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CODOGNO | Foto

12590 Views 27 Replies 12 Participants Last post by  vittorio tauber
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Ve l'avevo promesso, ecco il thread che mancava a Skyscrapercity Italy​


Città di Codogno

Codogno (Cudògn in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 15.537 abitanti della provincia di Lodi. Con i confinanti comuni di Fombio e San Fiorano forma un continuum edificato di quasi 20.000 abitanti. È il centro principale della pianura chiamata Basso Lodigiano, che conta circa 90.000 abitanti.

Via Roma (foto mia)



Storia

L'insediamento è risalente alla penetrazione romana nella Gallia Cisalpina, e non rivela tracce di sé sino all'anno Mille.

A lungo sotto la giurisdizione dei vescovi di Lodi, divenne poi feudo (nel 1441) dei Trivulzio. Nel 1639 subì l'occupazione dei Lanzichenecchi che vi diffusero la peste. Dopo l'estinzione dei Trivulzio, Codogno divenne Regio Borgo per nomina del re di Spagna Carlo II nel 1679.

Codogno assunse un ruolo importante nell'area milanese nella fine dell'Ottocento.
Considerando come confini dell'area milanese quelli della della vecchia Provincia di Milano, Codogno era la quarta città del territorio per numero di abitanti nei censimenti del 1861, 1871 e 1881, dietro alle città di Milano, Monza e Lodi (oggi tutti capoluoghi).

Si spiega così, quindi, l'importanza che Codogno ha mantenuto all'interno del territorio della "Grande Milano" anche nei decenni successivi, sino ai nostri giorni.

Codogno dal satellite



Nel 1955 Codogno ha ottenuto la qualifica di città.
Il 9 dicembre del 1957 nei pressi di Codogno, avvenne un disastro ferroviario che provocò la morte di 15 persone ed oltre 30 feriti.
Oggi Codogno è, per importanza storica, economica e per numero di abitanti, il principale centro della provincia di Lodi dopo il capoluogo.

Lo stemma civico

Nell'agosto del 1492, desiderosi di estendere il loro commercio, i codognesi chiesero alla comunità di Piacenza di essere dichiarati cittadini di quella città, offrendo una certa somma in compenso del passaggio e del dazio delle mercanzie. Così Codogno, in senso di gratitudine, inserì nel proprio stemma, che rappresentava il melo cotogno, la lupa romana, emblema di Piacenza, legandovela con una catena d'oro.

Parrocchiale di S. Biagio (XVI sec.) (foto mia)



Economia

Una parte del panorama economico di Codogno è tuttora rappresentato dall'agricoltura, che vanta oltre una sessantina di aziende. Anche l'attività del secondario è fiorente, con la presenza di importanti industrie di medie dimensioni.

Codogno assume anche una particolare rilevanza come nodo ferroviario, sulle direttrici Milano-Bologna, Cremona-Mantova e per Pavia.

Fra le altre attività va inoltre ricordata la fiera autunnale di novembre, che vanta una tradizione plurisecolare (inaugurata nel 1791, è arrivata alla 207a edizione): la fiera è una rassegna zootecnica-agricola di importanza nazionale.

La maggiore attività di Codogno è stata, fin dall'epoca medioevale, quella casearia, che ebbe il suo prodotto principale nel formaggio di grana. I documenti di storia locale dicono che l'esportazione annua, nel XVII secolo, arrivava a circa 40.000 forme, il che tradotto in peso, equivale alla bellezza di 11.000 quintali.
Codogno si impose dunque come la capitale del formaggio di grana e fu anche la prima città d'Italia ad esportarlo all'estero, quando l'imperial regio governo austriaco volle mandare il Brasile una nave carica dei prodotti più rappresentativi dell'impero asburgico.

A Codogno sorse nel 1880 la prima industria italiana del settore lattiero-caseario, la Zazzera, e quindi la Polenghi Lombardo.

