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VENEZIA

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Venezia: Archivio 1


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Altino, un nuovo ponte
sul canale S.Maria

L’opera, finanziata dalla Provincia, costerà 1.032.913 €
Un altro punto nero della viabilità provinciale si avvia verso la soluzione. Nei prossimi giorni, infatti, prenderanno il via i lavori di ricostruzione del ponte sul canale S. Maria ad Altino lungo la S.P. n. 41. Si tratta di un’opera importante finanziata dalla Provincia di Venezia.

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo ponte, molto più ampio di quello oggi esistente, di un percorso pedonale e di un impianto di illuminazione pubblica. L’importo complessivo dell’opera è pari a 1.032.913 € (due miliardi di vecchie lire). Il vecchio ponte, a senso unico alternato, rimarrà in funzione fino al completamento della nuova opera; poi verrà demolito.

“E’ un intervento significativo quello che stiamo realizzando – spiega Davide Zoggia, assessore provinciale alla Viabilità -.
Con il nuovo ponte si risolve uno dei principali punti neri del nostro sistema viario, collegando in modo più veloce il comune di Quarto d’Altino con Mestre e Venezia. Al tempo stesso realizziamo un intervento di valorizzazione dell’intera area, con un progetto di forte valenza architettonica”.

Il ponte sorgerà infatti in prossimità dell’area dove si sta costruendo il nuovo museo archeologico di Altino. Per questo la Provincia ha collaborato con la Sovrintendenza archeologica e quella dei Beni ambientali e con il Comune di Quarto d’Altino per trovare la soluzione che meglio si adatta al territorio.
Le rampe di accesso al vecchio ponte, ad esempio, verranno recuperate e trasformate in aree verdi.
I lavori dovrebbero concludersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.

Fonte: Provincia di Venezia, Ufficio Stampa

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^^Secondo me è il più recente, perchè si vede la "correzione" della corsia che la Regione ha tolto (per evitare troppi abbattimenti):


http://img106.imageshack.us/img106/6140/622d.jpg

Un eventuale allungamento del sottopasso però non si vedrebbe...
Vero, forse l'articolo era fuorviante ed alla fine con quei soldi hanno solo allungato in tratto in trincea, che dovrebbe estendersi fino al sottopasso successivo, quello con Via Vallenari bis.
La giunta decide di spostare ad agosto la sistemazione di Piazzale Roma

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Venerdì 8 Maggio 2009,
Rinviato ad agosto. Il rifacimento di Piazzale Roma slitta nel mese più caldo dell'estate, ma anche quello meno frequentato da pendolari, studenti e turisti, che solitamente si riversano nelle spiagge. Salta, quindi, il piano che prevedeva di iniziare i lavori a maggio per terminare entro un mese e mettere in sicurezza il passaggio di pedoni ed automobilisti con la sistemazione di una rotonda e un mini- rifacimento della vaibilità. Un intervento, in soldoni, da 400mila euro, ridotto poi a 150mila euro per scarsità di risorse. La decisione è stata presa ieri in giunta, dopo un incontro tra l'assessore ai Lavori pubblici, Mara Rumiz, e il sindaco Massimo Cacciari.
«Ho ricevuto ieri una richiesta da parte della municipalità di Venezia di partecipare al prossimo consiglio di municipalità, martedì, che ha come punto all'ordine del giorno proprio Piazzale Roma - spiega l'assessore - ma la mia preoccupazione era anche quella di sforare con i tempi del cantiere: i tecnici mi hanno detto che ce la potevamo fare entro fine maggio, ma bastano quattro giorni di pioggia per arrivare ai primi di giugno senza aver concluso i lavori. E non ce lo potevamo permettere. Quindi, tutti d'accordo abbiamo deciso di rinviare questo intervento». E il periodo più appropriato, osserva Rumiz, potrebbe essere proprio il mese di agosto.
«Aspettiamo di avere delle statistiche sulle presenze, ma a naso mi verrebbe da dire che ad agosto c'è meno traffico a Piazzale Roma, meno pendolari, studenti e turisti se non nei giorni di pioggia, quando dalle spiagge si riversano in città - spiega l'assessore - quindi ci prendiamo un attimo di tempo per fare tutti questi passaggi. Certo, non vorrei che ci fossero troppe aspettative da questo mini-riordino, perché si tratta solo di palliativi per migliorare la sicurezza dei pedoni e del traffico». La vera sfida, dice l'assessore, è quella di affrontare la sistemazione definitiva di Piazzale con un progetto che veda la porta d'accesso alla città strutturata su due livelli. Entro l'autunno l'assessore all'Urbanistica, Gianfranco Vecchiato, e il suo staff presenteranno alla città il piano particolareggiato, con soluzioni definitive per il riassetto di Piazzale Roma, che prevedono il piano superiore destinato esclusivamente ai pedoni e quello interrato ai mezzi pubblici e non. «Un risultato lo otterremo comunque da questo mini-intervento - assicura Rumiz - Actv riorganizzerà l'intera segnaletica per accedere più facilmente agli autobus».
Manuela Lamberti
il gazzettino
Vero, forse l'articolo era fuorviante ed alla fine con quei soldi hanno solo allungato in tratto in trincea, che dovrebbe estendersi fino al sottopasso successivo, quello con Via Vallenari bis.

A proposito di Vallenari bis, ho trovato questa mappa; questo è il tratto che partirà per primo (via triestina/via martiri), i lavori dovrebbero partire dopo l'estate:



E in teoria si vede il tratto in trincea unico con il sottopasso di via san donà.

Qui il tracciato completo e in dettaglio: http://www.comune.venezia.it/flex/c...L/IT/D/D.e2062909131506349958/P/BLOB:ID=16986
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A proposito di Vallenari bis, ho trovato questa mappa; questo è il tratto che partirà per primo (via triestina/via martiri), i lavori dovrebbero partire dopo l'estate:

...

