Corso Martiri della Libertà, primi lavori al via all'inizio del 2015
L'Arch. Mario Cucinella, a Librino per partecipare alla presentazione pubblica del progetto di «rammendo delle periferie» condotto nel quartiere con il gruppo di Renzo Piano, è noto in città come il progettista del futuro Corso dei Martiri della Libertà sulla cui realizzazione si mostra ottimista nonostante la crisi economica che attanaglia il Paese e il nostro territorio.
Ci sono novità sull'avvio dei lavori di ricucitura di quella profonda ferita urbana che è Corso dei Martiri della Libertà?
«In Comune c'è stato un incontro molto positivo di presentazione del progetto con il sindaco e buona parte della Giunta e c'erano anche gli imprenditori, a partire da Luca Parnasi e Concetto Bosco, i due azionisti che hanno in mano la società San Berillo e che sono venuti per significare il loro interesse a portare avanti l'operazione. E questo è molto importante. Il sindaco ha espresso tutto l'interesse dell'amministrazione per questo progetto chiedendo un'attenzione particolare al tema delle funzioni dello spazio pubblico. Abbiamo avuto un input a migliorare alcuni aspetti legati alle funzioni pubbliche per dare a quel quartiere ancora più valore dal punto di vista dell'interesse pubblico e sociale. E a questo stiamo lavorando. L'idea è che nelle prossime settimane, tra la fine di ottobre e i primi di novembre, si possa presentare questo aggiornamento delle opere primarie, i giardini, il verde e tutto quello che qualifica uno spazio pubblico».
Sta facendo un'ulteriore progettazione?
«Sto facendo una messa a punto del progetto alla luce di queste indicazioni, che secondo me sono molto corrette, in modo da coniugare l'interesse privato con quello pubblico. Quella grande via diventerà un grande varco aperto alle funzioni pubbliche, dunque bisogna rafforzare questo aspetto».
E come lo sta rafforzando?
«Penso ad alcune attività che possono avere un valore più locale, più legate alla cultura locale e non solo alle attività commerciali. Ci stiamo lavorando. »
Prevede nuovi spazi o un uso diverso di quelli già previsti?
«Gli spazi sono quelli e ci sono dei vincoli di superficie, però stiamo cercando di pensare in questo lungo percorso una serie di attività più legate al quartiere in modo che in questo luogo, che oggi è un deserto, nel futuro ci sia una vita che duri il più a lungo possibile nell'arco della giornata, dalla mattina alla sera. Tra la fine di ottobre e i primi di novembre faremo una riunione di aggiornamento. La cosa importante è che c'è l'impegno dei promotori a portare avanti questo progetto».
Gli imprenditori si sono dati una scadenza?
«La scadenza è quella dei primi di novembre per l'aggiornamento delle funzioni pubbliche del progetto. L'idea è che nel gennaio 2015 dobbiamo iniziare le opere di urbanizzazione, a partire da piazza della Repubblica, e ci sono delle attività che devono partire secondo gli accordi di programma».
Si parte da piazza della Repubblica e poi quali altre opere sono previste?
«C'è un'area dietro la scuola di corso dei Martiri, c'è un'area a giardino vicino alla chiesa, ci sono alcuni interventi che vanno completati».
Non sono previsti sottoservizi, infrastrutture?
«Sì certo. Per il parcheggio lo scavo c'è già. Ci sono anche da fare opere di rifinitura dei marciapiedi, gli scoli dell'acqua. Con un po' di ottimismo credo che nel 2015 si possa partire con questo risanamento che è essenziale perché quella parte di Corso dei Martiri non può funzionare se non è fatta la piazza della Repubblica, se non è fatto il parcheggio, se non è messo a posto il mercato, se la piazza della Stazione non viene ripensata. La piazza della Repubblica è un nodo incompiuto. Non si capisce cos'è: è una piazza, è un passaggio? Credo che, in una visione a più lungo termine, Corso Martiri sia l'inizio di una rigenerazione urbana, la possibilità di dare di nuovo valore alla zona soprattutto nelle aree a nord e a sud dove ci sono due realtà difficili. La parte del centro storico è abbastanza degradata e l'altra parte ha bisogno dei servizi. Quindi quest'area funge da grande cucitura che può migliorare la qualità della vita del quartiere. La parte a nord troverà qui i servizi e quella a sud verrà spinta al risanamento. C'è l'idea di fare un teatro, di completare una parte attorno alla scuola, di migliorare la viabilità. Alla fine quello che renderà bello questo intervento sarà proprio la qualità dello spazio pubblico che oggi è totalmente assente. Io credo che la qualità dello spazio pubblico, e la cura e l'attenzione che si dà allo spazio per la gente, è il grande motore della trasformazione, poi ci vogliono le risorse economiche. Questi tasselli sono parte della discussione che da qualche anno si sta facendo in Europa sulle città da cui emerge che le operazioni di rigenerazione urbana sono dei grandi motori economici perché rimettono in moto le piccole economie, le economie locali, gli interventi edilizi, le parti commerciali, le funzioni pubbliche. Sono molto importanti. Poi questa è una città bella che non si merita di rimanere con quella ferita».
Secondo lei il passaggio in Consiglio creerà problemi? Potrà ritardare le scadenze che vi siete dati?
«Quello di portarlo in Consiglio comunale mi è sembrato un atto di generosità, un atto di trasparenza democratica. Questo è un progetto della città e per la città, dunque non si può fare in un ambito troppo ristretto. Non vedo problemi. Mi sembra un atto dovuto. E' stato il sindaco per primo a volere mettere in evidenza la necessità di fare un atto di lealtà nei confronti della città. Non può forzarlo come uno strumento politico, ma deve renderlo il più aperto possibile. Ma poi questo è un progetto che deve diventare della città di Catania, non è il mio. Io faccio una parte, ma deve diventare di tutti ed è probabile che, nel discuterlo, possano esserci dei suggerimenti che possono essere molto importanti, che possano risolvere alcuni problemi locali. Mi sembra che questa scelta vada anche nella direzione con cui si stanno muovendo anche le città europee: quella di accettare un confronto che non è un confronto di parti, ma dialogo. E sarà assolutamente così. E non c'è da parte degli imprenditori, dell'amministrazione, né mia alcuna volontà di ostacolare un processo che è importante. Ed è anche segno della maturità di una classe dirigente e dell'opinione pubblica».
Fonte: giornaleonline.lasicilia.it