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TRIESTE | Metropolitana leggera

10148 Views 17 Replies 14 Participants Last post by  Gionnimm
Cantieri aperti da giugno 2007!



La provincia ha finalmente deciso che dal 2008 inizieranno a circolare le prime due linee della metropolitane leggera, tanto che la Regione ha già stanziato i primi fondi. I lavori inizieranno in giugno del 2007 per adeguamenti dato che le ferrovie esistono già. Quelle che saranno attivate per il momento sono Campo Marzio-Opicina e Campo Marzio-Aquila, ma nel 2009 la metropolitana dovrebbe diventare tuttuno dall' aeroporto di Ronchi a Capodistria.

Nell' ultimo periodo però i cittadini chiedono anche la riattivazione della ferrovia della Val Rosandra, soppressa dal 1966 e definitivamente cancellata tirandone via i binari causa il conflitto tra Italia e Jugoslavia ad allora, infatti la linea originariamente partiva da Campo Marzio per raggiungere Erpelle in Slovenia e poi dirigersi poi o verso Capodistria o verso Lubiana e Vienna.
I binari oggi non ci sono più, i costi della riattivazione sarebbero enormi, ma la metro sarebbe usata abbondantemente. Toccherebbe i rioni seguenti: Campo Marzio, San Giacomo-Ponziana (Via Orlandini), Ospedale Burlo, Via Costalunga, Via Campanelle, Salita di Raute, Via Alpi Giulie, vicino all' Ospedale Cattinara. Poi continuerebbe per la Val Rosandra, ma a quel punto diverrebbe inutile per i cittadini e più utile per i turisti.

N.B: a san Giacomo coinciderebbe con la linea Campo Marzio- Opicina- Monfalcone - Rochi

La linea toccherebbe circa 15000 abitanti e potrebbe essere essenziale per il futuro trasporto pubblico su ferro

DAL SITO DELLA PROVINCIA:

POSIZIONE DELL’ASSESSORATO ALLE INFRASTRUTTURE E AI TRASPORTI SULLA RIFORMA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (TPL)
-
Provincia: metropolitana leggera e trasporto pubblico locale


L’Assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Provincia di Trieste guarda con interesse la Riforma del trasporto pubblico locale (TPL) che sta attuando la Regione Friuli Venezia Giulia e che punta a migliorare il servizio a vantaggio degli utenti. L’obiettivo di arrivare all’integrazione modale, tariffaria e del titolo di viaggio è condiviso dall’Assessorato provinciale che ha adottato la stessa filosofia nel progetto di “Sviluppo del trasporto pubblico sulla rete ferroviaria del nodo di Trieste” (la cosiddetta Metropolitana leggera) portato avanti in collaborazione con l’Università e RFI. Anche nello studio di fattibilità avviato per realizzare la metropolitana leggera si punta infatti, ad integrare il servizio su rotaia con quello su gomma.
L’allestimento della gara con la quale verrà individuato il gestore unico integrato del trasporto pubblico locale (gomma e rotaia) chiarirà ulteriormente – a parere dell’Assessorato provinciale – lo scenario politico-amministrativo nel quale si sta muovendo il Friuli Venezia Giulia e sgombrerà il campo dai timori espressi dai sindacati circa una possibile penalizzazione delle condizioni contrattuali dei lavoratori del settore.
Secondo l’Assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Provincia di Trieste, il processo di riforma del TPL così come concepito dalla Regione Friuli Venezia Giulia, non dovrà comunque limitare le attuali competenze delle Province quali la gestione programmatica e organizzativa del servizio sul territorio di propria pertinenza.
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speriamo che prima della fine del mio dottorato il tratto da trieste a miramare sia completato.
non sopporto piu' il fatto che l'unico mezzo che mi porta in sissa sia il 36, con una frequenza di 20 minuti e che spesso e' impossibile da prendere perche' usato quasi come scuolabus dagli studenti in gita al castello.
Sono arrivato a veder 3 classi in contemporanea.
Trieste in questi anni non ha fatto una gran figura come trsaporto pubblico di fronte ad una platea intercontinentale come quella caratterizzata dagli ospiti della sissa e dell'ICTP
Per metropolitana leggera mi sembra di capire che si tratti di un buon servizio suburbano che alte frequenze?!
Sì,infatti l'assessore competente la definito scherzosamente "tram pesante"!Si tratta di riconvertire il passante ferroviario triestino attualmente sottoutilizzato perchè presenta gallerie troppo piccole per i treni odierni.I lavori per poter far entrare in esercizio la prima tratta di metrò leggera ssono davvero esigui in quanto basta adattare due gallerie e restaurare un paio di stazioni.Il servizio dovrebbe entrare in esercizio per fine estate con l'utilizzo di treni minuetto e con una frequenza di venti minuti circa.Il capolinea sarà inizialmente Trieste Campo Marzio e Trieste Miramare,ma poi la tratta dovrebbe essere prolungata fino a Monfalcone e all'aereoporto da un lato e a Muggia dall'altro,andando così a connettere interamente la futura area metropolitana triestina!
molto interessante! ma non ci son foto di carrozze e/o stazioni?
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Ho trovato solo foto vecchiotte!Ma utili per darvi un'idea:

