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MILANO | Storia dei trasporti pubblici

7493102 Views 31575 Replies 218 Participants Last post by  pinomaiuli
Questo nuovo thread ha lo scopo principale di raccontare con immagini e notizie la storia dei trasporti pubblici di Milano, in cui gli aspetti tecnici hanno sicuramente un ruolo di primo piano, ma non devono essere disgiunti da un corretto inquadramento storico, che solo può spiegare le cause, i tempi e le modalità con cui i trasporti pubblici si sono sviluppati nella città nel corso dei decenni.
I tram e i binari che hanno solcato le vie di Milano sono così connaturati alla vita cittadina da essere entrati in piena simbiosi con tutto l'ambiente urbano, tanto da costituirne un elemento inscindibile, sebbene purtroppo sempre più ridotti e minacciati dalla sciagurata insipienza di tanti amministratori pubblici.
Non intendiamo però trattare solo di storia e tecnologia storica dei tram, ma anche di filobus, autobus, metropolitane, e quando opportuno anche dei binari ferroviari che hanno contribuito non poco a modellare lo sviluppo della città.
Vogliamo raccogliere la gran messe di immagini e di notizie pubblicate negli altri thread, sicuramente a partire da Milano Sparita, integrandola però con tutti i nuovi contributi che ognuno vorrà fornire, senza quel timore di andare “in OT” che ci pervade quando negli altri forum desideriamo approfondire questo tema cogliendo lo spunto dall’attenta osservazione delle immagini.
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mah, spero che questa non sia già comparsa su MiSprt

Eccolo il 401, a colori, un po' sbiaditi...
Di seguito un' immagine, credo mai vista, dell'interno del bloccato 401

La location é la stessa della foto di Borsig. La riconoscete ?
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^^
Non è suggestione, si tratta proprio di Viale Caprilli, quando ancora c'erano i binari. Binari utilizzati solo dalle linee speciali per l'ippodromo (il 55 mi sembra ) e quindi normalmente utilizzabili per riprese fotografiche in piena tranquillità.
Le foto erano in un depliant illustrativo delle linee dell'Adda che devo avere da qualche parte. Vedrò di scovarlo, digitalizzarlo integralmente e postarlo, se nessuno mi precede...
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A propositi di mappe. Avrei una domanda ai superesperti del thread:
In questa mappa si vede la futura linea M2 in giallo e la M1 in azzurro. Il rosso lì identifica le linee celeri.
Ma questa cosa è buttata li così, tanto per differenziare ed evidenziare le linee o era una cosa inizialmente prevista? non ho mai sentito di questi colori.

Se così fosse, quando si iniziò ad identificare le linee metropolitane con il proprio colore distintivo?. Nella mappa c'è già citata la M2. A quando si può datarla quindi?
Per quanto ne so la linea 1 della Metro è sempre stata la linea rossa e questo dall'inizio dei lavori. Analogamente alla linea due ci si è sempre riferiti come linea verde e questo ( vado a memoria ) perchè nel progetto iniziale ( ing. Belloni ) le quattro linee previste erano contrassegnate oltre che dai numeri anche dai colori ( rosso, verde, giallo, blu ). I colori nella mappa cui ci si riferisce sono proprio buttati lì per differenziare ed evidenziare le linee ma non mi risultano mai presi in considerazione ufficialmente.
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....inserirai la scansione del dépliant!
Ecco il depliant ATM in versione integrale ( ho soppresso il colore dove non faceva altro che aumentare il peso dei files). Facendo mente locale penso di averlo trovato alla Mostra per i 100 anni del Trasporto Pubblico a Milano ( Museo Scienza – 1961), quindi prego di volerne scusare il mediocre stato di conservazione.







