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PIEMONTE | Castelli e architettura medievale

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PIEMONTE | Castelli e architettura medievale


Questo thread intende discutere e raccogliere materiale (in particolare fotografico) relativo a opere di architettura medievale, romanica e gotica, all'interno del territorio piemontese, facendo in special modo riferimento all'estesissima dotazione di castelli della regione, ma con un occhio di riguardo per chiese, cattedrali, torri, ville, o anche interi borghi particolarmente ben conservati.​
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Castello di Grinzane, Grinzane Cavour (CN), XIII secolo:



http://www.minube.it/cosa-vedere/italia/piemonte/grinzane_cavour


http://langhe.net/sight/castello-grinzane-cavour/


http://www.lagomaggioreincoming.com...r - Enoteca Regionale Piemontese Cavour-2.JPG


Costruito nella prima metà del XIII secolo, il castello ha subìto alcune modifiche di carattere architettonico. L'odierno aspetto è il risultato di restauri iniziati nel 1961, in occasione dei primi 100 anni dello stato italiano. L'imponente edificio in laterizio ha pianta trapezoidale, con quattro corpi irregolarmente disposti intorno all'esiguo cortile principale. Nel XVI secolo fu ampliato con l'aggiunta delle due pittoresche torricelle cilindriche; dello stesso periodo è, nella Sala delle maschere, il soffitto a cassettoni con 157 tavolette dipinte in occasione del matrimonio di Pietrino Falletti, recanti raffigurazioni di stemmi araldici, animali, allegorie e ritratti.

Oggi è sede dell'Enoteca Regionale Piemontese Cavour, di un ristorante e di un Museo etnografico sulla civiltà contadina. Quest'ultimo ospita materiali relativi a diversi temi: cimeli cavouriani, vini albesi della romanità, ambientazioni della cucina albese nell'Ottocento e nel Seicento, vetri da vino, piatti dell'uva della vecchia Mondovì, reperti attinenti l'enogastronomia albese, le botteghe del maniscalco e del bottaio, una distilleria del Settecento, contadinerie di cortile, pesi e misure, didattica del tartufo.

da: http://castellilangheroero.it/pagine/ita/castello.lasso?id=4E987AA20f6201DBD6QXH207ABFD
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Abbazia di Santa Maria di Staffarda, Staffarda (CN), prima metà del XII secolo:



https://www.flickr.com/photos/lucaboldrini69/4470694597/


http://it.worldmapz.com/photo/487325_en.htm


https://www.flickr.com/photos/marco_ottaviani/4418069384


https://www.flickr.com/photos/ricchi60/8004227517/


Fondata tra il 1122 ed il 1138 sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo, l’Abbazia benedettina cistercense aveva raggiungo in pochi decenni una notevole importanza economica quale luogo di raccolta, trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti, rese fertili dai monaci con estese e complesse opere di bonifica. L’importanza economica aveva portato all’abbazia privilegi civili ed ecclesiastici che ne fecero il riferimento della vita politica e sociale del territorio.

Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio; dal 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II, vennero effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura.
Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ed eretti in Commenda.

Del complesso abbaziale si apprezzano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare, la Foresteria; gli altri edifici costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.

da: http://www.ordinemauriziano.it/abbazia-di-smaria-staffarda
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Bella idea.
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Castello di Camino, Camino Monferrato (AL), inizio XI secolo:



http://www.castelliaperti.it/filemanager/castelli/alessandria/camino/scheda.jpg


http://www.locationeventi.com/annunci/location_alessandria/castello-di-camino-2.html


http://www.locationeventi.com/annunci/location_alessandria/castello-di-camino-2.html


http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=23


L'origine del Castello risale intorno al 1010, da documenti d'archivio sappiamo che, in quegli anni, gli Aleramici fecero costruire la torre, alta 44 metri, tra le più alte del Monferrato.
Il Castello, data la sua posizione strategica, fu un osservatorio ideale nonché una difesa per la pianura sottostante; nel XII sec. la popolazione, in caso di pericolo, si rifugiava entro la sua cerchia muraria della quale ancora oggi ne rimane traccia.
Sino al XIII sec. Camino venne posseduto dai Vescovi d'Asti per passare poi ad esser governato dai Marchesi del Monferrato.

