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SASSARI | Porto di Porto Torres

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Il polo di PortoTorre nel Sistema portuale sardo
Costituito dal porto commerciale e da quello industriale a supporto della relativa zona ed, in particolare, delle raffinerie localizzate nel retroterra portuale.

Il porto di Porto Torres è composto da due bacini portuali:
  • il porto commerciale in cui ormeggiano le navi Ro-Ro passeggeri e merci
  • il porto industriale, specializzato nella movimentazione di rinfuse liquide (prodotti petroliferi e prodotti chimici) e rinfuse solide ed attualmente adibito allo scalo di navi passeggeri, che non possono ormeggiare nel porto commerciale







Il porto di Porto Torres si estende per una superficie di 4.221.610 m2 comprendendo le aree dei bacini del porto commerciale (510.815 m2 ,di cui 31.820 m2 di superficie a terra) e del porto industriale (3.709.795 m2 ,di cui 34.790 m2 di superficie a terra). Sono presenti complessivamente 9 banchine, 6 relative al porto commerciale, di cui 2 per Ro-Ro passeggeri e merci e 3 al porto industriale, di cui 1 per traghetti passeggeri di ultima generazione che per lunghezza e pescaggio non possono ormeggiare nel vecchio porto commerciale. La lunghezza complessiva delle banchine è di 4.324 m.

Porto commerciale
Il porto commerciale, di cui si riporta, di seguito, una planimetria, opera principalmente al servizio di navi Ro-Ro passeggeri e merci ma di lunghezza inferiore a 180 metri. Infatti, attualmente, le navi di ultima generazione delle due compagnie che attraccano a Porto Torres (Tirrenia e Grimaldi), presentano dimensioni tali (come lunghezza e pescaggi) da non poter attraccare nel porto commerciale per cui sono state trasferite nel porto industriale. A questo inconveniente si sta ovviando con l’esecuzione dei lavori di dragaggio del bacino di ponente e la realizzazione di un nuovo molo ovest nel quale si otterranno nuovi accosti.




Il porto commerciale presenta attualmente 6 banchine, alcune non utilizzate ed altre dedicate all’accosto delle navi di servizio.

Banchina - Lunghezza banchina (ml.) - Superficie (mq) - Destinazione d'uso - Pescaggio
PONTILE FARO NE - 152 - INAGIBILE - 5.05
PONTILE FARO SW - 150 - 3070 ORMEGGIO PILOTINE CORPO PILOTI - 6
BANCHINA DI LEVANTE - 450 - 4600 - TRAGHETTI E NAVI DA CARICO - 6.50
PONTILE EST 127 - 6.05
MOLO TELEFERICA - 145 - 22000 - TRAGHETTI RO-RO - 7
BANCHINA DOGANA - 195 - 2145 - ORMEGGIO RIMORCHIATORI - 6.05


Porto industriale
Per quanto concerne il porto industriale, questo è composto da tre pontili: uno dedicato al traffico Ro-Ro, uno alle rinfuse liquide e l’altro è inutilizzato.




Nome Banchina - Lunghezza banchina (ml.) - Superficie (mq) - Destinazione d'uso - Pescaggio
PONTILE ASI - 1050 - 25600 - ORMEGGIO NAVI RO-RO - 8R-14T
PONTILE ANIC N°1 - 1145 - 5445 - RINFUSE LIQUIDE - 8R-14T
PONTILE ANIC N°2 - 910 - 3750 - INUTILIZZATO - 8R-1 4T

Nei campi relativi al pescaggio è stata indicata sia la profondità alla radice (R) che nella testata (T) dei pontili.

Si può quindi affermare che lo scalo di Porto Torres, appaia, attualmente come un porto in grande sofferenza infrastrutturale, con un porto commerciale ormai inadeguato ad accogliere le navi dei nuovi servizi Ro-Ro, ed un porto industriale che supplisce a tale carenza, fornendo però un servizio qualitativamente non appetibile. Tale carenze trovano riscontro nell’abbandono, da parte di qualche compagnia, di alcune linee (es. Porto Torres – Livorno) e del continuo disagio sopportato dagli utenti in fase di imbarco/sbarco.


Analisi dei servizi presenti in porto
Così come nei due casi precedenti, di seguito si riportano le schede relative ai servizi presenti in porto. Si evince che il porto ha una sufficiente articolazione di servizi essenziali e aggiuntivi ma, per quanto concerne il costo dei servizi alle navi, Porto Torres si colloca sullo stesso piano del porto di Cagliari. A Porto Torres i servizi al passeggero sono praticamente assenti come assente risulta una vera e propria stazione marittima (sono presenti nelle vicinanze solo alcuni servizi essenziali come la biglietteria, l’edicola, il bartabacchi). Dati gli importanti valori di flusso che fanno dello scalo il terzo porto della Sardegna dopo Olbia e Golfo Aranci, l’assenza di servizi al passeggero manifesta una forte inadeguatezza dello scalo a sopportare anche limitati flussi di passeggeri in transito. E’ comunque bene sottolineare come lo scalo sia in fase di profondo riadeguamento nella sua parte funzionale ed infrastruttuturale che vedrà, nel giro di pochi anni, la realizzazione di un nuovo scalo più adeguato alle esigenze di traffico dei passeggeri.

Analisi dell’accessibilità allo scalo
Solo 11 comuni hanno una distanza temporale minore di 30 minuti da Porto Torres: la prima isocrona che ricomprende la città di Sassari, si estende a sud-ovest lungo la SS 131 sino a Ossi (30 minuti dal porto), toccando la costa occidentale sassarese (Argentiera), ed ad est lungo la costa di Sorso, grazie alla strada costiera SS 200. La seconda isocrona (tra 30 e 60 minuti di viaggio) comprende una fascia piuttosto estesa di 48 comuni, che si estende prevalentemente a sud lungo la SS 131 sino a Macomer (60 minuti dal porto), a est lungo la SS 200 sino al comune di Trinità d’Agultu (55 minuti) e a sud-est lungo la SS 597 sino ad Oschiri (60 minuti). Nella seconda isocrona sono presenti comuni di rilevante importanza turistica come Alghero, Stintino, Castelsardo. Inoltre vi sono comuni a vocazione industriale produttiva come Thiesi ed Ozieri-Chilivani. La terza isocrona (tra 60 e 90 minuti) si estende a sud, lungo la SS131, sino al comune di Santa Giusta (90 minuti dal porto) e a est sino a Olbia (90 minuti). All’interno di questa isocrona si ritrovano comuni come Bosa ed Oristano a sud, Olbia, Tempio e altri comuni della Gallura a est.