E in teoria si vede il tratto in trincea unico con il sottopasso di via san donà.

Qui il tracciato completo e in dettaglio: http://www.comune.venezia.it/flex/c...L/IT/D/D.e2062909131506349958/P/BLOB:ID=16986
GRANDE!!! :banana:

Parlano tanto di interrare la tangenziale ma, già che c'erano, potevano fare in trincea coperta almeno il tratto tra via Martiri e via Vallenari Bis, vista l'alta densità abitativa della zona. Un pò com'è stato fatto a San Giovanni Lupatoto (VR) quando hanno costruito la transpolesana, realizzando 1 km di galleria nel punto in cui la tangenziale avrebbe lambito il paese.
Il fenomeno Venezia. Dall'Express al Financial Times, gli elogi della stampa straniera.
Venezia e il giugno della grande arte.
La rivincita della città contemporanea.
Star nel mondo con la Biennale e altre mostre. Non in Italia

ROMA — La stampa internazionale ha già emesso un verdetto. Due settimane fa L'Express si è chiesto in copertina, sullo sfondo di due splendide gondole: «Cosa c'è di nuovo?» Risposta: «Venezia!». Il Financial Times, il 9 maggio, ha decretato che l'imminente Biennale d'arte è indubbiamente «prestigiosa». Perché il giugno veneziano, tutto impostato sull'arte contemporanea e in esplicita contraddizione con l'immagine di una disneyland per turismo di massa, sarà un appuntamento imperdibile per chi vorrà misurare la temperatura della creatività nei nostri complessi giorni. Tutto questo mentre in Italia si continua a parlare quasi sempre di Venezia come di un problema aperto. Per esempio collegandolo alla difficile soluzione del polo industriale di Marghera. Oppure alle polemiche sui venditori ambulanti di cibo per piccioni, capaci di mettere in discussione una maggioranza comunale dopo un'ordinanza sulla salvaguardia dei monumenti.

Spesso la politica, nazionale e locale, sembra offrire una visione provinciale di Venezia che contrasta col giudizio della stampa internazionale. Invece ai Giardini e all'Arsenale è pronta la macchina che avvierà il 7 giugno la 53° Esposizione internazionale d'arte. Ovvero più di 90 artisti invitati da tutto il mondo dal curatore Daniel Birnbaum, 77 padiglioni nazionali (Israele convivrà con l'Iran e la Palestina, che esporrà negli eventi collaterali), la sede storica di Ca' Giustinian restaurata, trasformata in centro culturale e coffee house con «campiello» in legno gettato sul Canale. In quanto ai gossip, è dichiarato da tempo il duello a distanza tra la mostra internazionale di Birnbaum e il Padiglione Italia affidato a Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice, nominati dal ministro Sandro Bondi e già etichettati come curatori «filo-figurativisti».

La Biennale trascina altre istituzioni. L'austera Fondazione Cini si collega alla mostra internazionale e propone tre appuntamenti contemporanei. Una «visione» di Peter Greenaway sulle Nozze di Cana di Paolo Veronese, opera appena restituita in copia «indistinguibile dal reale» al Cenacolo Palladiano. Poi i «ritratti indiretti» di Matthias Schaller, nella rassegna «Purple Desk». Infine, grazie alla Fondazione Prada, una mostra antologica di John Wesley, artista pop-minimal. Altra tappa da Peggy Guggenheim per le sculture di Robert Rauschenberg. Il 3 giugno, ai Magazzini del Sale alle Zattere si inaugurerà il nuovo spazio permanente espositivo per le opere di Emilio Vedova, con un progetto di Renzo Piano.

Venezia attende un'altra inaugurazione, in simultanea con la Biennale: Punta della Dogana, seicentesco spazio affidato al miliardario François Pinault (che ha già casa a palazzo Grassi) che a sua volta lo ha consegnato nelle mani dell'architetto giapponese Tadao Ando. E il 6 giugno, tra palazzo Grassi e Punta della Dogana, Francesco Bonami con la giovane Alison Gingeras cureranno un'esposizione collezione Pinault. Sicuramente Jeff Koons, Richard Prince, Cindy Sherman, Sigmar Polke. E tanti altri. Quanti? Chi? Si vedrà. Massimo Cacciari, sindaco allergico alla definizione di Venezia città-museo: «Speriamo che questo giugno infranga il risibile, resistentissimo stereotipo della città decadente, parco tematico, museo urbano. Spero che l'insensata cartolina lasci il posto alla vera immagine: città contemporanea in cui operano Renzo Piano, Tadao Ando, Santiago Calatrava». Sindaco, c'è chi contesta lo strapotere dei privati. Pinault espone la sua collezione e il ritorno d'immagine di Venezia sul suo marchio è incalcolabile... «Vista la situazione del bilancio statale, non esiste alcuna impresa nelle amministrazioni pubbliche che non sia legata a un'operazione finanziaria di progetto.

La presenza privata rende spesso certe imprese culturali più interessanti e innovative. Pinault? L'operazione è straordinaria, legittimo che ne ricavi un ritorno d'immagine». E Cacciari ripete un suo slogan: «Basta con chi piange sulle insegne pubblicitarie su palazzo Ducale. Senza quegli sponsor privati animati da intenzioni unicamente commerciali, Venezia non si salverebbe ma anzi perirebbe». Orgoglioso è Paolo Baratta, presidente-bis della Biennale: «Intorno alla corazzata della Mostra si affiancano tanti velieri, e ben vengano. La vecchia signora mantiene il suo fascino internazionale. Siamo felici di poter regalare a Venezia, nell'ex Padiglione Italia diventato Palazzo delle Esposizioni, un centro di attività culturali permanenti aperto tutto l'anno con la biblioteca e i materiali dell'Archivio storico». Il rapporto col mercato d'arte? «Non siamo una fiera, come Basel. Ma nemmeno una turris eburnea. Sarà interessante studiare le reazioni dei collezionisti». Molto motivata la Fondazione Cini. Dice il segretario generale Pasquale Gagliardi: «Custodiamo uno scrigno d'arte e cultura che va aperto, messo a disposizione del pubblico. La storia della Cini dimostra come la nostra istituzione sia stata sempre al servizio dell'attualità su un crinale a cavallo tra passato, quindi la tradizione, e il futuro, per esempio le nuove tecnologie che hanno permesso il doppio delle Nozze di Cana. È una caratteristica distintiva che stiamo esaltando. Qui affondano le radici delle proposte di giugno». Chissà che finalmente, in Italia, Venezia smetta di essere «un problema».

