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Pompei

66312 Views 312 Replies 60 Participants Last post by  Ninco
Pompei, a rischio crollo colonne, templi e teatri. Sessantacinque ettari di capolavori abbandonati

Restauri infiniti e costosi. Chiuso il gioiello dei Vettii
«Fine lavori nel 2009» ma la domus resta coperta da impalcature



POMPEI (Napoli) - Negli scavi di Pompei non c'è bisogno di andare a caccia di scandali lungo tutti i sessantacinque ettari di beni archeologici a cielo aperto, patrimonio dell'Umanità. Per deprimersi è sufficiente fare come un turista pigro. Girare appena poche centinaia di metri attorno al Foro. È il posto che è proprio all'incrocio degli assi principali del nucleo originale, il Foro. Il fulcro della città antica. Il perno della folla dei turisti, cinquemila ogni giorno, in media.
La desolazione, tuttavia, assale già all'ingresso delle rovine. Non soltanto per le toilette degne di un campo di concentramento. O per le guide turistiche più o meno autorizzate che ti vengono incontro a frotte, con ogni lingua conosciuta. È che appena arrivi, la guida cartacea ti sbandiera come prima visita la bellezza delle Terme. Inutilmente. Sono chiuse, da chissà più quanto tempo. Come l'Antiquarium, mai aperto per ospitare le migliaia di reperti archeologici prigionieri e impolverati dentro i Granai del Foro. Da sempre.


I turisti si accalcano neanche fossero mosche attorno al miele pur di rubare foto di statue o di capitelli o di chissà che ben di dio è custodito dentro le cassette di plastica, lì all'interno di quei Granai chiusi con sbarre arrugginite. I cani randagi (che in tanti continuano ad aggirarsi indisturbati per le rovine antiche) amano fare la pipì sopra quelle sbarre. Camminare attorno al Foro per crederci. Le strade antiche sbarrate senza alcun cartello che spiega il perché. Palizzate divelte. Cumuli di calcinacci dentro botteghe mai restaurate.


Uno degli zuccherini del giro turistico (versione pigra) è senza dubbio il tempio di Apollo. Qui lo stato di degrado non è, tanto e soltanto, una questione di etica o di decoro. C'è un problema serio di sicurezza. Basta alzare gli occhi sotto le volte per capire. Oppure guardare le colonne che si sgretolano, pezzo dopo pezzo. Di solito cadono in terra pezzettini piccoli di quelle colonne. Ma chi può impedire che si stacchi un lastrone per intero? Addosso a qualche turista inerme?
Continuiamo a camminare. Adesso in direzione delle porte di Ercolano. Vicolo delle Terme. Vicolo della Follonica. Sono tante, ancora, le case chiuse, sbarrate con i lucchetti. Nella Casa del Poeta Tragico c'è il famoso mosaico del Cave Canem. Ci sarebbe. Perché non si può vedere, visto che anche questa casa (inutilmente contrassegnata dal numero 22 dell'audio guida) è chiusa.
Ma andiamo avanti. Fiduciosi verso la Casa dei Vettii: era stato annunciato un grande restauro. La guida cartacea ci spiega che i Vettii erano ricchi e liberti. Ci invoglia a guardare le pitture d'ingresso che evidenziano auspici di prosperità. E dove spicca la figura di Priapo, dio della fertilità. È una pruderie morbosa questa figura mitologica con il suo grande membro posato sopra il piatto di una bilancia a far da contrappeso al denaro. Ma arrivati all'ingresso della Casa dei Vettii, la delusione deborda nella rabbia. Non soltanto non si può ammirare nemmeno l'ombra di Priapo. Ma l'unico denaro che possiamo vedere è quello scritto in cifre sul cartello all'ingresso che segnala il restauro: 548 mila euro per dei lavori inaugurati il 27 agosto del 2008 che avrebbero dovuto essere terminati nel 2009. Non è dato sapere in quale mese del 2009 avrebbero dovuto chiudere il cantiere: sul cartello dei lavori, qualcuno sopra la data ci ha voluto scrivere «vergogna» con una penna a biro. Comunque siamo nel 2010, e anche verso la fine, e della Casa dei Vettii ci rimane soltanto la veduta di una infinita montagna di impalcature dove non c'è segno di un operaio o di un qualsiasi qualcosa che dia il senso di alcun lavoro in corso. Quando eravamo passati davanti alla casa del Naviglio di Zefiro e Flora (chiusa) un operaio l'avevamo visto: si aggirava lungo le impalcature senza alcuna misura di sicurezza. E senza alcuna preoccupazione.