Distanze e relativi tempi di navigazione
Porto di arrivo - Distanza[miglia nautiche] - Tempo massimo di navigazione
Genova - 253 - 10 h 00’
Propriano - 50 - 3 h 30’
Marsiglia - 231 - 16 h 30’

N° corse settimanali Porto Torres Genova
Compagnia - Periodo - Frequenza - Corse settimanali Febbraio/Agosto
(Genova) Tirrenia - Tutto l’anno - giornaliero - 7/12
(Genova) Moby Lines Maggio-Settembre - giornaliero - 7
(Genova) Grimaldi -Tutto l’anno - giornaliero - 7/11
(Propriano - Marsiglia) La Meridionale - Tutto l’anno - bisettimanale 2/2
(Marsiglia) SNCM - Aprile-Ottobre - Settimanale/bisettimanale 0/2


Flussi di traffico
Per quanto concerne lo scalo di Porto Torres sono stati considerati i flussi di traffico dei collegamenti con il continente e con la Francia. L’andamento altalenante del traffico passeggeri nel periodo 1994-2006 è analogo a quello registrato per Arbatax: il dato è sostanzialmente costante però con oscillazioni medie del 10% fra un minimo di 885.122 del 2006 e 1.170.071 del 2001. Tale valore costante evidenzia come l’ingresso di un nuovo armatore sulla tratta per Genova, quale Grandi Navi Veloci di Grimaldi, non abbia determinato un aumento del traffico ma solo una sua più razionale ripartizione; in ciò, probabilmente, Porto Torres sconta la mancanza di adeguate infrastrutture portuali in grado di soddisfare a pieno le esigenze dell’utenza. L’andamento mensile relativo all’anno 2006 è simile a quello regionale. Tuttavia, per quanto concerne il periodo invernale, si registra un dato minimo mensile di 208 pax/corsa mentre per il periodo estivo i passeggeri per corsa risultano 1.257, valore decisamente alto rispetto ai valori degli altri porti.





Interventi in atto
La programmazione degli interventi relativi al porto di Porto Torres ha subito, nel corso degli ultimi anni, diverse modifiche che hanno portato a ripetuti adeguamenti del Piano Regolatore Portuale. Nell’originario Piano Regolatore Portuale, in vigore sino al Febbraio 2003, erano previsti per il porto commerciale i seguenti interventi:
  • Realizzazione del molo di levante;
  • Realizzazione molo di ponente con 4 accosti di 180 m ciascuno per l’attracco delle navi traghetto di linea e per le navi veloci;
  • Realizzazione darsena per imbarcazioni di servizio (attualmente in fase di progetto preliminare);
  • Ristrutturazione porto turistico e pescherecci (di competenza dell'Assessorato Regionale LL.PP. e del turismo);
  • Dragaggio fondale a –10 m con bacino storico a –7m;

Nel giugno 2002 sono partiti i lavori per la realizzazione del Molo di Ponente, che prevedeva la realizzazione di 4 accosti interni, per i quali si prevede il completamento entro Giugno 2006. In corso d’opera è stata introdotta una variante al progetto del profilo interno del molo, con la realizzazione, vista la lunghezza delle navi che attualmente attraccano nella darsena industriale (214m), di 3 accosti, uno da 180 m e due da 240 m, invece che 4 da 180 m. A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza per l’esplosione della gasiera “Panam Serena” nel Gennaio 2004, i lavori del porto hanno avuto un accelerazione e il Piano Regolatore Portuale un ulteriore adeguamento, per limitare l’eccessiva esposizione al vento da parte delle navi, che determina ancora oggi forti problemi in fase di attracco. È stata prevista la demolizione del pontile Faro e l’ampliamento e assemblaggio delle banchine Segni, Dogana e Sud Ovest per la creazione di un accosto lungo 300 m. Tale intervento risulta in esecuzione dal febbraio del 2005 e l’ultimazione è prevista per l’agosto del 2006.

Interventi per il breve-medio periodo
Attualmente è in fase di studio un’ulteriore modifica al Piano Regolatore Portuale che prevede una nuova configurazione del molo di levante con la realizzazione di due nuovi accosti. La nuova configurazione prevede che il molo si estenda oltre il molo di ponente, realizzando un ampliamento notevole dello specchio acqueo e acquisendo funzione strutturale di molo di sopraflutto. L’intervento permetterebbe, infatti, di ottenere un nuovo bacino d’evoluzione oltre a 2 ulteriori accosti di 275 m orientati a nord ovest, limitando l’azione dei venti dominanti. Per limitare l’attraversamento urbano dei veicoli in imbarco e sbarco si prevede la realizzazione di una strada a due corsie, interna al porto. Per quanto riguarda i lavori di dragaggio dei fondali si prevede che (ultimazione nel periodo estivo del 2006) il bacino di ponente verrà portato a – 10 m di profondità mentre per le restanti parti sarà possibile raggiungere, in questa fase, quota –7, -8 m. Per quanto riguarda il porto industriale si segnalano i seguenti interventi:
  • Dragaggio banchina ASI porto industriale: i lavori sono stati aggiudicati ma non ancora avviati in quanto la zona industriale di Porto Torres è stata dichiarata sito di bonifica ambientale. Per questo motivo il lavoro deve essere monitorato dal Ministero dell’Ambiente con studi d’indagine approfondita sulla natura dei materiali di dragaggio.
  • Realizzazione del Terminal Portuale, prevista nella banchina del porto Industriale: i lavori sono bloccati per i motivi precedenti (natura dell’area industriale di sito di bonifica ambientale).

In conclusione è possibile affermare come nello scalo di Porto Torres sia in atto una profonda trasformazione infrastrutturale, che, nel medio-lungo periodo, ne modificheranno completamente l’assetto: ciò dimostra che attualmente il porto è inadeguato sia in termini di offerta che di funzionalità. Anche nel caso di Porto Torres gli interventi previsti vertono, per la quasi totalità, nel potenziamento del sistema infrastrutturale tralasciando importanti aspetti riguardanti la pianificazione dell’offerta in termini di rete, gestione e qualità del servizio.


