I lavori per la ricostruzione continuano e la data di inaugurazione del teatro resta il 6 dicembre del 2008''. (Agr)
http://www.instablog.org/ultime/17881.html
^^ Beh Wasca, direi anche che i Messeni Nemagna sono proprietari (proprietari) di un bene pubblico che un bel giorno gli è stato espropriato; per di più, quando finalmente era stato siglato un accordo tra pubblico e privato che sarebbe stato vantaggioso per entrambi.
Anche io un pochetto mi sarei arrabbiato...

Non che quella famiglia mi stia simpatica, ma il diritto va tutelato, in ogni caso.
^^ Se l'accordo era stato trovato, firmato e i lavori erano partiti (perchè erano partiti, altrochè) mi aspetto che fosse risultato vantaggioso per entrambe le parti. Bisognerebbe conoscerne i termini esatti: ovvio che se il pubblico si accollava la ristrutturazione, a naso direi che la valutazione sull'affitto dell'immobile fosse stata effettuata di conseguenza.
Insisto col dire che il diritto non si può calpestare, che quell'esproprio fu intempestivo (l'avessero fatto quindici anni prima, non sarebbe stato più giusto ma un senso l'avrebbe avuto); un atto emergenziale per richiamare l'attenzione su un governo impopolare, e col quale si doveva garantire la riapertura in tempo per le elezioni comunali del 2009, ad ogni costo.
Il resto son chiacchiere: oggi l'esproprio è nullo, eppure i lavori vanno avanti.
Sono un elettore di sinistra - tanto per chiarire - ma ben conscio che nessuno è vergine, men che meno il nostro Sindaco.
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Ma se ho capito bene, il teatro è pronto, o quasi, ma i proprietari voglion fare i cazzi loro?
Il teatro petruzzelli è figlio di una storia strana.
Bari è una città rifondata dalla borghesia tra l'800 e il '900: la camera di commercio, i teatri e diversi altri edifici pubblici furono costruiti da privati che investivano nella città nuova.
Nel caso del Petruzzelli, il Comune era (ed è) proprietario del suolo, la famiglia Messeni-Nemagna (oggi una decina di eredi) è invece del suolo concessionaria e proprietaria dell'immobile del teatro, secondo una convenzione stipulata all'epoca della costruzione.
La stessa convenzione prevedeva che in caso di distruzione del teatro la famiglia avrebbe dovuto accollarsi i costi di ricostruzione, inziando i lavori entro cento giorni.
L'incendio del 1991 fu di proporzioni troppo vaste, erano necessarie decine di milioni di euro per riavere il teatro funzionante; nei primi sei anni si riuscirono appena a raccimolare i fondi per la ricostruzione del tetto e della cupola.
Si cercò un accordo con la famiglia che, per vari ed intricati motivi (beghe giudiziarie, disaccordi fra pubblico e privato e fra gli eredi stessi, scarsità di finanziamenti), fu raggiunto solo nel novembre del 2002.
Dopo il protocollo d'intesa fu stilato un progetto, e vennero finanziati i primi lavori di ricostruzione del foyer (2003). In cambio, il teatro sarebbe stato gestito dal pubblico per 40 anni, durante i quali la famiglia avrebbe percepito un canone di locazione.
Nel 2006, a lavori in corso (il foyer era da poco stato inaugurato), il governo Prodi tentò di accelerare i tempi di ricostruzione (i finanziamenti arrivavano col contagocce), stanziando diversi milioni di euro. Fece anche di più: in finanziaria decretò l'esproprio del teatro a favore del Comune.
La famiglia, infuriata, fece ricorso e pochi mesi fa l'ha vinto: l'esproprio è illegittimo, e ritorna valido l'accordo del 2002.
Nel frattempo i lavori sono andati avanti, e il progetto è stato modificato rispetto a quello concordato: ad esempio sono stati ridotti gli spazi delle pertinenze (locabili per scopi commerciali). Pare che le modifiche siano state necessarie per questioni di sicurezza, ma è tutto da dimostrare, e la famiglia proprietaria intende chiarire la situazione prima che il teatro sia riaperto. Nell'intento di procastinare l'inaugurazione, mancando la data simbolica del 6 dicembre, è ovviamente spalleggiata da Bondi e da quanti a destra vogliono evitare che la riapertura del teatro entri a far parte della campagna elettorale barese, da poco iniziata.

Questa è più o meno la storiaccia, se ci si capisce qualcosa :nuts:
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^^ all'inizio della sua storia no, è rosso dagli anni trenta.


Decisamente d'accordo con Paxromana
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^^ [OT]
A Bari i tram hanno circolato per 40 anni.

Un articolo della Gazzetta:
1948 - Addio, vecchio tram!
La filovia sostituisce il tram

