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Ecco come sarà il museo dello spazio
Andrea Rinaldi
Andrea Rinaldi
Corriere della Sera«L’Italia ha necessità di avere un hub di conoscenza dello spazio. E quale città migliore di Torino?». Così parlò Roberto Battiston, il 19 marzo dall’alto del grattacielo di Intesa SanPaolo in occasione della visita in città dell’astronauta Paolo Nespoli.
Domanda retorica, quella del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, la città si sta già attrezzando per avere il suo «Kennedy Space Center» subalpino. Anzi il suo «Torino Space Center», come precisa Fabio Massimo Grimaldi, numero uno di Altec. È infatti la società da lui presieduta - partecipata da Asi e Thales Alenia Space Italia — il grande propulsore che vuole portare in città il museo nazionale dell’aerospazio.
Una struttura destinata a sorgere tra corso Francia e corso Marche, lì proprio dove hanno sede alcune delle maggiori società — Leonardo, Thales, Altec... — che nel cielo hanno il loro business.
Gli azionisti di Altec hanno dato incarico gli architetti di Camerana & partners di realizzare il concept, e al professor Guido Guerzoni della Bocconi, docente di Management museale, di preparare un piano gestionale che ne garantisca l’autosufficienza.
Al momento sono tre gli immobili che potrebbero candidarsi a ospitare il centro, tutti in capo a Leonardo, più uno spazio di Altec. Per la conduzione si sta pensando invece a una newco o una fondazione. «Non chiediamo un soldo al pubblico —si premura Grimaldi—ma vorremmo che facesse la sua parte». Almeno dando, Regione e Comune, il patrocinio.
Il costo? Qualche decina di milioni di euro.
L’idea a cui ci si ispira è il National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution di Washington Dc, museo collegato a un ente di ricerca: 112 tra navicelle e aeromobili e 7 milioni di visitatori solo l’anno scorso. «Pensiamo a un hub dove si possa toccare la storia dell’esplorazione della galassia, che in Italia ancora manca, ma anche il presente e guardare al futuro — chiarisce il presidente di Altec—e in cui i ragazzi possano sporcarsi le mani, quindi con dei laboratori».
Quando Grimaldi parla di storia si riferisce a una vera e propria «officina dello spazio», dove collocare anche pezzi di stazione aerospaziale.
Parla di qualcosa di «molto avanzato e rivoluzionario», Benedetto Camerana, l’architetto che sta ipotizzando alcuni allestimenti, già confluiti in un corposo book. «La mia idea è quella di non fare il classico museo pieno di cimeli— anticipa il progettista —, ma qualcosa che ragioni su quello che verrà, un’immersione nel futuro in grado di dialogare ad esempio con le missioni su Marte e con quello che sta facendo adesso Elon Musk con SpaceX-.
Tante proiezioni, percorsi tattili, interattività, qualcosa di veramente innovativo e che tra 3-4 anni possa essere già aperto». Il professor Guerzoni, nel suo dossier, sta studiando vari modelli allestitivi, enti ad esempio che hanno deciso di abolire la collezione permanente e abbinano attività espositive temporanee ad altre digitali: «Un esempio, certo, è lo Smithsonian con i suoi 90mila metri quadri, ma guardiamo anche la Cité de Espace di Tolosa, lo Space Center di Leicester, cerchiamo di desumere parametri e costi di gestione».
La collocazione tra corso Francia e corso Marche inoltre godrebbe della vicinanza del casello autostradale, quindi sarebbe facilmente da tanti turisti, sono concordi gli ideatori. «Questa esposizione sarebbe di livello nazionale e internazionale — continua Camerana— e nel 2020 diventerebbe quello che negli anni ‘30 ha significato per la società il Museo dell’auto».
Altec, soprannominata la «piccola Houston italiana», è una società di ingegneria che fornisce servizi di ingegneria e logistica e di supporto alla Stazione spaziale internazionale, ma si occupa anche dell formazione degli astronauti a terra. Partecipa inoltre al progetto Gaia dell’Esa per la mappatura delle galassie. Da ultimo, ma non per importanza, la società guidata da Grimaldi avrà un ruolo importante anche nella missione Exomars 2020-21: Altec infatti ha la responsabilità di progettare, realizzare e operare il Centro di Controllo del Rover della missione.