
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:












Foto di oggi del teatro quasi ultimato:Petruzzelli, via le impalcature, riecco il teatro dei pugliesi
BARI - Giorno dopo giorno viene liberato dalle impalcature che lo avvolgono, e da oggi anche la parte superiore della facciata, con il gruppo scultoreo bianco che sovrasta il fastigio, è tornata visibile. Raffigura Apollo che incorona Musica, ai lati estremi ci sono due grifoni, un pò il simbolo del teatro, quella parte che ha resistito mentre le fiamme divoravano tutto alle sue spalle.
A pochi giorni dal 17/o anniversario dell’incendio che nella notte del 27 ottobre 1991 trasformò il teatro in un cratere vuoto, e a poco più di un mese dal giorno fissato per la riapertura, il Petruzzelli torna a mostrarsi a piccole dosi alla città ripresentandosi esattamente come i baresi lo ricordano, mura rosso mattone all’esterno, stucchi bianchi e decori d’oro all’interno. Quello che riappare è il teatro di una volta, gli stucchi e gli ori ricostituiti esattamente come erano sulla base del progetto originale e dei pochi frammenti che sopravvissero al rogo.
L'effetto è di un involucro che rispetta la tradizione del teatro inaugurato nel 1903, ma con un cuore moderno e un apparato tecnologico che ne governerà la vita a cominciare dai sistemi antincendio.
Attraversando il foyer che è stata la prima parte ricostruita e restaurata, e già da tempo usata anche per mostre e incontri, si entra nella platea che solo fino a qualche mese fa era ancora un buco contornato dallo scheletro dei palchi. Ora il parquet è montato, i decori sulle pareti e su tutti gli ordini di palchi, fino al loggione, sono completi, le luci in ottone e cristalli sono già montate. All’interno dei palchi le pareti vengono rivestite dai tessuti realizzati a Venezia da Rubelli, che su un fondo rosso riproducono con ricami un decoro che fu scoperto dopo l’incendio, svelato dalla carta da parati bruciata. A giorni saranno montati i cuscini poggia-gomiti e le mantovane in velluto, e in platea le poltroncine, 420 circa, anche queste in velluto rosso, realizzate da Frau.
Particolare attenzione è stata posta all’acustica. Il parquet in iroko della platea è sospeso: farà da cassa armonica e consentirà il passaggio dell’impianto di aerazione che sarà sotto ogni poltrona, e di quello antincendio. La cupola (rivestita in zinco all’esterno) è in legno lamellare ed è stata ricoperta da uno speciale intonaco fonoassorbente. Non vi saranno riprodotti gli originari affreschi del pittore Armenise, proprio per evitare che la pittura riduca l’effetto dell’intonaco.
In tutto, il teatro avrà 1.482 posti, otto per disabili. Il golfo mistico, che si alza a livello della platea in modo modulare a seconda delle necessità, ha altri 40 posti. Dietro il sipario tagliafuoco che gli operai stanno finendo di montare, si apre il mondo degli artisti: 12 camerini in cui si stanno già montando gli specchi, due cameroni per le comparse e una sartoria. Il cantiere è ancora in fermento, ma ormai alle battute conclusive: ad inaugurare il 6 dicembre sarà Zubin Mehta.