Paolo Conti - Corriere.it
14 maggio 2009
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Dall’estate 2010 nel terminal del Lido in piazzale Santa Maria Elisabetta verranno installati i tornelli per consentire un accesso differenziato agli imbarchi per i residenti e tutti gli abbonati. Lo ha confermato ieri sera l’assessore comunale alla mobilità e trasporti, Enrico Mingardi. In una sala affollata sono intervenuti anche i delegati della municipalità Angelo Ghezzo e Maurizio Pozzobon, per portare il punto di vista delle amministrazioni locali, oltre al presidente di Actv, Marcello Panettoni, e al numero uno di Pmv Antonio Stifanelli. I tornelli al Lido saranno anche uno strumento per “smascherare” coloro che viaggiano gratis per le disfunzioni di Imob. “Entro la prossima primavera prima delle elezioni comunali – ha spiegato Mingardi – puntiamo ad inaugurare la nuova porta d’acqua del Lido. Ragionare della mobilità del Lido significa anche inserirla nel contesto del grande interesse strategico che sta vivendo questo territorio. Stiamo rispondendo ora alle osservazioni che sono state fatte al Pgtu del Lido le cui direttive vanno nell’ottica di favorire la ciclabilità, ridurre la velocità delle auto e accrescere la sicurezza”. Panettoni dal canto suo ha poi ribadito l’impegno di Actv per il Lido. «Per quanto riguarda il trasporto pubblico per qualità e quantità dei servizi il Lido ha pochi altri eguali, direi anzi nessuno, in Italia - ha sottolineato - Assicuro, inoltre, che il ferry boat ex “Salamina” verrà messo in esercizio definitivamente entro il mese di giugno con una barca ammodernata in ogni sua parte”. Stifanelli, infine, ha affrontato la questione del nuovo terminal. “Proprio oggi (ieri ndr) ho firmato l’indizione della gara per la realizzazione delle sovrastrutture e la grande copertura a forma di vela. Gli esiti del bando si avranno il prossimo giugno, poi, salvo ricorsi, potranno partire i lavori. Contiamo che possano essere completati entro giugno del 2010, ma inseriremo nel bando punteggi più alti alle imprese che proporranno un anticipo dei tempi. Quello del nuovo terminal è un lavoro a fasi: solo sugli approdi e pontili spenderemo sei milioni di euro, cifra a cui andranno aggiunti altri 15 per la riqualificazione di tutta la parte retrostante.”

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=554672&Data=20090516&CodSigla=VE
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Ca’Solaro, per realizzare il sottopasso un «monolite» come per il Passante

Pronto il "monolite" che consentirà la soppressione dei passaggi a livello della linea Mestre-Trieste di Via Ca’ Solaro e Via Palmanova. Per eliminare gli attuali passaggi a livello, è prevista infatti la realizzazione di un sottopasso della attuale linea ferroviaria, nonché della linea di Bivio Carpenedo, attualmente dismessa. L’opera di sottopasso vera e propria della linea in esercizio è costituita da una struttura scatolare in calcestruzzo (un "monolite", come viene chiamato, largo 25 metri e alto 18, del peso di 2000 tonnellate), che in sostanza verrà spinta tramite martinetti al di sotto dei binari, usando la stessa tecnica usata per realizzare i sottopassi del Passante. Sono previste due fasi distinte: la prima consiste nella realizzazione in adiacenza al rilevato ferroviario, fuori dall’ingombro dei binari, della soletta superiore della struttura, con la successiva spinta nella posizione definitiva al di sotto dei binari. La seconda consiste nella realizzazione della restante parte di struttura a “U”, scavando sotto i binari (che sono sostenuti dalla soletta stessa e lateralmente dal un palancolato metallico), e realizzando quindi le strutture in opera.
La spinta della soletta superiore è prevista in due notti successive, la prima tra oggi e domani, la seconda tra lunedì su martedì, per ridurre al minimo le interferenze con il traffico ferroviario e consentire la rimozione dei binari. L’orario previsto per tali operazioni notturne va dalle ore 24 circa (orario in cui termina la circolazione sul primo binario) e le 5 (orario in cui riprende il traffico ferroviario).
La spinta del solettone avviene mediante 4 martinetti oleodinamici, che verranno posti tra il bordo posteriore del solettone ed un apposito cordolo di contrasto, opportunamente ancorato al terreno.
Nella seconda notte il solettone verrà spinto oltre il rilevato ferroviario, rimuovendo il secondo binario: la soletta verrà ad appoggiare in posizione definitiva sui diaframmi in calcestruzzo precedentemente realizzati e che costituiscono l’inizio delle rampe vere e proprie del sottopasso.
Sono inoltre previste opportune opere di ancoraggio provvisorio e contrappeso posteriore della soletta per evitare un possibile sprofondamento della stessa nel terreno in seguito al transito dei treni, nell’intervallo di tempo tra la prima e la seconda notte, quando il monolite poggia direttamente sul terreno ma non ancora sui diaframmi in posizione definitiva.