Porto Torres nel Piano Regionale Trasporti
Per quanto concerne lo scalo di Porto Torres l’andamento del traffico passeggeri nel periodo 1986-2006 (v. figura 12) è sostanzialmente costante, con oscillazioni non superiori al 25-27%. In dettaglio si nota una crescita del periodo 1993-97 che coincide con l’ingresso, nella tratta Genova-Porto Torres, dell’operatore “Grandi Navi Veloci” di Grimaldi, che con natanti allora di nuova concezione, caratterizzati da elevati livelli di comfort ed alte velocità di navigazione, ha richiamato nuova domanda di viaggio sul collegamento con Genova. Il porto di Porto Torres è, attualmente in fase di grande trasformazione, attraverso una serie di interventi descritti nei precedenti capitoli. Indipendentemente però dagli interventi di potenziamento, che riguardano prevalentemente il porto commerciale, l’aspetto intorno al quale si “giocherà” lo sviluppo futuro dello scalo riguarda il ruolo e le funzioni che dovranno essere riassegnate al Porto Industriale e alle aree retrostanti.
Infatti, la presenza di un ampio porto industriale, localizzato all’interno di un’area in crisi produttiva (che pertanto non utilizza tale porto per i propri traffici), rafforza l’ipotesi che tale infrastruttura, con un’elevata disponibilità di spazi, possa essere messa al servizio del traffico commerciale, in virtù della favorevole posizione geografica di Porto Torres sul versante nord occidentale della Sardegna. Lo scalo industriale ben si presta per i suoi ampi spazi retroportuali, ad essere utilizzato specificatamente per la movimentazione delle merci, anche se, nell’ipotesi di un potenziamento dei collegamenti di linea passeggeri verso altri porti frontalieri, una quota del traffico passeggeri potrebbe ulteriormente essere dirottata (come peraltro già avviene) sull’attuale porto industriale (ovviamente qualora questo fosse
appositamente attrezzato). Lo scalo (inteso come polo integrato commerciale-industriale) potrebbe infatti servire ad ospitare collegamenti con i porti del nord Italia e del centro nord (ad esempio Livorno), riequilibrando i flussi destinati a Olbia, che per le ragioni sopra dette, già opera, nel periodo estivo, in regimi vicini alla congestione. Grandi potenzialità di espansione, inoltre, possono essere individuate per collegamenti veloci con il versante francese (verso porti come Tolone e Nizza, in aggiunta al già esistente collegamento con Marsiglia) e soprattutto con quello spagnolo (verso porti come Valencia e Barcellona), aprendo così la Sardegna a nuovi
mercati. È bene evidenziare come il ruolo del porto industriale, e del suo sviluppo come scalo merci, debba necessariamente essere collocato in un ottica regionale e nazionale di assetto del sistema di scambio delle merci, attraverso un’analisi complessiva delle funzioni da assegnare ad ogni scalo regionale: per questo, nel presente documento, possono essere fornite solo indicazioni di indirizzo, da confermare attraverso un’analoga analisi sul trasporto merci. Il Piano Regionale dei Trasporti definisce l’assetto spaziale e funzionale del sistema portuale sardo, che si articola in 7 poli portuali che coprono omogeneamente il territorio isolano. Nello specifico, il polo di Porto Torres, con funzioni di:
  • principale scalo dell’isola per i collegamenti ro-ro misti con il porto di Genova da localizzare nel porto commerciale;
  • principale scalo dell’isola per i collegamenti ro-ro misti internazionali con la Francia e in prospettiva futura con la Spagna (porto di Barcellona) da localizzare sempre nel porto commerciale;
  • porto crocieristico con sole funzioni di transito.
  • porto di appoggio a quelli dell’arco costiero ligure che presentano situazioni di saturazione degli spazi e che a Porto Torres invece troverebbero la disponibilità delle aree industriali ormai dimesse o a rischio di dismissione
  • scalo al servizio delle aree industriali contigue da localizzarsi nel porto industriale nel breve periodo;

Assetto dei collegamenti da Porto Torres
Per quanto riguarda i collegamenti dal porto di Porto Torres gli obiettivi e le linee strategiche delineate dal PRT mirano al rafforzamento delle attuali funzioni espresse dallo scalo. Queste riguardano da un lato il collegamento marittimo con Genova e, dall’altro, i collegamenti marittimi internazionali. Per quanto riguarda il primo punto il mercato sembra già dare delle risposte concrete in quanto è previsto a partire dal 2007 l’incremento dei servizi estivi grazie all’inserimento sulla linea della compagnia Moby Lines che così diventa il terzo operatore ad inserirsi sulla linea. Per quanto riguarda i collegamenti internazionali l’obiettivo è quello di rafforzare il ruolo di scalo principale della regione per i collegamenti ro-ro internazionali (se si esclude quello con la Corsica da S.ta Teresa di Gallura) estendendo la rete dei collegamenti estivi al mercato turistico Spagnolo. Occorre, cioè sviluppare tutte le azioni politiche e commerciali che creino le condizioni favorevoli che attraggano i vettori marittimi italiani che già effettuano collegamenti annuali tra la Penisola e la Spagna. In particolare il collegamento marittimo più favorevole per una toccata intermedia nello scalo di Porto Torres è quello tra Civitavecchia e Barcellona la cui rotta naturale attraversa le Bocche di Bonifacio. La possibilità di attivare questo tipo di collegamento, almeno nel periodo estivo, consentirebbe in realtà di avere 2 nuove linee, una per Barcellona e una per Civitavecchia.

Il raggiungimento di questi obiettivi è strettamente legato all’inserimento del porto all’interno delle competenze dell’Autorità Portuale di Olbia-G.fo Aranci che può garantire allo scalo un supporto politico-gestionale-amministrativo in grado di intraprendere e supportare iniziative come quelle appena delineate.

Per quanto riguarda Porto Torres, la trasformazione radicale dello scalo proseguirà anche nel breve medio periodo, considerando che verranno attuati i seguenti interventi:

  • - realizzazione di nuovo molo di levante con funzioni di soprafflutto, ampliamento specchi acquei e realizzazione di due nuovi accosti;
  • - realizzazione di viabilità adeguata a smaltire il flusso di veicoli in sbarco e imbarco, in connessione con la rete stradale statale;

Per quanto riguarda il porto industriale si segnalano i seguenti interventi:
  • - dragaggio banchina ASI porto industriale (il lavoro deve essere monitorato dal Ministero dell’Ambiente con studi d’indagine approfondita sulla natura dei materiali di dragaggio);
  • - realizzazione del Terminal Portuale, prevista nella banchina del porto Industriale(i lavori sono bloccati per natura dell’area industriale di sito di bonifica ambientale).

Il Porto Industriale di Porto Torres è dotato di ampi spazi a terra e di raccordo ferroviario in banchina; per esso è previsto nell’APQ 2004 il collegamento ferroviario al Centro intermodale merci. Il finanziamento previsto è di 8M€ di cui 4,65 già disponibili (Legge Obiettivo) e 3,35 da reperire a valere sulla L. 433/2001.
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Questo articolo si riferisce ad incidente di diversi anni fa, che riporto per completezza...


Lo scoppio durante lo scarico di benzene, dalle fiamme
si innalza un fumo nero che potrebbe essere tossico

Nave esplode a Porto Torres
Due morti e timori per l'ambiente

Chiuso per due giorni lo scalo passeggeri
di CRISTINA NADOTTI


PORTO TORRES (SASSARI) - Un'esplosione, poi uno squarcio nella fiancata. Una nave cisterna battente bandiera delle Bahamas, ormeggiata nel porto industriale di Porto Torres, in provincia di Sassari, a un passo dalla tropicale spiaggia di Stintino, è andata in fiamme e due marinai sono morti mentre erano intenti alle operazioni di scarico di benzene. Distrutta anche la banchina e rischi di inquinamento per l'abitato di Porto Torres e Sassari.

