LE ORIGINI PORTOGHESI DELLE MASCOTTE OLIMPICHE
''Sono affascinato dalla bellezza della natura d' inverno, in particolare mi colpiscono gli effetti plastici creati dalla neve e dal ghiaccio''. Pedro Albuquerque, il designer portoghese che ha ideato le mascotte delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, spiega cosi' l' ispirazione da cui sono nati ''Neve'' e ''Gliz'' aggiudicandosi il concorso internazionale davanti ad oltre 200 colleghi di tutto il mondo. ''Come tutti i lusitani ¿ ammette il papa' delle due mascotte - ho un' attrazione naturale per il mare. Proprio per questo apprezzo le forme incredibili che assume l' acqua quando si trasforma in ghiaccio e in cristalli di neve''. Dalle finestre del suo studio di Lisbona, che si affaccia sulla grande baia dell' estuario del Tago, non e' stato facile trovare l' idea giusta per un progetto legato alle montagne e alla neve. ''Il segreto - spiega il designer - consiste nel tipo di approccio, sia culturale che metodologico, con cui si sviluppano i progetti. Ogni disegnatore ha una sua nazionalita' e un proprio background, ma e' prima di tutto un professionista e in qualunque parte del mondo si trovi deve mantenere uno spirito aperto a tutte le influenze di altri contesti socio-culturali. L' importante e' sapere applicare questa particolare sensibilita' a una precisa metodologia di lavoro''. All' origine di Neve e Gliz c' e' quindi un cocktail vincente di fantasia e applicazione pratica. ''Abbiamo cominciato - continua Albuquerque - da un ampio ventaglio di suggestioni e proposte, poi ristretto a mano a mano che avanzava il lavoro di ricerca sui luoghi delle Olimpiadi, sullo spirito italiano, sui valori olimpici e sulle caratteristiche tecniche delle varie discipline sportive dei Giochi''. Un grande aiuto, poi, l' ha fornito il testo del concorso: ''Esprimeva in modo completo - rivela il portoghese - tutte le caratteristiche grafiche e di personalita' richieste per la mascotte, che anche per questo motivo siamo riusciti ad interpretare bene''. Ma quali sono i tratti che contraddistinguono Neve e Gliz? ''In primo luogo - dice - sono due personaggi amichevoli e simpatici, capaci di esprimere energia e passione in ogni circostanza. E poi sono la personificazione femminile (Neve, ndr) e maschile (Gliz, ndr) dei luoghi delle Olimpiadi''. La neve e il ghiaccio, ovvero secondo il designer ''due elementi che fanno parte naturale dei Giochi. Nella forma fisica, negli atteggiamenti, nei luoghi dove sono ambientate le animazioni abbiamo cercato di rappresentare lo stile e lo spirito italiano. Non a caso Neve e Gliz sono due teen-agers che vanno in Vespa''. Idee semplici che sono pratorite da un lungo e complesso lavoro. ''Il progetto - precisa Albuquerque - era suddiviso in tre fasi ed ha coinvolto tutte le sei persone che lavorano nello studio dal luglio 2003 fino alla comunicazione della vittoria, nel gennaio scorso. Aver vinto - sottolinea - e' il riconoscimento della qualita' del lavoro piu' importante che abbiamo avuto finora''. Una vera e propria ''medaglia olimpica'', che Neve e Gliz hanno gia' conquistato a 500 giorni dall' inizio delle gare di Torino 2006.