Andiamo avanti. Continuiamo a girare. La via Stabiana è lunga. Adesso osiamo. Mettiamo da parte la pigrizia, andiamo oltre la sequela di botteghe senza arte né parte, case dagli intonaci che vengono giù come le gocce di pioggia, e allunghiamo il passo. Dritti per dritti lungo la bella (e miracolosamente rimasta originale) via Stabiana si arriva al Teatro Grande.
Ci aveva fatto soffrire il Teatro Grande di Pompei in una gita di fine primavera. Per i lavori di restauro erano stati usati, senza pudore, martelli pneumatici e ruspe, scavatrici, betoniere. Cavi elettrici che bucavano le colonne. Turisti increduli davanti a tanto scempio.
Il Teatro Grande è stato restaurato e inaugurato. Ricostruito ex novo con blocchetti di tufo moderno. In tanti esperti in quei giorni avevano gridato allo scandalo per un bene trattato come fosse il cantiere di una cava di marmo. Ma alle obiezioni era stato replicato che il tufo era reversibile. Che sarebbe stato tolto, prima o poi. Corriamo a vedere il Teatro Grande. Ovviamente i blocchetti di tufo sono ancora tutti lì. Ha qualche senso logico spendere milioni di euro per mettere quei blocchetti di tufo e altrettanti soldi per toglierli, poi, nel giro di qualche settimana, terminata la stagione estiva degli spettacoli? Le casette di lamiera allestite per i camerini, però, almeno quelle sarebbe stato possibile portarle via. Sottrarle alla vista. Come i tubi in ferro accatastati lì, a mucchi. A che cosa servono?
Torniamo indietro al Foro, mesti. Vicino ai Granai c'è un cagnone nero che ci viene incontro, ci lecca la punta della scarpa, si avvia a fare i suoi bisogni nel luogo deputato. Sentiamo la stessa esigenza. E accanto ai Granai abbiamo la prima buona notizia della visita: nella caffetteria nuova le toilette sono pulite e ordinate. Si può fare la pipì illudendosi di essere in un posto civile.


http://www.corriere.it/cronache/10_...hi_01f0b466-d109-11df-b040-00144f02aabc.shtml
06 ottobre 2010


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«L'umiliazione di Pompei»

Uno scempio alcuni «restauri» a base di colate di cemento e l’incuria che regna nell’area degli scavi


Il sottosegretario Giro: screditati gli Scavi solo per attaccare il ministro
Non passa giorno senza che qualcuno ci ricordi come l’Italia custodisca la maggior parte dei beni artistici e archeologici del pianeta. Ma meritiamo davvero un simile onore? Il dubbio sorge, osservando quello che accade a Pompei. Da tempo il Corriere del Mezzogiorno sta documentando lo scempio di alcuni «restauri» a base di colate di cemento e l’incuria che regna nell’area immensa degli scavi.

Con la protesta montante attraverso i social network, come sta a dimostrare il record di adesioni a una pagina di Facebook che si chiama « Stop killing Pompei ruins». Al punto che viene da chiedersi: ma se quel tesoro ce l’avessero gli americani, oppure i francesi o i giapponesi, lo tratterebbero allo stesso modo? Il fatto è che quell’area archeologica unica al mondo è purtroppo il simbolo di tutte le sciatterie e le inefficienze di un Paese che ha smarrito il buon senso e non riesce più a ritrovarlo. O forse semplicemente non vuole, affetto da una particolare forma di masochismo. Che però ha responsabili ben precisi. «Le istituzioni preposte alla tutela dei beni culturali sono costantemente umiliate da interessi politici ed economici del tutto privi di attenzione per la salvaguardia di quella che è la maggiore ricchezza del nostro Paese» ha denunciato qualche tempo fa Italia Nostra.

