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RISORSE e Materie Prime | "Miniere Extraterrestri"

293 Views 14 Replies 8 Participants Last post by  legolego
...E così prende il via la ricerca di risorse al di fuori del globo terracqueo a noi conosciuto...Evidentemente quelle che "abbiamo" non sono sufficienti...

L’energia del futuro - Google e il regista di “Avatar” scaveranno miniere sugli asteroidi​

Washington, 7 maggio – Costruire delle miniere per estrarre risorse dagli asteroidi potrà sembrare ambizioso ma non è impossibile. È il parere della Planetary Resources, compagnia multimilionaria che ha annunciato di voler avviare un progetto mirato a estrarre acqua e metalli preziosi dagli asteroidi vicini al nostro pianeta.
“Si tratterà di un progetto pluridecennale che richiederà milioni di dollari in investimenti, ma le sfide tecnologiche da affrontare sono molto simili a quelle dell’attuale estrazione di petrolio dal fondo marino”, ha spiega il fondatore della Planetary Resources, Peter Diamandis, nel corso di una conferenza organizzata al Museo del volo di Seattle. “Disponiamo già di città robotiche in fondo al mare - aggiunge - a migliaia di metri sott’acqua, perfettamente in grado di portare avanti le operazioni di estrazione del petrolio in autonomia”.
Tra i finanziatori dell’azienda ci sono anche Larry Page di Google, il regista di “Avatar” James Cameron ed Eric Anderson della Nasa.
http://www.e-gazette.it/index.htm

Ho spulciato anche il sito ufficiale della società ... non c'è che dire, l'idea è affascinante (direi forse visionaria)...Ecco un breve stralcio:


...
Our Vision
Planetary Resources is bringing the natural resources of space within humanity’s economic sphere of influence, propelling our future into the 21st century and beyond. Water from asteroids will fuel the in-space economy, and rare metals will increase Earth’s GDP.

Our Mission
Planetary Resources’ mission is clear: apply commercial, innovative techniques to explore space. We will develop low-cost robotic spacecraft to explore the thousands of resource-rich asteroids within our reach. We will learn everything we can about them, then develop the most efficient capabilities to deliver these resources directly to both space-based and terrestrial customers. Asteroid mining may sound like fiction, but it’s just science.
...

http://www.planetaryresources.com/
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Acqua? Abbiamo 1,4 miliardi di Km cubi di acqua sul nostro pianeta, non è più facile ricavare acqua dolce da quella oceanica che andare a prenderla sugli asteroidi?
Invece per quando riguarda i metalli pesanti o l'elio-3 è un'idea sensata - e penso che diventerà realtà nel giro di 40-50 anni- se dalle rocce extraterrestre è molto più facile estrarne grandi quantità.
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penso che l'acqua possa servire alle operazioni in loco, portare tonnellate di acqua in orbita è costoso
Comunque...considerando che ormai dalla frantumazione delle rocce ottengono persino il GAS...in effetti teoricamente non è da escludere che si possano estrarre altre risorse...chissà!
Prevedo un impennata dei prezzi..
Se non ricordo male la NASA vorrebbe sfruttare l'acqua degli asteroidi non per portarla sulla Terra ma per eventuali basi sulla Luna o su Marte.
Comunque...considerando che ormai dalla frantumazione delle rocce ottengono persino il GAS...in effetti teoricamente non è da escludere che si possano estrarre altre risorse...chissà!
dipende che gas....
Se non ricordo male la NASA vorrebbe sfruttare l'acqua degli asteroidi non per portarla sulla Terra ma per eventuali basi sulla Luna o su Marte.
Anche perchè, sinceramente, non è che sulla terra manchi l'acqua


Dalle recenti scoperte, inoltre, si è avuta prova che l'acqua sia presente sia sulla Luna che su Marte. Per cui non c'è proprio bisogno di andarla a prelevare dagli asteroidi
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09.05.12

A proposito...fresca-fresca di ieri sera:

Marte, presenza di oceani nel passato del pianeta rosso​

Studio: l’atmosfera era venti volte più densa. Possibili sacche d'acqua sotto la superficie

ROMA
L'atmosfera di Marte è stata in passato venti volte più densa, e dunque il Pianeta Rosso - come la Terra - sarebbe stato coperto da oceani: questo - come pubblica il quotidiano britannico The Daily Telegraph - il risultato di uno studio condotto dalla Georgia Tech University, basato sui dati analizzati dal rover della Nasa "Spirit".

