...me le ha fatte recapitare questa mattina il caro Emiliano scrivendo:"ecco le chiavi del Petruzzelli! mi fido di te, custodiscile!!"....
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Grande Micheloneeeeeeeeeee :nuts:
Finalmente ragazzi si torna a respirare profumo di cultura e di grande arte! :banana:Petruzzelli, a fine mese il primo concerto
Ora che il teatro Petruzzelli c´è si può parlare di contenuti. E dunque della sua riapertura. Accetta di farlo in sindaco Michele Emiliano, presidente della Fondazione lirico sinfonica, l´ente che ha preso in consegna il teatro e ne curerà la gestione. «Stiamo lavorando per inaugurare il Petruzzelli - annuncia - con un concerto sinfonico. L´obiettivo è realizzarlo a fine settembre, o non più tardi agli inizi di ottobre. Il tutto nel clima più sereno possibile, perché vogliamo che quella serata coincida con un grande atto di riconciliazione con l´arte e la bellezza».
Archiviata l´ipotesi di un concerto a sorpresa già sabato prossimo, che aveva sfiorato Emiliano e il suo staff lunedì a margine del passaggio di consegne del politeama, sembra che per il concerto inaugurale, raggiunta ieri la tregua con la Provincia, possano essere coinvolti la stessa orchestra sinfonica barese, insieme con il coro della Fondazione, sotto la guida però di un grande maestro. Se non di una giovane rivelazione internazionale come il quarantenne barese Fabio Mastrangelo che, già assistente e sostituto di due giganti come Yuri Termirkanov e Valeri Gerghiev, il primo direttore d´orchestra italiano a guidare un teatro di stato russo, a Iekaterinburg.
Ma c´è anche un´altra data in agenda al Petruzzelli, il 23 ottobre. «È nel finalmente nostro teatro che la Fondazione - anticipa Emiliano - metterà in scena l´opera Sogno di una notte di mezza estate di Benjamin Britten». In un allestimento firmato da Daniele Abbado, regista non nuovo alle collaborazioni con l´ente lirico barese che peraltro già nel 1991, proprio al Petruzzelli, curò la regia di Golem, lo spettacolo che ha rivelato Moni Ovadia.
Mentre un grande ritorno sarà quello del violinista Uto Ughi che, in concerto con i Filarmonici di Roma, riprenderà al Petruzzelli il filo di una storia interrotta dal rogo del ´91. Quell´anno Ughi avrebbe dovuto inaugurare l´allora stagione della Camerata musicale barese proprio al politeama, potrà farlo oggi, diciotto anni dopo, il 30 ottobre nel Petruzzelli ritrovato. «Abbiamo già raccolto la disponibilità della Fondazione» dice Rocco De Venuto, direttore della Camerata: «Auspichiamo anzi di poter tornare al politeama con gli eventi più significativi del nostro cartellone, così com´è accaduto fino al ´91».
Nel frattempo la Fondazione, il cui consiglio di amministrazione si riunirà oggi, all´ordine del giorno la presa in consegna del Petruzzelli, lavorerà per mettere a segno la stagione 2009/2010, l´inaugurazione attesa per il 6 dicembre. A precederla, invece, sarà, in data ancora in via di definizione, il gran galà di danza con l´étoile Eleonora Abbagnato.
Ma alla scoperta del Petruzzelli si potrà andare molto presto. «Nei prossimi giorni la Fondazione - aggiunge Emiliano - informerà le scuole della possibilità di effettuare visite guidate al teatro. Saranno delle "visite concerto" che, realizzate in collaborazione con il Conservatorio, prevederanno anche brevi recital musicali. Un modo concreto per cominciare a costruire il pubblico di domani».
Ed è notizia di ieri che la giunta regionale, in sede di variazioni di bilancio, ha stanziato un contributo straordinario di 200mila euro per gli eventi di apertura del Petruzzelli. «Perché è un fatto epocale che - ha detto il presidente Nichi Vendola - quello che è stato un rudere per un decennio, in pochissimo tempo, e grazie a una sinergia fra Comune e Regione, sia diventato un teatro bellissimo e un polmone di cultura». Un polmone che adesso chiede di respirare aprendo alla città.