Dei due membri dell'equipaggio della "Panam Serena" (Sergei Cubajeuskis, di 40 anni, ucraino, e Jaroslaus Petruhis, di 24, lettone) a lungo si è detto che erano dispersi, ma una volta accertato che si trovavano alla stazione di pompaggio della nave, andata completamente distrutta, la speranza che potessero essere scampati buttandosi in mare come gli altri 18 marinai, è svanita.

L'esplosione ha gettato nel panico sia Porto Torres che il vicino capoluogo, Sassari (le due città sono distanti 17 chilometri) dove il boato si è sentito distintamente, così come si è vista la colonna di fumo nero sprigionata dalle fiamme alte dieci metri. La protezione civile ha fatto scattare il piano di emergenza, auto con altoparlanti hanno subito invitato i cittadini di Porto Torres a non uscire di casa, in attesa di accertare la tossicità della nube.

Il vento di maestrale ha prima spinto il fumo verso Alghero, una delle località balneari più famose della costa occidentale, poi il vento ha girato e la nube è stata sospinta verso l'interno e verso Sassari. La protezione civile della città sta seguendo l'evoluzione della situazione e ha già diramato bollettini di allarme ai comuni della zona (tra cui molte località turistiche), perché si teme per la tossicità del materiale trasportato dalla nave e per gli effetti della nube.

Molto gravi i danni al porto, che nella sezione industriale serve il vicino stabilimento petrolchimico dell'ex Enichem, ora Syndial, ma che è anche il punto di approdo principale dei traghetti che collegano il Nord Sardegna al continente. Le navi Grimaldi e Tirrenia, in partenza questa sera da Porto Torres, sono state dirottate a Olbia, dove imbarcheranno i passeggeri. Per chi non potrà raggiungere il porto della costa orientale in auto è stato istituito un servizio di collegamento con bus.

Per adesso le autorità hanno disposto la chiusura del porto passeggeri per almeno due giorni, ma si teme che le ripercussioni sul traffico marittimo possano essere molto più gravi. I responsabili dell'Azienda sanitaria locale affermano che il pericolo di intossicazione per la nube è limitato, ma testimoni affermano che alcune ore dopo l'esplosione sulla Panam Serena, sulle strade di Porto Torres si era depositata una polvere nera sottile.
(1 gennaio 2004 - LaRepubblica)







Capodanno di fuoco al Gruppo di Porto Torres
Ormeggiatori e battellieri accorsi tra le fiamme di una chimichiera

"E il primo giorno del 2004; come ogni mattina ci troviamo alle ore 5.30 pronti per l'ormeggio della motonave della Tirrenia, proveniente da Genova, e ci scambiamo i consueti auguri del nuovo anno, con la speranza che sia proficuo, vista la crisi economica e la*vorativa che investe il nostro territorio. Siamo in ogni modo fiduciosi, soprattutto perché la rada è piena di navi, nell'attesa di andare all'ormeggio, come da mesi non si vedeva". Federico Verafede, capogruppo degli ormeggiatori-battellieri di Porto Torres inizia così la sua relazione sui drammatici avvenimenti di un Capodanno che la comunità portuale portotorrese difficilmente dimenticherà. "Finalmente dopo tanto maltempo, una giornata limpida e soleggiata, con un leggera bava di vento di maestrale".
Ma il dramma è alle porte: "Alle 11,50 un boato spaventoso rompe il silenzio, lo spostamento d'aria fa tremare i muri del nostro piccolo ufficio, Ci precipitiamo fuori per capire cosa sta succedendo... Quello che si presenta ai nostri occhi è apocalittico. Un enorme fungo di fumo si alza in cielo tanto da oscurare la bellissima giornata. Decidiamo senza indugio di partire con la nostra macchina di servizio, alla volta del Porto Industriale, dove sono ormeggiate le navi passeggeri della Tirrenia e della Grimaldi, e vi trova posto anche una nostra imbarcazione". Lì, squarciata da un'esplosione e avvolta da un fuoco con fiamme alte fino a 30 metri, sta divampando la'Panam Serena', nave chimichiera praticamente nuova, impegnata nello sbarco di benzene.

"Nel frattempo, per ragioni di sicurezza, la motocisterna Agip Palermo, chiede di lasciare immediatamente l'approdo, in quanto l'unità in fiamme le è ormeggiata vicino. Ci dividiamo allora i compiti: in parte andiamo con la motobarca a prestare assistenza al disormeggio dell'Agip Palermo; altri si occupano del disormeggio delle navi passeggeri Tirrenia e Grimaldi in sosta nello stesso specchio d'acqua circostante al luogo del sinistro; altri ancora di noi, raggiungono la zona dell'esplosione con la motobarca Pantera, utilizzata quotidianamente dal Gruppo per il servizio di battellaggio".
Disormeggiata l'Agip Palermo, che fortunatamente, non era stata collegata alla tubazione di terra, per la discarica, si dispone che un ormeggiatore presti assistenza sul pontile ad un operatore dello stabilimento Syndial intento ad attivare tutti i sistemi antincendio disponibili sulla piattaforma. "Nel frattempo, con una nostra imbarcazione si effettua un periplo nel mare antistante la nave in fiamme, per ravvisare eventuale presenza di naufraghi (più tardi si recuperarono due vittime). "Sopraggiungono frattanto tutti mezzi destinati alle operazioni di soccorso: piloti, rimorchiatori, motovedette della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, delle Guardie Forestali, dei Vigili del Fuoco e, via terra, ambulanze con personale specializzato pronto per ogni evenienza". Da rilevare che parte degli addetti della Syndial impegnati nel collegamento della Agip Palermo, che hanno trovato riparo presso lo stesso pontile a nord dell'incidente, nonché l'operatore del pontile e il collega ormeggiatore che lo assisteva furono imbarcati a bordo della motobarca Pantera; e che le imbarcazioni del Gruppo effettuarono più viaggi via mare per integrare gli equipaggi dei rimorchiatori, impegnati nell'opera di soccorso e spegnimento".

