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VICENZA: Stop ai presidi del Sud «I posti sono riservati ai veneti»

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i politici veneti non si smentiscono mai.

VICENZA (23 luglio) - È stato approvato con il voto trasversale di 26 consiglieri provinciali su 27 presenti l'ordine del giorno - proposto dall'assessore provinciale all'Istruzione di Vicenza, Morena Martini - relativo alla copertura dei posti disponibili di dirigente scolastico in provincia di Vicenza, odg secondo cui i posti devono essere riservati ai veneti. Una decisione che non mancherà di scatenare polemiche dopo il caso del bambino napoletano insultato in una scuola di Treviso

La mozione esprime la rabbia per l'eccedenza di idonei al ruolo di presidi, a causa delle sanatorie. «Mentre le regioni del Nord hanno rispettato il tetto massimo consentito dal ministero per il numero di idonei alle cariche di dirigente scolastico - afferma l'assessore Martini (Pdl), insegnante - altre, soprattutto al Sud, hanno un numero di abilitati maggiore rispetto al consentito e, avendo saturato le dirigenze nei loro territori, naturalmente verranno al Nord».

«La nostra mozione non ha il dito puntato contro il Sud - prosegue - ma chiede al governo che nei prossimi concorsi ci sia un organo di vigilanza più attento: per il resto, attendiamo a braccia aperte i colleghi che hanno legittimamente partecipato al concorso».

«È un atto di natura politica, una presa di posizione: non credo ci siano pretese di altro tipo»: così la direttrice generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Carmela Palumbo definisce l'ordine del giorno. L'ultimo bando per dirigenti scolastici - riassume la direttrice - «prevedeva una prima prova che dava accesso a un corso di formazione cui dovevano essere ammessi un numero di candidati pari al numero di posti messi a concorso aumentato del 10%, e un'ulteriore prova dalla quale doveva risultare vincitore solo il numero di candidati pari al numero di posti decurtato del 10%».

Dopo numerosi ricorsi, una sanatoria ha invece ammesso al corso di formazione tutti gli idonei superando il tetto del 10%, un'ulteriore sanatoria ha eliminato l'esame finale. Per l'Ufficio Scolastico del Veneto, «i 69 posti vacanti di dirigente scolastico, su 725 istituzioni scolastiche della regione, saranno ricoperti dalle nomine in ruolo, per le quali stiamo aspettando il via ministeriale, e in alternativa da reggenze: chiederemo a presidi già di ruolo di assumere la reggenza anche di un'altra istituzione scolastica».

Cgil: le cose non stanno così. La Flc Cgil nazionale e quella veneta intervengono, con una nota congiunta, sulla vicenda:«le cose non stanno esattamente così. In verità le leggi di sanatoria 296/2006 e 31/2008 hanno consentito agli idonei di tutte le regioni di poter accedere alla dirigenza scolastica: il numero degli idonei nelle regioni del Sud, maggiore che nel Nord, è dovuto al maggior numero di candidati che hanno partecipato al concorso grazie anche all'alto numero di ricorsi avverso le esclusioni accolte dalla magistratura per sospensiva. E non per una maggiore rigorosità della selezione. Vorremmo ricordare - sottolinea la Flc Cgil - che la scuola delle regioni come il Veneto o la Lombardia hanno ottenuto ottimi riconoscimenti nelle indagini internazionali e crediamo che un contributo a ciò sia stato dato anche da quell'alta percentuale di docenti e dirigenti meridionali che vi lavora».

Sinistra e Libertà: una forma di razzismo. «Sinistra e libertà considera il veto di Vicenza ai presidi meridionali votato dal consiglio provinciale della città veneta, una forma grondante di razzismo». Lo afferma Claudio Fava. «Ci lascia imbarazzati il consenso del Partito democratico locale a questa scelta del Pdl. Invece di ragionare in astratto sulla chimica delle future alleanze, possono dirci i candidati a segretario di quel partito - Franceschini, Bersani e Marino - se condividono questa miope e grave scelta assunta dai loro rappresentanti locali?»

