Mi sembra un progetto serio.. SPEREMA! 
E' un progetto europeo, quindi gli enti si fanno finanziare dalla UE per fare degli studi e delle ricerche, in questo caso su una integrazione dei trasporti pubblici fra nordest-slovenia , interessante, ma proprio nulla di concreto almeno per i prossimi 2 anni.
L'ultima che avevo sentito io riguardo il Tram è che quello di Opicina - linea 2 - verrà mantenuto benchè in perdita. Di un prolungamento sino a pzza Goldoni non se ne parla (basterebbe far riemergere le rotaie ora asfaltate).ma dopo la sparata, riferitami tempo fa da un forumer di mondotram triestino, dell'ACEGAT sul possibile ritorno del tram ("indietro non si torna")...non si sa nulla? tram? filobus? passante tram-treno?
Saluti PR-WSMIl Ministero dei Trasporti sloveno ha organizzato il 3 Steering committee
In data 22 dicembre 2011 il Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia ha organizzato il terzo steering committee del progetto ADRIA A.
L’evento è stato aperto dal dott. Carlo Fortuna dell’Iniziativa Centro Europea, che ha introdotto l’agenda dei lavori in programma. La parola è passata al dott. Boštjan Fendre del Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia per un breve saluto di benvenuto.
Il dott. Fortuna ha poi proseguito descrivendo i primi obbiettivi già raggiunti dal progetto ADRIA A, come il GECT- Gruppo europeo di cooperazione territoriale, che è stato firmato dal Presidente del Consiglio italiano e nei prossimi mesi avrà bisogno di nuove proposte progettuali. I tre comuni coinvolti, Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba si sono riuniti a metà dicembre in una riunione molto proficua per trattare dei temi del GECT. Il secondo risultato è la stipula della convenzione tra la regione Friuli Venezia Giulia e Rete Ferroviaria Italiana per la progettazione, dal lato italiano, degli anelli mancanti nel territorio transfrontaliero tra Italia e Slovenia. La convenzione è stata siglata e i tecnici hanno già avviato le loro attività, ha spiegato il dott. Fortuna. Sul lato sloveno, con l’aiuto del dott. Žerak ed il dott. Fendre, si è redatto un bando di gara che è attualmente nelle ultime fasi procedurali all’interno del Ministero. Si spera che il bando venga pubblicato al più presto possibile, in modo da raggiungere una coincidenza con la progettazione sul lato italiano. Su altri tipi di versanti, più orizzontali, c’è stata un’importante conclusione dei lavori del dott. Mazzarino riguardante lo studio pilota Trains on demand, che è stato messo al vaglio al termine dello Steering committee. Inoltre, ha continuato il dott. Fortuna, è stato costituito il Consiglio scientifico di ADRIA A, formato da tecnici ed esponenti accademici sia italiani che sloveni, con il compito di monitorare i risultati del progetto, di proporre commenti e modifiche, nonché di assicurare la valenza scientifica degli output progettuali.
Nella parte centrale dello Steering committee ha preso la parola l’architetto Franco Migliorini, che ha presentato i risultati finali del modello stradale e ferroviario (WP4) elaborato dalla ditta Trenco S.a.s. – individuata dal LP per svolgere queste attività.
Il dott. Fortuna ha successivamente commentato i risultati evidenziati all’interno dello studio. Ha sottolineato il carattere pionieristico dell’analisi, nel senso che per la prima volta si è riuscito a raccogliere ed analizzare i dati TPL su entrambi i lati del confine attraverso delle rilevazioni comuni e omogenee con standard comuni. In una seconda fase i dati verranno allargati ed integrati con le due polarità dell’area: il bacino del Veneto orientale e di Ljubljana.
Il dott. Fortuna ha successivamente invitato il dott. Dejan Paliska dell’Università di Ljubljana a prendere la parola per sintetizzare i risultati emersi sul lato sloveno. Paliska ha spiegato che durante la fase di reperimento dei dati hanno dovuto affrontare qualche sezione critica, soprattutto per la fascia costiera da Capodistria fino a Pirano e da Capodistria verso Ljubljana. Il professore ha sottolineato che il modello non contraddistingue, per la zona costiera, il divario tra traffico estivo e quello nel resto dell’anno. Il modello, oltre a prevedere la domanda dei nuovi servizi di trasporto, potrà prevedere anche quali saranno i benefici apportati dalla costruzione della galleria sotto Markovec e dell’autostrada fino a Portorose. La base è stata posta, ha spiegato il prof. Paliska, adesso bisognerà lavorare sui possibili scenari per valutare gli effetti di diversi provvedimenti. Il dott. Paliska ha terminato l’intervento, sollecitando i Comuni sloveni a partecipare di più nelle attività di raccolta dati e nelle attività generiche del progetto, in modo da fornire una calibrazione del modello più precisa.
