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TORINO | Salone internazionale del gusto - TERRA MADRE

7039 Views 25 Replies 7 Participants Last post by  Eddard Stark
http://www.salonedelgusto.it/

http://www.terramadre.info/pagine/i...ssion=terramadre:5E22C72818fa631E3FIKQ2446EF8

Salone del Gusto 2010


Il Salone del Gusto giunge alla sua ottava edizione, consacra in maniera compiuta la propria vocazione internazionale e si afferma come un momento centrale nel calendario di chiunque al mondo abbia a cuore il cibo. Insieme a Terra Madre, con la quale costituisce ormai due parti inscindibili e interconnesse che dialogano fittamente tra di loro, il Salone del Gusto è forse l’unico luogo al mondo dove contadini e artigiani, il mondo della cultura accademica e i cuochi, grandi cultori dell’enogastronomia e “semplici” neofiti si possono incontrare, dando vita a scambi e amicizie.

È il luogo dove si realizza una fitta rete di relazioni nel nome di un cibo sostenibile, che sappia ancora trasmettere gioia, e a cui sia restituito il suo pieno valore. Il Salone del Gusto è quindi un evento educativo, perché permette di imparare, conoscere, confrontare e informarsi, ma tutto questo si realizza nel nome di un diritto al piacere molto responsabile e pienamente condiviso. È soprattutto una festa, fatta per conoscere ciò che mangiamo e celebrare l’umanità che è coinvolta nella sua produzione.

Regione Piemonte, Città di Torino e Slow Food vi danno il benvenuto al Salone del Gusto 2010!
La Fiera dei record punta a quota 200 mila - Nei primi due giorni 65mila visitatori

Più 10% di visitatori, il primato è vicino. Boom di biglietti sul web
EMANUELA MINUCCI - LA STAMPA - TORINO
Cinquecento euro l’ora. Tanto può rendere - e vendendo mortadelle mignon, mica tartufi - uno stand del Salone del Gusto. Mai assaltato come in questa edizione, sacrificata sulla carta (meno fondi e sponsor con il portafogli tirato), ma esplosiva al botteghino. Ieri i vertici di Slow Food osservavano compiaciuti la ressa del venerdì pomeriggio: «Se oggi è così, figuriamoci nel weekend, prepariamoci a sfondare quota 200 mila».

Cifre alla mano, più che di un auspicio si tratta di un (fondato) exit-poll: nei primi due giorni sono arrivati al Lingotto 65 mila visitatori, contro i 60 mila del 2008, e le vendite on line dei biglietti e degli eventi sono addirittura decuplicati.
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1 - 20 of 26 Posts
Ci sono stato questa mattina dalle 11 alle 14, salone pienissimo, al pomeriggio non si riusciva piu a girare, ma veramente molto interessante :)
voi torinesi avete avuto un'ottima idea...bene, appena vi distraete ve lo portiamo a Milano :banana::banana::banana:

si fa per scherzare, domani vengo anch'io con prole al seguito!
voi torinesi avete avuto un'ottima idea...bene, appena vi distraete ve lo portiamo a Milano :banana::banana::banana:

si fa per scherzare, domani vengo anch'io con prole al seguito!
Bah, per essere proprio onesti, l'idea sarebbe di un po di cuneesi, non di torinesi. (mi sottraggo (provvisoriamente) dalla (simpatica) polemica Mi/To)

In effetti, non so se leggerai questo post prima di domani, ti suggerisco di visitare i numerosissimi stands della provincia di Cuneo, se non ne conosci i prodotti. Suggerisco soprattutto uno stand di Dogliani con la pasta fatta in casa, plin eccetera (20 Eu al KG....)

Credo che sia una delle poche province veramente a vocazione enogastronomica, direi (senza false modestie) di eccellenza (peraltro molto costosa) italiane. Intendo dire, con tutta la filiera.

SUGGERIMENTO: DOMANI SARA' UN CAOS ASSOLUTO. VENITE PRESTO AL MATTINO, SE IN AUTO PARCHEGGIATE DALLA PARTE OPPOSTA DELLA FERROVIA E PASSATE DAL PONTE OLIMPICO, SE NO SIETE PERSI.
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voi torinesi avete avuto un'ottima idea...bene, appena vi distraete ve lo portiamo a Milano :banana::banana::banana:

si fa per scherzare, domani vengo anch'io con prole al seguito!
ovviamente qualcuno aveva messo la pulce nell'orecchio a qualche giornalista, subito ripresa da alcune testate. ovviamente queste sciocche speculazioni sono state rispedite al mittente da chiampa e cota (uhm c'è da fidarsi??).

per la prox edizione speriamo si attivi il 4° padiglione...purtroppo qua il rischio è legato al fatto che ci sono grandi saloni (vedi anche salone del libro che raccoglie 300 mila visitatori) in uno spazio piuttosto angusto. ed è la scusa reiterata da qualcuno per spostarsi in spazi più grandi.
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^^
Non solo. Pare che ci siano anche problemi economici.

