Le arcate dei Murazzi ai trentenni. “Ma il Comune ripulisca l’area dall’illegalità” I Subsonica: “Volevamo far rivivere Giancarlo, siamo arrivati tardi”
I canoni scattano da gennaio, senza allacciamenti definitivi
TORINO
Il Comune vuole fare in fretta, «prima che entri di nuovo qualcuno ad occupare le arcate». La stretta sui tempi per la rinascita dei Murazzi, un battesimo che tutta la città attende, l’ha data ieri Giuseppe Nota, direttore del settore Patrimonio. In una tavola rotonda in Sala Orologio a Palazzo Civico, popolata da un buon numero di imprenditori trentenni (qualcuno alle prime armi), ha incontrato i nuovi gestori delle arcate sul Po, quelle messe a bando lo scorso giugno.
Le prime che sanciranno, dall’anno prossimo, il nuovo volto dei «Muri». Un volto tutto diverso da quello conosciuto finora. Con sushi bar e ristoranti, discoteche (quelle torneranno, con musica fino al mattino, ma insonorizzate) e negozi insoliti, come la torrefazione che venderà caffè dal mondo o l’attività legata allo sport, con affitto di biciclette elettriche, kayak e canoe per fare una pagaiata amatoriale sul fiume.
L’incontro dei gestori con il Comune, per certi versi, aveva un che di «storico». I nuovi titolari saranno per i prossimi sei anni ragazzi e ragazze sulla trentina (con l’eccezione di qualche quarantenne), molti ex frequentatori dei vecchi Murazzi. Si sono seduti attorno a un tavolo con i tecnici comunali e l’assessore al Patrimonio Passoni, per conoscersi, ma soprattutto per fare lo sprint finale, verso l’apertura. Che non avverrà prima del 2016 inoltrato. Si tornerà a ballare giù ai Muri al massimo a gennaio, anche più tardi, in primavera.
La causa dei rallentamenti riguarda i lavori che l’amministrazione deve fare per la costruzione di una centrale geotermica (pronta a settembre 2016 ma sarà possibile fare allacciamenti volanti anche prima, per il riscaldamento). Ad aprile 2016 arriverà, invece, l’impianto elettrico. Un calendario risuonato come una sorpresa per i nuovi gestori, i quali da gennaio, in ogni caso, dovranno pagare il canone per l’affitto dei locali. Hanno l’obbligo, entro il 30 settembre prossimo, di eliminare tutti gli abusi edilizi ora esistenti nei locali. «Siamo felici di venire a investire qui - spiega il milanese Giuseppe Grasso, che aprirà un ristorante nippo-brasiliano -, ma ci aspettavamo una riunione più operativa. I tempi sono stretti, dal Comune chi ci coordina?». Le chiavi ai gestori verranno consegnate giovedì. La loro prima preoccupazione è «per la sicurezza della zona», continua. La sua apprensione è condivisa dai colleghi. «Il Comune deve garantirci che quest’area sia ripulita dallo spaccio e dall’illegalità, per poter davvero ripartire».