Da Il Foglio di oggi:
Il più duro sembra sempre Sarkozy, ma la sorpresa della tolleranza zero è Zapatero. Poi c’è la nuova via inglese
Roma. La sicurezza fa vincere o perdere le elezioni in tutta Europa. I pacchetti legislativi rispondono a esigenze peculiari – la crisi delle banlieues in Francia, la criminalità giovanile in Inghilterra, la violenza domestica in Spagna – e si intrecciano con la legislazione su immigrazione e antiterrorismo. Grandi sono stati i dibattiti sul rispetto dei diritti individuali e sulla necessità di non prendere misure ad hoc per un determinato gruppo etnico: il politicamente corretto ha ogni tanto avuto il sopravvento – tutti ricordano lo scandalo di quel “racaille”, teppa, sibilato dall’ancora ministro dell’Interno francese, Nicolas Sarkozy, nel bel mezzo dei roghi della periferia di Parigi – ma sono stati adottati provvedimenti efficaci. Poi ci sono le iniziative locali, come quella della polizia dell’Essex – che ha deciso di trattare i criminali con i loro stessi metodi: “Frame and shame”, inquadrarli e svergognarli – che sta fornendo un modello per tutto il Regno Unito. In Europa la sicurezza viene trattata più o meno così.
In Inghilterra. Sabato mattina un ragazzo di sedici anni, Jimmy, è stato ucciso con un pezzo di vetro mentre usciva dal panettiere, a pochi metri da casa sua, a sud della capitale britannica. E’ stato fermato un ragazzo di vent’anni. Jimmy è il tredicesimo minorenne che muore nell’area londinese dall’inizio dell’anno. Il neosindaco conservatore Boris Johnson ha due priorità: “tolleranza zero”, cioè aumentare il numero di poliziotti di quartiere che controllano anche i mezzi di trasporto (sui quali sono stati banditi gli alcolici), installare metal detector, rafforzare la “Operation Trident” di Scotland Yard che monitora il contrabbando di armi; sminare il Londonistan. Sono due progetti diversi: uno ha a che fare con la criminalità e si basa sulla sorveglianza e sui poteri per la polizia; l’altro punta a evitare le derive fondamentaliste che hanno flagellato il Regno Unito e che sono “home grown”, nate in casa. A livello nazionale il modello è lo stesso: ci sono i pacchetti antiterrorismo – è in discussione in questi giorni la durata della detenzione preventiva; ci sono le quote per l’immigrazione (le porte inglesi sono chiuse per i nuovi entrati nell’Ue); ci sono le misure contro la criminalità, soprattutto giovanile: rieducazione, metal detector, incentivi economici. Aspettando le iene dell’Essex.
In Francia. La “guerra senza misericordia” contro la criminalità di Nicolas Sarkozy prevede: quattromila poliziotti di quartieri in più nei prossimi tre anni; la scuola “della seconda possibilità” per rieducare i giovani; centomila giovani “da accompagnare” verso un posto di lavoro nei prossimi tre anni. Ma anche l’introduzione di pene minime di reclusione per i delinquenti recidivi e della “detenzione di sicurezza” che dovrebbe seguire la pena detentiva vera e propria per i detenuti ritenuti pericolosi. Sarkozy è considerato il più duro in Europa contro la criminalità. La polizia, sotto le sue direttive, ha assunto un ruolo sempre più incisivo soprattutto nelle periferie. Il ministero dell’Immigrazione voluto dal presidente e guidato da Brice Hortefeux ha raggiunto le quote di espulsione dei clandestini del 2007 (26 mila, nel 2008 ne sono previste 28 mila), in nome della politica dell’immigrazione “scelta e non subita”.
In Spagna. Sulla vetrina di un negozio di informatica di Alcudia, sull’isola di Maiorca, è comparso un cartello: “Vietato l’ingresso ai cani e ai romeni”. Il premier socialista, José Luis Rodriguez Zapatero, vuole evitare derive al limite del razzismo e si ispira alla “tolleranza zero”. Un mese fa i bus di linea Eurolines e Atlassib sono stati fermati alla frontiera. Tutti i passeggeri non in regola, tra cui cinque donne incinte, sono stati scortati in un viaggio a ritroso verso Bucarest dalla polizia spagnola, francese, austriaca e poi ungherese. La politica sull’immigrazione prevede il pattugliamento dei confini, l’intervento dell’esercito, il muro hi-tech, Cpt molto accoglienti. Non è più possibile entrare in Spagna dal Sudamerica con visti turistici di tre mesi, si oltrepassa la frontiera soltanto con il biglietto di ritorno già pagato e un minimo di 500 euro in tasca. La prima legge sulla sicurezza di Zapatero risale al 2004 e riguarda la violenza contro le donne: inasprimento delle pene, sospensione della patria potestà per i colpevoli, sostegni economici per le vittime, iter giudiziari brevi. L’ultima battaglia sulla sicurezza è un colpo basso alla “movida”. Non si può più bere alcol nelle strade e nelle piazze. Vietata la vendita nelle ore notturne. E naturalmente niente birra e whisky ai minorenni.
In Germania. All’inizio dell’anno, a Monaco, due giovani, un greco e un turco, picchiano con ferocia un pensionato tedesco. Roland Koch, governatore cristianodemocratico uscente dell’Assia, invoca la creazione di “campi di rieducazione” per giovani, in particolare per immigrati. “Metà delle aggressioni fisiche vengono compiute da giovani al di sotto dei 21 anni e tra questi oltre il 50 per cento ha origini straniere”, spiega. Gli elettori non gradiscono, Koch non è più governatore. La cancelliera, Angela Merkel, ha insistito sulla questione rieducazione, ma evitando di identificare con un gruppo etnico la radice di un problema. Più del dieci per cento della popolazione non è tedesca, si sono formate società parallele, interi quartieri non parlano una parola di tedesco. Le due valigie esplosive su treni regionali dell’estate 2006, e l’arresto, alla fine dell’anno scorso, di tre islamisti in procinto di preparare un attentato – due erano tedeschi convertiti – hanno posto il problema del terrorismo interno. Più controlli e misure di sorveglianza più capillari hanno dato la percezione di una risposta decisa da parte del governo. A parte qualche tentativo di armonizzazione – come il presupposto di conoscere la lingua per controllare l’immigrazione – gli sforzi maggiori sono stati fatti a livello sociale, con incentivi per l’inserimento sul lavoro (di giovani tedeschi e non).