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=554711&Data=20090516&CodSigla=VE
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Il 5 giugno l’inaugurazione dell’opera, una pista ciclabile porterà dal Parco scientifico tecnologico al centro di Mestre e Marghera
Da via Torino a Venezia, adesso si può
Pronto il collegamento che consente di utilizzare il nuovo ponte per raggiungere in auto il centro storico



Il "troso" è pronto. E il 5 giugno verrà inaugurato. Così finalmente il nuovo ponte di via Torino avrà un senso. Teniamo presente infatti che il "troso" - ovvero il viottolo che corre sotto il cavalcavia di Mestre - finalmente consentirà a chi esce da via Torino di tornare verso Venezia. Adesso la direzione obbligatoria è Mestre e questo è il motivo per cui il ponte di via Torino è utilizzato pochissimo. Perchè è molto comodo se si arriva da Venezia e si deve andare in centro, ma è scomodissimo per tornare indietro, a meno che non si voglia fare il giro del globo. Tant’è che tutti continuano ad usare via Torino e Corso del Popolo. Con l’apertura del troso invece si passerà sotto il cavalcavia e si riprenderà via della Libertà in direzione Venezia.
Il troso doveva essere pronto alla fine dello scorso anno, ma ci sono stati un sacco di problemi con i sottoservizi. Sono stati spostati e messi in sicurezza un’enorme quantità di cavi telefonici ed elettrici ad alta tensione, le tubazioni di acqua potabile e industriale e le grandi condotte del gas metano ad uso delle fabbriche e della città. Con l’occasione dei lavori, è stata costruita anche una nuova cabina elettrica di trasformazione per l’illuminazione del cavalcavia della Vempa. Un semaforo e un nuovo binario, con scambio automatico, tuteleranno la sicurezza della viabilità di incrocio tra il Troso e la ferrovia industriale dove passano pochi treni merci diretti alla Raffineria dell’Eni.
Il troso è affiancato, sul lato del Parco ferroviario fino alla base del cavalcavia della Vempa, da una pista ciclabile che è destinata a collegare il Vega e Venezia con il centro di Mestre e Marghera. Molta attenzione è stata riservata alla salvaguardia dei platani che fiancheggiano via della Libertà, in direzione Venezia, per ridurre l’impatto della nuova strada sulle radici degli alberi con l’obiettivo di non abbatterli. In pratica si è costruita una soletta di cemento a riparo degli apparati radicali delle piante, salvandone in tal modo quasi una trentina. È prevista, inoltre, la piantumazione di piante a basso fusto. Il costo complessivo dell’opera è sotto di 2 milioni di euro, a carico del Vega.
Con l’inaugurazione del troso è previsto che parta anche la ri-progettazione della viabilità dell’intera zona del Parco scientifico e tecnologico. Tant’è che l’assessore alla Mobilità, Enrico Mingardi, ha fermato un appalto da 1 milione di euro che prevedeva la riasfaltatura delle strade interne al Vega, a cominciare da via delle Industrie, che passa proprio dietro il Parco scientifico. Inutile asfaltare, spiega Mingardi, se poi andiamo a rompere di nuovo. E così si lavora per mettere a punto tutti i progetti della viabilità che nascerà in zona Vega anche in previsione della costruzione del nuovo cavalcavia di San Giuliano. I lavori per il nuovo cavalcavia dovrebbero iniziare a gennaio - sempre che arrivi il parere della Soprintendenza - e nei progetti è previsto che nascano due grandi rotonde nella zona dei Pili. Una sarà la rotatoria in arrivo da via della Libertà e l’altra sarà la rotatoria collegata al cavalcavia di San Giuliano. In mezzo a queste due grandi rotonde Mingardi ha previsto che nascano due parcheggi che saranno gestiti direttamente dal Comune per complessivi 900 posti auto.

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=559089&Data=20090518&CodSigla=VE
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Due rotonde per arrivare in aeroporto
la Nuova di Venezia — 07 maggio 2009 pagina 24 sezione: CRONACA

TESSERA. Stanno arrivando in questi giorni alle attività commerciali e a residenti di Tessera decine di lettere di esproprio da parte dell’Anas relative al progetto di adeguamento della viabilità aeroportuale e di quello di collegamento con la bretella autostradale. Si tratta, in altre parole, di un intervento di svariati milioni di euro, per mettere in sicurezza il tratto che va dall’incrocio con la bretella autostradale (A4-A27), all’entrata dell’aeroporto Marco Polo. In sostanza, l’area del semaforo dove le auto che vengono dalla Triestina svoltano in tangenziale oppure proseguono dritte, verso l’aeroporto, incrocio dove soprattutto in estate si formano code, verrà completamente trasformata. Al suo posto sarà costruita una rotatoria a tre corsie, del diametro di 75 metri. All’altezza dell’aeroporto invece, alla confluenza con la Triestina, sarà costruita una seconda rotatoria, questa volta del diametro di 70 metri. «Il tratto di statale tra le due rotonde - spiegano agli uffici dell’Anas - che in un primo tratto è a quattro corsie e poi si restringe a due, verrà allargato. Diventerà a quattro corsie per tutta la lunghezza, circa un chilometro, e tra le carreggiate stradali verrà realizzato lo spartitraffico. Si tratta di un intervento di messa in sicurezza. Anni fa era stata illustrata solamente un’ipotesi di soluzione del tratto viabilistico e le due rotonde erano ovali anziché rotonde. Poi il progetto è stato rivisitato». Adesso le decine di attività e privati interessati potranno presentare le osservazioni agli uffici Anas, entro trenta giorni dalla data di invio della lettera di esproprio. Per alcuni soggetti il tempo è quasi scaduto. Gli uffici di via Milosevich in ogni caso hanno già ricevuto qualche osservazione. Ora l’Anas attende l’autorizzazione da parte della Regione e degli enti interessati e, una volta ricevuto il parere di conformità urbanistica, si andrà in Conferenza dei servizi. Il costo dell’opera è di circa 5 milioni di euro. La cittadinanza vorrebbe vedere il progetto per rendersi conto di come cambierà la mobilità dell’area ricompresa tra la bretella e l’aeroporto, che diventerà sicuramente più sicura. Proprio ieri il consigliere di An Giorgio Ragazzoni ha presentato un’interrogazione in Municipalità nella quale chiede che venga convocata la commissione competente con urgenza, «dal momento che le ipotesi progettuali e pure gli espropri hanno subìto variazioni». Per quanto riguarda invece il by-pass di Campalto, l’Anas ha tutte le autorizzazioni necessarie, e a giorni verrà convocata la Conferenza dei servizi che adotterà il progetto. - Marta Artico


