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BOLZANO

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BOLZANO




ho pensato di aprire questo 3D per lasciare microinfo quando mi sopraggiungono all'orecchio :)

cmq vi invito a visitare i siti linkati nella mia signature ;)

iniziamo con un paio di notizie riguardanti il mondo del calcio e della ricerca

NUOVO STADIO

Si avvicina sempre di più il Centro Sportivo dell’FC Südtirol

21.10.2008 - Continua a grande ritmo il lavoro dell’FC Südtirol-Alto Adige per lo sviluppo di un proprio centro sportivo. Recentemente si è svolto un incontro con il Comune di Laives, durante il quale sono stati discussi i prossimi interventi per la realizzazione del progetto. Nelle prossime settimane verrà fatta una perizia geologica ed elaborato un piano di finanziamento dettagliato. Inoltre verrà formato un gruppo di lavoro composta da tecnici, che programmerà e seguirà il progetto.

Nel frattempo il Comune di Laives ha approvato uno studio di fattibilità. È noto, che la Giunta Provinciale ha deliberato il 27 novembre 2007 un contributo di 11 milioni di euro per la costruzione dello Stadio e del Centro d’Allenamento. Il via definitivo al progetto è stato dato dal Consiglio Provinciale il 30 maggio 2008. „Per il movimento calcistico altoatesino, la realizzazione del Centro d’Allenamento per la società guida della nostra provincia, l’FC Südtirol, è di grandissima importanza” afferma il capogruppo della SVP in Consiglio Provinciale Walter Baumgartner. „Da anni l’FCS svolge un ottimo lavoro nel settore giovanile e con questa struttura potrà lavorare ancora più professionalmente. Molti giovani, che provengono da altre società altoatesine, i tecnici e gli accompagnatori potranno poi portare queste esperienze ai loro colleghi nelle società d’origine“, conclude Baumgartner.

Anche il Presidente Werner Seeber è entusiasta delle future prospettive offerte dalla nuova struttura dell’FC Südtirol. “Con la realizzazione del nuovo Centro inizia per la nostra società una nuova era. Lo Stadio ed il Centro d’Allenamento risolvono i nostri problemi logistici e finalmente si potrà lavorare in modo molto più professionale. Ringrazio il Presidente della Giunta Provinciale Luis Durnwalder e gli Assessori, per averci dato questa possibilità. Un grazie particolare va a Walter Baumgartner, nostro tifoso, che ci ha sempre sostenuto e si è sempre impegnato per questo progetto.“

Anche il Vice-Presidente e Socio di Maggioranza Hans Krapf si é detto felice, di avere a disposizione un proprio stadio e propri campi. „Il nostro obiettivo è quello di creare una struttura, dove possiamo allenare i nostri giovani talenti. Inoltre vogliamo offrire ai nostri tifosi la possibilità di vedere partite ad altissimo livello. Se tutto fila liscio, l’FC Südtirol potrebbe già inaugurare la nuova sede alla fine del 2010“, spera Krapf.

dal sito www.fc-suedtirol.com
sull'alto Adige di oggi invece si dicono cose ancora più interessanti... :)

riassumendo: l'EURAC (vedasi foto), centro di ricerche altoatesino, ha bisogno di nuovi spazi e fa gola la zona sportiva adiacente.. ovvero quella del vecchio stadio Druso (vedasi foto) che se entro il 2010 verrà spostato nella vicina e ridente cittadina di Laives lascerebbe parecchi ettari a disposizione ... :)

EURAC

Stadio Druso
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La questione Altotesina e di bolzano è assai complessa e vale la pena essere analizzata e discussa attentamente...