Di particolare interesse tecnico, secondo me, sono il diagramma di trazione con i tempi di percorrenza previsti ed i figurini quotati del complesso. Non frequento le linee dell'Adda. Qualcuno è in grado di confrontare i tempi di percorrenza previsti ad inizio anni 60 con quelli attuali ?
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In effetti negli anni '80 venne impiantato un tratto di linea aerea sperimentale tra alcune stazioni della M1 (Cairoli-Venezia?, dovrei vedere se mi sono appuntato qualcosa). Sicuramente a San Babila era ancora presente fino a qualche anno fa; più recentemente non ci ho più fatto caso.
Lo spazio in altezza è molto limitato, in quanto le gallerie realizzate con il metodo "Milano" sono basse e costruite poco al di sotto del piano stradale, in quanto concepite per convenienza per i treni a 3^ (e 4^) rotaia.
Ricordo che, per realizzare la catenaria, non potendo reggere il filo di contatto con una normale fune di sospensione superiore, si dovette sospenderlo con pendini agganciati alla volta della galleria nelle parti più alte, dove non sono presenti travi trasversali in calcestruzzo. Sotto queste ultime infatti ci passava solo il filo di contatto!
Per quel che ricordo la linea aerea sperimentale era posata solo su di un binario ( quello di destra andando in direzione Lotto-Inganni ) ma arrivava almeno fino alla stazione Conciliazione. Ricordo anche la giustificazione data da un tecnico ATM ( nel corso di una visita accompagnata agli impianti ): eliminare la terza rotaia per non avere più in galleria la polvere prodotta dall'usura dei pattini di contatti.
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^^
Vi lascio immaginare cos'era viaggiare sulle 5200 appena consegnate, a fine 52, inzio 53. Ogni 10-15 giorni entrava in servizio una vettura nuova, luccicante e tutta odorosa di vernici, con luci interne e luci delle velette letteralmente abbaglianti... Ben altro effetto rispetto ai Sirio.. Oltre a tutto i sedili erano decisamente più comodi..
P.s. Scusate l'attacco di nostalgia...
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I rimorchi di guerra



Mi riferisco al gruppo di 24 “carrelli” che, danneggiate nel corso dei bombardamenti erano state ricostruite già a fine 43, inizio 44 (date presunte) come rimorchiate e che, trainate da una motrice tipo 600, hanno assicurato il servizio sulla circonvallazione fino al primo dopoguerra (45, 46 date
da verificare ma da ritenere attendibili, visto che le vetture risultano recuperate come motrici per metà nel 1946 e per metà nel 1947) .
Ne ho un vaghissimo ricordo che comprende almeno un viaggio fatto, ovviamente, sulla rimorchiata. Quello che mi è rimasto impresso ( tenete presente che, all'epoca, avevo più o meno 8-9 anni e che, anche se i tram già attiravano il mio interesse, non ero certo in grado di individuare particolari tecnici ) è l'abbondanza di personale a bordo: sulla rimorchiata oltre al bigliettario ( probabilmente senza posto fisso come nell'interurbano) vi era un agente che aveva il solo compito di manovrare l'unica porta lasciata in funzione, quella di centro. Le altre due porte erano sempre spalancate essendo state asportate le antine ed il relativo predellino fissato in posizione abbassata. Quindi, con i due agenti della motrice, siamo a 4 persone per turno, roba da far venire un infarto ad un amministratore attuale! Non lo ricordo ma, presumibilmente, vi era una parete con porta scorrevole tra piattaforma anteriore e resto della vettura che, in caso contrario sarebbe stata attraversata dal vento della corsa. Un ultimo particolare: le vetture dovrebbero aver mantenuto il numero di servizio originale preceduto però da uno zero.
Le poche notizie disponibili su questi convogli si fermano in pratica qui e per la maggior parte sono state ricavate dal Boreani.
Di seguito le sole immagini conosciute:

1) In tempo di guerra a fianco del deposito Messina. La rimorchiata sembra appena uscita dall'officina ( tetto chiaro ) (Da Boreani Un Tram chiamato Milano pg. 135 )




2) In Piazzale Baracca dopo la Liberazione ( linea 29 ) ( Boreani pg. 137 )





3) Corso Sempione angolo Gherardini ( Linea 30 )( foto di F. Patellani ) dal sito http://www.lombardiabeniculturali.it...3g010-0019125/




Sono passati più di 60 anni, sperare che ci sia ancora chi possa dire di più per averci lavorato mi sembra poco ragionevole però chissà, forse qualcuno ha in fondo ad un cassetto una vecchia fotografia oppure ricorda qualche particolare di racconti fatti da padri o nonni...
Ho voluto lanciare l'argomento: se lo vorrete raccogliere e continuare con nuovi spunti o domande ne sarò felice. In caso contrario spero di non avervi annoiato troppo.