Via Bella, raddoppio pronto a febbraio 2010
la Nuova di Venezia — 14 maggio 2009 pagina 17 sezione: CRONACA

Duecento e cinquanta giorni di lavoro, un milione di euro che attendevano da un anno almeno di essere spesi. Tra giugno e luglio aprono i cantieri per il raddoppio di via Bella, l’ultimo tassello della riqualificazione viaria dell’area di Auchan prevista dal Comune per potenziare la viabilità di raccordo al nuovo ospedale dell’Angelo. Via Bella diventa a quattro corsie con un intervento che interesserà la strada dalla rotatoria Caravaggio, all’uscita della tangenziale e vicino al sovrappasso per Zelarino, fino alla rotatoria davanti al centro commerciale Auchan che contestualmente ai lavori sarà allargata, con un diametro maggiore di quello attuale. E che era previsto dal piano particolareggiato dell’area, approvato dal Comune. Un intervento atteso negli ultimi anni, visto che nella zona tra Auchan e Aev Terraglio con l’apertura sia dell’ospedale dell’Angelo, sia dei megastore commerciali, il traffico è aumentato significativamente e in certi orari e periodi dell’anno, si formano anche lunghe code. Da qui la necessità di allargare via Bella, portandola da una a due corsie per senso di marcia. L’intervento spiegano dagli uffici dell’assessorato alla Viabilità saranno eseguiti senza togliere spazio all’attuale parcheggio scambiatore di via Ceccherini, per il quale però saranno modificate le rampe di accesso. Il via ai lavori avviene nel periodo estivo quando il traffico nella zona diminuisce. Conclusione tra 8 mesi. (m.ch.)
la nuova venezia
Si tratta, in altre parole, di un intervento di svariati milioni di euro, per mettere in sicurezza il tratto che va dall’incrocio con la bretella autostradale (A4-A27), all’entrata dell’aeroporto Marco Polo.
E' l'ideale: mi son sempre chiesto perchè alla fine della bretella (ora A57) che porta in aeroporto ci fosse ancora quel semaforo...

Via Bella, raddoppio pronto a febbraio 2010
:cheers:
Hi! In our city we have many some buildings looks like on Venezia's buildings. Look at this:





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The name of the city is Yoshkar-Ola. Look on the maps of Russia or at wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Joškar-Ola
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Strisce blu, parcheggio gratis all’ora di pranzo

Il Comune raggiunge l’accordo con i commercianti per mitigare i disagi dei cantieri, ma intanto oggi alle 13 in piazza Ferretto è annunciata una manifestazione di protesta che ha per destinatario diretto l’assessore alle attività produttive Giuseppe Bortolussi. Ieri il prosindaco, Michele Mognato, e l’assessore per la mobilità, Enrico Mingardi, hanno ricevuto a villa Ceresa alla Giustizia le associazioni di categoria mantenendo la promessa fatta in commissione consiliare competente qualche giorno fa in Municipio. «Aboliamo la sosta a pagamento sulle strisce blu all’ora di pranzo per un’ora e mezza massimo due ore» hanno detto Mognato e Mingardi, precisando che il provvedimento entrerà in vigore tra un paio di settimane e riguarderà tutta la città, una volta fatte le verifiche tecniche del caso. La misura era stata chiesta dai titolari e dai gestori delle attività per poter incentivare l’accessibilità al centro. Gli stessi avevano chiesto anche la sospensione delle zone a traffico limitato ma su ciò l’amministrazione non è stata disposta a fare concessioni. La richiesta riguardava in particolare via Poerio per la quale è stato sollecitato il via ai lavori di riqualificazione di modo che la strada diventi davvero un prolungamento della piazza e non sia uno slargo anonimo dove l’asfalto continua a farla da padrone. Non si è discusso, invece, della ventilata ipotesi di anticipare la liberalizzazione del parcheggio al venerdì, alle 18, non contemplata all’ordine del giorno della riunione. Soddisfatte le principali associazioni di categoria presenti. «Si è fatto un passo avanti. La disponibilità al dialogo è un segnale positivo e in questo momento non si poteva fare di più. Una volta che i cantieri chiuderanno avremo risolto la metà dei problemi» ha spiegato Dario Corradi di Confcommercio. «Per ora va bene così, realisticamente non si poteva chiedere di più perché i lavori sono un fatto con cui bisogna misurarsi, l’importante è che ci sia la volontà di tamponare le limitazioni per quanto possibile» ha sostenuto Maurizio Franceschi di Confesercenti. «Vedersi e parlarsi in tranquillità è stato importante e salutiamo con favore le aperture dimostrate dall’amministrazione in attesa di ulteriori sviluppi che però dovranno tenere conto anche delle esigenze di chi non lavora in piazza ma in aree più decentrate» ha affermato Paolo Zabeo di Cgia. «Confrontarsi con spirito libero e costruttivo fa bene a tutti ed è sempre opportuno» hanno sottolineato Mognato e Mingardi, che hanno aggiornato la riunione alla metà di luglio per fare il punto della situazione alla conclusione di molti cantieri del tram. L’accordo raggiunto sullo stop alle strisce blu all’ora di pranzo in tutta la città, con la finestra più probabile tra le 13.30 e le 15, tuttavia, oggi non ferma la protesta contro Bortolussi che viene accusato di essere poco rappresentativo nelle decisioni. Infatti, un centinaio di commercianti hanno appuntamento in piazza Ferretto alle 13, tutti rigorosamente col bavaglio alla bocca per lamentare l’assenza di diritto di parola, con la critica che colpirà, in particolare, il regime delle aperture domenicali in deroga.
http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=597742&Data=20090604&CodSigla=VE
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Il Presidente scombussola il cerimoniale dell’inaugurazione, anticipa Baratta e abbraccia Nathalie Djunberg, la giovane artista più promettente
Biennale, Napolitano si diverte tra i Leoni
Premiati con Yoko Ono e John Baldessari, Bruce Nauman per il padiglione Usa e il tedesco Rehberger