stazione di Rozzol



stazione Miramare



stazione Campo Marzio



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mappametro

Questo è il progetto elaborato dalla Provincia di Trieste e firmato dal protocollo d'intesa lo scorso 28 giugno

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Ok, quindi a Trieste cosa si intende esattamente per metropolitana leggera? :) I binari e le stazioni nelle foto sono in superficie ma si parla anche di "gallerie troppo piccole per i treni odierni".
Non ne son certo al 100% ma praticamente nessuna...
Invece qualcosa si muove... lentissimamente e in sordina :)
Corrisponde al nome di Adria A e trovate qualche info in più QUI e su un grupp(etto) Facebook.

Non è esattamente la stessa cosa ma ne ricalca l'idea, per lo meno in senso "ring transfrontaliero".
Saluti PR
ma dopo la sparata, riferitami tempo fa da un forumer di mondotram triestino, dell'ACEGAT sul possibile ritorno del tram ("indietro non si torna")...non si sa nulla? tram? filobus? passante tram-treno?
Invece qualcosa si muove... lentissimamente e in sordina :)
Corrisponde al nome di Adria A e trovate qualche info in più QUI e su un grupp(etto) Facebook.

Non è esattamente la stessa cosa ma ne ricalca l'idea, per lo meno in senso "ring transfrontaliero".
Saluti PR
E' un progetto europeo, quindi gli enti si fanno finanziare dalla UE per fare degli studi e delle ricerche, in questo caso su una integrazione dei trasporti pubblici fra nordest-slovenia , interessante, ma proprio nulla di concreto almeno per i prossimi 2 anni.

E sì che in questo caso le infrastrutture ci sono già, basterebbero i treni/tram e la volontà... ma temo non ci siano più i soldi nemmeno per questo.
ma dopo la sparata, riferitami tempo fa da un forumer di mondotram triestino, dell'ACEGAT sul possibile ritorno del tram ("indietro non si torna")...non si sa nulla? tram? filobus? passante tram-treno?
L'ultima che avevo sentito io riguardo il Tram è che quello di Opicina - linea 2 - verrà mantenuto benchè in perdita. Di un prolungamento sino a pzza Goldoni non se ne parla (basterebbe far riemergere le rotaie ora asfaltate).

Per il ring dei binari esistenti c'era un bel progetto di riuso anche della galleria sotterranea ma ci vorrebbero troppi soldini per degli ascensori per le fermate quindi mi sa che non se ne farà nulla.
Pazienza, saluti PR
Adria-A Update

Update positivo per Adria-A
FONTE
Il Ministero dei Trasporti sloveno ha organizzato il 3 Steering committee

