Questo articolo si riferisce ad incidente di diversi anni fa, che riporto per completezza...
Lo scoppio durante lo scarico di benzene, dalle fiamme
si innalza un fumo nero che potrebbe essere tossico
Nave esplode a Porto Torres
Due morti e timori per l'ambiente
Chiuso per due giorni lo scalo passeggeri
di CRISTINA NADOTTI
PORTO TORRES (SASSARI) - Un'esplosione, poi uno squarcio nella fiancata. Una nave cisterna battente bandiera delle Bahamas, ormeggiata nel porto industriale di Porto Torres, in provincia di Sassari, a un passo dalla tropicale spiaggia di Stintino, è andata in fiamme e due marinai sono morti mentre erano intenti alle operazioni di scarico di benzene. Distrutta anche la banchina e rischi di inquinamento per l'abitato di Porto Torres e Sassari.
Dei due membri dell'equipaggio della "Panam Serena" (Sergei Cubajeuskis, di 40 anni, ucraino, e Jaroslaus Petruhis, di 24, lettone) a lungo si è detto che erano dispersi, ma una volta accertato che si trovavano alla stazione di pompaggio della nave, andata completamente distrutta, la speranza che potessero essere scampati buttandosi in mare come gli altri 18 marinai, è svanita.
L'esplosione ha gettato nel panico sia Porto Torres che il vicino capoluogo, Sassari (le due città sono distanti 17 chilometri) dove il boato si è sentito distintamente, così come si è vista la colonna di fumo nero sprigionata dalle fiamme alte dieci metri. La protezione civile ha fatto scattare il piano di emergenza, auto con altoparlanti hanno subito invitato i cittadini di Porto Torres a non uscire di casa, in attesa di accertare la tossicità della nube.
Il vento di maestrale ha prima spinto il fumo verso Alghero, una delle località balneari più famose della costa occidentale, poi il vento ha girato e la nube è stata sospinta verso l'interno e verso Sassari. La protezione civile della città sta seguendo l'evoluzione della situazione e ha già diramato bollettini di allarme ai comuni della zona (tra cui molte località turistiche), perché si teme per la tossicità del materiale trasportato dalla nave e per gli effetti della nube.
Molto gravi i danni al porto, che nella sezione industriale serve il vicino stabilimento petrolchimico dell'ex Enichem, ora Syndial, ma che è anche il punto di approdo principale dei traghetti che collegano il Nord Sardegna al continente. Le navi Grimaldi e Tirrenia, in partenza questa sera da Porto Torres, sono state dirottate a Olbia, dove imbarcheranno i passeggeri. Per chi non potrà raggiungere il porto della costa orientale in auto è stato istituito un servizio di collegamento con bus.
Per adesso le autorità hanno disposto la chiusura del porto passeggeri per almeno due giorni, ma si teme che le ripercussioni sul traffico marittimo possano essere molto più gravi. I responsabili dell'Azienda sanitaria locale affermano che il pericolo di intossicazione per la nube è limitato, ma testimoni affermano che alcune ore dopo l'esplosione sulla Panam Serena, sulle strade di Porto Torres si era depositata una polvere nera sottile.
(1 gennaio 2004 - LaRepubblica)
Capodanno di fuoco al Gruppo di Porto Torres
Ormeggiatori e battellieri accorsi tra le fiamme di una chimichiera
"E il primo giorno del 2004; come ogni mattina ci troviamo alle ore 5.30 pronti per l'ormeggio della motonave della Tirrenia, proveniente da Genova, e ci scambiamo i consueti auguri del nuovo anno, con la speranza che sia proficuo, vista la crisi economica e la*vorativa che investe il nostro territorio. Siamo in ogni modo fiduciosi, soprattutto perché la rada è piena di navi, nell'attesa di andare all'ormeggio, come da mesi non si vedeva". Federico Verafede, capogruppo degli ormeggiatori-battellieri di Porto Torres inizia così la sua relazione sui drammatici avvenimenti di un Capodanno che la comunità portuale portotorrese difficilmente dimenticherà. "Finalmente dopo tanto maltempo, una giornata limpida e soleggiata, con un leggera bava di vento di maestrale".