Nel 1323, Teodoro Paleologo, costretto dai debiti e bisognoso di denaro, concesse ai fratelli Tommaso e Francesco Scarampi, banchieri e mercanti d'Asti, l'investitura e la proprietà del Castello di Camino.
Da allora fino al 1950, il Castello è sempre rimasto proprietà della famiglia Scarampi di Villanova.

Il Castello di Camino fu teatro d'armi ed in particolare un episodio, al confine tra storia e leggenda, accaduto nel XV sec, viene raccontato da Matteo Bandello nella sua XIII novella. Narra la leggenda, che si aggiri sugli spalti del Castello il fantasma di Camilla, moglie di Scarampo Scarampi, buttatasi dalla torre per il dolore della decapitazione del marito.

Tra il XVI e il XVII sec. è stato teatro di continui conflitti fra le truppe francesi e spagnole.
Molte modifiche della struttura avvennero già dal Cinquecento e proseguirono tra il Seicento e l'Ottocento.

A Ferdinando Scarampi si devono gli interventi sulla parte più antica con la realizzazione della grande sala da pranzo in stile neogotico ed il sovrastante teatro affrescato con episodi del Don Chiscotte. Sempre nello stesso periodo venne realizzata la cappella interna e sistemato il parco.

da: http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=23
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Castello di Monastero Bormida, Monastero Bormida (AT), XIV secolo:



http://langhe.net/town/monastero-bormida-piemonte/


http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=71


http://www.arteneidintorni.it/museo-del-monferrato/


Originariamente il castello era un monastero e la attuale torre era il campanile. Nel corso del XV secolo fu aggiunta una prima struttura difensiva dai marchesi del Carretto a cui fecero seguito successive ristrutturazioni ed ampliamenti, come l'arco di epoca medioevale che unisce il castello alla torre. La torre, alta 27 metri in stile lombardo, presenta fregi ed archetti pensili realizzati in mattoni e pietre. Oggi il castello ha una facciata seicentesca e mantiene sul retro la loggia cinquecentesca che è anche visitabile. La famiglia Carretto a metà del XIX secolo cedette la proprietà alla famiglia Della Rovere a cui seguì la famiglia Polleri di Genova che la vendette al comune, attuale proprietario.

Antistante al castello la caratteristica alzata a ponte e per accedere all'interno è necessario attraversare la vecchia porta di ingresso nell'antica cinta muraria.

da: http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=71
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Basilica di Sant'Andrea, Vercelli, 1225, prima chiesa gotica d'Italia e probabilmente la più bella chiesa di tutto il Piemonte:



https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sant'Andrea-Vercelli-FacciataDestra.jpg


https://www.flickr.com/photos/bluestardrop/2270966185/


http://www.italiainfoto.com/gallery/chiostri/p22437-chiostro-di-s-andreavercelli.html


https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vercelli_SantAndrea_interno.jpg


E’ il monumento più conosciuto della città. Dedicata a Sant´Andrea, edificata tra il 1219 ed il 1227 su committenza del cardinale Guala Bicchieri (o Biccheri), che provvede alla posa della prima pietra assistito dal vescovo cittadino, è consacrata solennemente il 7 dicembre 1225.

I primi titolari dell’abbazia, di cui la basilica faceva parte, sono i canonici francesi di San Vittore, cui fanno seguito nel XV secolo i Lateranensi, che la lasciano alla fine del Settecento. Soppressa l’abbazia nel 1802, la chiesa e il complesso sono convertiti ad usi militari e dopo una breve fase di gestione da parte degli Oblati di San Carlo, poi soppressi, è passata ad uso laico, per essere infine riassegnata nel 1929 ai canonici lateranensi. La facciata, sorprendente per l´equilibrio cromatico, fonde motivi lombardo-emiliani (tetto a capanna, portali a tutto sesto, cornici, doppio ordine di loggette) con elementi provenzali e normanni (strombatura dei portali, torri laterali e loro cuspidi, capitelli). Sia la facciata sia le torri sono realizzate in pietra verde-grigia proveniente dalla zona di Orta. Le tre navate, ripartite, risultano coperte da 18 campate su cui poggiano volte gotiche a crociera a costoloni. Sopra il tiburio a base ottagonale si erge una torre campanaria ottagonale sormontata da una cuspide piramidale di mattoni, tipica dei complesso benedettini e cluniacensi. Nel 1818 si costituisce una commissione per il restauro del complesso, nel frattempo chiuso ai fedeli. I lavori, curati da Carlo Emanuele Arborio Mella, si concludono nel 1840; nel 1927 Antonio Giberti provvede al consolidamento della facciata pericolosamente strapiombante.