In data 22 dicembre 2011 il Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia ha organizzato il terzo steering committee del progetto ADRIA A.
L’evento è stato aperto dal dott. Carlo Fortuna dell’Iniziativa Centro Europea, che ha introdotto l’agenda dei lavori in programma. La parola è passata al dott. Boštjan Fendre del Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia per un breve saluto di benvenuto.
Il dott. Fortuna ha poi proseguito descrivendo i primi obbiettivi già raggiunti dal progetto ADRIA A, come il GECT- Gruppo europeo di cooperazione territoriale, che è stato firmato dal Presidente del Consiglio italiano e nei prossimi mesi avrà bisogno di nuove proposte progettuali. I tre comuni coinvolti, Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba si sono riuniti a metà dicembre in una riunione molto proficua per trattare dei temi del GECT. Il secondo risultato è la stipula della convenzione tra la regione Friuli Venezia Giulia e Rete Ferroviaria Italiana per la progettazione, dal lato italiano, degli anelli mancanti nel territorio transfrontaliero tra Italia e Slovenia. La convenzione è stata siglata e i tecnici hanno già avviato le loro attività, ha spiegato il dott. Fortuna. Sul lato sloveno, con l’aiuto del dott. Žerak ed il dott. Fendre, si è redatto un bando di gara che è attualmente nelle ultime fasi procedurali all’interno del Ministero. Si spera che il bando venga pubblicato al più presto possibile, in modo da raggiungere una coincidenza con la progettazione sul lato italiano. Su altri tipi di versanti, più orizzontali, c’è stata un’importante conclusione dei lavori del dott. Mazzarino riguardante lo studio pilota Trains on demand, che è stato messo al vaglio al termine dello Steering committee. Inoltre, ha continuato il dott. Fortuna, è stato costituito il Consiglio scientifico di ADRIA A, formato da tecnici ed esponenti accademici sia italiani che sloveni, con il compito di monitorare i risultati del progetto, di proporre commenti e modifiche, nonché di assicurare la valenza scientifica degli output progettuali.
Nella parte centrale dello Steering committee ha preso la parola l’architetto Franco Migliorini, che ha presentato i risultati finali del modello stradale e ferroviario (WP4) elaborato dalla ditta Trenco S.a.s. – individuata dal LP per svolgere queste attività.
Il dott. Fortuna ha successivamente commentato i risultati evidenziati all’interno dello studio. Ha sottolineato il carattere pionieristico dell’analisi, nel senso che per la prima volta si è riuscito a raccogliere ed analizzare i dati TPL su entrambi i lati del confine attraverso delle rilevazioni comuni e omogenee con standard comuni. In una seconda fase i dati verranno allargati ed integrati con le due polarità dell’area: il bacino del Veneto orientale e di Ljubljana.
Il dott. Fortuna ha successivamente invitato il dott. Dejan Paliska dell’Università di Ljubljana a prendere la parola per sintetizzare i risultati emersi sul lato sloveno. Paliska ha spiegato che durante la fase di reperimento dei dati hanno dovuto affrontare qualche sezione critica, soprattutto per la fascia costiera da Capodistria fino a Pirano e da Capodistria verso Ljubljana. Il professore ha sottolineato che il modello non contraddistingue, per la zona costiera, il divario tra traffico estivo e quello nel resto dell’anno. Il modello, oltre a prevedere la domanda dei nuovi servizi di trasporto, potrà prevedere anche quali saranno i benefici apportati dalla costruzione della galleria sotto Markovec e dell’autostrada fino a Portorose. La base è stata posta, ha spiegato il prof. Paliska, adesso bisognerà lavorare sui possibili scenari per valutare gli effetti di diversi provvedimenti. Il dott. Paliska ha terminato l’intervento, sollecitando i Comuni sloveni a partecipare di più nelle attività di raccolta dati e nelle attività generiche del progetto, in modo da fornire una calibrazione del modello più precisa.
La seconda relazione è stata tenuta dall’ing. Mario Goliani e si è focalizzata sulle connessioni dell’area transfrontaliera e sulle criticità emerse. Il dott. Fortuna ha successivamente commentato i risultati emersi. Particolare attenzione è stata posta nelle criticità sul futuro ring metropolitano e sui diversi colli di bottiglia, soprattutto sul lato sloveno. I due problemi principali sono: il primo si trova sulla stazione ferroviaria di Sežana, ma può essere rimediato con un intervento infrastrutturale. Il secondo invece è di dimensione minore e si trova a Divaccia, dove bisognerebbe fare un cambio di marcia del treno qualora questo dovesse andare a connettere i territori limitrofi. Questo implica un aggravio di tempo, che potrebbe pregiudicare l’effettiva validità del servizio. I due problemi minori sopracitati, che potrebbero interessare i Comuni, si aggiungono alla grande lacuna infrastrutturale presente sulla tratta Sezana-Nova Gorica, ovvero l’elettrificazione della tratta.