La seconda relazione è stata tenuta dall’ing. Mario Goliani e si è focalizzata sulle connessioni dell’area transfrontaliera e sulle criticità emerse. Il dott. Fortuna ha successivamente commentato i risultati emersi. Particolare attenzione è stata posta nelle criticità sul futuro ring metropolitano e sui diversi colli di bottiglia, soprattutto sul lato sloveno. I due problemi principali sono: il primo si trova sulla stazione ferroviaria di Sežana, ma può essere rimediato con un intervento infrastrutturale. Il secondo invece è di dimensione minore e si trova a Divaccia, dove bisognerebbe fare un cambio di marcia del treno qualora questo dovesse andare a connettere i territori limitrofi. Questo implica un aggravio di tempo, che potrebbe pregiudicare l’effettiva validità del servizio. I due problemi minori sopracitati, che potrebbero interessare i Comuni, si aggiungono alla grande lacuna infrastrutturale presente sulla tratta Sezana-Nova Gorica, ovvero l’elettrificazione della tratta.
Il dott. Črtomir Špacapan del Comune di Šempeter Vrtojba ha confermato il suo interesse a partecipare in un progetto come ADRIA A, che cerca di promuovere il trasporto pubblico transfrontaliero. La Slovenia ha un grosso problema di congestione stradale, ha sottolineato Špacapan, per questo si auspica che l’Unione europea investa di più sullo sviluppo e la promozione del trasporto ferroviario. Il progetto ADRIA A si sta muovendo nella giusta direzione, ha ammesso Špacapan. Al termine del suo intervento ha evidenziato i maggiori problemi presenti sull’area di progetto in termini di trasporti e di tempistica.
La successiva presentazione è stata tenuta dall’ing. Zorn di Rete Ferroviaria Italiana, il quale ha esposto i contenuti della Convenzione tra RFI e la regione Friuli Venezia Giulia sulla progettazione dei collegamenti mancanti sul lato italiano. Ulteriori informazioni sull’intervento tenuto si possono trovare all’interno della presentazione PowerPoint, consultabile nell’area intranet del sito di ADRIA A o tramite richiesta al LP. Il dott. Fortuna ha quindi chiesto all’incaricato di RFI Manfredini di fornire un quadro sul collegamento ferroviario attuale e futuro tra Trieste ed il Veneto. Il sig. Manfredini ha illustrato il progetto di inserimento della tratta Mestre-Portogruaro nel Sistema di Controllo Centralizzato della marcia dei treni che ha sede a Mestre. Gli altri progetti allo studio riguardano:
- il collegamento ad alta velocità Venezia-Trieste oggi all’esame del Commissario governativo;
- il collegamento all’aeroporto di Marco Polo del circuito SFMR Veneto, che prevede l’allaccio della futura stazione di Marco Polo all’attuale linea di Trieste nella prima tratta che è quella fra Mestre e Quarto d’Altino.
In merito al progetto ADRIA A, Manfredini ha evidenziato che nel caso di attivazione del collegamento veloce di tipo metropolitano, diventerà necessario predisporre di un sistema di governo di circolazione conforme alle specifiche dei due paesi. Bisognerà uniformare il sistema di segnalamento, il sistema di distanziamento dei treni ed il sistema di controllo di marcia del treno (SCMT), attualmente in uso sull’interno territorio nazionale italiano. SCMT è un sistema di sicurezza previsto dalla normativa italiana a sussidio del macchinista.
Il dott. Fortuna ha ribadito che questo tipo di colloqui continueranno certamente durante i tavoli tecnici italo sloveni, non appena il Ministero sloveno avrà individuato la ditta responsabile per le progettazioni sul loro territorio.
Il dott. Angelini della Regione Friuli Venezia Giulia ha successivamente riassunto l’iter dell’assegnazione della convenzione tra RFI e la Regione. Ha inoltre illustrato il nuovo progetto intermodale che prevede il collegamento della rete ferroviaria italiana all’Aeroporto di Friuli Venezia Giulia. Questo argomento, ha commentato il dott. Fortuna, verrà trattato durante il prossimo incontro tra i tre aeroporti coinvolti nel progetto ADRIA A, che si terrà a Ljubljana a fine gennaio.
Collegandosi a questa tematica, il dott. Franco Dal Pos dell’aeroporto di Venezia Marco Polo ha illustrato i piani di sviluppo previsti dall’aeroporto veneziano e nella fattispecie il collegamento del polo alla rete ferroviaria.
L’evento si è concluso con la sessione del Consiglio scientifico e la presentazione del dott. Marco Mazzarino (VIU), coordinatore esecutivo dell’organo. Il prof. Mazzarino ha presentato i risultati ottenuti dal progetto pilota: Train on demand WP2.
I membri dello Steering committee hanno validato tutti i risultati progettuali presentati durante la sessione.
A termine della riunione il dott. Fortuna ha ricordato i prossimi eventi previsti all’interno del progetto ADRIA A:
• riunione dei tre aeroporti di ADRIA A presso l’aeroporto di Ljubljana – parteciperanno l’Aeroporto Marco Polo di Venezia, l’Aeroporto di Trieste, l’Aeroporto di Ljubljana e le principali università per discutere sulle possibili sinergie aeroportuali. La riunione è aperta a tutto il partenariato. Verranno ripresi i temi trattati durante il primo meeting presso l’Aeroporto di Trieste.
• riunioni del Consiglio scientifico
• riunioni di coordinamento tra RFI-regione Friuli Venezia Giulia e i tecnici sloveni responsabili della progettazione dei legami mancanti sul lato sloveno.
Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]