Sul fianco destro della chiesa si trovano ancora gli edifici superstiti del complesso abbaziale, fondato negli stessi anni della chiesa, secondo un impianto tipicamente cistercense; fortemente danneggiato nel corso del XVII secolo, del monastero si riconoscono oggi ancora il chiostro, la sala capitolare, il parlatorio e la sacrestia.
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Sacra di San Michele, Sant'Ambrogio di Torino (TO), fine del X secolo:



https://upload.wikimedia.org/wikipe...chele07.jpg/1200px-Sacra_di_San_Michele07.jpg


http://www.sindone.org/santa_sindon..._Ecce_homo__viaggio_intorno_alla_Sindone.html


https://upload.wikimedia.org/wikipe....jpg/1200px-La_Sacra_ammantata_dalla_neve.jpg


https://it.wikipedia.org/wiki/Sacra_di_San_Michele


https://www.flickr.com/photos/pertu/4647681643


https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sacra_di_san_michele_05_scalinata.JPG


http://www.robertoserra.it/sacra/slides/DSC_2174.html


Sul finire del X secolo San Giovanni Vincenzo, un discepolo di San Romualdo, inizia quassù la vita eremitica. La scelta del luogo è certamente condizionata dall'imponenza, dalla predisposizione al sacro del monte Pirchiriano e dalla preesistenza di una colonia eremitica sul monte Caprasio.

Alle soglie dell'anno mille irrompe, in quest'eremo di Giovanni Vincenzo, un personaggio che cerca redenzione da un discutibile passato: è il conte Ugo (Ugone) di Montboissier, ricco e nobile signore dell'Alvernia, recatosi a Roma per chiedere indulgenza al Papa. Questi, a titolo di penitenza, gli concede di scegliere fra un esilio di 7 anni e l'impresa di costruire un'abbazia.

Siamo negli anni 983-987 quando inizia l'edificazione del monastero, affidato poi a cinque monaci benedettini.
Tramite l'iniziativa di Ugo di Montboissier e il sistematico reclutamento di abati e monaci in Alvernia, sul Pirchiriano si sviluppa un punto di sosta per pellegrini di alto livello sociale, quasi un centro culturale internazionale.

L'ambizione autonomistica è viva fin dall'inizio della storia del monastero, preoccupato di sottrarsi alla giurisdizione dei vescovi di Torino: in particolare nel secolo XI i monaci, con il loro più famoso abate Benedetto II, si schierano decisamente in favore della riforma centralistica romana. Ottenuta presto l'autonomia e l'indipendenza dall'autorità temporale e da quella del vescovo, l'abbazia, grazie ad un'ampia e intensa ospitalità, può favorire gli scambi non solo di ordine pratico ma di profondo significato spirituale, che contribuiscono a creare il patrimonio comune di una grande civiltà religiosa. È in questo periodo che la Sacra estende i propri possedimenti in Italia e in Europa, sui quali esercita diritti spirituali, amministrativi, civili e penali.

Dagli inizi fin verso la prima metà del 1300 il monastero vive la sua stagione più favorevole sotto la guida degli abati benedettini, alla quale segue mezzo secolo di decadenza.
Nel 1379 il malgoverno dell'abate Pietro di Fongeret, induce Amedeo VI di Savoia (il conte Verde) a chiedere alla Santa Sede l'abolizione della figura dell'abate monaco, cui si sostituisce quella del commendatario. Con la nomina dei commendatari incomincia l'agonia del monastero: dal 1381 al 1622 i monaci furono governati da priori, mentre gli abati commendatari, sempre lontani dal monastero, ne godevano le rendite. Uno di essi, il cardinale Maurizio di Savoia, nel 1622 convinse Papa Gregorio XV a sopprimere il monastero, abitato ormai soltanto da tre monaci.
Le rendite che servivano al mantenimento dei monaci furono destinate alla costruzione della Collegiata dei Canonici di Giaveno, i quali successero agli scomparsi monaci negli obblighi verso il monastero: a loro appartenne la cura e il servizio del Santuario fino al 1629.

