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Corriere della sera on line:
Esteri: ribadita la disponibilita' a rivedere i vincoli all'impiego dei nostri militari
Afghanistan: Frattini, i soldati italiani potrebbero spostarsi sui «fronti caldi»
Il ministro degli Esteri: «Dipenderà dalle esigenze operative e dalle richieste che ci faranno»
BRUXELLES (BELGIO) - Presto i soldati italiani potrebbero cominciare a combattere duramente in Afghanistan.
L'Italia si deve allineare alle posizioni degli altri alleati della Nato ed essere disponibile a spostare i propri soldati in Afghanistan su altri fronti nel Paese, se ce ne fosse bisogno. È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, entrando alla sede del Consiglio a Bruxelles per la riunione con i responsabili degli Esteri e della Difesa dell'Ue.
MAGGIORE FLESSIBILITA' - Sull'Afghanistan «parliamo di una flessibilità maggiore», ha detto Frattini al suo esordio europeo nella nuova veste di capo della diplomazia italiana «ne discuteremo oggi anche con il ministro La Russa, che è parte in causa». Il titolare della Farnesina ha ribadito la disponibilità a rivedere i «caveat», vale a dire i vincoli imposti all'impiego delle truppe nel Paese asiatico: «Parliamo di flessibilità geografica, e di impiego operativo più rapido, non di più uomini», ha precisato. Questa «è un po' la richiesta che tutti quanti gli alleati ci stanno facendo: allineare l'Italia agli altri grandi partner della Nato. Ne cominciamo a parlare». Frattini non ha escluso la possibilità che i soldati italiani si spostino nel sud dell'Afghanistan, il fronte più caldo del conflitto: «Dipenderà dalle esigenze operative e dalle richieste che ci faranno», ha spiegato ai giornalisti, «intanto cerchiamo di adeguare la nostra capacità di risposta, ma per esserci una risposta deve esserci una domanda».
26 maggio 2008
Esteri: ribadita la disponibilita' a rivedere i vincoli all'impiego dei nostri militari
Afghanistan: Frattini, i soldati italiani potrebbero spostarsi sui «fronti caldi»
Il ministro degli Esteri: «Dipenderà dalle esigenze operative e dalle richieste che ci faranno»
BRUXELLES (BELGIO) - Presto i soldati italiani potrebbero cominciare a combattere duramente in Afghanistan.
L'Italia si deve allineare alle posizioni degli altri alleati della Nato ed essere disponibile a spostare i propri soldati in Afghanistan su altri fronti nel Paese, se ce ne fosse bisogno. È quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, entrando alla sede del Consiglio a Bruxelles per la riunione con i responsabili degli Esteri e della Difesa dell'Ue.
MAGGIORE FLESSIBILITA' - Sull'Afghanistan «parliamo di una flessibilità maggiore», ha detto Frattini al suo esordio europeo nella nuova veste di capo della diplomazia italiana «ne discuteremo oggi anche con il ministro La Russa, che è parte in causa». Il titolare della Farnesina ha ribadito la disponibilità a rivedere i «caveat», vale a dire i vincoli imposti all'impiego delle truppe nel Paese asiatico: «Parliamo di flessibilità geografica, e di impiego operativo più rapido, non di più uomini», ha precisato. Questa «è un po' la richiesta che tutti quanti gli alleati ci stanno facendo: allineare l'Italia agli altri grandi partner della Nato. Ne cominciamo a parlare». Frattini non ha escluso la possibilità che i soldati italiani si spostino nel sud dell'Afghanistan, il fronte più caldo del conflitto: «Dipenderà dalle esigenze operative e dalle richieste che ci faranno», ha spiegato ai giornalisti, «intanto cerchiamo di adeguare la nostra capacità di risposta, ma per esserci una risposta deve esserci una domanda».
26 maggio 2008