La lotta contro le fiamme sulla nave si prolungò per quattro ore circa, mentre più a lungo si protrassero gli interventi per soffocare incendi alle tubature e altri focolai, nonché porre in sicurezza altri impianti e navi. Tutto ciò con l'apporto degli ormeggiatori-battellieri dello scalo marittimo turritano, compresi i franchi da servizio, a riprova della disponibilità e prontezza, da parte del Gruppo ormeggiatori-battellieri, anche nel giorno di Capodanno, nell'organizzare il servizio con un ampia presenza di addetti, che non può essere paragonabile ai vincoli tradizionali del normale orario di lavoro. E questo perché il Gruppo di Porto Torres, come l'intera categoria, pone l'attenzione principal*mente agli imprescindibili problemi di interesse generale. Infatti, l'attività svolta è tangibile testimonianza che il loro è un servizio globale e costante, che si svolge in stretto coordinamento con l'Autorità Marittima, nel senso di una sorta di comparto operativo, che rile*va appunto la caratteristica di servizio pubblico, posto a difesa del bene comune, in grado dì esercitare un'at*tività, anche al di fuori delle tipiche prestazioni di or*meggio e disormeggio, capace di intervenire per mitigare gli effetti degli incidenti che possono accadere in ambito portuale.
Da rilevare, infine, che interventi d'emergenza come quello di Porto Torres la categoria non chiede alcun compenso, nella consapevolezza che tali prestazioni ricadano nel novero dei compiti di attività pubblica e di presidio con obblighi di sicurezza cui i Gruppi sono preposti".
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ma di tutto quel complesso industriale abbandonato che c'è dietro al porto industriale non fanno nulla?

è spettrale , non è un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano oltre al fatto che mi da l'idea di essere fortemente inquinato
ma di tutto quel complesso industriale abbandonato che c'è dietro al porto industriale non fanno nulla?

è spettrale , non è un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano oltre al fatto che mi da l'idea di essere fortemente inquinato
I turisti "a breve" (coff, coff) dovrebbe arrivare nel porto commerciale in pieno centro: nulla di straordinario, ma decente. C'è un bel lungomare verso le spiagge di Balai e Platamona, spero ci sarà anche la stazione dei treni/tram vicinissima. Spero che i turisti non girino troppo, perché con tutto il rispetto Porto Torres è una città di cemento, micropalazzine appiccicate l'una all'altra (Olbia uguale, solo 2-3 volte più grande e brutta).

Il polo industriale bello non è, ma perché dici che sia abbandonato? Non mi pare, magari è in sofferenza, ridimensionato, ma le industrie ci sono ancora. Affianco a FiumeSanto dovrebbero costruire l'inceneritore per il nord Sardegna... :eek:hno:
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I turisti "a breve" (coff, coff) dovrebbe arrivare nel porto commerciale in pieno centro: nulla di straordinario, ma decente. C'è un bel lungomare verso le spiagge di Balai e Platamona, spero ci sarà anche la stazione dei treni/tram vicinissima. Spero che i turisti non girino troppo, perché con tutto il rispetto Porto Torres è una città di cemento, micropalazzine appiccicate l'una all'altra (Olbia uguale, solo 2-3 volte più grande e brutta).

Il polo industriale bello non è, ma perché dici che sia abbandonato? Non mi pare, magari è in sofferenza, ridimensionato, ma le industrie ci sono ancora. Affianco a FiumeSanto dovrebbero costruire l'inceneritore per il nord Sardegna... :eek:hno:
sbarcando dai traghetti nel porto industriale si deve passare davanti a impianti industriali completamente abbandonati.. si vedono silos in cemento armato sgretolati con i tondini di acciaio che spuntano fuori , muri cadenti , vetri rotti ecc. , naturalmente ce ne sono anche di attivi , ma appena sbarchi vedi sti cosi

circa la città di porto torres , c'è quel lungo mare in direzione platamona che è veramente bello , molto belle anche le villette che si affacciano , quella parte periferica della città mi pare molto ben curata
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[Campanilismo fra poveri /on] Bene, bene, è da queste cose che si distingue un'area metropolitana da una città di arricchiti in villetta. :D [Campanilismo fra poveri /off]

Scalo merci a Portotorres, speranza per la Keller
Accordo quasi fatto tra Regione e Ferrovie dello Stato
VILLACIDRO. Golfo Aranci o Portotorres per la Keller non fa differenza, l’importante è che la continuità territoriale ferro-marittima con la penisola sia mantenuta. Le novità di ieri scaturite da un incontro fra il presidente della Regione Renato Soru e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, fra i quali è stato raggiunto un accordo di massima sul trasferimento dello scalo merci delle FS da Golfo Aranci a Portotorres (con la Regione disposta a farsi carico della realizzazione del raccordo ferrato e delle infrastrutture portuali), hanno rischiarito non poco il futuro della fabbrica di carrozze ferroviarie di Villacidro. Ieri pomeriggio il presidente Soru ha incontrato i sindacati per riferire sugli ultimi passi compiuti e sulle soluzioni che si prospettano. Da parte loro, le organizzazioni sindacali dei settori Industria e Trasporti hanno in linea di massima accolto favorevolmente gli sviluppi sul fronte Golfo Aranci-Ferrovie dello Stato, ma non hanno neppure tralasciato di ricordare al presidente Soru e agli assessori Rau e Broccia che i tempi stringono e che la scadenza del 30 giugno, data fissata da Trenitalia Cargo per la cessazione della linea tuttomerci Golfo Aranci-Civitavecchia, è ormai prossima. (l.on - 20.06.2008 - LaNuovaSardegna)
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L'UNIONE SARDA - Politica: Il polo merci andrà a Porto Torres - 08.10.2008
Sarà Porto Torres e non Olbia la porta d’ingresso e di uscita delle merci che viaggiano su rotaia. Con un finanziamento di 25 milioni di euro, che riguarda anche altre tratte del sistema di mobilità su rotaia della Sardegna, la Regione si sta preparando a trasferire l’hub delle merci ferroviarie da Golfo Aranci a Porto Torres, anche dopo l’intenzione manifestata dalle Ferrovie dello Stato di effettuare il trasporto dei carri merci solo su richiesta. Lo ha annunciato, ieri mattina, l’assessore regionale dei Trasporti Sandro Broccia in un incontro che serviva a illustrare i nuovi fondi per migliorare la mobilità delle persone e delle merci su strade e ferrovie. Complessivamente sono stati finanziati, attraverso il Por del Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr), circa 180 milioni di euro che sono stati inseriti in una delibera approvata dalla Giunta venerdì scorso. Oltre al raccordo ferroviario tra la stazione di Porto Torres e il porto industriale, con gli stessi 25 milioni di euro saranno abbattuti i tempi di percorrenza dei treni tra Cagliari e Carbonia-Iglesias e San Gavino e Sassari- Olbia, mentre con ulteriori 30,2 milioni saranno realizzati diversi centri intermodali. Inoltre è in corso il bando da 57 milioni di euro per l’acquisto dei treni “pendolanti” diesel che dovranno percorrere la tratta Cagliari- Sassari-Olbia in tempi più accettabili rispetto a quelli attuali. La nuova strategia della Regione in materia di trasporti non è stata particolarmente apprezzata a Olbia. Intanto perché sono state disattese le aspettative di quanti speravano che all’arretramento della stazione ferroviaria - e alla conseguente cancellazione dei passaggio a livello in città - seguisse la realizzazione della circonvallazione ferroviaria esterna da collegare con il porto industriale già esistente e con la nascita di un centro intermodale a Cocciani. «La scelta di Porto Torres - dice il geometra Andrea Demuru, che per anni si è occupato dell’argomento - è antieconomica e antistorica. Il porti più vicini alla penisola sono Olbia e Golfo Aranci, da dove transita tuttora la gran parte delle merci dirette nella nostra Isola o verso l’Italia. Non dimentichiamo la questione ambientale e l’inquinamento che ne seguirà. Per non parlare dei costi aggiuntivi per il trasferimento delle merci che avranno degli effetti devastanti su import ed export». Secondo Demuru, una delle altre ragioni di questo improvviso cambio di rotta nella politica regionale sarebbe legata al disimpegno delle Ferrovie in Sardegna. «Finiranno per raccontarci - spiega - che Porto Torres non è conveniente e quindi è da chiudere, così come hanno fatto per Golfo Aranci senza che nessuno, soprattutto le amministrazioni comunali galluresi, abbia mai opposto alcuna obiezione ».
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Affianco a FiumeSanto dovrebbero costruire l'inceneritore per il nord Sardegna... :eek:hno:
ma è sicuro che alla fine si farà là? e come l'avete presa da quelle parti? (non rispondermi nel didietro! :) )
ma è sicuro che alla fine si farà là? e come l'avete presa da quelle parti? (non rispondermi nel didietro! :) )
Non mi sembra sia sicuro, fino alle prossime elezioni di maggio 2009 ho forti dubbi che partirà niente di simile..