Pochi ricorderanno la prima parte di questo amarcord del Capo cronista della Gazzetta, Paolo Magrone. Ma sicuramente molti ricordano ancora, la seconda parte. Quanti di noi sono andati al lido attaccati alle bobine che avvolgevano i fili dietro le filovie? E quanti di noi, in due, in tre, su biciclette sgangherate, sono finiti nei solchi delle rotaie tramviarie, non ancora rimosse, con spettacolari capitomboli? Tempi duri o spensierati che fossero, rappresentano la nostra giovinezza e vale la pena ricordarli. Il 30 settembre 1909, fra il Comune di Bari e la Società Elettrica Barese, veniva stipulata la convenzione in virtù della quale la Società si impegnava di impiantare un servizio tramviario elettrificato con tre linee iniziali: la Piazza Roma-Porto, la Piazza Roma-Tramvia Bari Barletta e la Bari-Carbonara. Erano tempi aurei della rinascita cittadina; si avvicinava il primo Centenario della costruzione del borgo Murattiano, per quella circostanza la città preparava solenni celebrazioni e quindi voleva presentarsi degnosamente ai forestieri che sarebbero convenuti a Bari. Il volto delle principali arterie si andava a mano a mano trasformando. I vecchi fanali a gas che irradiavano la loro fioca luce giallognola nelle ore serali, furono sostituiti tutti da lampioni che proiettavano nella via la bianca ed intensa luce elettrica. I gassisti accenditori, che dopo il tramonto correvano da un isolato all’altro con la pertica a fiaccola sulle spalle e si soffermavano ad ogni lampione per accenderlo, scomparvero da via Sparano, da Corso Vittorio Emanuele e da Corso Cavour, perchè una bella sera, abbassando una manetta, la popolazione estatica si era trovata come per incanto di fronte al miracolo della illuminazione elettrica. Le vie avevano avuto quasi tutte la loro pavimentazione in lastre vulcaniche e la costruzione del giardino Umberto, realizzata qualche anno prima, aveva esteso la ‘passeggiata’ serale di via Sparano fino all’imbocco di Piazza Roma.
Erano i tempi felici quando il più piccolo avvenimento cittadino faceva le spese della cronaca per molti e molti giorni, spesso per settimane e per mesi. Chi non ricorda, per esempio, le polemiche, anzi le ‘chiacchiere’ da caffè che suscitò l’erezione del monumento ad Umberto I? E nei caffè, nei cenacoli, non si mancò di rilevare, spesso con argute perifrasi, che Bari, avviatasi a divenire una grande città, ora che disponeva di una centrale elettrica vedeva ancora le sue vie principali attraversate dalle diligenze a cavalli, primordiali vetture dalle grigie tendine al vento, in funzione di servizio tramviario. Si vollero i trams elettrici; qualche mordace vignetta caricaturale - se mal non ricordiamo - comparve nelle vetrine di via Sparano. E i tram elettrici vennero. Il Centenario del Borgo nuovo doveva essere solenne e gli anziani si ricordano con quanta passione, con quanto interesse i cittadini seguivano i lavori di via Sparano, tutta trasformata in cantiere per la posa dei binari.
L’impresa fu coraggiosa, degna della tenacia e della volontà di pochi cittadini di quei tempi; e se qualcuno di essi oggi sopravvive, certamente proverà una stretta al cuore nel vedere che da qualche giorno il selciato di Piazza Roma è stato divelto per rimuovere i binari del vecchio tram. Caro vecchio tram elettrico, che quarant’anni addietro, al tempo dell’Acqua del Serino e delle bibite colorate ai chioschi di Corso Vittorio passavi come un bolide, oggi anche tu scompari dalle vie cittadine!

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_finestra_storia_1948_addio.asp?IDCategoria=772&IDCatSW=
e qualche foto:





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Io la sera del 6 sarò lì.....se non lo aprono lo si occupa. Non scherzo.
Tornando al Petruzzelli, sono sicuro che una volta che saranno pronte anche tutte le autorizzazioni dei vigili del fuoco, Bondi si inventerà qualcos'altro per ritardare ulteriormente l'apertura. Per esempio il fatto che tra la fondazione e i Messeni Nemagna non c'è ancora l'accordo.
Bah, secondo me abbiamo perso di vista l'interesse del cittadino.

Che il Petruzzelli riapra il 6 dicembre, per poi chiudere il giorno dopo a causa di autorizzazioni mancanti e problemi di gestione, è interesse di una parte politica.

Che l'apertura venga rimandata a data da destinarsi, magari il più tardi possibile, è interesse di un'altra parte politica (fra l'altro a livello nazionale, perchè a livello locale Di Cagno Abbrescia uscirà parecchio danneggiato dalla vicenda).

L'interesse del cittadino è invece che il Petruzzelli venga inaugurato e ricominci a funzionare il prima possibile.
Per far questo, se da una parte è bene incalzare il poetastro Bondi e non lasciare che le cose vengano rimandate all'infinito, è anche inutile fossilizzarsi sul 6 dicembre.
Il 6 dicembre non ci saranno le autorizzazioni dei vigili del fuoco; il 6 dicembre la fondazione Petruzzelli non avrà alcun ruolo nella gestione del teatro, e questo non per colpa di Bondi, ma della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l'esproprio fatto per decreto, e con esso anche le nuove norme che regolavano la gestione del teatro.

Occupare il Petruzzelli? Anche come provocazione, ha tanto il sapore di strumentalizzazione pilotata.
Ma su, ragazzi...
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^^ Se si tratta di aspettare appena due mesi, durante i quali si potranno risolvere i problemi dei collaudi e della gestione, allora le polemiche non hanno più senso.
Si stabilisca una nuova data alla quale il teatro potrà riaprire in tutto e per tutto e finiamola qui.

Il Petruzzelli è stato inaugurato il 14 febbraio 1903: se si riesce ad accordarsi con Bondi per il 14 febbraio 2009, che è pure il giorno di san Valentino, si potrebbe creare un evento dal forte impatto mediatico, e al quale avrebbero contrbuito entrambi gli schieramenti.

Tutti contenti, ora si diano una mossa.
Non mi piacciono tutti quei palazzoni che soffocano il Petruzzelli
dove?? :shocked:
^^ L'acustica è incredibile, il teatro una meraviglia.
Appena rimuoveranno quel ridicolo cartiglio per ripristinare la data di fondazione, sarà perfetto.
Andateci!
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