Bello!!Sembra l'elmetto di quello cattivo di guerre stellari!
beh, purtroppo non possono acquisire altre superfici.Hogan said:Bello, ci sono foto dell'attuale palazzetto?
Peccato però che ci staranno solo 8000 posti.![]()
quotoSonic from Padova said:ti do il benvenuto acrux, un p'ò in ritardo! non mi ero accorto che eri un nuovo iscritto!
Il vecchio contratto con la ditta dei lavori è stato rescisso qualche mese fariesumo anche questo thread per sapere se dovremo ancora a lungo vedere gli spogli stalti del mario argento: quando riprenderanno a costruire?
Non so se il progetto resterà questo poiché le normative sono cambiate. Credo verrà costruito anche un parcheggio sotterraneo o al massimo vicino ed inoltre il palazzetto dovrà avere almeno 12000 posti invece dei 9000 progettati.molto bello!
non credeteci, la fonte e le cose attuali dimostrano che tutto è immobile. Piuttosto leggete questo articolo più recente (e più affidabile, per me il Corriere del Mezzogiorno è il migliore dei giornali "locali")Addio Palargento
Per completare il quadro manca solo il semaforo verde istituzionale. Poi, lo scandalo chiamato Mario Argento vivrà il suo ultimo mortificante capitolo, degna conclusione di una storia di ordinario scempio napoletano durata 12 anni e un mare di soldi persi nel 'buco nero' della burocrazia.
Il megahotel a cinque stelle si farà nell'area dove oggi sorgono, preda del-l'incuria e del degrado, le rovine di quella che una volta era la 'casa del basket napoletano'. Il consorzio di imprenditori privati (una cordata di imprenditori tra cui il presidente del Napoli De Laurentiis, ma anche le imprese Vianini, Fiore, Brancaccio, Manuten-coop e Pizzarotti.) realizzerà una struttura d'elite con tanto di centro benessere. Un'opera che è il fiore all'occhiello del Pua, Piano urbanistico attuativo, una variante al piano regolatore, destinata a cambiare volto alla zona flegrea con un restyling che coinvolge Fuorigrotta ma anche Bagnoli sino alla base Nato, passando per Viale Giochi del Mediterraneo.
Un piano ambizioso di trasformazioni urbanistiche da realizzare attraverso il project fmancing, ossia l'opera di privati, e che prevede alberghi di lusso, centri congressi, parcheggi, ristoranti, allacciandosi con la stazione della metropolitana che sarà realizzata dove oggi sorge il PalaBarbuto. In questo piano, ambizioso ma al profumo di business, non c'è spazio per il Palargento.
E considerato che pure il PalaBarbuto, attualmente l'unico impianto di basket di un certo livello in città, verrà 'smontato' e spostato altrove, la conclusione è semplice e amara: a Napoli il basket è uno sport che non interessa a nessuno. E visto che non c'è una squadra vera che ne possa difendere i colori, non serve un impianto per questo sport.
SPIRAGLIO Considerazioni negative dietro cui s'intravede però uno spiraglio di luce. Anche se nel Pua non è stata inserita né stralciata l'ormai celeberrima delibera per il project financing del Mario Argento, nello stesso ci sarebbe però un progetto, attualmente ancora in fase embrionale, relativo alla costruzione di un palasport sull'area dove attualmente sorgono i campi da tennis gestiti dalla Fit.
Quel suolo, storicamente utilizzato per lo sport delle racchette, è in realtà di proprietà del Comune, che potrebbe sottrarre quei suoli per utilizzarli in maniera diversa. E visto che al posto del Palargento sorgerà il megahotel e che la metropolitana si fermerà proprio dove oggi c'è il PalaBarbuto, ecco che quello spazio, peraltro limitato ma comunque utilizzato per una disciplina sportiva, potrebbe ospitare il nuovo palasport di Napoli.
Intendiamoci: sottrarre spazi ad uno sport che a Napoli ha una tradizione salda non è certamente positiva, tantopiù che un palasport realizzato su quell'area non potrebbe essere certo uguale, per capienza e per strutture, ad un Palargento rimesso in sesto. Insomma, una magra consolazione, una sorta di 'contentino' per le polemiche probabili che la scelta di 'cancellare' il Palargento potrebbe suscitare.
