Posto un bel po' di rassegna stampa
L'aeroporto del Mela pronto al decollo?
«Impatto ambientale minimo, sicurezza massima». Ma Lombardo frena: la gestione pubblica è impensabile
Tito Cavaleri
Numeri più che incoraggianti. E l'entusiasmo del principale sostenitore dell'iniziativa progettuale, il presidente della Provincia Salvatore Leonardi, è palpabile; perché confortato da stime che fino a questo momento non temono smentita. L'aeroporto del Mela potrebbe diventare una realtà e se, trascorsa la fase preliminare, le proiezioni statistiche dovessero trovare riscontri concreti, allora lo scalo potrebbe persino far parlare di sé a livello nazionale. Certo, i rischi non sono azzerati. La paura più grande, inutile nasconderlo, è quella di ritrovarsi in futuro con una cattedrale nel deserto. Ma è pur vero che – sostiene Leonardi – mentre ci si arrovella sui "se" e i "ma" di una proposta bella e presentata, non si decollerà mai. «E la nostra provincia resterebbe, more solito, l'unica della Sicilia a non poter contare su di un proprio scalo aeroportuale».
A dare un suo autorevole ok alla possibilità di realizzare l'infrastruttura è il professor Francesco Karrer, ordinario di Urbanistica de "La Sapienza" di Roma e fra i massimi esperti in Italia (attualmente si sta occupando dello scalo di Ciampino) a cui si è affidato l'ente per avere un parere "esterno" sulla fattibilità. Alcuni dettagli sono stati forniti ieri a Palazzo dei leoni, presenti anche l'assessore alle Infrastrutture Giuseppe Laface, l'architetto della Provincia Franco Alibrandi e il professor Giuseppe D'Angelo, già direttore del Dipartimento di statistica del nostro ateneo, il quale ha tracciato un quadro preciso sui flussi di utenza. Si parte da un minimo di un milione e 380 mila passeggeri all'anno a un massimo di un milione e 860 mila. Per intenderci: Reggio Calabria si attesta sui 580 mila utenti (dati 2006). L'opera avrebbe un costo di 80 milioni. L'ex presidente della Regione Cuffaro si era impegnato in passato per intervenire con circa la metà dei fondi, così come avrebbe fatto per lo scalo di Agrigento. Lombardo ieri ha invece espresso perplessità sull'opera che comunque resterebbe a carico esclusivo dei privati.
Impatto ambientale ridotto al minimo secondo Karrer, il quale parla di livelli bassissimi anche in termini di inquinamento acustico. C'è un torrente che andrebbe coperto con una soprelevata, ma questo non è un problema. La pista sarebbe di quelle big (2400 metri di lunghezza), dunque pronta a far correre persino i colossi dell'aria. Anche questo dovrebbe contribuire a far attestare lo scalo fra i primi dieci in Italia. Si parla ovviamente ancora solo di stime, anche se i sostenitori dell'iniziativa sono convinti che un'infrastruttura del genere siain grado di conquistare una ragguardevole fetta di mercato turistico e non solo. Si pensi alle Eolie, a Portorosa, ma anche a località vicine come il comprensorio di Cefalù che non avrebbe più motivo di optare per Punta Raisi. Eppoi c'è Messina, finalmente. Trenta minuti dal centro città, niente male.
L'aeroporto, stando ai dati, potrebbe essere un prezioso riferimento anche sotto il profilo più strettamente commerciale del traffico merci; basti pensare al ridente settore del florovivaismo, punta di eccellenza della nostra economia. Particolarmente elevati infine (a detta degli stessi piloti) gli standard di sicurezza, grazie anche alla vicinanza con il mare.
