da La Stampa del 4/11/2009
I reali “Portièt”
sono di nuovo tre
Palazzo Chiablese ritrova l’arco perduto
Dopo due secoli completata
la storica cerniera
che la unisce al Duomo
MAURIZIO LUPO
I «Portièt», i piccoli portici che dividono piazzetta Reale da piazza San Giovanni, sono tornati ad essere tre, dopo oltre 200 anni. E’ stato riaperto il terzo portico di Palazzo Chiablese, quello che l’architetto Benedetto Alfieri aveva tamponato nel tardo Settecento. Ha ritrovato luce giovedì scorso, nel corso di opere di restauro, finanziate dalla Compagnia di San Paolo, su progetto degli architetti Gennaro Napoli e Stefano Trucco.
Il varco recuperato darà accesso a tre ampie sale, ricavate dal riordino degli ambienti che nel recente Novecento videro nascere il Museo del Cinema. Ospiteranno le future biglietterie unificate dei musei del «Polo Reale» di Torino, ovvero di tutte le collezioni museali che gravitano intorno a Palazzo Reale. Ma prima ancora, durante la prossima Ostensione della Sindone, accoglieranno i pellegrini che nel 2010 qui verranno a confessarsi.
«A Palazzo Chiablese - spiega Liliana Pittarello, direttrice regionale dei Beni Culturali, l’architetto Maurizio Momo allestirà i confessionali, che altrimenti avrebbero richiesto un apposito padiglione in Piazzetta Reale o in piazza Castello, come era già successo durante la precedente Ostensione. Grazie alla Compagnia di San Paolo la città adempie al compito dotandosi però di servizi che utilizzerà anche in futuro».
Il cuore di Torino recupera una prospettiva storica di cui aveva perso quasi memoria. «Vederla riapparire - dice Napoli - mi ha procurato forte emozione». Alle ore 15 di giovedì 29 ottobre 2009 le prime picconate vibrate dai muratori della Ica hanno rimosso la finestra e i mattoni che per due secoli avevano mutato un luogo di passaggio in un ambiente di servizio. Lunedì sono state portate via le macerie: circa 6 quintali, ispezionati per selezionarne i mattoni e datarli. Verranno riutilizzati per i lavori successivi. Dissoltasi la polvere, il portico si è rivelato nelle sue prospettive: alto quattro metri, largo 2,79.
Torna a ricomporre una cerniera importante per questo angolo di città. I tre «portièt» facevano parte di un edificio intermedio fra Palazzo Reale e Palazzo Chiablese, poi in parte inglobato in quest’ultimo. Due continueranno a mediare il passaggio in piazza San Giovanni. Il terzo sarà chiuso da un vetro, posto a filo interno del vano d’ingresso, per conservare in Piazzetta Reale la ritrovata vista delle tre arcate gemelle.
All’interno il cantiere ha recuperato le originarie volte secentesche di vani tramezzati e ribassati nell’Ottocento. I lavori finiranno il 20 gennaio.
I reali “Portièt”
sono di nuovo tre
Palazzo Chiablese ritrova l’arco perduto
Dopo due secoli completata
la storica cerniera
che la unisce al Duomo
MAURIZIO LUPO
I «Portièt», i piccoli portici che dividono piazzetta Reale da piazza San Giovanni, sono tornati ad essere tre, dopo oltre 200 anni. E’ stato riaperto il terzo portico di Palazzo Chiablese, quello che l’architetto Benedetto Alfieri aveva tamponato nel tardo Settecento. Ha ritrovato luce giovedì scorso, nel corso di opere di restauro, finanziate dalla Compagnia di San Paolo, su progetto degli architetti Gennaro Napoli e Stefano Trucco.
Il varco recuperato darà accesso a tre ampie sale, ricavate dal riordino degli ambienti che nel recente Novecento videro nascere il Museo del Cinema. Ospiteranno le future biglietterie unificate dei musei del «Polo Reale» di Torino, ovvero di tutte le collezioni museali che gravitano intorno a Palazzo Reale. Ma prima ancora, durante la prossima Ostensione della Sindone, accoglieranno i pellegrini che nel 2010 qui verranno a confessarsi.
«A Palazzo Chiablese - spiega Liliana Pittarello, direttrice regionale dei Beni Culturali, l’architetto Maurizio Momo allestirà i confessionali, che altrimenti avrebbero richiesto un apposito padiglione in Piazzetta Reale o in piazza Castello, come era già successo durante la precedente Ostensione. Grazie alla Compagnia di San Paolo la città adempie al compito dotandosi però di servizi che utilizzerà anche in futuro».
Il cuore di Torino recupera una prospettiva storica di cui aveva perso quasi memoria. «Vederla riapparire - dice Napoli - mi ha procurato forte emozione». Alle ore 15 di giovedì 29 ottobre 2009 le prime picconate vibrate dai muratori della Ica hanno rimosso la finestra e i mattoni che per due secoli avevano mutato un luogo di passaggio in un ambiente di servizio. Lunedì sono state portate via le macerie: circa 6 quintali, ispezionati per selezionarne i mattoni e datarli. Verranno riutilizzati per i lavori successivi. Dissoltasi la polvere, il portico si è rivelato nelle sue prospettive: alto quattro metri, largo 2,79.
Torna a ricomporre una cerniera importante per questo angolo di città. I tre «portièt» facevano parte di un edificio intermedio fra Palazzo Reale e Palazzo Chiablese, poi in parte inglobato in quest’ultimo. Due continueranno a mediare il passaggio in piazza San Giovanni. Il terzo sarà chiuso da un vetro, posto a filo interno del vano d’ingresso, per conservare in Piazzetta Reale la ritrovata vista delle tre arcate gemelle.
All’interno il cantiere ha recuperato le originarie volte secentesche di vani tramezzati e ribassati nell’Ottocento. I lavori finiranno il 20 gennaio.