Ed è proprio difficile dargli torto, quando proprio a Pompei l’indifferenza della politica si tocca con mano. Per due anni, con la motivazione del degrado in cui versa l’area, hanno spedito lì il commissario della solita Protezione civile. Con il risultato di «commissariare» nei fatti anche la Sovrintendenza. E già questo non è normale (che c’entra la Protezione civile con gli scavi archeologici?). Ma ancora meno normale è il fatto che da mesi, ormai, Pompei sia senza una guida. A giugno il commissario è scaduto. Mentre a ottobre il sovrintendente ancora non c’è. O meglio, il posto è tenuto in caldo da un reggente in attesa del titolare. Che però il ministero dei Beni culturali non nomina. Perfino inutile interrogarsi sui motivi di questa paralisi. Viene addirittura il sospetto che nella stanza dei bottoni nessuno si renda conto di avere fra le mani una risorsa economica enorme in una regione che ha disperato bisogno di lavoro e sviluppo. Per dare un’idea dell’attenzione riservata a questa materia basterebbe ricordare che dal 2004 a oggi il governo non è stato nemmeno in grado di mettere in piedi un portale nazionale di promozione turistica degno di tal nome. Nonostante i milioni (non pochi) spesi. Per verificare, fatevi un giretto su www.italia.it, dove la pratica pompeiana è liquidata in 66 parole, senza nemmeno una foto: «Per l’eccezionalità dei reperti e il loro stato di conservazione, l’Unesco ha posto sotto la sua tutela l’Area archeologica di Pompei ed Ercolano, che nel 79 d.C. furono completamente distrutte dal Vesuvio.

La lava vulcanica segnò la loro distruzione ma, solidificandosi, la stessa lava che le distrusse divenne un’eccezionale "protezione" che ha preservato gli straordinari reperti, riportati alla luce molti secoli dopo». Stop. E poi c’è chi si lamenta che con il 70% delle bellezze artistiche e naturali di tutto il mondo continuiamo a scivolare in basso nelle classifiche internazionali del turismo...

Sergio Rizzo
05 ottobre 2010
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Google street view sbarca a Pompei grazie ad un accordo con il MiBAC





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:eek:hno::eek:hno::eek:hno:

che tristezza vedo centinaia di turisti al giorno a Pompei e nella stazione centrale di Napoli che prendono la Circumvesuviana per arrivarci....
si potrebbe e si dovrebbe fare molto molto di più
E' paradossale, ma questo Paese, anzi il governo, anzi I governi, utilizzano i beni culturali soltanto come mezzo per fare cassa.


Fecero una puntata di report proprio per denunciare la non curanza dello Stato, che ai singoli beni culturali ritorna soltanto una piccola percentuale degli incassi legati alle presenze turistiche.



non lo posto perchè trattava un pò tutta l'Italia e non si riferiva a Pompei...



Certo che fare "restauri" con colate di cemento...sarebbe stato meglio se Pompei fosse rimasta sotto la lava...
Oddio! Ricordo un po' di incuria qui e lì...ma davvero è così malandato è?
Ci sono stato recentemente ed a dire il vero tutta quest'incuria non l'ho notata! Vabbè ma siamo alle solite, quando si parla del sud bisogna sempre spalare merda, aggiungiamoci il vittimismo ed autolesionismo di noi meridionali ed il sensazionalismo dei giornali ed il quadro è completo! :eek:hno:

P.S. Oggi c'era sul Mattino un articolo che parlava della Reggia di Caserta come se fosse ridotta ad una pubblica discarica, anche li sono stato recentemente ed anche in questo caso l'articolo è del tutto fuorviante!
Io lessi un articolo riguardante lo stato di abbandono del complesso Terme di Baia a Bacoli....ci sono stato e non è per niente abbandonato o malandato, anzi lo trovai piacevolmente curato...mha!

Qualcuno che ci è stato e puo testimoniare per Pompei? l'ultima volta che ci sono stato (parlo di ehm 5-6 anni fa) era in ottimo stato....poi boh! :)
L'ultima volta che ci son stato era 4 o 5 anni fa.
L'impatto, sopratutto per i turisti, è spaventoso.
Una minuscola piazzetta con biglietterie fatiscenti e una pletora di banchetti e bancarelle (quante abusive?), qualche ristorante o bar affacciato sulla piazzetta con tavolini e seggiolette tutte diverse le une dalle altre che "mangiavano" spazio alla piazza.
Un disastro di disorganizzazione totale con pullman che arrivavano e scaricavano turisti, creando code immonde. Smog a tonnellate.