"Spirit" si trova bloccato dal 2009 a "Troy", un cratere nel quale era entrato finendo impantanato nella sabbia, un terreno troppo friabile perché le sei ruote - di cui due danneggiate - riescano a fare presa sufficiente.

Nel tentativo di "fuggire" dalla zona sabbiosa, il rover aveva rimosso e analizzato alcuni campioni del terreno trovandovi dei solfati, minerali normalmente associati ad attività idrotermali; i solfati si formano nelle zone in cui sono presenti dei getti di vapore, il che implicherebbe l'effetto contemporaneo di acqua e attività vulcaniche.

Le missioni fin qui lanciate verso Marte hanno finalmente accertato che l'ipotesi dei geologi, ovvero che il Pianeta Rosso abbia in passato ospitato degli oceani, è corretta: rimane appunto da vedere se tale situazione sia durata abbastanza a lungo da permettere lo sviluppo di forme di vita unicellulari, che potrebbero avere lasciato delle tracce fossili.

La massa del pianeta è infatti troppo esigua e il campo magnetico troppo debole per trattenere un'atmosfera significativa, e temperatura e pressione atmosferica sono dunque attualmente troppo basse per permettere la formazione di H2O in forma liquida alla superficie (il ghiaccio è possibile, ma sublima direttamente in vapore di ghiaccio, rilevato dalle sonde orbitanti).

E' tuttavia possibile che sotto la superficie, dove pressione e temperatura sono maggiori, possano essere rimaste delle sacche di acqua in grado di aver conservato anche forme di vita elementari.
http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/453509/
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Anche perchè, sinceramente, non è che sulla terra manchi l'acqua


Dalle recenti scoperte, inoltre, si è avuta prova che l'acqua sia presente sia sulla Luna che su Marte. Per cui non c'è proprio bisogno di andarla a prelevare dagli asteroidi
Ce n'è poca se non ricordo male. Molto poca sia sulla Luna che su Marte.
Sulla Luna è stata trovata in minuscola quantità, ghiacciata, e se non sbaglio solo una volta. Due o tre anni fa.

Su Marte l'acqua è stata trovata sotto forma di ghiaccio, ai poli e in discreta quantità. Quantità enormemente inferiore a quella terreste, ovviamente.
Aggiungiamoci che l'atmosfera, la pressione e la gravità di Marte, oggi, non permettono il formarsi dell'acqua allo stato liquido.
Quindi l'acqua c'è, ai poli, la stanno cercando altrove, soprattutto sotto terra, ma ad oggi non ci sono prove.
Nel lontano passato invece è quasi certo che Marte sia stato ricco di acqua.

Nell'ottica della NASA l'eventuale stazione marziana non dovrebbe essere prossima ai poli. Le stagioni esistono pure là, così come la durata del giorno e della notte.
Ecco che la necessità di acqua potrebbe essere aggirata da quella presente, sempre sotto forma di ghiaccio, sui pianetini e gli asteroidi.


Se poi arriva uno del settore potrà correggere e migliorare enormemente quanto ho scritto...
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Se poi arriva uno del settore...
Un marziano?
Se poi arriva uno del settore potrà correggere e migliorare enormemente quanto ho scritto...
Da esperto posso dire che su Marte non c'è vita.
Tranne un pò il sabato sera nei locali vicino al Olympus Mons, ma solo d'estate.
gen. 2013

Gli asteroidi, una miniera di denaro​

Le risorse minerarie degli asteroidi fanno gola a molti e alcune società puntano ad arrivare alle prime estrazioni già nei prossimi anni. È una questione di progresso, spiegano, oltre che di soldi. Ma potrebbero incontrare qualche problema legale.

Spinto dalle nuove tecnologie spaziali, da una sempre crescente flotta di razzi commerciali e da grandi prospettive di guadagno, un gruppo di imprenditori ha annunciato di avere in programma nei prossimi decenni l'estrazione mineraria di migliaia di asteroidi vicini alla Terra. La nuova società, chiamata Deep Space Industries (DSI), non è la prima ad avere un'idea del genere. E non è neanche quella con maggiori risorse economiche. Ma grazie alla sua ambizione di vincere la corsa all'estrazione di materie prime spaziali, la DSI punta con determinazione a quella che Mark Sonter, membro del consiglio di amministrazione, chiama "La più grande opportunità per le risorse del XXI secolo".

La prospenzione (ovvero l'insieme delle indagini che vengono condotte sul terreno per valutare la presenza di giacimenti minerari) inizierà entro il 2015, grazie ai nano satelliti sonda CubeSat, delle dimensioni di un computer portatile. La società ha in programma di portare sulla terra campioni di asteroidi non molto tempo dopo.