Veramente non capisco come ci possano essere problemi economici con 200.000 visitatori e un biglietto che costa 20 euro.

Anche solo per 150.000 paganti, sono [edit 3] milioni di euro in 5 giorni.....

Poi perche' deve restare aperto solo 5 giorni, mah :eek:hno:

Ho l'impressione che invece di fare dell'area un utilizzo intensivo facendo concorrenza competitiva a Milano, Bologna, Parma e quant'altro, si preferisca spennare le due galline dalle uova d'oro (Gusto e Libro) con il rischio di perderle.

Comunque il salone del Gusto e' bellissimo, mooooolto più di un banale salone del mobile, pieno di baggianate ultramoderne assolutamente non adatte ad una casa di civile e quotidiana abitazione :D
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ma come, non sapete che Rho FIera è a Torino? in fondo con un comodo treno AV da PN o PS si è subito alla fiera di Milano, pardon...di Torino:banana::banana::banana:

parto ora! torino sto arrivando
ovviamente qualcuno aveva messo la pulce nell'orecchio a qualche giornalista, subito ripresa da alcune testate. ovviamente queste sciocche speculazioni sono state rispedite al mittente da chiampa e cota (uhm c'è da fidarsi??).

per la prox edizione speriamo si attivi il 4° padiglione...purtroppo qua il rischio è legato al fatto che ci sono grandi saloni (vedi anche salone del libro che raccoglie 300 mila visitatori) in uno spazio piuttosto angusto. ed è la scusa reiterata da qualcuno per spostarsi in spazi più grandi.
Bisognerebbe che ci si desse da fare per:
1) promuovere ancora MOLTO di più (salone del mobile 300.000 operatori e 30.000 visitatori in un giorno)
2) ampliare gli spazi, mettendo qualche panca ogni tanto

occhio che in certe zone del Piemonte, i cui operatori sono una bella fetta del Salone, il turista milanese attrae di più che il cliente torinese...

Comunque, un w.e. lungo con Salone del Gusto, museo egizio, museo dell'automobile e' ineguagliabile :D e dal salone del gusto si esce felici e pasciuti :)

Buona l'idea di separare Terra Madre dal Salone del gusto, due obiettivi in parte diversi: il salone del gusto a mio parere deve diventare teatro dell'eccellenza, SI DEVE TOGLIERE UNA FETTA DI BUSINESS AI VARI SALONI DEL TURISMO
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Una Fiera d'oro: "Porta alla città ottanta milioni"


Dagli alberghi ai taxi, il giro d’affari è da record. Il Comune:il ritorno d’immagine ne valealtri 50
EMANUELA MINUCCI
TORINO
Ottanta milioni di euro. Tanto hanno reso il Salone del Gusto e Terra Madre a Torino e provincia. E non è una cifra pronunciata per approssimazione allo stand del Comune di Torino giusto per consolarsi dei 2 milioni di contributi dati a Slow Food per organizzare le sue manifestazioni.

È una cifra precisa «che al massimo è stata calcolata per difetto - spiegano all’assessorato al Commercio e Turismo - perché è stata ottenuta sommando le entrate degli alberghi, che per tutta la settimana dell’evento sono stati esauriti in tutta la città e anche nella prima cintura, il movimento dei taxisti che dovrebbe essere raddoppiato, le code ai musei e nei negozi del centro».

Un altro dato è molto interessante e la dice lunga su quanto manifestazioni come il Salone del Gusto e Terra Madre siano in grado di accendere sul territorio i riflettori della scena internazionale: «Due anni or sono il Comune, insieme con la Camera di commercio, ha condotto uno studio per valutare - in termini di uscite sui giornali di tutto il mondo - quanto sarebbe costata la stessa campagna se fosse stata a pagamento: cinquanta milioni».

E oggi, due anni dopo, verosimilmente quella cifra salirebbe a settanta: una mega-campagna che sistema Torino in cima alla classifica delle città imperdibili. Non è un caso, infatti, che nell’edicola del Salone del Gusto le prime riviste ad andare esaurite quest’anno siano state l’ultimo numero di Meridiani e del Gambero Rosso, tutti dedicati a Torino capitale della cultura, del turismo di livello e del loisir. Ecco perché non si potrà mai pensare seriamente - come ribadivano ieri ai piani alti di Slow Food - che il Salone del Gusto e Terra Madre lascino il Piemonte: sono tutt’uno, imprescindibili.