Ma il dramma è alle porte: "Alle 11,50 un boato spaventoso rompe il silenzio, lo spostamento d'aria fa tremare i muri del nostro piccolo ufficio, Ci precipitiamo fuori per capire cosa sta succedendo... Quello che si presenta ai nostri occhi è apocalittico. Un enorme fungo di fumo si alza in cielo tanto da oscurare la bellissima giornata. Decidiamo senza indugio di partire con la nostra macchina di servizio, alla volta del Porto Industriale, dove sono ormeggiate le navi passeggeri della Tirrenia e della Grimaldi, e vi trova posto anche una nostra imbarcazione". Lì, squarciata da un'esplosione e avvolta da un fuoco con fiamme alte fino a 30 metri, sta divampando la'Panam Serena', nave chimichiera praticamente nuova, impegnata nello sbarco di benzene.
"Nel frattempo, per ragioni di sicurezza, la motocisterna Agip Palermo, chiede di lasciare immediatamente l'approdo, in quanto l'unità in fiamme le è ormeggiata vicino. Ci dividiamo allora i compiti: in parte andiamo con la motobarca a prestare assistenza al disormeggio dell'Agip Palermo; altri si occupano del disormeggio delle navi passeggeri Tirrenia e Grimaldi in sosta nello stesso specchio d'acqua circostante al luogo del sinistro; altri ancora di noi, raggiungono la zona dell'esplosione con la motobarca Pantera, utilizzata quotidianamente dal Gruppo per il servizio di battellaggio".
Disormeggiata l'Agip Palermo, che fortunatamente, non era stata collegata alla tubazione di terra, per la discarica, si dispone che un ormeggiatore presti assistenza sul pontile ad un operatore dello stabilimento Syndial intento ad attivare tutti i sistemi antincendio disponibili sulla piattaforma. "Nel frattempo, con una nostra imbarcazione si effettua un periplo nel mare antistante la nave in fiamme, per ravvisare eventuale presenza di naufraghi (più tardi si recuperarono due vittime). "Sopraggiungono frattanto tutti mezzi destinati alle operazioni di soccorso: piloti, rimorchiatori, motovedette della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, delle Guardie Forestali, dei Vigili del Fuoco e, via terra, ambulanze con personale specializzato pronto per ogni evenienza". Da rilevare che parte degli addetti della Syndial impegnati nel collegamento della Agip Palermo, che hanno trovato riparo presso lo stesso pontile a nord dell'incidente, nonché l'operatore del pontile e il collega ormeggiatore che lo assisteva furono imbarcati a bordo della motobarca Pantera; e che le imbarcazioni del Gruppo effettuarono più viaggi via mare per integrare gli equipaggi dei rimorchiatori, impegnati nell'opera di soccorso e spegnimento".
La lotta contro le fiamme sulla nave si prolungò per quattro ore circa, mentre più a lungo si protrassero gli interventi per soffocare incendi alle tubature e altri focolai, nonché porre in sicurezza altri impianti e navi. Tutto ciò con l'apporto degli ormeggiatori-battellieri dello scalo marittimo turritano, compresi i franchi da servizio, a riprova della disponibilità e prontezza, da parte del Gruppo ormeggiatori-battellieri, anche nel giorno di Capodanno, nell'organizzare il servizio con un ampia presenza di addetti, che non può essere paragonabile ai vincoli tradizionali del normale orario di lavoro. E questo perché il Gruppo di Porto Torres, come l'intera categoria, pone l'attenzione principal*mente agli imprescindibili problemi di interesse generale. Infatti, l'attività svolta è tangibile testimonianza che il loro è un servizio globale e costante, che si svolge in stretto coordinamento con l'Autorità Marittima, nel senso di una sorta di comparto operativo, che rile*va appunto la caratteristica di servizio pubblico, posto a difesa del bene comune, in grado dì esercitare un'at*tività, anche al di fuori delle tipiche prestazioni di or*meggio e disormeggio, capace di intervenire per mitigare gli effetti degli incidenti che possono accadere in ambito portuale.
Da rilevare, infine, che interventi d'emergenza come quello di Porto Torres la categoria non chiede alcun compenso, nella consapevolezza che tali prestazioni ricadano nel novero dei compiti di attività pubblica e di presidio con obblighi di sicurezza cui i Gruppi sono preposti".