Poi c'era l'assalto delle guide, ufficiali e abusive.

Biglietteria sgarruppata e poi l'ingresso.

Dentro c'è un mondo, un qualcosa di quasi unico (giusto perchè c'è Ercolano poco lontano!). Una meraviglia assoluta.

Devastata dall'incuria dello Stato Italiano.

C'erano tubi Innocenti arrugginiti vecchi di decenni piazzati qui e lì a tener su edifici, insulae chiuse da cancellate vecchie di 100 anni, completamente arrugginite e se ti affacciava trovai affreschi, mosaici, decorazioni, tutto abbandonato, ricoperto e mangiato dalla natura e dalle intemperie.
Poi aree chiuse a non finire, i cestini tutti pieni, alcuni venditori abusivi di lattine e bibite.

Poi fantastiche le guardie.
A gruppetti, seduti DENTRO alcuni edifici in insulae chiuse al pubblico, seduti a mangiare o giocare a carte. A non fare letteralmente un cazzo. Vederli in giro è assolutamente impossibile. Non fanno nulla.

Lo ripeto, l'Italia non è degna di avere un gioello del genere.
Siamo un popolo di coglioni. In qualsiasi altra parte del mondo Pompei attirerebbe 5, 6, 10, 20 volte più turisti di quanto facciamo oggi.

Mancano le basi, le basi di una accoglienza civile e normale come avviene in Francia, in Germania, negli Usa, in Giappone, una banalissima accoglienza ai turisti che non sia l'assalto dei venditori di spremute, di finte guide turistiche, di tenere in ordine e pulito il sito, di uno Stato di merda che non ci butta dentro una camionata di denaro per ristrutturare perfettamente quel gioiello quasi unico al mondo.
Un parcheggio sotterraneo per i pullman, un cento accoglienza per i visitatori, un minimo di decoro urbano nelle immediate vicinanze dell'ingresso, cessi pubblici civili e puliti, cacciare i venditori abusivi da dentro il sito, riaprire tutte le insulae, fare corsi di inglesi ai guardiani che parlano solo dialetto e faticano pure con l'italiano, nominare un sovrintendente che non sia a 6 mesi dalla pensione o con un contratto a termine di 12 mesi, INVESTIRE DENARO PUBBLICO.

Come cazzo si pretende che si sviluppi il Mezzogiorno se quando hai una Pompei, un sito che pure i boscimani vorrebbero visitare, lo tieni francamente di merda?!

Pompei è CRISTALLIZZATA.
Ma mica solo la città antica.
Parlo proprio di amminsitrazione, di restauri, di accolgienza.
E' TUTTO FERMO AGLI ANNI 50-60 del XX secolo.

Visiti i siti archeologici di mezzo mondo, arrivi in Italia e ti trovi delle cose che fanno cadere le palle per terra.

Pompei potrebbe essere una reale macchina da soldi e di sviluppo per tutta l'area.
Ma sviluppo reale, non per 30 guide abusive, per 3 che fanno spremute d'arancia e per quelle 30 famiglie che come riportato da anni su tutti i quotidiani si tramandano da nonno a figlia a nipote "la fatica" di fare il guardiano a Pompei.

E lo Stato oggi è Sandro Bondi.

Ho detto tutto...
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Queste sono di Google Earth. Abbastanza recenti.
Rispetto a quando ci son stato io son comparsi tutte questi oscene tendine bianche a coprire questi vergognosi, VERGOGNOSI, banchetti che nemmeno più in Thailandia o in Equador trovi fuori dai principali siti!