E se i fondi pubblici quest’anno sono diminuiti (in tutto il Comune ha versato il 20 per cento in meno rispetto all’edizione del 2008) a Palazzo Civico si è comunque convinti che con l’aumento del prezzo del biglietto e quello degli spazi (il quarto padiglione potrebbe già diventare realtà nel 2012) la kermesse potrà comunque uscirne ancor più rafforzata. Intanto anche ieri il botteghino del Lingotto ha segnato un nuovo record. In tre giorni si sono presentati agli ingressi 110 mila persone con un incremento rispetto all’anno prima del 10 per cento.

Un altro passo verso quella soglia dei 200 mila visitatori che costituirebbero il primato di tutti i tempi. Nonostante ieri il Salone sia stato preso d’assalto (il Bancomat all’interno della Fiera aveva già esaurito il liquido a mezzogiorno ed è stato nuovamente rimpinguato) la sensazione di ressa è stata inferiore agli anni scorsi: merito dei corridoi più spaziosi e di valvole di sfogo all’aperto come il viale dello street-food, quel cibo di strada che ha deliziato i palati dei visitatori anche con cifre modiche.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/salonegusto2010/201010articoli/59752girata.asp
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"Vi presento mia figlia Terra Madre"


La piccola bambina maori chiamata dai genitori Terra Madre
EMANUELA MINUCCI
Se a un certo punto mamma Heeni Kiri non tirasse fuori il passaporto della figlioletta crederesti che la famiglia Taipari arrivata a Torino dopo un giorno e mezzo di volo da Ahipara (Nuova Zelanda) sia una riuscita invenzione dell’ufficio stampa Slow Food.

Già, perché si dà il caso (che più petriniano non si potrebbe, oltretutto: «La realtà dei contadini che arrivano da tutto il mondo è più bella del sogno») che nel 2008, alla cerimonia di chiusura di Terra Madre, il patron di Slow Food decida che Heeni Kiri Hoterene, 33 anni e incinta di cinque mesi, diventi il simbolo della manifestazione. Lei arrossisce, ma intanto è orgogliosa di quell’investitura.

È maori, figlia dell’ultima enclave che resiste all’incessante trasformismo della Nuova Zelanda. Sfoggia la bandiera bianca, rossa e nera dell’indipendenza sopra il pancione. Carlin la fa salire sull’immenso palco del Palaisozaki e decide: Terra Madre è lei. Oggi invece Terra Madre è lei, ma sul serio: una meravigliosa bimbetta di quasi due anni che scorrazza nei saloni dell’Oval come fosse la sua cameretta. E la prima non è una metafora. Quando nel febbraio 2009 il pancione di Heeni Kiri si trasformò in un fiocco rosa sulla porta decisero di chiamarla proprio così: Terra Madre.

E quanto sono orgogliosi i suoi genitori - che nel frattempo hanno avuto anche un altro figlio, Otare Te Ruki, che oggi ha sette mesi e viene allattato dalla mamma con disinvoltura durante un convegno sull’agricoltura in Oceania - di questa scelta: «Non abbiamo mai avuto dubbi - spiega papà Rueben, 42 anni, giardiniere, un omone dalla faccia che più cinematografica non si potrebbe - se sarà femmina la chiameremo Terra Madre, perché dentro quella parola sta un concentrato di tutti i valori in cui crediamo».

Mamma Heeni lo guarda, annuisce e sorride. «Nella nostra lingua ci chiamiamo Tangata whenua - aveva detto lei nel 2008 al fianco di Carlin - il popolo della terra. Siamo nati dalla terra, ma oggi è malata, e anche noi lo siamo. La Nuova Zelanda ha 4 milioni di abitanti; i maori sono 300 mila». Ecco perché la piccola Terra Madre vicino a Otare Te Ruki rappresenta un atto d’amore e di impegno civile. «Oggi i maori possiedono il sei per cento delle terre della Nuova Zelanda. Ma i nostri campi sono inquinati, l’acqua non è potabile».