http://bari.repubblica.it/dettaglio/porte-aperte-al-petruzzelli-visite-guidate-tra-15-giorni/1716962Porte aperte al Petruzzelli, visite guidate tra 15 giorni
Un paio di settimane al massimo e il teatro Petruzzelli spalancherà le sue porte alla città per le visite guidate. Ad assicurarlo ieri è stato il sovrintendente Giandomenico Vaccari, al termine dei lavori del consiglio di amministrazione della Fondazione lirico sinfonica che ha ratificato la presa in consegna del teatro. Ed è ripreso anche il dialogo tra la Fondazione e il socio privato Domenico Di Paola che ieri, su invito del presidente Emiliano, ha partecipato al cda che, domenica, tornerà a riunirsi per definire gli eventi per la riapertura
di Antonio Di GIacomo
Quanto tempo Bari dovrà aspettare ancora prima di varcare le soglie del Petruzzelli? «Entro due settimane, non più tardi, le porte del teatro si spalancheranno alla città». Ad assicurarlo, ieri al termine del consiglio di amministrazione della Fondazione lirico sinfonica, è il sovrintendente Giandomenico Vaccari. «Stiamo aspettando in realtà la riapertura delle scuole e, nel frattempo, mettendo a punto la macchina organizzativa per le visite guidate che, naturalmente, non saranno comunque destinate solo agli studenti». Una tempistica comprensibile alla luce del fatto che il teatro è stato consegnato alla Fondazione appena lunedì e soprattutto che, soltanto ieri, il cda ne ha formalmente ratificato la presa in consegna.
"Questione ancora di poco e - promette Vaccari - questo teatro non sarà solo il luogo dell´arte e del bello, ma la grande casa della Puglia". E soddisfatto, al termine dei lavori del consiglio, si dice il sindaco Michele Emiliano, presidente della Fondazione. Ancora di più alla luce della partecipazione al cda del socio privato Domenico Di Paola, che lunedì scorso aveva annunciato un atto di recesso dall´ente lirico. Pace fatta? "Il suo problema era la mancanza del Petruzzelli, ma adesso finalmente il teatro c'è". La conferma dal diretto interessato: "Il presidente Emiliano mi ha chiesto di partecipare al cda ed è stato un invito che ho ritenuto doveroso accettare, visto che, di fatto, è di un´apertura verso le mie istanze che si parla".
E gli eventi inaugurali per il Petruzzelli? Il sindaco ribadisce la tabella di marcia annunciata ieri a Repubblica: un grande concerto sinfonico a fine settembre, il Sogno di una notte di mezza estate di Britten il 23 ottobre, il galà di danza con Eleonora Abbagnato e l´inaugurazione della nuova stagione della Fondazione per il 6 dicembre. "Stiamo pensando a una grande produzione internazionale, ma per discutere più in dettaglio dei programmi torneremo a riunirci domenica prossima".
Nel frattempo il sovrintendente Vaccari e il suo staff effettueranno le ricognizioni dovute per mettere sul campo una serie di opzioni possibili, il che vuol dire in termini pratici conciliare i progetti potenziali con le disponibilità degli artisti da coinvolgere. Quanto alla stagione lirico sinfonica che verrà Vaccari annuncia che "è pronta, in linea di massima, già per l´80 per cento".
L'ipotesi più realistica è quindi che, già all´inizio della prossima settimana, possano essere noti più in dettaglio gli eventi per l'apertura. Quanto all'opera che potrebbe andare in scena il 6 dicembre ad oggi sembrerebbero due le opzioni, suffragate solo da indiscrezioni tuttavia e da nessuna conferma, viste le bocche cucite del presidente Emiliano e del sovrintendente Vaccari.
Si parlerebbe così di un monumentale allestimento dell´Aida di Verdi, se non della Turandot pucciniana rivista da Roberto De Simone, andata in scena in forma semiscenica in primavera allo spazio 7 della Fiera del Levante e mai vista quindi nell´allestimento pensato proprio per il Petruzzelli.
Petruzzelli, prova d'orchestra nel teatro rinato
Petruzzelli, ore 10. L’orchestra sinfonica della Provincia è giù nel golfo mistico. I musicisti entrano rapidamente, cercano la posizione, parlottano a bassa voce come a non voler turbare il clima dell’attesa. E’ la prima volta che la musica torna padrona all’interno del teatro ricostruito. Non ci sono «oooh» stupiti né rancori in sospeso, siamo qui alla ricerca del suono, per capire come e quanto funzionerà acusticamente la nuova cupola, se questo stravagante pastiche un po’ all’italiana, un po’ alla francese, un po’ alla come viene viene, molto alla barese, avrà il tocco divino del dio della melodia.
