Nel senso che non avremmo dovuto pagarla?`:lol:
Ovviamente no. Come la Germania per i rifiuti della Campania: si fa pagare per il trasporto, per il trattamento e si tiene anche i frutti (energia e materie riciclate, anche perchè è un buon rifiuto che la Campania non sapeva deve mettere. Vedi analogie?).
Ma conoscendo le lungaggini burocratiche e le norme europee particolarmente restrittive (che poi sono convito che è il recepimento italiano di tali norme che è diventato un "burosauro", ovvero l'interpretazione della nostra burocrazia delle norme europee:bash

, sarebbe stato saggio proporlo.
Ovvio che poi la reazione svizzera, ad una idea tardiva, pure con fare supponente del sindaco di Induno Olona, merita la risposta del consigliere Barra.
Se poi la Svizzera può chiedere i danni all'Italia per il mancato avvio del servizio (ricordo che l'opera viene realizzata per svolgervi un servizio, non tanto per costruire qualcosa), il danno è risarcito. Ma se c'era possibilità di evitarlo o ridurlo non sarebbe stato meglio?
Comunque, "possibile" era di certo possibile. Non me ne intendo assolutamente di geologia e simili, ma immagino però che spostare tutta quella montagna di terra(perché era una montagna, lo si è visto in un servizio della trasmissione Falò) sarebbe stata un'impresa costosa e avrebbe richiesto molto tempo.
Il dubbio è se la cosa era prevedibile prima di aprire i cantieri. Se fosse stato preso in considerazione per tempo, lo "smarino" della galleria (mi pare che sia solo la galleria il problema) avrebbe potuto essere trasportata via usando una ferrovia provvisoria lato Gaggiolo/Stabio (eventualmente anche con destinazione Italia), senza le centinaia di camion necessari lato Italia. Ma così non è stato. E se i camion si fermano, e le montagne crescono, sono altre perdite di tempo e costi. Con i camion la cosa funziona solo se la terra scavata viene portata via senza soluzione di continuità. Tranne quella che riutilizzi.
Poi non conosco la normativa, ma di fatto cosa non era possibile fare in Italia? Risotterrare la terra? Utilizzarla? Perché se è vero che anche in Svizzera è stata trovata terra con arsenico nel cantiere, si parlava di concentrazioni minime. Lo erano anche in Italia? Questa terra è stata poi subito riutilizzata nel cantiere.Come sarebbe stata utilizzata quella italiana? Perché il problema non era di certo lo stoccaggio provvisorio.
Da quanto ho capito, è che la terra arsenicata nelle concentrazioni trovate (poi bisogna verificare quali concentrazioni) è un rifiuto speciale, che può essere stoccato dove non altera l'equilibrio naturale esistente, e non può essere utilizzata per le opere come inzialmente previsto, e come dici hanno fatto in Svizzera. Il trattamento è costoso se non impossibile, e portare in discarica controllata milioni di metricubi, follia.
Come ho detto: il problema non era stato preso in considerazione. Si pensava di poter utilizzare tutto lo smarino della galleria, in loco, altrove e per i ripristini ambientali alla fine dei lavori. Nulla di tutto ciò è possibile.
Nel Mendrisiotto di spazio ce n'è ben poco, di certo di meno che in Italia. Oltretutto, politicamente, una simile operazione avrebbe scatenato un putiferio (in Ticino).
Ovviamente l'idea è valida se in Svizzera la normativa ne consente l'uso. Se anche in Svizzera le concentrazioni trovate sono inaccettabili, il discorso decade nella sua premessa iniziale. Sarebbe: "Come non detto."
Molto meglio che si sia trovata una soluzione in loco (ma, appunto, quale soluzione è stata adottata?).
Sempre, ma con 2 anni di ritardo. E poi non è che il "loco" sia diverso solo per la presenza di un confine amministrativo