Vent’anni fa la lingua maori era quasi scomparsa. Poi qualcosa è rispuntato dalle radici di questo popolo millenario. «Siamo noi i guardiani del mondo - avvertì Heeni due anni fa - dobbiamo assicurare la sopravvivenza dei nostri bambini. Dobbiamo alzarci, reagire». Poi il gran finale: «Mio marito ed io siamo contadini. Tra qualche mese avremo un figlio. Lo cresceremo come cresciamo le nostre piante. Entrambi sono troppo preziosi». Come la terra madre.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/salonegusto2010/201010articoli/59750girata.asp
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Menù a zero euro, come mangiare gratis alla Fiera

Dal prosciutto senza glutine al formaggio di malga
ELENA DEL SANTO
Dovrà ricredersi chi pensava fosse uno dei soliti eventi con degustazioni a stecchetto. A sapersi orientare, in questo Salone del Gusto si prospettano giorni da grande abbuffata. E senza nemmeno spendere un centesimo. Certo, il «qui si mangia gratis» non viene pubblicizzato più di tanto, i posti sono «ad esaurimento» e spesso bisogna prenotare con largo anticipo. Il gioco però vale la candela.

Ai tavoli della regione Marche, stamane alle 11,15 vanno in scena gli oli extravergine del territorio; alle 16, prosciutti del Conero e bollicine di Serrapetrona, mentre alle 18,30 si brinda con gli spumanti del vitigno autoctono dei Castelli di Jesi. Sforna focacce, pane e grissini a ciclo continuo l’Associazione Panificatori della provincia di Torino, ospite della Camera di Commercio che propone, in libera degustazione, i vini della Provincia e apre al pubblico una serie di laboratori incentrati su svariate specialità gastronomiche: durano un’ora e si svolgono a ciclo continuo (60 posti a sedere).

Golosità non-stop pure nell’area «Salumiamo con Bacco» (Pad. 2, sala Blu) il cui spazio richiama l’ospitalità dell’osteria: luogo ideale per una sosta scandita da assaggi di salumi e vini, DOP e IPG. A orari prestabiliti, la Valtellina guida alla scoperta del pluripremiato Bitto, della bresaola, del miele di rododendro e castagno; il prosciutto cotto Rosa, senza glutine, viene raccontato dagli esperti alle 14 e alle 18; piattate di formaggi di malga con contorno di patate, fagioli o polenta sono offerte nello stand del Trentino.

Invece, il ristorante del Friuli Venezia Giulia punta i riflettori sui prodotti della regione «a rischio di estinzione» attraverso laboratori dedicati (ore 12, 15 e 18). Da passeggio gli assaggi di «Raspadura di Lodi», ovvero sfoglie di formaggio tipico lodigiano servite al cartoccio nello stand del Sistema Turistico Po di Lombardia.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/salonegusto2010/201010articoli/59703girata.asp
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Io proporrei anche di calmierare il prezzo del biglietto di ingresso...20 euro (!), se uno poi ci porta la famiglia è una bella botta!
Ricordo con nostalgia le prime 2 edizioni ad ingresso gratuito, capisco le ragioni di Carlin Petrini ma purtoppo devo rimirare anche la scarsa capacità del mio portafoglio :eek:hno:
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^^
Anche solo per 150.000 paganti, sono 30 milioni di euro in 5 giorni.....
:D
150.000 x 20 euro= 3 milioni...non 30...Pero' sempre numeri ragguardevoli sono..:)

Ma vorrei capire..i 20 euro di biglietto..a cosa danno diritto??? A degustazioni gratuite oppure una volta dentro bisogna spendere per mangiare??^^
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150.000 x 20 euro= 3 milioni...non 30...Pero' sempre numeri ragguardevoli sono..:)

Ma vorrei capire..i 20 euro di biglietto..a cosa danno diritto??? A degustazioni gratuite oppure una volta dentro bisogna spendere per mangiare??^^
Editato, lapsus d'entusiasmo :D

Hai moltissime piccole degustazioni gratuite, possibilità di fare degustazioni più estese a pagamento, possibilità di fare pasti completi pagando e di acquistare svariati prodotti, oltre che conoscere prodotti alimentari di molti paesi esteri.