Tocca al maestro Renato Palumbo metterci l’orecchio, la passione, l’emozione. E’ a Bari per dirigere Tosca, che debutta il 21 al Piccinni, è lui a guidare l’ensemble, insieme al suo assistente Giuseppe Lamalfa, è lui che va a «provocare» i musicisti che affilano le armi. Uno dopo l’altro, ecco poche note, un accenno del Bolero di Ravel, una citazione di Pierino e il lupo di Prokofiev. Il maestro si sposta nella sala, cerca l’angolo perfetto, chiede un suono più morbido, si allontana ancora seguendo il ferro di cavallo: «Non corre, il suono non corre sul ferro di cavallo», sussurra. Nervoso come un padre in sala d’attesa al reparto maternità, il sovrintendente Giandomenico Vaccari non riesce a star seduto in platea, respira profondo e va in piedi sul fondo della sala: «A me piaceva anche l’acustica della vecchia sala, questa mi coglie quasi impreparato nell’emozione della musica che torna a riempire ogni volume».
Enorme, il teatro è enorme e illuminato. Qualcuno, cantanti e musicisti, si allontana e sale su fin sopra il terz’ordine, il quart’ordine, a godersi la musica che sale, a cercare di capire come «suona» l’anfiteatro deserto. «Il posto migliore per godersi questo teatro. Anzi, l’unico teatro che ha un terz’ordine», sorride Vaccari.
Certo, con il pubblico a riempire platea e palchi, la timbrica cambia sempre aspetto. Così, vuoto e lucente, con i materiali intatti senza la patina del tempo, i legni che sembrano specchi, il Petruzzelli ha un suono modernissimo, se possiamo usare un termine appena stravagante. Una dinamica fluida e molto reattiva, il suono sembra cavalcare un’onda, va sul fondo e non torna mai indietro. Come serve che sia. La buca restituisce ogni palpito dell’orchestra, ogni pulsione, persino troppo: non ci saranno trucchi laggiù, il politeama rende anche i sospiri.
Palumbo è un direttore con la passione del canto. Chiede a Domenico Colaianni di salire sul palco, di giocare con alcuni dei duetti e delle formidabili arie di Tosca. Eccolo, il cantante barese calarsi nei panni del sacrestano che, in Sant’Andrea della Valle, rimette a posto gli attrezzi da pittore di Cavaradossi («...e sempre lava...»), poi s’arrischia dignitosissimamente, da basso-baritono qual è, nella «Recondita armonia» da tenore del cavaliere amato da Tosca. Il palcoscenico del Petruzzelli ha un’inclinazione come non se ne vedono più, scende verso la platea come la voce che invade il teatro, la prende d’impatto come l’atmosfera quasi mistica che pervade la grande sala.
Un breve break per il caffè, poi si riprende. Palumbo è al suo posto e dirige l’orchestra quasi un’intera versione dell’opera, suggerendo con la sua voce i temi del cantato. Sembra chiudersi un cerchio, la musica è di nuovo padrona della scena del Petruzzelli e si prepara a prenderne possesso materialmente. Mentre i tecnici della Fondazione stanno già lavorando alle scena del Sogno di una notte di mezza estate di Britten in funzione Petruzzelli (probabile debutto il 25 ottobre), si fa strada l’ipotesi di un’inaugurazione sinfonica. Tempi stretti tra Tosca e Sogno, diciamo non oltre il 30 settembre, massimo il 1° ottobre. Sul podio, Palumbo a dirigere orchestra e coro baresi in un concerto fortemente verdiano.
“Il Petruzzelli dev’essere bianco rosso!” sottolinea Filippo Melchiorre, tra i promotori nella mattinata di ieri del sopralluogo della commissione cultura guidata da Luigi Fuiano
Teatro Petruzzelli: tutto pronto per l’inaugurazione
E’ tornato agli antichi splendori, ora si attende la libera fruizione dei baresi
di Claudia Attolico
Diciotto anni di silenzio, quel colore sbiadito, un cumulo di macerie. Diciotto lunghi anni durante i quali la cittadinanza barese non ha potuto usufruire di una delle sue più spettacolari perle architettoniche. Il teatro Petruzzelli è rimasto nei ricordi di ogni barese, e presto sarà restituito alla città, tra gli antichi splendori e i progetti innovativi. Nella mattinata di ieri la Commissione Cultura composta da alcuni consiglieri comunali ha effettuato un sopralluogo nel teatro per verificare lo stato dei lavori: ormai è quasi tutto pronto. La data di inaugurazione non è ancora nota, ma le luci, l’atmosfera, gli odori…beh, quelli non sono mai spariti.