Vi consiglio questo Blog interessantissimo:

SegnaVia - Blog per un altro SudTirolo
http://segnavia.wordpress.com/
NUOVO CARCERE - se ne comincia a parlare seriamente..

per intanto vi lascio questo vecchio e pungente articolo del 2003 :)

Carcere di Bolzano


Che il carcere di Bolzano sia tra i peggiori d'Italia, è risaputo. Che i detenuti e gli operatori carcerari, siano costretti a vivere o lavorare in un ambiente obsoleto, indecente e malsano, è vergognoso.Lo asserisce il presidente dell'Associazione Cculturale Atesina GianfrancoPonte .Da decenni si parla della costruzione di un nuovo carcere, senza mai giungere ad una soluzione soddisfacente, accampando le più svariate motivazioni e riserve.
Ora che, finalmente, le Istituzioni preposte hanno individuato un sito, di loro proprietà, per edificare il nuovo carcere, arriva puntuale il NIET del presidente della giunta provinciale, e ci lascia perplessi. In tutte le parti d'Italia e del mondo, le carceri, si costruiscono in periferia, od almeno in zone poco frequentate, per ragioni di sicurezza e non si capisce perché solo a Bolzano si debbano costruire in siti nelle vicinanze del tribunale, guarda caso, nel centro cittadino. Boh!
La ragione, a nostro avviso c'è, e viene identificata sui progetti che il comune d'Appiano aveva su quell'area, che tra qualche tempo sarebbe diventata proprietà provinciale.
Seconda motivazione, a nostro avviso, è che nessuno vuole un carcere nelle vicinanze della propria abitazione, e giustamente anche i cittadini d'Appiano. Allora non si capisce perché, solo Bolzano debba accettarlo, e debba essere i luogo d'accentramento di tutti i disagi vedi:incenerimento rifiuti solidi urbani di tutta la provincia con tutto l'inquinamento che ne consegue, e non è poco. (Il promesso inceneritore di Brunico non si fa più, e sappiamo anche il perché);l'accentramento di tutti gli uffici nella città con traffico ed inquinamento dovuto al traffico pendolare; l'assorbimento dei rifiuti pendolari con aggravio sui costi dei residenti, ecc., ecc., ecc.
Ci si chiede anche perché, solo i comuni di Bolzano, Laives e Vadena, sono obbligati ad assorbire tutte le cose negative che gli altri comuni della provincia rifiutano di ospitare.
I maligni dicono; perché la maggioranza degli abitanti è di lingua italiana, sarà vero?
Complimenti amxtopgun, era ora che si facesse un 3d su Bolzano e quanti bei progetti, ho pure visto su Casaclima la nuova camera di commercio ... stupenda.
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Nuova camera di commercio Bolzano



da dietro..



così a vista può sembrare un semplice scatolone di vetro ma, dentro è davvero speciale... vi invito a leggere la rivista casaclima che ho postato nello skybar ..cmq il link è questo: Numero 1
gli hanno dedicato anche la copertina :)
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semplice, pulita e bellissima...quel cubo di vetro come camera di commercio proprio mi piace!
Idrogeno: il primo distributore a Bolzano Sud

Si moltiplicano le buone notizie sul versante dell'idrogeno. Nel 2009 sarà operativo la prima stazione di servizio a idrogeno in provincia di Bolzano. La stazione multiservizi è situata nei pressi di Bolzano sud ed erogherà idrogeno prodotto da impianti solari ed eolici posti nelle vicinanze. L'investimento ha un costo di circa 4 milioni di euro ed è portato avanti da Alpen Gas. Oltre all'idrogeno gli automobilisti potranno far rifornimento di benzina, gas, diesel, come una qualsiasi stazione multicarburante. Iniziative come quella appena descritta sono particolarmente importanti nell'attuale fase di passaggio dall'era del petrolio all'era dell'idrogeno. Nelle vicinanze della stazione di servizio sarà inoltre realizzata una centrale di produzione dell'idrogeno da parte della Provincia autonoma di Bolzano. Se la rete distributiva finora è stato uno degli ostacoli determinanti alla mancata commercializzazione e sviluppo dei primi veicoli a idrogeno, dal 2009 le case automobilistiche avranno una scusa in meno.


