NY schierava 11 neri e 1 mulatto.
Considerando che il mulatto è Fields, stai dicendo che Gallo è nero? :O
Una serie di falli di passi VERGOGNOSA per dei giocatori professionisti.
Stoudemire compreso a cui sono stati fischiati passi almeno 2 o 3 volte.
Chiara degenerazione dei fondamentali nei licei e nelle università USA.
Beh, da sempre... hanno pure abolito l'infrazione di passi in partenza... per lo spettacolo.
Comunque, c'ero anch'io al Forum, settore C30, quindi dalla parte opposta rispetto alle foto iniziali di gruber.
Mi sono divertito, giacché era un'amichevole e forse la partita era solo una parte dello spettacolo (vd. fanciulle mezze nude che ballavano, altre che si facevano lanciare in aria da ragazzotti nerboruti, saltimbanchi con pedane elastiche che facevano 4 capriole a 5 metri di altezza prima si schiacciare, giochi con ricchi premi e cotillon).
Ecco, gli americani hanno una mentalità votata allo spettacolo, sia chi organizza, sia chi gioca ma anche chi guarda.
Noi no... e infatti il pubblico era tendenzialmente moscio... abituato ad assistere ad un evento e non a parteciparvi.
Se Stern deve valutare l'evento milanese* sicuramente non metterà il calore del pubblico (inteso come partecipazione all'evento) tra i punti a favore...
La partita è stata comunque mediocre.
L'unica cosa interessante, il canestro di Mordente allo scadere del terzo quarto, è stata vanificata dall'arbitro che ha annullato il canestro**
*Sul corriere milano di oggi c'è un articolo, che condivido appieno, di Vanetti (nell'ambito di una pagina in cui si fa luce sullo stato pietoso degli impianti milanesi) in cui dice chiaramente di scordarsi per tanto tempo l'NBA a Milano se non verrà ristrutturato il Forum.
Come? direte voi... uno dei pochi impianti di livello da ristrutturare? Certo! E' nato 20 anni fa e da allora la manutenzione è stata poca.
Innanzitutto c'è da dire che l'impianto, per eventi come l'NBA Live Europe, è piccolo: 12.000 posti sono una capienza da università di terza fascia. Parigi, Berlino, Londra e Barcellona possono offrire di più (e certamente di meglio vedendo l'O2 Arena di Berlino o di Londra). E Stern l'ha detto.
Poi è sporco... andrebbe ripulito a fondo, non è zozzo, ma si vede che è usato.
Per une vento come questo bisognava dare una bella pulitina...
I cessi invece fanno proprio schifo.
Poi è vecchio: i seggiolini, i colori, le indicazioni posticce o mancanti o poco visibili, un tabellone centrale che cade quasi a pezzi... beh, non proprio, ma è come se fosse pieno di cerotti.
** D'Antoni voleva rivedere il tiro di Mordente e ha guardato verso l'alto, istintivamente, ma non ha trovato un maxischermo... struttura che serve per far vedere meglio o far vedere dettagli dello spettacolo... eh no, invece ci teniamo un tabellone su cui si fa fatica a vedere il nome delle squadre... puah.
E in tutto questo, c'è qualcuno che straparla fantasticando di altre partite NBA a Milano... e nell'entusiasmo generale della manifestazione, si pubblicizza in pompa magna la ristrutturazione di un impianto vetusto, antidiluviano e inadeguato agli standard moderni come il Palalido.
http://milano.corriere.it/milano/no...za-palasport-1703883501360.shtml?fr=correlati
Senza un Palasport come si deve scordiamoci di rivedere i Knicks
Pieno di luci e ombre il bilancio dello sbarco della Nba a Milano per l'amichevole Armani-New York
Com'è il bilancio finale dello sbarco della Nba a Milano per l'amichevole dell'altro giorno tra l'Armani Jeans e i New York Knicks dei grandi «ex», Mike D'Antoni e Danilo Gallinari? Molto positivo sul piano della risposta della città: gli eventi collaterali, ai quali i dirigenti della lega «pro» americana di basket tengono in modo particolare, sono stati un successone. Gallinari ha inaugurato un campo di pallacanestro fresco di recupero nel quartiere di Quarto Oggiaro, quindi sabato si è consegnato al bagno di folla in piazza Duomo e, insieme ai compagni, non ha mancato di onorare con il sorriso sulle labbra gli altri impegni previsti dal programma. Sotto questo aspetto, la Nba lascia l'Italia con la bocca dolce, dopo che la precedente esperienza a Roma, per Boston Celtics-Toronto Raptors, si era conclusa in modo poco edificante, con scambio di accuse e, soprattutto, con un non trascurabile contenzioso economico.
Il bilancio, invece, è pessimo sotto il profilo della «casa» che è stato possibile offrire. Qualora ci fossero ancora dei dubbi, il Forum di Assago - struttura privata - si è dimostrato un impianto ormai datato e con dettagli imbarazzanti, dai servizi igienici scarsi, a quei piazzali pieni di buche, toppe, erbacce e pattume. La figuraccia è stata evidente, solo chi non sa ammettere la realtà può negarlo. Ad ogni modo, visto che il giudizio che conta spetta a chi era ospitato, la Nba appunto, ecco che il commissioner David Stern non s'è fatto scappare l'occasione per sottolineare che gli impianti europei destinati ad essere frequentati nel futuro dalla lega che lui governa devono avere ben altre caratteristiche.
Soprattutto, il Forum è troppo piccolo per certe manifestazioni: diecimila biglietti da vendere non permettono di avere i conti, se non in utile, almeno in pareggio. La società Infront s'era accollata l'onere di fungere da partner locale avendo avuto in cambio altri contratti, anche in Cina, per compensare il bagno di sangue dell'arrivo dei Knicks a Milano: ma non sarà sempre così e nemmeno è ipotizzabile che spunti il gonzo di turno che ci sta a rimettere di suo solo per la gloria. Totale: o a Milano sorgerà un palasport simile a quelli inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli, oppure la Nba (e non solo la Nba) non tornerà mai più. Con buona pace di quell'amministratore pubblico che, sull'onda dell'entusiasmo e dimenticando il malessere cronico che ammorba l'intera impiantistica cittadina e lombarda, domenica assicurava non una, ma tre partite nel 2011. Sogni maldestri e velleitari, destinati a un amaro risveglio.
Flavio Vanetti
05 ottobre 2010
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