L'assessore regionale Donazzan: macchè razzismo. La presa della Provincia di Vicenza sulle dirigenze scolastiche e la proporzione tra Nord e Sud «non è razzismo»: lo afferma l'assessore alle politiche dell'istruzione e della formazione della Regione Veneto Elena Donazzan. «È invece intollerabile - ha detto - che qualche furbo dentro la pubblica amministrazione scolastica abbia reso idoneo un numero ben superiore a quello previsto di dirigenti e ora li spedisca per magari farli ritornare l'anno dopo altrove». «Qui in Veneto ci sono ottimi docenti, anche di provenienza meridionale, che avrebbero meritato l'idoneità alla dirigenza - aggiunge Donazzan - però qui abbiamo rispettato in quel concorso il limite previsto, che era quello dei posti a disposizione: la rabbia è dettata dal fatto che non ci sono regole e valutazioni uguali per tutti».

«Circa un mese fa circa - sottolinea l'assessore - ho chiesto al ministero di riformare bene anche la parte del reclutamento e dei concorsi e ho proposto una commissione nazionale che abbia regole e valutazioni uguali per tutti e concorsi regionali per evitare la soluzione "alla campana", che è "promuoviamo tutti, qualche posto ci sarà"». Per la Donazzan, «non si può gridare al solito veneto razzista, perché questa è la dimostrazione che questa scuola va riformata del tutto: non ho chiesto concorsi per miei corregionali, ma che chi vince il concorso qui in Veneto copra le dirigenze di qui».

fonte: Il Mattino
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Scusate l'ignoranza ma come mai queste differenze? Non sono per lo più processi automatizzati?
L'assemblaggio dei vari componenti e le finizioni non sono automatizzati.
L'assemblaggio dei vari componenti e le finizioni non sono automatizzati.
Ma non fanno dei corsi? O ci sono dei sabotatori?
^^Fanno dei corsi. Ma quando uno o non e' capace o non gli fotte un caxxo ed il responsabile di linea non fa' il responsabile ed e' un emerito citrullo, idem il controllo qualita', si assemblano automobili di bassa qualita'. Ovviamente, e questo lo dico prima di ricevere un fulmine nel deretano, il mio e' un discorso in generale. Pure le Chrysler, ad es. fanno cacare sul piano dell'assemblaggio.
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Ma non fanno dei corsi? O ci sono dei sabotatori?
Molti hanno anche una mentalità secondo la quale è un diritto avere quel posto e se ne fregano della produttività dello stabilimento.
^^ grazie :) quindi credo che sia un problema di fidelizzazione del dipendente.
Questo dove, solo a Pomigliano? Invece quelli che stanno altrove non dormono la notte pensando ai destini della propria azienda in termini di fatturato :lol:? Io dico che se qualcosa non funziona non dipende dagli operai, ma da chi è deputato a controllare la produzione.
L'assemblaggio dei vari componenti e le finizioni non sono automatizzati.
Che sono le finizioni?
Questo dove, solo a Pomigliano? Invece quelli che stanno altrove non dormono la notte pensando ai destini della propria azienda in termini di fatturato :lol:? Io dico che se qualcosa non funziona non dipende dagli operai, ma da chi è deputato a controllare la produzione.
Mah secondo me dipende da entrambi.
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Questo dove, solo a Pomigliano? Invece quelli che stanno altrove non dormono la notte pensando ai destini della propria azienda in termini di fatturato :lol:? Io dico che se qualcosa non funziona non dipende dagli operai, ma da chi è deputato a controllare la produzione.
Mi spiace autoquotarmi...sapevo che mi sarebbero arrivati 1.000.000.000 di kilowatt nel deretano...adesso ho il culo in cenere, ma:

Fanno dei corsi. Ma quando uno o non e' capace o non gli fotte un caxxo ed il responsabile di linea non fa' il responsabile ed e' un emerito citrullo, idem il controllo qualita', si assemblano automobili di bassa qualita'. Ovviamente, e questo lo dico prima di ricevere un fulmine nel deretano, il mio e' un discorso in generale. Pure le Chrysler, ad es. fanno cacare sul piano dell'assemblaggio.
Mi sembra di averlo specificato per bene.
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Che sono le finizioni?
Guarnizioni, soffietti...componenti di tenuta di portiere e cofani oppure elementi che proteggono alcuni meccanismi dalla polvere (i soffietti delle leve frecce/lavavetri poste dietro il volante, la cuffia della leva del cambio...), ecc.,...quelle sono le finizioni...da non confondere con finiture che sono un'altra cosa.
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Nei video sotto, rappresentanti degli operai di Pomigliano parlano del loro diritto ad avere il "posto garantito". Ecco la mentalità deleteria di cui parlavo. Se la produttività a Pomigliano non va perchè tanto il mio "posto" è un diritto chi se ne frega di far rendere l'azienda, il "posto" non può e non deve essere garantito. In Polonia lo stabilimento FIAT va avanti perchè lì lavorano bene e lo stabilimento rende, non perchè i lavoratori polacchi hanno il diritto al posto di lavoro.