Ciao a tutti.
Franco
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^^^^
Temo anch'io che la Sovraintendenza non abbia competenza in materia.
E, purtroppo, l'elenco dei mezzi di interesse storico rottamati o lasciati andare in rovina perché abbandonati all'aperto comincia con le Edison e continua con le Monza della prima dotazione ( inizialmente a due piani poi decapitate ), con le 5000, con i filobus anteguerra, ecc., ecc.
Se penso al centralissimo e molto frequentato Museo della London Transport al Covent Garden ( a Londra, ovviamente...) mi vien da piangere...
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...Bisognerebbe avere il coraggio di buttare via tutto ciò che è falso, e dare una ripulita a ciò che è vero: ci sono un sacco di pezzi unici...
tra i quali l'ultima Edison e l'ultima Abbiategrasso !. Ve le immaginate riportate allo stato di origine?
.
Se non è un falso anche quello, dalla vista laterale, sembra che avessero una prima e seconda classe...
Quando sono state abolite le classi sulle tramvie?
Le indicazioni prima e seconda classe erano ancora presenti con la gestione ATM. In particolare sulle Abbiategrasso i due compartimenti avevano l'identico allestimento e si distinguevano per il diverso colore delle imbottiture dei sedili. La scritta prima classe era anche presente a fine anni 40 su alcune almeno delle Monza decapitate in servizio sulla Milano-Corsico. Però erano solo scritte, la classe in realtà era unica. Da quando? Giro la domanda a chi è meglio documentato di me. Io, come avrete capito, mi baso molto sui ricordi...
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Le Abbiategrasso in origine erano bianco gesso con soprafinestrini a cattedrale come da foto postata da Misterno

Ma non potevano lasciarla verde? L'Abbiategrasso in origine era completamente diversa:

Il passaggio ad ATM ha portato anzitutto al cambio di colore da bianco gesso ( non lucido) a biverde; successivamente ( verso il 48-49 ) sono stati abbassati i finestrini dei frontali con creazione di un portaveletta retroilluminato ed incorporazione dei fari alti, in origine sistemati all'interno e dietro i finestrini laterali del frontale. In queste fasi la zona passeggeri ha sempre mantenuto due compartimenti identici ( 3 moduli da 6 posti con sedili trasversali 2+1, seduta e schienale imbottiti in velluto rosso ( I classe ) e verde ( II classe ). La revisione della cassa fatta da ATM a fine anni 40- inzio anni 50 ha dato alle vetture l'aspetto che ha la 54 del museo di Ranco illustrato dalle foto postate da tullio

Il primo tarocco è la bella "Abbiategrasso" n. 54, che viene spacciata per bitensione (linee dell'Adda)...
(foto tul691 del 17.8.1991)



Quindi per la vettura del Museo Ogliari i taroccamenti sono: 1) colore ( visto il tipo di cassa non doveva essere il bianco ma il biverde ); 2) pantografo sul tetto in posizione centrale assolutamente inutile: la vettura è monotensione; 3) arredamento del comparto di prima classe totalmente inventato ( sembrano semplici foderine messe sugli stessi sedili in legno nel comparto di seconda classe). 3) piccoli particolari come i profilini in marrone ( inventati ) il triangolo rosso sul frontale ( significava veicolo con frenatura rapida di emergenza; una Abbiategrasso classe 1914 !!). Niente di irrmediabile: sono tutte cose che, con un po' di pazienza, un po' di lavoro e, temo, molti soldi, si possono rimediare.
Veramante la cosa da fare con un certa urgenza sarebbe di ricoverare la povera 54 al coperto in modo da arrestarne il naturale degrado. Possibile che a Milano non si riesca a mettere insieme un'associazione del genere di quella che opera da anni a Torino e che ha fatto cose molto belle?
Ciao a tutti.
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Il Milano Corsico era il servizio locale della linea Milano Abbiategrasso. Prima del 1/07/39 era bianco, come tutti i veicoli Stel. Dopo le vetture sono state ridipinte, con una certa gradualità, nel classico biverde ATM. Negli anni 60 era certamente biverde. Non mi risulta abbia mai avuto veicoli gialli. Maggiori informazioni, compresa quelle che credo sia l'unica foto a colori conosciuta di questa linea, le trovi qui:
http://xoomer.virgilio.it/paozan/CORSICO/mi_abb.html