Adesso il problema principale è lo smantellamento della Chimica Sarda.
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ieri hanno "inaugurato" il nuovo molo d'attracco...

La prima nave ad usarlo è stata una nave da crociera.. il giorno dopo per farla ripartire hanno dovuto chiamare i sommozzatori per disincagliarla... il (mio) traghetto di oggi della Tirrenia , che in origine avrebbe dovuto attraccare lì , è stato dirottato al porto industriale old style.. ma dopo 4 ore di attesa in navigazione circolare tra Stintino e il porto... ,in attesa che prendessero una decisione (nessuno voleva prendersi la responsabilità.. così hanno detto), stessa sorte per altri 2 traghetti da Genova e Barcelona

In sintesi , sembra che il nuovo attracco - progettato 15 anni fa - sia non adeguato alle navi odierne , troppo corto e troppo poco profondo , 15 anni..
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Porto Torres. La conferma dell'assessore ai Trasporti, Lilliana Lorettu: «Opere volute da Cappellacci»
Dall'intesa Governo-Regione i soldi per il porto
I progetti di completamento dello scalo inseriti in un piano da cento milioni

La Regione inserisce lo scalo di Porto Torres nell'intesa istituzionale di programma con lo Stato. Ci vorranno cento milioni di euro per rifare il trucco a un porto che ha bisogno di una diga di protezione dai venti di levante e grecale, di strade interne e di un bacino riservato ai pescherecci. Le opere sono state inserite nell'accordo sulle infrastrutture che finirà sui tavoli governativi. Il sopralluogo della scorsa settimana eseguito dall'assessore regionale ai Trasporti sembra aver dato buoni frutti. Liliana Lorettu aveva raccolto le richieste del sindaco Luciano Mura, dell'assessore comunale alla Portualità, Giacomo Rum, e del presidente dell'autorità portuale, Paolo Piro, traghettandole sui tavoli del ministero delle Infrastrutture. La Regione ha fissato le priorità e le ha messe nero su bianco: il molo di sopraflutto a levante, che conta su uno stanziamento iniziale di trenta milioni di euro e, per il suo completamento funzionale, di ulteriori cinquanta; la viabilità fra il porto civico e la città, con un primo lotto di otto milioni di euro e, a completamento, di altri quattro; la strada di collegamento del porto commerciale con la Camionale per Sassari, per cui è previsto un intervento complessivo di tredici milioni; la darsena pescherecci che costerà quattro milioni e mezzo di euro. «Le opere sono state fortemente volute dal Presidente Cappellacci - afferma l'assessore Lorettu - e costituiscono l'importante avvio di una serie essenziale di interventi volti ad assicurare un reale e concreto miglioramento funzionale per lo scalo turritano». Al primo posto la sicurezza: l'antemurale di Levante consentirà l'ingresso dei supertraghetti di Tirrenia e Gnv anche in condizioni meteo particolarmente difficili. Con vento superiore ai 25 nodi le navi dirottano nel vecchio scalo industriale, tra polveri e ciminiere, mentre con la costruzione della diga a est si potrà procedere all'allargamento dell'imboccatura, garantendo un ingresso senza patemi anche quando i forti venti dei quadranti orientali spazzano il Golfo dell'Asinara. Il Comune e l'authority hanno in testa diverse idee per la mastodontica diga, che dovrebbe diventare il centro nevralgico del porto commerciale. Più approdi per le grandi navi e per i transatlantici delle vacanze, con servizi a terra per i turisti mordi e fuggi. La scelta di trasformare l'antemurale di Levante in un'opera polivalente può aprire nuove prospettive. Se le navi verranno ospitate nella zona est, l'attuale bacino potrebbe essere riservato quasi totalmente alle imbarcazioni da diporto. Solo barche a vela, natanti e yacht in quello che sarebbe destinato a diventare uno dei più grandi scali turistici del Mediterraneo. Nei giorni scorsi il sindaco Luciano Mura, l'assessore alla Portualità Giacomo Rum, il dirigente dell'Area tecnica Claudio Vinci e il presidente dell'autorità portuale Paolo Piro, hanno incontrato l'ingegnere Alberto Noli. L'authority, d'intesa con l'amministrazione comunale, ha affidato a lui l'incarico per la variante al piano regolatore generale. Tutti d'accordo sull'antemurale di Levante come opera che garantisce la totale sicurezza. Fondamentale anche la realizzazione della strada di collegamento tra il molo di ponente e la banchina ex Teleferica: oggi il traffico dei mezzi si riversa nell'unico corridoio di cemento che porta agli approdi. Un caotico imbuto, sempre intasato. Ieri il primo passo per il rilancio, adesso c'è da aspettare la pioggia di denari e l'avvio dei cantieri per far rivivere il porto incompiuto.