Granone Lodigiano

Raspadura di granone



Questa varietà di formaggio può essere considerata il capostipite dei grana. Vasta è la letteratura a riguardo (molte le testimonianze nel Medio Evo) dove emerge la primogenitura rispetto agli altri formaggi grana. Oggi conosciuto come "Tipico Lodigiano" è noto come "il grana con la goccia" per le "lacrime" di siero che permangono anche dopo mesi di stagionatura, ha rischiato di scomparire dal panorama caseario lombardo e nazionale.
E' grazie alla volontà di quattro amici, e titolari di altrettanti caseifici, che il grana lodigiano da pochissimi anni è uscito dalla memoria per riaffacciarsi sul mercato. Per far ciò i quattro amici hanno stilato un disciplinare e deciso un marchio da incidere sulla crosta: il quadrifoglio, così diffuso nei prati lodigiani. La produzione del "Tipico Lodigiano" in questa giovane provincia lombarda, raggiunge solo il 10% della produzione della cooperativa (il resto della produzione è Grana Padano), ma i quattro auspicano di aumentare la produzione attraverso la conoscenza e l'apprezzamento di questo antico formaggio da parte dei consumatori più attenti.
Troviamo nella tradizione gastronomica lodigiana un particolare uso di questo formaggio: la "raspadura": sono sottilissime lamine, foglie di formaggio molto giovane, tagliate, anzi raschiate sulla superficie della forma con un particolare coltello, in modo da ottenere dei nastri lunghi e soffici che si arricciano su se stessi.

Codognesi famosi

Rino Fisichella vescovo
Giampiero Fiorani banchiere
Maurizio Milani scrittore

(qualcuno mi chiederà: ma perchè tutti comici? Non è vero, secondo la migliore critica teatrale e televisiva Maurizio Milani è un grande autore dell'estraniazione).

Anche lui è stato qui (e dove non è stato?) (foto mia)

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Piazza XX Settembre (mie)

Loggia del Mercato (1652)
Con cinque campate regolari su via Alberici e con due campate di cui una smussata su piazza XX settembre, solaio in legno.







San Biagio dalla Loggia del Mercato

Eretta fra il 1511 e il 1520 la chiesa parrocchiale dedicata a San Biagio e a Maria Immacolata è sicuramente il più importante edificio religioso cittadino. La facciata, assai semplice ed elegante, di stile rinascimentale pieno, in pietra "fricata" e cotto, è opera dell'architetto cremonese Giovanni Battista Regorini ed è spartita in due ordini, con una serliana sormontata dalla statua di San Biagio, ed un sobrio pronao, opera di Giovanni Battista Giussani. La torre campanaria fu costruita nel 1623. L'interno a croce latina, tre navate con dodici cappelle laterali: vi predomina, nella decorazione marmorea degli altari e della balaustra, l'eleganza barocca. Pregevoli tavole e tele adornano le cappelle: una Natività leonardesca attribuita a Bernardino Luini; due tele raffiguranti San Sebastiano e San Giacomo, bottega dei Piazza; l'Assunta di Callisto Piazza da Lodi,1533, Santi ed i principi Trivulzio, nella cappella Trivulzio; una grande tela con la Vergine, San Carlo Borromeo e San Francesco, del Crespi; affreschi nella cappella del Rosario attribuiti al Morazzone, e ancora una Maddalena penitente del Procaccini, quadri di scuola bergamasca e cremonese.