Poi ci sono cassonetti dell'immondizia lerci e sudici sui bordi della strada, sedie buttate alla cazzo, un pò di rifiuti ingombranti qui e lì, chioschi che fanno spremute, un pullman dove non potrebbe certo stare ma con 5 euro si risolve tutto, un lampione oscene, l'asfaltatura vecchia di decenni e rattoppata un pò come capita, insegne di negozi di vario genere una differente dall'altra, una gialla, una nera, una bianca, con caratteri e forme diverse, una appesa, una sospesa, una a lettere scatolari, le strisce pedonali vecchie di 10 anni e che finiscono a metà della strada, i marciapiedi coi sampietrini sgarruppati e rattoppati con l'asfalto...un senso di anni 50, di paese povero, di terzo mondo, di disordine, di assenza totale di programmazione, di decoro urbano, di presenza di Stato, di organizzazione.
Tutto fatto come capita.

Immaginatevi uno che arriva da New York o da Tokyo e finisce lì!
Che cazzo può pensare?
Son finito in un film di Totò e Peppino. L'Italia è rimasta ferma agli anni 50.
Ambulanti, chioschi, finte guide turistiche, cassonetti della munnezza...

Non siamo degni di avere tutto questo ben di dio...lo teniamo male e lo "vendiamo" peggio.









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Se poi si entra...lasciam perdere...
Spiegatemi che cazzo è quella casupola in legno marcio, vecchia di 50 anni almeno, piantata nel punto più bello e scenografico di tutto il sito archeologico!
Notare il cumulo di tubi Innocenti arrugginiti buttati lì per terra e un cestino dei rifiuti messo sempre per terra in un angolo...



***

Qui invece 4 tipi differenti di cancellate nel raggio di 6-7 metri.
Di metallo, di legno, di metallo, di ruggine...




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Qui, nel quadriportico del Forum, posto fantastico, un cumulo di recinzioni buttate alla cazzo e uno delle dozzine di cani randagi che se ne va in giro per il sito.




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Qui siamo nell'anfiteatro e in uno stradino che lo unisce al foro.
Nello stradino recinzioni in un mix di metallo, legno e plastica, roba da cantiere su una strada di montagna in Culolandia, Valseriana, non certo a Pompei!



Qui che ci crediate o meno siamo nella parte a livello del terreno dell'anfiteatro.
Cumuli di tubi Innocenti, lastre di metallo, passarelle di legno, il tutto accatastato tranquillamente lungo un passaggio aperto al pubblico.




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Questo è il Tempio di Giove, roba da strapparsi i capelli, da far venire un infarto ad un americano o a un giapponese...
Quel cancelletto di metallo putrido e rancido avrà almeno 100 anni...o di più?
Lì, tranquillamente in bella vista.




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Qui siamo alla Casa della Fontana Piccola.
Una bella cancellata di metallo con relative clair, tipo negozio sul corso...



Questo invece è uno splendido "traliccio dell'energia elettrica", moderno, assolutamente a norma con la 626 e perfettamente regolare. Per tacere della sua bellezza e del contesto in cui si trova.




Per finire questa splendida insulae ha un 4 o 5 tipi differenti di porte, in legno, in metallo, in plastica rigida, una a fianco delle altre.

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Degrado e sprechi, Pompei senza guida da 6 mesi

Repubblica — 03 ottobre 2010 pagina 23

ROMA - Da sei mesi senza vertice il parco archeologico più importante del mondo, quello degli scavi pompeiani. Il ministero dei Beni culturali non ha ancora nominato il responsabile definitivo della soprintendenza unificata di Napoli e Pompei.
È giallo sulla mancata nomina: il 29 settembre il ministero avrebbe dovuto incaricare un responsabile definitivo, Angelo Maria Ardovino, ex dirigente generale per i Beni Archeologici. Ma il ministro Sandro Bondi all' ultimo momento non ha firmato il decreto, senza un perché ufficiale. C' è, sulla vicenda, solo un retroscena molto riservato: il candidato risulta infatti indagato dalla procura Salerno nell' ambito dell' inchiesta sui fondi europei insieme a Giuseppe Proietti (ex capo di gabinetto del Ministero e ad interim da aprile a settembre a Pompei), all' ex soprintendente regionale Stefano De Caro, alla sua collega di Paestum Giuliana Tocco Sciarelli, a Giuseppe Bilardi, ex dirigente del settore Bilancio del Ministero, all' archeologa di Velia Giuseppina Bisogno e alla ex soprintendente di Salerno, Maria Luisa Nava.