gazzetta del sud, 5 giugno 2008
«Incoraggianti le prime prove di simulazione al computer»
I Comuni chiamati a versarele quote consortili. I nodi irrisolti
Alberto Nania
MILAZZO
Appaiono incoraggianti le prime simulazioni di volo al computer proiettate ieri al Kiwanis di Milazzo dai progettisti dell'osservatorio dei trasporti per la Provincia di Messina in merito allo studio di prevalutazione per la realizzazione dell'aereoporto nella valle del Mela. Un'opera che a detta del suo principale sostenitore, l'ex presidente della Provincia regionale, Salvatore Leonardi, nominato lo scorso aprile presidente della società "Aeroporto del Mela Scarl", nell'ambito dell'accordo di programma sottoscritto nel 2007 dai comuni, provincia, camera di commercio e consorzio Asi, costituirebbe una forte e indiscussa ricaduta economica su tutto il territorio.
Un progetto ambizioso ma anche una scelta strategica, ha sottolineato Leonardi, che ha aperto i lavori del convegno svoltosi al Duomo Antico del Castello. A fare gli onori di casa il notaio Salvatore Alioto, presidente del Kiwanis, il sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano e il presidente del Centro studi "Civis" Gianfilippo Muscianisi che ha coordinato gli interventi. Al tavolo anche i componenti dello studio di prevalutazione dell'opera, ai quali, il sindaco di Barcellona, Candeloro Nania ha chiesto di avere più delucidazioni circa i costi che il territorio dovrà pagare. Le analisi condotte dall'arch. Francesca Moraci, della Facoltà di Architettura dell'Università di Reggio Calabria, hanno tracciato un quadro completo dei profili di carattere ambientale e territoriale «con riscontri oggettivi ritenuti accettabili sia sul piano dell'inquinamento acustico sia su quello geofisico e atmosferico». L'ing. Carmelo Di Bartola, co-progettista in forza all'Osservatorio dei trasporti per la provincia di Messina, si è invece soffermato sugli aspetti tecnici di maggiore rilevanza, proiettando in 3 dimensioni lo scorrazzamento di un veivolo le cui traiettorie di decollo e atterraggio – così come evidenziato dallo schermo – non andrebbero ad intaccare i centri abitati ma neanche gli impianti industriali della raffineria e della centrale Enel. Tra qualche giorno intanto i comuni, rappresentativi dell'80 per cento della popolazione provinciale, firmatari dell'accordo di programma per la realizzazione della cittadella aeroportuale, saranno chiamati a sottoscrivere le quote di partecipazione societaria alla consortile "Aeroporto del Mela Scarl". La società senza scopo di lucro a responsabilità limitata è stata costituita per verificare la fattibilità, la progettazione e l'avvio della procedura di project financing per la realizzazione e gestione dell'aeroporto. Una volta superata l'indagine ambientale bisognerà individuare le aree, procedura questa che passerà attraverso i comuni i quali dovranno compiere delle scelte di carattere urbanistico e creare i cosiddetti vincoli. Tre le zone ad accesso limitato. Alle amministrazioni comunali il compito poi di redigere un progetto di massima che tenga conto anche degli studi effettuati precedentemente dai comuni di Barcellona e Milazzo. Altro passaggio obbligato – ha spiegato il prof. Raffaele Tommasini dell'Ateneo peloritano, che ha illustrato la procedura normativa – sarà la stesura di un progetto di finanza necessario per realizzare l'opera i cui costi resterebbero a carico esclusivo dei privati.
L'ex presidente della Regione Cuffaro si era impegnato in passato per intervenire con circa la metà dei fondi, così come avrebbe fatto per lo scalo di Agrigento. Lombardo invece avrebbe espresso perplessità. Non ultimo l'aspetto normativo relativo alle certificazioni il cui rilascio, se pur semplificato, comporterà tempi non brevi. Una fase assai delicata e travagliata che dovrà tenere conto delle misure di sicurezza sia per i voli che per i servizi di terra. Qualche dato. Il progetto comporterà l'occupazione di 1400 persone. La pista avrà una lunghezza di 2400 metri ed una larghezza di 40 metri. Il costo complessivo di realizzazione si aggira intorno ai 100 milioni di euro e la Provincia ha già richiesto alla Regione un finanziamento di 35 milioni.