La stazione di servizio sarà basata sulla logica del multicarburante: benzina, diesel, gas e infine idrogeno. L'idrogeno sarà prodotto mediante impianti eolici e solari garantendo così il bilancio energetico e ambientale positivo. La stazione di servizio sarà completata entro i primi mesi del 2009. L'intero impianto ha un costo stimato di circa 4 milioni di euro. Nelle vicinanze della stazione di servizio sarà inoltre realizzata una centrale di produzione dell'idrogeno da parte della Provincia autonoma di Bolzano. Oltre al rifornimento di idrogeno le automobili potranno fare normalmente il pieno di benzina, diesel, gpl o metano. Finora la rete distributiva è stata la scusa per non mettere in commercio i primi prototipi di automobili a idrogeno. Dal prossimo anno ci sarà, seppure minima... speriamo quindi di vedere sui listini di vendita anche le prime automobili a idrogeno. Del resto siamo già alla fine del primo decennio del secolo.


08.10.08

www.ecoage.it
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Fri-El Seapower di Bolzano investe nel mare siciliano

Energia del mare, il progetto italiano parte tra Scilla e Cariddi

VILLA SAN GIOVANNI (RC)- L'idea arriva dalla cima dello Stivale, più precisamente da Bolzano. La ricerca è stata sviluppata dall'università Federico II di Napoli. Il primo prototipo è stato messo nelle acque tra Scilla e Cariddi lunedì 27 ottobre, con grande soddisfazione dei politici locali che vogliono fare di quel tratto di mare «un laboratorio a cielo aperto». La nuova tecnologia per produrre energia elettrica sfruttando le correnti marine attraversa tutta Italia e promette di valicarne i confini nazionali. «Quella di oggi è la prima sperimentazione - spiega Josef Gostner, presidente di Fri-El Seapower, controllata di Fri-El Green Power, azienda di Bolzano attiva nelle rinnovabili (idroelettrico, eolico e biomasse) da quindici anni - entro fine novembre installeremo nelle acque dello Stretto di Messina il primo impianto connesso dalla rete con una potenza di 20 kw. L'estate prossima arriveremo a 500 kw». L'azienda altoatesina è la numeo due in Italia per l'eolico con una produzione di 1Twh. Circa un anno fa stava per quotarsi in Borsa, ma la crisi dei mutui subprime americani ha suggerito al management di aspettare. Da qualche mese è diventata partner di Rwe Innogy Italia, distaccamento italiano di Rwe Innogy, uno dei leader mondiale nelle rinnovabili.

La potenza del mare. La ricerca - durata due anni e mezzo - è stata realizzata dal team di Domenico Coiro, ingegnere e coordinatore del gruppo di ricerca Adag del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale dell'Università «Federico II» di Napoli che non è nuovo ad attività del genere. Già dal 2001 ha lavorato al progetto Kobold, la prima turbina marina installata nello Stretto (attualmente in uso) che ora ha ricevuto commissioni nelle Filippine e Indonesia. «L'energia del mare ha potenzialità enormi - spiega Coiro - soltanto in Europa può arrivare a 50 Twh e fornire corrente a 12 milioni di case». Per adesso le applicazioni di questo tipo di fonte rinnovabile sono ancora a cavallo tra ricerca, prototipo e applicazione commerciale: poche settimane fa, con un ritardo di un anno causato da problemi tecnici, è stato avviato un grosso progetto a cinque chilometri dalle coste di Aguçadoura, nel nord del Portogallo. Ne esistono anche in Scozia e in Galles.

La tecnologia di Fri-El Seapower. Vista dalla superficie la struttura assomiglia ad una piccola imbarcazione che si porta dietro una miriade di boe. Vista da sotto il pelo dell'acqua l'architettura tecnologica è più evidente: le "boe", ovvero una serie di tubi orizzontali snodabili e modulari disposti a intervalli regolari, servono per sostenere alcune turbine. Le turbine, mosse dal passaggio dell'acqua o dalle maree, sono collegate ad un unico albero motore. La fila di tubi orizzontali è collegata in modo da trasmettere la potenza ai generatori elettrici situati sulla struttura galleggiante. Tutte le componenti elettriche sono sopra il pelo dell'acqua e permettono al sistema di allinearsi a seconda di come si muovono le correnti. L'energia elettrica prodotta arriva al sistema elettrico del Paese grazie a un cavo elettrico sottomarino. L'impianto che verrà installata nelle acque dello Stretto di Messina l'estate prossima è un prototipo da 500 kW, costituito da una nave e da 4 filari allineati, ognuno dei quali avrà 5 turbine dal diametro di 4 metri per un totale di 20 turbine. La corrente, in quel punto, raggiunge punte di 2,5 metri al secondo. Ecco perché sotto l'imbarcazione è presente un'altra turbina, di dimensioni maggiori, in grado di sfruttare meglio l'energia cinetica. «Il Mediterraneo è un banco di prova – continua Gostner – la parte più rilevante del nostro progetto troverà espressione nelle acque dell'Oceano, che permettono una maggiore produzione energetica». I contatti con diversi partner stranieri sono già in corso.