La scorsa settimana la nomina di Ardovino salta, viene annullato il relativo bando. Mentre l' incarico viene affidato a un reggente provvisorio, Jeanette Papadopoulos, funzionaria ministeriale. Va detto che sugli scavi di Pompei, gestiti dal giugno del 2009 al giugno 2010 dal commissario della Protezione Civile Marcello Fiori, è in corso un' indagine della magistratura, in particolare sull' abusivismo per i materiali e i metodi con i quali si è proceduto al restauro del Teatro Grande inaugurato nell' estate scorso da Riccardo Muti. Il procurare di Torre Annunziata, Diego Marmo, ha incaricato la Guardia di finanza di sequestrare anche il bilancio dell' anno di gestione di Fiori. Gli archeologi di Pompei raccontano che per questi interventi, alle spalle del quadriportico per costruire gli spogliatoi è stata distrutta un' area inesplorata dalla quale si aspettavano scoperte significative per la storia della città distrutta nel ' 79 dopo Cristo. L' addio di Fiori lascia sul campo dubbi e contraddizioni. Su 79 milioni disponibili per rimettere in sesto Pompei, tolti i 30 che erano già stati impiegati dal predecessore di Fiori, Profili, altri 20 il commissario della Protezione civile li ha spesi per attività di servizio, che, con l' emergenza, non hanno niente a che vedere. E ne ha impegnati altri 21 che dovevano essere resi disponibili dalla Regione, che non l' ha ancora fatto.
Altri 13 milioni del portafoglio di Pompei sono andati alla Wind.O meglio, dovrebbero andare, perché in queste pratiche se in soprintendenza manca il "Rup", responsabile unico del procedimento che attesta la qualità scientifica dell' intervento da saldare, il pagamento non avviene.

L' indagine della procura vesuviana è tesa anche ad accertare per quale motivo la Protezione civile abbia agito in deroga alle norme, come è sua facoltà in caso di emergenza, anche se non ce n' era motivo. Ma i primi a volersi rendere conto dello stato dell' arte sono a Roma: prima di andar via, Proietti ha ricevuto una lettera di Bertolaso che annunciava un' ispezione sul bilancio del commissariamento Fiori.

Che la priorità non è stata la conservazione e il restauro, lo dice l' ultima spesa, di pochi giorni fa: alla prima pioggia ha ceduto una trave del tetto della Casa di Polibio: sono stati chiesti lavori di somma urgenza per 50 mila euro.

Sfortunato un altro capitolo di spesa voluto da Fiori stanziato a favore della onlus "Co2" che avrebbe dovuto promuovere l' immagine di Pompei. L'iniziativa più pubblicizzata, "(C)Ave Canem", per favorire l' adozione dei randagi degli Scavi. I cani non hanno trovato padroni, in compenso, sono aumentati di numero perché chi voleva disfarsi di un animale, attirato dalla pubblicità, l'ha portato a Pompei.

http://ricerca.repubblica.it/repubb...grado-sprechi-pompei-senza-guida-da-mesi.html


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DEGRADO-POMPEI, IL MINISTRO BONDI PRESENTA IL COMMISSARIO RENATO PROFILI: FUORI GLI ABUSIVI E STRETTA SUI FANNULLONI

venerdì 18 luglio 2008

La prima cosa da fare per Pompei? "Cacciare gli abusivi", taglia corto il nuovo commissario Renato Profili. Ministro e sottosegretario, dopo una passeggiata a passo di carica tra le eccellenze dell'area archeologica appena commissariata, lo hanno appena ufficialmente investito di pieni poteri, "poteri ordinatori e derogatori", precisa davanti alla stampa il sottosegretario Francesco Maria Giro.
A Pompei il prefetto gestirà la cassa - i 40 milioni di euro della Soprintendenza a cui si dovrebbero aggiungere altri 17 milioni della Regione Campania - e dovrà affrontare di petto, da subito, gli abusi più vistosi, "dall'abusivismo al ristorante, dai cani randagi ai servizi igienici pessimi", ricorda Bondi.