gazzetta del sud, 13 luglio 2008
La Regione sollecita la realizzazione di un aeroporto di terzo livello nella provincia di Messina
Previsto un'aggiornamento del protocollo d'intesa in materia aeroportuale, firmato da Enac, Regione e Ministero delle Infrastrutture ad aprile. Lombardo e Strano puntano su due nuove infrastrutture. Un'ipotesi che potrebbe spiazzare l'attuale Amministrazione provinciale, che ha sempre puntato sul "Tito Minniti"
Nel corso di un incontro tenutosi ieri tra il presidente dell'Enac, Vito Riggio e il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, e' stato deciso di aggiornare il protocollo d'intesa in materia di sviluppo aeroportuale, firmato lo scorso 8 aprile tra la Regione Siciliana, l'Enac, il Ministero delle Infrastrutture e le società di gestione. Un aggiornamento che potrebbe riguardare da vicino la nostra provincia, visto che Lombardo e l'assessorre ai Trasporti Nino Strano, hanno chiesto, nell'ambito dell'inserimento di una rete di eliporti e di nuove infrastrutture di volo, di poter realizzare con fondi propri o di privati, due aeroporti minori in grado di potere consentire un'operatività di terzo livello (aviazione generale o aeromobili di tipo regionale). Strutture che dovrebbero sorgere ad Agrigento e Messina.
Dopo la prevista stipula dell'aggiornamento dell'accordo che dovrebbe avvenire a breve, anche perché per questioni temporali diventa importante verificare le eventuali fonti di finanziamento rimaste scoperte nell'accordo dello scorso aprile, toccherà al Ministro delle Infrastrutture convocare una conferenza dei servizi attraverso la quale stabilire la localizzazione dei siti aeroportuali. Per ciò che concerne Messina, potrebbero riaprirsi clamorosamente le porte della realizzazione di uno scalo nella Valle del Mela, uno dei punti principali del programma dell'ex presidente della Provincia Regionale Salvatore Leonardi. Ma al momento non sono da escludere altre ipotesi. Questo passaggio potrebbe invece "spiazzare" l'attuale Amministrazione provinciale, che fin dall'insediamento ha constantemente dichiarato la propria volontà e quindi la relativa priorità, di un rafforzamento dei servizi e dei legami con l'Aeroporto dello Stretto, Tito Minniti. Una presa di posizione rafforzata nel corso della conferenza dei servizi tenutasi a Catanzaro l'otto settembre scorso, voluta dal Governo e coordinata dal presidente della Regione Calabria Loiero e alla quale hanno partecipato Enac, Sogas, Anci, Enti locali, Camera di Commercio e Confindustria di Messina e Reggio. All'ordine del giorno il piano operativo per il rilancio dell'Aeroporto.
Non è comunque da escludere a priori che si possa continuare a lavorare "sulle due piste" e che gli scali possano "convivere". Tornando infine all'aggiornamento del protocollo d'intesa, l'Enac ha confermato la propria disponibilità ad attuare il piano sulla base dei progetti che verranno presentati dagli enti territoriali o da privati. Le strutture dovranno però coordinarsi con la rete degli aeroporti nazionali che verrà delineata dal Ministero, attraverso il Piano nazionale degli aeroporti, per il quale l'Enac ha già previsto uno studio.