Così ebbe fine il potente ordine benedettino della Chiusa, dopo una vita di più di seicento anni.

da: http://www.sacradisanmichele.com/ita/test_display/index/id/17/cat/8
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Castello di Tagliolo, Tagliolo Monferrato (AL), X secolo:



http://www.castelliapertiblog.it/tag/cena/


https://castlesintheworld.wordpress.com/tag/imperatore-ottone-i/


https://castlesintheworld.wordpress.com/tag/imperatore-ottone-i/


Il Castello si erge maestoso ad un passo da Ovada, nell'Alto Monferrato, al centro del triangolo costituito dalle città di Milano, Torino e Genova, vicinissimo al mar ligure.

Feudo imperiale nell'anno 967, appartenne alle più famose famiglie genovesi, dagli Spinola ai Doria: nel 1498 Tagliolo venne definitivamente in possesso della famiglia Gentile. Nel 1750, a seguito del matrimonio di Teresa Gentile con Costantino Pinelli, il feudo passò alla famiglia Pinelli Gentile, che è tuttora proprietaria del castello e vi risiede.

La struttura più antica del Castello è la torre, alta 38 metri, di forma quadrata e risalente al X secolo. La parte superiore fu edificata nel XV secolo, periodo della dominazione genovese. Nel cortile Nord rimane oggi parte del torrione trecentesco e sono tuttora visibili le caditoie del medievale ponte levatoio. Lungo tutta la facciata corre un fregio bianco e rosso a spina di pesce. Le rimanenti parti del Castello sono del XVI, XVII e XVIII secolo e rappresentano la sintesi della sua storia attraverso il tempo.

Il Castello, ampiamente restaurato dall'architetto D'Andrade alla fine del 1800, si trova oggi in perfetto stato di conservazione grazie alle cure e alle attenzioni del proprietario Marchese Oberto Pinelli Gentile.

La coltura della vite sui terreni del feudo e la produzione del vino nella grande cantina del Castello risalgono ad una antichissima tradizione di famiglia. Segnaliamo che, nel 1900 e nel 1937, i vini del Castello di Tagliolo furono presentati con medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi.

da: http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=35
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Castello di Serralunga d'Alba, Serralunga d'Alba (CN), prima metà del XIV secolo:



http://digilander.libero.it/blackkared/IMG_3695.jpg


http://www.mapio.cz/a/65880840/


http://www.drivingvintage.com/images/2016/07/19/Serralunga_1.jpg


Il Castello, già dei Falletti di Barolo, sovrasta il paese e colpisce immediatamente per lo slancio e la verticalità della sua architettura gotica. Il luogo era anticamente fortificato da una torre, all'epoca in cui i discendenti di Bonifacio del Vasto erano i signori del luogo: Bonifacio Minore e Ottone del Carretto. Nel 1190, il feudo dai Del Carretto venne acquistato da Manfredo di Saluzzo. La torre venne abbattuta nel 1340, quando il possedimento pervenne ai Falletti, importante famiglia signorile delle Langhe, per far posto all'attuale castello, edificato da Pietrino e dal figlio Goffredo II. Dal tempo della sua costruzione ad oggi pochissimi rimaneggiamenti sono stati apportati al castello, che non subì gravi fatti d'armi.

Presenta le facciate in mattoni a vista caratterizzate da fasce ad archetti. Pochissime le finestre, bifore o monofore, solo nella parte alta del castello. La porta d'accesso è costituita da una semplice saracinesca, che si chiudeva dopo aver innalzato il ponte levatoio. L'ampio fossato oggi non è più visibile. Nell'interno sono visibili alcuni camini di notevoli dimensioni e soffitti lignei.

Fu oggetto di un consistente restauro intorno agli anni '50, compiuto dalla Soprintendenza, quando passò di proprietà statale.

da: http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=92
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Castello di Gabiano, Gabiano Monferrato (AL), notizie dall'VIII secolo:



https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bb/Gabiano_castello_ovest.jpg


http://www.icastelli.net/en/castello-di-gabiano


http://www.icastelli.net/en/castello-di-gabiano


http://www.icastelli.net/en/castello-di-gabiano


La notevole mole del castello di Gabiano sorge a picco sul Po, in magnifica posizione panoramica.
Splendidi vigneti ad anfiteatro si estendono tutto intorno al castello, per un particolare effetto scenografico.