Il futuro è a idrogeno. Qui il progetto è decisamente ambizioso (e per il momento lontano dall'applicazione). Nel caso in cui la struttura sia disposta fino a un massimo di 300 chilometri da riva, vale il sistema appena descritto. Oltre quella distanza il passaggio di corrente dal mare alla terraferma non è così semplice. Visto in prospettiva il progetto è di dislocare un gran numero di strutture galleggianti in mare aperto, e utilizzarne l'energia per la produzione di idrogeno, quando la tecnologia sarà matura. Ogni singola nave, secondo lo scenario previsto dall'azienda, sarà dotata di un impianto per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi. L'idrogeno non è una fonte energetica, bensì un vettore: non esiste da solo in natura, va estratto dall'acqua, dagli idrocarburi o da altri elementi. Solo che per farlo serve una grande quantità di energia. «La corrente del Golfo sviluppa una potenza pari a tre milioni di centrali nucleari – azzarda Gostner - quindi può assolvere questo compito». L'idrogeno, in uno scenario futuro, verrebbe dunque utilizzato per immagazzinare l'energia e prelevato regolarmente da navi cisterna che raccolgono le quantità prodotte dalle singole navi e la trasportano in porto per lo stoccaggio e la distribuzione.

sole24ore

Video: http://www.multimedia.ilsole24ore.c...11/7e0b2220-a4e2-11dd-95cf-1b4bf1cc6411.shtml
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Ricordo che con l'austria e la germania c'è un accordo per "idrogenizzare" tutta l'A22 .. da modena a monaco di baviera ;)

ciao ciao
Ricordo che con l'austria e la germania c'è un accordo per "idrogenizzare" tutta l'A22 .. da modena a monaco di baviera ;)

ciao ciao
Peccato che il 90% dell'idrogeno prodotto venga fatto grazie al petrolio......:bash:
Peccato che il 90% dell'idrogeno prodotto venga fatto grazie al petrolio......:bash:
:nono: energia solare ed eolico ad ogni stazione :yes: almeno così avevo capito...
Durni propone il patto a tre
Svp-Pd-Lega. Bressa (PD) dice no


Nel giorno della vittoria di Dellai a Trento, Durnwalder propone al Pd un accordo a tre per la prossima giunta altoatesina. Ospite indesiderato per i democratici è la Lega Nord. Il presidente vede Bressa e Tommasini e lancia la proposta: «Facciamo un accordo programmatico Svp-Pd-Carroccio, che riguardi anche la presidenza del consiglio, ma con Artioli in giunta». Apriti cielo. Il deputato ed il segretario altoatesino del partito di Veltroni non ci stanno.


Da un po’ di tempo Durnwalder voleva incontrare Gianclaudio Bressa. Un colloquio breve tra l’onorevole del Pd, il segretario Tommasini e il Landeshauptmann. Pochi minuti, quanto basta per rimescolare tutte le carte e mandare in fibrillazione la delegazione di piazza Domenicani. Il presidente altoatesino avanza la proposta di imbarcare anche la Lega Nord nella maggioranza di governo della prossima legislatura. Un accordo a tre che comprenda per la parte italiana i due assessorati e la presidenza del consiglio a rotazione con un esponente della Stella alpina. Vorrebbe la Artioli nell’esecutivo, non solo nel posto che è stato di Dello Sbarba.