Io avevo biglietti omaggio, se no ci avrei pensato un po prima di cacciare fuori 40 euro
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io ci sono stato due anni fa... prezzo di ingresso altino x non avere altro che l'ingresso appunto. Le degustazioni gratuite (che si contavano sui palmi di 2 mani) erano cosi micro che quasi non si percepivano i sapori! tutto ciò che era più grande di un bottone era a pagamento, spero sia migliorato in questo senso. insomma aggiungere altri 20/30 euro per gli assaggi se non si vuole rimanere con la sensazione di aver solo buttato i soldi nella portafoglio del Carlin! è sicuramente un bel posto x chi ha il portafoglio abbastanza fornito!
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da la stampa:

GL events, visti il giro d'affari, sarebbe intenzionata a collaborare col salone facilitando anche l'apertura del 4° padiglione
Pienone e chef stellati, la Fiera al gran finale


Da Ducasse a Pierangelini, sfilano i miti della cucina. Record di pubblico
EMANUELA MINUCCI
Ingorgo fuori: di auto, di gente in coda. Ingorgo dentro: di chef superstellati, di food-celebrities, di icone del gusto. Come tradizione comanda, la domenica del Salone del Gusto - che ieri ha coinciso anche con il sipario calato sul «pensatoio» di Terra Madre ribattezzato da Petrini «la nuova Woodstock» - è la giornata più densa, quella del tappeto rosso per i grandi chef, dei cronisti che non sanno come seguire tutti gli avvenimenti, della ressa da bus nell’ora di punta.

E così, può capitare che mentre si sgomita per un cartoccio di olive ascolane ti passa davanti il Mito. Anzi, una coppia da mito, come Alain Ducasse e Fulvio Pierangelini, chef da urlo con profili e aspirazioni diverse, il primo più manageriale (una newco più che uno chef) capace di gestire tre diversi stellati in città come Parigi, New York e Montecarlo, il secondo ormai dedito all’attività di consulente dopo la lunga stagione d’oro al Gambero Rosso di San Vincenzo al mare. Passano quasi inosservati, i due, mentre chiacchierano fitto fitto in francese, tessendo le lodi di Torino e di Carlin Petrini, «due eccellenze a livello mondiale».

Ducasse e Pierangelini passano come turisti al Salone, il primo reduce da una cena organizzata a Pollenzo per chi fosse riuscito a prenotarla via web, il secondo interessato a rivedere i grandi amici di Slow Food e l’intera galassia che ruota attorno al mondo dell’alta ristorazione e - tutta in un giorno - si può incontrare solo a Gustolandia.

Nel penultimo giorno della kermesse, in cui si conquistano altri record di pubblico (ieri si è toccato quota 160 mila visitatori e oggi si arriverà a quota 200 mila presenze), il parterre royal è davvero da Grandi Occasioni. Mentre Davide Scabin curiosa fra gli stand delle regioni italiane a poche centinaia di metri da lui, all’Oval, Massimo Bottura incanta i pochi iniziati che - ai Laboratori del Gusto - sono riusciti a conquistare un posto per assistere alla sua lezione. Insomma ci sono tutti i grandi italiani, per tacere dell’avanguardia degli chef stranieri che attirano le tv di tutto il globo. Ma il Salone è trasversale, mischia alto e basso. Auto blu, quelle dei ministri e dei sottosegretari o delle autorità Ue e i sandali dei contadini di Terra Madre. Ma la vera cifra della giornata di ieri era nascosta nella massa, nelle famiglie con carrozzina che si fermavano nell’angolo della poppata per sfamare il neonato mentre il babbo cercava di stipare tre pagnotte di Altamura e due gigantesche cipolle rosse di Acquaviva nel trolley. Già, i trolley, quasi un accessorio indispensabile del Salone 2010, quello in cui nessuno - memore delle sfacchinate degli anni precedenti - vuole più mettere a dura prova le proprie forze con borse pesantissime. Ed ecco che la Coop, come il Sanpaolo (la prima presente con uno stand di grandi prodotti italiani, il secondo sponsor del Salone) offrono in regalo la borsa-trolley, che, in occasioni come questa - di shopping bulimico e inesausto - può dotarsi magicamente di ruotine. In mancanza dell’imperdibile gadget ecco che i passeggini si trasformano in carrelli del supermercato, pieni di capperi di Salina, Cicciarelli di Noli e susine bianche di Monreale. E il frugolo? In braccio alla mamma, naturalmente.

Oggi l’ultima abbuffata. Il Salone chiude stasera e l’appuntamento è per l’ottobre del 2012, sino a quando Carlin Petrini non cambierà idea - se mai la cambierà - sulla cadenza biennale dell’iniziativa. «È il tempo giusto per organizzare un evento come questo, comprensivo di Terra Madre, chiarivano ieri i vertici di Slow Food. Ma forse, la città, con il suo indotto da 80 milioni, calcolato ieri, dall’assessorato al Turismo si augurerebbe un Salone Del Gusto ogni anno.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/salonegusto2010/201010articoli/59779girata.asp
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Maaaaa, in conclusione ci sono andato solo io??????

Eddard stark, ci sei poi stato? Ti e' Piaciuto? Sei stato allo stand di Dogliani? :D
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