Avrò anche perso più di 1/3 di tutti i giorni scolastici, ma ciò che ho guadagnato non ha prezzo. La mattina raccimolare gente per non entrare, appuntamento in piazza per poi prendere l'auto per l'Anagnina, e poi via avventurarsi dentro Roma. Scoprire strade, luoghi, locali, persone nuove, poi magari tornare a scuola per le 14 a fare potenziamento pomeridiano. Oppure passare le mattinate in villa a Frascati, scendere giù al lago e farsi il bagno, essere inseguiti dai carabinieri insospettiti dalla P sul lunotto, che non avessi la patente, sono esperienze che ho condiviso con le persone che mi stanno più care, per poi magari i pomeriggi non uscire e restare a casa a studiare.
Al 3° e al 4° ero un alunno mediocre, facevo quello che mi era chiesto senza impegnarmi più di tanto, e la vita al 5° mi ha dato la possibilità di andare oltre, di raggiungere il doppio guadagnando il triplo. Mi ha svegliato dopo due anni di delusioni date dal raggiungimento di 4 crediti, dai quali regolarmente ne veniva scalato uno per un debito di voto 5.
In parte sarà anche colpa dei docenti, di minuta esigenza (guarda su, prof di elettronica coi crackers) che mi hanno spinto a cercare cose più costruttive, sembra strano a dirlo, della scuola.
Certo mi mancheranno i compiti in classe, le interrogazioni, gli intervalli e le sigarette con bidelli e professori, ma del mio tempo passato nelle superiori, rimpiangerò quelle mattinate fatte di attese di messaggi e chiamate mentre si era sull'autobus, attese date dall'istinto, mai vane, e le mille avventure che seguivano, che solo noi sapevamo inventare.
:no:
Al 3° e al 4° ero un alunno mediocre, facevo quello che mi era chiesto senza impegnarmi più di tanto, e la vita al 5° mi ha dato la possibilità di andare oltre, di raggiungere il doppio guadagnando il triplo. Mi ha svegliato dopo due anni di delusioni date dal raggiungimento di 4 crediti, dai quali regolarmente ne veniva scalato uno per un debito di voto 5.
In parte sarà anche colpa dei docenti, di minuta esigenza (guarda su, prof di elettronica coi crackers) che mi hanno spinto a cercare cose più costruttive, sembra strano a dirlo, della scuola.
Certo mi mancheranno i compiti in classe, le interrogazioni, gli intervalli e le sigarette con bidelli e professori, ma del mio tempo passato nelle superiori, rimpiangerò quelle mattinate fatte di attese di messaggi e chiamate mentre si era sull'autobus, attese date dall'istinto, mai vane, e le mille avventure che seguivano, che solo noi sapevamo inventare.
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