Ci sono voluti anni per portare a termine la ristrutturazione, anni di migliorie ed impegno. Oggi tutto, dal velluto delle poltrone al parquet, è stato concepito per avere un effetto irripetibile. L’acustica è perfetta ovunque, dai posti in platea fino al terzo e quarto ordine. Diciotto posti a sedere nel palco reale, che ha conservato il suo originario sfarzo, e dal quale la visuale è assolutamente perfetta. Rigide misure di sicurezza applicate ovunque, dalle ringhiere protettive sui palchi del quarto ordine, alle telecamere disseminate in ogni dove.
Unico cambiamento è l’affresco sulla cupola ad opera dell’ Armenise, che non c’è più. In seguito all’incendio infatti l’affresco è andato completamente distrutto, e la ricostruzione sarebbe stata un falso. La Fondazione però ha pensato anche a questo. Durante il sopralluogo è stato proiettato sulla cupola un filmato di circa sette minuti nel quale, attraverso suggestive immagini di costellazioni, angeli, valorosi condottieri e lingue di fuoco, viene infine riprodotto l’affresco originale.
“In questo teatro non devono esserci né destra né sinistra, nessuno schieramento politico. – afferma entusiasta Filippo Melchiorre, vicepresidente della commissione cultura in quota Pdl – Il Petruzzelli dev’essere bianco rosso! Vogliamo che questo diventi spazio d’incontro e comunicazione. I cittadini baresi meritano di poter tornare quanto prima a godere del loro teatro. Non sarà più un teatro di consumazione, aperto solo in occasione di grandi eventi, ma di produzione, disponibile ogni giorno”. Ecco una delle più grandi novità: la volontà di renderlo uno spazio aperto a tutti, fruibile in ogni momento e a chiunque. Un luogo di studio e di lavoro, di ritrovo e di scambio.
In corso di ristrutturazione anche l’edificio adiacente al teatro: l’antico circolo unione. Alcune stanze però sono ancora da sgomberare: mobili, quadri, suppellettili giacciono tutt’ora ammucchiati. “Queste stanze – precisa Sciacovelli, membro della Commissione - saranno adibite ad uffici e locali a servizio della Fondazione.”
Tutto pronto insomma per la prova generale. Dopo gli immensi sacrifici, gli strumentali intoppi politici e burocratici, e le strenue lotte il Petruzzelli sta per essere restituito ai baresi. Come si suol dire, ‘per aspera ad astra‘
http://corrieredelmezzogiorno.corri...e-vaccari-ideali-le-prove-1601803389870.shtmlIl teatro dei baresi
Petruzzelli, la Fondazione reclama i saloni dell’Unione.
Vaccari: ideali per le prove
Liberi dal 2006, fruttano 40mila euro. Riapre Dona Flor
Il Circolo dell'Unione
BARI — Il teatro c’è. E vuole allargarsi almeno al Circolo Unione. L’intenzione, già espe*rita ma poi frustrata dall’annul*lamento dell’esproprio, è tor*nata a galla ieri, durante il so*pralluogo al Petruzzelli della commissione Cultura del Co*mune.
Il presidente Luigi Fuia*no (Pd) l’ha detto in modo chiaro: «Abbiamo rispetto per la tradizione del circolo, ma quegli spazi sono funzionali a un teatro che voglia essere di produzione» Sale prove, am*bienti per l’Accademia di dan*za, le destinazioni più probabi*li. Apre al dialogo il vicepresi*dente della stessa commissio*ne, Filippo Melchiorre (Pdl). «Il circolo è un pezzo di storia barese, va trovata una giusta composizione tra gli interessi e le esigenze di tutti». L’Unione è nato nel 1900. Ha rappresentato un punto di approdo naturale per la bor*ghesia della città fino a quan*do il suo primato non è stato scalfito dalla Vela. Conta anco*ra circa 700 soci e, a parte un periodo immediatamente suc*cessivo all’incendio quando dubbi sulla tenuta statica l’han*no costretto al trasloco, ha sempre occupato i locali atti*gui al teatro. Fino all’esproprio del 2006 che interessava anche l’Unione. Cominciati i lavori, l’Unione si è spostato nel Kur*saal Santalucia.