Ma non solo: contestualmente Profili dovrà mettere mano alla questione custodi, riorganizzandone il lavoro, rimettendo in riga "gli svogliati e i senza divisa". Di nuove assunzioni, almeno per ora, non se ne parla. E' vero che l'ordinanza prevede la possibilità di ricorrere ad agenzie di vigilanza privata, ma lui chiarisce di non volerne sapere: "di agenzie private non voglio sentir parlare - reagisce nervoso all'ennesima domanda - io conosco solo lo Stato, i carabinieri, la Finanza, la Polizia".
Per ora ci si arrangia con quello che c'è, 150 custodi che tra turni, servizi notturni, malattie e ferie si traducono in non più di 30 unità per turno, spalmati su un'area enorme anche contando le poche case aperte.

E proprio quello della apertura al pubblico, delle tante case restaurate eppure ancora inaccessibili (le visitabili sono il 35%) sarà il secondo punto nell'agenda del commissario.
Bondi ne sottolinea l'esigenza già mentre visita, guidato dal soprintendente Pietro Guzzo, la casa di Menandro. Attorniato dal piccolo plotone di addetti ai lavori e parlamentari ( ci sono Diana De Feo il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino, il parlamentare della pdl Cesaro) il ministro chiede quante siano le case ancora chiuse.
Il soprintendente gli mostra una piantina che le indica, evidenziate in giallo, lui sgrana gli occhi, gli scappa un esclamativo ("Ma sono la maggioranza!!") poi ridimensiona i toni, parla di "impressionante enormita' del potenziale" di Pompei.

Tant'è. "Bisogna aprire, far vedere al mondo che ci muoviamo", commenta poi tornando con il commissario verso l'Auditorium, dove è prevista una riunione tecnica.
I cronisti gli fanno notare che non ha visitato le zone del degrado. "La situazione la conosco ora bisogna agire", risponde. Le piante con le case aperte e quelle chiuse, le ha volute tenere. "Le mostrero' ai colleghi in consiglio dei ministri', assicura. Nell'auditorium la riunone tecnica dura mezz'ora, a Napoli aspetta il Cdm.
"Questo e' un giorno importante, per me e' la prima vera prova da ministro", esordisce poi Bondi parlando alla stampa. Tre, riferisce, i punti messi a fuoco nella riunione alla quale ha partecipato anche il presidente del consiglio superiore Salvatore Settis: gestione dell'emergenza e riaperture, ma per il futuro anche nuove modalita di gestione, con aperture a enti locali, fondazioni bancarie , private. "Il lavoro comincia adesso", sottolinea Bondi. Che poi lascia al sottosegretario Giro il compito di finire la conferenza stampa. Un giornalista giapponese insiste nel chiedere se sono state individuate responsabilita', perche' si sia arrivati fino a questo punto. Per tutti alla fine risponde Settis: "piu' che colpe individuali - dice - parlerei di una lunga sedimentazione di microproblemi".

Ma la scelta del commissario, conclude il professore che da settimane sta incalzando il ministro sul dramma dei tagli che incombono sulla cultura, "e' potenzialmente promettente".

(ANSA).

http://paolochiarielloblog.blogspot.com/2008/07/degrado-pompei-il-ministro-bondi.html
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bravo gruber...purtroppo è tutto vero...e da quello che si capisce le cose vanno ancora di più a peggiorare....a Pompei non hanno ancora capito il gioiello potenziale che hanno tra le mani...non hanno capito che senza questo non sono un cazzo...sarebbero l'ennesimo paesino anonimo d'italia...
in uno stato in cui il ministro della cultura litiga con quello dell' economia che afferma:"la gente non mangia cultura".
http://www.giornalettismo.com/archives/86835/bondi-minaccia-dimissioni-tremonti/
Pompei è un tesoro tenuto malissimo nonostante la sua fama...figuratevi come sono messi altri tesori meno conosciuti (come ad esempio la tenuta reale di Carditello).

Vidi in televisione, credo a presadiretta, un servizio sui beni culturali in Italia in cui mostrarono le gravi inefficienze nel gestirli anche quando i fondi ci sarebbero (per esempio la Reggia di Caserta riceve dal ministero molto meno di quel che guadagna con i turisti e che meanda allo stesso ministero)
Grazie Gruber! Un servizio molto bello e che fa molto riflettere. ;)
Boh sarà che ci sono andato poche settimane fa e quindi non c'era molta folla, ma sinceramente non ho trovato tutto questo inferno. Anzi i turisti stranieri non facevano altro che ripetere "it's amazing"!