La Svp vuole ancorare all’autonomia almeno un partito del governo nazionale. La scelta è caduta sul Carroccio. Durnwalder intende evitare 5 anni di guerra con Palazzo Chigi. Non può stringere accordi con il Pdl, ma con il partito di Bossi sì. Da Roma hanno già fatto sapere che Bolzano può scordarsi qualsiasi collaborazione nel caso la Svp non si apra in qualche modo al centrodestra. E così il presidente ha sondato il terreno, ricevendo però da Bressa e Tommasini un no secco a qualsiasi ipotesi di patto programmatico con la Lega Nord. «C’è anche un ragionamento di livello nazionale», ha spiegato Bressa a Durnwalder. Pd e Carroccio sono «incompatibili», ancora Bressa. Di fronte a loro la proposta di una collaborazione politico-programmatica con il partito di Bossi.

I tre politici si lasciano in questo modo. Il Landeshauptmann va in via Brennero, dov’è in programma una riunione della direzione. Il partito di raccolta è soddisfatto per il risultato di Dellai. Ma, ad esempio, l’onorevole Brugger ammonisce: «Non date troppo peso alla vittoria del centrosinistra in Trentino per quanto riguarda le trattative di giunta in Alto Adige». È comunque Durnwalder che tiene il timone delle trattative. Nel tardo pomeriggio, invece, la seduta dell’assemblea provinciale del Pd. Si ribadisce la disponibilità a proseguire il confronto con la Svp per la formazione della nuova giunta provinciale. «Questo percorso dovrà vedere al centro un modello di sviluppo per il futuro dell’Alto Adige, con particolare attenzione ai temi del sociale, dello sviluppo sostenibile, dell’innovazione e del plurilinguismo», si legge nel documento approvato all’unanimità.

Poi la netta chiusura al dialogo con il Carroccio. «Il Pd intende essere coerente con il mandato ricevuto dai cittadini e per questo ritiene impossibile qualsiasi ipotesi di collaborazione politica con il Popolo della libertà e con la Lega Nord», ancora nel documento. «La Svp dovrà dunque scegliere se rafforzare il percorso autonomista con le forze che hanno dimostrato senso di responsabilità di fronte alle istituzioni ed alla nostra autonomia o se aprire un percorso diverso che vada a destra, rincorrendo pericolosamente le pulsioni più estremiste e storicamente nemiche dell’autonomia», è il passaggio conclusivo. Si spera anche nel voto trentino e nelle capacità persuasive di Dellai. Il governatore trentino si vedrà questa mattina a Bolzano con Durnwalder.

La Svp non scarica il Pd - alleato storico - ma vuole la Lega in giunta. I democratici non ci stanno. I due consiglieri provinciali escludono di volersi «mangiare» a vicenda. «Non entrerò mai in giunta da solo, senza la presenza della collega Repetto», dice Tommasini. Ques’ultimo sostiene di essere sicuro anche del contrario. Insomma, un esecutivo che veda la presenza di Elena Artioli e di Barbara Repetto è da escludere, a meno che quest’u ltima non esca dal Pd. Ieri sera, l’assemblea provinciale si è espressa in modo compatto, Polonioli e Stenico compresi.

Sarà la Stella alpina a dover scegliere. Questa settimana dovrebbero proseguire le consultazioni con Pd, Lega e Pdl. «Vorrei concludere questa fase entro novembre, per arrivare alla nuova giunta prima della fine dell’anno», così Durnwalder, che però aggiunge: «Forse sono troppo ottimista». Intanto ieri, sia la Svp che il Partito democratico hanno scelto la composizione delle rispettive delegazioni per le trattative di giunta. Entrambe piuttosto corpose. E la Lega? «Credo che Durnwalder abbia bisogno di noi a Roma», dice Elena Artioli. Semplice, no?
La proposta alla lega, che ha un eletto, non è del tutto folle per tre motivi:

1) pd e lega insieme hanno 3 eletti (2+1) che consentirebbero di fare una giunta con i giusti numeri .. 3 italiani e 8 svp .. 11 in tot.. un giusto numero quindi..