EMANUELE RIGANO, tempostretto.it, 24 settembre 2009
Patti Il 14 novembre l'incontro per presentare il progetto
Pronte le 25 mila firme a favore dell'aeroporto nella Valle del Mela
PATTI
Sarà presentato il 14 novembre a Patti il progetto per l'aeroporto del Mela. L'incontro si svolgerà nella sede del Consorzio intercomunale pubblici servizi. Nell'occasione saranno anche presentate le 25mila firme raccolte per promuovere la costruzione della struttura aeroportuale nell'hinterland di Milazzo. Firme che saranno anche inviate al presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, al Ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, al presidente della Regione Raffaele Lombardo. Sulla questione il presidente del Consorzio Tindari – Nebrodi Armando Lopes ha dichiarato: «E' importante per il territorio che l'opera venga realizzata. Si tratta di una struttura di servizio che servirà ad aumentare il flusso turistico di tutto il comprensorio messinese e della zona di Tindari in particolare. Basti considerare che tra le Isole Eolie e Tindari ogni anno vi è un flusso turistico di oltre quattro milioni di persone. L'aeroporto in provincia di Messina potrà solo portare benefici». Al momento sono due le ipotesi: una punta sul comprensorio del Mela, nei territori di Milazzo e Barcellona; l'altra su Torrenova. «Indipendentemente da dove verrà realizzato, la costruzione dell'aeroporto potrà portare solo benefici – ha evidenziato Lopes. Certamente un aeroporto che nasce in un bacino importante come quello di Barcellona e Milazzo potrebbe anche contare sull'utenza della città di Messina che, a Torrenova, rischierebbe di perdersi. E' opportuno valutare se l'investimento può essere fatto e possa esistere anche senza l'utenza che si potrebbe intercettare dalla città dello Stretto".Ma Lopes guarda avanti e non ferma la sua attenzione alle sole due proposte esistenti. Sarebbe opportuno effettuare uno studio approfondito del territorio della provincia di Messina al fine di valutare la possibilità di trovare un sito alternativo a Milazzo e Torrenova che sia baricentrico rispetto ai due luoghi già individuati e agli aeroporti di Catania e Palermo».
gazzetta del sud, 18 ottobre 2009
Considerazioni del presidente Salvatore Leonardi
Lo scalo aereo nella Valle del Mela formidabile fattore di sviluppo dell'area
«Non sprecare un'occasione riaperta e indicare subito una ubicazione razionale per realizzare la struttura»
Sulla vicenda concernente la possibile realizzazione di uno scalo aeroportuale nel territorio della Provincia di Messina, interviene con una nota l'ex presidente della Provincia Salvatore Leonardi per dire che, «malgrado le mistificazioni, le strumentali inesattezze, le superficiali analisi, i fatti, prima o dopo, parlano e ristabiliscono la verità». Eccoli, nella sua ricostruzione: «È ancora presto forse, per dare un giudizio sereno sugli sforzi, apprezzabili, posti in essere dal Presidente Ricevuto, intesi a rigenerare e rendere funzionale alle esigenze della utenza messinese l'aeroporto di Reggio Calabria. Ricordo solo che analogo tentativo sinergicamente abbiamo condotto, anni fa, Buzzanca (all'epoca presidente della Provincia) e il sottoscritto (sindaco di Messina) senza apprezzabili risultati. Auguro migliori successi al Presidente Ricevuto ma, intanto, il servizio è peggiorato e i messinesi non dispongono più neanche del pullman in partenza da Messina. A prescindere dalle "avventure" vissute dai concittadini soprattutto di ritorno in città con i voli serali.
È stata confermata in questi giorni autorevolmente (Presidente della Regione ed Enac) la necessità (intuita quattro anni fa dall'Amministrazione provinciale) di dotare il territorio messinese di un aeroporto di 3. livello (cosa diversa dalla "aviopista"), rendendo finalmente giustizia a una provincia che registra l'indiscusso primato regionale per presenze turistiche (quasi 5 milioni, dei quali il 40% stranieri) e per località turistiche di rilevanza mondiale.
È necessario, ora, non sprecare una occasione insperatamente (malgrado poi) riaperta e indicare sollecitamente una ubicazione razionale.
