Un pò di storia..
Il ponte dell'Accademia è uno dei quattro ponti, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte degli Scalzi e al nuovo ponte di Calatrava, che collegano le due sponde del Canal Grande.
Il ponte dell'Accademia si trova di fronte alle Gallerie dell'Accademia ed è il primo dei ponti che s'incontra sul Canal Grande provenendo da Piazza S. Marco.
Il primo, chiamato Ponte della Carità, venne edificato nel 1854. Il nome è dovuto alla sua posizione, frontale al complesso della Carità che comprende Convento, Chiesa di Santa Maria della Carità e la Scuola Grande della Carità. Questi edifici una volta sconsacrati e in disuso, sono diventati sede dell’accademia delle belle arti, ed attualmente ospitano le Gallerie dell’accademia.
La progettazione e l’esecuzione del ponte vennero affidate all’ingegnere austriaco Alfred Neville, grande esperto in nuove tecnologie edilizie. Egli costrui un ponte ad un’unica “arcata” in ghisa, anche se in realtà non si trattava di un’arcata vera e propria ma di una struttura a sviluppo orizzontale.
Questo ponte così “innovativo” non fu ben accetto dai Veneziani che lo definirino orrido gabbione bislungo. Il problema non era tanto la costruzione di un ponte in ghisa, quanto la costruzione di un ponte simile in un punto così nobile della città, a due passi dal bacino di San Marco. Una struttura del genere andava a rovinare l’armonia e la bellezza di quello scorcio che sembra quasi una scenografia teatrale tanto è perfetto!
Col passare degli anni il ponte iniziò a presentare problemi statici, dovuti ad alcuni punti di debolezza della struttura, e di viabilità in quanto la sua modestra altezza rendeva difficile il passaggio delle imbarcazioni. Si decise dunque di farne costruire uno nuovo per il quale fu indetto un concorso d’idee (come 400 anni prima era stato fatto per il Ponte di Rialto).
Nel periodo fascista il ponte austriaco si presentava in avanzato stato di corrosione e venne sostituito d’urgenza da un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi. Era una vera e propria emergenza tant’è che venne costruito in tempi record (37 giorni circa) con estrema maestria grazie anche al geniale progetto dell’ingegnere. Questo ponte era talmente provvisorio che lo potete ammirare ancora oggi!
Naturalmente ha avuto bisogno di qualche restauro negli anni ‘80, ma la struttura era talmente stabile e ben progettata da resistere nel tempo. Il povero Duilio Torres, che intanto aveva vinto il concorso, si dovette per cui rassegnare a non vedere realizzato il suo progetto del secondo ponte sul Canal Grande.
Il ponte dell'Accademia è uno dei quattro ponti, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte degli Scalzi e al nuovo ponte di Calatrava, che collegano le due sponde del Canal Grande.
Il ponte dell'Accademia si trova di fronte alle Gallerie dell'Accademia ed è il primo dei ponti che s'incontra sul Canal Grande provenendo da Piazza S. Marco.
Il primo, chiamato Ponte della Carità, venne edificato nel 1854. Il nome è dovuto alla sua posizione, frontale al complesso della Carità che comprende Convento, Chiesa di Santa Maria della Carità e la Scuola Grande della Carità. Questi edifici una volta sconsacrati e in disuso, sono diventati sede dell’accademia delle belle arti, ed attualmente ospitano le Gallerie dell’accademia.
La progettazione e l’esecuzione del ponte vennero affidate all’ingegnere austriaco Alfred Neville, grande esperto in nuove tecnologie edilizie. Egli costrui un ponte ad un’unica “arcata” in ghisa, anche se in realtà non si trattava di un’arcata vera e propria ma di una struttura a sviluppo orizzontale.
Questo ponte così “innovativo” non fu ben accetto dai Veneziani che lo definirino orrido gabbione bislungo. Il problema non era tanto la costruzione di un ponte in ghisa, quanto la costruzione di un ponte simile in un punto così nobile della città, a due passi dal bacino di San Marco. Una struttura del genere andava a rovinare l’armonia e la bellezza di quello scorcio che sembra quasi una scenografia teatrale tanto è perfetto!
Col passare degli anni il ponte iniziò a presentare problemi statici, dovuti ad alcuni punti di debolezza della struttura, e di viabilità in quanto la sua modestra altezza rendeva difficile il passaggio delle imbarcazioni. Si decise dunque di farne costruire uno nuovo per il quale fu indetto un concorso d’idee (come 400 anni prima era stato fatto per il Ponte di Rialto).
Nel periodo fascista il ponte austriaco si presentava in avanzato stato di corrosione e venne sostituito d’urgenza da un ponte provvisorio in legno progettato da Eugenio Miozzi. Era una vera e propria emergenza tant’è che venne costruito in tempi record (37 giorni circa) con estrema maestria grazie anche al geniale progetto dell’ingegnere. Questo ponte era talmente provvisorio che lo potete ammirare ancora oggi!
Naturalmente ha avuto bisogno di qualche restauro negli anni ‘80, ma la struttura era talmente stabile e ben progettata da resistere nel tempo. Il povero Duilio Torres, che intanto aveva vinto il concorso, si dovette per cui rassegnare a non vedere realizzato il suo progetto del secondo ponte sul Canal Grande.