Essere giustizialista, in senso etimologico, fuori dall'Italia sarebbe un vanto, ed in nessuna altra lingua esiste un termine equivalente con lo stesso significato deteriore di quello italiano. Ammetto di averci ormai fatto la pelle, ma tuttavia di non sentirmi a mio agio in un paese che si gingilla tra magistratura politicizzata, toghe rosse, garantismi, "moderazione", "manovre oscure del potere giudiziario", "necessità di rispettare gli spazi della politica", "intromissioni indebite" e via andare. Nel resto del mondo dei mascalzoni viene fatta tabula rasa, poi vengono sbattuti in galera. Immediatamente. Senza pietà. Senza sconti.
Qui i mascalzoni diventano martiri, e chi ne rivela all'opinione pubblica i misfatti e le nefandezze diventa il colpevole a sua volta. Senza bisogno di precisare che i mascalzoni veri continuano a rimanere sulla cresta dell'onda.
Io non riesco a non imbufalirmi quando sento Stefania Craxi andare in Tv a difendere a spada tratta il padre, ripetendo come un disco rotto che a fronte di molte migliaia di procedimenti aperti a suo carico, si è giunti solo "a qualche centinaio" di sentenze definitive di colpevolezza. Solo a qualche centinaio, capite?
Altrove basterebbe questa frase per far seppellire dalle risate chi osasse proferirla, qui viene trasmessa impunemente.
Be', io non solo non mi adeguo, ma questa visione del mondo mi fa anche un po' schifo. Sono profondamente convinto che se le cose in questo paese non vanno peggio di quanto vadano (ed oggettivamente non vanno bene) sia anche per merito della Magistratura, come di molte altre persone ed istituzioni di cui si è soliti parlare male. Ecco, rigorosamente dopo aver detto la mia chiudo OT pure io.