Il dott. Črtomir Špacapan del Comune di Šempeter Vrtojba ha confermato il suo interesse a partecipare in un progetto come ADRIA A, che cerca di promuovere il trasporto pubblico transfrontaliero. La Slovenia ha un grosso problema di congestione stradale, ha sottolineato Špacapan, per questo si auspica che l’Unione europea investa di più sullo sviluppo e la promozione del trasporto ferroviario. Il progetto ADRIA A si sta muovendo nella giusta direzione, ha ammesso Špacapan. Al termine del suo intervento ha evidenziato i maggiori problemi presenti sull’area di progetto in termini di trasporti e di tempistica.
La successiva presentazione è stata tenuta dall’ing. Zorn di Rete Ferroviaria Italiana, il quale ha esposto i contenuti della Convenzione tra RFI e la regione Friuli Venezia Giulia sulla progettazione dei collegamenti mancanti sul lato italiano. Ulteriori informazioni sull’intervento tenuto si possono trovare all’interno della presentazione PowerPoint, consultabile nell’area intranet del sito di ADRIA A o tramite richiesta al LP. Il dott. Fortuna ha quindi chiesto all’incaricato di RFI Manfredini di fornire un quadro sul collegamento ferroviario attuale e futuro tra Trieste ed il Veneto. Il sig. Manfredini ha illustrato il progetto di inserimento della tratta Mestre-Portogruaro nel Sistema di Controllo Centralizzato della marcia dei treni che ha sede a Mestre. Gli altri progetti allo studio riguardano:
- il collegamento ad alta velocità Venezia-Trieste oggi all’esame del Commissario governativo;
- il collegamento all’aeroporto di Marco Polo del circuito SFMR Veneto, che prevede l’allaccio della futura stazione di Marco Polo all’attuale linea di Trieste nella prima tratta che è quella fra Mestre e Quarto d’Altino.
In merito al progetto ADRIA A, Manfredini ha evidenziato che nel caso di attivazione del collegamento veloce di tipo metropolitano, diventerà necessario predisporre di un sistema di governo di circolazione conforme alle specifiche dei due paesi. Bisognerà uniformare il sistema di segnalamento, il sistema di distanziamento dei treni ed il sistema di controllo di marcia del treno (SCMT), attualmente in uso sull’interno territorio nazionale italiano. SCMT è un sistema di sicurezza previsto dalla normativa italiana a sussidio del macchinista.
Il dott. Fortuna ha ribadito che questo tipo di colloqui continueranno certamente durante i tavoli tecnici italo sloveni, non appena il Ministero sloveno avrà individuato la ditta responsabile per le progettazioni sul loro territorio.
Il dott. Angelini della Regione Friuli Venezia Giulia ha successivamente riassunto l’iter dell’assegnazione della convenzione tra RFI e la Regione. Ha inoltre illustrato il nuovo progetto intermodale che prevede il collegamento della rete ferroviaria italiana all’Aeroporto di Friuli Venezia Giulia. Questo argomento, ha commentato il dott. Fortuna, verrà trattato durante il prossimo incontro tra i tre aeroporti coinvolti nel progetto ADRIA A, che si terrà a Ljubljana a fine gennaio.
Collegandosi a questa tematica, il dott. Franco Dal Pos dell’aeroporto di Venezia Marco Polo ha illustrato i piani di sviluppo previsti dall’aeroporto veneziano e nella fattispecie il collegamento del polo alla rete ferroviaria.
L’evento si è concluso con la sessione del Consiglio scientifico e la presentazione del dott. Marco Mazzarino (VIU), coordinatore esecutivo dell’organo. Il prof. Mazzarino ha presentato i risultati ottenuti dal progetto pilota: Train on demand WP2.
I membri dello Steering committee hanno validato tutti i risultati progettuali presentati durante la sessione.
A termine della riunione il dott. Fortuna ha ricordato i prossimi eventi previsti all’interno del progetto ADRIA A:
• riunione dei tre aeroporti di ADRIA A presso l’aeroporto di Ljubljana – parteciperanno l’Aeroporto Marco Polo di Venezia, l’Aeroporto di Trieste, l’Aeroporto di Ljubljana e le principali università per discutere sulle possibili sinergie aeroportuali. La riunione è aperta a tutto il partenariato. Verranno ripresi i temi trattati durante il primo meeting presso l’Aeroporto di Trieste.
• riunioni del Consiglio scientifico
• riunioni di coordinamento tra RFI-regione Friuli Venezia Giulia e i tecnici sloveni responsabili della progettazione dei legami mancanti sul lato sloveno.
Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]
Saluti PR-WSM
"Nella città del futuro sarà possibile ampliare la banchina balneare di Barcola, e senza aspettare tanto saranno costruibili pontili, terrazze e zattere sul mare. Si potranno piantare giardini sui tetti. Realizzare (finalmente) percorsi di metropolitana riusando le linee ferroviarie dismesse, anche quella sotterranea sulle Rive. Si prevede un prolungamento in città dell’oggi malaticcio tram."

Buone notizie dal Piccolo per quanto riguarda "la metropolitana"!


EDIT:
Siamo a oltre metà 2018 e non si è saputo più nulla. :eek:hno:
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