"Utilizzando tecnologie a basso costo e combinando l'eredità del programma spaziale statunitense con l'innovazione dell'alta tecnologia, faremo cose che solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile fare", ha detto Rick Tumlinson, presidente della DSI, tra i pionieri del commercio spaziale. "Parliamo di un mare di risorse talmente grande che è impossibile da descrivere", ha detto Tumlinson.

Valore aggiunto

Ci sono circa 9.000 asteroidi relativamente vicini alla Terra che attraggono gli imprenditori per il valore economico delle loro risorse. Elementi come oro e platino si possono trovare su alcuni asteroidi, ma al centro di una eventuale "economia" spaziale ci saranno probabilmente acqua, silicio, nichel e ferro.

Secondo Sonter, che è anche consulente minerario della società, ci sono tra i 700 e gli 800 asteroidi che sono ancora più facili da raggiungere della Luna. La prima flotta di navicelle della DSI si chiamerà FireFlies, un riferimento alla popolare serie televisiva con lo stesso nome. Le FireFlies faranno l'austostop su razzi che solitamente trasportano satelliti di comunicazione e strumenti scientifici. Ma saranno dotate anche di un proprio sistema di propulsione. La flotta successiva, che andrà a scavare il terreno, sarà composta da navicelle più grandi, già battezzate DragonFlies.

Efficienze

Sembra fantascienza, ma David Gump, amministratore delegato del gruppo, ha detto che, data la velocità dell'evoluzione tecnologica, l'economia spaziale potrà presto diventare realtà.

L'aspetto più costoso e più critico dei viaggi nello spazio è spingersi oltre l'atmosfera terrestre. Circa il 90 per cento del peso sollevato da un razzo che trasporta una capsula su Marte è dovuto al carburante. Nel corso della conferenza stampa presso il Santa Mornica Museum of Flying, in California, Gump ha detto che l'esplorazione di Marte sarebbe molto più economia, e più efficiente, se una parte del combustibile potesse essere raccolto durante il percorso.

Anche se c'è poca concorrenza in questo particolare settore minerario, la DSI ha diversi grandi ostacoli davanti a sé. La prima azienda ad annunciare i piani per l'estrazione di un asteroide è stata infatti la Planetary Resources, Inc. nella primavera del 2012. Il gruppo è supportato da investitori del calibro di Larry Page, Eric Schmidt e Ram Shriram, vertici di Google, e del regista James Cameron. DSI è invece ancora alla ricerca di finanziamenti.

Di chi sono gli asteroidi?

Mentre questi potenziali imprenditori spaziali sono fiduciosi di poter presto attingere alle risorse extraterrestri, rimangono ancora aperte alcune questioni legali. Lo United Nations Space Treaty del 1967 vieta espressamente la proprietà di corpi celesti da parte dei governi della Terra. Ma le amministrazioni americane hanno a lungo sostenuto che lo stesso non può valere per le imprese private e per i potenziali diritti di estrazione.

Un tribunale americano ha stabilito che un individuo non può essere proprietario di un asteroide, come nel caso di Gregory Nemitz, che rivendicò la proprietà di 433 Eros poco prima che una navicella spaziale della NASA vi atterrasse nel 2001. Ma la questione dei diritti di estrazione non è mai stata testata sul campo, sebbene ci siano alcuni precedenti. Rocce lunari riportate sulla Terra durante il programma Apollo sono considerate di proprietà degli Stati Uniti d'America, mentre l'agenzia spaziale russa ha venduto alcuni campioni di Luna.

Nonostante la possibilità di futuri intoppi giuridici, Gump ha raccontato che il suo gruppo ha recentemente incontrato i più alti funzionari della NASA per discutere questioni riguardanti la tecnologia e il capitale da investire. L'incontro è stato proficuo, spiega Gump. "C'è una grande fame di missioni spaziali da realizzare con mezzi più piccoli e con costi minori rispetto agli attuali CubeSat, e l'idea è proprio quella di coinvolgere il settore privato". Tutte le persone impegnate in questi progetti riconoscono i grandi ostacoli e i rischi da superare, ma ne intravedono l'altrettanto vasto potenziale, sia finanziario che sociale. "Crediamo che questi sforzi, nel corso dei decenni, contribuiranno all'espansione della civiltà nel cosmo, cambiando così il significato stesso dell'espressione cittadini di questo pianeta", ha concluso Tumlinson.
http://www.nationalgeographic.it/sc...s/gli_asteroidi_una_miniera_di_soldi-1481862/
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