L'Unione Sarda - Venerdì 07 agosto 2009 - SAMUELE SCHIRRA
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Bonifiche, sbloccati i primi 8 milioni
L’accordo di programma sarà firmato il prossimo 14 settembre a Roma

SASSARI. Dopo due anni di discussioni, spesso senza soluzione, primo passo avanti concreto sul percorso delle bonifiche ambientali a Porto Torres: il ministero dell’Ambiente ha inviato l’Accordo di programma che sarà siglato il 14 settembre a Roma. E’ la chiave per spendere 8 milioni di euro, i primi soldi pubblici per il risanamento del territorio e agevolare l’insediamento di nuove imprese. Si tratta dei primi soldi pubblici che arrivano per mettere mano alla complessa situazione del risanamento del territorio, e soprattutto per avere chiarezza sulla situazione del settore terrestre e marino, dove troppe cose continuano a restare vaghe. Ieri mattina in Provincia si sono riuniti i rappresentanti dei Comuni di Sassari e Porto Torres, dell’amministrazione provinciale e dell’Asi per analizzare i contenuti dell’Accordo di programma (ormai già ampiamente conosciuti) e predisporre le osservazioni. Anche la Regione ha fatto pervenire la propria posizione che consiste in piccole integrazioni che non cambiano certo il contenuto del documento. L’impressione è che la data ipotizzata del 14 settembre possa essere proprio quella utile per firmare finalmente l’intesa e procedere - si spera con tempi brevi - all’affidamento degli appalti. Le risorse pubbliche sono in parte (6,7 milioni di euro) messe a disposizione dal ministero dell’Ambiente e c’è anche una partecipazione della Regione che contribuisce con 1,3 milioni. Dopo la lunga attesa, i silenzi e le decine di riunioni senza risultati, la partita delle bonifiche - fondamentale per la rimodulazione dello sviluppo del territorio, compresa la possibilità di nuovi insediamenti nell’area industriale - entra nel momento decisivo. Anche se, nella prima fase, non c’è da aspettarsi grandi sconvolgimenti in termini occupazionali e di prospettiva a breve termine: gli adempimenti preliminari riguarderanno la caratterizzazione del «fronte mare» con l’opportunità di conoscere, finalmente in maniera chiara e con dati scientifici certi, lo stato attuale dell’ambiente marino attorno alla fabbrica. Si potrà anche (era ora) dirimere la controversia esistente sulla efficacia della barriera idraulica o del muro (che già ha provocato scontri piuttosto accesi). I dati sulla situazione del mare, infatti, daranno la risposta attesa sull’efficacia o meno della barriera idraulica spesso contestata ma difesa strenuamente dall’Eni. «Abbiamo posto anche il problema delle aree pubbliche attorno allo stabilimento petrolchimico - ha detto il sindaco di Porto Torres Luciano Mura - dove oggi operano aziende di allevamento e di produzione agricola». Chiarito anche l’aspetto dei piani di caratterizzazione, i cui oneri si volevano fare ricadere sulle imprese artigianali che nessuna responsabilità di fatto avevano sulle eventuali contaminazioni delle aree dove si sono insediate: sarà l’Asi a farsi carico dei piani.

LaNuovaSardegna 09.09.2009
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=122864&v=2&c=1489&t=1
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Porto Torres. Il sindaco: scalo destinato a diventare un importante centro mercantile
Pioggia di denari per il polo merci
Arrivano 3 milioni per organizzare l'area dell'import-export

Il finanziamento di 2,5 milioni di euro sarebbe solo una fetta della torta che la Regione sta preparando per il porto turritano.

Prima pioggia di denari dalla Regione per il polo merci fronte mare. L'assessore regionale ai Trasporti, Liliana Lorettu, ha confermato al sindaco Luciano Mura la disponibilità di un finanziamento regionale di 2,5 milioni per realizzare nella zona industriale di Porto Torres una vasta area dedicata all'import/export.
L'impegno manifestato nei mesi scorsi dalla rappresentante della giunta Cappellacci si è materializzato a Cagliari in occasione del vertice convocato dalla Regione per discutere delle criticità relative ai trasporti e alle infrastrutture di Porto Torres e Ottana. All'incontro ha preso parte anche il primo cittadino turritano. Durante la riunione sono emersi i disegni di sviluppo elaborati da viale Trento: in città sarà creato un punto di snodo per le merci. «Lo scalo marittimo di Porto Torres è destinato a diventare un importante "hub" mercantile nell'Isola - sottolinea Mura - e con il finanziamento regionale di due milioni e mezzo di euro potranno essere effettuati i raccordi ferroviari necessari per arrivare al porto industriale, con la realizzazione di un possibile invaso per le navi merci. La maggior parte del traffico che viaggia su carro ferroviario è infatti diretto verso nord Italia, Francia e Spagna e il porto di Porto Torres rappresenta un punto di riferimento preciso per il naturale passaggio dello stesso traffico mercantile. Allo stato attuale il traffico merci è costretto ad imbarcarsi a Golfo Aranci, facendo un giro vizioso».
A Savona esiste un invaso per le navi simile a quello portotorrese e l'assessore Lorettu incontrerà entro la fine di questa settimana gli amministratori liguri per cominciare a costruire le opportune relazioni diplomatiche in vista di un potenziamento dell'hub di Porto Torres. Il finanziamento di 2,5 milioni di euro è solo una fetta della torta che la Regione sta preparando per il porto turritano. Nell'intesa istituzionale di programma con lo Stato ci sono progetti per più di cento milioni di euro: il molo di sopraflutto a levante conta su uno stanziamento iniziale di trenta milioni e, per il suo completamento funzionale, di ulteriori cinquanta; il primo lotto della viabilità fra il porto civico e la città vale otto milioni di euro e il completamento altri quattro; la strada di collegamento del porto commerciale con la Camionale per Sassari prevede un intervento complessivo di tredici milioni; la darsena pescherecci ha bisogno di quattro milioni e mezzo di euro.

SAMUELE SCHIRRA - L'UNIONE SARDA - Martedì 15 settembre 2009
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PORTO TORRES. La Nurra finisce sotto esame: per cinque mesi i terreni verranno passati ai raggi X
Via i veleni, firma da otto milioni
Primo passo per pulire le aree del Petrolchimico

È solo un primo passo verso il risanamento delle aree, ma fondamentale per completare la mappa dei veleni. Non appena i fondi saranno erogati, Regione, Provincia, Comuni di Sassari e Porto Torres predisporranno le procedure per l'avvio dei controlli.