SCANDALO Resta lo scempio di una struttura chiusa ormai da oltre 10 anni (il 6 giugno 2010 saranno esattamente 12), promessa più volte alla città ma alla fine diventata una chimera, il simbolo stesso dell'incuria e dell'ignavia della pubblica amministrazione, passato tra ristrutturazioni faraoniche annunciate e poi avviate ma mai portate a termine, spesso fermate da pastoie burocratiche, cambi normativi, rimpiattini politici. Una grana che alla fine si è risolta nella maniera peggiore ma, paradossalmente, più semplice, ossia evitando di risolvere il problema. E cancellandolo per sempre da una città che non ha più memoria.
17 febbraio 2010 Cronache di Napoli
Prego i moderatori di rinominare il thread in NAPOLI | Palazzetto dello Sport Mario ArgentoCi suonarono i Genesis, ci giocò McEnroe
Il Palargento ora è lo stadio dei tossici
Aperto l'ennesimo varco per penetrare nel palazzetto di Fuorigrotta in eterna attesa di riqualificazione
NAPOLI – Era inevitabile: la cancellata perimetrale dell'ex palazzetto dello sport, Mario Argento a Fuorigrotta è stata «ufficialmente» sfondata. Non che non ci fossero in passato passaggi giovani temerari che hanno raggiunto il rudere dell’ex palazzetto dello sport, ma stavolta il «varco» è decisamente più agevole; visibile percorrendo il viale giochi del Mediterraneo di fronte al più moderno palaBarbuto.
IL VARCO- Un passaggio stretto ma accessibile dalla strada; le sbarre piegate da ignoti hanno reso più agevole l”ingresso” all’area dell’ ex palazzetto dello sport. Eppure l’area era stata sbarrata; chiusi i cancelli perimetrali con grossi catenacci, un tratto è persino transennato da lamiere, - come obbliga il regolamento sui cantieri di lavoro.
LA STORIA – Inaugurato assieme alla piscina Scandone nel 1963 in occasione dei Giochi del Mediterraneo, lo storico palazzetto dello sport partenopeo ha ospitato durante i suoi 35 anni d’attività, dal ’63 al ’98 incontri di boxe internazionali – memorabili i match mondiali combattuti da Patrizio Oliva – concerti epocali come quello dei Genesis tenutosi nel lontano 1974 e ancora sfide di tennis al cardiopalma come quelle disputate tra Lendl e McEnroe. Ma il PalArgento ha assolto anche compiti istituzionali, spesso utilizzato quale deposito di schede elettorali; e socio-sanitari (le maxivaccinazioni durante l’epidemia del colera del ’73).
IL DEGRADO - I lavori di riqualificazione del PalArgento iniziati nel giugno 2005 quando le ruspe demoliscono la vecchia struttura lasciando visibili soltanto due tribune, improvvisamente poi si fermano. Anni di polemiche e false partenze. Annunci di ripresa dei lavori, e diversi “stop & go” caratterizzano la storia del glorioso palazzetto dello sport di Napoli fino ai giorni nostri. In attesa della ricostruzione prevista l’edificio è visibilmente fatiscente; i resti degli spalti che assomigliano sempre più a degli scavi archeologici scatenano la fantasia dei writers metropolitani e diventa rifugio sicuro per tossicomani. La sterpaglia la fa da padrone, rovi dappertutto e persino veri e propri alberi cresciuti sulle terrazze; avranno una decina d’anni: gli anni che ci vorranno (forse) per la restituzione del palArgento alla città.
IL PUNTO DI RACCOLTA – Protestano gli abitanti del quartiere di Fuorigrotta, stanchi della presenza fatiscente del “rottame argento” come è stato ribattezzato l’ex palazzetto dello sport. L’ingresso di fronte alla Piscina Scandone è stato scelto quale “punto di raccolta” dove portare generi di necessità per i più bisognosi. In realtà il nuovo punto di raccolta assomiglia sempre più ad una discarica a cielo aperto. «È una vergogna. Abito a poche centinaia di metri dal palazzetto dello sport e tutti i giorni devo assistere a questo disastro!» commenta Carmine, un residente. «Qui si raccoglie di tutto, mobili, televisori, giocattoli, perfino sedie a sdraio per la spiaggia ma in realtà pochi vengono a prendere quanto gli necessità e la roba, non protetta, né segnalata col trascorrere dei giorni diventa sempre più monnezza».
Antonio Cangiano
21 luglio 2010