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PADOVA (24 giugno) - Trentenne, romena, laureata in economia internazionale nel suo paese d'origine, impiegata come tecnico gestionale in un grande gruppo bancario e a Padova da quando aveva 23 anni, il primo anno è stata anche lei una clandestina: è questo l'identikit di Nona Evghenie neo consigliera comunale del Pd e prima romena eletta nell'assemblea municipale euganea.
«Gli immigrati sono i primi che pretendono la certezza della pena, che in Italia non si può dire che esista: voglio che chi sbaglia paghi e chi è onesto abbia il diritto di un futuro». Nona Evghenie, affronta oggi con un italiano perfetto il tema della sicurezza, particolarmente sentito a Padova, che sarà uno dei primi punti della sua azione politica.
Nona è stata eletta con 330 voti, guadagnati grazie al consenso dei 7.500 connazionali che risiedono nel comune. «Ma a votarmi - precisa - sono stati anche gli italiani, un terzo dei miei elettori».
La sua storia politica è recente. «Il mio impegno nasce assieme al Pd due anni fa - spiega - e mi pare incredibile, ripensando al mio primo anno in Italia da clandestina, che ora sono diventata una consigliera comunale».
Nona è arrivata a Padova per congiungersi con la madre che lavorava qui, ma insieme a lei ha trovato anche l'amore: «ho incontrato un ragazzo italiano, che oggi è mio marito - racconta -; mia madre non voleva che mi fermassi dopo tanti sacrifici fatti per studiare, non voleva che facessi la sua stessa vita da badante o facendo le pulizie».
Ma lei alla fine è rimasta in Italia, e oggi lavora come tecnico gestionale in un grande gruppo bancario. Nei prossimi giorni si saprà quale ruolo avrà in consiglio comunale: « mi piacerebbe lavorare per l'integrazione e le pari opportunità - confessa - ma anche nel campo delle politiche economiche, che è quello che ho studiato».
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=63317&sez=ELEZIONI2009#commenti
«Gli immigrati sono i primi che pretendono la certezza della pena, che in Italia non si può dire che esista: voglio che chi sbaglia paghi e chi è onesto abbia il diritto di un futuro». Nona Evghenie, affronta oggi con un italiano perfetto il tema della sicurezza, particolarmente sentito a Padova, che sarà uno dei primi punti della sua azione politica.
Nona è stata eletta con 330 voti, guadagnati grazie al consenso dei 7.500 connazionali che risiedono nel comune. «Ma a votarmi - precisa - sono stati anche gli italiani, un terzo dei miei elettori».
La sua storia politica è recente. «Il mio impegno nasce assieme al Pd due anni fa - spiega - e mi pare incredibile, ripensando al mio primo anno in Italia da clandestina, che ora sono diventata una consigliera comunale».
Nona è arrivata a Padova per congiungersi con la madre che lavorava qui, ma insieme a lei ha trovato anche l'amore: «ho incontrato un ragazzo italiano, che oggi è mio marito - racconta -; mia madre non voleva che mi fermassi dopo tanti sacrifici fatti per studiare, non voleva che facessi la sua stessa vita da badante o facendo le pulizie».
Ma lei alla fine è rimasta in Italia, e oggi lavora come tecnico gestionale in un grande gruppo bancario. Nei prossimi giorni si saprà quale ruolo avrà in consiglio comunale: « mi piacerebbe lavorare per l'integrazione e le pari opportunità - confessa - ma anche nel campo delle politiche economiche, che è quello che ho studiato».
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