Annullato l’esproprio anche i lavori di ri*strutturazione in corso nel cir*colo sono stati lasciati a metà, ma i locali sono rimasti vuoti. L’intenzione della fondazio*ne, non taciuta neppure dal so*printendente Giandomenico Vaccari, è quella di restituire una funzione servente agli am*bienti e di ripristinare il colle*gamento interno con il teatro. La decisione a chi spetta? La questione è complicata: al mo*mento la famiglia non è rien*trata in possesso dell’immobi*le (per via della contesa aperta dal ministero sulle spese di ri*costruzione) ma resta proprie*taria, il Comune è invece il cu*stode. L’Unione pagava oltre 40mila euro l’anno di affitto: su che base i Messeni Nema*gna dovrebbero rinunciare alla rendita? Solo un indennizzo e un nuovo esproprio sisteme*rebbero la questione sotto il profilo formale. Sotto quello sostanziale, invece, la fondazio*ne ha già accesso a tutti i locali attigui al teatro. Tutti tranne quelli del Dona Flor: il ristorante che si affac*cia su via Cognetti è sempre nella disponibilità dei tre soci inquilini della famiglia.
«Ria*priremo a breve, già ai primi di ottobre», rivela Vincenzo Lo*priore. Un ristorante chic, pe*rò, è ritenuto un perfetto com*pletamento del rinato teatro e quindi non sarebbe esposto al rischio di «sfratto». Proprio i proprietari del Dona Flor, tra l’altro, hanno presentato una manifestazione di interesse a occuparsi anche del bar nel foyer del teatro. Ieri i consiglieri della com*missione hanno espresso una*nime apprezzamento per la ri*costruzione del teatro. «Speria*mo che torni presto a vivere», ha dichiarato Melchiorre. In an*teprima ai consiglieri è stato mostrato il filmato di sei minu*ti, proiettato sulla cupola, che introdurrà ogni spettacolo: le immagini dell’affresco di Raffa*ele Armenise andato perduto nell’incendio, montate sulle note di un’aria della Norma (ul*tima opera rappresentata) in*terpretata da Maria Callas.
Adriana Logroscino
24 settembre 2009
Petruzzelli: oggi la data dell'inaugurazione (ma senza Berlusconi)
di Antonella Fanizzi
BARI - Il Petruzzelli viene restituito alla città. Saranno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto a presenziare alla cerimonia di inaugurazione fissata per i primi giorni di ottobre. La data si conoscerà questa mattina, al termine dell’incontro fra il sindaco e presidente della Fondazione Michele Emiliano e il capo del governo della Provincia, Francesco Schittulli:vertice alle 9 in via Spalato.
Palazzo Chigi dà il via libera all’apertura del politeama. A dare la notizia è proprio Schittulli, che ieri a Roma, insieme al vicepresidente e assessore provinciale alla Cultura Nuccio Altieri, ha avuto una serie di colloqui con il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi e con altri esponenti del Governo. «Mi sono fatto portavoce - racconta Schittulli - del valore di riaprire il teatro in tempi brevi. Contrasti e polemiche devono essere messi da parte affinchè i cittadini di Bari, della Puglia e del Mezzogiorno possano tornare ad ascoltare la musica e ad applaudire gli artisti di fama internazionale».
Il presidente della Provincia è pronto a fare la sua parte affinchè l’inaugurazione sia memorabile e a posticipare le decisioni in merito alla gestione del teatro e alla rappresentanza dell’ente all’interno del consiglio di amministrazione della Fondazione a dopo il taglio del nastro. «È il momento di far festa - dice -. Sono passati diciotto anni di silenzio. Ora a risuonare sarà la musica».
Il programma sarà messo a punto questa mattina con Emiliano, che è in possesso delle chiavi dal 7 settembre. Si pensa all’esibizione dell’Orchestra della Provincia con il coro che potrebbe intonare l’«Inno alla gioia» di Beethoven (lo prova da giorni), così come suggerito dal ministro Bondi. Si annunciano sorprese.
Schittulli si appunta la medaglia di mediatore: «La ricostruzione dalle ceneri è completa. Il Governo ha espresso massima disponibilità. Tocca alle istituzioni locali portare a termine l’opera».
25 Settembre 2009