Speriamo che un progetto così bello non finisca nel dimenticatoio o in altri posti...
CAESARS-PALACe said:TORINO, SFIDA AD ALTA QUOTA IN ARCHITETTURA
La guerra dei grattacieli
Il PalaSanpaolo 150 metri, il PalaRegione 151
La guerra dei «grattacieli» a Torino si combatte a colpi di centimetri. E così il giorno dopo la presentazione del colosso del Sanpaolo-Imi firmato da Renzo Piano e alto 150 metri, la Regione rilancia. Il vicepresidente della giunta, Paolo Peveraro, ha presentato il plastico aggiornato dello studio preliminare rivisto da Massimiliano Fuksas del palazzo unico degli uffici regionali. Un altro gigante che si svilupperà in verticale sopra l’area un tempo occupata dalla Fiat Avio lungo via Nizza, passando dai cento metri previsti nel progetto originario, ai 150, «anzi un metro in più», sorride Peveraro dell’èra Bresso.
grazie cumi, visto visto, belle anche quelle!
p.s. PalaProvincia..... magari ci fosse anche il PalaRegione...anzi a proposito (ot) ma quando lo iniziano il Palaregione, perchè approvato e finanziato ormai dovrebbe essere a posto. No?
(la risposta nel 3d di TORINO)
http://www.torino-internazionale.org/Tool/GenericPressRelease/Single?id_press=1832&idp=271003.06.2006 - La Regione dice sì al grattacielo
Il progetto è pronto e il grattacielo della Regione si farà. E si farà sull´area dell´ex Fiat Avio, a due passi dal Lingotto, acquistata tre anni fa dalla giunta Ghigo con l´idea di costruirvi la nuova cittadella della salute. Per Ghigo infatti il palazzo unico della Regione, di cui aveva affidato la progettazione all´architetto Fuksas, avrebbe dovuto sorgere sulla spina centrale, a due passi da largo Orbassano.
La nuova giunta di centrosinistra ha però cambiato quasi subito idea: prima ha accarezzato l´ipotesi di trasferire tutti gli uffici regionali nell´ex sede Fiat di corso Marconi. Verificata l´impossibilità di questa soluzione Bresso è tornata alla carica con Fuksas chiedendogli se era possibile «riadattare» il progetto commissionato da Ghigo all´area Fiat Avio. L´architetto ha accettato. E dieci giorni fa, in un incontro a Roma ha consegnato alla presidente la prima bozza del progetto. Che è rimasto quasi uguale. Il grattacielo però sarà più alto (circa 30 metri in più) e prevede la possibilità di un ampliamento per ospitare anche il consiglio regionale. Inoltre Fuksas è stata incaricato di ridisegnare l´intera area (che va da via Nizza all´Oval e alla ferrovia) oggi in stato di abbandono e in cui invece saranno costruite oltre al grattacielo, altre palazzine e un parco.
Il progetto è adesso all´esame del vicepresidente della Regione Paolo Peveraro e dell´assessore comunale Mario Viano. Per la sua realizzazione è infatti necessaria una modifica del piano regolatore di Torino. Il costo della costruzione del grattacielo (escluso il recupero del resto dell´area) dovrebbe restare quello già previsto e cioè tra gli 80 e 90 milioni di euro. Una cifra consistente: ma a convincere gli amministratori regionali dell´opportunità dell´investimento è la sua convenienza. Ogni anno infatti la Regione spende per l´affitto delle sedi di assessorati e uffici circa 20 milioni di euro che verrebbero così risparmiati e l´investimento si ripagherebbe in cinque anni. Tre in più se si calcola il denaro investito da Ghigo per l´acquisto dell´area (51 milioni di euro) una vicenda su cui però sono in corso due inchieste (della magistratura penale e della Corte dei conti) perché la cifra pagata sarebbe stata eccessiva.
"Il mio sarà un Lingotto verticale guarderà la collina e l´ex fabbrica"
«Adesso che non abbiamo più l´incubo di Berlusconi e Buttiglione dobbiamo lavorare al meglio, ragionare tutti insieme per evitare gli errori del passato. Anche per questo sono contento di progettare per una città ancora capace di esprimere democrazia e partecipazione, secondo un metodo che ha dato risultati importanti». Massimiliano Fuksas ha messo a punto il "masterplan" per il grattacielo della Regione nell´area ex Fiat Avio e la riqualificazione dell´area circostante e accetta di parlarne in anteprima a "Repubblica".
Architetto Fuksas, le piace la nuova collocazione?
«Sì, ne sono molto soddisfatto. Mi piace quando un progetto risolve problemi e si pone come soluzione urbanistica per un´area. Vedo il nuovo grattacielo come un Lingotto verticale. Sarà circa 30 metri più alto rispetto al primo progetto, che si fermava a 100, e sorgerà verso la città e la collina a 200 metri dall´ex fabbrica».
Intende competere con il suo costruttore Matté Trucco, rifarsi magari al modulo 6 x 6 ripetuto all´infinito in quell´edificio?
«No per carità, ha già vinto lui. Spero anzi che Matté Trucco non mi compaia in sogno di notte, perché lo amo troppo. Il modulo poi è adatto alla fabbrica, non a un luogo in cui le persone devono vivere per tante ore e per tanti anni, in cui contano la qualità degli spazi e il benessere. Mi piace però l´idea di creare, un po´ come succede al cinema, un nuovo punto di vista sull´ex fabbrica. Dal grattacielo si potrà guardare dall´alto sia l´interno forte e articolato che la pista di prova sul tetto, finora non era possibile».
A parte l´altezza, ci saranno modifiche sostanziali?
«No, ci sono progetti che invecchiano e altri no: questo dopo cinque anni è ancora valido. Rimane la suddivisione tra la torre per gli uffici e gli spazi per i servizi e le conferenze, con l´atrio d´ingresso da cui si accede anche al giardino. L´idea della presidente Bresso è però quella di concentrare lì tutto, dagli assessorati al consiglio regionale: ho pensato allora per quest´ultimo a un´area apposita, fatta di volumi emergenti e simile a una scultura. Sorgerà in mezzo al parco, un po´ isolata: mi piace l´idea che il consiglio mantenga una sua indipendenza. In realtà non si sa se ci andranno davvero i consiglieri, bisogna lasciare decidere a chi le cose le utilizza».
E l'area circostante?
«Intorno al grattacielo c´è un´area di 18 ettari, in cui convivono la zona ex olimpica e quella riservata a fiere e attività espositive. Occorrono interventi che migliorino il segno architettonico di un quartiere in cui la struttura del Lingotto sorge ora come un fatto un po´ isolato. L´amministrazione regionale e comunale intendono inserire in un parco residenze e uffici, con qualche piccola variante rispetto al piano regolatore: il mio è solo un progetto di massima, si vedrà chi poi effettivamente realizzerà le varie parti. Ho previsto per esempio un ingresso a sé stante per l´Oval, con una passeggiata e uno spazio di pertinenza, in futuro ci saranno poi l´interramento dei binari e l´arrivo della metropolitana, con un miglioramento per i collegamenti anche a livello regionale. Ma quello è un altro capitolo».
Quali sono i tempi previsti? «Proporrò il masterplan alle istituzioni: è una sorta di bozza, su cui discuteremo. E´ sempre meglio parlare con tutti quanti quando si modificano le città. Poi, in un secondo tempo, ci sarà la presentazione al pubblico».
Marco Trabucco