P.s. Copia del tuo ricordo anni 60 sarebbe molto gradita...
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L'interscambio era in via Mazzini all'altezza di Via Dogana e veniva utilizzato dalle vetture che andavano da via Orefici in piazza Fontana. L'intersezione, a causa delle dimensioni anguste dell'incrocio, avveniva con i tram provenienti da via Dogana che si immettevano sul binario opposto prima della svolta e giungevano cosi' sul lato opposto di via Mazzini....
Per quel che ricordo si trattava di un collegamento di servizio mai usato da linee regolari. Il passaggio nel senso Mazzini - Dogana si poteva fare lasciando le vetture sul giusto binario. Quelle eventualmente dirette in senso opposto uscivano in via Mazzini contromano e vi rimanevano fino alla comunicazione che era situata allo sbocco di via Orefici, poco oltre gli scambi che collegavano Via Torino.
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Quando per M1 si parlava di vetture su gomma



Lo so, la foto ( mia: scansione di una vecchia diapo Ferraniacolor ) è brutta e neppure bene inquadrata: però penso che il soggetto meriti. Si tratta della motrice sperimentale su pneumatici che Breda aveva presentato alla Fiera del 1960 ( credo ) proponendola per la M1. Qualcuno ( Tullio ? ) sa qualcosa sulle prove ( dove sono state fatte ? Che risultati hanno dato? ) e sulla fine che poi ha fatto? La cassa è diversa da quella delle motrici M1 di serie, per cui non può essere stata riutilizzata..
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Questa preziosissima motrice... nel 1987
c'era ancora, in totale abbandono e sommersa dal verde (anche il parco dei divertimenti era in abbandono), intera con i colori forse originali bianco e azzurro (non blu scuro come nella foto qui sotto). Credo di averla anche fotografata.
Grazie per le informazioni. Per quanto riguarda i colori di origine i miei ricordi dicono blu e grigio perla, ma, ovviamente e ad anni di distanza, possono sbagliare. La foto ( brutta, ribadisco ) è stata scattata verso sera, a sole tramontato ed in controluce. Nella dia originale la fiancata appare semplicemente scura e quello che ho postato è il risultato di una "rianimazione" con programma di fotoritocco. Direi che il colore di base è certamente il blu. Quanto alla tonalità, potrebbe essere una qualsiasi tra il blu scuro e l'azzurro pallido...
Di nuovo, grazie a tutti per le informazioni.
Franco
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...A guardare bene la motrice milanese -se poi effettivamente motorizzata- si vedono però diversi dettagli tanto rivelatori quanto enigmatici... All'apparenza manca infatti qualsiasi guida che mantenga il carrello sulla via di corsa.... È naturalmente assai probabile che il veicolo esposto fosse allora incompleto, in particolare privo delle coppie di pneumatici laterali alle estremità dei carrelli... per le quali sembra però non esserci spazio verso il centro del veicolo, se non sotto le apparecchiature del sottocassa.
Qui qualcosa non quadra.... Ma è anche vero che dai residui visibili al Parco Nord, non si scorge alcuna traccia di supporti per le guide laterali. E la presenza di un doppio mini-pantografo "stile trifase" -ma in realtà filoviario- non fa poi che confermare come il sistema dovesse essere stato concepito inizialmente senza possibilità di alimentazione e ritorno al suolo.

