Guarda, ci sono fiori di libri, tra l'altro molto belli, che raccontano cosa divenne Mirafiori, a Torino, negli anni 70.
Era ancora uno dei più grandi stabilimenti d'Europa dato che l'ondata di licenziamenti arrivà a fine decenni e negli anni 80, quando la Fiat delocalizzò in Argentina, Polonia, Brasile e sopratutto al Sud.
Mirafiori era una città, per popolazione e per dimensioni.
Il problema è che mancava il sindaco e pure la polizia.
La Fiat stessa NON sapeva quanti dipendenti lavorassero a Mirafiori.
C'erano attivbità totalmente abusive dentro: dei RISTORANTI, dei PARRUCCHIERI, delle aree erano state trasformate in ALBERGHI A ORE, per riposare...o per fottere, dato che Mirafiori era zeppo di PUTTANE....che battevano nei viali sterminati dell'azienda!
La produttività di Mirafiori crollò a ZERO TOTALE.
l'impianto era in sostanza autogestito, la qualità delle auto faceva vomitare.
e gli Agnelli, in pesante crisi economica lasciavano fare perchè all'orizzonte c'erano gli aiuti di Stato.
Così fu. decine di migliaia tra cui migliaia di fannulloni di Mirafiori ed Arese vennero cacciati a calci in culo e le aziende del Nord sostanzialmente rifondate.
mentre al sud si riniziò da zero.
il problema di Pomigliano d'Arco che è assolutamente parallelo a quello di Mirafiori...è che lì i sindacati riuscirono ad impedire qualsiasi licenziamento.
a Mirafiori fecero pulizia (oltre che alla consuente macelleria sociale).
a Pomigliano non poterono fare nulla.
i cazzari che devastavano l'azienda rimasero dentro. e Pomigliano rimase assolutamente ingestibile in combutta con la CGIL e i sindacati di base.
Solo quando anche la CGIL negli ultimissimi anni (e ne sono passati quasi 30!) si è resa conto che Pomigliano erano il PEGGIOR stabilimento automobilistico d'Europa, hanno iniziato a parlare di corsi, di produttività, di stipendi in base alla produzione eccetera eccetera.
ci hanno impiegato 30 anni di più.
In Italia i manager hanno poco spazio decisionale, ancora meno quelli della Fiat per via degli aiuti pubblici. ancor meno quelli Fiat delle fabbriche del Sud, dove la parola licenziamento è tabù e dove per decenni la parola PRODUTTIVITA' era assolutamente inconcepible.
C'avevi il posto fisso. punto e a capo. potevi anche non fare più un cazzo tutto il dì. nessuno ti toccava.
guarda che concordiamo quasi su tutto.
io vorrei però ribadire un punto.
se la produttività di uno stabilimento enorme (pomigliano) è bassa, ma così bassa che sfiora l'indecenza, tu azienda devi riprendere la situazione in pugno (o prenderla per la prima volta) e farla funzionare a dovere.
aumenta la produttività? aumenta il fatturato.
è troppo facile tagliare i rami secchi, è un'operazione che potrebbe fare anche il più infimo praticante ragioniere.
quanti lavoratori c'ho, 30mila, quanti me ne posso permettere, 20mila? ne taglio 10.000, e lo faccio in quelle fabbriche che non mi producono una mazza o meglio, che mi producono meno ancora che nelle altre.
per fare un'operazione del genere un manager quanto guadagna, 2-3 milioni l'anno?
ammazza che sfortuna che ho avuto, io quando faccio i conteggi è per calcolare l'ammontare del risarcimento danni spettante a chi subisce un danno biologico ma non guadagno nemmeno un millesimo di un inetto di tal fatta.