Eterna provincia

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E' senza ombra di dubbio il classico paesone della Bassa.

non capisco il perchè di questo tuo interesse per Codogno (forse mi sono perso qualche puntata).

comunque, sia chiaro, carina è carina.

anche se, l'unica cosa che conosco di Codogno, ad esser sinceri, è il Bobby Likers...dove fanno un pollo al curry da urlo (ed è pieno di topa - compresa la proprietria assatanata). :D
E' senza ombra di dubbio il classico paesone della Bassa.

non capisco il perchè di questo tuo interesse per Codogno (forse mi sono perso qualche puntata).

comunque, sia chiaro, carina è carina.

anche se, l'unica cosa che conosco di Codogno, ad esser sinceri, è il Bobby Likers...dove fanno un pollo al curry da urlo (ed è pieno di topa - compresa la proprietria assatanata). :D
Nessun interesse particolare. E' una sfida con me stesso :D Voglio mostrare che tutto puà essere (relativamente) interessante.

Che roba è il Bobby Likers? :)Mi incuriosisce...
E' senza ombra di dubbio il classico paesone della Bassa.

non capisco il perchè di questo tuo interesse per Codogno (forse mi sono perso qualche puntata).

comunque, sia chiaro, carina è carina.

anche se, l'unica cosa che conosco di Codogno, ad esser sinceri, è il Bobby Likers...dove fanno un pollo al curry da urlo (ed è pieno di topa - compresa la proprietria assatanata). :D
Dalle foto Codogno sembra interessante, un paese che possiede una certa dignità urbana.
Molto belle le immagini, che ritraggono una cittadina tutt'altro che anonima.
Dalle foto Codogno sembra interessante, un paese che possiede una certa dignità urbana.
Molto belle le immagini, che ritraggono una cittadina tutt'altro che anonima.
Grazie Gioven, è proprio quello che cerco di trasmettere con le mie immagini.
Se paragonato al borgo "gemello" di Casalpusterlengo, che della pristina dignità non ha conservato molto, direi proprio che sono gli uomini, le scelte (o non-scelte) politiche a rendere una città bella o bruttta: non è mai il caso, la storia, un Act of God o il destino cinico e baro.

E si vedrà, più avanti, che acnhe a Codogno almeno UNA scelta discutibile è stata fatta, ma senza conseguenze terribili.
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Tutt'intorno, su Piazza XX Settembre sulle vie circostanti, i ricchi edifici, fatti di portici, cortili, colonne e giardini testimoniano un passato ricco e signorile, in buona parte sostenuto ed influenzato ancora una volta dalla famiglia Trivulzio; rimane oggi ben conservata la particolare costruzione del palazzo Trivulzio (oggi Dansi) in via Garibaldi. (Codogno.info)

Farmacia Chimica (mia)



Meridiana (mia)



Carraia (mia)



(mia)

Palazzo Trivulzio (mia)



Nel 1441 il signore di Milano Filippo Maria Visconti passò il feudo alla famiglia dei Fognani e quindi ai Trivulzio. Francesco Sforza elevò nel 1453 il feudo a rango di "borgo", separandolo da Lodi.
La signoria dei Trivulzio durò fino alla morte del principe Antonio Teodoro, che non lasciò figli maschi: i codognesi colsero così l'occasione di liberarsi dal giogo feudale, malgrado le pretese della vedova di succedere al marito, ed ottennero in perpetuo il titolo di "regio borgo" dal re di Spagna Carlo II, il 6 giugno 1679.


Palazzo Dansi già Trivulzio (mia)

Blasone dei Trivulzio: palato d'oro e di verde.

Altana del palazzo (mia)

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Nel 1639 subì l'occupazione dei Lanzichenecchi che vi diffusero la peste.
1629 probabilmente, no?
Bella! Curiosa la storia dello stemma

P.S. Ma da dove prendete tutto questo acciottolato? :nuts:
1629 probabilmente, no?
Ho fatto copia-incolla senza controllare le date, effettivamente la grande peste manzoniana è del '30...

Bella! Curiosa la storia dello stemma

P.S. Ma da dove prendete tutto questo acciottolato? :nuts:
Dalle rive dei fiumi. Po Adda e Lambro a poche ore di cammino.