Lo scoppio durante lo scarico di benzene, dalle fiamme
si innalza un fumo nero che potrebbe essere tossico
Nave esplode a Porto Torres
Due morti e timori per l'ambiente
Chiuso per due giorni lo scalo passeggeri
di CRISTINA NADOTTI
PORTO TORRES (SASSARI) - Un'esplosione, poi uno squarcio nella fiancata. Una nave cisterna battente bandiera delle Bahamas, ormeggiata nel porto industriale di Porto Torres, in provincia di Sassari, a un passo dalla tropicale spiaggia di Stintino, è andata in fiamme e due marinai sono morti mentre erano intenti alle operazioni di scarico di benzene. Distrutta anche la banchina e rischi di inquinamento per l'abitato di Porto Torres e Sassari.
Dei due membri dell'equipaggio della "Panam Serena" (Sergei Cubajeuskis, di 40 anni, ucraino, e Jaroslaus Petruhis, di 24, lettone) a lungo si è detto che erano dispersi, ma una volta accertato che si trovavano alla stazione di pompaggio della nave, andata completamente distrutta, la speranza che potessero essere scampati buttandosi in mare come gli altri 18 marinai, è svanita.
L'esplosione ha gettato nel panico sia Porto Torres che il vicino capoluogo, Sassari (le due città sono distanti 17 chilometri) dove il boato si è sentito distintamente, così come si è vista la colonna di fumo nero sprigionata dalle fiamme alte dieci metri. La protezione civile ha fatto scattare il piano di emergenza, auto con altoparlanti hanno subito invitato i cittadini di Porto Torres a non uscire di casa, in attesa di accertare la tossicità della nube.
Il vento di maestrale ha prima spinto il fumo verso Alghero, una delle località balneari più famose della costa occidentale, poi il vento ha girato e la nube è stata sospinta verso l'interno e verso Sassari. La protezione civile della città sta seguendo l'evoluzione della situazione e ha già diramato bollettini di allarme ai comuni della zona (tra cui molte località turistiche), perché si teme per la tossicità del materiale trasportato dalla nave e per gli effetti della nube.
Molto gravi i danni al porto, che nella sezione industriale serve il vicino stabilimento petrolchimico dell'ex Enichem, ora Syndial, ma che è anche il punto di approdo principale dei traghetti che collegano il Nord Sardegna al continente. Le navi Grimaldi e Tirrenia, in partenza questa sera da Porto Torres, sono state dirottate a Olbia, dove imbarcheranno i passeggeri. Per chi non potrà raggiungere il porto della costa orientale in auto è stato istituito un servizio di collegamento con bus.
Per adesso le autorità hanno disposto la chiusura del porto passeggeri per almeno due giorni, ma si teme che le ripercussioni sul traffico marittimo possano essere molto più gravi. I responsabili dell'Azienda sanitaria locale affermano che il pericolo di intossicazione per la nube è limitato, ma testimoni affermano che alcune ore dopo l'esplosione sulla Panam Serena, sulle strade di Porto Torres si era depositata una polvere nera sottile.
(1 gennaio 2004 - LaRepubblica)


Capodanno di fuoco al Gruppo di Porto Torres
Ormeggiatori e battellieri accorsi tra le fiamme di una chimichiera
"E il primo giorno del 2004; come ogni mattina ci troviamo alle ore 5.30 pronti per l'ormeggio della motonave della Tirrenia, proveniente da Genova, e ci scambiamo i consueti auguri del nuovo anno, con la speranza che sia proficuo, vista la crisi economica e la*vorativa che investe il nostro territorio. Siamo in ogni modo fiduciosi, soprattutto perché la rada è piena di navi, nell'attesa di andare all'ormeggio, come da mesi non si vedeva". Federico Verafede, capogruppo degli ormeggiatori-battellieri di Porto Torres inizia così la sua relazione sui drammatici avvenimenti di un Capodanno che la comunità portuale portotorrese difficilmente dimenticherà. "Finalmente dopo tanto maltempo, una giornata limpida e soleggiata, con un leggera bava di vento di maestrale".