Le acque e i terreni della Nurra finiscono sotto esame. I rappresentanti degli enti locali e del ministero dell'Ambiente hanno firmato ieri a Roma l'accordo di programma che assegna al sito d'interesse nazionale per le bonifiche di Porto Torres circa 8,2 milioni di euro. I denari saranno utilizzati per individuare le sostanze tossiche che l'industria chimica ha disseminato per decenni in un territorio vasto migliaia di ettari. Le analisi faranno emergere anche le quantità di elementi nocivi accumulati nel sottosuolo.
È solo un primo passo verso il risanamento delle aree, ma fondamentale per completare la mappa dei veleni. Non appena i fondi saranno erogati, Regione, Provincia, Comuni di Sassari e Porto Torres predisporranno le procedure per l'avvio dei controlli. Da lì a cinque mesi i terreni pubblici verranno passati ai raggi x. Il Ministero, inoltre, ha accolto un'altra richiesta del Comune turritano: alla Conferenza di servizi che si svolgerà a ottobre l'ente locale presenterà un protocollo d'intesa che, se approvato, consentirà di accelerare le procedure di concessione edilizia alle aziende non responsabili dell'inquinamento datato, inserite anni fa nel Sito d'interesse nazionale per le bonifiche. «Si tratta di un provvedimento importante: grazie a questi controlli potremo capire se piante e animali del territorio siano stati contaminati e se il fronte mare subisca ancora l'inquinamento delle acque di falda compromettendo anche i prodotti ittici. In questo modo scioglieremo i dubbi sul funzionamento o meno della barriera idraulica, l'impianto formato dai pozzi di emungimento costruiti da Syndial per ripulire la falda», commenta il sindaco Luciano Mura, volato a Roma ieri mattina assieme al dirigente del settore Ambiente, Marcello Garau, per porre la firma sul documento. Il finanziamento è frazionato in sei segmenti. La prima fetta da 250mila euro è riservata allo studio di fattibilità sulla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica della falda acquifera. Dalle casseforti statali saranno prelevati anche gli 83mila euro destinati alla caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia degli arenili inclusi nella perimetrazione del sito interessato dalle bonifiche. E sarà sempre il ministero a finanziare la «caratterizzazione dell'area marino-costiera e degli arenili prospicienti il sito, con l'elaborazione dei risultati»: poco più di due milioni di euro che serviranno a verificare lo stato dell'inquinamento lungo tutta la costa di Porto Torres. Altri 3 milioni di euro (due del ministero, uno della Regione) saranno utilizzati per la cancellazione dei veleni dalla discarica di Calancoi, nei pressi di Sassari, per cui è prevista la caratterizzazione integrativa, la progettazione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza e messa in sicurezza permanente. Ci vorranno due milioni per le analisi delle zone di competenza pubblica racchiuse nel sito d'interesse nazionale che comprendono il depuratore, la discarica consortile e le aree del Consorzio industriale provinciale, il centro intermodale regionale, i terreni agricoli, i tratti terminali dei corsi d'acqua Rio Mannu e Fiume Santo. Gli ultimi 880mila euro (480mila sborsati dalla Regione, il resto dal Ministero) saranno usati per ampliare la rete di monitoraggio.

SAMUELE SCHIRRA - L'UNIONE SARDA - MERCOLEDI 23 SETTEMBRE 2009
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Trasporti: merci e vagoni nella tratta Savona-Porto Torres

Trasporti: merci e vagoni nella tratta Savona-Porto Torres

Savona. Alleanza tra Liguria e Sardegna nei settori del traffico portuale e della logistica. Una sinergia che parte da Savona dove si è svolto un incontro tra l’assessore ai Trasporti della Liguria Enrico Vesco, l’assessore ai Trasporti della Sardegna Liliana Lorettu e il presidente dell’Autorità Portuale Cristoforo Canavese. “Abbiamo parlato in particolare della peculiare procedura elaborata e utilizzata nel porto di Savona per consentire l’imbarco di un treno completo su nave attraverso un binario posto in banchina e un sistema di piastre mobili inserito su nave”, ha affermato l’assessore Vesco.

“Abbiamo verificato la fattibilità del trasporto vagoni utilizzando questo metodo nella tratta Savona-Porto Torres, soluzione che si attaglierebbe perfettamente alle problematiche dell’azienda sarda Keller, produttrice di vagoni ferroviari, considerate le criticità presenti nella tratta Golfo Aranci-Civitavecchia”, ha dichiarato l’assessore Lorettu.

Questo sistema consentirebbe inoltre di trasportare su traghetto sia un treno che traffici di altra natura, con la possibilità, quindi, di incentivare e privilegiare il trasporto su ferro.

http://www.ivg.it/2009/09/28/porto-trasporto-merci-e-vagoni-nella-tratta-savona-porto-torres/​
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ma scherziamo? si sono accorti solo ora che è possibile imbarcare un treno su una nave? qualcuno gli ha comunicato che da un secolo ormai l'uomo ha inventato l'aereo?
O meglio...ex zona industriale... :eek:hno:
I maxi yacht approdano in porto

L'area di accoglienza è ampia trecento metri quadri. Arredi di lusso e maxischermi, per mettere a proprio agio i nababbi.

maxiyacht sbarcano nel porto industriale. A custodirli c'è una megastruttura, fra le più imponenti del Nord Sardegna: 22mila metri quadri tra capannoni e piazzali, dedicati alla manutenzione delle barche di lusso in navigazione nel Mediterraneo.
I protagonisti dell'iniziativa imprenditoriale sono tutti turritani: Raoul Cermelli, Bastianino Spanu, Enrico Piras, Antonio Chessa. «Abbiamo preso esempio da altre città affacciate sul mare, che di cantieri ne hanno tanti. Porto Torres non aveva ancora un'attività di questo tipo e abbiamo deciso di provarci», dice Raoul Cermelli, presidente della Sna (Servizi nautici Asinara). Una scommessa da tre milioni di euro.
L'area di accoglienza è ampia trecento metri quadri. Arredi di lusso e maxischermi, per mettere a proprio agio i nababbi. Sarà anche uno spazio dove chiudere le pratiche di acquisto: di un posto barca per l'inverno, ma anche di hotel galleggianti, perché la società sta stipulando contratti con i colossi della nautica. L'attività del cantiere è a trecentosessanta gradi. «Vogliamo aprire una scuola di vela», dice Cermelli, che poi parla di sbocchi occupazionali. «Per il momento ci lavoriamo in otto, ma a pieno regime potremo assumere fino a cinquanta operai specializzati in carpenteria, verniciatura, impianti elettrici. Ce ne sono tanti al petrolchimico che stanno perdendo il posto. Spero che ci sia l'opportunità di dare una piccola boccata d'ossigeno».
Nel capannone di rimessaggio sono state già sistemate una decina di barche di lusso. Il mercato ha risentito della crisi, ma il settore sembra prossimo alla ripresa e Porto Torres può trasformarsi nell'approdo di eccellenza per le imbarcazioni in arrivo da Spagna e Francia.
«I giovani che vogliono investire sono sempre un segnale di speranza. Questo è un territorio con aree immense davanti al mare. Ci sono progetti all'attenzione della Regione che speriamo si concretizzino al più presto», ha detto il sindaco Luciano Mura dopo il tradizionale taglio del nastro.
Il cantiere non è a uso e consumo dell'elite. «Accoglieremo anche le barche dei pescatori», aggiunge Bastianino Spanu. Diventerà pienamente operativo a giugno, quando in banchina comparirà il Travel Lift per "acchiappare" gli yacht e trasferirli dal bacino portuale all'enorme struttura antistante.

http://giornaleonline.unionesarda.i...a=20100225&Categ=30&Voce=2&IdArticolo=2433999
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