Scanzonata, gioviale, contro ogni forma di protocollo, disinvolta e disinibita. Così la Biennale si è presentata ieri al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giunto a Venezia insieme alla consorte Clio per inaugurare l’Esposizione d’arte. E anche il Capo dello Stato non ha voluto essere da meno. Rompendo il cerimoniale, peraltro molto sobrio e familiare sotto il tendone ai Giardini, ha anticipato il presidente della Biennale, Paolo Baratta, facendosi trovare sul palco per consegnare il Leone d’argento alla svedese Nathalie Djunberg, giudicata l’«artista più promettente» della mostra "Fare Mondi", che al momento dei ringraziamenti ha voluto ricordare che mentre lei lavorava alla propria opera la madre le faceva da mangiare e le puliva lo studio. Immediato, come un dolce nonno, il Capo dello Stato l’ha abbracciata calorosamente suscitando un generoso applauso.

Ed è stato questo uno dei momenti più singolari della cerimonia di inaugurazione e premiazione degli artisti scelti dalla giuria della 53. Biennale Arte composta da Jack Benkowsky (Usa), Homi K. Bhabha (India), Sarat Maharaj (Sudafrica) Julia Voss (Germania) e presieduta da Angela Vettese. «É stato fatto un lavoro straordinario - ha detto il presidente Baratta - per impegno, attenzione, introspezione e analisi. É una Biennale carica di novità dalle infrastrutture alle proposte culturali. Questa manifestazione è senz’altro un crocevia dell’arte internazionale, un vero arcipelago di proposte dell’arte contemporanea». É toccato poi al curatore della mostra, Daniel Birnbaum, riannodare i fili della manifestazione spiegandone il significato. «C’è una sola Biennale al mondo ed è quella di Venezia - ha detto - É la più grande possibilità offerta alla mia carriera».

Poi è stata la volta della premiazioni. La prima a salire sul palco è stata Yoko Ono accolta da un grande applauso. L’onore di premiare la vedova di John Lennon è toccato al sindaco Cacciari che le ha consegnato il Leone d’oro alla carriera come "figura chiave nell’arte del Dopoguerra, pioniera della performance art e dell’arte concettuale». Dopo di lei, il secondo Leone alla carriera è andato all’americano John Baldessari, premiato dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro come «il più autorevole docente d’arte dei nostri tempi e uno dei più importanti artisti visivi d’oggi». Ma non si è finito qui: Leone d’oro alla migliore partecipazione nazionale è andato agli Stati Uniti, con Bruce Nauman con "Topological Gardens", dalle rappresentazioni iconiche fino all’indagine sulle fragilità dell’uomo: un’ulteriore consacrazione all’artista, presente anche nei due atenei cittadini con alcune opere, ci sarà domani alle 17 col conferimento della laurea honoris causa dello Iuav a Ca’ Tron; il Leone d’oro come migliore artista è stato assegnato al tedesco Tobias Rehberger. Quattro le menzioni speciali: alla brasiliana Lygia Pape (1927-2004); al duo scandinavo Michael Elmgreen e Ingar Dragset; a Ming Wong, artista di Singapore che ha salutato in un italiano "maccheronico": "Grazzie mille a Italia"; e all’italiano Roberto Cuoghi, assente alla cerimonia perchè abituato a dormire di giorno e lavorare di notte e che - purtroppo - non era stato avvisato del riconoscimento.

Subito dopo la cerimonia, al centro dell’attenzione è tornato il Presidente della Repubblica che ha visitato il Nuovo Palazzo delle Esposizioni (il vecchio Padiglione Italia) compiendo un giro accurato e soffermandosi davanti ad alcune opere di artisti stranieri. Subito dopo - salutando a destra e a manca e confidando ad alcuni accompagnatori più vicini la meraviglia nel notare tanti giovani - Napolitano si è brevemente soffermato al padiglione della Spagna dove è stato accolto dall’ambasciatore di Madrid e dal curatore della mostra iberica. Poco dopo ha percorso il viale dei Giardini che giunge alla Fondamenta di fronte al Bacino. Lungo il breve percorso qualcuno è riuscito a sfuggire al servizio d’ordine e a stringergli la mano. All’esterno, è stata la volta della "re-inaugurazione" del Monumento alla Partigiana, opera di Carlo Scarpa e Augusto Murer, dove è stato accolto dalle associazioni dei partigiani e da Franca Trentin, figlia di Silvio e a sua volta partigiana. «Cara Franca - ha detto il Capo dello Stato - voglio salutare in te tutte le combattenti per la libertà che sono numerose e sono in gamba. Anche tu fai la tua parte in modo eccellente. Della stagione della Liberazione rendiamo omaggio, con questo monumento, alle partigiane che furono protagoniste sulle montagne e nelle città. Pochi mesi dopo la Liberazione si decretò alle donne il diritto di votare e di essere elette».