... E a ben guardare nell'incavo "svasato" fra le ruote del veicolo in Fiera, sembrerebbe che NON vi sia spazio per l'attacco di rotaie tradizionali... ma qualcos'altro.
Purtroppo immagini non ne ho ma, per quanto riguarda il sistema di guida previsto per la motrice Breda qualche ricordo mi è rimasto. Si tratta di questo: tra le vie di corsa delle ruote principali era presente una profonda scanalatura ( l'incavo svasato notato da Xesar e visibile nella foto ) con pareti che da inclinate diventavano verticali negli ultimi 30 – 40 cm. I due carrelli del veicolo erano guidati da due coppie di rulli ad asse verticale, collocate alle due estremità del carrello e che si poggiavano sulle pareti verticali, in quel tratto in acciaio ( profilato ad I annegato nel cemento? ). Ricordo di aver pensato alla estrema macchinosità dei deviatoi e alle forti sollecitazioni sul supporto dei rulli guida e di aver concluso sperando che per la allora nuovissima metro di Milano si pensasse a qualcosa di meno ardito e più sicuro.... Cercherò di fare un disegno per spiegarmi meglio, ma non prometto niente....
Ciao a tutti
Franco

P.s. Il fatto che l'alimentazione fosse prevista con due conduttori aerei esclude che alle rotaia di guida si pensasse di dare qualche compito in materia.
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Filmato storico ( o quasi...)

Tram filobus ed autobus a Milano, anni 50-60, in questo breve filmato a colori, pescato su You Tube. Tra le cose più interessanti il sottopasso Molise -Campania, con filobus e l'incrocio in metropolitana di due unità di trazione a due pezzi ( primissimi anni di esercizio).
https://www.youtube.com/watch?v=Q6lHzo95vrY
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La foto misteriosa di P.zza Cordusio

Forse ho trovato, nella famosa foto di P.za Cordusio con binari del tram in sistemazione, un elemento che permette di datarla con una certa precisione: si tratta dei diffusori dei lampioni dell'illuminazione pubblica che a Milano e fino all'inizio degli anni 50 erano tutti chiusi e che, da quel periodo in poi sono stati gradualmente sostituiti, in nome di una maggior efficienza, con quelli aperti verso il basso tutt'ora in uso sia pure con sorgenti luminose diverse.


Nella foto in questione, che ho qui ripreso, sono chiaramente visibili ( quadrati rossi ) almeno due lampioni dotati del diffusore aperto. Quindi la data presumibile della foto è dal 1953-54 in poi; probabilmente si tratta dei lavori di rettifica dei tracciati tramviari in Pza. Cordusio del 1955 citati da tratramtram. E pensare che, dopo appena 5 anni l'avanzare della M1 avrebbe buttato tutto all'aria...
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Difatti, nella foto con la 5200 ferma nella misteriosa posizione, si vede che le due lampade evidenziate da franco1937 sono ancora entrambe del tipo chiuso in basso. Sarebbe interessante appurare quando fu completata la sostituzione.
Per quel che ricordo io la sostituzione dei diffusori è avvenuta, a partire dal 54-55. Però si tratta di ricordi ormai lontani . Chissà che qualcuno non abbia dati precisi.
Tra parentesi la foto con la 5200 ferma sul raccordo ad S ( era molto probabilmente una vettura guasta: nel dopoguerra nessuna linea è mai passata di lì ) ci può dare un'altra indicazione: le 5200 sono state consegnate tra fine 52 ed inizio 53 e la vettura della foto non appare nuova di fabbrica ( vernice del tetto scurita). Inoltre le ombre sono lunghe e la gente porta i cappotti. Daterei quindi la foto della 5200 all'inverno 53-54.
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E' possibile. L'unica perplessita' riguarda la posizione, visto che c'erano luoghi ben piu' fotogenici nella rete di allora.
Guardando bene, con un pò di ingrandimento, la veletta della 5200 ferma, mi sembra di vedere all'estrema sinistra, nel posto dove veniva collocato il numero di linea i due schermi diffusori collocati davanti alle lampade di retroilluminazione. Quindi il numero di linea non è presente perchè al momento rimosso, fatto questo normale, all'epoca, per vetture messe fuori servizio.
Quindi, secondo me, rimane valida l'ipotesi di vettura scartata perchè guasta.
In quel periodo lo sfondo prediletto da ATM per sue foto ufficiali era il Castello, visto da Via Beltrami.
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