Già nell'VIII secolo i documenti menzionano una "cortem magnam nominam Gabianam". Nel 1164, Federico I concede ambita investitura a Guglielmo II di Monferrato. Da questa data, e per l'importanza strategica ed economica del castello e della sua contrada, iniziano assedi e guerre che s'inscrivono nel libro della storia.
Il feudo passa ai Montiglio, ai Gonzaga, a Ferdinando di Mantova che cede nel 1622 il castello ad Agostino Durazzo. Negli anni '20 il castello è ristrutturato dalla Marchesa Matilde Giustiniani Durazzo Pallavicini. Diventa successivamente sede di un'importante attività culturale ed enologica promossa dalla Marchesa Carlotta Cattaneo Adorno.
Oggi gli attuali proprietari, Giacomo ed Emanuela Cattaneo Adorno, appassionati e determinati, direttamente coinvolti nella produzione dei vini del castello, desiderano captare la valenza del territorio ed estrarre al meglio la materia prima in modo che la tradizione vinicola del casato, aggiornata alla tecnologia enologica più illuminata, continui con vini di alta qualità.

da: http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=136
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Castello di Pavone, Pavone Canavese (TO), IX secolo, uno dei più bei castelli del Piemonte:



http://blog.icastelli.net/it/2013/04/14/hotel-castello-di-pavone/


http://www.papido.it/gallery/image....o-senza-scritta-2-17847-69615.jpg&w=620&h=300


https://castlesintheworld.files.wordpress.com/2014/01/castello-pavone.jpg

Fortezza costruita sulla roccia a partire dall’859, che domina il borgo di Pavone Canavese, ospita un meraviglioso e funzionale hotel**** – ristorante – centro congressi.

La scenografica cinta muraria chiude e protegge il bellissimo Castello di Pavone, al cui interno si possono ammirare il suggestivo Cortile Nobile e l’antico pozzo in pietra scolpita, poi sale e saloni di rara bellezza e ricchezza ed il parco interno che ospita la mistica chiesetta di S. Pietro, in stile romanico.

Glorioso maniero, sicuramente uno dei castelli più belli e spettacolari d’Italia, proprietà e dominio di casate diverse, Ottone, Re Arduino, Savoia ed importante feudo vescovile, alla fine del XIX secolo venne sapientemente restaurato, salvato dal degrado e riportato agli antichi splendori dall’opera prima di Alfredo d’Andrade e, negli ultimi anni, dalla determinazione della Medic, nota azienda che opera nel settore della sanità.

L’interno conserva magnifiche sale e salette affrescate, con soffitti di bellezza indescrivibile, impreziosita da immagini zoomorfe, simboli araldici e paesaggi; suggestiva atmosfera di dimora aristocratica medioevale di lusso e prestigio, ricca di fasti, battaglie, amori, conquiste e curiose leggende.
Un castello fortunato, di storia fortunata, mai espugnato.

da: http://www.dimorestoriche.com/scheda.asp?iddimora=428
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che meraviglia che sono i nostri castelli! Magari fossero accomunati da un unico percorso turistico.
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Quanto sono d'accordo!
Ad essere sinceri qualcosa esiste già, ed è la rassegna Castelli Aperti, ma è ancora un sistema abbastanza timido di integrazione, anche se è un primo passo.

C'è da dire che non è affatto facile mettere insieme e far fare sinergia a tutte queste strutture, a causa della questione proprietà che va ben al di la di quella delle Residenze Reali: alcuni castelli sono pubblici, altri sono stati trasformati in hotel o ristoranti, altri ancora sono dimore del tutto private abitate dai proprietari ancor oggi. Si capisce che in una situazione del genere creare un percorso di visita per tutti diventa difficilissimo, e in questo il lavoro di coordinamento svolto da Castelli Aperti credo sia preziosissimo, visto che riesce a coinvolgere nell'apertura al pubblico anche molti manieri privati e relativi padroni.

Poi, certo, si può sempre far meglio, e io sogno sempre un sistema turistico integrato fra il percorso dei castelli e quello delle Residenze Reali (ma alcuni castelli sono anche Residenze Reali e viceversa, tipo Govone o Racconigi, inoltre voglio vedere a coordinare un patrimonio di dimore che in tutto il Piemonte toccherà le diverse centinaia di siti probabilmente).
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Complimenti per lo splendido thread


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^^
Grazie mille!

Chiunque voglia contribuire è benvenuto, mi raccomando!
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Duomo di Santa Maria della Scala, Chieri (TO) [chiamato così nonostante Chieri non sia sede vescovile], inizio XV secolo, con gli interni gemelli del Duomo di Alba:



http://it.worldmapz.com/photo/353230_es.htm


http://www.itremerlot.it/it/i-dintorni


https://www.flickr.com/photos/1902luce1996/7124379191
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