Per quanto riguarda i guardiani è un altro discorso: in quasi nessuno dei monumenti che ho (ri)visitato in Campania in questo settembre/inizio ottobre ho visto personale attento e conscio dell'importanza dei luoghi in cui svolgeva il proprio "lavoro". La maggior parte erano in gruppo a parlottare a voce non dico alta, ma nemmeno bassa come richiederebbe il rispetto dei visitatori e dei siti stessi; quelli che erano da soli o facevano cruciverba, o ascoltavano la radio (SENZA CUFFIE) oppure sbuffavano vistosamente. Inutile dire che molte sale dei vari monumenti sono completamente senza sorveglianza e mi veniva da pensare che un qualsiasi pazzo o vandalo avrebbe potuto tranquillamente provocare danni irreparabili!
oggi su La7 al programma LIFE hanno parlato della situazione degli scavi di Pompei. in studio c'era Vittorio Sgarbi a commentare dicendo cose giuste. il servizio mandato faceva vedere quanto c'è da restaurare a Pompei, cosa si sta facendo e cosa si dovrebbe fare. tutto è legato ai fondi ovviamente. le visite alla ex città romana sono di circa 8000 presenze al giorno! immaginate quanti guadagni ci siano... e chissà perchè il degrado è sempre imperante. Sgarbi dava la colpa al Ministero, dicendo che tutti i guadagni vanno direttamente allo Stato che chissà come li gestisce... lui auspicava un federalismo per il polo pompeiano (c'è un polo specifico istituito per Pompei di cui adesso non ricordo il nome specifico).
insomma cani randagi, restauri infiniti, addirittura giri in bici per l'intera città che non avvengono per l'esistenza di sole 25 bici di cui 10 non funzionanti... spero vivamente che la situazione cambi e che qualcuno prende in mano la situazione che è diventata veramente umilinate per uno dei siti più belli al mondo.
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gruber ha perfettamente ragione.

ma la pompei di oggi (e parlo della pompei archeologica ma anche di quella moderna) rispetto a quella di soli vent'anni fa sembra stoccolma.
Il problema di Pompei è che si trova in Italia.
Dove c'è pure Venezia, dove c'è Roma, dove ci sono Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Siena, Lucca, Viterbo, Assisi, Spoleto, Perugia, Mantova, Bergamo, Trieste, Viterbo, Genova...e via discorrendo.
Cioè alcune delle più belle città del mondo.

Gli altri paesi mediamente vantano uno o due poli turistici "mondiali".
Una Parigi, una Berlino e una Dresda, una Sanpietroburgo e una Mosca, una Barcellona e una Siviglia.

Noi ne vantiamo un paio di dozzine.
Alcune sono unicuum assoluti.

Chi cacchio vanta Roma-Venezia-Pompei-Firenze?

N E S S U N O.

E lascio fuori Napoli, Siena, San Gimignano, Bologna, Palermo, Siracusa, Ragusa Ibla...e santo dio...quanta roba c'è!

Il problema sorge che siamo un popolo di deficienti guidato da una classe politica di deficienti ladri.

Diamo l'extraterritorialità a Pompei e la regaliamo ai britannici o ai francesi?
In 2 anni disseppelliscono la metà della città che sta sottoterra, ristrutturano tutto, demoliscono tutte le strutture abusive nei dintorni, costruiscono un parcheggio per un migliaio di auto e bus sottoterra, alberghi decenti nelle vicinanze e un riassetto totale dell'arredo urbano nelle vicinanze del sito.
Fuori cani randagi, abusivi e panzoni travestiti da guardiani, assunzione e formazione di personale con canoni e criteri europei.

E sarebbe una cosa da fare solo per rispetto all'umanità e alla civiltà.

Siamo dei mentecatti. Non ci meritiamo tutta questa ricchezza.
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esatto gruber la sfortuna è di tutte le ciuttà italiane turistiche essere in Italia
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