2) chiedere al pd di fare giunta insieme al pdl era impossibile per questioni sia politiche che tecniche.. insieme facevano 5 eletti.. ci saremmo trovati con una giunta di 17-18 persone! troppe! cosa gli si fa fare poi? :) inoltre mettere insieme pd e pdl per l'svp è pericolosissimo! se poi si rendono conto che insieme possono convivere, fra 5 anni vedo già il blocco italiano schierato contro l'svp! sai che macello! che rivoluzione! eheheh

3) lega e svp vanno daccordo su molti tempi.. la lega ache se di destra, non ha spirito nazionale ma molto locale.. come l'svp! hanno molto in comune perciò la convivenza non sarebbe stata difficile.. più che altro sarebbe stata difficile quella col pd.. ma il buon durni in testa si dice "c***i loro!" :D

Una giunta a 9 è davvero striminzita.... io penso che il trio, una volta che tutti avranno capito che la matematica li costringe ad unirsi, si vedranno costretti a stringere la mano al nuovo "amico" :D
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riporto anche qui questa meraviglia! :D

sarà alimentata grazie all'energia solare ed eolica
Alpi: una navicella spaziale per hotel
La capsula-albergo creata dal designer Ross Lovegrove verrà posta in Alta Badia in cima alla Gran Risa

VAL BADIA (BOLZANO) - La montagna diventa high-tech: dalle case in stile tirolese si passa direttamente alla navicella (quasi) sospesa nell'aria in stile "Star Trek". L'idea è quella di piazzare un letto sotto le stelle, una stanza senza pareti né soffitto, nel mezzo delle Dolomiti a 2100 metri di altezza: si chiama semplicemente "Capsula", il futuristico rifugio del designer industriale Ross Lovegrove.


GRAN RISA - A vederla così ricorda una goccia di mercurio, spiega il suo ideatore, Moritz Craffonara, 64enne gestore di uno dei rifugi più conosciuti dell'Alto Adige, il "Moritzino" a La Villa. La bolla sospesa nell'aria (a pochi centimetri da terra grazie a campi elettromagnetici) verrà posizionata in cima alla celebre pista Gran Risa, quella del gigante di Coppa del mondo dell'Alta Badia. A realizzare la curiosa opera è stato chiamato il londinese Ross Lovegrove, designer industriale di fama mondiale conosciuto soprattutto per le sue creazioni ecocompatibili dalle linee sinuose, come gli "alberi solari" ma anche per l'iMac Apple; il walkman Sony; le poltrone d'aereo British Airways o le fotocamere Olympus.

STANZA SINGOLA - La capsula supertecnologica dal diametro di 8 metri è rivestita in doppio vetro con uno speciale materiale riflettente il cui involucro esterno diffonde l'ambiente circostante e smaterializza la sua presenza, permettendo così agli occupanti di vedere all'esterno in qualsiasi condizione ambientale, ha spiegato Lovegrove. La stanza singola ha un letto dalla forma irregolare nel mezzo con linee essenziali e colore bianco. Inoltre, è completamente indipendente dal punto di vista energetico poichè alimentata con energia solare ed eolica.

PRIVACY - Insomma, una sensazione del tutto nuova per chi desidera addormentarsi circondati da una parte dal ghiacchiaio della Marmolada, dall'altra, dal massiccio del Fanes. La sensazione è quella stare all'esterno, magari in mezzo alla neve e sotto le stelle, ma contemporaneamente in un esclusivo rifugio in perfetta intimità all'interno. "Un'incredibile spazio etereo. Distesi in questa capsula, magari ascoltando musica classica che stimola i sensi, si può godere del fantatsico panorama dolomitico a 360 gradi. Non posso immaginare un modo migliore per svegliarsi la mattina", ha detto Lovegrove.

BIENNALE - Il progetto dell' "Alpine Capsule", che già avuto una grande eco sui media di mezzo mondo, è terminato. Nel 2010 sarà pronto per svolgere la sua funzione di rifugio esclusivo. Prima però passerà a Venezia. Già, perchè l'opera sarà ospitata alla prossima Biennale, la prima volta per una struttura turistica.

Elmar Burchia
















ok.. io ci vado in vacanza appena si può! :D che figata!! :banana:
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^^
Fortissimo! Sembrano quasi le sfere del film "Ultimatum alla terra"!