Già sempre curiose le storie degli stemmi.
Una variante vorrebbe poi che la lupa piacentina (che è quella di Roma) sia incatenata per la supremazia di Codogno su Piacenza. Ma questa è davvero fantascienza di provincia.
Che roba è il Bobby Likers? :)Mi incuriosisce...
Ma no, nulla di che in realtà.
La classica steak house/messicano (tipo il Diablo in fondo a Strada Nuova a PV, ma moooolto meglio).
Però il locale è carino, si mangia di brutto e si può bere dopo.

Ci si va con gli amici...:cheers:
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Piazza Cairoli

Sul fianco destro di San Biagio c'è piazza Cairoli, la cui aiuola centrale, Parco della Rimembranza, ospita una scultura commemorativa ai Caduti di Arturo Dazzi.



Si nota chiaramente che l'area poligonale una volta ospitava il Castello di Codogno, manomesso, e abbattuto nel 1872.

"In epoca medioevale, lal centro della struttura urbanistica della Codogno antica dominava il paesaggio il castello, con le sue 4 torri; tutt'intorno doveva svilupparsi con forma rettangolare il borgo fortificato; oggi rimangono solo tracce "archeologiche" delle fondazioni del castello e del fossato di perimetrazione. Rimane senza dubbio la destinazione d'uso della Piazza centrale, ancora oggi, come allora, Piazza del Mercato.
" (dal sito del comune)



Il lodigiano è una terra di castelli. Peccato per questo. Ma onestamente la cittadina è talmente ben tenuta e ricca di testimonianze che non ci si duole della mancanza. (Inoltre, c'è un altro castello :D, di una firma famosa, come vedremo).

(foto sotto mie)



Mercato coperto, struttura di inizio 900:





Bici e gelato in mano



Arturo Dazzi: Monumento ai caduti.

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vittorio tauber; said:
Grazie Gioven, è proprio quello che cerco di trasmettere con le mie immagini.
Se paragonato al borgo "gemello" di Casalpusterlengo, che della pristina dignità non ha conservato molto, direi proprio che sono gli uomini, le scelte (o non-scelte) politiche a rendere una città bella o bruttta: non è mai il caso, la storia, un Act of God o il destino cinico e baro.
mmmm......

reduce da una sgambata di 400 km in moto per tutto l'aquilano.....sul destino cinico e baro avrei qualcosa da puntualizzare :)
I miei cugini più piccoli vivono a Codogno... spesso sono in centro con loro. :)

Non ho mai sentito però del Bobby Likers.

Come mai questa passione per Codogno?
bene codogno!
mmmm......

reduce da una sgambata di 400 km in moto per tutto l'aquilano.....sul destino cinico e baro avrei qualcosa da puntualizzare :)
Naturalmente esistono eccezioni.
Ma a seconda di come ricostruiranno l'aquilano, alla friulana o alla irpina, confermo invece che nemmeno l'Abruzzo farà eccezione.
(Che poi se analizzi l'Irpinia, anchè lì si è ricostruito molto bene a volte (http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=673342&highlight=irpinia). Ma altre...

I miei cugini più piccoli vivono a Codogno... spesso sono in centro con loro. :)

Non ho mai sentito però del Bobby Likers.

Come mai questa passione per Codogno?
Mah, passavo di lì e ho fotografato una cittadina carina.

bene codogno!
Grazie Bressa
a codogno c'è anche la bellissima villa biancardi di gino coppedè...
ehm, non anticipare troppo GArBa, avevo parlato vagamente di un altro "castello" per creare un po' di attesa...
Comunque a Casalpusterlengo c'è la nuova sede del comune che è bellissima (degna di menzione sull'enciclopedia Phaidon).

Avevo fatto qualche scatto e pubblico qui su SSC, ma non ho la minima idea di dove possano esser andate a finire. :(
ehm, non anticipare troppo GArBa, avevo parlato vagamente di un altro "castello" per creare un po' di attesa...
ok mi cospargo il capo di cenere...
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