Ma il dramma è alle porte: "Alle 11,50 un boato spaventoso rompe il silenzio, lo spostamento d'aria fa tremare i muri del nostro piccolo ufficio, Ci precipitiamo fuori per capire cosa sta succedendo... Quello che si presenta ai nostri occhi è apocalittico. Un enorme fungo di fumo si alza in cielo tanto da oscurare la bellissima giornata. Decidiamo senza indugio di partire con la nostra macchina di servizio, alla volta del Porto Industriale, dove sono ormeggiate le navi passeggeri della Tirrenia e della Grimaldi, e vi trova posto anche una nostra imbarcazione". Lì, squarciata da un'esplosione e avvolta da un fuoco con fiamme alte fino a 30 metri, sta divampando la'Panam Serena', nave chimichiera praticamente nuova, impegnata nello sbarco di benzene.
"Nel frattempo, per ragioni di sicurezza, la motocisterna Agip Palermo, chiede di lasciare immediatamente l'approdo, in quanto l'unità in fiamme le è ormeggiata vicino. Ci dividiamo allora i compiti: in parte andiamo con la motobarca a prestare assistenza al disormeggio dell'Agip Palermo; altri si occupano del disormeggio delle navi passeggeri Tirrenia e Grimaldi in sosta nello stesso specchio d'acqua circostante al luogo del sinistro; altri ancora di noi, raggiungono la zona dell'esplosione con la motobarca Pantera, utilizzata quotidianamente dal Gruppo per il servizio di battellaggio".
Disormeggiata l'Agip Palermo, che fortunatamente, non era stata collegata alla tubazione di terra, per la discarica, si dispone che un ormeggiatore presti assistenza sul pontile ad un operatore dello stabilimento Syndial intento ad attivare tutti i sistemi antincendio disponibili sulla piattaforma. "Nel frattempo, con una nostra imbarcazione si effettua un periplo nel mare antistante la nave in fiamme, per ravvisare eventuale presenza di naufraghi (più tardi si recuperarono due vittime). "Sopraggiungono frattanto tutti mezzi destinati alle operazioni di soccorso: piloti, rimorchiatori, motovedette della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, delle Guardie Forestali, dei Vigili del Fuoco e, via terra, ambulanze con personale specializzato pronto per ogni evenienza". Da rilevare che parte degli addetti della Syndial impegnati nel collegamento della Agip Palermo, che hanno trovato riparo presso lo stesso pontile a nord dell'incidente, nonché l'operatore del pontile e il collega ormeggiatore che lo assisteva furono imbarcati a bordo della motobarca Pantera; e che le imbarcazioni del Gruppo effettuarono più viaggi via mare per integrare gli equipaggi dei rimorchiatori, impegnati nell'opera di soccorso e spegnimento".
La lotta contro le fiamme sulla nave si prolungò per quattro ore circa, mentre più a lungo si protrassero gli interventi per soffocare incendi alle tubature e altri focolai, nonché porre in sicurezza altri impianti e navi. Tutto ciò con l'apporto degli ormeggiatori-battellieri dello scalo marittimo turritano, compresi i franchi da servizio, a riprova della disponibilità e prontezza, da parte del Gruppo ormeggiatori-battellieri, anche nel giorno di Capodanno, nell'organizzare il servizio con un ampia presenza di addetti, che non può essere paragonabile ai vincoli tradizionali del normale orario di lavoro. E questo perché il Gruppo di Porto Torres, come l'intera categoria, pone l'attenzione principal*mente agli imprescindibili problemi di interesse generale. Infatti, l'attività svolta è tangibile testimonianza che il loro è un servizio globale e costante, che si svolge in stretto coordinamento con l'Autorità Marittima, nel senso di una sorta di comparto operativo, che rile*va appunto la caratteristica di servizio pubblico, posto a difesa del bene comune, in grado dì esercitare un'at*tività, anche al di fuori delle tipiche prestazioni di or*meggio e disormeggio, capace di intervenire per mitigare gli effetti degli incidenti che possono accadere in ambito portuale.
Da rilevare, infine, che interventi d'emergenza come quello di Porto Torres la categoria non chiede alcun compenso, nella consapevolezza che tali prestazioni ricadano nel novero dei compiti di attività pubblica e di presidio con obblighi di sicurezza cui i Gruppi sono preposti".