L'amministrazione provinciale nel 2007, a seguito di studi, ha individuato nella "Valle del Mela" il sito allo scopo più coerente agli obiettivi. Ometto, per esigenza di sintesi, di esplicitare le motivazioni di tale scelta. Chi ha interesse e sente il dovere deontologico di informarsi adeguatamente, prima di esprimere opinioni in merito, può facilmente conpulsare la relativa documentazione presso gli uffici della Provincia e rendersi conto non solo dei grandi benefici che uno scalo aereo porta al sistema generale di mobilità ma anche del formidabile sistema logistico (uno dei pochi in Italia, ha affermato il prof. Karrer) che la sua presenza integra in un'area servita da un importante porto, da ferrovia, da autostrada e da importanti insediamenti industriali. Senza parlare della futuribile zona franca e senza contare il fondamentale apporto che lo scalo darebbe a un sistema più efficiente di protezione civile in occasione di eventi calamitosi e di incendi. E mi pare doveroso, qui, ricordare che l'ipotesi "Valle del Mela" è stata approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale, massimo Organo di programmazione e pianificazione territoriale. Il progetto è stato inserito nel Piano Territoriale Provinciale, nel Piano di sviluppo triennale, nel Piano triennale delle Oo.Pp. Ovviamente, una diversa scelta dovrà, però, essere rideliberata dall'assemblea consiliare.
La soluzione proposta, infine, è stata avallata, con specifico Accordo di programma, da ben 60 comuni, rappresentanti oltre l'80% della popolazione provinciale (compresi Messina, Barcellona, Milazzo, Patti, Taormina, Lipari) oltre alla Camera di Commercio e l'Asi.
Devo, inoltre, precisare - prosegue ancora la nota di Leonardi - che non risponde al vero che la Regione e l'Enac abbiano espresso formale diniego alla realizzazione: si è trattato di un paio di lettere, di carattere interlocutorio, risalenti alla fase di avvio dell'iniziativa, non ancora messa a punto e in un contesto politico di assoluta contrarietà (oggi pare, per fortuna, superata) alla espansione della rete aeroportuale regionale: tant'è che l'obiezione fondamentale riguardava la "prossimità" (si fa per dire) di ben due aeroporti (Catania e Reggio Calabria) «raggiungibili entrambi in circa 80 minuti d'auto dagli utenti del bacino messinese»). Chi ha scritto quella lettera verosimilmente, non ha mai conosciuto l'articolazione del "bacino messinese" e dava per scontato che tutti gli utenti messinesi possano recarsi in aeroporto con proprio automezzo. Posso dire, invece, senza tema di smentita, che sia il già presidente Cuffaro che il presidente in carica Lombardo, hanno espresso pubblicamente parere favorevolte alla realizzazione di uno scalo nel territorio messinese. E precisamente nel sito già indicato nell'accordo di programma.
Chiudendo queste righe, da ex sindaco di Messina ed ex presidente della Provincia, convinto come ero e come sono che uno scalo aereo può costituire oggi (il Ponte richiede tempi molto più lunghi) l'unico strumento di forte accelerazione (si veda Trapani) dello sviluppo economico del nostro territorio a prevalente vocazione turistica, desidero rivolgere un accorato appello ai dirigenti politici e a quanti, a vario titolo (operatori della stampa compresi, perché no) possono essere interessati alla vicenda, perché l'argomento sia tempestivamente affrontato, anzitutto nelle sedi istituzionali competenti, interpretando correttamente la volontà della comunità messinese (emersa chiaramente con una petizione sottoscritta da oltre 25.000 cittadini), con il massimo senso di responsabilità e trasparenza, abbandonando posizioni preconcette e interessi localistici e di lobby che a tutto mirano tranne che al bene comune.
gazzetta del sud
Il turismo è fatto di tante cose, ma soprattutto di efficienza dei trasporti. Facciamo alcune domande al presidente Lombardo.
Cosa si prevede per le ferrovie?
«Ho scritto al ministro Matteoli affinché le ferrovie vengano rese alla Regione. E’ chiaro che nella prima fase ci debbono corrispondere il costo che attualmente sopporta lo Stato. Prima o poi le ferrovie passeranno alla Regione nell’ottica del federalismo e cercheremo di cambiare questo servizio ferroviario da terzo mondo che è causa del mancato sviluppo del turismo.