Dopo la cerimonia, altro viaggio con destinazione Corderie dell’Arsenale per ammirare il nuovo "Padiglione Italia". Anche qui il Presidente, seguito sempre dalla consorte, ha visitato lo storico "contenitore" completamente restaurato, colloquiando con alcuni degli artisti presenti prima di tornare in albergo a San Marco. «Il Capo dello Stato - ha detto Baratta a visita terminata - si è molto divertito e quello che lo ha emozionato tantissimo è stata la gente presente, soprattutto giovani. Io so che ama venire alla Biennale sapendo di divertirsi. É senz’altro un amico e sostenitore delle nostre attività. É un’attenzione che ci riempie di orgoglio».

http://carta.ilgazzettino.it/MostraOggetto.php?TokenOggetto=603692&Data=20090607&CodSigla=PG
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Dal 3 luglio copertura internet assicurata nel centro storico, al Lido e nei parchi pubblici e centro di Mestre
Venezia, sarà rete wireless gratuita per tutti i residenti
A luglio sarà wi-fi gratuito per i residenti di Venezia

VENEZIA - Partirà ufficialmente il 3 luglio con iniziative e giochi online lungo il Canal Grande, l’offerta gratuita della connessione wi-fi a Internet ai cittadini di Venezia. Il progetto è stato annunciato oggi dal vicesindaco, Michele Vianello, e rappresenta l’inizio di una serie di ulteriori passi per lo sviluppo della ’cittadinanza digitalè e per fare di Venezia un motore di sviluppo dell’innovazione basata sulla collaborazione in Rete. I residenti potranno accedere alla rete senza fili grazie al nome utente e alla password ottenuti iscrivendosi sul sito www.cittadinanzadigitale.it. La copertura sarà assicurata inizialmente in tutto il Centro storico, al Lido, nei parchi pubblici e nel centro di Mestre. Entro l’autunno si punta a connettere anche le isole di Murano e Burano e il Parco scientifico tecnologico di Marghera. Da settembre, un accesso potrà essere fornito anche ai turisti dietro la spesa di una cifra simbolica. La connettività è assicurata dalla rete a banda larga di proprietà comunale (oltre diecimila chilometri di fibra ottica posati dalla metà degli anni Novanta) gestita da Venis Spa, azienda informatica di proprietà comunale, con un investimento di 10 milioni di euro.

Il 3 luglio è stato provocatoriamente «dedicato» alla Corte costituzionale francese, che ha respinto la legge che puntava a restringere l’accesso a Internet «richiamandosi semplicemente - ha fatto notare Vianello - ai principi di uguaglianza della Rivoluzione francese». Verranno allestiti due vaporetti per un incontro tra blogger esperti della Rete e giovani delle Superiori (soprannominati «BateoCamp»), una caccia al tesoro interattiva e un incontro al Parco di San Giuliano tra giovani di Venezia e Mestre. In prospettiva, l’amministrazione punta ad allargare i servizi interattivi digitali, sia per i residenti (petizioni, segnalazioni, sportelli e certificati) che per gli operatori turistici e per le istituzioni culturali, allo scopo di aprire alla consultazione l’immenso patrimonio artistico pubblico e privato.

http://corrieredelveneto.corriere.i...-gratis-venezia-residenti-1601454344716.shtml
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Martedì prossimo s’inaugura il "Troso"
Sabato 13 Giugno 2009,

Si inaugura martedì alle ore 11 la nuova viabilità di accesso al Vega denominata “Troso”, il tratto di strada che collega, con un tempo di percorrenza di pochissimi minuti, l’area di via Torino, tramite il ponte aperto al traffico un anno fa, e Venezia con il Parco Scientifico veneziano, senza passare per il cavalcavia di S. Giuliano.
Alla cerimonia del taglio del nastro, che si svolge vicino alla nuova edicola e al Bar “Breda” all’altezza del semaforo di attraversamento pedonale di via della Libertà, parteciperanno Enrico Mingardi, assessore alla Viabilità del Comune di Venezia, e Massimo Colomban, presidente di VEGA.
Il “Troso” è una strada a senso unico lunga 1,2 chilometri e larga tra 4 e 5 metri e mezzo, costruita su un percorso dismesso preesistente da cui ha preso il nome. In pratica, si tratta di un anello che si innesta lungo via della Libertà, in direzione Mestre, poco più avanti del ponte di via Torino, passa sotto il cavalcavia della Vempa, affianca via della Libertà, in direzione Venezia, e si immette in via delle Industrie, superando i raccordi ferroviari, per raggiungere VEGA e Venezia. I tempi di percorrenza sono velocissimi: 2-3 minuti da via della libertà al VEGA, 4-5 minuti per raggiungere Venezia dal ponte di via Torino.
Il “Troso”, inoltre, è affiancato, da una pista ciclabile dalla base del cavalcavia della Vempa lungo via della Libertà, sul lato del Parco ferroviario, che è destinata a collegare, a breve, il VEGA e Venezia con il centro di Mestre e Marghera.
Molta attenzione è stata riservata alla salvaguardia dei platani che fiancheggiano via della Libertà. Per ridurre l’impatto della nuova strada sulle radici degli alberi, con l’obiettivo di non abbatterli si è costruita una soletta di cemento a riparo degli apparati radicali delle piante, salvandone in tal modo ben 36. A compensazione dell’alberatura recisa, sono state inoltre posizionate piante a mezzo fusto, a servizio della pista ciclabile e del Troso.
La realizzazione del “Troso” ha comportato alcuni interventi aggiuntivi, quali lo spostamento e la costruzione del Bar “Breda” e di una nuova edicola. La fermata del bus, in direzione Venezia, è stata collocata 150 metri più avanti rispetto alla posizione originaria

Si passa da quattro a due corsie, piste ciclabili in strada, fermate per gli autobus, aiuole spartitraffico e parcheggi
Viale Ancona diventa una strada cittadina