P.S. Bolzano è bellissima, ci vorrebbe qualche immagine in più in questo thread.
su Storia, Architettura, Cultura c'è un 3D su tutta la provincia (compreso questo ultimo articolo) :) cmq si posso postare qualcosa di bz ma prese da internet :) magari quando ho tempo faccio un giro personalmente :)
L'autostrada del Brennero all'idrogeno



Avevamo parlato dei progetti della Norvegia, per realizzare un corridoio tra Oslo e Stavanger, adesso parte un progetto per quello tra Mantova e Monaco. L’Autobrennero Spa e la IIT S.c.a.r.l. di Bolzano, con un investimento di 10 milioni di euro, hanno deciso di realizzare un impianto pilota per la produzione e distribuzione di idrogeno a Bolzano sud. Il progetto consiste in un impianto pilota di produzione e distribuzione d’idrogeno a servizio dell’A22 e del territorio circostante. All’Autobrennero spetta il compito di realizzarne strutture ed impiantistica, mentre all’istituto partecipato I.I.T. quello di approntare i necessari impianti di produzione, distribuzione e stoccaggio dell’idrogeno.

L’idrogeno verrà utilizzato come combustibile per l’autotrasporto, sia allo stato puro, sia miscelato con metano (anche per il rifornimento degli autobus pubblici). In via sperimentale, l’idrogeno prodotto verrà adottato come vettore energetico per la produzione di energia in sistemi celle a combustibile per l’alimentazione di pannelli a messaggio variabile posti lungo l’asta autostradale.

L’impianto di produzione è dimensionato per produrre 240 metri cubi di idrogeno l’ora per un totale annuo di oltre 2 milioni di metri cubi, mentre la potenza elettrica necessaria per la produzione oraria è stata calcolata in 1000 kwh di corrente verde idroelettrica. Il risparmio in termini ambientali sarà pari a 700mila litri di benzina, corrispondenti ad oltre 1 milione e 600mila kg di anidride carbonica non emessa in atmosfera. I lavori dovrebbero durare poco più di un anno.
è già in costruzione ;)
servirà soprattutto per i bolzanini, ma una volta costruite altre stazioni lungo tutta l'autostrada, avrà veramente un impatto positivo!

ps: da quel che ho capito dovrebbe esserci un accesso dall'autostrada come normale stazione di servizio, e anche dalla città senza l'obbligo di entrare in autostrada.. che non avrebbe senso.. :D
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Ricerca: accordo Provincia Bolzano - Eurac
Al centro energia, ambiente, minoranze e genetica

(ANSA) - BOLZANO, 18 DIC - Patto Provincia autonoma - Eurac per la ricerca. L'assessore Otto Saurer e il presidente dell'Eurac Werner Stuflesser hanno firmato un accordo quinquennale con il quale l'Eurac si impegna ad intensificare entro il 2013 la ricerca nei settori chiave per l'Alto Adige: energie rinnovabili, diritti delle minoranze, genetica e ambiente alpino. La Provincia garantisce al centro di ricerca un progressivo aumento dei finanziamenti - si passa dagli 8.4 mln previsti per il 2009 ai 10.6 in programma per il 2013. (ANSA).


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Primi importanti passi avanti nella stesura del piano Puc per bolzano!

La provincia che dopo CasaNova e Firmian aveva detto stop a maxi lotti per almeno un decennio, si ricrede e cerca di riorganizzare viale Druso bassa! Davanti a stime sgonfiate di circa 3000 alloggi (5000 per i rappresentanti delle categorie di settore), sta pensando all'utilizzo abitativo della futura ex-caserma Huber! Inoltre nel provvedimento potrebbero essere coinvolte le piccole attività (una ventina di piccoli capannoni e carrozzerie) che sorgono proprio davanti alle caserme dell'esercito e che ora si trovano completamente circondate da condomini.. e anche un po' in abbandono...
anche Ponte Adige potrebbe essere interessata dal provvedimento (molto probabilmente sarebbe pure servita dal futuro termovalorizzatore).. rimane ancora un'utopia l'utilizzo dell'areale ferroviario .. troppo costoso spostare la stazione..

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