Le aziende chiuderebbero e non ci sarebbe più lavoro per nessuno se tutti ragionassero come questi dipendenti.

Licenziare tutti e chiudere subito per contrastare la mentalità che porta allo sfascio ed all'antieconomia sia la Fiat sia il territorio.




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Io dico che se qualcosa non funziona non dipende dagli operai, ma da chi è deputato a controllare la produzione.
si vede che la mentalità del territorio infetta anche i controllori.
si vede che la mentalità del territorio infetta anche i controllori.
Purtroppo ad essere infetta è la mentalità italica, in questo paese dove tutto va a rotoli si deve senpre sparare addosso a qualcuno, lo sport preferito dai "settendrionali" è quello di pensare che al sud siano tutti dei nullafacenti ed incompetenti, certo le statistiche parlano chiaro, però molti si scordano che le fabbrichette del nord tanto efficienti sono zeppe di manodopera meridionale, colletti bianchi e dirigenti meridionali e negli ultimi anni di extracomunitari!!
Se il concetto per cui meridionle=inefficienza, allora il 90% delle fabrichette dei sor Brambrilla dovrebbero aver chiuso i battenti da anni!
Ricordo che a Napoli e ditorni esiste l'Alenia la fabbrica dei componenti degli aerei, a Catania la Thompson componentistica elettronica, quindi parliamo di industrie di alta specializzazione, non mi sembra che stiano chiudendo o siano inaffidabili e improduttive!!
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Purtroppo ad essere infetta è la mentalità italica, in questo paese dove tutto va a rotoli si deve senpre sparare addosso a qualcuno, lo sport preferito dai "settendrionali" è quello di pensare che al sud siano tutti dei nullafacenti ed incompetenti, certo le statistiche parlano chiaro, però molti si scordano che le fabbrichette del nord tanto efficienti sono zeppe di manodopera meridionale, colletti bianchi e dirigenti meridionali e negli ultimi anni di extracomunitari!!
Se il concetto per cui meridionle=inefficienza, allora il 90% delle fabrichette dei sor Brambrilla dovrebbero aver chiuso i battenti da anni!

Ricordo che a Napoli e ditorni esiste l'Alenia la fabbrica dei componenti degli aerei, a Catania la Thompson componentistica elettronica, quindi parliamo di industrie di alta specializzazione, non mi sembra che stiano chiudendo o siano inaffidabili e improduttive!!
Infatti nessuno ha detto questo. Al Sud, al Nord ed al Centro ci sono esempi di aziende che funzionano bene e che creano ricchezza, vuol dire che si può.

A maggior ragione le fabbriche improduttive devono chiudere al Nord, al Centro ed al Sud per il bene dei territori e dell'Italia, non devono restare in piedi a causa della mentalità di "garantire il posto di lavoro", perchè in un'economia sana il posto di lavoro non può essere garantito. Noi dobbiamo volere che l'economia dell'Italia sia sana per il bene di tutti. E' un danno per Pomigliano e per tutti i territori dove insistono attività improduttive che persone siano impiegate in quelle attività anti-economiche quando, se impiegati in attività produttive, potrebbero contribuire alla ricchezza del loro territorio e dell'Italia.
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Purtroppo ad essere infetta è la mentalità italica, in questo paese dove tutto va a rotoli si deve senpre sparare addosso a qualcuno, lo sport preferito dai "settendrionali" è quello di pensare che al sud siano tutti dei nullafacenti ed incompetenti, certo le statistiche parlano chiaro, però molti si scordano che le fabbrichette del nord tanto efficienti sono zeppe di manodopera meridionale, colletti bianchi e dirigenti meridionali e negli ultimi anni di extracomunitari!!
Se il concetto per cui meridionle=inefficienza, allora il 90% delle fabrichette dei sor Brambrilla dovrebbero aver chiuso i battenti da anni!