Prima o poi le ferrovie toglieranno i traghetti che costano troppo, e allora Moretti ci deve dire quando arriverà l’alta velocità sul Ponte dello Stretto».
I collegamenti navali?
«Siamo in quota minoritaria dentro un gruppo di società private che partecipa alla gara per acquisire la Siremar. Questo gruppo avrà il contributo statale, ma dovrà concordare con noi il piano industriale. La Regione non vuole partecipare a utili, ma nemmeno a perdite».
Non ha in programma di cedere a privati la gestione delle autostrade attualmente del Cas?
«Stiamo tappando i buchi, perché se lei vuole vendere una cosa prima la deve presentare nella sua veste migliore. E questo avverrà nei primi mesi di quest’anno. Poi, secondo il modello veneto, metteremo all’asta il sistema autostradale siciliano che comprese le sue potenzialità vale un miliardo di euro. Per esempio la terza corsia della tangenziale di Catania l’imprenditore privato la fa e poi applica il pedaggio: certo non a chi esce a Gravina per rientrare a San Giovanni Galermo, ma per chi viene da un casello ed esce ad un altro casello. Se c’è molto traffico quella strada è redditizia. Non lo è altrettanto la Circonvallazione di Palermo, ci vuole un terzo dell’onere che è di circa 800 milioni. Se penetriamo le montagne costa il doppio».
L’assessore Armao ha detto che ci sarà una gara per i musei.
«Si sono ridotte le entrate della Valle dei Templi, perdono qualcosa i mosaici di Piazza Armerina, per il resto ci sono perdite strepitose, altre meno. Avevamo dato a privati i servizi aggiuntivi, ma si sono presi gli incassi e lasciato debiti pesanti. Altro che vacca da mungere, la Regione è stata squartata viva. E quindi faremo una gara internazionale con gli occhi aperti».
Il sindaco di Messina ha messo un ticket di 1,30 euro per chi attraversa la città e sale sui traghetti.
«Ha fatto bene, perché quel traffico incide sull’ambiente e sulla vivibilità dei cittadini».
Lei è favorevole all’aeroporto di Agrigento, nonostante le perplessità dell’Enac.
«Ad Agrigento si può fare uno scalo dove atterrino gli Atr da 70 posti e già sono interessate alcune compagnie aeree.
Ho ricevuto da una società russa una lettera in cui si chiede di poter realizzare a loro spese nell’area di Milazzo un aeroporto per portare turisti alle Eolie».
La Sicilia
Riunione in sede della Regione su progetto aeroporto di Messina
CATANIA - Il progetto di un aeroporto a Messina è stato l'argomento al centro di un incontro bipartisan, svoltosi nella sede di Catania della Presidenza della Regione, al quale hanno preso parte, oltre ad esponenti di Pdl, Pd e Mp, il presidente Raffaele Lombardo, che ha assicurato il suo appoggio all'iniziativa. Lo ha reso noto il deputato Antonino Germanà (Pdl), tra i partecipanti all'incontro insieme con, tra gli altri, il presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto, che ha definito il progetto "di assoluto interesse strategico e foriero di ricadute positive sull'immagine della zona e sullo sviluppo turistico".
"L'aeroporto, che dovrebbe sorgere nella zona tra Milazzo e Barcellona - ha aggiunto Germanà - sarebbe il coronamento della strategia che si fonda sul perseguimento dell'imperativo di cooperazione e collaborazione perchè solo così si potranno ottenere risultati effettivi e duraturi".
"Lombardo - ha aggiunto Germanà - ha manifestato soddisfazione dichiarandosi pronto a sostenere l'impresa dopo che verranno espletati tutti gli interventi relativi alla valutazione del progetto e dell'area interessata".
La Sicilia, 27 febbraio 2010