Sabato 13 Giugno 2009,
(m.d.) Cambia tutto in viale Ancona. La strada, da 4 corsie passa a 2, una in andata e una in ritorno. Previste anche quattro fermate dell’autobus - due per senso di marcia. Più due piste ciclabili, una a destra e l’altra a sinistra. E posti auto lungo la strada all’altezza dei ristoranti. Insomma viale Ancona fra un paio di settimane sarà completamente diversa, irriconoscibile. Non più l’autostrada che conosciamo, a quattro corsie, con le auto lanciate a tutta birra, macchine parcheggiate sui marciapiedi e pedoni che rischiano la vita per attraversare la strada.
Viale Ancona, promette l'assessorato alla Mobilità di Enrico Mingardi, dopo la cura diventerà una strada cittadina, a 50 chilometri orari.
Del resto dopo l’insediamento degli uffici comunali nell’area dell’ex Carbonifera il Comune non poteva aspettare a mettere mano ad una strada che era diventata un inferno soprattutto di sera e in particolar modo nei week end, quando c’è l’assalto al ristorante da Ciano, al Befed e alla pizzeria Ae oche. Centinaia di auto accatastate sui marciapiedi e fiumi di persone che attraversano mentre le auto arrivano "sparate" dal ponte. E’ un miracolo se finora non c’è scappato il morto.
Ma adesso la carreggiata si dimezza. Le due corsie resteranno solo in prossimità dei semafori e dunque ai due estremi di viale Ancona, sul ponte e davanti al Laguna palace. Questo per permettere il deflusso del traffico, ma il resto della strada sarà ad una sola corsia. Davanti agli uffici comunali ci sarà una fermata del bus, sia da una parte che dall’altra della strada. E un’altra fermata sarà davanti al Laguna Palace.
Poi la pista ciclabile, che sarà in strada - attualmente è sul marciapiede. La pista sarà solo disegnata per terra e protetta da "occhi di gatto" appiccicati all’asfalto. Vicino ai ristoranti e, dunque, dalla parte del Laguna Palace, ci saranno anche i posti auto, che andranno ad occupare una delle due corsie che restano libere. Resta a disposizione ovviamente il parcheggio interrato del Laguna Palace che è sempre semivuoto e costa un euro l’ora, ma nessuno vuole utilizzare - anche perchè i gestori dei bar e ristoranti non informano i clienti di questa possibilità.
Al centro di viale Ancona, nei punti più trafficati, ci saranno tre aiuole spartitraffico, in coincidenza con tre attraversamenti pedonali. Questo per consentire, anche senza semafori, il passaggio delle centinaia di persone che affolleranno ogni giorno gli uffici comunali - solo i dipendenti sono più di 300.
La trasformazione di viale Ancona segna il passaggio di questa zona di via Torino da area periferica ad area che fa parte del centro di Mestre.
il gazzettino
Triestina bis, secondo sottopasso in partenza

Cantieri in città, mentre avanzano i lavori del tram, Veneto Strade avvia anche il secondo importante intervento per la sistemazione di via Martiri della Libertà, la 14 bis, con il via ai lavori per il nuovo sottopasso all’incrocio tra San Giuliano e via Orlanda. Quasi pronte le due controstrade su cui sarà fatto confluire il traffico in attesa dei lavori per la nuova grande rotatoria a raso e il nuovo sottopasso all’imbocco della 14bis da San Giuliano. Il cantiere è stato assegnato da Veneto Strade alla ditta Cosbau di Trento. Sempre Veneto Strade con la impresa Carron sovrintende al grande cantiere dell’altro sottopasso sulla 14bis, quello all’altezza dell’incrocio tra via San Donà e via Martiri della Libertà, a Favaro. «I lavori termineranno entro l’estate del 2010» ci ha spiegato ieri l’amministratore delegato e commissario al Passante Silvano Vernizzi. Novità invece per i collegamenti con la SS11 da via Torino. Martedì prossimo 16 giugno viene inaugurata la nuova viabilità di accesso al Vega, denominata «il troso», che consentirà finalmente di utilizzare il ponte di via Torino per i collegamenti con Venezia e il parco scientifico e tecnologico senza far il giro di mezza città. Il «troso» è una strada a senso unico di lunga 1,2 chilometri e larga quasi 5 e mezzo, una sorta di innesto che si collega a via della Libertà, passando sotto il cavalcavia della Vempa ed arrivando fino a via delle Industrie. Tempi di percorrenza: circa 3 minuti dal Vega e 5 per raggiungere Venezia dal ponte di via Torino. A finanziare l’opera costata oltre 2 milioni di euro è stato il Vega che martedì taglierà il nastro della nuova viabilità con il presidente Massimo Colomban e l’assessore Mingardi. Sul fronte dei cantieri del tram, Pmv segnala che proseguono i lavori in città da piazza XXVII Ottobre a viale San Marco dove da ieri il cantiere per la posa delle rotaie si è spostato tra via Molmenti e via Sansovino. Da lunedì prossimo è prevista la posa delle rotaie anche nel tratto di via San Donà a Favaro, tra piazza Pastrello e la statale 14bis con un senso unico tra via Monte Cervino e piazza Pastrello in direzione di Favaro dove sarà convogliato il traffico veicolare e obbligo di svolta a destra e sinistra per i veicoli provenienti da via Triestino, all’imbocco della piazza. Slittano ad ottobre i tempi di conclusione dei lavori per la nuova piattaforma tramviaria in via Ca’ Rossa, per problemi legati allo spostamento dei sottoservizi.
http://ricerca.quotidianiespresso.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2009/06/13/VMCPO_VMC02.html


I lavori sono partiti da un po', anche se con molta calma all'inizio.

Ri-posto la mappa dell'intervento:




http://www2.comune.venezia.it/saramestre/33_2.asp?tab=2&s=0#
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