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Nessuno ha mai detto questo. Io ho fatto un discorso in generale per rispondere alle domande di dalla contea.
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Nei video sotto, rappresentanti degli operai di Pomigliano parlano del loro diritto ad avere il "posto garantito". Ecco la mentalità deleteria di cui parlavo. Se la produttività a Pomigliano non va perchè tanto il mio "posto" è un diritto chi se ne frega di far rendere l'azienda, il "posto" non può e non deve essere garantito.
A parte che non so quanti si metteranno a guardare 40 e più minuti di video, gli operai possono dire quello che vogliono, possono anche pretendere (che è diverso dall'ottenere) il posto garantito, ma se lavorano male e i veicoli vengono immessi sul mercato la colpa è principalmente dell'azienda che li mette lo stesso in vendita, perchè evidentemente ha interesse a monetizzare comunque. Ma poi la Fiat ha fatto macchine di merda anche a Torino per decenni, solo che prima grazie all'avvocato interveniva la DC e ripianava i buchi finanziari che le vendite non riuscivano a pareggiare, ora che le cose vanno diversamente si dà la colpa agli operai. Si mettano degli aguzzini a controllare gli operai così scuse non ce ne sono. Chi lavora male va via, ma non si chiude un impianto perchè la proprietà non è in grado di far nulla per migliorare la situazione. Piuttosto evidentemente non vuole migliorare la situazione, perchè non gli conviene...

Negli anni '70 a Pomigliano si faceva l'Alfasud senza antiruggine. E chi glielo diceva di farla così? Come mai nessuno diceva niente?
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^^Appunto...la colpa non e' certo solo degli operai...ma di tutti quanti.
Cioè dopo 100 e più anni di rubinetti aperti.
Rileggi il post di Gruber sull'era-Agnelli prima di dire sciocchezze. La motorizzazione di massa è nata alla fine degli anni 50, e il mercato si è saturato solo nei primi anni 70.

A parte che non so quanti si metteranno a guardare 40 e più minuti di video, gli operai possono dire quello che vogliono, possono anche pretendere (che è diverso dall'ottenere) il posto garantito, ma se lavorano male e i veicoli vengono immessi sul mercato la colpa è principalmente dell'azienda che li mette lo stesso in vendita, perchè evidentemente ha interesse a monetizzare comunque. Ma poi la Fiat ha fatto macchine di merda anche a Torino per decenni, solo che prima grazie all'avvocato interveniva la DC e ripianava i buchi finanziari che le vendite non riuscivano a pareggiare, ora che le cose vanno diversamente si dà la colpa agli operai. Si mettano degli aguzzini a controllare gli operai così scuse non ce ne sono. Chi lavora male va via, ma non si chiude un impianto perchè la proprietà non è in grado di far nulla per migliorare la situazione. Piuttosto evidentemente non vuole migliorare la situazione, perchè non gli conviene...

Negli anni '70 a Pomigliano si faceva l'Alfasud senza antiruggine. E chi glielo diceva di farla così? Come mai nessuno diceva niente?
Le responsabilità sono molteplici; dirigenza, sindacati confederali e di base, stato. Una grande fabbrica è una struttura complessa: se le varie parti hanno l'interesse a creare diseconomie di scala, o non hanno interesse a risolvere i problemi, non si può dire "è colpa solo di questo o di quello".
Quello che è certo è che finchè funziona il do ut des le cose vanno avanti in qualche modo, uno riceve i sussidi, l'altro pone condizioni che in una normale (cioè non da "pompini a vicenda") dialettica capitale-lavoro sarebbero sicuramente diverse e diversamente ottenute, il terzo attinge un serbatoio di consensi. Poi quando cambia il vento (il mercato internazionale dell'auto pone questioni ineludibili), i primi che ci rimettono sono per forza la manodopera, ma questo non senza la corresponsabilità pesante delle rappresentanze sindacali ferme a concezioni del "diritto al lavoro" anni 70.
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Sono vacante :D
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