FIRMATO A ROMA IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA ESECUTIVO, REGIONE, COMUNE, PROVINCIA, TOROC E CONI
Torino imita Atene 2004: debutta la pace olimpica
Pescante supervisore. Berlusconi assicura ai Giochi l’appoggio del governo
«Pace fatta». «Disgelo». «Svolta». Nei mesi scorsi si sono susseguiti annunci che registravano con grande partecipazione il minimo segnale di disgelo intorno alla crisi del Toroc. Segnali di cooperazione che duravano poche ore. Fino a ieri anche il richiamo del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi - «Tutti collaborino per il successo dei giochi olimpici di Torino 2006» - condiviso da tutti i protagonisti era rimasto inascoltato, travolto dalle polemiche. Ieri, forse, qualcosa è davvero cambiato: «Da oggi parliamo e, parlate, solo di giochi, di sport. Le incomprensioni e le polemiche sono superate», ammonisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. E’ la firma di un protocollo d’intesa tra Governo, Regione, Comune e provincia di Torino, Toroc e Coni che precisa il quadro di comando all’interno del Comitato organizzatore a sancire quella che potrebbe trasformare una tregua in una duratura «pace olimpica». Il modello è quello di Atene 2004 «dove gli schieramenti politici si sono accordati per escludere dalla campagna elettorale i problemi legati all’organizzazione dei giochi», spiega il sottosegretario allo Sport, Mario Pescante, che da ieri è il supervisore «per l’organizzazione dei giochi invernali». Garanti del documento il presidente del Cio, Jacques Rogge, e il primo ministro, Silvio Berlusconi, che ha promesso che il «governo farà qualunque cosa, eventualmente anche dal punto di vista finanziario, per garantire il successo di Torino 2006». Letta sottolinea a più riprese come «le incomprensioni siano superate». Parla di «condivisione» del percorso e di ritrovata «armonia istituzionale», la sola che potrà «permettere di recuperare il terreno» e di far «arrivare gli sponsor». Il sottosegretario invita i giornali e la Rai a trasformare i «giochi nell’evento mediatico dei prossimi mesi e così vedrete che avremo la fila degli sponsor». Ecco perché è stato deciso di affidare a Pescante la delega alla comunicazione e informazione e nel farlo si «avvarrà principalmente delle strutture del Toroc».
Il supervisore, però, avrà anche il potere di «adottare provvedimenti, congiuntamente con il presidente Valentino Castellani, di natura strutturale e organizzativa». Poteri, come ricorda Letta, che gli sono stati «delegati da tutti i soggetti istituzionali per permettere a Pescante di dare impulso al lavoro organizzativo». Il protocollo è immediatamente operativo e Pescante arriverà già lunedì a Torino per analizzare i risultati del gruppo di lavoro di verifica dei conti del Comitato organizzatore. Per ratificare il suo ingresso nell’ufficio di presidenza e quello del sindaco di Torino o di un suo delegato servirà modificare lo Statuto. Operazione che sarà fatta nelle prossime settimane dal consiglio d’amministrazione, anche se è probabile lo slittamento della riunione del 24 novembre. Operativo anche il tavolo politico istituito a Palazzo Chigi e coordinato dal sottosegretario Letta a cui «l’onorevole Pescante riferisce periodicamente sull’andamento dell’organizzazione e su ogni aspetto dell’iniziativa». Tavolo a cui partecipano il governatore del Piemonte, Enzo Ghigo, il sindaco Sergio Chiamparino, i presidenti della Provincia, Antonio Saitta, del Coni, Gianni Petrucci, e del Toroc, Valentino Castellani. Il protocollo scade il 28 febbraio del 2006 ed è previsto che la risoluzione delle eventuali controversie interpretative sarà affidata ad un arbitro monocratico. Il nuovo quadro di comando del Toroc adesso è completo e, soprattutto, ben definito. Rogge si dice «soddisfatto» e precisa: «Mi ha anche fatto piacere constatare l’unità mostrata a Roma. È lo spirito indispensabile, da ora alla cerimonia di chiusura, per garantire il completo successo dell’evento. Il Cio continuerà a lavorare per mantenere la promessa di Giochi eccezionali».
Il «trio di Torino», così Letta ha ribattezzato Ghigo, Chiamparino e Saitta forse anche per ringraziare il primo del lavoro di mediazione svolto e gli altri due per la disponibilità a ritrovare lo spirito di concordia istituzionale, si definisce pure «soddisfatto». Sentimento condiviso da Castellani: «L’ingresso del governo ci rafforza. Adesso è ora di lavorare e di parlare di giochi». E il Coni? Anche Petrucci si adegua alla pace olimpica: «Abbiamo sempre lavorato per il successo dei giochi e continueremo a farlo. La soluzione sottoscritta ieri mi trova perfettamente in sintonia».